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- FIB30 e MINIFIB -
Indice
IL FIB30 ED IL MINIFIB
L’introduzione degli strumenti finanziari derivati è stata avviata nel mercato azionario italiano
nel novembre 1994, con l’apertura delle contrattazioni del future sull’indice di borsa Mib30. In
meno di sei anni si è assistito alla elevata crescita del numero e dell’importanza di questi
strumenti, la cui diffusione, dopo essersi consolidata presso gli addetti ai lavori, sta oramai
allargandosi anche presso gli investitori privati. Nel luglio del 2000 è stato introdotto un nuovo
contratto future, il miniFIB, che ha caratteristiche analoghe al FIB30, la principale differenza è
determinata dal fatto che il valore del contratto miniFIB è pari ad un quinto rispetto al
contratto FIB30.
I future sull’indice di borsa sono contratti con i quali due soggetti si accordano per
acquistare/vendere un paniere di titoli azionari (indice), ad un prezzo prefissato ed a una data
stabilita. L’indice azionario di riferimento per il mercato italiano è il Mib30, che comprende i
principali 30 titoli della Borsa di Milano. Ciascuna azione ha un peso differente all’interno
dell’indice in proporzione al valore di mercato delle società ed ai volumi di scambio dei relativi
titoli. Le variazioni del Mib30 sono misurate in punti. Partito dal livello base di 10.000 punti,
alla data del 31 dicembre 1992, alla fine dello scorso anno l’indice MIB30 aveva più che
quadruplicato il suo valore.
Le modalità di negoziazione del Fib30 e del miniFIB rispondono all’esigenza di
soddisfare i requisiti di liquidità del mercato e nel contempo garantire il buon fine dei
contratti.
•= Margine iniziale
Per le posizioni, sia in acquisto che in vendita, che vengono mantenute aperte per più
di un giorno (dette overnight), è richiesto il versamento di un margine iniziale su un
apposito conto. La somma viene calcolata percentualmente sul prezzo di chiusura ufficiale
della giornata in cui la posizione è stata aperta. L'investitore può versare la somma in contanti
o depositare a garanzia titoli di Stato che sono valorizzati all'85% del loro valore nominale. La
percentuale del margine iniziale fissata attualmente dalla CGG è pari al 7.5%, anche se spesso
gli intermediari richiedono delle maggiorazioni in relazione al grado di rischiosità della clientela.
La modifica della percentuale sopra indicata viene effettuata a discrezione della Cassa di
Compensazione, durante la vita del contratto, sulla base delle condizioni di mercato.
Per chiarire quanto avviene illustriamo il seguente esempio: l'investitore acquista un contratto
FIB30 a 46.000 e al termine della prima giornata di contrattazione il prezzo di chiusura ufficiale
risulta essere pari a 45.000. Il margine iniziale in questo caso sarà di 45.000 x 7.5% x 5 =
16.875 Euro e verrà versato su un apposito conto. Il giorno seguente la chiusura ufficiale è
44.000. Viene pertanto ricalcolato il valore del margine iniziale, che in questo caso sarà di
44.000 x 7.5% x 5 = 16.500 Euro. La Cassa di Compensazione e Garanzia provvederà a
restituire all'investitore la differenza fra il margine versato il primo giorno e quello calcolato il
secondo giorno (16.875-16.500 = 375 Euro). L'importo del margine iniziale servirà alla Cassa
di Compensazione come garanzia nel caso in cui l'investitore risulti inadempiente.
Nel caso di operatività su miniFIB i calcoli sono esattamente uguali con l’unica differenza che il
moltiplicatore non è pari a 5 bensì è pari ad 1. Quindi utilizzando i dati dell’esempio precedente
si otterrebbero i seguenti valori: margine iniziale primo giorno: 45.000*7.5%*1 = 3.375 Euro.
Il giorno seguente il nuovo margine iniziale sarebbe pari a: 44.000*7.5%*1= 3.300 Euro. La
differenza restituita all’investitore sarebbe pari a: 3.375-3.300 = 75 Euro.
Esempio:
•= Posizione FIB30: +1 (un contratto acquistato);
Posizione netta equivalente: +5 (rappresenta la conversione della posizione FIB30 in termini
di miniFIB)
Ipotizzando che il prezzo di chiusura di giornata del contratto FIB30 sia pari a 45.000 il
margine iniziale richiesto sarà pari a: posizione netta complessiva*prezzo chiusura
FIB30*moltiplicatore miniFIB= 2*45.000*1*7.5%= 6.750 Euro
•= Margine di variazione
In base al sistema adottato (marking to market), ciascuna posizione aperta
overnight genera un addebito/accredito sul conto corrente che dipende dalla
differenza tra il prezzo di acquisto o di vendita del contratto e il prezzo ufficiale del
Fib del giorno stesso. Riprendiamo l'esempio precedente. Nel caso di acquisto di un Fib a
46.000 e di chiusura della giornata a 45.000 la CCG preleverebbe sul conto dell'operatore la
somma di 5.000 Euro (1000 x 5). Il giorno seguente il contratto è riaperto alla quota di 45.000
punti e sulla base del nuovo prezzo di chiusura ufficiale sarà calcolato il margine di variazione
della seconda giornata.
3000
Per tenera aperta la posizione il cliente dovrà versare sul conto margini la cifra di 18.750 Euro
(oppure 3.750 Euro per il miniFIB), in corrispondenza di un investimento che ha come
controvalore 250.000 Euro (50.000 Euro nel caso del miniFIB). In realtà gli istituti di credito
già per l'apertura di una posizione infragiornaliera richiednon una liquidità disponibile almeno
pari al margine iniziale.
Emerge qui una delle peculiarità dei contratti futures che viene comunemente
indicata con l'espressione "leva finanziaria". Se l'investitore operasse direttamente sul
mercato azionario, per realizzare un investimento di eguale ammontare dovrebbe acquistare
titoli per 250.000 Euro (50.000 per il miniFIB). L'utilizzo dei futures consente, quindi, di
amplificare i guadagni e le perdite connessi all'investimento, poichè rende sufficiente l'impiego
di una somma relativamente piccola,18.750 Euro, (3.750 per il miniFib) rispetto al
controvalore della posizione, 250.000 Euro (50.000 per il miniFIB).
A fine giornata l'operatore vedrà addebitarsi sul proprio conto corrente la cifra di 5.000 Euro
(1000 Euro per il miniFIB). Il giorno successivo il contratto sarà riaperto sulla base del prezzo
di chiusura del giorno precedente.
Nella tabella seguente sono riportati i margini di variazione su Fib30, relativi a 15 giorni di
contrattazione con la chiusura dell'operazione.
Nel caso del miniFIB, utilizzando gli stessi prezzi l’investitore realizza un profitto pari a 1000
Euro, con un investimento di soli 3.750 Euro. L'effetto leva, anche in questo caso, è pari a
26,66%. Ad operazione chiusa il saldo cumulato dei singoli margini di variazione coincide con
la differenza tra il prezzo di acquisto e prezzo di vendita moltiplicato per 1 Euro (valore di
ciascun punto indice), nell'esempio (52000-51000)*1=1000 Euro.
8000
6000
4000
Perdita/Profitto
2000
0
49500 50000 50500 51000 51500 52000 52500 53000
-2 0 0 0
-4 0 0 0
-6 0 0 0
-8 0 0 0
P r e z z o fu t u r e
In tabella è riportato l’andamento giornaliero dei margini nel caso del Fib30:
GLI ORDINI
Le contrattazioni sono realizzate nel mercato telematico attraverso l’inserimento di una serie di
funzioni in automatico.
Il prezzo al quale vengono acquistati i future è detto "denaro" o "bid" mentre il prezzo di
vendita è denominato "lettera" o "offer". Le proposte in denaro sono ordinate in senso
decrescente mentre quelle in lettera in senso crescente.
46.395 2
46.385 2
46.375 1
46.370 3
46.360 2
46.350 10
Con l’ordine di vendita “a mercato” venderemmo velocemente i 20 contratti, facendo però
calare le quotazioni sino a 46.350, prezzo di vendita degli ultimi 10 contratti. Probabilmente
l’operazione avrebbe un esito migliore immettendo gli ordini gradualmente, passando prima i
Dall’esempio si può comprendere che gli ordini in stop possono essere eseguiti ad un
prezzo che é sensibilmente diverso dal prezzo stop.
L’attuazione di questa copertura risulta molto utile nel caso di forti movimenti direzionali di
segno contrario alla strategia intrapresa.
L’inserimento di uno stoploss risulta molto utile nelle strategie di day trading, mentre risulta
meno opportuna in caso di trading intraday a causa degli elevati cambi di direzione che il
mercato registra nel corso della stessa seduta.
c) Per chi opera con almeno due contratti può rivelarsi vincente la strategia di
chiuderne uno sul primo obiettivo mantenendo l’altro sul secondo obiettivo.
Con questo metodo il primo contratto serve a pagare l’eventuale stop del secondo
contratto, e permette dunque di arrivare al secondo obiettivo con rischio nullo.
a) Position trading, tipica dell'operato dei gestori di medio-grandi dimensioni che intendono
sfruttare i movimenti del future per un periodo che va da qualche giorno ad un paio
settimane. Il position trading non richiede un dispendio notevole di tempo visto che la
posizione è mantenuta per diverse sedute ma necessita di capitali spesso elevati dal
momento che il patrimonio dell'investitore deve essere in grado di sopportare oscillazioni
di prezzo anche consistenti. Il successo delle operazioni è legato alla capacità di
individuare correttamente il trend di fondo del mercato.
b) Intraday trading, il trading infragiornaliero viene effettuato da professionisti e piccoli
investitori. Questi ultimi devono possedere un'elevata esperienza e degli adeguati
strumenti tecnici per poter competere con gli speculatori professionisti di banche e
società di investimento mobiliare. Questa strategia comporta un notevole impegno di
tempo oltre che una rilevante dose di affaticamento psicologico visto l'elevato numero di
operazioni che vengono compiute.
c) Day trading, è effettuato da piccoli investitori e professionisti con un'ottica di diversi
giorni, ad esempio settimanale. Questo tipo di operatività, se da un lato non ha la
componente di stress dettata dall'assunzione di continue posizioni, dall'altro presenta i
rischi legati alla scarsa prevedibilità dello strumento. Il future è spesso sensibile alle
notizie societarie e macroeconomiche che vengono rilasciate nel corso della settimana e
risulta pertanto difficile anticiparne la dinamica delle quotazioni.
2) l'hedger utilizza il future sull'indice di borsa per coprire i rischi derivanti dal possesso di
un portafoglio di azioni. In questo modo gli investitori che dispongono di un pacchetto
di azioni del Mib30 cercano di tutelarsi dall'eventualità di una correzione del mercato
vendendo future.
Nell’approfondire l’argomento dal punto di vista teorico ci siamo accorti che molti libri di testo
trascurano un elemento che in molti casi risulta essere prioritario per comprendere la natura di
uno strumento e il suo appeal presso gli investitori. Ci riferiamo nella fattispecie alla
PSICOLOGIA che accompagna le operazioni di trading.
Avendo avuto la possibilità di lavorare gomito a gomito con trader professionisti e, comunque,
avendo contatti frequenti con operatori attivi sui futures, assidui frequentatori dei borsini,
abbiamo individuato COMPORTAMENTI per così dire TIPICI, che, a volte, si trasformano in
STRATEGIE PERDENTI e INFRUTTUOSE.
Di seguito cercheremo di fornire una breve elenco agli ATTEGGIAMENTI DA EVITARE a cui
faremo seguire una semplice guida con REGOLE DI AUTODISCIPLINA che abbiamo
sperimentato riducono i rischi di errore.
6. NON ANDARE CONTRO IL TREND. E’ una regola piuttosto semplice, ma viene spesso
violata. Molto spesso l’investitore assume una tale sicurezza in se stesso e nei propri mezzi
che pretende di essere in grado di comprare ai minimi e vendere ai massimi del mercato.
Questo fa sì che con la propria operatività si vada alla continua ricerca dei punti di svolta,
cercando i picchi. Se questa strategia può avere senso nelle fasi di congestione del
mercato, quando, con l’aiuto degli oscillatori e di altri indicatori tecnici, è possibile
individuare aree critiche di acquisto e di vendita, a rischio “relativamente basso”, non è
altrettanto facile da seguire in presenza di una fase direzionale. Il trend, in linea di
massima, va seguito: si rischia, in caso contrario, di effettuare molte operazioni
controtrend che, soprattutto in fasi di mercato fortemente direzionali, portano a perdite
anche consistenti.
E’ chiaro che le osservazioni sopra esposte non prescindono da una componente elevata di
soggettività; si tratta tuttavia di atteggiamenti per così dire tipici e riscontrabili nella maggior
parte degli investitori e soprattutto di quei soggetti che considerano il trading come uno
strumento per incrementare il loro patrimonio.
Può sembrare banale al professionista della finanza, ma la scelta della filosofia, Trading o
Investimento è molto spesso cruciale per determinare il successo o l’insuccesso delle