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Proiezioni di rischio e indagini epidemiologiche a seguito dell'incidente di Chernoby!: cosa dice la statistica Giorgio Trenta ENEA-DISP, Divisione Medicina, Roma Una risposta positiva da un'indagine epidemiologica sugii effetti in Italia dellincidente di Chernobyl sarebbe possibile soltanto Se la popolazione italiana fosse superiore al miliardo di persone, dato 'ammontare delle dosi in gioco. A positive results of an epidemiological survey on the effects in Italy due to the Chernobyl accident would be possible only if the Italian population would be greater than one billion of persons, on account of the value of the dose delivered, Introduzione La possibilita di rilevare un it sticamente significativo per i i n- ha trovato prima e pit rapida- _plicazione automatica di misure cremento della incidenza stati- mentedi quello propostoda altri _protettive conerete di protezione agenti oncogeni una adeguata _civile in situazioni post-inciden- velli di esposizione cui é stata _risposta. tali con le quali si pud incorrere interessata la popolazione ita- La ricchezza di dati scientific nell’errore di fronteggiare un ri- liana a seguito dell'incidente di accumulatiha consentitoinfatti _schio ipotetico con un piti grande Chenobyl, richiede lo studio di di elaborare una razionale filo- € meno ipotetico danno reale. un campionela cui numerosita sofia sulla quale non é stato dif- Altro esempio @ quello in cui di gran lunga superiore alla po- ficile trovare un pressoché una- l’idea su accennata viene presa polazione stessa. nime consenso. ed applicata in maniera auto- Cidevidentementenon hasoloil L'unanimita di consenso é perd_ matica (e disinvolta) in campo significato di invalidare qual- limitata alla applicazione dell'i- epidemiologico con Tintento di siasi stima previsionale, maha dea di base rappresentata dalla _fornire delle stime (che diventa- soprattutto quellodiscoraggiare “estrapolazionelineare” alcam- no poi certezze) sulle conseguen- una qualsiasi impresa epidemio- po della radioprotezione per 'e- _zesanitarie che negli anni futuri logica tesa ed evidenziare me- laborazione dei principi di base _e nelle generazioni future conse- diante studi longitudinali un edelle conseguenti applicazioni _guiranno a piccoli dosi di radia- qualsiasi ipotetico incremento di prevenzione (ICRP, 1978) e _zione assorbita nel presente, an- oncogeno sulla popolazione ita- medico-legali. che se poi ci si affretta a dire che liana attribuibile all’irradiazio- Infatti, non appena I'idea della queste rappresentano una fra- ne conseguente all'incidente di “estrapolazione a zero” viene _zione trascurabile dell”“inciden. Chernobyl estesa a problemi oad impieghi zanaturale”. Un terzoesempioe I problema della cancerogenesi diversi della prevenzioneedalla quello in cui V’estrapolazione a da radiazione ionizzante é cer- medicina legale 'unanimita del zero e i “fattori di rischio” che tamente quello che, nell’ambito consenso viene a mancare. Un da detta conseguono, vengono delle discipline di prevenzione, esempioérappresentato dall’ap-_branditi, magari amplificati, co- ACQUA-ARIA - 10-1987 1251 me arma terroristica per ottenere il consenso attorno al rifiuto dei vantaggi che dalle radiazioni ionizzanti lumanita ha saputo trarre. Per evidenziare le ragioni del dissenso nelle applicazioni su accennate, mi limito a ricordare brevementele valutazioni epide- miologiche disponibili nonché i criteri e i motivi per i quali da queste valutazioni é nata Videa deli'estrapolazione. Tdati dosimetrici per i quali vie una certezza di correlazione con gli effetti neoplastici nell’uomo si situano per lo pitt al di sopra del gray (100 rad) e sono dell’or- dine di alcune decine di centi- gray per correlazioni analoghe suanimali da esperimento. Al di sopra di questi valorila curva di correlazione dose-incidenza on- cogena é ben rappresentabile da una funzione di secondo grado con una prevalenza lineare alle dosi pitt basse e quadratica alle dosi pit alte. Il problema di sta- bilire la pendenza della regione lineare @ stato risolto ipotizzan- do che la retta dovesse passare per l’origine. Ma va sottolineato che questa “estrapolazione a zero” della ret- ta 2 “una ipotesi cautelativa e che la sua fondatezza non éstata ancora provata” anzi “8 verosi- mile che la frequenza reale degli effetti per unitd di dose sia pid bassa di quella cosi stimata quando l'esposizione compo. dosi basse o ratei di dose bas: (ICRP, 1978). La pendenza di questa retta traduce in termini quantitativi la frequenza ipote- tica di effetti associata all’unita di dose cioe “il fattore di rischio” che assume valori diversi a se- condo dello specifico organo 0 tessuto nel quale si ipotizza che possa essere indotto il tumore dalla irradiazione. Va ancora ri- cordato che il massimo organo scientifico in questa materia: la Commissione Internazionale per le Protezioni_ Radiologiche (ICRP), precisa (1978) che le in- dicazioni numeriche perle stime di rischio vanno impiegate “per gli scopi della radioprotezione”. Infine ’asserzione che la “estra- polazione a zero” al momento attuale costituisce solo una ipo- tesi @ confermata non solo fatto che a basse dosi non sono ancora stati osservati effetti sa- nitari certi, ma anche dal fatto che l’ipotesi contraria, secondo la quale le piccole dosi di radi zioni avrebbero un effetto fisio- logicamente stimolante e bene- fico, sembrerebbe trovare una conferma per lo meno altrettanto incerta quanto quella che sostie- nelaestrapolabilita degli effetti negativi alle basse dosi (Health Physics, 1987). Nonostante la obiettiva validita delle considerazioni sopra ripor- tate (AIRM, 1986) @ invalsa la pratica di ‘“tentare”, dopo ogni situazione incidentale ed in par- ticolare dopo quella di Cher- nobyl, di proiettare nel futuro le malformazioni ele morti aggiun- tive attese tra la popolazione ‘come conseguenza della esposi- Cid viene fatto in maniera molto semplice moltiplicando Pequiva- Tente di dose collettivo (perlo pia efficace impegnato perché deri vante da contaminazione inter- na) per i “fattori di rischio” che, come detto, nella ipotesi della estrapolazione lineare a zero, per i fini della radioprotezione for- nirebbero un valore per eccesso della probabilita di effetti ‘sto- castici” che negli anni suceessivi potrebbero essere indotti in un milione di individui esposti alla dose unitaria. Nessuno si preoccupa poi se il risultato di questa moltiplica- zione abbia il solo significato di una semplice esercitazione nu- merica (cui perd si associa l'an- goscia collettiva dell’attesa di eventi che nella realta potrebbe- ro mai verificarsi) o se piuttosto abbia un significato pitt concreto di fatti che alla stregua di eventi fisici potranno essere evidenzia- bili e misurabili nel prossimo futuro in quanto assoggettabili al vaglio sperimentale. I pit, in maniera forse superficiale, sem: brano dar peso a questa seconda iterpretazione senza rendersi conto del fatto che, anche nella confidenza della certezza dell'i- potesi lineare, i supposti tumori radioindotti non sarebbero degli eventi “singolari”, ma degli even- tidel tutto indistinguibili da quel- i fondo alle cui fluttuazioni andrebbero a sovrapporsi. A que- sto punto pare evidente che se il valore della fluttuazione somma non @ statisticamente significa- tivo, per mancanzadievidenzia- Dilita, perde di significatoe viene invalidato il risultato di un qual- siasitentativodistima previsio- nale. La predittivita nel campo della cancerogenesi da radiazioni tro- vale sue limitazioni proprio nel- la aspecificita degli effetti in- dotti enella presenza di un “fon- do naturale” di effetti, con iquali sivannoa confondere quelli “ipo- teticamente” imputabili alle bas- gidosi diradiazione, allora necessario che la stima predittiva, per essere attendibile, risponda ‘al requisito di_ ess re sufficientemente ‘‘sensibile’ ciog, in termini pitt concreti, deve essere alta la probabilita che il risultato che essa prevede non sia attribubileallenaturali fut tuazioni di fenomeno. Nel caso specifico per avere in- dicazioni sul valore di preditti vita delle stime degli effetti sa nitari attesi nella popolazione italiana, in conseguenza all’in cidenza di Chernobyl, é necessa- rio disporre dei valori di alcune grandezze di base. A questo scopo, in conseguenza le modalita di irradiazione del- la popolazione a causa delle ca- ratteristiche metaboliche e dosi- metriche dei contaminanti ra- dioattivi presenti nell’ambiente, haimportanza la valutazione di rischio di effetti stocastici ri- guardanti l'intero organismo e, inmaniera pit specifica, la tiroi- de. E allora essenziale disporre degli equivalente di dose indivi- duali medi impegnati alla tiroide e di quelli efficaci. Tali valori elaborati da quelli riportati in (ENEADISP, 1986) pesati_ sui tre gruppi in éui @ stata suddivi- sa la popolazione italiana (lat- tanti, bambini, adulti)e sulle tre aree geografiche (Nord, Centro e Sud Italia) limitatamente al primo anno dopo l’incidenza di Chernobyl sono riportati nella tabella 1. Si pud ragionevolmen te ritenere che in questo ultimo semestre la popolazioneitaliana abbia sommato all’equivalente 1282 ACQUA-ARIA - 10-1987 di dose efficace un ,contributo oscillante tra 5:10~* ¢ 15:10~* mSv derivante essenzialmente dall’attivita dei radiocesi incor porati. Una seconda grandezza impor- tante il “fattore di rischio” che si intende impiegare per le valu- tazioni delle stime, in quanto juesto influisce anchesul livello i predittivita delle stime stesse. A tal fine possono essere impie- gatii valori proposti dalla ICRP Gi6—) perileorpo intero e perla ghiandola tiroidale. Tali valori sono riportati nella tabella 2 Una terza grandezza di rilievo per le finalita proposte é rappre- sentata dalla mortalita della po- polazione italiana a causa del- Vincidenza “naturale” annua di tumori a tutto il corpo ed in par- ticolare alla tiroide. Tali valori, elaborati dei dati riportati in CSN, 1986 e ENBA, 1986 sono riportati nella tabella 3. Un ultimo elemento infineérap- presentato dall'intervallo tem- porale entro il quale l'evidenza accumulata a seguito delle os- servazioni su individui esposti ad alte dosi, suggerisce di coll care V'ipotetico incremento di mortalita per tumore che potreb- be conseguire anche a piccole dosi di esposizioni. Questo inter- vallo viene comunemente limi- tato ai 25-35 anni (IAEA, 1986) successivi alla esposizione, con un incremento della frequenza di diagnosi (almeno per aleuni tipi di tumore come leucemia sarcoma osseo) nei primi 5-10 anni (NIH, 1985). Caratteristiche del campione Per quanto sopra esposto una stima predittiva delle conseguen- Tabella 1 - Equivalenti dl dose inaividualt ‘medi impegnati ad un anno dalincidente i Chernobyl (mv). Equivatonte ai dose ala troiae Equivalente di dose efficace 208 0.438 ‘Tabella 2 - Fattori di rechio (mSv—" (da IeRP, 1978). Tiroide Corpo intero 05-10% 20-10 ze sanitarie dell’incidente di Chernoby| sulla popolazione ita- liana non pué prescindere da una valutazione di attendibilita della stima stessa, il che trasfe- risce il problema in ambito sta- tistico. Una prima esigenza che si pone éallora la individuazione della ipotesi che si vuole verifi- care. Nel caso specifico si pud considerare come ipotesi nulla Hy quella che prevede l'assenza dieffetti sanitari indotti dall’e- vento e, quindi, come “ipotesi di lavoro” H, quella che prevede un incremento di effetti stoca- stici nei prossimi anni. Normalmente nella ricerca enel- la sperimentazione medica si ri- chiedono dei bassi livelli di si- gnificabilita (inferiori per esem- pio al 5%) per rigettare Pipotesi nulla ediconverso, altilivellidi significabilitd per ritenere at- tendibile l'ipotesi di lavoro (su- periore per esempio al 95%). L’applicazione di tale condizione comporta di conseguenza dei vin- coli sulle caratteristiche di alcu- ni parametri. Un vincolo ad esempio va a porsi alla “potenza” statistica dell’e- ventuale indagine per rifiutare Vipotesifalsa, Questa grandezza statistica pud esser definita co- me la probabilita che il risultato dell’indagine sia positive quanto Vipotesi di lavoro H, @ vera (e quindi 'ipotesi nulla 'H, é falsa) ed ha strette analogie con la sensibilita diun test diagmostico nel laboratorio clinico. Una in- dagine di potenza statistica ele- vata ha una elevata probabilita di dare un risultato che conferma Vipotesi H,, Dato l’alto numero di elementi di cui deve essere costituito il campione sul quale effettuare ‘Tabella 3 - Tassi grozzi di mortalita per tumore (da CSN, 1986 e ENEA, 1986) (attore del tasso - 100.000). Tasso grezzo di mortalita por tumore ia lala 2 media de’ tassi degit anni 1981-82-63 Mortalita per tumor tirolde: in tag; madia tra | sessi ones 094 anni 1969-1979 Veventuale indagine, si pud ap- prossimare la distribuzione del fenomeno che si vuole studiare con la distribuzione normale. Si pud allora approssimare la po- tenza, generalmente indicata con 1-B, con I —Up # edt a nella quale: uz, @ il limite bilaterale di signi: ficativita statistica dell’indagi ne il cui livello di significativita a (ad es.: per a = 5%, u: 1,645) z 8 la deviata standay zata che, nel caso specifico, uti: lizzando i valori riportati_ nel precedente paragrafo, e suppo: nendo che i tumori aggiuntivi vengano distribuiti uniforme- mente nel trentennio di osserva. zione, ha il valore seguente ri- spettivamente nel easo dei tu- mori a qualsiasi tessuto o organo edi quelli tiroidei: 2, = 4,639-10-° Jn 27 = 6,044 - 10-° Jn incuin é la numerosita del cam- pione da sottoporre ad indagine. Landamento della potenza in funzione della numerosita del campione per le due categorie di tumore@riportata nelle figure 1 e Potenze fino al 50% non garan- tiscono chel’indagine sian gra- do di dare un risultato sufficien- temente attendibile per confer- mare |'ipotesi H,,cosa che invece si verifica per potenze del 70- 80%. Come si vede dalle figure, a tali valori corrispondono nume- rosita del campione superiori al miliardo. Di pit facile interpretazione pos- sono essere le informazioni sulla dimensione del campione, che si possono ottenere con i metodi di inferenza statistica, Si pud in- fatti imporre che il campione abbia una sensibilita taleda mo- strare un incremento di morta- lita per tumore con attendibilita di2arispetto al “fondo naturale” ditumori; cd siesprime median. te du=w, Vn-t-p-—p) @) 2 ACQUA-ARIA - 10-1987 1283 in cui Au @ il valore atteso dall'incre- mento di effetti stocastici; u,,¢l coefficiente di confidenza che, per esempio, nel caso si ri- chieda un livello di significati- vita a del 5% hail valore di 1,6 péTincidenza oncogena “naturale” néla dimensione del campione, til periodo di osservazione. Se allora, come gia detto, i tumo- riaggiuntivi vengono distribuiti uniformemente nel trentennio di richiesta osservazione esi utiliz- zanoi dati riportati pit sopra, la precedente espressione fornisce ivalori riportatinellecurve delle figure 3 e 4. In tali figure, rife- rentesi rispettivamente all'incre- mento atteso dei tumori in qual- siasi organo e tessuto e dei tumo: ri tiroidei, viene riportata la di- mensione del _campione in funzione dell’equivalente di do- se, che si supponesomministrato in maniera acuta, L’andamento 1.408 NUMEROSITA CAMPIONE NUMEROSITA’ Fig, 2- Potenza dellindagine - Mortalit per tumori tiroidel. della figura si commenta da sé: a.un’equivalente di dose pit pic- colo corrispondente un pitt pic- colo ineremento di effetti stoca- stici e corrispondentemente si richiede una dimensione sempre pit: grande del campione per ave- reuna sufficiente certezza circa larivelabilita di quell’incremen- to, In particolare considerando gli equivalenti di dose medi alla popolazione italiana dovuti alla esposizione fino a un anno e mezzo circa dopo Vincidenza di Chernobyl, si ottengono le se- guenti dimensioni del campione ispettivamente per la rivelabi- lita dei tumori alla tiroide (nq) a qualsiasi organo c/o tessuto (ng): +10 ng = 1,25- 10° (4) Si pud obiettare che V'ipotesi di distribuire i tumori aggiuntivi uniformemente su un arco di 30 anni non é corretta, giacche al- 1.108 Fig. 1 - Potenza dellindagine - Mortalita per tutti tumor 1£+08 CAMPIONE meno per alcuni tumori la mor- talita é piu clevata in un periodo di circa 5-10 anni. Supponendo che questo andamento di morta- lita segua un andamento lognor- male (vedi fig. 5) anolago a qu lo seguito dalla probabilita di diagnosi di leucemia secondo il modelo elaborato dal NIH (1985), si pud valutare che al massimo un 60% di mortalita si verifichi nell’arco di un quin: quennio, Introducendo allora ta- le valore nella 3 si ottengono le seguenti dimensioni dei campi ni che sono il corrispettivo di quelli riportati sopra in ENEA- DISP, 1986. np =5,8-10° (5) Come si vede quindi la numero- sita richiesta al campione perché con confidenza elevata si possa evidenziare un incremento di mortalita per tumore a seguito dell’incidente di Chernobyl, an- che con tutte le ipotesi favorevol sopra indicate, 6 estremamente elevata. Indagini epidemiologiche Sei risultato del paragrafo p cedente dovrebbe scoraggiare i tentativo di avanzaredelle stime predittive sapendo “a priori” che non é applicabile il metodo Gali- Ieiano della verifica sperimen- tale, ancora pitt a ragione non appare minimamente proponi bile nessuna “impresa” di tipo epidemiologico finalizzata a ri levare ipotetici inerementi_ di mortalita per tumori radioindot- ti, Infatti in tal caso alla preclu: sione determinata dalla nume- rosita del campionesi aggiungo- no altre preclusion. Aprescindere dalla disponibilita ed attendibilita dei dati, le con- izioni sociali e quelle sanitarie della popolazione italiana negli anni passati non costituiscono un’attendibile ecomparabile ba- se di raffronto per le analoghe condizioni degli anni a venire a causa delle enormi e rapide va- riazioni cui tutte le societa indu striali avanzate vanno incontro. Prova neél’'andamento crescen: te nel tempo della mortalita per tumore che si é avuta per esem: pio da trenta anni a questa par- te, fenomeno che non é solamen- 1254 ACQUA-ARIA - 10-1987 te imputabile al miglioramento delle capacita diagnostiche. Pertanto mancando le condizio- ni per una attendibile indagine nella quale i controlli apparten- gono ad un contesto significati- vamente diverso dal punto di vista statistico, per evidenziare Tipotetico incremento oncogeno nei prossimi anni, si dovrebbe ricorrere ad una indagine longi- tudinale prospettica raffrontan- do la coorte esposta con dei con- trollicomparabili equindi anche coevi. Il problema allora che si presen- ta non soltanto quello dell’alto numero dei controlli, quanto piut tosto il fatto che non esistono dei controlli comparabili con la coorte degli esposti, in quanto tutta la popolazione italiana é stata esposta, anzi é stata espo: ‘tutta la popolazione europea. @ possibile considerare dei N controlli estraeuropei non poten. do questi essere considerati omo- genei al campione italiano per lacaratteristica di mortalita on- cogena “naturale”. Questa solu- zione infatti contr larichiesta di sp sociazione eziologica, fondamen- tale nelle indagini epidemiologi- che specialmente quando il fe nomenoin studio, comesi verifi- ca nel caso della carcinogenesi, @ la conseguenza di una situa: zione multifattoriale. C’? inoltre un ulteriore aspetto che potrebbe incidere sulla spe- cificita e quindi sull’attendibi- lita della correlazione tra dose alla popolazione e ipotetico in- cremento di tumori radioindotti. Non si pud infatti escludere la possibilita che l’alimentazione di tipo particolare, cui la popola- zione italiana é stata indotta dal panico delle radiazioni_ per un periodo sufficientemente lun- go dopol'incidente di Chernobyl, non abbia potuto comportare un ineremento degli effetti stoca- stici da agenti chimici mutageni impiegati come conservanti emi- glioranti delle caratteristiche or- ganolettiche di prodotti alimen- tari inscatolati od insaccati. In tal caso infatti pit che i tumori da radiazione si conterebbero i tumori da incongrua protezione. Per concludere sull’aspetto epi demiologico c’é da ritenere che neanche il follow-up dei cirea 100 operatori e vigili del fuoco irradiati a dosi elevate (tra 0,8¢ 2 Gy) e ricoverati con sindrome acuta da radiazione, riuscira a mettere in evidenza, con ilivelli di confidenza normalmente ri- chiesti'incremento oncogeno at- teso. Le stime sopra riportate porterebbero infatti a ritenere che anche in quel caso la nume- rosita del campione sarebbe in- sufficiente. Conelusioni Se la statistica non @ quella di sciplina che riesce a dare artifi ciosamente mezzo pollo a testa, ma viene riconosciuta come va: ido ausilio nel fare delle previ- sioni attraverso campioni sui pa rametri pit attendibili nello stu- dio di colletivita, allora non si pud non tener conto delle previ- sioni ora esposte. Cid come detto on 5 4 g 1s 1.407 DIVENSIONE CAMPONE Fig. 8 - Dimensione in funzione dell Equivalente di dose - Mortalita per tut! I tumor 2 DINENSIONE CAMPIONE Fig. 4 Dimensione in unzione del Equiv riguarda la dissuasione dall’a- vanzare delle previsioni che mai potranno essere oggetto di veri- fica sperimentale, ma soprattut- to riguarda lo scoraggiare viva mente coloro che hanno avran- no la pretesa di intraprendere indagini epidemiologiche sulla popolazione per evidenziare de- gli effetti attesi in via presuntiva ed ipotetica negli anni avvenire, sostenendo la fattibilita dello stu dio la attendibilita dei risultati. Dialtra parte i primi concreti risultati, dimostrano quanto as- serito. Nessun incremento del tasso di malformazione si veri- ficato in Italia, né in Europa occidentale, ne nelle repubbliche russe (pid interessate dalla rica- duta radioattiva) nella cootte dei concepiti “attorno” al periodo “acuto” dell’incidente di Cher- nobyl. Sono queste, pid che in- dagini epidemiologiche, semplici raccolte di dati statistici che, se 1.408 1s 1H nte di dose Mortalita per tumoritroidel. ACQUA-ARIA - 10-1987 1255 non dimostrano la tesi dell'in- cremento del tasso delle malfor mazioni, non dimostrano nean che la tesi contraria; a meno che non si voglia sostenere capzio- samente che non é stato possibi- le verificare la prima tesi, in quanto l'alta abortivita ha com portato una selezione nella coor- te in questione. Per quanto riguarda peraltro la fattibilita di un indagine epide- miologica relativa al tasso di mortalita oncogena si pud nota- re che un campione gia enorme, ma compatibile con un impegno di livello umano e forse finan ziario (anche se per quanto detto sopra non giustificabile) potreb- be essere costituito 10° persone. In tal caso le stesse considera: zioni di statistica sopra riportate ci consentono di inferire quale dovrebbe essere, a parita di tutte le altre condizioni, il fattore di rischio per la evidenziabilita di un qualche incremento della mor- talita oncogena radioindotta nei 12 .09 Probabilita di: 0-20-40 @ 60 anni. In ordin prossimi_anni, Si otterrebbero cosi dei fattori di rischio circa cento volte maggiori ai. quell Ssuauerit dalla ICRP equiconsi- lerati. Se cid fosse vero allora le stati- stiche ISTAT, avrebbero dovuto rilevare un {asso di mortalita oneogena nella popolazione di Napoli e dintorni superiore a quella riscontrata, per esempio, tra la popolazione della Val d’A. osta, visto che tale ultima popo- lazione riceve una dose annua da fondo naturale gamma 6 volte cirea inferiore a quella della po- jolazione napoletana. Binvece note che nessuna inda- gine epidemiologica é riuscita a dimostrare diversita nei tassi di mortalita oncogena tra popola- zione umane caratterizzate da valori anche notevolmente di- versi dei ratei annui di equiva- lente di dose da fondo naturale. La sensazione che si potrebbe trarre da quanto esposto potreb- be essere quella di sfiducia nei @ riportata la probabilta di diagnos! entro no successive a quello indicato in aacissa. (Tratta da NIM, 1985). confronti degli studi che hanno portato ad individuare i fattori di rischio e soprattutto nei con- fronti della “filosofia” dell’estra- polazione a zero. E importante allora sottolineare che non ven- ono qui messe in stato di sfidu- cia né le indagini epidemioloy che condotte sui sopravvissuti alle esplosioni nucleari o quelle sugli irradiati per scopi terapeu- tici, né @ messa in stato di sfidu- cia Vipotesi della estrapolazione a zero, ma si ritiene piuttosto che debbano essere da rifiutare tutte le applicazioni improprie dei risultati delle indagini e so- prattutto dei concetti di radio- protezione che, essendo stati svi- luppati per finalita ben precise, perdono completamente senso 0 Possono addiritura divenire pe- Ticolosi se impiegati al di fuori di dette finalita. Bibliografia [AIRM. 1986. Chernoby!;ritlessioni medt- ‘che suglt effet Italia. (Comunicato stampa; a azione sullo stato sanitario del Paese per gl anni 1961 - 1982 - 1983, ENEA. 1986. Dossier Chenobyl. A cura

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