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Fisco & Contabilità

Direttore Antonio Gigliotti N. 44 Del 22/10/2020

A cura di Marco Baldin

Agriturismo: aspetti amministrativi e fiscali


Categoria: Bilancio e contabilità
Sottocategoria: Varie

L’apertura di attività agrituristiche consente una notevole diversificazione dell’agricoltura, ed in


generale dell’economia rurale anche grazie all’avvio di numerose attività connesse a queste ultime
quali ippoturismo, enoturismo, fattorie didattiche, ecc. Se nel mondo agricolo si stanno diffondendo
sempre di più attività di tipo agrituristico o assimilate occorre, però, sottolineare che la gestione
amministrativa e fiscale non è sempre semplice. Lo scopo del presente contributo e, quindi, quello di
fornire un’ampia disamina della disciplina fiscale, contabile ed amministrativa dell’attività agrituristica.

Di cosa si tratta?

Premessa ...................................................................................................................................... 3

Definizione dell’attività ................................................................................................................ 4

Forma ................................................................................................................................... 4

Oggetto dell’attività.............................................................................................................. 4

Criteri e limiti dell’attività ..................................................................................................... 5

Adempimenti amministrativi ...................................................................................................... 6

Leggi regionali ...................................................................................................................... 6

Elenco regionale e abilitazione ........................................................................................... 6

Dichiarazione di inizio attività ............................................................................................. 7

Trasformazione dei prodotti e vendita diretta ...................................................................7

Norme igienico-sanitarie ..................................................................................................... 9

Adempimenti contabili ................................................................................................................ 9

Documentazione degli incassi ............................................................................................ 9

Adempimenti obbligatori ..................................................................................................... 9

Imposte sui redditi .................................................................................................................... 10

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Regime forfettario ........................................................................................................... 10

IRPEF ............................................................................................................................... 10

IRES ................................................................................................................................. 10

Determinazione dell’IRPEF ............................................................................................. 11

IRAP ................................................................................................................................. 11

Redditi agricoli ................................................................................................................ 12

Imposta sul valore aggiunto .................................................................................................. 12

Disciplina IVA .................................................................................................................. 12

Regime IVA forfettario .................................................................................................... 12

Regime IVA ordinario ...................................................................................................... 13

Contabilità separata ....................................................................................................... 13

Aliquote applicabili ......................................................................................................... 14

Regime normale .............................................................................................................. 14

Fabbricati strumentali ............................................................................................................ 14

Fabbricati adibiti ad attività agrituristiche..................................................................... 14

IMU .................................................................................................................................. 14

Riferimenti normativi .............................................................................................................. 15

Allegato 1

L’Esperto risponde… ........................................................................................................... 16

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Premessa

Si definiscono attività agrituristiche tutte quelle attività di ricezione ed ospitalità esercitate


dagli imprenditori agricoli e dai loro familiari, attraverso l’utilizzazione della propria azienda, in
rapporto di connessione con le attività di coltivazione del fondo, silvicoltura e allevamento di
animali. Le attività agricole devono rimanere prevalenti rispetto a quelle agrituristiche. Sono
considerate attività agrituristiche, inoltre, le attività di somministrazione di pasti e bevande sul
posto e l’organizzazione di attività ricreative, culturali, didattiche di pratica sportiva,
escursionistiche, d’ippoturismo e di degustazione dei prodotti aziendali.

È considerata agriturismo l’attività di:


 ricezione ed ospitalità;
 ospitalità in alloggi o in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori;
 somministrazione di pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri e da
prodotti di aziende agricole della zona;
 ricreazione o culturale effettuata nell’ambito dell’azienda;
 organizzazione d’attività ricreative, culturali e didattiche;
 organizzazione d’attività di pratica sportiva;
 escursioni;
 ippoturismo;
 degustazione di prodotti aziendali.

Tale attività, per essere considerata agriturismo, deve essere svolta, anche in forma di società di
capitali o di persone, oppure associati fra loro:

dai familiari partecipanti all’impresa familiare dell’imprenditore agricolo;

in connessione con l’attività agricola principale.

ATTENZIONE! - Per svolgere l’attività di agriturismo è necessario:


 l’iscrizione in un elenco regionale;
 il rilascio dell’autorizzazione comunale;
 essere in regola con le norme igienico-sanitarie, relativamente agli immobili e alle
attrezzature per la produzione, preparazione e somministrazione di pasti, alimenti e
bevande.

Si presentano, di seguito, i principali aspetti amministrativi e fiscali per la gestione di questa


tipologia di attività.

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Definizione dell’attività

Forma

Ai sensi dell’articolo 2 della Legge 96/2006 vi è un requisito sostanziale secondo il quale il


soggetto sia in forma individuale, sia in altra veste giuridica, che svolge un’attività di
agriturismo deve necessariamente e contemporaneamente essere il titolare di una impresa
agricola.

OSSERVA - ai sensi dell’articolo 1, comma 2 del D.Lgs. 228/2001 Si considerano imprenditori


agricoli anche le cooperative di imprenditori agricoli e i loro consorzi quando utilizzano per lo
svolgimento delle attività connesse prevalentemente prodotti dei soci, ovvero forniscono
prevalentemente ai soci beni e servizi diretti alla cura e allo sviluppo del ciclo biologico.

Tale attività deve essere svolta, anche in forma di società di capitali o di persone, oppure
associati fra loro:
 dai familiari partecipanti all’impresa familiare dell’imprenditore agricolo;
 in connessione con l’attività agricola principale.

Oggetto dell’attività

 Ricezione ed ospitalità.
 Ospitalità anche in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori.
 Somministrazione per la consumazione sul posto di pasti e bevande costituiti
prevalentemente da prodotti propri, ivi compresi quelli di carattere alcolico o super
alcolico.
 Organizzazione di attività ricreative o culturali anche all’esterno dei beni fondiari.
 Organizzazione di attività di pratica sportiva.
 Escursioni.
 Ippoturismo.
 Degustazione dei prodotti aziendali.

NOTA BENE - Sono considerati di propria produzione le bevande ed i cibi prodotti, lavorati e
trasformati, nonché quelli ricavati da materie prime dell’azienda agricola, e ottenuti attraverso
lavorazioni esterne (ad esempio: vini ottenuti da uve conferite alle cantine sociali, formaggi
ottenuti con latticini conferiti a caseifici esterni o carni macellate da altri soggetti esterni).

Ai sensi dell’articolo 2135 del Codice civile l’attività di


agriturismo deve essere esercitata attraverso
l’utilizzazione della propria azienda in rapporto di
Rapporto di connessione 
connessione e complementarietà alle attività quali: la
coltivazione del fondo, la silvicoltura, l’allevamento
del bestiame e tutte le attività connesse dirette alla

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manipolazione, conservazione, trasformazione,


commercializzazione e valorizzazione dei prodotti
ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo
o del bosco o dell’allevamento d’animali.
Le attività ricreative o culturali possono svolgersi
autonomamente rispetto all’ospitalità e alla
somministrazione di pasti e bevande, solo in quanto
Attività ricreative e culturali  realizzino obiettivamente la connessione con l’attività
e con le risorse agricole aziendali, nonché con le altre
attività volte alla conoscenza del patrimonio storico-
ambientale e culturale.

OSSERVA - le attività ricreative e culturali per le quali tale connessione non si realizza possono
svolgersi esclusivamente come servizi integrativi e accessori riservati agli ospiti che soggiornano
nell’azienda agricola e la partecipazione, anche facoltativa, a tali attività non può pertanto dare
luogo ad autonomo corrispettivo.

Criteri e limiti dell’attività

Le Regioni, tenuto conto delle caratteristiche del territorio regionale o di parti di esso, dettano
criteri, limiti e obblighi amministrativi per lo svolgimento dell’attività agrituristica. Affinché
l’organizzazione dell’attività agrituristica non abbia dimensioni tali da perdere i requisiti di
connessione rispetto all’attività agricola, le Regioni e le Province autonome definiscono criteri
per la valutazione del rapporto di connessione delle attività agrituristiche rispetto alle attività
agricole che devono rimanere prevalenti, con particolare riferimento al tempo di lavoro necessario
all’esercizio delle stesse attività.

INFORMA - L’attività agricola si considera comunque prevalente quando le attività di ricezione e


di somministrazione di pasti e bevande interessano un numero non superiore a 10 ospiti.

L’azienda che somministra pasti e bevande deve


apportare comunque una quota significativa di
prodotto proprio. Particolari deroghe possono essere
previste nel caso di somministrazione di pasti e
bevande solo alle persone alloggiate. La parte
rimanente dei prodotti impiegati nella
Criteri per la disciplina
 somministrazione deve preferibilmente provenire da
regionale
artigiani alimentari della zona e comunque riferirsi a
produzioni agricole regionali o di zone omogenee
contigue di Regioni limitrofe. In caso di obiettiva
indisponibilità di alcuni prodotti in ambito regionale o
in zona limitrofa omogenea e di loro effettiva
necessità ai fini del completamento dell’offerta

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enogastronomica, è definita una quota limitata di


prodotti di altra provenienza, in grado di soddisfare le
caratteristiche di qualità e tipicità.

NOTA BENE - Qualora per cause di forza maggiore, dovute in particolare a calamità
atmosferiche, fitopatie o epizoozie, accertate dalla Regione, non sia possibile rispettare i limiti
fissati, deve essere data comunicazione al comune in cui ha sede l’impresa il quale, verificato il
fatto, autorizza temporaneamente l’esercizio dell’attività.

Adempimenti amministrativi

Per lo svolgimento dell’attività è necessario ottenere:


• l’iscrizione all’elenco regionale degli operatori agrituristici;
• l’autorizzazione comunale all’esercizio dell’attività agrituristica.

Leggi regionali

Le attività di agriturismo sono disciplinate da norme regionali che hanno integrato l’impianto
normativo esistente, definendo, con maggior dettaglio, i requisiti soggettivi ed oggettivi necessari
per intraprendere tali attività.
 É necessario, pertanto, verificare ed applicare la normativa regionale di riferimento.

Elenco regionale e abilitazione

L’iscrizione nell’elenco regionale è rilasciato alle seguenti condizioni:


 dimostrazione del possesso dei requisiti di “base” richiesti;
 assenza di condanne per contraffazione o frode nel campo commerciale alimentare;
 assenza di pericolosità del soggetto per la sicurezza e la pubblica moralità;
 assenza di misure di prevenzione.

La Regione o Provincia competente per territorio decide sull’iscrizione entro 60 giorni dalla
presentazione delle domande.

OSSERVA - Le Regioni disciplinano le modalità per il rilascio del certificato di abilitazione


all’esercizio dell’attività agrituristica. Per il conseguimento del certificato, le Regioni possono
organizzare, attraverso gli enti di formazione del settore agricolo e in collaborazione con le
associazioni agrituristiche più rappresentative, corsi di preparazione

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Dichiarazione di inizio attività

Ottenuta l’iscrizione all’elenco, l’imprenditore presenta al Comune di riferimento presso il SUAP


telematico la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). La segnalazione di inizio dell’attività
consente l’avvio immediato dell’esercizio dell’attività agrituristica. Il Comune può, entro 60 giorni,
formulare rilievi motivati, ovvero, nel caso di gravi carenze e irregolarità, può disporre l’immediata
sospensione dell’attività. Il titolare dell’attività agrituristica è tenuto, entro 15 giorni, a comunicare
al Comune qualsiasi variazione delle attività in precedenza autorizzate, confermando, sotto
propria responsabilità, la sussistenza dei requisiti e degli adempimenti di legge.

Ottenimento iscrizione all’elenco Presentazione SCIA al Comune

avvio immediato dell’esercizio


Entro 60 giorni, il Comune può:
dell’attività agrituristica

formulare rilievi motivati entro 15 giorni il titolare


dell’attività è tenuto a comunicare
disporre l’immediata al Comune qualsiasi variazione,
sospensione dell’attività in confermando la sussistenza dei
caso di gravi irregolarità requisiti di legge.

Trasformazione dei prodotti e vendita diretta

L’attività di trasformazione, confezionamento e vendita diretta dei prodotti agricoli è connessa


con l’attività agricola di coltivazione, allevamento e silvicoltura, e quindi indipendente
dall’esercizio dell’agriturismo.

Per realizzare tale attività occorre:


 inviare al Comune e alla Asl una comunicazione di inizio attività;
 predisporre un piano di autocontrollo HACCP (in presenza di prodotti alimentari);
 rispettare le disposizioni generali di prevenzione del rischio igienico-sanitario;
 richiedere l’iscrizione alla camera di commercio per l’esercizio della vendita diretta dei
prodotti agricoli al di fuori del fondo di produzione.

Ogni 3 anni, inoltre, devono essere controllate le bilance e ogni 4 anni le misure di capacità, con
rilascio della relativa certificazione.

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Secondo la risoluzione Mise 35929/2013 alle aziende


agricole è richiesta la comunicazione al Comune del
luogo ove ha sede l’impresa in caso di vendita diretta
dei prodotti agricoli in forma itinerante.
Per la vendita al dettaglio su aree pubbliche mediante
l’utilizzo di un posteggio la comunicazione deve
essere inviata al Comune sede del posteggio e deve
contenere la richiesta di assegnazione del posteggio
Comunicazione al Comune  medesimo.
Un’azienda agricola può esercitare l’attività di vendita
dei propri prodotti in appositi locali, previo invio della
comunicazione prevista.
La vendita al dettaglio su superficie all’aperto
dell’azienda agricola o di altre aree private di cui gli
imprenditori agricoli abbiano la disponibilità, è
consentita senza la necessità della comunicazione al
Comune.
Gli imprenditori agricoli, singoli o associati, iscritti nel
Registro delle Imprese, possono vendere direttamente
al dettaglio, in tutto il territorio della Repubblica, i
prodotti provenienti in misura prevalente dalle
rispettive aziende, osservate le disposizioni vigenti in
materia di igiene e sanità.
Gli stessi soggetti possono altresì vendere
direttamente al dettaglio in tutto il territorio della
Repubblica i prodotti agricoli e alimentari,
appartenenti ad uno o più comparti agronomici diversi
da quelli dei prodotti della propria azienda, purché
Vendita in prevalenza di direttamente acquistati da altri imprenditori agricoli. Il

propri prodotti fatturato derivante dalla vendita dei prodotti
provenienti dalle rispettive aziende deve essere
prevalente rispetto al fatturato proveniente dal totale
dei prodotti acquistati da altri imprenditori agricoli.
Alla vendita diretta non si applicano le disposizioni
sulle vendite commerciali di cui al D. Lgs. 114/1998.
Qualora l’ammontare dei ricavi derivanti dalla vendita
dei prodotti non provenienti dalle rispettive aziende
nell’anno solare precedente sia superiore ad Euro
160.000 per gli imprenditori individuali ovvero ad Euro
4 milioni per le società, si applicano le disposizioni del
D. Lgs. 114/1998.

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Norme igienico-sanitarie

I requisiti igienico-sanitari degli immobili e delle attrezzature da utilizzare per attività agrituristiche
sono stabiliti dalle Regioni.

OSSERVA - Nella definizione di tali requisiti si tiene conto delle particolari caratteristiche
architettoniche e di ruralità degli edifici, specie per quanto attiene l’altezza e il volume dei locali in
rapporto alle superfici aeroilluminanti, nonché delle limitate dimensioni dell’attività esercitata.

La produzione, la preparazione, il confezionamento e la somministrazione di alimenti e di


bevande sono soggetti alle disposizioni di cui alla L. 30.04.1962, n. 283, nonché alle
disposizioni di cui all’articolo 9 D. Lgs. 26.05.1997, n. 155.

L’autorità sanitaria, nella valutazione dei requisiti dei locali di trattamento e somministrazione di
sostanze alimentari e del relativo piano aziendale di autocontrollo igienico-sanitario, tiene conto
della diversificazione e della limitata quantità delle produzioni, dell’adozione di metodi tradizionali
di lavorazione e dell’impiego di prodotti agricoli propri

Adempimenti contabili

Documentazione degli incassi

Le operazioni devono essere certificate mediante scontrino elettronico. All’ospite va rilasciato un


documento commerciale.
 Se richiesta, deve essere rilasciata la fattura.

Adempimenti obbligatori

Le imprese agricole che effettuano attività di agriturismo:

devono instaurare solo i registri previsti dalla disciplina


relativa all’Iva. In particolare, nel registro degli acquisti
se applicano il regime devono essere annotate le autofatture per i passaggi
“forfetario” di interni, ossia gli acquisti dall’impresa agricola dei prodotti
determinazione del usati per la ristorazione dell’impresa agrituristica
reddito e dell’Iva connessa (per dimostrare anche il rispetto delle
percentuali di provenienza dei prodotti sul totale dei
prodotti utilizzati);

devono instaurare tutti i registri e le scritture contabili


se applicano gli altri
previste per ogni tipo di attività commerciale ed in
regimi contabili di
determinazione del relazione al tipo di contabilità prescelto (semplificata o
reddito e dell’Iva ordinaria).

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Imposte sui redditi

Regime forfettario

 Persone fisiche.
 Imprese familiari.
 Società di persone.
Soggetti inclusi   Enti non commerciali.
 Società ed enti di ogni tipo, con o senza
personalità giuridica, non residenti nel territorio
dello Stato.
 Società per azioni.
 Società in accomandita per azioni.
 Società a responsabilità limitata.
 Società cooperative.
 Società di mutua assicurazione residenti nel
Soggetti esclusi 
territorio dello Stato.
 Enti pubblici o privati diversi dalle società,
residenti nel territorio dello Stato, che hanno per
oggetto esclusivo o principale l’esercizio di
attività commerciali.

IRPEF

Per l’attività di agriturismo è possibile individuare due modalità di determinazione del reddito
imponibile:

regime forfetario, regime ordinario,


definito “naturale” per opzione.

IRES

I soggetti esclusi dall’applicazione dei precedenti regimi dovranno determinare il reddito


imponibile in base al risultato del conto economico (regime ordinario).

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Determinazione dell’IRPEF

I soggetti che esercitano attività di agriturismo, limitatamente al totale dei ricavi realizzati con tale
attività (al netto dell’Iva), applicano il coefficiente del 25%.
Non è possibile:
 dedurre nessun tipo di spesa o di costo in maniera analitica;
 tassare nessun tipo di sopravvenienza o di plusvalenza, nè i contributi in conto impianti
percepiti, come precisato dalla risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 2/E/2010.

Esempio
Ricavi per somministrazione pasti e bevande € 10.000
Ricavi per alloggio € 5.000
Ricavi per attività culturali € 1.000
Ricavi per attività di maneggio € 2.000
Plusvalenza per cessione di beni strumentali € 1.500
Totale € 19.500

Reddito imponibile: Euro 4.500 (ricavi complessivi attività di agriturismo, ossia Euro 18.000 x
25%).

IRAP

In relazione a tale imposta è possibile individuare due modalità di determinazione della base
imponibile:

regime “agricolo” regime “normale” o “analitico” se


se si applica il regime forfetario si opta per il regime ordinario

L’aliquota applicabile alle attività di agriturismo è quella ordinaria, anziché quella ridotta prevista
per tutte le attività agricole, prevista dalla Regione di appartenenza.
La base imponibile Irap si determina per differenza tra l’ammontare dei corrispettivi soggetti a IVA
e costi soggetti a registrazione ai fini IVA. Nel computo assumono rilievo anche gli acquisti e le
cessioni di beni strumentali.

In sintesi, il risultato è dato dalla differenza fra Quadro VE e Quadro VF della dichiarazione IVA.

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Redditi agricoli

Il reddito proveniente dall’attività agrituristica è considerato reddito agricolo ai fini


dell’ottenimento agevolazioni e per fini non fiscali.

Imposta sul valore aggiunto

Disciplina IVA

L’attività di agriturismo non è considerata, ai fini Iva, un’attività agricola, pur essendo svolta in
regime di complementarietà e connessione con la stessa.
A tal fine, se l’imprenditore agricolo applica un:

l’attività agricola tradizionale e le attività di agriturismo


sono da considerarsi autonome, dovendo contabilizzare in
regime speciale maniera separata l’imposta relativa ad ogni attività
esercitata.

esiste la possibilità, non l’obbligo, di applicare la


regime normale contabilità separata per le attività agricole e le attività di
agriturismo.

In caso di separazione delle attività, i passaggi interni di beni che avvengono tra l’attività
tipicamente agricola e l’attività agrituristica devono essere fatturati ed annotati nei registri
obbligatori di ciascuna attività.

Regime IVA forfettario

Il regime “forfetario” è applicabile a tutti i soggetti che esercitano le attività di agriturismo in


forma:
 individuale;
 societaria.

Il debito di imposta è calcolato applicando all’imposta sul valore aggiunto, dovuta sulle attività di
agriturismo, una percentuale pari al 50%, a titolo di detrazione forfetaria.

ATTENZIONE! - Non è possibile portare in detrazione alcun importo relativo all’imposta


sostenuta sugli acquisti.

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Esempio
Si consideri il caso di un imprenditore agricolo con attività di agriturismo, che si avvale del
regime forfetario con liquidazione mensile.
Nel mese di gennaio ha incassato i seguenti corrispettivi:
• € 20.000,00 per prestazioni di ristorazione ed alloggio;
• € 10.000,00 per attività ricreative.

Corrispettivi per ristorazione ed alloggio (€ 20.000)


• Scorporo IVA con aliquota applicata 10% (€ 20.000,00 : 110 x 100 = Imponibile €
18.181,82)
• IVA a debito (€ 20.000,00 - € 18.181,82): € 1.818,18

Corrispettivi per altre attività ricreative (€ 10.000)


• Scorporo IVA con aliquota applicata 22% (€ 10.000,00 : 122 x 100 = Imponibile €
8.196,72)
• IVA a debito (€ 10.000,00 - € 8.196,72): € 1.803,28

Totale IVA a debito (€ 1.818,18 + € 1.803,28): € 3.621,46


IVA da versare relativa al mese di gennaio (€ 3.621,46 x 50%): € 1.810,73

Regime IVA ordinario

Il contribuente ha facoltà di non avvalersi del regime forfetario, esercitando l’opzione nella
dichiarazione annuale relativa all’Iva per l’anno precedente; l’opzione deve essere comunicata
all’ufficio delle imposte dirette nella dichiarazione annuale relativa alle imposte sul reddito per
l’anno precedente.
 Le opzioni sono vincolanti per un triennio.

Contabilità separata

L’imprenditore agricolo deve osservare i seguenti adempimenti obbligatori, nel caso di esercizio
contestuale delle attività agrituristiche:
 fatturare e annotare, nei registri Iva separati, i passaggi di beni dall’attività agricola
all’attività agrituristica;
 detrarre l’Iva per l’acquisto dei beni e dei servizi ad uso promiscuo nei limiti della parte
imputabile all’esercizio delle attività agrituristiche, se per tale attività non è applicato il
regime forfetario;
 liquidare periodicamente l’Iva in modo distinto;
 effettuare i relativi versamenti che possono coincidere in caso d’identica periodicità;
 comunicare i dati Iva in modo unitario;
 compilare 2 distinti intercalari in fase di redazione della dichiarazione annuale.

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Aliquote applicabili

Per le attività agrituristiche si applicano le seguenti aliquote:


 22% per le attività relative ai servizi agrituristici;
 10% per le attività di somministrazione alimenti e bevande e di alloggio;
 esenzione per le attività didattiche, se iscritte negli specifici albi regionali.

OSSERVA - Per la cessione dei prodotti agricoli ottenuti dall’impresa si applica l’aliquota propria
applicabile del prodotto.

Regime normale

Il regime normale, obbligatorio per i soggetti IRES, è applicabile in seguito a una scelta
dell’imprenditore, da manifestarsi con opzione in sede di inizio attività (con conferma in sede di
dichiarazione annuale) o di dichiarazione annuale.
 È vincolante per 3 anni ed allo scadere del periodo, le stesse imprese che svolgono
attività di agriturismo rimangono nello stesso regime normale, fino a revoca.

Fabbricati strumentali

Fabbricati adibiti ad attività agrituristiche

Possono essere utilizzati per attività agrituristiche gli edifici o parte di essi già esistenti nel fondo.
I fabbricati utilizzati per le attività agrituristiche:
 sono assimilabili ad ogni effetto alle abitazioni “rurali”. Pertanto, sono accatastati nella
categoria D/10, ovvero A/6 (abitazioni con requisito di ruralità) o con annotazione della
ruralità ai sensi del D.M. 26.07.2012;
 sono strumentali per l’esercizio dell’attività agricola ai sensi dell’articolo 3 della L.
96/2006;
 sono esclusi dalla tassazione diretta ai sensi dell’articolo 43 del TUIR in quanto
strumentali all’attività;
 possono essere utilizzati come “alberghi” (limitatamente a taluni fabbricati agricoli
inseriti in Regioni che hanno autorizzato forme di turismo rurale).

IMU

Gli edifici utilizzati per agriturismo sono soggetti all’IMU.

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Riferimenti normativi

• Legge 96 del 20.02.2006;

• Articoli 34 e 36 del D.p.r. 633/1972;

• D.Lgs. 228/2001;

• Articoli 14 e seguenti del D.p.r. 600/1973;

• Risoluzione Agenzia delle Entrate 2/E/2010

• Risoluzione Ministero Sviluppo Economico 35929/2013.

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Fisco & Contabilità
Direttore Antonio Gigliotti N. 44 Del 22/10/2020

Allegato 1

L’Esperto risponde…

Oggetto: Somministrazione di cibi e bevande al di fuori dell’attività agrituristica

DOMANDA

?
Un’azienda agrituristica effettua sporadicamente delle somministrazioni di
alimenti e bevande al di fuori della propria sede aziendale (es. domicilio del
consumatore). Si chiede se questa attività rientri in nell’esercizio dell’attività
agricola e come viene inquadrata fiscalmente?

RISPOSTA

L’attività svolta, da come viene descritta nel testo del quesito, sembra rientrare
! in tutto e per tutto nell’attività di “catering”. Quest’ultima, infatti, è definita come
la somministrazione di alimenti e bevande presso la sede (o domicilio) del
consumatore, già preparati e distribuiti a favore di determinate collettività o consegnati
direttamente al privato secondo le sue specifiche richieste.
Dal punto di vista IVA, ai sensi dell’articolo 3 del D.p.r. 633/1972, la somministrazione di
alimenti e bevande si configura come una prestazione di servizi e è soggetta ad aliquota
IVA del 10%.
Secondo il comma 3 dell’articolo 2135 del Codice civile l’attività agrituristica è un’attività
connessa esercitata dal medesimo imprenditore agricolo, diretta alla manipolazione,
conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti ottenuti
prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali,
nonché di ricezione e ospitalità come definite dalla legge. Ciò sta a significare che la
somministrazione di pasti e bevande svolta al di fuori dei locali (edifici o parti già esistenti
del fondo) dell’azienda agricola, come definita dall’articolo 2, comma 3, lettera d) della
Legge 96/2006, non costituisce attività agrituristica. Da questo consegue l’inapplicabilità
del regime forfettario di determinazione del reddito di impresa e dell’IVA di cui all’articolo
5, comma 2 della Legge 413/1991.
Sul tema la Corte di Cassazione, con la sentenza 24271/2019, ha osservato che non
sussistono disposizioni nella Legge 96/2006 da consentire che l’attività di
somministrazione di pasti e bevande, costituiti prevalentemente da prodotti propri e da
prodotti di aziende agricole della zona, possa essere svolta in locali fuori dal fondo
dell’azienda agricola atteso che l’esercizio dell’attività agrituristica è fondato
espressamente sull’utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione con le
attività di coltivazione del fondo, di silvicoltura e di allevamento di animali.

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