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Sezione: SEZIONE GIURISDIZIONALE TOSCANA Esito: SENTENZA Numero: 278 Anno: 2023 Materia: CONTABILITA Data pubblicazione: 08/09/2023 Codice ecli: ECLI:IT:CONT:2023:278SGTOS, 2 19 REPUBBLICA ITALIANA In nome del Popolo Italiano LA CORTE DEI CONT! SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE TOSCANA composta dai seguenti Magistrati: Leonardo Venturini Presidente Giuseppe di Pietro Consigliere relatore Alessandra Cucuzza_ Primo Referendario ha pronunciato la seguente SENTENZADEFINITIVAn. 278/2023 nel giudizio iscritto al 62711 del registro di segreteria, promosso dal Procuratore regionale della Corte dei conti nei confronti di: 1) Filoni Mauro, nato a San Marcello Pse il 3.4.1960 e residente a Viareggio (LU) in via San Martino n, 153, rappresentato e difeso giusta procura in atti dall'aw, Daniela Breschi, presso il cui studio, sito a Pistoia in via Panciatichi n. 1, @ elettivamente domiciliato, con il seguente indirizzo PEC indicato ai fini delle comunicazioni e delle notificazioni ai sensi dell'art. 28 c.g.c. awdanielabreschi@cnfpec.it; 2) Meoni Stefano, nato a Pistoia il 18.11.1959 ed ivi residente in via Dalmazia n. 266, rappresentato e difeso giusta procura in atti, congiuntamente e disgiuntamente, dagli Pagina 1 432 avwvocati Andrea Ferrini e Daniela Breschi, elettivamente domiciliato presso lo studio di quest'ultima, sito a Pistoia in via Panciatichi n. 1, con il seguente indirizzo PEC indicato ai fini delle comunicazioni e delle notificazioni ai sensi dell’art. 28 c.g.c.: awdanielabreschi@cnfpec.it; 3) Evangelisti Marcello, nato a Pistoia il 6.3.1949 ed ivi residente in via Del Duca n. 4, rappresentato e difeso giusta procura in atti, congiuntamente e disgiuntamente, dagli awocati Andrea Ghelli e Giacomo Biagioni, presso il cui studio, sito a Firenze in via XX Settembre n. 60, é elettivamente domiciliato; 4) Mazzoni Paolo, in atti generalizzato; 5) Fambrini Franco, in atti generalizzato; esaminati gli atti e i documenti del giudizio; viste le sentenze non definitive n. 49/2023 e n. 50/2023, emesse rispettivamente a carico di Fambrini Franco e Mazzoni Paolo, ai sensi dell'art. 130 c.g.c.; sentiti, alludienza pubblica del 13 aprile 2023, il relatore e il PM,, nella persona del sost. proc. gen, Massimo Lupi, nonché l'aw. Andrea Ghelli per il convenuto Evangelisti Marcello, e law, Daniela Breschi per i convenuti Filoni Mauro e Meoni Stefano; ritenuto in FATTO Con atto di citazione ritualmente notificato, la Procura regionale presso questa Sezione giurisdizionale ha convenuto in giudizio Evangelisti Marcello, Mazzoni Paolo, Meoni Stefano, Filoni Mauro e Fambrini Franco, chiedendone la condanna al risarcimento dei danni in favore del Comune di Pistoia, della Provincia di Pistoia, del Comune di Pescia, de! Comune di San Marcello Piteglio ¢ del Consorzio 4 Basso Valdarno, nella misura complessiva di € 1.345.878,87, secondo la ripartizione meglio specificata in narrativa, oltre alla rivalutazione monetaria dalla data dell'evento lesivo e con gli interessi legali dalla pubblicazione della sentenza di condanna, oltre al pagamento delle spese processuali. A ssostegno della domanda, ha dedotto che i convenuti sarebbero stati sottoposti a processo penale, in concorso con altri amministratori e con diversi imprenditori, per essersi associati al fine di commettere una serie di gravi delitti contro la PA. (corruzione, turbata libert& degli incanti, falso in atto pubblico, concussione), a far data dall'anno 2011, cosi asservendo di fatto la funzione pubblica agli interessi privati, con il consentire a diversi imprenditori di aggiudicarsi in modo illegittimo una serie di gare pubbliche, in danno del Comune di Pistoia, della Provincia di Pistoia, del Comune di Pescia, del Comune di San Marcello Piteglio e del Consorzio 4 Basso Valdarno. Pagina 24i32 II processo penale veniva definito con la sentenza del Tribunale di Pistoia n. 122/2017, riformata in appello in parte qua (sent. n. 2053/2018 della Corte d’Appello di Firenze — Sez. Il) e poi parzialmente annullata in Cassazione, con rinvio per alcune posizioni e senza rinvio per altre (sent. n. 51126/2019 della Corte di Cassazione — Sez. IV Penale). Nel contempo, il ricorso per cassazione proposto dal solo Mazzoni Paolo veniva dichiarato inammissibile (sent n, 10643/2021). II giudizio di rinvio si concludeva presso il Tribunale di Pistoia con la sentenza n. 835/2020, che, per quel che rileva in questa sede, dichiarava la prescrizione di alcuni dei reati ascrittiall’Evangelisti, al Fambrini, al Mazzoni ed al Filoni A conclusione dell'ter del giudizio penale, veniva accertata in via definitiva la responsabilita dei convenuti per alcune tra le ipotesi criminose originariamente contestate, che a parere della Procura contabile avrebbero cagionato alle Amministrazioni di appartenenza una serie di danni, patrimoniali (da violazione del rapporto sinallagmatico, da disservizio e spese indirette di gestione) e non patrimoniali (all'immagine). Con specifico riferimento alla posizione del geom. Filoni, in citazione & stato rilevato, anche a seguito delle deduzioni difensive: - che il convenuto aveva commesso i reati nella qualita di funzionario responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di San Marcello e Piteglio; - che, in via definitiva, @ stato condannato unicamente per il capo B.21, avente ad oggetto il delitto di cui agli artt. 81 cpc., 110, 112 n. 2, 319, 319 bis e 321 cp, limitatamente alla gara di appalto indetta dal Comune di Piteglio per la riduzione del rischio idrogeologico sul versante a valle dell'antica Pieve della SS Annunziata, aggiudicata con determina n. 459 del 28.9.2011 alla ATI Vescovo Renzo s.p.a. e ing. Magnani s.r, che il convenuto intendeva favorire, con un ribasso d'asta pari all’11,11%, di gran lunga inferiore alla media dei ribassi offerti dalle altre imprese partecipanti, pari al 14,99%; - che da queste irregolarita deriverebbe, pertanto, un danno di € 12.207,03, pari alla differenza tra la media delle percentuali di ribasso proposte dalle imprese partecipanti (14,99%) e quello offerto dall’aggiudicataria (11,11%), dunque al 3,88% su di un importo dei lavori di € 286.522,74; - che sussisterebbe anche un danno da violazione del rapporto sinallagmatico (€ 6.400,00), corrispondente alle somme percepite nel periodo di durata della condotta criminosa (n. 41 giorni, dal 18 agosto al 28 settembre 2011), a titolo di retribuzione, non dovute a causa della gravissima violazione del dovere di fedelt8; - che sarebbe configurabile anche un danno da disservizio e spese indirette di gestione, nella misura di € 1.315,39, calcolato in base al costo delle ore di lavoro impiegate dagli altri dipendenti per porre riparo alle conseguenze derivanti dalla condotta criminosa del Filoni; Pagina 34i32 - che sussisterebbe anche un danno all'immagine del Comune di San Marcello e Piteglio, determinabile in € 25.000,00 in considerazione della gravita del reato commesso e di tutte le ulteriori circostanze di fatto e di diritto (dolosita della condotta, reiterazione dei fatti delittuosi, ruolo rivestito e risonanza della vicenda sugli organi di stampa); - che, di conseguenza, il danno ascrivibile al convenuto sarebbe pari a complessivi € 44,922,42. Con specifico riferimento alla posizione dell'arch. Meoni, in citazione & stato rilevato, anche a seguito delle deduzioni difensive: - che il convenuto aveva commesso i reati nella qualita di responsabile dell'Unita Operativa Viabilité del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia; - che, in via definitiva, il Meoni é stato condannato unicamente per il capo 0), avente ad oggetto il delitto di cui all'art. 353 bis c.p. (turbata liberta del procedimento di scelta del contraente, cosi derubricato dal Tribunale rispetto alloriginaria imputazione), limitatamente alla gara di appalto indetta dal Comune di Pistoia con la delibera della Giunta Municipale n. 26 del 2012, riguardante i lavori delle opere edili necessarie per Finstallazione dell'autovelox sul raccordo km 1+400; - che ne deriverebbe un danno da violazione del rapporto sinallagmatico (€ 3.200,00), corrispondente alle somme percepite nel periodo di durata della condotta criminosa (n. 26 giorni, dal 7 gennaio al 2 febbraio 2012), a titolo di retribuzione, non dovute a causa della gravissima violazione del dovere di fedelt’; - che sarebbe configurabile anche un danno da disservizio e spese indirette di gestione, nella misura di € 47.764,65, calcolato in base al costo delle ore di lavoro impiegate dagli altri dipendenti per porre riparo alle conseguenze derivanti dalla condotta criminosa del Meoni; - che il danno da disservizio sarebbe ascrivibile al Meoni in solido con il convenuto Evangelisti Marcello, trattandosi di condotte di natura dolosa perpetrate in concorso; - che sussisterebbe anche un danno alt'immagine del Comune di Pistoia, determinabile in € 10,000,009, in considerazione della gravita del reato commesso e di tutte le ulteriori circostanze di fatto e di diritto (dolosita della condotta, reiterazione dei fatti delittuosi, ruolo rivestito e risonanza della vicenda sugli organi di stampa); - che, di conseguenza, il danno complessivamente ascrivibile al convenuto sarebbe pari ad € 60.964,65. Con specifico riferimento alla posizione del’Evangelisti, occorre premettere che & stato condannato in via definitiva soltanto per una parte delle imputazioni, giacché per alcune @ stato assolto (in particolare, per il delitto associativo), mentre in relazione ad altre & stato dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Le ipotesi criminose, per le quali il convenuto ha riportato condanna definitiva e alle quali é limitata Pagina 4432 Vazione erariale, sono quelle di cui ai capi 811, 812, 817, B23, C, D (in esso assorbito il fatto di cui al capo B14), FH, Qed R. Al capo B), all’Evangelisti @ stato contestato il delitto di cui agli artt. 81 cpv,, 110, 112 n. 2,319, 319 bis e 321 c.p., sull’assunto che, con pili azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e per compiere atti contrari ai propri doveri di ufficio, egli e gli altri coimputati pubblici dipendenti coinvolti avessero ricevuto denaro o altre utilita o ne avessero accettato la promessa, da parte di diversi imprenditori; in particolare, i convenuto, quale ditigente del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia, aveva ricevuto dagli imprenditori in varie occasioni somme di denaro di importo non precisato, inviti a pranzo o cene, viaggi ed altre utilita. Tra le gare per le quali 2 stata accertata la sua responsabilita penale, rientrano: - quella indetta dal Comune di Pistoia, per i lavori di consolidamento e bonifica delledificio *La Cattedrale” (capo B11); quella indetta dal Comune di Pistoia, per una serie di lavori nel centro commerciale naturale - piazze e strade del Centro Storico — prog. 18200 (capo B12); quella indetta dal Comune di Pistoia, peri lavori di ristrutturazione e la manutenzione delle strade comunali - prog. 180000/2010 (capo B17); quella indetta dal Consorzio di Bonifica de! Padule di Fucecchio, per interventi strutturali sul torrente Pescia di Collodi, nel tratto ivi specificato, stralcio c (capo B23). Al capo C), gli é stato contestato il reato di cui agli artt. 81 cpv., 110, 112 n. 2 353 comma 2 ¢.p., sull‘assunto che egli ed i soggetti di cui al capo B), con i ruoli ivi specificati, mediante doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti, avessero turbato le gare nei pubblici incanti di cui allo stesso capo B). In particolare, gli imprenditori collusi avevano predisposto di volta in volta un elenco ditre o cinque ditte da invitare alle gare, in modo da garantirsi 'aggiudicazione, mentre i pubblici funzionari avevano manipolato l'estrazione delle imprese da invitare, avevano optato per il criterio dell’offerta tecnica in luogo di quello del prezzo piti basso ed avevano proceduto altattribuzione di punteggi pit! elevati agli imprenditori collusi, e cosi via. Al capo D), al convenuto é stato contestato il delitto di cui agli artt. 81 cpv., 110, 112 n. 2, 319, 319 bis e 321 c.p., sull’assunto che, con pill azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e per compiere atti contrari ai propri doveri di ufficio, egli e gli altri coimputati pubblici dipendenti coinvolti avessero ricevuto denaro o altre utilita o ne avessero accettato la promessa, da parte degli imprenditori Ponticelli Roberto, Ponticelli Alessandro e Posillico Carmine; in particolare, |'Evangelisti, quale dirigente del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia, aveva ricevuto da questi imprenditori in varie occasioni somme di denaro di importo non precisato, inviti a pranzo o cene, viaggi ed altre utiita e, in cambio, aveva asservito la funzione pubblica agli interessi privati. Nello specifico, aveva consentito loro di ottenere l'aggiudicazione della gara indetta dal Comune di Pistoia per la ristrutturazione e l'ampliamento del nido d'infanzia “Il Melograno” Pagina 5432 Al capo F), al convenuto é stato contestato il delitto di cui agli artt. 81 cpv., 110, 112 n. 2, 319, 319 bis e 321 c.p,, sull'assunto che, con pil azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e per compiere atti contrari ai propri doveri di ufficio, egli e gli altri coimputati pubblici dipendenti avessero ricevuto denaro o altre utilita o ne avessero accettato la promessa, da parte dell'imprenditore Mannelli Riccardo; in particolare, VEvangelisti, quale dirigente del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia, aveva ricevuto dal Mannelliin varie occasioni somme di denaro di importo non precisato e, in cambio, aveva asservito la funzione publica agli interessi privati. Nello specifico, gli aveva consentito di ottenere l'aggiudicazione della gara indetta dal Comune di Pistoia per la ristrutturazione della Galleria Nazionale. Al capo H), al convenuto é stato contestato il delitto di cui agli artt. 81 cpv., 110, 112 n. 2, 319, 319 bis e 321 c.p,, sull’assunto che, con pill azioni esecutive di un medesimo. disegno criminoso e per compiere atti contrari ai propri doveri di ufficio, egli e gli altri coimputati pubbiici dipendenti avessero ricevuto denaro o altre utilita o ne avessero accettato la promessa, da parte dell'imprenditore Fiori Francesco; in particolare, lEvangelisti, quale dirigente del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia, aveva ricevuto dal Fiori in ur’occasione somme di denaro di importo non precisato e, in cambio, aveva asservito la funzione pubblica agli interessi privati. Nello specifico, gli aveva consentito di ottenere 'aggiudicazione della gara per la ristrutturazione dell'albergo popolare in via Cancellieri Al capo 0), al convenuto é stato contestato il delitto di cui agli artt. 81 cpv., 110 e 353 comma 2¢.p., sull'assunto che, con pili azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e per compiere atti contrari ai propri doveri di ufficio, egli e gli altri coimputati pubblici dipendenti avessero ricevuto denaro o altre utilita o ne avessero accettato la promessa, da parte delimprenditore Diddi Carlo Alberto; in particolare, 'Evangelisti, quale dirigente del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia, aveva ricevuto dal Diddi in varie occasioni somme di denaro di importo non precisato e, in cambio, aveva asservito la funzione publica agli interessi privati. Nello specifico, attraverso una motivazione giustificativa del ricorso ai lavori in economia, gli aveva consentito di ottenere I'aggiudicazione della gara indetta dal Comune di Pistoia per una serie di interventti, in materia di politiche per la sicurezza e per le opere edili necessarie per Tinstallazione di un misuratore di velocita, sul raccordo Pistoia - km 14400. Al capo R), da ultimo, al convenuto é stato contestato il delitto di cui all'art. 317 c.p., sull'assunto che, abusando della sua qualita e dei suoi poteri, avesse indotto la Viessman s.p.a. a sostituire la caldaia installata presso la sua abitazione privata, con la minaccia che in caso contrario avrebbe posto il veto per |'installazione di impianti della stessa Viessman negli edifici del Comune di Pistoia A seguito di questi fatti, a parere della Procura erariale, si sarebbero verificati i seguenti danni: - danno da violazione del rapporto sinallagmatico (€ 611.329,26), corrispondente alle somme percepite nel periodo di durata della condotta criminosa (dal 2007, data del primo evento accertato, al pensionamento avvenuto nel 2012), a titolo di retribuzione, non dovute a causa della gravissima violazione del dovere di fedelta; Pagina 6432 - danno da disservizio e spese indirette di gestione, nella misura di € 47.764,65, calcolato in base al costo delle ore di lavoro impiegate dagli altri dipendenti per porre riparo alle conseguenze derivanti dalla condotta criminosa dell’Evangelisti (voce, questa, contestata in solito con il convenuto Meoni); - danno all'immagine del Comune di Pistoia, determinabile in € 539.576,00, cioe in misura doppia rispetto alle somme ed ai beni indebitamente chiesti e ottenuti dal convenuto, accertati in sede penale (dove i beni gli sono stati confiscati ex art. 322 ter c.p., fino a concorrenza dellimporto di € 269.788,00), secondo il criterio previsto dallart 62 della legge n. 190 del 2012. Di conseguenza, il danno complessivamente ascrivibile al convenuto sarebbe pari ad € 1.198.669,91 (di cui € 47.764,65 in solido con il Meoni). Altre voci di danno, infine, sono state contestate ai convenuti Fambrini Franco e Mazzoni Paolo, che hanno perd optato per il rito abbreviato, definendo le proprie posizioni ai sensi dell'art. 130 c.g.c. (v. le sentenze non definitive n. 49/2023 e n. 50/2023, in atti). ll convenuto Filoni Mauro, costituendosi in giudizio, ha eccepito in via preliminare la prescrizione dell’azione, deducendo che tra la scoperta del fatto dannoso, identificabile nella pubblicazione dell'articolo di stampa sul quotidiano “I! Tirreno” del 12.6.2012, e il successivo invito a dedurre del 18 novembre 2021, sarebbe ampiamente decorso il termine quinquennale, non essendo mai stati posti in essere specifici atti interruttivi. Nel merito, ha contestato la correttezza della ricostruzione accusatoria, esponendo d’aver prestato servizio presso il Comune di Piteglio, oggi Comune di San Marcello — Piteglio, fin dal 15 novembre 1988 e di essere ancora alle dipendenze della stessa Amministrazione; di essere stato coinvolto in vicende criminose soltanto ne| 2012; di essere stato condannato unicamente per il reato di cui al comma 2 dell'art. 353 c.p., in relazione ad una sola gara, avente ad oggetto l'affidamento degli interventi di riduzione del rischio idrogeologico sul versante a valle dell'antica Pieve della Santissima Annunziata a Piteglio, affidati per awalimento ai Comuni da parte del Commissario Straordinario Delegato, nominato con DPCM del 10.12.2010. Nel corso del giudizio, mentre egli si trovava sospeso dall'incarico di RUP e dal servizio, perché sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, il Commissario Straordinario procedeva comunque ad approvare tutti gli atti di gara; anche il nuovo RUP, inoltre, approvava sia gli atti di gara che il Certificato di regolare esecuzione (CRE), senza apportarvi alcuna modifica o integrazione. Pertanto, a parere del difensore, a dispetto dell'accertata turbativa, il convenuto avrebbe posto in essere unicamente atti la cui piena legittimita sarebbe stata accertata ex ante dal Commissario Straordinario ed ex post dal nuovo RUP. La contestata turbativa, per altro verso, si sarebbe sostanziata in un brevissimo incontro, del tutto casuale, con il titolare dell'impresa poi risultata aggiudicataria, avvenuto il 18 agosto 2011 presso il “Bar Settentrione” di Montecatini, nel corso del quale, alla Pagina 7432 presenza del tecnico di fiducia dellimpresa (all'epoca a lui sconosciuto) e ling. Mazzoni, sopraggiunti nel frattempo, gli erano state chieste delle informazioni in ordine alla gara della Pieve; a seguito di questincontro, gli inquirenti avrebbero attribuito al geom. Filoni Tintenzione di condizionare lo svolgimento e l'esito della gara, favorendo I'impresa poi risultata aggiudicataria, ma lassunto non sarebbe corretto, giacché egli non avrebbe fornito alcuna informazione, come risulterebbe dalle intercettazioni e dalle prove testimoniali, essendosi invece limitato ad invitare la ditta a recarsi presso il Comune per acquisire ritualmente quanto necessario. Anche il secondo profilo del teorema accusatorio, consistente nel coinvolgimento dell’ing. Mazzoni (dipendente della Provincia di Pistoia) nella Commissione di gara, non coglierebbe nel segno, giacché sarebbe stato determinato dalla necesita di individuare i componenti in numero dispar, dalla carenza di figure apicali negli organici del Comune e dalla necesita di assicurare 'apporto della Provincia. Inoltre, il geom. Filoni non avrebbe mai ricevuto donazioni, somme di denaro 0 altre utilita, a parte una strenna natalizia del valore di 14,00 euro. Pertanto, egli non avrebbe mai utilizzato a fini privati le informazioni di cui disponeva per ragioni di ufficio, sarebbe rimasto del tutto estraneo alle logiche corruttive accertate a carico degli altri imputati e non avrebbe, comunque, creato alcun danno o pregiudizio all Ente di appartenenza. Sotto il profilo soggettivo, il difensore ha contestato la configurabilita del dolo, che contrariamente a quanto dedotto ex adverso non sarebbe desumibile sic et simplicter dalla sentenza penale di condanna, ma dovrebbe essere valutato autonomamente in questa sede, tenendo conto della sostanziale inoffensivita del fatto e della legittimita degli atti adottati dal Filoni (desumibili per 'appunto dall'approvazione degli atti in contestazione, sia da parte del Commissario straordinario che, successivamente, ad opera de| nuovo RUP). In ordine alle singole poste di danno, il difensore ha eccepito: che il danno, desumibile dalla differenza tra la media delle percentuali di ribasso offerte dalle altre imprese partecipanti (il 14,99%) e quello prospettato dallimpresa aggiudicataria (11,11%), non sarebbe configurabile, in quanto Amministrazione non avrebbe avuto alcun obbligo di attenersi al criterio del massimo ribasso, essendo stata la gara indetta sulla base del diverso criterio dellofferta economicamente pid vantaggiosa, come spesso accaduto anche in passato nel Comune di Piteglio (almeno 4 volte, nel triennio 2009 - 2011); peraltro, il criterio scelto sarebbe stato quello pit adeguato, atteso che si trattava di affidare opere di ingegneria naturalistica di rilevante complessita, che imponevano alla Stazione appaltante di valorizzare la competenza e la professionalita dei singoli concorrenti, piuttosto che il mero contenimento dei costi; - che il danno da lesione del nesso sinallagmatico, gia ridotto dal PM a seguito delle deduzioni difensive proposte nella fase preprocessuale, sarebbe comunque eccessivo e incongruo, alla luce della condotta complessiva del dipendente; sul punto, tuttavia, la difesa si é dichiarata remissiva; Pagina 8 di 32 «che sul danno da disservizio e da spese indirette di gestione non vi sarebbe nulla da osservare; - che, invece, il danno all'immagine sarebbe stato quantificato in maniera eccessiva, sia perché il Filoni non avrebbe tratto alcuna utiita dalla condotta addebitatagli, sia in quanto non sarebbe configurabile alcuna reiterazione dei fatti, trattandosi di un singolo episodio, sia per il carattere intrinsecamente legittimo degli atti adottati, sia infine per la modesta risonanza avuta sulla stampa dalla specifica posizione del convenuto; pertanto, il danno dovrebbe essere quantificato pil correttamente in misura non superiore ad € 5.000,00. lI convenuto Meoni Stefano, costituendosi in giudizio, ha eccepito in via preliminare la prescrizione dell’azione, deducendo che tra la scoperta del fatto dannoso, identificabile nella pubblicazione dell'articolo di stampa sul quotidiano "Il Tirreno” del 12.6.2012, e il successivo invito a dedurre del 18 novembre 2021, sarebbe ampiamente decorso il termine quinquennale, non essendo mai stati posti in essere specifici atti interruttivi. Nel merito, ha contestato la correttezza della ricostruzione accusatoria, esponendo d'aver prestato servizio presso il Comune di Pistoia dal 1° dicembre 1980 al 22 gennaio 2020, data del licenziamento senza preawviso; di non essere mai stato coinvolto in altre vicende criminose; di essere stato assolto dall'associazione a delinquere e di essere stato condannato soltanto per una fattispecie di turbata liberta della scelta del contraente (art. 353 bis c.p.), cosi derubricata loriginaria pil grave imputazione; di essere stato valutato gia dal Tribunale della Liberta come soggetto estraneo al sistema delle corruttele, coinvolto solo occasionalmente. Infatti, il Meoni si sarebbe trovato coinvolto nell'indagine soltanto per aver predisposto una perizia interna, poi utilizzata da un Servizio diverso da quello di appartenenza, cio dalla Polizia Municipale, nella gestione della procedura; i mezzi fraudolenti si sarebbero limitati al ricorso alla procedura dellaffidamento diretto, alla riduzione dellimporto dei lavori ed al correlato e preordinato successivo ricorso alle varianti in aumento, ovverosia all'escogitare una motivazione che glustificasse il ricorso ai lavori in economia, al solo fine di far aggiudicare / lavori alla ditta del Didai, senza indire alcuna gara; dunque, egli non avrebbe mai posto in essere violenza o minaccla, né ricevuto 0 pattuito doni o promesse. Per il vero, a parere del difensore, il Meoni si sarebbe limitato a rilevare 'esorbitanza del computo originario (80,000,00 euro), consentendo all’Amministrazione di ottenere un risparmio di spesa, proponendo un quantum del tutto in linea con i prezzi vigenti ¢ praticati all'epoca dal Comune di Pistoia. Non a caso, il computo metrico estimativo sarebbe stato successivamente condiviso dal Segretario generale dell'Ente, sotto il profilo della regolarita amministrativa In ogni caso, egli sarebbe stato coinvolto nella vicenda soltanto per un atco di tempo molto limitato, compreso tra il7 gennaio ed il 2 febbraio 2012, non quale RUP, ma soltanto quale consulente per la redazione de! nuovo computo metrico estimativo (CME), della relazione tecnica e dei relativi allegati, senza 'adozione di alcun atto a rilevanza esterna. Pagina 94i32 Neppure la pretesa intenzione di favorire impresa aggiudicataria troverebbe riscontro negli atti processuali, essendo anzi emerso che il Meoni era persona non gradita al titolare della dita, indirettamente favorita dal computo metrico estimativo. Sotto il profilo soggettivo, il difensore ha contestato la configurabilita del dolo, che contrariamente a quanto dedotto ex adverso non sarebbe desumibile sic et simplicter dalla sentenza penale di condanna, ma dovrebbe essere valutato autonomamente in questa sede, tenendo conto della sostanziale inoffensivita del fatto e della correttezza del computo mettico, oggettivamente in linea con i prezzi praticati all'epoca dal Comune di Pistoia. In ordine alle singole poste di danno, il difensore ha eccepito: che il danno da lesione del nesso sinallagmatico, gia ridotto dal PM a seguito delle deduzioni difensive proposte nella fase preprocessuale, sarebbe comunque eccessivo e incongruo, alla luce della condotta complessiva del dipendente, che nel frattempo avrebbe continuato a lavorare proficuamente per il Servizio di appartenenza, sicché non sarebbe giustificabile la restituzione delfintera retribuzione percepita nel (limitato) periodo in contestazione; che il danno da disservizio e da spese indirette di gestione sarebbe stato erroneamente ascritto al Meoni in solido con l Evangelisti, in contrasto con il carattere parziario della responsabilitd erariale e in difetto di una condanna in solido in sede penale; peraltro, la posizione dell'Evangelisti sarebbe di gran lunga piti grave, sicché la quota ascrivibile al Meoni dovrebbe essere molto pit ridotta e non superiore ad € 3.184,31 (pari ad un quindicesimo del danno ipotizzato dalla Procura erariale); che il danno allimmagine sarebbe stato quantificato in maniera eccessiva, sia perché il Meoni non avrebbe tratto alcuna utilita dalla condotta addebitatagli, sia in quanto non sarebbe configurabile alcuna reiterazione dei fatti, trattandosi di un singolo episodio, sia per il carattere intrinsecamente legittimo degli atti adottati, sia infine per la modesta risonanza avuta sulla stampa dalla specifica posizione del convenuto; pertanto, il danno dovrebbe essere quantificato piti correttamente in misura non superiore ad € 2.000,00 lI convenuto Evangelisti Marcello, costituendosi in giudizio, ha contestato l'abnormita del danno erariale ascrittogli, deducendo di essere stato comunque assolto dal pid grave reato associativo e di essere stato condannato soltanto per una parte dei reati contestati, id est quelli di cui ai capi B11, B12, B17, B23, C, D (in esso assorbito il fatto di cui al capo B14), F, H, 0 ed R, commessi nella qualita di dirigente del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia. In sede penale, era stata altresi disposta la confisca dei suoi beni mobili e immobili, ai sensi dell'art. 322 ter c.p., fino a concorrenza della somma di € 269.788,00 (poi ricalcolata in € 226.597,00); inoltre, era intervenuta condanna al risarcimento dei danni in favore del Comune di Pistoia, oltre alla refusione delle spese processuali. In quest’ottica, l'azione della Procura erariale si porrebbe in violazione del principio costituzionale e sovranazionale del ne bis in idem, come riconfigurato dalla Corte europea dei diritti dell'uomno nella c.d. sentenza Engel, in quanto il giudizio di Pagina 10 4132 responsabilita amministrativa avrebbe natura sostanzialmente penale, avendo ad oggetto gli stessi specifici fatti; sarebbe azionato da un pubblico ministero; avrebbe ad oggetto non un risarcimento (gia ottenuto in sede penale), ma una misura a carattere sanzionatorio e afflittivo (atteso che si richiederebbe la restituzione dellintera retribuzione percepita nel quinquennio 2007 - 2012, seppur a fronte di un effettivo svolgimento della prestazione lavorativa; idem per il danno all'immagine, non correlato ad un effettivo pregiudizio); tenderebbe ad ottenere le stesse statuizioni civili adottate in sede penale. In via pregiudiziale, la difesa ha eccepito, altresi, il difetto di giurisdizione della Corte dei conti, sull'assunto che il danno da lesione del nesso sinallagmatico avrebbe natura restitutoria e costituirebbe un'azione di tipo contrattuale, rientrante nella giurisdizione civile. In via preliminare di merito, il convenuto ha eccepito la prescrizione dell'azione, deducendo che il dies a quo dovrebbe essere identificato nel decreto di citazione a giudizio emesso dal GUP di Pistoia (del 28.8.2012), ovvero nell'applicazione della misura cautelare (avvenuta in data 11.6.2012), sicché rispetto all'invito a dedurre (notificato il 17.11.2021) sarebbe ampiamente decorso il termine quinquennale, non essendo a tal fine ostativa la costituzione di parte civile nel processo penale del Comune di Pistoia, avvenuta solo all'udienza del 30.12.2012. Nel merito, il difensore ha osservato: - che il danno da lesione del nesso sinallagmatico sarebbe stato erroneamente quantificato in misura pari all’intero ammontare delle retribuzioni, senza tener conto della notevole produttivita del dipendente (n. 187 determine tra il 2006 e il 2012, oltre allo svolgimento di tantissime altre mansioni), né dei risparmi di spesa fatti ottenere all’Amministrazione attraverso la costante applicazione di prezzi progettuali inferiori a quelli del prezzario regional - che il danno da disservizio costituirebbe un’inammissibile duplicazione delle spese legali, gia quantificate in sede penale; che il danno allimmagine sarebbe stato quantificato in maniera eccessiva, sulla base del doppio della somma confiscata in sede penale ai sensi dell'art. 322 ter c.p,, sia perché in realta il Comune non avrebbe subito alcun danno, non essendosi registrato nessun aggravio di bilancio né alcuna compromissione dell'efficienza dell'apparato, sia in quanto la Procura non avrebbe dato prova degli altri elementi di valutazione, sia in quanto la rassegna stampa conterrebbe in pit occasioni informazioni errate o smentite dalle risultanze processuali; inoltre, la somma confiscata sarebbe stata ridotta dalla Corte d’Appello, con lordinanza del 6.9.2022, dell'importo ritenuto prescritto (€ 43.191,00). Alludienza di discussione, il Pubblico Ministero, in ordine all'eccezione di prescrizione, ha evidenziato che il dies a quo decorrerebbe per il danno allimmagine dal giorno dellirrevocabilita della sentenza penale di condanna, come da pacifica giurisprudenza, proprio perché la condizione di procedibilita impedirebbe l'esercizio dell’azione di Pagina 11 4132 responsabilita amministrativo — contabile. In merito ai danni patrimoniali, ha evidenziato che, trattandosi di ipotesi di occultamento doloso, il dies a quo potrebbe essere individuato nella data della richiesta di rinvio a giudizio da parte del PM penale, o al pid tardi nel decreto di rinvio a giudizio del GUP (adottato il 7.9.2012); in ogni caso, avvenuta costituzione di parte civile delle Amministrazioni danneggiate avrebbe interrotto la prescrizione, non con effetto istantaneo ma permanente. In ordine alla questione della violazione del principio del ne bis in idem, ha rappresentato che la responsabilita amministrativo - contabile opererebbe su di un piano del tutto diverso da quella penale, giacché, come costantemente chiarito dalla giurisprudenza, avrebbe natura risarcitoria e non afflittiva e/o sanzionatoria, sicché l'azione intrapresa in questa sede, benché riveniente dagli stessi fatti storici valutati nel corso del giudizio penale, non ne costituirebbe affatto un duplicato, avendo natura, oggetto e finalita di tenore ben diverso. Laccertamento della responsabilité amministrativo - contabile, contrariamente a quanto argomentato dai difensori sotto il profilo del danno da lesione del nesso sinallagmatico, non rientrerebbe nemmeno nella giurisdizione civile, proprio perché avrebbe natura risarcitoria (del danno sofferto dall’Amministrazione) e non restitutoria (delle retribuzioni non dovute) Nel merito, il PM ha osservato che, in ordine all'an delle condotte illecite, farebbe stato il giudicato penale, ai sensi dell'art. 651 c.p.p., sicché le contrarie deduzioni dei convenuti sarebbero del tutto superflue. Nello specifico, a seguito del giudizio penale, sarebbe stato accertato il completo asservimento della funzione publica agli interessi privati; per I'Evangelisti, in particolare, la sentenza della Corte di Cassazione (n. 116/2019, § 26) avrebbe accertato come vi fosse un conclamato e stabile asservimento delle sue funzioni pubbliche agli interessi di importanti imprenditoti locali. La conclusione non muterebbe nemmeno per i reati caduti in prescrizione, in ordine ai quali la responsabilita penale del convenuto sarebbe stata comunque accertata in primo e in secondo grado In questoottica, a nulla rileverebbe la pretesa produttivita dell’Evangelisti, che non inciderebbe in alcun modo sulla gravita delle ipotesi delittuose ascrittegli, né le valutazioni positive ottenute nel corso della carriera, che sarebbero state espresse prima che il sistema di corruttela venisse disvelato agli occhi dell’Amministrazione e, dunque, in mancanza di elementi di valutazione di carattere decisivo. Anche la presunta applicazione di prezzi inferiori al prezzario regionale, ampiamente valorizzata dalla difesa, non avrebbe alcuna incidenza sulla gravita e sulla sussistenza dei fatti di rilevanza penale, la cui gravita, accertata dalle sentenze di condanna, rimarrebbe assolutamente immutata. Peraltro, non risponderebbe al vero nemmeno la tesi della maneanza di un nocumento diretto allAmministrazione, che discenderebbe gia di per sé dallo stabile asservimento della funzione publica agli interessi privati; a conferma della correttezza dell'impostazione accusatoria, la Cassazione avrebbe chiarito che i ribassi erano costantemente inferiori alla media nazionale e che erano applicati in quella misura proprio per favorire le imprese compiacent Pagina 12.4132 Anche per i convenuti Filoni e Meoni, a parere della Procura, sarebbe stato accertato lasservimento della funzione agli interessi privati, anche se limitatamente a margini temporali piuttosto ristretti. In ordine al danno all'immagine, il Pubblico Ministero ha chiarito che ricorrerebbero tutti i criteri elaborati dalla giurisprudenza per confermare la quantificazione operata in citazione (la gravita dei fatti accertati; la rilevanza mediatica, attestata dalla pubblicazione di oltre 400 articoli di stampa; et similia); in particolare, per I'Evangelisti si sarebbe applicato il metodo del duplum della somma per cui é intervenuta confisca in sede penale, ai sensi dell’art. 322 ter c.p., mentre per il Filoni ed il Meoni sarebbe stato necessario ricorrere a criteri equitativi, in difetto dell’accertamento delle specifiche utilita conseguite in virti della condotta criminosa. In merito al danno da disservizio, il PM ha ribadito come siano documentalmente provate le spese sostenute per porre riparo alle conseguenze dirette delle condotte illecite ed all'aumentata mole di lavoro, di carattere innegabilmente straordinario (doc. n. 25 del Comune di Pistoia), sicché non si tratterebbe affatto della duplicazione delle spese di giudizio e di costituzione di parte civile, come invece argomentato dai difensori. In ordine all'ulteriore voce di danno contestata al Filoni, pari alla differenza tra la media delle percentuali di tibasso proposte dalle imprese partecipanti (14,99%) e quello offerto dall'aggiudicataria (11,11%), ha ribadito che la domanda sarebbe indubbiamente fondata, in quanto é stato proprio l'accesso ad informazioni privilegiate a permettere all'aggiudicatario di formulare urvofferta inferiore, senza sbilanciarsi ab initio con unfofferta pili onerosa. Infatti, il sistema sarebbe basato sulla segretezza delle offerte, sicché Amministrazione avrebbe comunque sofferto una perdita, visto che il ribasso “corretto" dalla ditta su quello (conosciuto in tempo) delle imprese concorrenti si era attestato su di un valore decisamente inferiore, che le consentiva di ottenere aggiudicazione dell'appalto con uno sforzo economico ben pil modesto. Ne conseguirebbe che, come accade di regola, il maggior esborso sarebbe stato di fatto traslato sull'‘Amministrazione. Per il resto, la Procura erariale si é riportata a tutte le argomentazioni enucleate in citazione, insistendo per lintegrale accoglimento della domanda, fata salva la modesta riduzione del danno allimmagine contestato all'Evangelisti, in virtu della definitiva rideterminazione della somma sottoposta a confisca, operata medio - tempore dal giudice penale. II difensore dei convenuti Filoni Mauro e Meoni Stefano ha ribadito che nessuno dei propri assistiti sarebbe mai stato condannato per corruzione, né in prime cure né nei gradi successivi, tant’é che entrambi sarebbero ancora al servizio dell'Amministrazione di appartenenza, che non a caso avrebbe optato per delle sanzioni disciplinari di carattere conservativo. In ordine alla posizione del Filoni, la difesa ha chiarito che le controdeduzioni articolate nella memoria di costituzione, in merito all’an della condotta, non tenderebbero a ribaltare lesito del giudizio penale, ma soltanto a dimostrare come non vi siano mai state condotte produttive di un danno erariale effettivo. Infatti, il maggiore ribasso Pagina 13 6132 offerto dalla ditta aggiudicataria non avrebbe avuto alcuna incidenza economica, in quanto la gara non sarebbe stata indetta con il criterio del massimo ribasso, ma con quello delfofferta economicamente piti vantaggiosa, notoriamente basata su elementi di valutazione ben pit ampi. Inoltre, ha contestato l'eccessivita del quantum contestato a titolo di danno all'immagine, a fronte dell'inesistenza di qualsivoglia utilita per il convenuto ed in considerazione della limitata gravita del reato ascrittogli Con riferimento alla posizione del Meoni, il difensore ha ribadito che il convenuto non avrebbe tratto alcuna utilita dall'attivita illecita ed ha lamentato che, in ogni caso, non sarebbe corretto attribuirgli la responsabilita in solido con I'Evangelisti per il danno da disservizio, in considerazione della diversissima rilevanza delle condotte criminose loro ascritte (una sola fattispecie di modesta entita per il Meoni, numerosissimi reati per il correo). II difensore dell’Evangelisti ha dedotto che la Procura erariale non avrebbe fornito alcuna prova delle poste risarcitorie, considerandole rivenienti in re ipsa dal mero accertamento della responsabilita penale per gli stessi fatti storici, ma ritenendo, contraddittoriamente, che non sussista alcuna ipotesi di violazione del principio del ne bis in idem, trattandosi diresponsabilita di natura diversa Poiché la dimostrazione del reato non proverebbe il danno, la domanda dovrebbe essere rigettata per difetto di prova dell'an e del quantum delle poste risarcitorie. In particolare, per quel che concerne il danno da lesione del nesso sinallagmatico, la quantificazione sarebbe stata semplicisticamente operata mediante il calcolo dell'intera retribuzione dovuta, senza tener conto di tutta |'attivita amministrativa lecita e fruttuosa posta in essere dal convenuto nel corso degli anni. Per questa ragione, la quantificazione del danno avrebbe carattere affittivo e non risarcitorio, con la conseguente violazione del principio del ne bis in idem, rispetto all'applicazione delle sanzioni penali. Del pari, il danno all'immagine sarebbe stato determinato in via presuntiva, senza valutare congruamente leffettiva entita del clamore suscitato nell’opinione pubblica e senza nemmeno specificare, in concreto, le eventuali spese sopportate dallAmministrazione per il ripristino del bene giuridico leso. Analogo difetto di prova sirrileverebbe per il danno da disservizio, non essendo state individuate le concrete criticita di carattere straordinario affrontate dal Comune; pertanto, di fatto, questa posta di danno si risolverebbe in un‘inammissibile duplicazione delle spese legali sostenute per la costituzione di parte civile, per le quali per sarebbe gia intervenuta condanna in sede penale. Per il resto, il difensore si é riportato alle eccezioni ed alle argomentazioni enucleate in comparsa, insistendo per la reiezione della domanda. Chiusa la discussione, la causa @ passata in decisione. DIRITTO Pagina 14 4132 1, Loggetto del giudizio. La Procura regionale presso questa Sezione giurisdizionale ha convenuto in giudizio Evangelisti Marcello, Mazzoni Paolo, Meoni Stefano, Filoni Mauro e Fambrini Franco, chiedendone la condanna al risarcimento dei danni in favore del Comune di Pistoia, della Provincia di Pistoia, del Comune di Pescia, del Comune di San Marcello Piteglio e del Consorzio 4 Basso Valdarno, nella misura complessiva di € 1.345.878,87, secondo la ripartizione meglio specificata in narrativa, oltre alla rivalutazione monetaria dalla data dell'evento lesivo e con gli interessi legali dalla pubblicazione della sentenza di condanna, oltre al pagamento delle spese processuali. A sostegno della domanda, ha dedotto che i convenuti sarebbero stati sottoposti a processo penale, in concorso con altri amministratori e con diversi imprenditori, per essersi associati al fine di commettere una serie di gravi delitti contro la PA. (corruzione, turbata liberté degli incanti, falso in atto pubblico, concussione), a far data dall’anno 2011, cosi asservendo di fatto la funzione pubblica agli interessi privati, con il consentire a diversi imprenditori di aggiudicarsi in modo illegittimo una serie di gare pubbliche, in danno del Comune di Pistoia, della Provincia di Pistoia, del Comune di Pescia, del Comune di San Marcello Piteglio e del Consorzio 4 Basso Valdarno A conclusione del lungo iter del giudizio penale, veniva accertata in via definitiva la responsabilita dei convenuti per alcune tra le ipotesi criminose originariamente contestate, che a parere della Procura contabile avrebbero cagionato alle Amministrazioni di appartenenza una serie di danni, patrimoniali (da violazione del rapporto sinallagmatico, da disservizio e spese indirette di gestione) e non patrimoniali (allimmagine) 2. Le eccezioni pregiudiziali e preliminari. La questione di giurisdizione. In via pregiudiziale, il convenuto Evangelisti Marcello ha eccepito il difetto di giurisdizione della Corte dei conti, sull'assunto che il danno da lesione del nesso sinallagmatico, anche in considerazione della sproporzione tra il quantum in contestazione e l'entita dei fatti, avrebbe natura restitutoria e costituirebbe un‘azione di tipo contrattuale, rientrante nella giurisdizione civile. Leccezione & priva di pregio. Alla luce della prospettazione accusatoria, infatti, non sussistono dubbi in ordine alla natura risarcitoria dell’azione della Procura erariale, ben diversa da quella restitutoria e/o recuperatoria intestata alla P.A. quale soggetto danneggiato ed azionabile innanzi al giudice ordinario. Come ripetutamente chiarito dalla giurisprudenza, “in tale contesto non v’é dubbio che il diritto azionato dal PM. dinanzi alla Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti, pur traendo origine dal medesimo fatto lesivo dei beni e degli interessi pubblici, non sia né identificabile né del tutto sovrapponibile con lordinario diritto di credito (di natura civilistica) che la singola Amministrazione potrebbe direttamente far valere (con gli Pagina 15 4132 strumenti di autotutela di cui eventualmente disponga) nei confronti del responsabile dell'evento dannoso”. “In pratica, nel sistema approntato dal legislatore per la tutela degli interessi erariali il giudizio di responsabilita amministrativa instaurato dal Procuratore della Corte dei Conti risulta attualmente finalizzato non soltanto a far conseguire alla singola Amministrazione danneggiata un “titolo esecutivo’, da utilizzare nei confronti dell’autore del danno, onde ottenere il ripristino della propria integrita patrimoniale, ma anche ad acclarare (nelle forme e con le garanzie previste dalla legge) 'esistenza di comportamenti illeciti, connotati da dolo o colpa grave, imputabili ad un determinato soggetto nell'ambito di un rapporto di servizio intercorso con 'Amministrazione pubblica” (Sez. App. Sicilia, sent. n. 242/2018). Per altro verso, la dedotta sproporzione, tra la richiesta di condanna del PM e i danni effettivamente sofferti dalla P.A., costituisce una mera questione di merito, del tutto inidonea ad incidere sulla qualificazione giuridica della causa petendi Ne consegue la reiezione dell’eccezione. 3. Leccezione di inammissibilita, per violazione del principio del ne bis in idem. In via pregiudiziale, la difensa dell’Evangelisti ha eccepito, altresi, che I'azione della Procura erariale si porrebbe in violazione del principio costituzionale e sovranazionale del ne bis in idem, come riconfigurato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nella c.d. sentenza Engel, in quanto il giudizio di responsabilita amministrativa avrebbe natura sostanzialmente penale, avendo ad oggetto gli stessi specifici fatti; sarebbe azionato da un pubblico ministero; avrebbe ad oggetto non un risarcimento (gia ottenuto in sede penale), ma una misura a carattere sanzionatorio e afflittivo (atteso che si richiederebbe la restituzione dell'intera retribuzione percepita nel quinquennio 2007 - 2012, seppur a fronte di un effettivo svolgimento della prestazione lavorativa; idem per il danno allimmagine, non correlato ad un effettivo pregiudizio); tenderebbe ad ottenere le stesse statuizioni civili adottate in sede penale Leccezione é infondata. Come pit volte statuito dalla giurisprudenza, la giurisdizione penale e quella contabile sono del tutto autonome tra loro (ex plurimis, Sez. II Centr., sent. n. 670/2018), “avuto riguardo alla constatazione che, quand'anche le fattispecie possano presentare profili fattuali comuni, rimangono comunque puntualmente differenziati i beni della vita tutelati, cosi come gli elementi costitutivi degli illeciti. Pertanto, la possibile concorrenza di molteplici giudizi innanzi a diverse giurisdizioni costituisce evenienza non qualificabile come disfunzionale, bensi come coerente con 'autonomia e la differenza ontologica e finalistica delle diverse azioni (Cass. S.U, sent. n. 8927 del 2014; Corte dei conti ~ Sez. III dApp,, sent. n. §47/2017)" (cosi, da ultimo, Sez. Ill Centr, sent. n. 124/2023).. “E, infatti, 'azione di responsabilita amministrativa - che & di competenza esclusiva della Procura della Corte dei conti quale organo rappresentativo degli interessi dello Stato- Pagina 16 4132 Comunita - pur conservando la tradizionale funzione di perseguire il ripristino delf'alterato equilibrio patrimoniale tra I'ente pubblico danneggiato e l'autore del fatto illecito, che ha causato la lesione degli interessi della PA,, 6 venuta ad assumere nell'attuale ordinamento anche i ruoli essenziali di strumento di tutela dell'esigenza che le risorse finanziarie patrimoniali pubbliche vengano utilizzate per il perseguimento, in maniera legittima, economica, efficiente ed efficace, delle finalita istituzionali della P.A,, attraverso la deterrenza avverso eventuali comportamenti devianti rispetto a tali parametri" (Sez. App. Sicilia, sent. n.115/2015). "Ne consegue che il diritto azionato dal PM contabile, pur traendo origine dal medesimo fatto lesivo dei beni e degli interessi pubblici, non é identificabile, né del tutto sovrapponibile, tanto con I'azione del PM penale, quanto con lordinario diritto di credito (di natura civlistica) che la singola Amministrazione potrebbe direttamente far valere nei confronti del responsabile dell'evento dannoso” (Sez. Ill Centr., sent. n. 124/2023) In altri termini, mentre I'azione penale ha carattere afflittivo — sanzionatorio, quella amministrativo — contabile ha, invece, natura risarcitoria, sieché non é incentrata tanto sulla gravita dei fatti in sé e per sé considerati, quanto sull'entita dei danni cagionati allerario pubblico; ne consegue che, anche quando prende le mosse dall'accertamento di fatti - reato in sede penale, lazione erariale non costituisce la duplicazione di quella penale, non avendo né lo stesso petitum, né la medesima causa petendi, né lo stesso oggetto o la medesima finalita. Come osservato anche in precedenza (v. supra, § 2), infine, la natura dell'azione di responsabilita amministrativo - contabile non pud essere ritenuta di tipo sanzionatorio ~ afflittivo, unicamente per la (presunta) manifesta sproporzione tra lentita del fatto illecito ed il quantum preteso a titolo risarcitorio, giacché si tratta di una questione di merito, che attiene alla fondatezza (totale o parziale) della domanda, non allastratta configurazione della fattispecie. Ne consegue, anche sotto questo profilo, il rigetto dell'eccezione di inammissibilita, per violazione del principio del ne bis in idem. 4. Leccezione di prescrizione. In via preliminare di merito, i convenuti Filoni Mauro e Meoni Stefano hanno eccepito la prescrizione dell'azione, deducendo che tra la scoperta del fatto dannoso, identificabile nella pubblicazione dell’articolo di stampa sul quotidiano “II Tirreno” del 12.6.2012, e il successivo invito a dedurre del 18 novembre 2021, sarebbe ampiamente decorso il termine quinquennale, non essendo mai stati posti in essere specifici atti interruttivi. Analogamente, il convenuto Evangelisti Marcello ha dedotto che il dies a quo dovrebbe essere identificato nel decreto di citazione a giudizio emesso dal GUP di Pistoia (del 28.8.2012), owvero nell'applicazione della misura cautelare (avvenuta in data 11.6.2012), sicché rispetto allinvito a dedurre (notificato il 17.11.2021) sarebbe ampiamente decorso il termine quinquennale, non essendo a tal fine ostativa la costituzione di parte civile nel processo penale del Comune di Pistoia, avvenuta solo all'udienza del 30.12.2012. Pagina 17 6132 Anche quest'eccezione non pud essere accolta. II dies a quo, in primo luogo, non pud essere identificato nella pubblicazione del primo articolo di stampa, ma nella richiesta di rinvio a giudizio, o al piti nella data di esecuzione delle misure cautelari, Infatti, secondo un orientamento giurisprudenziale consolidato, “in tema di prescrizione, va rammentato che, anche in materia di responsabilita amministrativa, vale la regola generale delfart. 2935 c.c,, secondo cui "a prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto pud essere fatto valere’. Al riguardo, la giurisprudenza della Corte dei conti (cfr. Sez. Il n. 20/2020; Sez. Ill nn. 203 e 207/2019) ha da tempo condiviso gli arresti della Corte di Cassazione, che hanno individuato nella percepibilita e nella conoscibilita obiettiva del danno da parte del danneggiato il dies a quo della prescrizione, mentre ha fatto riferimento, per individuare tale decorrenza, al momento della conoscenza effettiva del danno nei casi in cui cause giuridiche ne abbiano impedito la conoscibilita obiettiva. Per poter esercitare il diritto al risarcimento del danno &, infatti, ‘ndispensabile che il titolare sia adeguatamente informato non solo dell'esistenza del danno, ma anche della sua ingiustizia, non potendo altrimenti riscontrarsi nel suo comportamento I'inerzia che é alla base della prescrizione' (cfr. Cass., Sez, Ill, 6 dicembre 2011 n. 26188)’. “In coerenza con lesigenza che sussista un’effettiva conoscibilita del fatto dannoso per la decorrenza del termine di prescrizione si pone il corposo filone giurisprudenziale secondo cui lazione contabile pué essere iniziata allorché il fatto assume una sua concreta qualificazione giuridica, atta ad identificarlo come presupposto di una fattispecie dannosa (cfr, ex multis, Corte dei conti, Sez. Il, nn. 285/2018 e 416/203). Infatti, come affermato dalla giurisprudenza, se non vi sia conoscenza concreta del fatto ‘occorre che lo stesso assuma una sua conereta qualificazione giuridica, atta ad identificarlo come presupposto di una fattispecie dannosa’ (Corte dei conti, Sez. Il, n. 252/2020; Sez. |, n. 498/2015); che normalmente avviene a seguito della comunicazione di rinvio a giudizio, ovvero dell'applicazione di misure cautelari nei confronti degli autori di reato (Corte dei conti, Sez. Il, n. 66/2020)” (cosi, da ultimo, Sez. | Centr. sent. n. 336/2022). In secondo Iuogo, una volta individuato i! dies a quo, ai fini del calcolo occorre tener conto dell'effetto sospensivo della prescrizione, che consegue alla costituzione di parte civile nel processo penale dell’Amministrazione danneggiata Contrariamente a quanto argomentato dalla difesa del convenuto Evangelisti Marcello, “la costituzione di parte civile nel processo penale ha effetto interruttivo permanente della prescrizione dell'azione risarcitoria, fino alla definizione del processo (in termini Cass. Civ. Sezioni Unite 8348/2013, Corte conti SS.RR. QM/8/2004 e Sez. Il Centr. 58/2021 € 478/2019: in termini su analoga questione questa Sezione 2/2021)" (cosi da ultimo, ex plurimis, Sez. Ill Centr, sent. n. 421/2021), trattandosi di un‘ipotesi di interruzione sospensione; pertanto, il termine non riprende a decorrere se non al momento del passaggio in giudicato della sentenza penale, a meno che non intervenga medio ~ tempore la revoca (anche tacita) della costituzione di parte civile, ne! qual caso l'effetto interruttivo diviene istantaneo (ex multis, Sez. II Centr, sent. n. 58/2021) Nel caso di specie, come correttamente argomentato dal Pubblico Ministero, la Pagina 18.4132 conoscibilita obiettiva del fatto da cui @ generato levento dannoso per 'amministrazione devessere fatta risalire alla data del decreto di citazione a giudizio emesso dal GUP di Pistoia (del 7.9.2012), 0 al pi al momento della richiesta di rinvio a giudizio; anche qualora dovesse essere retrodatata al momento dell'applicazione della misura cautelare (awenuta in data 11.6.2012), il termine non sarebbe comunque decorso, in quanto all'udienza penale del 30.12.2012 vi é stata costituzione di parte civile dell’Amministrazione danneggiata, con conseguente sospensione del decorso del termine fino alla sentenza penale (del 2017). Ne consegue che, rispetto all'invito a dedurre (notificato il 17.11.2021), non @ certamente decorso il termine quinquennale. Analogamente, il termine non decorso nemmeno per il danno allimmagine. In questo caso, perd, a fortiori, si rileva che il dies a quo dev‘essere individuato nella data dellirrevocabilita delle statuizioni di condanna. Infatti, poiché il passaggio in giudicato della sentenza di condanna costituisce una condizione di procedibilita, é evidente come il dies a quo non possa che essere spostato in avanti e non possa ovviamente coincidere con quello rilevante per le altre poste risarcitorie, che sono invece immediatamente azionabil (in termini, ex plurimis, Sez. 1! Centr., sent. n. 153/2023). Diversamente argomentando, la prescrizione maturerebbe in un periodo in cui & inibito lesercizio dell'azione di responsabilita amministrativo — contabile, in evidente contrasto con i principi costituzionali sulla tutela giurisdizionale. Ne consegue, anche sotto quest‘ulteriore profilo, la reiezione dell'eccezione di prescrizione. 5. Lesame del merito della domanda. La condotta illecita e l'elemento soggettivo. Nel merito, occorre premettere che, per i reati per i quali é intervenuta sentenza di condanna irrevocabile in sede penale, opera leffetto espansivo del giudicato di cui all'art. 651 c.p.p., che rende “incontrovertibile” la “verificazione materiale” dei fatti accertati (ex multis, Sez. | Centr, sent. n. 490/2021). Infatti, "ai sensi dell‘art. 651 c.p.p., applicabile per giurisprudenza univoca nel giudizio contabile, la sentenza penale irrevocabile di condanna ha efficacia di giudicato “quanto all'accertamento del fatto, della sua illiceita penale e all’affermazione che I'imputato lo ha commesso nel giudizio civile 0 amministrativo per le restituzioni e il risarcimento del danno promosso nei confronti del condannato” (cosi, tra le altre, Sez. |I Centr., sent. n. 476/2019). Pertanto, le argomentazioni articolate dai convenuti nelle memorie di costituzione, volte ad offrire una diversa lettura dei fatti accertati in sede penale, sono del tutto superflue e irrilevanti. Diversa la soluzione per i reati dichiarati prescritti, che, contrariamente a quanto argomentato dal PM di udienza, non possono essere presi in considerazione ai fini della Pagina 19 4132 quantificazione delle poste risarcitorie. Infatti, 'azione & basata expressis verbis unicamente sui fatti per i quali é intervenuta condanna, mentre in citazione non vengono presi in considerazione i reati prescritti, sicché le diverse conclusioni rassegnate in udienza non costituiscono una mera precisazione della domanda, ma ur’estensione del petitum che integra una vera e propria mutatio libelli, sulla quale non & mai stato instaurato alcun contraddittorio, Focalizzando 'attenzione sui fatti per i quali @ intervenuta condanna in via definitiva, si tileva che, a seguito del giudizio penale, @ stato innegabilmente accertato l'asservimento della funzione publica agli interessi privati, stabile per I'Evangelisti ed occasionale per il Filoni e il Meoni. Nello specifico, si ribadisce I'Evangelisti @ stato condannato in via definitiva per i reati di cui ai capi B11, B12, B17, B23, C, D (in esso assorbito il fatto di cui al capo B14), F, H, edR. Nello specifico, al capo B), all'Evangelisti & stato contestato il delitto di cui agli artt. 81 cpv., 110, 112 n. 2, 319, 319 bis e 321 c.p., sull’'assunto che, con pili azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e per compiere atti contrari ai propri doveri di ufficio, egli e gli altri coimputati pubblici dipendenti coinvolti avessero ricevuto denaro o altre utilita o ne avessero accettato la promessa, da parte di diversi imprenditori; in particolare, il convenuto, quale dirigente del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia, aveva ricevuto dagli imprenditori in varie occasioni somme di denaro di importo non precisato, inviti a pranzo o cene, viaggi ed altre utilita. Tra le gare per le quali é stata accertata la sua responsabilité penale, rientrano: - quella indetta dal Comune di Pistoia, per i lavori di consolidamento e bonifica delledificio "La Cattedrale” (capo B11); - quella indetta dal Comune di Pistoia, per una serie di lavori nel centro commerciale naturale ~ piazze e strade del Centro Storico — prog. 18200 (capo B12); quella indetta dal Comune di Pistoia, peri lavori di ristrutturazione e la manutenzione delle strade comunali ~ prog. 180000/2010 (capo B17); quella indetta dal Consorzio di Bonifica de! Padule di Fucecchio, per interventi strutturali sul torrente Pescia di Collodi, nel tratto ivi specificato, stralcio c (capo B23). Al capo C), gli é stato contestato il reato di cui agli artt. 81 cpv., 110, 112 n. 2 353 comma 2 ¢.p., sull‘assunto che egli ed i soggetti di cui al capo B), con i ruoli ivi specificati, mediante doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti, avessero turbato le gare nei pubblici incanti di cui allo stesso capo B). In particolare, gli imprenditori collusi avevano predisposto di volta in volta un elenco dire o cinque dite da invitare alle gare, in modo da garantirsi 'aggiudicazione, mentre i pubblici funzionari avevano manipolato lestrazione delle imprese da invitare, avevano optato per il criterio dell offerta tecnica in luogo di quello del prezzo piti basso ed avevano proceduto altattribuzione di punteggi pitt elevati agli imprenditori collusi, e cosi via, Pagina 20 4132 Al capo D), al convenuto é stato contestato il delitto di cui agli artt. 81 cpv., 110, 112 n. 2, 319, 319 bis e 321 c.p,, sull'assunto che, con pil azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e per compiere atti contrari ai propri doveri di ufficio, egli e gli altri coimputati pubbiici dipendenti coinvolti avessero ricevuto denaro 0 altre utilita o ne avessero accettato la promessa, da parte degli imprenditori Ponticelli Roberto, Ponticelli Alessandro e Posillico Carmine; in particolare, Evangelisti, quale dirigente del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia, aveva ricevuto da questi imprenditori in varie occasioni somme di denaro di importo non precisato, inviti a pranzo o cene, viaggi ed altre utilita e, in cambio, aveva asservito la funzione pubblica agli interessi privati, Nello specifico, aveva consentito loro di ottenere laggiudicazione della gara indetta dal Comune di Pistoia per la ristrutturazione e 'ampliamento del nido d'infanzia “II Melograno’ Al capo F), al convenuto é stato contestato il delitto di cui agli artt. 81 cpv. 110, 112 n. 2, 319, 319 bis e 321 c.p., sull'assunto che, con pili azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e per compiere atti contrari ai propri doveri di ufficio, egli e gli altri coimputati pubbiici dipendenti avessero ricevuto denaro o altre utilita o ne avessero accettato la promessa, da parte dell'imprenditore Mannelli Riccardo; in particolare, Evangelisti, quale dirigente del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia, aveva ricevuto dal Mannelli in varie occasioni somme di denaro di importo non precisato e, in cambio, aveva asservito la funzione publica agli interessi privati. Nello specifico, gli aveva consentito di ottenere l'aggiudicazione della gara indetta dal Comune di Pistoia per la ristrutturazione della Galleria Nazionale. Al capo H), al convenuto & stato contestato il delitto di cui agli artt. 81 cpv., 110, 112 n. 2, 319, 319 bis e 321 c.p,, sull'assunto che, con pid azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e per compiere atti contrari ai propri doveri di ufficio, egli e gli altri coimputati pubbiici dipendenti avessero ricevuto denaro o altre utilita o ne avessero accettato la promessa, da parte dell'imprenditore Fiori Francesco; in particolare, Evangelisti, quale dirigente del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia, aveva ricevuto dal Fiori in urvoccasione somme di denaro di importo non precisato e, in cambio, aveva asservito la funzione publica agli interessi privat. Nello specifico, gli aveva consentito di ottenere l'aggiudicazione della gara per la ristrutturazione dell'albergo popolare in via Cancellier Al capo 0), al convenuto é stato contestato il delitto di cui agli artt. 81 cpv., 110 e 353 comma 2 ¢.p., sull'assunto che, con piu azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e per compiere atti contrari ai propri doveri di ufficio, egli e gli altri coimputati pubbiici dipendenti avessero ricevuto denaro o altre utilita o ne avessero accettato la promessa, da parte dell'imprenditore Diddi Carlo Alberto; in particolare, 'Evangelisti, quale dirigente del Servizio Lavori Pubblici del Comune di Pistoia, aveva ricevuto dal Diddi in varie occasioni somme di denaro di importo non precisato e, in cambio, aveva asservito la funzione publica agli interessi privati. Nello specifico, attraverso una motivazione giustificativa del ricorso ai lavori in economia, gli aveva consentito di ottenere l'aggiudicazione della gara indetta dal Comune di Pistoia per una serie di interventi, in materia di politiche per la sicurezza e per le opere edili necessarie per Tinstallazione di un misuratore di velocita, sul raccordo Pistoia - km 14400. Pagina 21 4132 Al capo R), da ultimo, al convenuto & stato contestato il delitto di cui allart. 317 c.p., sull'assunto che, abusando della sua qualita e dei suoi poteri, avesse indotto la Viessman s.p.a. a sostituire la caldaia installata presso la sua abitazione privata, con la minaccia che in caso contrario avrebbe posto il veto per 'installazione di impianti della stessa Viessman negli edifici del Comune di Pistoia. Lentita e la reiterazione dei fatti delittuosi rivelano l'esistenza di un sistema stabile di corruttela, nel cui ambito |'Evangelisti aveva assunto un ruolo centrale e determinante. Gli altri due convenuti, invece, sono stati condannati per episodi di carattere piu limitato, circoscritti nel tempo. In primo luogo, il Filoni & stato condannato in via definitiva unicamente per il capo B.21, avente ad oggetto il delitto di cui agli artt. 81 cpc., 110, 112 n. 2, 319, 319 bis e 321 c.p., limitatamente alla gara di appalto indetta dal Comune di Piteglio per la riduzione del rischio idrogeologico sul versante a valle dell'antica Pieve della SS Annunziata, aggiudicata con determina n. 459 del 28.9.2011 alla ATI Vescovo Renzo s.p.a. e ing Magnani s.r, che il convenuto intendeva favorire, con un ribasso d'asta pari all’11,11%, di gran lunga inferiore alla media dei ribassi offerti dalle altre imprese partecipanti, pari al 14,99% Per altro verso, il Meoni & stato condannato in via definitiva unicamente per il capo 0), avente ad oggetto il delitto di cui all'art. 353 bis c.p. (turbata liberta del procedimento di scelta del contraente, cosi derubricato dal Tribunale rispetto alforiginaria imputazione), limitatamente alla gara di appalto indetta dal Comune di Pistoia con la delibera della Giunta Municipale n. 26 del 2012, riguardante i lavori delle opere edili necessarie per Tinstallazione dell'autovelox sul raccordo km 1+400. Le diverse condotte tenute dai tre convenuti, per le quali vi é stata condanna definitiva in sede penale, integrano anche gli estremi della responsabilita erariale, in quanto, abusando del rapporto di servizio, essi hanno dolosamente cagionato una serie di danni patrimoniali e non patrimoniali allAmministrazione di appartenenza. La connotazione dolosa emerge ictu oculi dalla natura dei reati e dalle stesse modalit& esecutive dei fattilleciti e, per !'Evangelisti, anche dalla continua e sistematica reiterazione della condotta, avvenuta in un lungo arco temporale ed attraverso un articolato sistema di corruttele e di favoritismi reciproci. 6. Le singole poste risarcitorie. II danno patrimoniale da disservizio e da spese indirette di gestion A parere della Procura, le condotte dei convenuti avrebbero cagionato, in primo luogo, dei danni cc.dd. da disservizio e da spese indirette di gestione alle Amministrazioni di appartenenza, anche se in diversa misura. Per il Filoni, questa posta di danno sarebbe pari ad € 1.315,39 e sarebbe stata calcolata in base al costo delle ore di lavoro impiegate dagii altri dipendenti, per porre riparo alle Pagina 22 4132 conseguenze derivanti dalla specifica condotta criminosa addebitatagli Una ben pit cospicua porzione del danno da disservizio e da spese indirette di gestione, pari ad € 47.764,65, calcolata sempre in base al costo delle ore di lavoro impiegate dagli altri dipendenti per porre riparo alle conseguenze derivanti dai reati accertati, sarebbe invece ascrivibile al Meoni e lEvangelisti, ma in solido tra loro, essendo essi responsabili di condotte di natura dolosa perpetrate in concorso. In relazione a questa voce di danno, la domanda é fondata per il Filoni e per I'Evangelisti, mentre dev‘essere parzialmente rigettata in riferimento alla posizione del Meori. Nella prassi giurisprudenziale, il c.d. “danno da disservizio" ha ad oggetto il “costo aggiuntivo sostenuto dall'amministrazione danneggiata per il ripristino della legalita, dellefficienza e dellefficacia del servizio’, necessario qualora le vicende delittuose si rivelino idonee a “disarticolare” i processi organizzativi e di funzionamento della compagine amministrativa di riferimento, distogliendo risorse per il perseguimento dei fini istituzionali e rendendo necessaria la loro concentrazione per sanzionare i dipendenti e ripristinare la regolarita del funzionamento dell'ufficio” (Sez. lI Centr. App., sent. n 43/2020; in termini analoghi, ex multis, Sez. Il Centr. App., sent n. 301/2018). In altri casi, vi sono stati ricompresi anche gli oneri per le ore lavorative necessarie per interloquire con gli inquirenti e per porte riparo alle conseguenze delle numerose condotte illecite, moltiplicate per il costo orario dei dipendenti specificamente addetti a questi compiti (ex multis, v. Sez. Giur. Toscana, sent. n. 440/2022). Infatti, come chiarito di recente dalla giurisprudenza contabile, vi rientrano anche altre ipotesi: il danno da disservizio viene normalmente ricostruito “come figura di sintesi di una serie di condotte colpevolmente disfunzionali che incidono sulla qualita del servizio, oltre che sulla sua materiale esecuzione. In tale prospettiva, la giurisprudenza ha individuato una serie di figure sintomatiche tipiche di danno da disservizio, come: il danno da mancata resa del servizio; il danno da disservizio in senso stretto, che si verifica quando il servizio non é conforme alle sue qualita essenziali (Sez. II. 43 del 2020, n. 293 del 2019 en. 247 del 2016; Sez. Ill 159 del 2020); il disservizio da riduzione d’efficienza (Sez. | sent. n, 523 del 2012 e 532 del 2008); il danno per ulteriori costi sostenuti per il recupero e ripristino della legalita, del servizio o della funzione, per esempio legati allo svolgimento di verifiche e controlli straordinari volti all'accertamento delillecito erariale (Sez. II n. 8 del 2017)" (Corte dei conti, Sez. Il! Giurisdiz. Centr, 30 dicembre 2020, 1.239)" (Sez. | centr, sent. n. 9/2023). Nel caso in esame, nulla quaestio in ordine alla posizione del Filoni, il cui difensore ha dichiarato espressamente di non avere nulla da osservare sulla quantificazione del danno da disservizio e da spese indirette di gestione, che trova comunque supporto gia di per sé nella documentazione riversata agli atti di causa. Ne consegue che il convenuto dovra essere condannato, a titolo di danno da disservizio e spese indirette di gestione, al pagamento della somma complessiva di € 1.315,39, in favore del Comune di San Marcello e Piteglio. Pagina 23 4132 Di contro, 'Evangelisti ha dedotto che il danno da disservizio costituirebbe unvinammissibile duplicazione delle spese legali, gia quantificate in sede penale, mentre il difensore del Meoni ha evidenziato che sarebbe erronea l'attribuzione del danno in solido con l'Evangelisti, in contrasto con il carattere parziario della responsabilita erariale e in difetto di una condanna in solido in sede penale; peraltro, la posizione dellaltro convenuto sarebbe di gran lunga pili grave, sicché la quota ascrivibile al proprio assistito dovrebbe essere molto pil ridotta e non superiore ad € 3.184,31 (pari ad un quindicesimo del danno ipotizzato dalla Procura erariale) La tesi dell'Evangelisti non pud essere accolta, essendo state puntualmente specificate e documentate dalla Procura erariale le singole componenti del danno da disservizio, patito dal Comune di Pistoia a seguito delfattivitaillecita del convenuto (all. 25 alla cit.). La documentazione, peraltro non contestata in maniera specifica sotto il profilo della quantificazione delle singole spese, @ sufficiente a dimostrare la sussistenza e lentita del danno, in quanto le condotte illecite contestate all’Evangelisti non si esauriscono in un singolo episodio di corruzione, capace di incidere in maniera limitata sulla funzione pubblica, ma sono espressione di un intero e stabile sistema di corruttela, tale da disarticolare gli stessi processi organizzativi interni della compagine amministrativa, Ne consegue che le spese indicate dal Comune, per ripristinare |'efficienza dei processi amministrativi e per porte riparo alle conseguenze dei reati accertati, sono ictu oculi supportate da adeguati elementi di prova Si tratta, infatti, di costi che non rientrano nella normale attivita istituzionale dell'Ente, cio’ che non costituiscono un adempimento ordinario (come una funzione di controllo, verifica, ispezione, et similia), ma che sono stati resi necessari dalla massiva attivita illecita posta in essere dal convenuto In ordine al quantum, si ritiene che questa voce di danno sia pari alla somma complessiva contestata dalla Procura di € 47.764,65. Limporto non pud perd essere ascritto al Meoni in solido con I'Evangelisti, in quanto, mentre il secondo costituiva una delle figure principali del sistema di corruttela, il primo, invece, & stato ritenuto responsabile di un unico episodio di minore rilevanza (il reato di cui al capo 0), avente ad oggetto il delitto di cui all’art. 353 bis c.p., id est turbata liberta del procedimento di scelta del contraente, cosi derubricato dal Tribunale rispetto alloriginaria imputazione); ne consegue, da un lato, che non risponde al vero che i due convenuti abbiano commesso in concorso numerosi deliti e, dall'altro, che 'attivita straordinaria posta in essere dallAmministrazione per rimediare alle conseguenze dellattivita illecita del Meoni non pud che essere oggettivamente molto pit limitata. Pertanto, il quantum richiesto dalla Procura, pari a complessivi € 47.764,65, dev'essere parziariamente ascritto al Meoni in misura di € 3.184,31 (pari ad un quindicesimo, come correttamente proposto in via subordinata dal difensore), all'Evangelisti per la quota rimanente di € 44.580,34 Pagina 24 4132 Ne consegue che il Meoni e l'Evangelisti devono essere rispettivamente condannati, a titolo di danno da disservizio e da spese indirette di gestione, al pagamento della somma complessiva di € 3.184,31 e di € 44.580,34, in favore del Comune di Pistoia. 7. \Ldanno patrimoniale alla concorrenza. Limitatamente alla posizione del Filoni, la Procura erariale ha contestato un'ulteriore voce di danno di € 12.207,03, pari alla differenza tra la media delle percentuali di ribasso proposte dalle imprese partecipanti (14,99%) e quello offerto dall'aggiudicataria (11,11%), dunque al 3,88% su di un importo dei lavori di € 286.522,74. Infatti, il convenuto, nella qualita di funzionario responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di San Marcello e Piteglio, é stato condannato in via definitiva per il capo B.21, avente ad oggetto il delitto di cui agli artt. 81 cpc., 110, 112 n. 2, 319, 319 bis e 321 c.p,, limitatamente alla gara di appalto indetta dal Comune di Piteglio per la riduzione del rischio idrogeologico sul versante a valle dell'antica Pieve della SS Annunziata, che egli aveva inteso favorire, con un ribasso d'asta pati all'11,11%, di gran lunga inferiore alla media dei ribassi offerti dalle altre imprese partecipanti, pari al 14,99%, Di contro, a parere della difesa, il danno non sarebbe configurabile, in quanto !Amministrazione non avrebbe avuto alcun obbligo di attenersi al criterio del massimo ribasso, essendo stata la gara indetta sulla base del diverso criterio dellofferta economicamente pitl vantaggiosa, come spesso accaduto anche in passato nel Comune di Piteglio (almeno 4 volte, nel triennio 2009 - 2011); peraltro, il criterio scelto sarebbe stato quello pili adeguato, atteso che si trattava di affidare opere di ingegneria naturalistica di rilevante complessita, che imponevano alla Stazione appaltante di valorizzare la competenza e la professionalita dei singoli concorrenti, piuttosto che il mero contenimento dei costi. Sotto questo profilo, la domanda é fondata, ma il quantum dev'essere rideterminato nel minor importo di € 11.117,08. Questa voce risarcitoria viene comunemente qualificata come “danno alla concorrenza’”. Sitratta di una categoria di pregiudizio erariale oramai tipizzato dalla giurisprudenza contabile, “in relazione al vulnus che potrebbero subire le amministrazioni appaltanti tutte le volte in cui i soggetti preposti a curarne gli interessi, anziché garantire una negoziazione basata su un’effettiva ricerca delle migliori condizioni di mercato nel rispetto dei principi di parita di trattamento, di non discriminazione, di proporzionalita e di trasparenza, finiscono, invece, per favorire 'aggiudicazione della gara con procedimenti elusivi quanto illegittimi, cosi da impedire all'ente pubblico di fruire dei prezzi pits convenienti nel segmento di mercato in cui I’appalto si colloca” (cosi, ex plurimis, Sez. II Centr. sent. n. 476/2019). In ordine alla quantificazione, la giurisprudenza “é univoca nel ritenere necessaria la prova del danno alla concorrenza, non potendosi considerare lo stesso esistente in re ipsa sulla scorta della mera inosservanza delle regole sull'evidenza publica (Sez. II* d'appello, n. 1081/2015; Sez. I* d’appello, n. 263/2016; idem, n. 533/2017; Sez. IlI* d’appello n. Pagina 25 4132 48/2018; idem, n. 52/2019; Sez. II* d'appello, n. 99/2019)". Ad esempio, si potra fare riferimento ai criteri oggettivi della media dei ribassi rilevata dall’Autorita di vigilanza sui contratti pubblici, e/o “della percentuale del 10% ordinariamente considerata, nelle controversie giudiziali in materia di appalti pubblici, quale utile d'impresa” (ibidem, Sez. I Centr. sent. n, 476/2019). Nel caso in esame, é accertato come sia stato |'intervento del Filoni a permettere alla ditta aggiudicataria di offrire un ribasso maggiore (dell’11,11%), rispetto a quello medio offerto dalle altre imprese partecipanti (del 14,99%), con una differenza tutt‘altro che itrilevante, pari al 3,88%, sicché appare ragionevolmente presumibile che, in condizioni di regolarita, la gara avrebbe portato all’Amministrazione un ricavo maggiore. In via presuntiva, in difetto di diversi elementi di prova, & corretta la quantificazione di questa voce di danno nella differenza tra il ribasso offerto e quello medio (del 3,88%), calcolato sullimporto dei lavori (€ 286.522,74), che perd non porta alla somma contestata di € 12.207,03, ma al minor importo di € 11.117,08. Ne consegue che il convenuto Filoni Mauro dev'essere condannato, a titolo di c.d. danno alla concorrenza, al pagamento della somma complessiva di € 11.117,08, in favore del Comune di San Marcello e Piteglio. 8. Il danno patrimoniale da violazione del rapporto sinallagmatico. Apparere della Procura erariale, i convenuti sarebbero responsabili anche del c.d. danno da violazione del rapporto sinallagmatico, che corrisponderebbe alle somme percepite a titolo di retribuzione nei periodi di durata delle condotte criminose, non dovute a causa della gravissima e persistente violazione del dovere di fedelta nei confronti delle Amministrazioni datoriali. In particolare, il danno sarebbe pari ai seguenti importi: - per il Filoni, ad € 6.400,00, in base alle somme percepite nel periodo di durata della condotta criminosa (n. 41 giorni, dal 18 agosto al 28 settembre 2011); - per il Meoni, ad € 3.200,00, sulla scorta delle somme percepite nel periodo di durata della condotta criminosa (n. 26 giorni, dal 7 gennaio al 2 febbraio 2012); - per l'Evangelisti, ad € 611.329,26, in base alle somme percepite nel periodo di durata della condotta criminosa (dal 2007, data del primo evento accertato, al pensionamento avvenuto nel 2012) in merito a questa voce di danno, il Filoni ha dedotto che il quantum, peraltro gia ridotto dal PM a seguito delle deduzioni difensive proposte nella fase preprocessuale, sarebbe comunque eccessivo e incongruo, alla luce della condotta complessiva del dipendente; sul punto, tuttavia, la difesa si é dichiarata remissiva. II difensore del Meoni, dal canto suo, ha rilevato che il danno, gia ridotto dal PM a seguito Pagina 26 4132 delle deduzioni difensive proposte nella fase preprocessuale, sarebbe comunque eccessivo e incongruo, alla luce della condotta complessiva del dipendente, che nel frattempo avrebbe continuato a lavorare proficuamente per il Servizio di appartenenza, sicché non sarebbe giustificabile la restituzione dellintera retribuzione percepita nel (limitato) periodo in contestazione. Infine, la difesa dell’Evangelisti ha dedotto che il danno da lesione del nesso sinallagmatico sarebbe stato erroneamente quantificato in misura pari all'intero ammontare delle retribuzioni, senza tener conto della notevole produttivita del dipendente (n. 187 determine tra il 2006 e il 2012, oltre allo svolgimento di tantissime altre mansioni), né dei risparmi di spesa fatti ottenere allAmministrazione attraverso la costante applicazione di prezzi progettuali inferiori a quelli del prezzario regionale. La domanda attorea @ fondata nell'an, ma per il quantum le poste risarcitorie devono essere rideterminate. La figura del danno da lesione del rapporto sinallagmatico concerne la distrazione delle energie lavorative del dipendente dai suoi compiti istituzionali ad attivita di carattere illecito di rilievo penale, con la conseguente disutilité della relativa spesa. Infatti, quando il dipendente agisca non a favore ma in pregiudizio dellente pubblico, si verifica urvalterazione del nesso sinallagmatico tra le prestazioni lavorative e la retribuzione, che diventa in tutto o in parte priva di causa (Sez. Ill Centr. App., sent. n. 479/2017; Sez. Giur. Lombardia, sent. n. 301/2019); sotto il profilo della quantificazione, non dev'essere valutato soltanto in base al tempo impiegato nella perpetrazione delle condotte illecite, in quanto la persistente reiterazione criminosa produce innegabilmente “effetti sistemici" (Sez. Il Centr. App., sent. n. 43/2020), tall da impattare direttamente sul contratto di lavoro e minare la fiducia nel dipendente da parte dell'Amministrazione datoriale, Questa figura di danno é diversa dal c.d, “danno da disservizio", che ha ad oggetto normalmente il "costo aggiuntivo sostenuto dall'amministrazione danneggiata per il ripristino della legalita, dellefficienza e dell'efficacia del servizio", necessario qualora le vicende delittuose si rivelino idonee a “disarticolare” i processi organizzativi e di funzionamento della compagine amministrativa di riferimento, distogliendo risorse per il perseguimento dei fini istituzionali e rendendo necessaria la loro concentrazione per sanzionare i dipendenti ¢ ripristinare la regolarita del funzionamento dell'ufficio” (Sez. II Centr. App., sent. n, 43/2020; in termini analoghi, ex multis, Sez. II Centr. App., sent n 301/2018). Ancora diversa @ l'ulteriore posta di danno patrimoniale da assenteismo, che ha ad oggetto la retribuzione specificamente dovuta per le ore e i giorni di allontanamento arbitrario dal posto di lavoro e, dunque, di mancato espletamento dellattivita lavorativa, Nel caso in esame, quanto alla posizione del convenuto Evangelisti Marcello, appare evidente come gran parte delle sue energie lavorative siano state deviate verso la perpetrazione costante, continuata e reiterata di una molteplicita di fatti delittuosi, in un arco temporale notevole, nelottica del completo asservimento della funzione pubblica agli interessi imprenditoriali di alcuni soggetti privati ed al proprio interesse personale, consistente nell’ottenimento di denaro o altre utilita di carattere economico. Pagina 27 4132 Owiamente, nulla quaestio in merito al nesso di causalita, in quanto la condotta in contestazione é stata posta in essere dal convenuto nella qualita di dipendente del Comune di Pistoia, sicché il danno @ stato prodotto da comportamenti riconducibili allo svolgimento dellattivita lavorativa (Cass., sentt. n. 6474/2012 e n. 8210/2013). Il danno dev'essere determinato in via equitativa; tuttavia, occorre tener conto, in senso favorevole al convenuto, anche dell'efficienza che ne caratterizzava 'azione amministrativa, quando non era spregiudicatamente orientata al perseguimento del proprio interesse personale. Tenendo conto di tutti gli elementi di valutazione, il danno devessere determinato non nellintera retribuzione percepita nel periodo di riferimento (dal 2007, data del primo evento accertato, al pensionamento avvenuto nel 2012, per complessivi € 611.329,26), ma nella meta (€ 305.664,63). Per il Filoni ed il Meonis, il periodo preso in considerazione dalla Procura erariale @ molto pit limitato. Anche in questi casi, tuttavia, tenendo conto della non eccessiva incidenza dell'attivita illecita su quella ordinaria e dei positivi elementi di valutazione indicati dalla difesa, il quantum dev'essere ridotto della meta. Ne consegue che, a titolo di danno da lesione del nesso sinallagmatico, i convenuti devono essere condannati al pagamento delle seguenti somme: lEvangelisti al pagamento di € 305.664,63, in favore del Comune di Pistoia; il Filoni al pagamento di € 3.200,00, in favore del Comune di San Marcello e Piteglio; il Meoni al pagamento di € 1.600,00, in favore del Comune di Pistoia. 9. [I danno non patrimoniale allimmagine. Lultima posta risarcitoria é costituita dal danno all’immagine. Secondo I'impostazione accusatoria, il danno non patrimoniale allimmagine deriverebbe dallinteresse suscitato dalla vicenda nelfopinione publica ed amplificato dalla ribalta giornalistica, come si desumerebbe dai numerosissimi articoli di stampa riversati in atti. II quantum dovrebbe essere determinato per I'Evangelisti in € 539.576,00, in favore del Comune di Pistoia, cio® in misura doppia rispetto alle somme ed ai beni indebitamente chiesti e ottenuti dal convenuto, accertati in sede penale (dove i beni gli sono stati confiscati ex art, 322 ter c.p., fino a concorrenza dellimporto di € 269.788,00), secondo il criterio previsto dall'art, 62 della legge n. 190 del 2012, mentre per il Filoni ed il Meoni, non essendo possibile fare riferimento a specifiche utilita, si dovrebbe procedere in via equitativa, sulla base degli indici elaborati oramai da tempo dalla giurisprudenza contabile. In particolare, per il Filoni il danno all’immagine del Comune di San Marcello e Piteglio sarebbe determinabile in € 25.000,00, in considerazione della gravita del reato commesso e di tutte le ulteriori circostanze di fatto e di diritto (dolosita della condotta, Pagina 28 4132 reiterazione dei fatti delittuosi, ruolo rivestito e risonanza della vicenda sugli organi di stampa). Peril Meoni il danno all'immagine del Comune di Pistoia sarebbe determinabile in € 10.000,00, in considerazione della gravita del reato commesso e di tutte le ulterior citcostanze di fatto e di diritto (dolosita della condotta, reiterazione dei fatti delittuosi, ruolo rivestito e risonanza della vicenda sugli organi di stampa). Di contro, a parere del difensore dell'Evangelisti, il danno sarebbe stato quantificato in maniera eccessiva, sulla base del doppio della somma confiscata in sede penale ai sensi dell'art. 322 ter c.p., sia perché in realta il Comune non avrebbe subito alcun danno, non essendosi registrato nessun aggravio di bilancio né alcuna compromissione dellefficienza dell'apparato, sia in quanto la Procura non avrebbe dato prova degli altri elementi di valutazione, sia in quanto la rassegna stampa conterrebbe in piu occasioni Informazioni errate o smentite dalle risultanze processuali; inoltre, la somma confiscata sarebbe stata ridotta dalla Corte d’Appello, con lordinanza del 6.9.2022, dell'importo ritenuto prescritto (€ 43.197,00). Anche secondo la difesa del Filoni, il danno all’immagine sarebbe stato quantificato in maniera eccessiva, sia perché il convenuto non avrebbe tratto alcuna utilita dalla condotta addebitatagli, sia in quanto non sarebbe configurabile alcuna reiterazione dei fatti, trattandosi di un singolo episodio, sia per il carattere intrinsecamente legittimo. degli atti adottati, sia infine per la modesta risonanza avuta sulla stampa dalla specifica posizione del convenuto; pertanto, il danno dovrebbe essere quantificato piti correttamente in misura non superiore ad € 5.000,00. Del pari, a parere del difensore del Meoni, il danno allmmagine sarebbe stato quantificato in maniera eccessiva, sia perché il convenuto non avrebbe tratto alcuna utilita dalla condotta addebitatagl, sia in quanto non sarebbe configurabile alcuna reiterazione dei fatti, trattandosi di un singolo episodio, sia per il carattere intrinsecamente legittimo degli atti adottati, sia infine per la modesta risonanza avuta sulla stampa dalla specifica posizione del convenuto; pertanto, il danno dovrebbe essere quantificato piu correttamente in misura non superiore ad € 2.000,00. Nulla quaestio in merito alla procedibilita dell’azione, correttamente esercitata dopo Tirrevocabilita delle statuizioni di condanna in sede penale, ai sensi del comma 30 ter dell'art. 17 del D.L. n. 78/2009, come conv. ex lege n. 102/2009 (v., tra le altre, Sez. III Centr, sent. n, 124/2023) Nel merito, la domanda attorea é fondata nell'an, ma il quantum deve essere rideterminato, Com’ noto, |a categoria del danno erariale all'mmagine, originariamente frutto di elaborazione giurisprudenziale della Corte dei conti, ha rinvenuto codificazione normativa con art. 17, comma 30-ter, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78 (conv. nella legge n. 102/209), a norma del quale «le procure della Corte dei conti esercitano I'azione per ilrisarcimento del danno all’immagine nei soli casi e nei modi previsti dall'articolo 7 della legge 27 marzo 2001, n. 97" (Vart. 4, comma 1, lettera g), dell'allegato 3 - Norme Pagina 29 4132 transitorie e abrogazioni - al medesimo codice di giustizia contabile ha abrogato art. 7 della legge n. 97 del 2001). Successivamente art. 1, comma 1 sexies, della legge n. 20/1994 (introdotto dall'art. 1, comma 62, della legge n. 190/2012), ha previsto che "Tentita del danno allimmagine della publica amministrazione derivante dalla commissione di un reato contro la stessa pubblica amministrazione accertato con sentenza passata in giudicato si presume, salva prova contraria, pari al doppio della somma di denaro o del valore patrimoniale di altra utilta illecitamente percepita dal dipendente’. Si tratta, perd, di una presunzione relativa e non assoluta (Sez. Giur. Lazio, sent. n. 294/2020), sicché il danno pud essere ricostruito in via equitativa ed anche in misura di gran lunga superiore, tenendo conto di una molteplicita di elementi Infatti, “in assenza ... di criteri probatori utili, per certezza storica, ad accedere alla stima del danno all’immagine secondo la prescrizione normativa di cui sopra’, “oltre al richiamato criterio del duplum”, possono “sempre trovare applicazione gli ordinari criteri di quantificazione in via equitativa, ex art. 1226 c.c., del danno allimmagine in concreto risarcibile con riferimento alla gravita della condotta, alla qualifica rivestita dall'autore del danno, alla rilevanza nel settore di servizio delle istanze di legalita e di correttezza dell'agire dei dipendenti pubblici ed, infine, anche al c.d. clamor fori, i quali sono tutti utilizzabili per la stima delle somme necessarie a risarcire il danno e che conducono ugualmente a prospettare l'entita del danno allimmagine in una componente economica che confluisce nel valore risarcibile” (Sez. Giur. Lombardia, sent. n. 117/2019). Sotto questo profilo, vengono dunque in rilievo anche i criteri interpretativi enucleati dalle Sezioni riunite di questa Corte (in particolare, sentenza n. 10/QM/2003), richiamati dalla giurisprudenza contabile successiva, nonché quelli individuati dalla Corte di cassazione, Sezioni Unite Penali nella sentenza n. 15208/2010, illustrati in precedenza, Nel caso di specie, si ritiene innanzitutto che la prova dell'an del danno allimmagine possa ritenersi raggiunta in ragione dell'accertamento delle descritte condotte e della notorieta dell'accaduto, ampiamente trattato dalla stampa nazionale e locale, come documentato dal Pubblico Ministero in maniera amplissima. In merito al quantum, con riferimento alla posizione dell’Evangelisti, non vi é spazio per una liquidazione di carattere meramente equitativo, in quanto sussistono elementi probatori sufficienti per ricostruire compiutamente le utilitas complessivamente percepite dal convenuto, sicché il danno devessere determinato nel doppio delle somme e dei beni indebitamente chiesti e ottenuti dal convenuto, accertati in sede penale, secondo il criterio previsto dall'art. 62 della legge n. 190 de! 2012. Tuttavia, mporto indicato in citazione & erroneo, in quanto la confisca dei beni dell’Evangelisti ex art. 322 ter c.p,, originariamente disposta fino a concorrenza dell'importo di € 269.788,00, & stata ridotta medio ~ tempore ad € 226.597,00, sicché il danno allimmagine dev'essere liquidato nella minor somma di € 453.194,00. Per il Filoni e il Meoni, tenuto conto della molteplicita degli articoli di stampa, dell'elevato disdoro subito dalle pubbliche amministrazioni datoriali e dei ruoli di rilievo rivestiti Pagina 30 4132 nellorganigramma da un lato, delle circostanze rassegnate dalla difesa dall'altro (e, in particolare, della limitata entita della condanna), il danno all'immagine devessere equitativamente rideterminato in € 10.000,00 per il Filoni ed in € 5.000,00 per il Meoni. Ne consegue che, a titolo di danno allimmagine, i convenuti devono essere condannat al pagamento delle somme seguenti: lEvangelisti al pagamento di € 453.194,00, in favore del Comune di Pistoia; il Filoni al pagamento di € 10.000,00, in favore del Comune di San Marcello e Piteglio; il Meoni al pagamento di € 5.000,00, in favore del Comune di Pistoia. 10. Conclusioni, Le statuizioni accessorie. Nel complesso, il danno da risarcire é pari alle seguenti somme: + per |'Evangelisti, allimporto di € 803.438,97, in favore del Comune di Pistoia (€ 305.664,63, a titolo di danno da lesione del nesso sinallagmatico, oltre ad € 44,580,34 per danno da disservizio e spese indirette di gestione, pill € 453.194,00 a titolo di danno alfimmagine); + per il Filoni, all'importo di € 25,632,47, in favore del Comune di San Marcello e Piteglio (€11.117,08 per danno patrimoniale alla concorrenza, oltre ad € 3.200,00 a titolo di danno da lesione del nesso sinallagmatico, pill € 1.315,39 per danno da disservizio ed € 10.000,00 per danno all’immagine); - per il Meoni, all'mporto di € 9.784,31, in favore del Comune di Pistoia (€ 1.600,00, a titolo di danno da lesione del nesso sinallagmatico, oltre ad € 3.184,31 per danno da disservizio e spese indirette di gestione, pill € 5.000,00 a titolo di danno all'immagine). Gli importi devono essere maggiorati della rivalutazione monetaria, da calcolare su base annua e secondo gli indici ISTAT per le famiglie di operai e impiegati, a far data dall'evento lesivo e fino alla pubblicazione della presente sentenza; sulle somme cosi rivalutate, sono dovuti gli interessi legal, dalla pubblicazione della sentenza e fino al soddisfo. Le spese, liquidate come in dispositive, seguono la soccombenza. PQ. la Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per la Regione Toscana, definitivamente pronunciando in ordine alla domanda proposta dal Procuratore regionale nei confronti di Evangelisti Marcello, Filoni Mauro e Meoni Stefano; ACCOGLIE Pagina 31 6132 la domanda per quanto di ragione e, per leffetto, condanna: Evangelisti Marcello al pagamento della somma complessiva di € 803.438,97 (cttocento tremila e quattrocento trentotto/97), in favore del Comune di Pistoia, oltre alla rivalutazione monetaria dalla data dell'evento lesivo fino alla data di pubblicazione della presente sentenza, oltre agli interessi legali sulla somma cosi rivalutata, da quest'ultima data e fino al soddisfo; Filoni Mauro al pagamento dell'importo complessivo di € 25.632,47 (venticinquemila e seicento trentadue/47), in favore del Comune di San Marcello e Piteglio, oltre alla rivalutazione monetaria dalla data dell'evento lesivo fino alla data di pubblicazione della presente sentenza, oltre agli interessi legali sulla somma cosi rivalutata, da quest’ultima data e fino al soddisfo; Meoni Stefano al pagamento della somma complessiva di € 9.784,31 (novemila e settecento ottantaquattro/31), in favore del Comune di Pistoia, oltre alla rivalutazione monetaria dalla data dell'evento lesivo fino alla data di pubblicazione della presente sentenza, oltre agli interessi legali sulla somma cos! rivalutata, da quest'ultima data e fino al soddisfo. Pone a carico dei convenuti le spese di giudizio, in solido tra loro, che liquida, fino al deposito della presente sentenza, in complessivi € 592,00. (Cinquecentonovantadue/00.=). Manda alla Segreteria per le comunicazioni di rto. Cosi deciso in Firenze, nella camera di consiglio del 13 aprile 2023. IL RELATORE cons. Giuseppe di Pietro (to digitalmente) IL PRESIDENTE Leonardo Venturini (fo digitalmente) Depositata in segreteria il 8/9/2023 | Funzionario dott. Simonetta Agostini (Fto digitalmente) Pagina 32 4132

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