Età Napoleonica

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La Costituzione del 1799

Il colpo di stato del 18 brumaio segnò la conclusione della Rivoluzione francese. La costituzione del 1795 fu abolita e fu istituito
un nuovo governo, il consolato, formato da tre consoli tra cui Napoleone Bonaparte. Quest’ultimo intendeva assumere un ruolo
di primo piano nel nuovo esecutivo, facendo leva sul proprio prestigio personale e sull’immagine di “uomo forte” con i successi
militari. Napoleone si impose alla guida della Francia grazie all’elaborazione di una nuova Costituzione, detta dell’anno VIII,
che prevedeva il rafforzamento del potere esecutivo. Quest’ultimo formalmente continuava ad essere esercitato da tre consoli, ma
di fatto il primo deteneva un’autorità quasi dittatoriale. Si trattava infatti di un sistema accentrato, che segnava la fine della
separazione dei poteri: il potere esecutivo controllava quello legislativo e quello giudiziario.
Napoleone riuscì a far carriera in Francia in quanto era molto ambizioso, un eccellente militare che aveva grande stima dei suoi
soldati, i quali si fidavano di lui e perché fu aiutato da persone influenti che riconobbero il suo genio militare. Suo potente
protettore fu Barras, membro del Direttorio.

La pacificazione religiosa in Francia


Con la sua campagna contro la religione, la Rivoluzione aveva creato una profonda divisione in Francia. Bonaparte si propose di
porre fine a questo contrasto portando la Santa sede a firmare un Concordato che sanciva il riconoscimento del cattolicesimo
come “religione della maggioranza dei francesi” implicando la separazione tra Chiesa e potere civile.
Abrogata la Costituzione civile del clero i vescovi furono invitati dal Papa a dimettersi e furono sostituiti con altri incaricati dal
primo console. Tutti gli ecclesiastici erano tenuti a prestare un giuramento di fedeltà al governo che in cambio avrebbe garantito
una retribuzione.

Le paci con Austria e Gran Bretagna


Nel maggio del 1800 Napoleone decise di dare inizio alla seconda campagna d’Italia. Il piano predisposto da Bonaparte
prevedeva l’avanzata dell’armata francese del Reno, che sconfisse gli austriaci in Baviera. L’Austria fu così costretta a chiedere
la pace in un trattato che ristabiliva la Repubblica cisalpina e quella ligure.

Napoleone console a vita


Napoleone proseguì nell’opera di consolidamento del proprio potere facendo appello al popolo francese per ottenere la nomina a
console a vita. Indusse quindi un plebiscito a suffragio universale maschile tenutosi nell’agosto 1802. Ne seguì una revisione
della Costituzione (dell’anno X) che rafforzò il potere del primo console al quale fu conferito anche il diritto di nomina del
proprio successore.

Napoleone imperatore
Nel marzo 1804 fu scoperto un complotto per uccidere Napoleone, organizzato da sostenitori della monarchia e alcuni capi della
rivolta della Vandea. Con l’approvazione del Senato, fu dunque emanato un decreto che nominava Bonaparte l’imperatore dei
francesi. La nomina fu ratificata con un ulteriore plebiscito e l’incoronazione fu celebrata il 2 dicembre a Notre-Dame da papa
Pio VII.

I punti di forza di Napoleone


Il suo principale punto di forza fu senza dubbio l’esercito. Si trattava di uno strumento di promozione sociale in quanto i soldati
sapevano che avevano la possibilità di far carriera per meriti personali. Infatti:

1. Gli ufficiali erano scelti tra la piccola e la media borghesia;


2. Molti veterani ricevevano dall’impero una pensione, proprietà terriere e un posto nella pubblica amministrazione;
3. La corte napoleonica era costituita da membri dell’esercito, oltre che da esponenti dell’aristocrazia regia e professionisti.

La riorganizzazione dello Stato


Ulteriore punto di forza fu il ristabilimento dell’ordine interno in Francia. Nel febbraio del 1800 fu emanato una legge con cui
veniva istituito un’organizzazione amministrativa centralizzata basata sulla figura del prefetto i cui principali compiti erano il
controllo dell’ordine pubblico e dell’adempimento degli obblighi di leva. Napoleone scelse i propri funzionare in base a
competenze, merito e fedeltà al governo.
L’apparato amministrativo concepito da Napoleone poneva l’esigenza della formazione di una nuova classe di funzionari
efficienti e preparati. A tale scopo all’intrapresa la riforma del sistema educativo il cui fulcro fu l’istituzione dei licei di Stato.

Il Codice Napoleone
Uno dei risultati più duraturi dell’opera riformatrice di Napoleone fu il Codice civile, promulgato nel 1804 è chiamato anche
“Codice Napoleone”. Questo sanciva l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e la difesa della proprietà privata. La
diffusione del Codice portò alla certezza e all’unicità del diritto e, per la chiarezza e la semplicità, divenne un modello di
riferimento per molti paesi d’Europa e d’America.
Tuttavia il Codice Napoleone presentava aspetti contraddittori: da una parte accoglieva i principi fondamentali affermati dalla
Rivoluzione francese; dall’altra prefigurava una società conservatrice. Vi si trovava infatti sancito il principio dell’autorità del
capofamiglia, di cui veniva rafforzato il potere legale sui figli e sulla moglie. Il Codice stabiliva ad esempio l’obbligo per la
moglie di seguire il marito. Nella direzione della modernità andavano invece le norme che regolavano la successione ereditaria:
può infatti abolito il diritto di primogenitura mentre era confermato l’istituto del divorzio stabilendo condizioni diverse a
seconda che richiedere lo scioglimento del matrimonio fosse il marito o la moglie.
Vittoria di Austerliz contro la terza coalizione antifrancese – Sconfitta a Trafalgar
Consapevole della superiorità inglese sul mare, alla fine del 1804 Napoleone strinse un’alleanza con la Spagna che gli avrebbe
consentito di disporre anche delle sue navi. Tuttavia la flotta franco-spagnola fu colta di sorpresa dalla Royal Navy comandata
dall’ammiraglio Horatio Nelson e sconfitta al largo di capo Trafalgar. L’esito di quella battaglia navale confermò l’assoluta
supremazia marittima della Gran Bretagna. I progetti di Napoleone avevano spinto intanto il governo inglese a promuovere la
terza coalizione antifrancese.
Nelle operazioni di terra le cose andarono decisamente meglio per Napoleone, che nell’autunno del 1805 decise di condurre le sue
truppe sul fronte del Reno per lanciare l’offensiva contro l’Austria. Nonostante l’intervento di Rossi il 2 dicembre Napoleone
conseguì ad Austerliz quella che è ritenuta la più memorabile delle sue vittorie.
Dopo la sconfitta, la terza coalizione si sciolse e l’Austria firmò la pace di Presburgo con cui cedeva il Veneto.

Il dominio francese in Europa


A capo delle varie parti dell’impero Napoleone piazzò i suoi parenti, come avrebbe fatto un monarca.

1. Nominò viceré d’Italia Eugenio de Beauharnais, figlio di Giuseppina sua moglie, nato dal primo matrimonio;
2. Al fratello Giuseppe diede prima la corona del regno di Napoli, poi quella di Spagna;
3. Al cognato Gioacchino Murat, diede la corona del regno di Napoli, quando il fratello Giuseppe ottenne quella di
Spagna;
4. Al fratello Luigi diede la corona d’Olanda;
5. Al fratello Girolamo attribuì la corona della Vestfalia, regione della Germania;
6. Nominò la sorella Elisa granduchessa di Toscana;
7. Infine nominò la sorella Paolina duchessa di Guastalla.

Il blocco continentale
Tra le clausole della pace di Tilsis era stata inserita anche l’adesione della Russia al blocco continentale ovvero il divieto imposto
da Napoleone alle navi inglesi di attraccare in qualsiasi porto di paesi soggetti al controllo francese. L’efficacia del provvedimento
fu inferiore alle aspettative in quanto gli inglesi risposero con il contrabbando e il controblocco di zucchero, caffè e cotone e in
Francia e negli Stati alleati si crearono disagi.

Il declino e la fine di Napoleone


Motivi principali del malcontento e della crisi

Nell’impero In patria
Nuove tasse per risancire e pareggiare il bilancio
Ricchezze depredate Cattive annate agricole (carestie)
Imposizione di leggi e governanti francesi Crisi delle manifatturiere tessili per il blocco continentale
Spese e morti per le campagne militari contro le coalizioni antifrancesi

L’esito disastroso della campagna di Russia nella quale partirono 600.000 uomini e tornarono 60.000 fu seguito dalla sconfitta di
Lipsia e dall’occupazione di Parigi. Questi eventi portarono all’abdicazione di Napoleone e la restaurazione della monarchia
borbonica in Francia. Nel marzo 1815 Napoleone fuggì dall’Elba e fece ritorno a Parigi, inaugurando i cosiddetti “100 giorni”.
Le potenze europee, riunite in una settima e ultima coalizione, l’inflissero la sconfitta definitiva a Waterloo.

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