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AGOSTINO GEMELLI Professore agcroeato onorario di istologia Psicologia e patologia Appunti su aleune question! di confine. I progressi nelle scienze sperimentali sono, per Io pid, do- vuti alle seoperte di nuovi rapporti tra seienze vicine. Basti, per persuadersene, pensare ai recenti progressi compiuti nel campo della fisico-chimica, progressi che hanno importanza non solo per cid che @ stato assicurato al nostro patrimonio scientific, ma anche per le questioni metodologiche che sono state poste in campo. Cost il progresso, dovuto al riconoscimento dei rapporti che vi hanno tra due scienze, permette, da un lato, di conside- rare i fatti sotto un nuovo aspetto, e, dall’ altro, di applicare nuovi metodi. Ora, chi sa che nella indagine sperimentale alla applicazione di nuovi metodi segue sempre, sollecita, la dimo- strazione di nuovi fatti, pud apprezzare I’ importanza della sco- perta di tali rapporti. Questa legge generale trova una nuova applicazione e ri- guardo dei rapporti tra pslcologia ¢ patologia (1), rapporti che sono stati oggetto di lunghe ed appassionate discussioni, oggi messe in campo ¢ nuovamente agitate. To non intendo qui affrontare tutte Ie question’ che, a que- sto riguardo, vengono sollevate, ma solo di considerarne una la quale ha un singolare valore nol momento attuale dello sviluppo della. psicologia, La psicologia sperimentale passa oggi quello che si pud chia- mare un brutto quarto dora. Non git che la psicologia speri- mentale si trovi oggi in crisi. Vi é stato qualcuno che ha amato (2) Moxsrennmna, Prychologie wud Pathotegie, p. 60 0 ss. 387 — RIVISTA DI FILOSOFIA NBO-SCOLASTICA affermarlo (1); vi sono molti che amano ripeterio; ma chi non si accontenta delle solite sterili discussioni d’ indole generale sa che di crisi non si pud proprio parlare; ¢ nemmeno si pud pro- prio dire che la psicolosia si trovi nella condizione di dover oggi essere costretta a ripudiare tutto il prezioso patrimonio da essa accumalato in cinquant’ anni di ricerca, come pretendono certi fi- losofi di nostra conoscenza. Ma piuttosto I psicologia sperimentale, in questo momento, in cui sta rinnovandosi in motte parti, subisce attacchi vivaci dai suoi giurati nemici: i dilettanti, i letterati i filosofi. E questi attacchi giungono in mal panto. Essa si trova in una di quelle svolte della storia detlo sviluppo di una seienza, che ad alcuni sembrano sosie, ma che della sosta hanno solo Papparenza. Av- viene cio’, a quando a quando, che, allorehé un metodo ha dato quanto, 0 quasi, pud dare, gli studiost sentono il bisogno di esa mivare eriticamente ¢ di rielaborare i risultati ottenuti. Sorgono allora le discussioni sul valore del metodo cost applicato, ¢ si mettono in luce Ie sue deficienze. Tutto ef ha un vantaggio. Presto o tardi si fa viva la necessitA di trovare un nuovo metodo di ricerca e di indicare nuova via all’ attivith dei eultori di quella scienza. La sosta quindi @ solo apparente, perehé, alla fin dei conti, superato tale momento di incertezza, st delineano nuovi orizzonti € nuove vedute. E cosi é stato recentemente della biologia, allorché, abbando- nata Ia via dellindagine morfologica (quale si aveva nell’ indagine embriologica ed istologica), i biologi si sono posti per una via pit direttamente eausale, introducendo Pesperimento (si pensi alla mee- canica dello svilappo di Roux) accanto alla pura osservazione (2). E cost avviene oggi anche della psicologia, Quanti hanno parlato di cris ¢ di fallimento della psicologia sperimentale! Quanti hanno appuntate le lore critiche contro i metodi ¢ i rie sullati della scuola del Wandt! Quanti hanno deriso (@ proprio questa Ia parola) la tenacia di colore che avevano coneepita Vardita speranza di arrivare ad una seienza dei fonomeni della coscienza! Si sarebbe detto che il meraviglioso sviluppo della psicologia sperimentale stesse per arrestarsi; che la critica do- vesse distruggere d’un colpo tutti i risultati accumulati faticosa- mente. E si é giunti anche a porre in dubbio 1a possibilita della (1) Kosrvnnre, La crise de fa psychologic expérimentate, Paris 1911 (2) Vedi: Gusimut, Lenigma delia vite, eap. I, p. 37 © 88, Firenze, 1912, B edz, PstooLoara & PaToLOts stessa psicologia come scienza a sé, distaccata ad un tempo dalla filosofia e dalle scienze naturali! Cosi si ebbe una apparente so: sta; apparente, dico, perch® da queste discussiont uscirono deli- neate nuove vedute; © basti pensare alla introduzione dell’ intro: spezione provocata (Ausfrageenperimentinethode di Killpe) (1), per mostrare che @ ingiusto parlare di erisi, di sosta, come si suole fare dai dilettanti di psicologia! Non ultimo risultato di questo dibattito @ stato Y’ aver dimo strato la opportunita della applieazione del metodo patologico in psicologia 2)e V'aver superaje le enormi difficolta che da alcuni si alfaceiavano. ) Vedi: Grunt, Lo studio sporimentate det iteltyonsn e deta vo- lonta,-« Rivista di psicalogin >, 1910-1911 ¢ « Kivista di tlosola Neo-Scola stica » 1910-1911 1 valore dell éntrospesione prococata, « Rivista di Mlosofia Neo-Seolastien », 112. Questi scrtti sono stati om raccolti in un volnmetto: T nwoet orissonti delta psicolagia sperimentale, Ficenze, 1912. (@) Indice del nuovo orientamento a proposite del metodo patologica Jn psieotogia 6 ln uuova rivista « Zeitsehelft fur Pathopayehologie » edita da W. Srzcur con lacollaborazione di Act, Bxxasox, HevMans, Jaxer, KOLP, Livewaxx, Mecaass, MoLuEn, Moxsrexneace, Picx, Souwtn ¢ STORING. Gid nel prime fascicolo, in un importante articolo (Ueber den Wert der pathalogischen Methods in der Paychotagie und die Notwendigheit der Fundic. rung der Prychiatric auf einer Pathopsychologie, B.A, M. Dy to Svecier met~ teva iu luce quale eoutributo di il metodo patologieo ult ricerea psieologien, mostgava come nna psichiatria om pu, come tale, porre dun eanto le cause psiehiebe delle alternzion! mental, poleh® esse’ costituiseono, proprio esse, la vera canan di queste malattie, mentre § fattori anatomic, fsiel, ebie miei, ece., non sono che element o Tatton correlativt od occasional Ei questo medesimo fascicolo il MOxsrmanERG, wellattiolo Psychologie wid Pax ‘hotogie, ispirandosi allo sue ben uote idee al psteologia, mettere tn luen Ia Aiferensa ta psieopatologiae notopairologia. Quest’ultina, phi che una scien, © un metodo, oasia il metodo patologieo applieato in psicologin, allo Seon i isolare_ gli elementi psiebiel 1A dove non e possibile faelo con Psp ‘mento; quella 0 invece una scienza, oss la psiehiatria, in quanto riconosee che le eanse delle malattie psichiche sono solo cause’ psichiche. E questo eoncetto di une psichintria fondata sopra In psicopatologin ribadiseono ei Kuten (Prychologie wnd Medizin) ¢ il Prcx. Ma la anova battaglia in favore della paleopatologia ha sollevato non Pochi contrast © di non Tieve momento Si vegga sopratutto In: = The Psy- chological Bullettin », 18 aprile 1912: A. MuveR, Puthopsycholegy ond Py chopathology; 8. 5. Fraxe, Experimental Paychoputhology; ¢ nella «Zeitscheie fur angewandte Paychologie ». W. Hiuvacn, Pathopaychotagy und eine Ree form der Paychiatriy (B. VI, HL 2). Quest! ultimo non risparmia nemmeno Mieonta feroee at suoi avversari. E lative si vogga nella stessa Zeit. 7. Pac thopeychologie il dissenso manifestato fra gli stessi redattori (Laneatass Sex ‘our. Anfragen an den Herausgeber. B. T, Tl. 4 = 580 = L applicazione del metodo patologico in psicologia non @ cosa doxgi. La psicologia francese soprattutto ha scritte pagine sloviose della storia della psicologia mediante I’ applicazione di questo metodo. Si pensi, fra i meno recenti, ai nomi di Brierre de Boismont, di Moreau de Tours, di Morel, di Legrand du Sanile, di Falret; ai pid recenti di Ghareot, di Beaunis, di Richet, di Ribot, di Robert, di Janet, di Féré, e, tra quelli ancor pitt vicini a noi, a quelli di Binet, di Grasset, di Dumas, di Paulhan, di Sollier, eve. Anche tra i tedeschi (trai quali le opposizioni sono state pitt vivaci) non sono mancati difensori di questo indirizz0 come lo Stirring, il Kraepelin, il Kraft-Ebing ed altri pochi, In Ttalia.. poco o nulla si & fatto ¢ si 8 detto, forse perehé la ri- cerea psicologica si fa (con scrieti. ’indirizzo) solo da un paio i laboratori eda pochi anni (I). Ma i resultati del metodo patologico, ad onta di cost eletta sehiera di difensori non sono mai stati accettati senza opposi- zione. La tagione della opposizione & stata duplice. Essa & ve- muta, da un lato, per opera dei medici, dall’altro per opera de- eli psicologi T medici sono stati per tant’ anni i nemici irreduttibili della psicopatologia. E lo sono stati per una ragione storica, Si pens allo sviluppo delle scienze biologiche. Queste nel continuo © meraviglioso progresso che ha carat- terizaato il loro svolgimento in quest’ ultimo cinquantennio non hanne maneato di far sentire 1a loro profonda ed incancellabile influenza sulle altre scienze. Rimaste per lungi secoli trascurate e ridotte al grado di scienze puramente descrittive, tosto che hanno sentito la influenza dei progress della fisica e della ehi- mica — alle quali per prime sw larga seala erano stati applicati i metodi sperimentali — si sono avviate trionfalmente alla con- quista non pid della pura descrizione delle forme, ma alla ricerea delle cause dei fenomeni che esse si erano dapprima acconten- tate di deserivere. In questa continua ascensione esse non pote- vano far a meno di porre Vocchio anche sull'uomo. Se interesse grande presentavano le soluaioni dei problemi riguardanti gli altri esseri della natura, ben pid grande era 1’ interesse che era () 0%, oltre che alla nostra deplorevole apatia per ogni scienzn cho ‘non abbia una fmmediate applicnzione pratica e non aia vantaggi material, 2 da riferitsl anche all'indirlzzo antropelogico che, per opera del Loxneoso, hha provalso in psieblateia, Tuttt sanno @ ehe si riduceva. 1a ricerca. psical sgiea sceondo il Lommnoso. Ha fatto eecesione in questo senso il Monsnts = Ho = PSIOOLOGIA B PATOLOGIA legato con la soluzione dei problemi riguardanti I’ uomo, perché ‘questi si riattaccano direttamente ai grandi problemi filosofici intorno ai quali la mente umana si ¢ affaticata per lungo corso i secoli. E cosi abbiamo visto assurgere a dignitt di sc P antropologia; cost abbiamo visto la fisiologia porgere i p) mozzi di indagine alla psicologia sperimentale. Cosi, in modo ialogo, il progredire della anatomis. pacologiea e il formarsi di tuna neuropatologia ha determinato il costrairsi di una psichia- tria su pretese bast anatomicho (1). Ma, appunto per cid, sullo iio della psicologia sperimentale ¢ della psichiatria si é avuto tun peceato d'origine. Il progresso degli studi anatomiet, grazie sopratutto ai fini metodi di tecnica istologica, © le rapide con- quiste della fisiologia, hanno fatto concepire a molti la possibilita di crigere tulfa Ja scienza della aitiviti psichica e delle sue al- terazioni su una base puramente anatomica. Lo psichieo fu Zione 0 secrezione della materia; la malattia psichiea effetto delle alterazioni della materia, Di qui la assimilazione della psicologia alla fisiologia. Di qui anche i riconoscimento della impossibiliti di una psichiatria basata sulla ricorea delle eause psichiche delie alterazioni mentali, di qui il trattamento dei malati di mente a dase di farmacoterapia o di chirurgia. Di qui — nel campo teo- ico —In impossibilita di una psicopatologia. Per tutto cid i me- dici non solo sono stati per tant’ anni i nemici irreduttibili della paicologia, ma hanno anche Psicopatologico (2). Dialtro lato, i puri psicolozi sono an un medesimo risultato. Si 8 anzitutto notato come sia un po’ affrettato affidare Ia spiegazione di certi fenomeni psichici ai risultati della psichia: tria, quando questa & tuttora cost incerta nei suoi metodi, che, a intervalli non molto lunghi di tempo, accenna ad una completa revisione del proprio lavoro ed a un conseguente mutamento a in= dirizzo, Poi si& obbiettato che la condizione morbosa non & sempre, dopo tutto, cost strettamente connessa collo stato normale da pet mettere di passare dall’ una all‘altra. senza cadere nol. pericolo di _confondere i fini essenzialmente diversi che si propongono le scienze corrispondenti ai due stati. Si é detto che, per quanto ;pedito 'applicazione del metodo ad per altra vi (1) Veit: Monsnias, Zopera di Cteare Lombrose, Torine 1901 (1) Si vega esposto lo svilappo della psehtatrin su questh bast ins Ge ments, Le dottrine moderne della delinguensie, ide: Cesare Lowbriso. I Fane ali di wn wom e di wn dottrina, Firenze, 191 5 sia dimostrata insostentbile Ia teoria che faceva dello stato men- tale patologico un fatto essenzialmente diverso da quello normale, @ tuttavia innegabile che In mentalith ammalata presenta feno- meni tali da imprimerle on earattere in gran parte speciale e distinto, in cui @ tutt’ altro che factle sceverare gli elementi primi ¢ fondamentali da quelli derivati. Si 6 detto poi che I’ esperi- mento non si pud applieare anche nei casi patologici come qual- cuno ha volato fare (mediante V’ipnotisme, ad esempio); e che tale applicazione @ illecita perehé I’ esperimento si deve restrin- gere a processi ben determinati, direttamente percepiti in s6 stessl, mediante una auto-osservazione compiuta con piene co- jenza di sé, condizioni tutte che quasi completamente mancano ull’ esperimentazione dei soggetti patologiei (1). Fortunatamente i fatti sono venuti a dar torto ai teoriet so- stenitori di questi due ordini di idee. T fatti hanno parlato cio anzitutto contro i nostri mediei che, abituati a squadrare eran! e a misurare urine, non hanno trovato che crani ed urine, e non si sono aceorti che sfuggiva loro dalle mani cié che pitt avrebbe dovuto interessarli (2). I fatti hanno mostrato la insufficienza della teoria antropologico-psichin- triea, © oggi si tende a ridare la giusta importanza alle altera- zioni psichiche. Fu specialmente a causa della constatata inca- pacita della anatomia patologica e della fisiologia del sistema nervoso a dare la spiegazione di molte delle forme di pazzin, ‘che alcuni studiosi sono stati indotti a cercaree altsa via, Liale- nista tutte Ie volte che apriva il cranio di un alienato correva incontro ad una disillusione. Il cervello era per Ini muto. Di qui Ja sua sfiducia, ogni giorno pit erescente, nell’ applicazione del metodo antropologico nel campo delle psicopatologia. Di pit si aggiunga che i progressi nelle ricerehe di psicologia sperimen- tale mettevano sempre pit in chiara luce le relazioni tra fatti fisici fatti psichief, eaceiando dal dominio della sefenza la. pre tesa equivalenza di ssi. Fu cost che molti alienisti hanno potuto ridare alla psicologia il suo giusto valore nello studio delle psi- copatic, Ozgi, come ho pit sopra notato, noi riguardiamo i pro- cessi psichict come manifestazioni d’ una attivita di natura toto coela differente dalla attivita organica, e non riguardiamo pit i processi morbosi dello spirito umano come semplici effetti delle (1) Cost wassume Hl Vina, (Fat psictagia contemporanea, 2 eit (2) Vedi Guerin, in «Ea Critien » anno VIL, fase, IVs PSIOOLOGLA PATOL alterazioni anatomiche e funzionali del sistema nervoso (1). Rico- nosciamo, @ vero, che le funzioni psichiche superiori sono in re- lazione di reale dipendenza con le inferiori, che non vi ha nel- Yuomo nessuna manifestazione della attivita psichica che nom abbia il suo correlativo fisico, non una idea senza la immagine, non un atto di volizione senza un’ emozione sensibile, cosi che {i fenomeno concreto che si offre alla coscienza presenta il c rattere di_un complesso psicologico e fisiologico ad un tempo, ma riconosciamo in pari tempo che I’ uomo é una sostanza com- posta di materia e di un’ anima immateriale, ¢ che percid, ac- canto alla osservazione biologica e fisiologica, vi ha Iuogo per Fintrospezione compiata per mezzo della coscienza (2), E tale riconoscimento non si limita solo al canipo della psicologia nor- male, ma si estende anche a quello della psicologia patologica, Ed € appunto grazie a questa concezione completa che In psico- logia dove gli attuali suoi processi ¢ che si & riconoseiuta la le- gittimita della applicazione del metodo patologico in psicologia & Vesistenza della psteopatologia, come scienza a st. Ma i fatti hanno parlato anche contro quel puri psieologi che riguardavano come una profanazione V’applieaione del me- todo patologico in psicologia. La psicologia francese, soprattutto, si @ inearicata — come ho detto — di dimostrare che, a riguardo i aleune funzioni psichiche intorno alle quali nulla si pud dire mediante 1’ esperimento ¢ ’ osservazione, qualcosa si poteva dire mediante lo studio delle alterazioni di queste funzioni, Cost oggi noi possiamo guardare con animo pit sereno ai rapporti tra psicologia ¢ patologia ¢ alla legittimita di applica. zione del metodo patologico in psicologia. Quando noi ci troviamo dinanzi ad un malato di mente noi Jo possiamno studiare da pitt punti di vist Possiamo innanzitutto vedere come uell’ ammalato si com- porting 1a memosia, I’atteuzione, il seutimento, la volonta; © (Si vege: Gennits. II ralore deltespertimento. in peicalogia, 1901 Priclogia, biologin. Note evitiche suet loco rapporti, Firenze, Literin Fioren tina 1005; Les fondements biologiques de la paycholegie, « Revue Néo-Scola- Stique », Louvain, mal-aoat 1918; L'esperimento in peolegia, » Rivista di psicologia applieata ». Bologna 1908. 2) Muncumn, La prychologie contemporadue, Louvain, 1901, =a possiamo cosi determinare qual’ é la struttura della psiche in una data forma morbosa e srrivare ad una cura razionale di essa; ‘oppure possiamo stadiare queste medesime alterazioni per con- fontarle con Te funzioni normali e eavarne inseznamenti preziosi sul normale funzionamento della vita psichica dell'uome. Nel primo easo si ha una psicopatologia; nel secondo una patopsicologia; nel primo caso, per seguire ancora cid che ne dice Mousterberg, abbiamo fatto della patologia, nel secondo della Psicologia (1). B, facendo della psicologia, segue ancora il medesimo autore, lo possiamo fare da due punti'di vista: © possiamo proporci di conoscere dei processi mentali, renderei conto della loro natura, coordinare i nostri resultati a quelli della psicologia normale, i guisa da riuscire ad una migliore conosconza det fatti psichici, fe in questo caso abbiamo dinnanzi a noi un gruppo di problemi, ‘un grappo di soluzioni, insomma un corpo dottrinale; ovvero pos- siamo studiare i fatti morbosi per arrivare alla conoseenza dei fatti normali e eid por via indiretta. In questo caso la. patopst cologia ci si presenta come un metodo. aypunto della psicopatotogin intesa in quest’ ultimo senso che intendo occuparmi. In che consiste pit precisamente? Quale ne @ il principio fondamentale? E essa legittima? Cost come essa ci viene presen- tata dopo le reventi discussions, 6 essa a sufficienza giustiicata? Per comprendere qual’ @ il valore del metodo patologico in psieologia conviene che svolgiamo aleune considerazioni di indole generale. Non sembri ad alcuno che si faccia con eid questione di parole. La questione del metodo in una scienza & quistione vitale, tanto che, senza una metodologia scientifica, non si avrebbe altro che un affastellamento di ipotesi, di relazioni, di legsi. Ora, par lare in generale di metodo nelle scienze naturali equivale, in certo qual modo, a parlare del metodo sperimentale, perehé que- sto, se non il solo, & certamente il principale e il pit conforme alle esigenze del pensicro, avendo le sue radici nella logiea scien 1) Anfyaton sent Aethoten der Peychotog chologie uni Pathologie, « Yeitselt. £. Pathopsy i, 1891, pp. 149, 185 © Pay hologie +, 1. T,'p. 5 ou = tiflca, © per questa, nella dottrina della conoscenza, fondandost essenzialmento sul!’ analisi, sulla sintesi, sulla induzione ¢ sulla deduzione, come st cardini saldissimi comuni ad ogni indagine naturalistiea. Infatti, nelle sefenze naturali,ricereare 1a causa di un dato fenomeno — il che per lo scienziato & il compito pid elevato — equivale a stabilire 1a connessione di due fatti tali che il secondo sia determinato dal primo. Ora nella psicologia si era seguito per tant’ anni un metodo che non poteva condurre alla ricerea delle cause. Essa @ stata soprattutto scienza di osservasione, cost che fu condotta a sta- bilire anche relazioni, ma non gid i nessi di causa ed offetto, E cf volle tutto enorme lavoro compiuto da Weber e Fechner sino a Wundt, ¢ soprattutto da questi ¢ dai suoi scolari per ca- varla dallo stato improduttivo in cui era e per dimostrare che, anche in psicologia, per poter stabilire il nesso causale, noi dob- biamo variare artificialmente Vosservazione, dobbiamo arriechirla di muovi elementi, dobbiamo cioé fare degli esperimenti, Solo in questo modo noi possiamo avere una psicologia causale. Che cosa facciamo noi infatti nel!’esperimentare? In realti noi incominciamo con I’isolare ¢ con il variare volontariamento una © pit fra le cireostanze gid accuratamente osservate che accom- Pagnano 0 costituiscono il fenomeno da studiarsi. Noi cio’ inter- veniamo attivamente negli avvenimenti della natura © variamo f piacere, e intenzionalmente, le condizioni dell’ accadere di un fenomeno. In questo modo noi rileviamo tutte le variazioni che si susseguono nell’ andamento del fenomeno stesso, determiniamo Ie condizioni necessarie perch® quel dato fenomeno si verifichi. Dalle serie coordinate di fatti not scindiamo eoppie di fatti uniti ‘ra di loro da un legame costante; noi efod, con un artifiefoso interporei nei fenomeni, vediamo quello che non mai avremmo potato stabilire con la pura osservazione dei fenoment natural- ‘monte svolti, riusciamo cio’ a determinare le condizioni neces- sarie e sufficienti di quel dato tenomeno, e, poscia, per mezzo di ‘un ragionamento induttivo, riusciamo a stabilire il nesso causale. Con cid non intendo togliere valore alla osservazione sponta- nea (1). Ma intendo dire che essa non ci di Ix spiegazione cau- sale. Osservare, confrontare, classifieare 6 il primo passo nella (1) Dico spontanea, perchd noi possiamo avore anche 1" Introspesious provoeata, I'Ausfragecxperimente di Kure, che ei dA tutti I vantaggi dele Vesperimento e di un vero experimento. «= ~he RIVISTA DI FILOSOFIA H0-SCOLASTIOA indagine scientifica. Sperimentare, costruire delle ipotesi per ‘mezzo del processo induttivo, sintetizzare infine i risultati otte- nuti in una formula matematica generalissima, feconda d’ infl- nite deduzioni, rappresenta il compito supremo cui deve tendere lo scienziato. Tatto cid, che vale per tutte le scienze, vale anche per la psicologi Anche questa si propone, mediante I’ esperimento, di scom- porte i fatti psichici nei loro elementi e I’ isolamento di questi singoli elementi. Isolamento che si ottiene variando e realizzando determinate condizioni che permettono appunto V’emergere di ‘quel dato elemento psichico che si studia, Cosi, ad esempio, pratieo col metodo dell’ introspezione pro- ‘yocata una ricerea sulla motivazione dellatto volontario; deter- mino sperimentalmente le condizioni nelle quali i singoli motivi si presentano al soggetto @ rieseo ad isolare i singoli motivi e a rendermi ragione di essi. Se non che chi considera il valore dell’ esperimento in psi- colologia trova che esso non ha un grado (0, forse megtio, un significato) uguale a quello che esso ha in altre seienze (1). E cid si comprende facilmente. La psicologia non ha a che fare con « grandezza di valori », ma con « valori di grandezze ». Del resto non tutte le scienze possono giovarsi nel medesimo modo € nella medesima misura dell’ esperimento. E cid si eapisce se si pensa che Voggetto di studio delle scienze diversifica per complessith e per natura. La difficolta dell esperimento aumenta quanto pid Voggetto diviene complesso (si pensi alla maggiore difficolt per applicare I’ esperimento in biologia in confronto della fisica) e quanto pitt Voggeito di studio si allontana dal puro fatto materiale, Cosi, del pari, I’ esperi- mento in psicologia si presenta ostacolato da particolari difficolta dovute alla natura e alla complessita dell’ oggetto che si studia, In ogni esperimento psicologico, tanto nella misura semplice di tuna reazione sensoriale quanto nello studio dei fenomeni psichiei inferiori, ci troviamo cio dimnanzi al fatto che ogni fenomeno psichico @ determinato non solo dalle condizioni esterne della (1) Vedi: Guumcas, Del valore deexperimento in psicologia, 1908. ‘sua produzione, ma ancora dal contenuto attuale della coscienza, e dalle condizioni interne di questa; di guisa che riuscirebbe arbitrerio raggruppare insieme tutti i fenomeni prodotti in date condizioni esterne senza tener conto delle condizioni interne. Ma queste condizioni interne fanno diversificare I’ oggetto della ri- cerea sperimentale in psicologia dal!’ oggetto delle altre scienze naturali e per complessita e per natura, E cid viene a porre una Limitazione alla applicazione del metodo sperimentale. Facciamo, per esempio, una esperienza assai semplice: Ia determinazione della soglia spaziale per il senso del tatto. Po- niamo un compasso a due punte sulla pelle del soggetto, variando Ja distanza delle due punte. Il soggetto deve rispondet due (punte). Non timane che fare il per cento delle ri numero risultante esprime il valore ricereato, Ma é facile osser- varo che nelle risposte delle due eategorie: « una», — «due » sono conglobate insieme le risposte date nelle condizioni pid di- verse. Aleune sono date in uno stato vicino alla distrazione, al- tre con attenzione coneentrata; al momento di dare le une il soggetto si trova in uno stato di attenzione di attesa riprodu- cente le sensazioni della esperienza precedente; in altri casi il soggetto & guidato da rappresentazioni visive; ecc., ecc. Ed an- cora: il criterio soggettivo di distinzione tra uno 0 due pud va- Tiare. Talvolta la risposta: due corrisponde ad una particolare sfumatura di sensazione, talvolta ad un’ altra sensazione, e cost via. Tutte queste condizioni interne modificano il risultato delle esperienze; ¢ quindi Ia misura obiettiva non pud avere valore reale se non si tiene conto di queste condizioni. E nel tener eonto i queste condizioni sta lo scopo prineipale della psicologia, onde il Wundt diceva che se noi, misurando I’ intensita della sensa- ione e il variare della < soglia » non avessimo altro scopo al di fuori di questo, sarebbe miglior cosa che ci applicassimo a perfezionare la macchina da cucire oa qualcosa ai consimile. Se non che lo studio sperimentale di queste condizioni pre senta una diffcolta. LYesperimento, dice Wundt (1), per essere veramente tale, ¢ per rispondere alle esigenze scientifiche, implica quattro norm 1) Lrosservatore deve in primo Inogo essere in grado di prov care Iut stesso, a volontA, In comparsa del fenomeno; 2) in se- condo Iuogo, deve essere in grado di osservare il fenomeno che (1) Ins Paychologivhe Studien, Ba. IHL, p. 801, 1007. = oat RIVISTA DI PILOSOFIA. NED-SCOLASTICA studia con attenzione concentrata; 3) in terzo luogo deve essere possibile ripetere Vosservazione in condisioni identiche; 4) in quarto luogo deve poter isolare le condizioni del fenomeno dalle circostanze concomitanti ¢ variare metodicamente le condiaioni dell esperimento. La realiazazione di queste norme @ il eriterio tel valore scientifico di una esperienza; ¢ si pud considerare come certo che, nel caso in cui qualeuna di queste regole non & osservata, Vesperienza non ha alcun valore. E il valore maggiore 0 minore di tuna esperienza dipende dal grado maggiore o minore di esattezza con cui queste regole sono osservate. Ora come possiamo noi nello studiare Ie condizioni psichiche dell’ espericnza accennata verificare queste norme? Evidentemente noi non possiamo sempre verificarle tutte (1); e cid perché nessun appareechio ci trascriverd quello che passa nella coscienza; noi non potremo arrivare quindi allo studio delle condizioni interne che mediante Yosservazione interiore; sia essa diretta, sia essa indiretta, Anche con quei metodi diretti che hanno per fine lo studiare la percezione di occitazioni este- riori, allorché non cf si vuole limitare al puro studio det sensi esterni (se @ vero che loggetto diretto della esperienza 8 Vosser- vazione della percezione esteriore), non si potra prescindere dalla osservazione interiore, poiché, coincidendo In percezione esterna col suo contenuto, Vosservazione del fenomeno cosciente si fa osservando I’ eccitante che la provoca, di guisa che l'osservazione esterna e quella interna si sovrappongono e coineidono. In ogni caso anche questi metodi hanno valore, come esperimenti psico- logici, se, ed in quanto, non si prescinde dalla introspezione. La speranza, nutrita per tanti anni dai cultori della psicofl- sien, di trasformare in obbiettive cid che & soggettivo, speranza che, in fondo, @ nell’ anima ai quanti vogliono costrurre In pst- cologia sulla falsariga delle scienze fisiche, é quindi una speranza folle. Noi non possiamo cogliere il subiettivo che come tale, ri nunciando alla speranza assurda di comprenderne con metodi di osservazione 0 di sperimento la natura e limitandoci a descri- verne In fenomenologia. E in tale caratteristica sta anche Ia ra- gione della debolezza ¢ delle Incune della psicologia stessa, de- Dolezze © lacume che non sono da attribuirsi alla introspezione (@) Si vega in: Onueuts, 12 valore della introspesione provocuta, « Rix vista di Filosofia Neo-Scolastien », anno LV, fase, 2, 1912, in dimostrazions ai cid, ts € superabili mediante I’ esperimento pure, ma invece proprie della natura della psicologia stessa, Ia quale fa dell’ uomo, ad un tempo, Vosservatore © Voggetto dell’ osservazione. ‘Ma, si dira, data la limitazione dell’applicazione del metodo sperimentale, addio esattezza di risultati, addio quantificazione loro, addio Ia ereazione di una psicologia come branca delle seienze naturali. ‘ D'accordo! La psicologia @ collocata non sul medesimo piano delle seienze naturali, ma in un piano intermedio tra la filosofia © lo scienze naturali, ¢ sarebbe stoltezza il pretendere da essa di pit. Non sembri perd che i risultati suoi siano percid campati nell’ aria, Fortunatamente, nella psicologia, cosi come in tutte le acienze fisiche e le biologiche, i dati non rimangono isolati; se cost fosse, essi rimarrebbero senza valore; essi invece ne acquistano uno grandissimo per il fatto di essere messi in connessione eon tutti 4 dati ricavati dalle ricerche compiute con metodi diversi aggre- denti tutti un medesimo oggetto. Dai fatti minuti e dalle singole osservazioni risulta poi una legge generale che si pud applicare ad una classe di fenomeni. Ora & appunto in questo senso che ai applica il metodo patologico; esso é uno dei tanti mezzi sussidiart dei quali si pud valere lo psicologo per isolare i singoli elementi paichichi o per studiarne il nesso causale; ed ess pud essere va- lido It dove {1 metodo esperimentale puro viene a fallire. ate E si vegga come. Normalmente le singole funzioni psichiche sono intimamente legate fra di loro; se questo normale lezame venisse infranto 0 alterato non si avrebbe pit la vita normale dello spirito. Certo, io posso, mediante artifici sperimentali, di gere Ia mia attenzione ad una determinata funzione, e studiare questa e astrarre delle altre; tuttavia, anche in questo caso, non si ha un perfetto isolamento di quella data funzione. Perd, 1a dove non giunge Ia possibilita dell’ esperimento, pud giungere Ia pato- logia. Solo patologicamente si pud osservare il caso che un sog- getto possa afferrare con Ia mano un dato oggetto e che Ia sua ‘mano sia anestetica come quella dell’isterico. Solo patologicamente si dA il caso che la funzione conoscitiva manchi, mentre persiste Ja tunzione percettiva e la memoria. In questi casi abbiamo un naturale isolamento di una data funzione. E I’ alterazione che pud — 59 permettere d'isolare un dato fatto pud essere triplice, Si pud vere Ia scomparsa di una data fonzione; pud mancare la nor male eonnessione di essa con le altre funzioni; pud aversi una deviazione abnorme di quella data funzione. Si ha qui cio® qualcosa di quanto si suole fare in fisiologia. i pensi, per esempio, all’ importanza che ha avuto il metodo patologico per isolare, ¢ quindi studiare, le funzioni delle varie parti del cervello. Evidentemente qui lesperimento puro trovava una limitazione nelle diffcolta teeniche. Non sempre il fisiologo pué riuscire a demolire una data porzione del sistema nervoso, fe solo quella, ¢ riuseire cost a isolare Ia funzione di quella data porsione del corvello. Ma cid che non & possibile ottenere spe- rimentalmente, © possibile osservare in cast patologici. Un tu- more, un processo infettivo ha distrutto wuna determina porzione del cervello; ¢ noi, dal mancare della relativa funzione, possiamo apprendere in che consista quella funzione, Oppure @ rotta la normale connessione di una parte del cervello col resto, ¢ noi impariamo a comprendere come determinate funzioni sono tra cease connesse e quale importanza hanno le singole funzioni per i tutto. Ora Io stesso fatto si ha in psicologia. Cosi, per esempio, nella cocita verbale si ha perdita della rappresentazione visiva della parola, nella sordita verbale si ha perdita della rappresentazione uditiva delle parole, nell’ atemia € nella agrafia mancano le rappresentazioni motrici delle parole. Oppure, In malattia pud fare un utile (dal nostro punto di vista) triage tra le immagini di un medesimo gruppo. Bssa pud soppri- mere le immagini visive delle lettere e lasciar sussistere quella dei segni musicali, © reciprocamente. Cosi, per mezzo delle dis- sociazioni e della analisi che essa opera, 1 malattia offre allo psicologo esperienze, si potrebbe dire, in atto; ¢ gli permette di cogliere comessioni ¢ fatti che Vosservazione normale non avrebbe mai permesso di studiare, E ancora: la patologia mentale ne ha insognato che si pud intendere cid che dice un interlocutore senza arrivare a comprenderlo, ¢ che si pud scrivere senza arrivare & eggere cid che si scrive. Le amnesie hanno gettato una luce viva sul meceanismo della memoria delle associazioni di idee. Le alterazioni dell’ io hanno servito ad approfondire le fanzioni, Ia natura della personalita, il carattere della coscienza e i suoi rapporti con I'incosciente e il subcosciente, Le aberrazioni nei movimenti muscolari rischiarano la coordinazione dei movimenti. = 60 — PSIOOLOGIA R PATOLOGIA Cosi lo studio delle deformazioni ¢ delle dislocazioni delle nostre facolta deve essere considerato come un procedimento d’ analisi indispensabile allo sviluppo della psicologia normale, Sarebbe facile continuare per molte pagine nell’enumerazione dei resultati. Tuttocid perd deve essere inteso con cautela. Gene- ralmente un fenomeno, perché si verifica nel campo patologico, ‘non pud, pereid stesso, © senz’ altro, essere trasportato nel campo normale. ‘Vi sono alcuni cultori di psicopatologia — & facile assai agli specialisti il non vedere le cose che dal proprio particolare panto di vista — i quali costruiscono le loro teorie psicologiche fon- dandosi esclusivamente su questo o su quel fatto verificatoin patologia. Ma non é chi non veda quanto sia grossolano questo errore. Si considering, per esempio, le allucinazioni; ora — per quanto tra le semplici illusioni sensoriali det!’ uomo sano ¢ le allucinazioni dell’ alienato si possa interealare una serie di illu- sioni, delle quali alcune sono immediatamente rettificate dal sog- getto, mentre le altre non lo sono mai — tuttavia procederebbe tutt’ altro che in modo avveduto quello psicologo che erigesse tuna dottrina della natura e della genesi delle percezioni basan- dosi solo sui dati di fatto studiati nelle allucinazioni. Quello psicologo che cost procedesse, procederebbe in modo analogo a quel fisiologo che, dopo d’ aver studiato il rene ai un neftitico, affermasse che Valbumina é un prodotto di secrezione normale del rene. Evidentemente quello psicologo che, per il fatto di constatare, per esempio, la soppressione di un dato fenomeno ne arguisce la natura, i meccanismo, la rolazione con gli altri fonomeni, si serve dell’ analogia dapprima, dell’ induzione poi. Egli deve quindi adoperare questi due metodi di ragionamento con quella delicatezza che Ia natura stessa, infida quant’ altra mai, di questi due ragionamenti (1) richiede; ¢ deve mettere in atto tutte Ie precauzioni possibili per evitare ogni grossolano er- rore. Lo psicologo deve ricordare sempre che cid che ¢ stato ‘osservato in patopsicologia @ un fatto isolato, relativo, eccezio- nale, Se egli quindi non vuole trasformare Ia psicologia nella patopsicologia, deve evitare di erigere, senz’ altro i fatti partico- () Chi volesse faro 1a storia dei molti errori grossolani nei quali — dn. runte il lavoro febbrile di costruzione scientifen compinto in questi ultimt lnguant’ anni si @ molte volte incorsi — si troverebe serivere, sena’altro, © quasi, Ia storia dolle fill applicazioni ¢ doll’ abuso del ragionamento analogico, — 561 — luni, patologici, a legge assoluta ¢ a regola. La legge, la regola egli non la potra erigere che mediante il far convergere in un solo punto i risultati concordi ottenuti mediante metodi var. Tuttocid appare chiaro se si pone mente a una osserv: ovvia sui metodi della psicologia (1). I metodi della psicologia si possono dividere in due ca tegorie. Appartengono alla prima categoria i metodi impiegati nelle ricerche che hanno lo scopo di studiare la percezione di eccitanti esteriori, mediante i quali si possono studiare anche I’ attenzione, Vastrazione, Vestensione della coscienza, eee. In queste esperienze, poiché oggetto diretto della percezione esterna é Yosservazione esteriore, e, poiché questa coincide con il suo contenuto, ne ri- sulta che losservazioue interna e Yosservazione esterna coine dono. L'introspezione ¢ Vextrospezione si sovrappongono; Yosser- vazione del fenomeno cosciente si fa osservando eccitante che In provoca, Tl metodo & dunque diretto, sia perehd V'eccitante produce direttamente il fenomeno da osservare, sia perché Ia ossorvazione riguarda un fenomeno che si produce attualmente nella coseienza. Il Wundt chiama esperimento perfotto il metodo diretto, perché esso permette di osservare tutte le regole della sperimentazione scientifica, cosl come avviene nelle scienze na- turali, nella fisica, nella chimica, Il soggetto infutti pud determi- nare lui stesso il momento di apparizione dell’ eccitante da o3- servare; egli pud osservarlo con una osservazione prolungata; riprodurre quante volte vuole V eceitazione e variare le eirco- stanze concomitanti ¢ le condizioni del fenomeno. I metodi indiretti sono quelli nei quali non si osserva il fe- nomeno psichico provocato direttamente, immediatamente, me- diante I’ eccitante; non si osserva la percezione di questo ccci- tante; ma un fenomeno psichico di secondo ordine, provocato dalla pereezione dell’ eccitante. Questi metodi — quelli applicati allo studio della memoria, delle associazioni, dei sentimenti, ece., per citare un esempio — sono indiretti, sia perché il fenomeno che si studia & indirettamente provocato dall’ eccitante, sia per ch Vosservazione del fenomeno secondario @ fatta sulla memoria del fenomeno e non gia sul fenomeno, durante Ia sua produzione, in quanto la osservazione su di un fenomeno in corso ne altere- (1) Cte: Geustis, M valore delta introsperione provocata, « Riviste dl Filosofia NeoScolastien », 1912, anno IV, n. 2 rebbe 1o svolgimento. Cosi, per esempio, nelle esperienze sull'as- sociazione si da al soggetto una parola e gli si affida il compito di dire 1a prima parola associata che affiora alla coscienza senza preoccuparsi di oscervare il fenomeno. Dopo realizzata In espe- rienaa, ripetendo per mezzo della memoria gli avvenimenti, iL soggetto deve con la memoria rammemorare { fenomeni che si sono svolti dentro di lui, Produzione quindi indiretta del feno- meno ¢ osservazione indiretta mediante la memoria. Anche que- sti metodi indiretti rispondono abbastanza bene alle condizioni alle quali deve rispondere un esperimento. E, pur avendo un valore certamente inferiore ai risultati diretti, in quanto Yosser- vatore non determina piti lui ’apparizione del fenomeno, tuttavia sono certamente legittimi e fruttuosa ne @ Vapplicazione. Ora il metodo patologico in fondo & nient’ altro che un me- todo indiretio in quanto, anche qui, si ha provoeazione indiretta del fenomeno da osservarsi ¢ osservaziono indiretta del suo svol- gersi, ed in quanto, almeno in parte, anche mediante il metodo patologico, si giunge ad isolare indirettamente le condizioni del fenomeno che si studia e ad indiretiamente portarlo dinnanzi alla nostra osservazione. Percid, al pari di tutti gli altri metodi indiretti, anche il metodo patologico deve esso pure ritenersi le- gittimato per le ragioni suesposte. Vi ha poi un’altra osservazione che non pud essere tr seurata, Il valore del metodo patologico in psicologia pud resul- tare evidente dal fatto che la patologia pud rendere alla psicolo- gia un altro servisio, oltre quello di essere un metodo di indagine. Esse pud illuminare lo psicologo sul valore delle ipotesi e delle teorie che ha costrutto per interpretare i dati di fatti raccolti coll’ osservazione ¢ coll’esperimento. Anche questa applicazione é frutto di una legge generale. Lo sperimentatore provoea determinate condizioni nelle quali si verifica un dato fatto; egli riesce cosi, mediante opportune va- riazioni, a cogliere il nesso causale tra un determinato fatto ed un altro. Ma il nesso egli 10 stabilisee il pid delle volte per in- duzione, risalendo a ritroso nelle serie delle cause ed climinando fora questa ora quella. Hgli giunge cosi ad edificare la teoria, la quale erige a fatto generale 1a ipotetica connessione tra i due fenomeni. oie Cosi, per esempio, il fisiologo riesce a stabilire, mediante de- molizioni sperimentali di parti della corteceia cerebrale, che una data porzione di questa ha una data funzione. Ma, se gli accade i osservare che in un individuo un tumore o un qualsiasi pro- cesso ha distrutto quella porzione della corteccia cerebrale, e se osserva che, correlativamente con questo fatto, & venuta a man ‘care quella fanzione che egli aveva ipotcticamente, sulla base dei suoi esperimenti, supposto, allora troveré in questo fatto pa- tologico 1a riprova della giustezza della sua ipotesi. Un procedere consimile si pud avere anche in psicologia. Prendiamo, ad esempio, un ammalato isterico; questo ammalato, quantungue la sua mano sia anestesica, pud riconoscere un de- terminato oggetto che afferra, In modo cosciente io posso prem: dere nella mano 1a mia pena; ma posso scrivere senza avere co- seienza delle mie sensuzioni tattili. In realta perd, in questo caso, Je sensazioni tattili non sone mancate, perché io ho eompfuto Vatto intenzionale di prendere la pena, Solo fo non le ho avvertite. La ditferenza tra il malato e il sano sta dunque in questo: se {o all'uomo normale comando di fare attenzione alle sue sensazioni tattili, queste sono avvertite; eid invece manea nell’anestesia isterica. Ora questo fenomeno patologico viene a spiegare il fatto nor male ¢ a dare il controllo della spiegazione psicologiea che ne ‘era stata data, e cioé mostra, non solo il fatto che Ia percezione di un dato oggetto pud essere indipendente dall'avvertire attual- mente le sensazioni tattili, ma serve anche, da un punto di vie sta generale, a mostrare in qual modo noi percepiamo gli og- getti. E precisamente questo fatto viene da un lato a mostrare (i veggano in proposito Je belle ricerehe di Kiilpe (I). ¢ dei suoi scolari) come la dottrina ammessa dagli antichi scolastici del Yesistenza di un senso interno risponda ai risultati della ricerca sperimentale; ¢ viene, dall'altro lato, a dimostrare I'insufficienza i quelle concezioni che spiegano tutto mediante V'associazio- nismo (2). Esempi di questo genere possono essere facilmente molti plicati. Ma non @ il caso che not vi ei soffermiamo. A noi im- porta solo notare che la patologia pud servire a controllare 0 a verifleare la yeritt di una teoria. (1) Berichte aber dem 1. Giessen, 1901, pp. 86 € 88. (2) Somcirn, Ceber don Wet der pathologiehen Method in der Peyeho- Angie, « Zeit. £. Pathopaychologie », B. 1, H. 1 p. 13. congress fir experimentelle Payehologie in ee Un'altra osservazione deve essere esposta. I valore del metodo patologico riposa anche su un’ altra constatazione. Noi non abbiamo nel < caso » patologico solo una altera- zione o una mancanza dei rapporti normali. In alcuni casi, noi abbiamo una vera esagerazione 0 ingrandimento di certi feno- meni che si producono nella vita normale dello spirito. Si pensi, per esempio, al delirio sistematizzato, Esso analogo ai feno- meni di cristallizaazione che fanno convergere verso un dato punto unico i nostri stati di coscienza del momento. I! punto di convergenza pud essere o un’ idea intensa o un’idea delirante; come, ad esempic, Pidea di grandezza, Ed ancora, La distinzione tra illusione ¢ allucinazione @ pit teorica che reale. Tra i due fenomeni vi ha una serie di fenomeni gradualmente accrescen- tisi; e, come abbiamo git visto, possiamo considerare Vallucina- zione come Vingrandimento, come Vesagerazione della illusione. In allora il metodo patologico agisce come il microscopio nello studio det tessuti. II microscopio non serve soltanto ad isolare i'singoli elementi; non ha solo un potere, come si suole chia- mare, risolutivo dei singoli elementi che costituiscone, per esem- pio, una collula; ma permette anche alVistologo, per esempio, ai vedere ingranditi git oggetti che studia, Lo stesso vale per il metodo patologico. Minsterberg (1) dice che esso agisce come una caricatura che rende pit chiara Pimpressione di una fisionomia. E Storring (2) ha perfettamente ragione quando dice della vita paichica anormale che: « Hicr von der Natur dasselbe verri- chtet wird, was in der normalen Psychologie durch das Expe- riment erreicht wird ». Se questi ragionamenti mostrano il valore del motodo pato- logico in psicologia, si deve perd riconoscere che non mancano obbiezion! contro 1a sua applicazione. E la pitt ovvia tra queste & quella che fiorisce spontanea sulle labbra di coloro che hanno veduto ai mal occhio una psi- (1) Op. eit, p. 1ST © (2) Vorlesungen siber Prychopathologie, p- LL @ s8. Quest'opera dovrebbe essere letta da quanti vogliono conoscore’ beno la questions, poich? essa & fondamentale. 555 — chiatria Ia quale riconosce, come cause delle alterazioni plichiche, Ie cause psichiche, e che vede nei fatti anatomici, nei fatti fisici, nei fatti chimici puramente una condizione, un’ entourage del fenomeno centrale. Costoro soguano sempre una psichiatria che sappia dire: la tale alterazione psichica @ data dalla tale alte razione anatomica e funzionale. Costoro vedono con timore la possibilita del trionfo di una psicologia che riconosca essere i fatti psichici irreducibili a quelli fisici, ¢ vedouo con timore non solo il fondarsi di una patopsicologia e di una psicopatologia, ma anche Vapplicazione del metodo patopsicologico. Per costoro Yapplicazione di un siflatto metodo vuol dire avviare sempre pitt a psicologia verso I'infeudamento suo nella metatisiea (1). Ora, a questo proposito, & necessario sbarazzare la via da aleune reali difficolta. E dobbiamo riconoscere che sarebbe certamente un proce- dere erroneo se da qualcuno si pensasse, mediante Vapplicazione del metodo patologico, arrivare alla soluzione di alcuni problemi fondamentali propri della filosofia; se si pensasse pereid che il riconoscere che le malattic psichiche sono dovute a cause psi- chiche ci potrebbe condurre ad ottenere una dimostrazione dela, spiritualita dell’anima o una risoluzione del problema dei rapporti tra anima e corpo. Purtroppo (@ d’uopo riconoscerlo) il campo della psicologia & invaso dai filosof, dai letterati, dai dilettanti; gente di buona volonti; che discute sempre di questioni generali, ma che non hha mai fatto fare un passo avanti alle uostre conoscenze psi- chiche, perehé non si @ mai applicata con rigore di metodo e con disciplina di spirito alla ricerea psicologica (2). Ora sono proprio costoro quelli ai quali si debbono i maggiori equivoci. Parlate di «cause psichiche » a eostoro, e li vedrete tosto av- viarsi trionfalmente su una lunga via di ragionamenti seminata di + dunque » per giungere sino allaffermazione della spirit lita dell’anima o alla soluzione di qualche altro problema meta- fisico, Parlate a costoro di psicopatologia e vi squaderneranno () Si veggs, su questo stato d’animo di aleuni psichiatr, W. Sercur, Ueber den Wort, eee, Lee. p.lT 08%. @) To mi siferisco all Talia, sl eapistes © soprattutto davantl ai nostri fechi dovretbe stare I'esemplo al quanto hanno saputo fare 1 psieolog! te- esehi (¢ alla loro testa Woxp) per lberare il earnpo della. psicologia da questi parassit, causa © regione del disprezzo in eui da molt @ tenuta Ia paleologia, — 56 — PSOOLOGIA B PATOLOGIA dinnanzi agli occhi interminabili quanto inutili discussioni sui contributi che la patopsicopatologia pud apportare ai massimi problemi filosofici. Ora @ bene dire, © dire chiaro e aperto per disilludere tutti costoro, che il metodo patologico non fa avanzare d’una linea sola lo studio di questi problemi filosofici. Nessuna esperienza 0 osservazione psicologica ci dirt mai, per esempio, se esistono immagini incoscienti, se psichico e fisico sono elementi paralleli; © 8¢ si danno o no gradi nella coscienza, se In volonti & li- bera, ece. Sono questi problemi flosofiei (1). E fortunatamente i cultori della psicologia non hanno punto pensato, avviando la loro scienza sulla via dell’esperimento ¢ dell osservazione, a farne un sostituto delin metafisiea, ma bensl afarne una scienza avente un proprio grado di precisione e di certezza, Certo, Ia psicologia, provocando sistematicamente, per mezzo i una serie di stimoli, determinati stati di coscienza, semplif- candoli, assistendo alla loro genesi, confrontandoli_ dal punto di vista della loro qualita, della intensila, della tonalita e del loro potere dinamogeno, serve in fin dei conti allo sviluppo delle eo: cezioni metafisiche; oppure, dando la prova che tra stimoli fist gli stati psichiei vi hanno dei rapporti di interdipendenza de- finita e regolare, esclude dalla psicologia lo spiritualismo sogget- tivo di alcuni filosofi; oppure, mediante gli studi sui fatti senso- Tiali, toglie valore alla teoria associazionista che faceva una psicologia senz'anima, Ma, evidentemente, questa influenza sulla metafisica 8 solo indiretta, e Ie psicologia I’ ha esercitata in modo eguale, bench forse pid direttamente, delle altre scienze (2). (0) Vedi a questo proposito: Mossrmensna, Psychologie wand Patholog «Zeit. f. pathopsyehologie », B. I, H. 1, p. 63 ¢ Keurn, Prycholagie 1nd Medizin, Ioider, B. Ty H. 2-8, p. 265 6 st. (2) SI vegga Il mio rapporto al TV Congresso Tnternazionale di Filosofia, Sui ropporti di Scienza ¢ flosofa, Firenze, IM: «La psieologia non deve venire confusa con Ia metafisca, I due do- ‘mint debbono essere separati. Polch® Ia Mlosofa é Ia aclenza delle eause ‘ultime delle cose — considerate nelle loro ragioni o principt somml, ulti, — non ai pud chiamare Slosofico nel senso vero della parola uno studio che — osservando Mesiatenza del diverst fattl psleblel, dl sensazione, di appe- tizione, di intelligenza, ece., 1 loro modo costante di eaplicarsi e Ix eonnes- Bione che vi ha tra le varie manifestazioni — tonta di fissarne le varie leggi ‘che Hi governano. (Vedi: « Rivista di Filosofia Neo-Seolastien », anno Il, . ST © p. 626; « Revue de philosophie », 1908, p. 515 e 1910 p. TA, ove st & = 387 RIVISTA, DI PILOSOFIA XBO-SCOLASTICA Ora da eid corre un bel passo al dire che la psicologia scio- glie problemi metafisiei. B, per stare al nostro caso particolare, dal dire eid corre un bel passo al dire che il metodo patolo- gico pud apportare un contributo alla soluzione di problemi me- tafisiei (1). Noi diremo invece, insieme col Manstergerg (sulla base di quante pill sopra ho riferito), che: « nicht eine einzige dieser Fragen [le questioni filosofiche che la psicologia solleva] durch svolia una cortese discussione sulla natura, sulloggetto @ sul metodo della Psicologia). Debbo perd osservare ehe, per me, separkre campi tanto distint Qo studio della matura del prineipfo dei fate psletiel, clo’ la psicologia mo- tafsiea, dallo studio sperimentale dei fatth psichicl, lo’ In pslcologia. speri- mentale), nion viol dire affermarne Ia loro muta ed assoluta indipendenza, Da un lato In psicologin metafisien, per essere fondata sulla realtd, deve. tener conto dei dati della pslcologin sperimentales e dall'aliro In psicalogia sperimentale deve essere Intezrata mediante quello studio della natura det aU psichiel che solo pad essere compluca dalla metatsien ‘CE anche un altro thito deve essero osservata, Poiché In psicologia ba per oggctto di studio Tattivita psichies, 6 posta, come soprn ho notato, dl meazo tea le seienze naturali ¢ la flosofia. Di guisa ehe, assal pit di quale fiasi altra scienga, essa prende contatto con problemi filosofil, Percid ai feapisee come, ad ogni passo, si sollevino problemi Alosofcl. E eld avviene perch? essa, al pari di tutte Ie seienza particolasl, non basta al. proprio feopo. Vi ha una folla di problemi ai quali cssa non’ sa dare una solazione, tt quest! I problema della natura dell oggetto delle sue rleerche, ossia della causalith dei fat psichiei. A questo problema non pud rispondere che ‘una ricerea metafsica, II che dimostra cho la psicoloia empiriea deve essere coltrepassata; bisogua elo’ arrivare alla psicologia metafisiea, alla pslcologla, razionalo degli antichi. E ci 8 quanto & arvenuto, per citaro un esempio, ‘8 quanti hasno applicato 1 introspezioue provocata allo studio del giudizio; mediante In quale si é arrivati a mostrare, per citare wn esempio, In realth del pensiero senza immagine © a porre it problema fondamentale della. flo- sofla contemporanen el che dimostra che la psicologia non basta a sé stosse. B eid nom solo come avviene per Ie altse scienae, Queste, dopo di aver studiato le ra- prossime del fenomeni oggetto delle loro ricerehe, si trovano di fronte f problemi riguardanti le razioni ultime, ossia i problemi Slosofict, di guisa tale che 1a metatsien @ 1 completamento necessario a eui ancla ogni spirito i ricereatore. Ma per In psicologin eid & vero anche in un senso pil stret ‘tamente rigoroso, in quanto che, studiando 'ativita pstchien dell'uomo, viene sollevavo Hl massimo fra | problem! Hlosofle, Cost avviene che In seienea, che 6 In plik empirica dl tutte, in quanto essa sola ha per oggetto Mesperienza fimmediata ¢ personale, & anche quella che reelama phit vivamente i auo com: plemento dlosofico ». — Vedast per pitt ampio sviluppo: Graeuts, 11 ralore delVintrospesione provocata, « Riviste ai Filosofia NeoScolnstien » anno V, 2. 2, p- 222 ss. () Op. eile, pe 268 © 98 frgend eine pathologische und freilich ebensowenig dureh irgend eine normalpsychologische experimentelle Untersuchung entschie- den oder berhaupt nur berilhrt werden kann. Alle diese Fragen gehOren durchaus der erkenntnistheoretischen Untersuchung ther die Voraussetaungen der Paychologie an. Sie sind in letzen Grunde also nicht Psychologie sondern Philosophie. Sie konnen innerbalb der Psychologie, der pathologische oder der experimentellen nor malen, 80 wenig. beantworten werden, wie innerhalb der Physik di Frage beantworten werden kann, ob es Raum und Zeit gibt > (1). Ne consegue quindi che coloro, che dal fatto che i cultori di patopsicologia riconoscono Ia « cause psichiche » come cause delle alterazioni psichiche, temono che l'applicazione del metodo patologico si risolva in uno spogliare In psicolozia sperimentale del suo carattere di scienza, sono in errore. Sarebbe bastato enuneiarlo questo timore, per mostrare che ¢ infondato. Ma esso © cosi radicato neli’animo di aleuni che bisognava pur spendere attorno ad esso qualche parola. Un'altra, obbiezione di maggior valore della precedente é Ia seguente formulata da Wundt (2). I casi patologici sono delle cccezioni. Come mai da un piccolo numero di osservazioni fatte su nervosi o malati si pud rieavare conclusion’ di valore sulla natura universale? Noi possiamo rispondere con Peillaube (3) che « le philo- sophe allemand, se croyant obligé de choisir & cause de leur con- tradiction, entre le grand monde regi par les lois de Copernic, Galilée, Newton et Helmholtz, d’une part, et le petit monde com- posé de quelques jeunes filles hystériques, sujettes & réactions speciales, d’autre part, déclare que son choix est fait. Malgré le dédain aristocratique de Wundt, qui, ailleurs ne prise guére que les expériences du laboratoire de Leipzig, la psychologic a continué a s’occuper de ce petits mondes. Les petits mondes ne sont pas & dédaigner. Que de découvertes sont sorties de la pierre ma- du radium! Pareillement, de combien de découvertes ne n'est pas enrichie dans étude de I'hystérie Ia psychologie nor- (D Op. tty p. 68-64. 2) Grundelige der phystotogischen Prycholagte, 8 edit vol. Ty p. 40-41 (8) Obyet et recherches de la psychologic expérimentale, « Revue de phi- losophio », aveil 1911. — 59 — REVISTA DI PILOSOFIA NEO-SOOLASTICA male! Il n’y ad’ailleurs pas entre les données de la psychologic pathologique Ia contradiction dont parle Wundt. De part et d’au- tre, on constate les mémes lois fondamentales: In conscience est, ‘au fond identique & elle meme; qu’on la considére & Vétat sain ou a V'état morbide, A Pétat de veille ou A Vétat do réve, & état premier ou 4 l'état second; les _modalités de ses réactions nous aident a saisir son activité fonciére ». E non meno insostenibile @ Valtra obbiezione che Ia condi- zione morbosa é divers tanto dalla normale che non si pud passare dall'una all'altra, senza cadere nel pericolo di confon- dere i fini cost essenzialmente diversi delle due scienze che stu- diano i due ordini di fatti. Ora, @ vero che nello stato anormale noi abbiamo aleuni fatti che non hanno il loro corrispondente nello stato normale, ma 6 perd anche vero che Vanormalita non sta tutta qui, Essa pud consistere anche, come abbiamo veduto, in alterazioni, in deviazioni, in esagerazioni di funzioni che si hanno anche nel soggetto normale; essa pud consistere anche nella mancanza del Iegame che normalmente unisce i vari fenomeni. Ne deriva quindi che, se si segue la norma data pid sopra, di non trasportare ciob talie quali, come valevoli nella psicologia normale, i fatti che si hanno nella vita pstehica anormale, noi abbiamo ovviato al pericolo suaccennato, e ci rimane campo sufficiente per studiare, alla luce delle alterate connessioni 0 delle alterate funzioni, le normali connessioni e le normali funzioni. Con eid non si disconosce quindi il valore reale di queste osservazioni; ma queste critiehe, anaiché dimostrare la intonda- tezza del'applicazione del metodo patologico in psicologia, non fanno altro che mettere in luce la cautela della quale dobbiamo circondarei nell'applicario. Pare quindi che si posta coneludere che si deve evitare in patopsicologia Yerrore di erigero in assoluto © a regola cid che non @ che relative ed eecezionale; e di ritenere tutti gli uomini fanormali e squilibrati; e di non vedere Ia coscienza che attra- verso le sue modalith morhose; di ridurre cioé la psicologia alla psichiatria. E tanto meno tenteremo di fare con gli ammalati dei veri esperimenti, pretendendo di attribuire ai resultati ottenuti per — 50 questa via un valore uguale a quello dei resultati ottenuti me- diante gli esperimenti sull’individuo normale. I metodo sper: mentale, lo dice assai bene il Wundt (1), deve restringersi a processi ben determinati, direttamente parcepibili in sé stessi mediante una osservazione compiuta con piena coscienza di st. Ora tutte queste condizioni mancano nel soggetto anormale (2). Ma, riconoscendo il valore di queste critiche, che colpiscono Iuso eecessivo fatto da alcune seuole, rimane perd vero che le ricerche patopsicologiche sono @imporianza grandissima per il progresso della psicologia, pur essendo ricerche ausilarie da ap- plicarsi o nei casi nei quali non & possibile servirsi degli altri metodi, ovvero da usarsi come metodo di controllo. Bonn a. Bh., setenibre 1912. (1) Op. cid p. #2. (@) Tl Woxbr si riferiseo qui sopratutto alla applienzione delt'ipnotiamo, Di quosto metodo serivo il Pousavae (loc. elt, p. 12. « Méthode de gros- sissement ot d'analyse, la psychologle pathologique devient avee 'hypnotisme ‘une methode d'expérimentation ou de vivisertion morale. L'hypnotisme permet, cen effet, do fairo le vide dans Ia conselenee d'un sujet eb de réaliser Te eve e Ia statue do Coxoiti.cy puis de jeter dans cette conscience Ie représen- tatlons que Yon vout observer et faire associer des états de eonsclence qui, dang état normal, ne se trouvent que trés rarement associes Produits ainsi dans des conditions nonvelles, les phinoménes psychologiques sont déjgagis des phénoménes avee lesquels ils sont ondinairement mélés: on en saisit mieux Vindividaalits. Enfin, Pétat somnambulique nous fait pénétrer dans le sub- conseient dont let rapports avec Ia cowiscionce porsonells sont si instructts Ma contro questo osserva giustamente il Wexprs « Aber wenn der Wert es psychologischen Experimentes darin besteht, dass et eine Selbstbeoba- chtung unter genau zu behereschenden Bedingtngen, and wenn mkig mit ‘Zahilfenabme objoktiver Kontrolimittel miglich macht, sind ia den meisten Fallen jene Beeinfussungon keine wahren psyebologishen Experimente, Dies schliesit nicht mus, dass unter Umstinden, in den Hinden eines payehologi- ches Beobachters, den zuverbissige und in der Selbstheobachtan gelbte Versuchpersonen zu Gebote stehen, die Suggestion ein Hiltsmtel der Selbst- heobachtung: werden kann, wie es in der Tat aur den Beobachtungen von ©. Voor uber dle Analyse der Gefthle in Zustand der Hypnose hervorgeht. Aber die Bedingungen zur Austollung exaktor Versuche sind hier offenbar Desonders schiver au erfillen, und die moisten sogenmanten hypnotischen Experimente baben daher entweder Koinen wissensehafllichen Wert, oder es find in ihnen bestenfalls einzelne interessante Talsachon beobachtet, deren psyehologische Verwertang frelich um s0 unsicherer ist, als man es ior ia Vielen Fallen mit pathologischen odor mindestens mit payehiseh belasten Individuen zu tun hat ». «(Grandetige der phys. Psych, 6 edia, vol Ly pe 42)» 1

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