Proiezioni di rischio e indagini
epidemiologiche a seguito
dell'incidente di Chernoby!:
cosa dice la statistica
Giorgio Trenta
ENEA-DISP, Divisione Medicina, Roma
Una risposta positiva da un'indagine epidemiologica sugii effetti in Italia dellincidente di
Chernobyl sarebbe possibile soltanto Se la popolazione italiana fosse superiore al miliardo
di persone, dato 'ammontare delle dosi in gioco.
A positive results of an epidemiological survey on the effects in Italy due to the Chernobyl
accident would be possible only if the Italian population would be greater than one billion
of persons, on account of the value of the dose delivered,
Introduzione
La possibilita di rilevare un it
sticamente significativo per i
i n- ha trovato prima e pit rapida- _plicazione automatica di misure
cremento della incidenza stati- mentedi quello propostoda altri _protettive conerete di protezione
agenti oncogeni una adeguata _civile in situazioni post-inciden-
velli di esposizione cui é stata _risposta. tali con le quali si pud incorrere
interessata la popolazione ita- La ricchezza di dati scientific nell’errore di fronteggiare un ri-
liana a seguito dell'incidente di accumulatiha consentitoinfatti _schio ipotetico con un piti grande
Chenobyl, richiede lo studio di di elaborare una razionale filo- € meno ipotetico danno reale.
un campionela cui numerosita sofia sulla quale non é stato dif- Altro esempio @ quello in cui
di gran lunga superiore alla po- ficile trovare un pressoché una- l’idea su accennata viene presa
polazione stessa. nime consenso. ed applicata in maniera auto-
Cidevidentementenon hasoloil L'unanimita di consenso é perd_ matica (e disinvolta) in campo
significato di invalidare qual- limitata alla applicazione dell'i- epidemiologico con Tintento di
siasi stima previsionale, maha dea di base rappresentata dalla _fornire delle stime (che diventa-
soprattutto quellodiscoraggiare “estrapolazionelineare” alcam- no poi certezze) sulle conseguen-
una qualsiasi impresa epidemio- po della radioprotezione per 'e- _zesanitarie che negli anni futuri
logica tesa ed evidenziare me- laborazione dei principi di base _e nelle generazioni future conse-
diante studi longitudinali un edelle conseguenti applicazioni _guiranno a piccoli dosi di radia-
qualsiasi ipotetico incremento di prevenzione (ICRP, 1978) e _zione assorbita nel presente, an-
oncogeno sulla popolazione ita- medico-legali. che se poi ci si affretta a dire che
liana attribuibile all’irradiazio- Infatti, non appena I'idea della queste rappresentano una fra-
ne conseguente all'incidente di “estrapolazione a zero” viene _zione trascurabile dell”“inciden.
Chernobyl estesa a problemi oad impieghi zanaturale”. Un terzoesempioe
I problema della cancerogenesi diversi della prevenzioneedalla quello in cui V’estrapolazione a
da radiazione ionizzante é cer- medicina legale 'unanimita del zero e i “fattori di rischio” che
tamente quello che, nell’ambito consenso viene a mancare. Un da detta conseguono, vengono
delle discipline di prevenzione, esempioérappresentato dall’ap-_branditi, magari amplificati, co-
ACQUA-ARIA - 10-1987
1251me arma terroristica per ottenere
il consenso attorno al rifiuto dei
vantaggi che dalle radiazioni
ionizzanti lumanita ha saputo
trarre.
Per evidenziare le ragioni del
dissenso nelle applicazioni su
accennate, mi limito a ricordare
brevementele valutazioni epide-
miologiche disponibili nonché i
criteri e i motivi per i quali da
queste valutazioni é nata Videa
deli'estrapolazione.
Tdati dosimetrici per i quali vie
una certezza di correlazione con
gli effetti neoplastici nell’uomo
si situano per lo pitt al di sopra
del gray (100 rad) e sono dell’or-
dine di alcune decine di centi-
gray per correlazioni analoghe
suanimali da esperimento. Al di
sopra di questi valorila curva di
correlazione dose-incidenza on-
cogena é ben rappresentabile da
una funzione di secondo grado
con una prevalenza lineare alle
dosi pitt basse e quadratica alle
dosi pit alte. Il problema di sta-
bilire la pendenza della regione
lineare @ stato risolto ipotizzan-
do che la retta dovesse passare
per l’origine.
Ma va sottolineato che questa
“estrapolazione a zero” della ret-
ta 2 “una ipotesi cautelativa e
che la sua fondatezza non éstata
ancora provata” anzi “8 verosi-
mile che la frequenza reale degli
effetti per unitd di dose sia pid
bassa di quella cosi stimata
quando l'esposizione compo.
dosi basse o ratei di dose bas:
(ICRP, 1978). La pendenza di
questa retta traduce in termini
quantitativi la frequenza ipote-
tica di effetti associata all’unita
di dose cioe “il fattore di rischio”
che assume valori diversi a se-
condo dello specifico organo 0
tessuto nel quale si ipotizza che
possa essere indotto il tumore
dalla irradiazione. Va ancora ri-
cordato che il massimo organo
scientifico in questa materia: la
Commissione Internazionale per
le Protezioni_ Radiologiche
(ICRP), precisa (1978) che le in-
dicazioni numeriche perle stime
di rischio vanno impiegate “per
gli scopi della radioprotezione”.
Infine ’asserzione che la “estra-
polazione a zero” al momento
attuale costituisce solo una ipo-
tesi @ confermata non solo
fatto che a basse dosi non sono
ancora stati osservati effetti sa-
nitari certi, ma anche dal fatto
che l’ipotesi contraria, secondo
la quale le piccole dosi di radi
zioni avrebbero un effetto fisio-
logicamente stimolante e bene-
fico, sembrerebbe trovare una
conferma per lo meno altrettanto
incerta quanto quella che sostie-
nelaestrapolabilita degli effetti
negativi alle basse dosi (Health
Physics, 1987).
Nonostante la obiettiva validita
delle considerazioni sopra ripor-
tate (AIRM, 1986) @ invalsa la
pratica di ‘“tentare”, dopo ogni
situazione incidentale ed in par-
ticolare dopo quella di Cher-
nobyl, di proiettare nel futuro le
malformazioni ele morti aggiun-
tive attese tra la popolazione
‘come conseguenza della esposi-
Cid viene fatto in maniera molto
semplice moltiplicando Pequiva-
Tente di dose collettivo (perlo pia
efficace impegnato perché deri
vante da contaminazione inter-
na) per i “fattori di rischio” che,
come detto, nella ipotesi della
estrapolazione lineare a zero, per
i fini della radioprotezione for-
nirebbero un valore per eccesso
della probabilita di effetti ‘sto-
castici” che negli anni suceessivi
potrebbero essere indotti in un
milione di individui esposti alla
dose unitaria.
Nessuno si preoccupa poi se il
risultato di questa moltiplica-
zione abbia il solo significato di
una semplice esercitazione nu-
merica (cui perd si associa l'an-
goscia collettiva dell’attesa di
eventi che nella realta potrebbe-
ro mai verificarsi) o se piuttosto
abbia un significato pitt concreto
di fatti che alla stregua di eventi
fisici potranno essere evidenzia-
bili e misurabili nel prossimo
futuro in quanto assoggettabili
al vaglio sperimentale. I pit, in
maniera forse superficiale, sem:
brano dar peso a questa seconda
iterpretazione senza rendersi
conto del fatto che, anche nella
confidenza della certezza dell'i-
potesi lineare, i supposti tumori
radioindotti non sarebbero degli
eventi “singolari”, ma degli even-
tidel tutto indistinguibili da quel-
i fondo alle cui fluttuazioni
andrebbero a sovrapporsi. A que-
sto punto pare evidente che se il
valore della fluttuazione somma
non @ statisticamente significa-
tivo, per mancanzadievidenzia-
Dilita, perde di significatoe viene
invalidato il risultato di un qual-
siasitentativodistima previsio-
nale.
La predittivita nel campo della
cancerogenesi da radiazioni tro-
vale sue limitazioni proprio nel-
la aspecificita degli effetti in-
dotti enella presenza di un “fon-
do naturale” di effetti, con iquali
sivannoa confondere quelli “ipo-
teticamente” imputabili alle bas-
gidosi diradiazione,
allora necessario che la stima
predittiva, per essere attendibile,
risponda ‘al requisito di_ ess
re sufficientemente ‘‘sensibile’
ciog, in termini pitt concreti, deve
essere alta la probabilita che il
risultato che essa prevede non
sia attribubileallenaturali fut
tuazioni di fenomeno.
Nel caso specifico per avere in-
dicazioni sul valore di preditti
vita delle stime degli effetti sa
nitari attesi nella popolazione
italiana, in conseguenza all’in
cidenza di Chernobyl, é necessa-
rio disporre dei valori di alcune
grandezze di base.
A questo scopo, in conseguenza
le modalita di irradiazione del-
la popolazione a causa delle ca-
ratteristiche metaboliche e dosi-
metriche dei contaminanti ra-
dioattivi presenti nell’ambiente,
haimportanza la valutazione di
rischio di effetti stocastici ri-
guardanti l'intero organismo e,
inmaniera pit specifica, la tiroi-
de. E allora essenziale disporre
degli equivalente di dose indivi-
duali medi impegnati alla tiroide
e di quelli efficaci. Tali valori
elaborati da quelli riportati in
(ENEADISP, 1986) pesati_ sui
tre gruppi in éui @ stata suddivi-
sa la popolazione italiana (lat-
tanti, bambini, adulti)e sulle tre
aree geografiche (Nord, Centro
e Sud Italia) limitatamente al
primo anno dopo l’incidenza di
Chernobyl sono riportati nella
tabella 1. Si pud ragionevolmen
te ritenere che in questo ultimo
semestre la popolazioneitaliana
abbia sommato all’equivalente
1282
ACQUA-ARIA - 10-1987di dose efficace un ,contributo
oscillante tra 5:10~* ¢ 15:10~*
mSv derivante essenzialmente
dall’attivita dei radiocesi incor
porati.
Una seconda grandezza impor-
tante il “fattore di rischio” che
si intende impiegare per le valu-
tazioni delle stime, in quanto
juesto influisce anchesul livello
i predittivita delle stime stesse.
A tal fine possono essere impie-
gatii valori proposti dalla ICRP
Gi6—) perileorpo intero e perla
ghiandola tiroidale. Tali valori
sono riportati nella tabella 2
Una terza grandezza di rilievo
per le finalita proposte é rappre-
sentata dalla mortalita della po-
polazione italiana a causa del-
Vincidenza “naturale” annua di
tumori a tutto il corpo ed in par-
ticolare alla tiroide. Tali valori,
elaborati dei dati riportati in
CSN, 1986 e ENBA, 1986 sono
riportati nella tabella 3.
Un ultimo elemento infineérap-
presentato dall'intervallo tem-
porale entro il quale l'evidenza
accumulata a seguito delle os-
servazioni su individui esposti
ad alte dosi, suggerisce di coll
care V'ipotetico incremento di
mortalita per tumore che potreb-
be conseguire anche a piccole
dosi di esposizioni. Questo inter-
vallo viene comunemente limi-
tato ai 25-35 anni (IAEA, 1986)
successivi alla esposizione, con
un incremento della frequenza
di diagnosi (almeno per aleuni
tipi di tumore come leucemia
sarcoma osseo) nei primi 5-10
anni (NIH, 1985).
Caratteristiche del campione
Per quanto sopra esposto una
stima predittiva delle conseguen-
Tabella 1 - Equivalenti dl dose inaividualt
‘medi impegnati ad un anno dalincidente
i Chernobyl (mv).
Equivatonte ai dose ala troiae
Equivalente di dose efficace
208
0.438
‘Tabella 2 - Fattori di rechio (mSv—" (da
IeRP, 1978).
Tiroide
Corpo intero
05-10%
20-10
ze sanitarie dell’incidente di
Chernoby| sulla popolazione ita-
liana non pué prescindere da
una valutazione di attendibilita
della stima stessa, il che trasfe-
risce il problema in ambito sta-
tistico. Una prima esigenza che
si pone éallora la individuazione
della ipotesi che si vuole verifi-
care. Nel caso specifico si pud
considerare come ipotesi nulla
Hy quella che prevede l'assenza
dieffetti sanitari indotti dall’e-
vento e, quindi, come “ipotesi di
lavoro” H, quella che prevede
un incremento di effetti stoca-
stici nei prossimi anni.
Normalmente nella ricerca enel-
la sperimentazione medica si ri-
chiedono dei bassi livelli di si-
gnificabilita (inferiori per esem-
pio al 5%) per rigettare Pipotesi
nulla ediconverso, altilivellidi
significabilitd per ritenere at-
tendibile l'ipotesi di lavoro (su-
periore per esempio al 95%).
L’applicazione di tale condizione
comporta di conseguenza dei vin-
coli sulle caratteristiche di alcu-
ni parametri.
Un vincolo ad esempio va a porsi
alla “potenza” statistica dell’e-
ventuale indagine per rifiutare
Vipotesifalsa, Questa grandezza
statistica pud esser definita co-
me la probabilita che il risultato
dell’indagine sia positive quanto
Vipotesi di lavoro H, @ vera (e
quindi 'ipotesi nulla 'H, é falsa)
ed ha strette analogie con la
sensibilita diun test diagmostico
nel laboratorio clinico. Una in-
dagine di potenza statistica ele-
vata ha una elevata probabilita
di dare un risultato che conferma
Vipotesi H,,
Dato l’alto numero di elementi
di cui deve essere costituito il
campione sul quale effettuare
‘Tabella 3 - Tassi grozzi di mortalita per
tumore (da CSN, 1986 e ENEA, 1986)
(attore del tasso - 100.000).
Tasso grezzo di mortalita
por tumore ia lala 2
media de’ tassi degit anni 1981-82-63
Mortalita per tumor tirolde:
in tag;
madia tra | sessi ones
094
anni 1969-1979
Veventuale indagine, si pud ap-
prossimare la distribuzione del
fenomeno che si vuole studiare
con la distribuzione normale. Si
pud allora approssimare la po-
tenza, generalmente indicata
con 1-B, con I
—Up
#
edt
a
nella quale:
uz, @ il limite bilaterale di signi:
ficativita statistica dell’indagi
ne il cui livello di significativita
a (ad es.: per a = 5%, u:
1,645) z 8 la deviata standay
zata che, nel caso specifico, uti:
lizzando i valori riportati_ nel
precedente paragrafo, e suppo:
nendo che i tumori aggiuntivi
vengano distribuiti uniforme-
mente nel trentennio di osserva.
zione, ha il valore seguente ri-
spettivamente nel easo dei tu-
mori a qualsiasi tessuto o organo
edi quelli tiroidei:
2, = 4,639-10-° Jn
27 = 6,044 - 10-° Jn
incuin é la numerosita del cam-
pione da sottoporre ad indagine.
Landamento della potenza in
funzione della numerosita del
campione per le due categorie di
tumore@riportata nelle figure 1
e
Potenze fino al 50% non garan-
tiscono chel’indagine sian gra-
do di dare un risultato sufficien-
temente attendibile per confer-
mare |'ipotesi H,,cosa che invece
si verifica per potenze del 70-
80%. Come si vede dalle figure, a
tali valori corrispondono nume-
rosita del campione superiori al
miliardo.
Di pit facile interpretazione pos-
sono essere le informazioni sulla
dimensione del campione, che si
possono ottenere con i metodi di
inferenza statistica, Si pud in-
fatti imporre che il campione
abbia una sensibilita taleda mo-
strare un incremento di morta-
lita per tumore con attendibilita
di2arispetto al “fondo naturale”
ditumori; cd siesprime median.
te
du=w, Vn-t-p-—p) @)
2
ACQUA-ARIA - 10-1987
1283in cui
Au @ il valore atteso dall'incre-
mento di effetti stocastici;
u,,¢l coefficiente di confidenza
che, per esempio, nel caso si ri-
chieda un livello di significati-
vita a del 5% hail valore di 1,6
péTincidenza oncogena “naturale”
néla dimensione del campione,
til periodo di osservazione.
Se allora, come gia detto, i tumo-
riaggiuntivi vengono distribuiti
uniformemente nel trentennio di
richiesta osservazione esi utiliz-
zanoi dati riportati pit sopra, la
precedente espressione fornisce
ivalori riportatinellecurve delle
figure 3 e 4. In tali figure, rife-
rentesi rispettivamente all'incre-
mento atteso dei tumori in qual-
siasi organo e tessuto e dei tumo:
ri tiroidei, viene riportata la di-
mensione del _campione in
funzione dell’equivalente di do-
se, che si supponesomministrato
in maniera acuta, L’andamento
1.408
NUMEROSITA CAMPIONE
NUMEROSITA’
Fig, 2- Potenza dellindagine - Mortalit per tumori tiroidel.
della figura si commenta da sé:
a.un’equivalente di dose pit pic-
colo corrispondente un pitt pic-
colo ineremento di effetti stoca-
stici e corrispondentemente si
richiede una dimensione sempre
pit: grande del campione per ave-
reuna sufficiente certezza circa
larivelabilita di quell’incremen-
to, In particolare considerando
gli equivalenti di dose medi alla
popolazione italiana dovuti alla
esposizione fino a un anno e
mezzo circa dopo Vincidenza di
Chernobyl, si ottengono le se-
guenti dimensioni del campione
ispettivamente per la rivelabi-
lita dei tumori alla tiroide (nq)
a qualsiasi organo c/o tessuto
(ng):
+10 ng = 1,25- 10° (4)
Si pud obiettare che V'ipotesi di
distribuire i tumori aggiuntivi
uniformemente su un arco di 30
anni non é corretta, giacche al-
1.108
Fig. 1 - Potenza dellindagine - Mortalita per tutti tumor
1£+08
CAMPIONE
meno per alcuni tumori la mor-
talita é piu clevata in un periodo
di circa 5-10 anni. Supponendo
che questo andamento di morta-
lita segua un andamento lognor-
male (vedi fig. 5) anolago a qu
lo seguito dalla probabilita di
diagnosi di leucemia secondo il
modelo elaborato dal NIH
(1985), si pud valutare che al
massimo un 60% di mortalita si
verifichi nell’arco di un quin:
quennio, Introducendo allora ta-
le valore nella 3 si ottengono le
seguenti dimensioni dei campi
ni che sono il corrispettivo di
quelli riportati sopra in ENEA-
DISP, 1986.
np =5,8-10° (5)
Come si vede quindi la numero-
sita richiesta al campione perché
con confidenza elevata si possa
evidenziare un incremento di
mortalita per tumore a seguito
dell’incidente di Chernobyl, an-
che con tutte le ipotesi favorevol
sopra indicate, 6 estremamente
elevata.
Indagini epidemiologiche
Sei risultato del paragrafo p
cedente dovrebbe scoraggiare i
tentativo di avanzaredelle stime
predittive sapendo “a priori” che
non é applicabile il metodo Gali-
Ieiano della verifica sperimen-
tale, ancora pitt a ragione non
appare minimamente proponi
bile nessuna “impresa” di tipo
epidemiologico finalizzata a ri
levare ipotetici inerementi_ di
mortalita per tumori radioindot-
ti, Infatti in tal caso alla preclu:
sione determinata dalla nume-
rosita del campionesi aggiungo-
no altre preclusion.
Aprescindere dalla disponibilita
ed attendibilita dei dati, le con-
izioni sociali e quelle sanitarie
della popolazione italiana negli
anni passati non costituiscono
un’attendibile ecomparabile ba-
se di raffronto per le analoghe
condizioni degli anni a venire a
causa delle enormi e rapide va-
riazioni cui tutte le societa indu
striali avanzate vanno incontro.
Prova neél’'andamento crescen:
te nel tempo della mortalita per
tumore che si é avuta per esem:
pio da trenta anni a questa par-
te, fenomeno che non é solamen-
1254
ACQUA-ARIA - 10-1987te imputabile al miglioramento
delle capacita diagnostiche.
Pertanto mancando le condizio-
ni per una attendibile indagine
nella quale i controlli apparten-
gono ad un contesto significati-
vamente diverso dal punto di
vista statistico, per evidenziare
Tipotetico incremento oncogeno
nei prossimi anni, si dovrebbe
ricorrere ad una indagine longi-
tudinale prospettica raffrontan-
do la coorte esposta con dei con-
trollicomparabili equindi anche
coevi.
Il problema allora che si presen-
ta non soltanto quello dell’alto
numero dei controlli, quanto piut
tosto il fatto che non esistono
dei controlli comparabili con la
coorte degli esposti, in quanto
tutta la popolazione italiana é
stata esposta, anzi é stata espo:
‘tutta la popolazione europea.
@ possibile considerare dei
N
controlli estraeuropei non poten.
do questi essere considerati omo-
genei al campione italiano per
lacaratteristica di mortalita on-
cogena “naturale”. Questa solu-
zione infatti contr
larichiesta di sp
sociazione eziologica, fondamen-
tale nelle indagini epidemiologi-
che specialmente quando il fe
nomenoin studio, comesi verifi-
ca nel caso della carcinogenesi,
@ la conseguenza di una situa:
zione multifattoriale.
C’? inoltre un ulteriore aspetto
che potrebbe incidere sulla spe-
cificita e quindi sull’attendibi-
lita della correlazione tra dose
alla popolazione e ipotetico in-
cremento di tumori radioindotti.
Non si pud infatti escludere la
possibilita che l’alimentazione
di tipo particolare, cui la popola-
zione italiana é stata indotta
dal panico delle radiazioni_ per
un periodo sufficientemente lun-
go dopol'incidente di Chernobyl,
non abbia potuto comportare un
ineremento degli effetti stoca-
stici da agenti chimici mutageni
impiegati come conservanti emi-
glioranti delle caratteristiche or-
ganolettiche di prodotti alimen-
tari inscatolati od insaccati. In
tal caso infatti pit che i tumori
da radiazione si conterebbero i
tumori da incongrua protezione.
Per concludere sull’aspetto epi
demiologico c’é da ritenere che
neanche il follow-up dei cirea
100 operatori e vigili del fuoco
irradiati a dosi elevate (tra 0,8¢
2 Gy) e ricoverati con sindrome
acuta da radiazione, riuscira a
mettere in evidenza, con ilivelli
di confidenza normalmente ri-
chiesti'incremento oncogeno at-
teso. Le stime sopra riportate
porterebbero infatti a ritenere
che anche in quel caso la nume-
rosita del campione sarebbe in-
sufficiente.
Conelusioni
Se la statistica non @ quella di
sciplina che riesce a dare artifi
ciosamente mezzo pollo a testa,
ma viene riconosciuta come va:
ido ausilio nel fare delle previ-
sioni attraverso campioni sui pa
rametri pit attendibili nello stu-
dio di colletivita, allora non si
pud non tener conto delle previ-
sioni ora esposte. Cid come detto
on
5
4
g
1s 1.407
DIVENSIONE CAMPONE
Fig. 8 - Dimensione in funzione dell Equivalente di dose - Mortalita per tut! I tumor
2
DINENSIONE CAMPIONE
Fig. 4 Dimensione in unzione del Equiv
riguarda la dissuasione dall’a-
vanzare delle previsioni che mai
potranno essere oggetto di veri-
fica sperimentale, ma soprattut-
to riguarda lo scoraggiare viva
mente coloro che hanno avran-
no la pretesa di intraprendere
indagini epidemiologiche sulla
popolazione per evidenziare de-
gli effetti attesi in via presuntiva
ed ipotetica negli anni avvenire,
sostenendo la fattibilita dello stu
dio la attendibilita dei risultati.
Dialtra parte i primi concreti
risultati, dimostrano quanto as-
serito. Nessun incremento del
tasso di malformazione si veri-
ficato in Italia, né in Europa
occidentale, ne nelle repubbliche
russe (pid interessate dalla rica-
duta radioattiva) nella cootte dei
concepiti “attorno” al periodo
“acuto” dell’incidente di Cher-
nobyl. Sono queste, pid che in-
dagini epidemiologiche, semplici
raccolte di dati statistici che, se
1.408
1s 1H
nte di dose
Mortalita per tumoritroidel.
ACQUA-ARIA - 10-1987
1255non dimostrano la tesi dell'in-
cremento del tasso delle malfor
mazioni, non dimostrano nean
che la tesi contraria; a meno che
non si voglia sostenere capzio-
samente che non é stato possibi-
le verificare la prima tesi, in
quanto l'alta abortivita ha com
portato una selezione nella coor-
te in questione.
Per quanto riguarda peraltro la
fattibilita di un indagine epide-
miologica relativa al tasso di
mortalita oncogena si pud nota-
re che un campione gia enorme,
ma compatibile con un impegno
di livello umano e forse finan
ziario (anche se per quanto detto
sopra non giustificabile) potreb-
be essere costituito 10° persone.
In tal caso le stesse considera:
zioni di statistica sopra riportate
ci consentono di inferire quale
dovrebbe essere, a parita di tutte
le altre condizioni, il fattore di
rischio per la evidenziabilita di
un qualche incremento della mor-
talita oncogena radioindotta nei
12
.09
Probabilita
di: 0-20-40 @ 60 anni. In ordin
prossimi_anni, Si otterrebbero
cosi dei fattori di rischio circa
cento volte maggiori ai. quell
Ssuauerit dalla ICRP equiconsi-
lerati.
Se cid fosse vero allora le stati-
stiche ISTAT, avrebbero dovuto
rilevare un {asso di mortalita
oneogena nella popolazione di
Napoli e dintorni superiore a
quella riscontrata, per esempio,
tra la popolazione della Val d’A.
osta, visto che tale ultima popo-
lazione riceve una dose annua
da fondo naturale gamma 6 volte
cirea inferiore a quella della po-
jolazione napoletana.
Binvece note che nessuna inda-
gine epidemiologica é riuscita a
dimostrare diversita nei tassi di
mortalita oncogena tra popola-
zione umane caratterizzate da
valori anche notevolmente di-
versi dei ratei annui di equiva-
lente di dose da fondo naturale.
La sensazione che si potrebbe
trarre da quanto esposto potreb-
be essere quella di sfiducia nei
@ riportata la probabilta di diagnos! entro
no successive a quello indicato in aacissa. (Tratta da NIM, 1985).
confronti degli studi che hanno
portato ad individuare i fattori
di rischio e soprattutto nei con-
fronti della “filosofia” dell’estra-
polazione a zero. E importante
allora sottolineare che non ven-
ono qui messe in stato di sfidu-
cia né le indagini epidemioloy
che condotte sui sopravvissuti
alle esplosioni nucleari o quelle
sugli irradiati per scopi terapeu-
tici, né @ messa in stato di sfidu-
cia Vipotesi della estrapolazione
a zero, ma si ritiene piuttosto
che debbano essere da rifiutare
tutte le applicazioni improprie
dei risultati delle indagini e so-
prattutto dei concetti di radio-
protezione che, essendo stati svi-
luppati per finalita ben precise,
perdono completamente senso 0
Possono addiritura divenire pe-
Ticolosi se impiegati al di fuori
di dette finalita.
Bibliografia
[AIRM. 1986. Chernoby!;ritlessioni medt-
‘che suglt effet
Italia. (Comunicato stampa;
a
azione sullo stato sanitario del
Paese per gl anni 1961 - 1982 - 1983,
ENEA. 1986. Dossier Chenobyl. A cura