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La redazione degli atti

amministrativi del Comune


14 settembre 2021
A cura della Segreteria Generale del
Comune di Genova
L’atto amministrativo in generale

La P.A. si esprime attraverso l’emanazione di atti amministrativi.

La gran parte dell’attività espletata degli Uffici pubblici si sostanzia


nell’elaborazione di proposte di atto amministrativo.
La proposta di atto amministrativo
Il termine proposta di atto amministrativo è utilizzato, in via generale,
per indicare la redazione - da parte dell’ufficio al quale è assegnata la
pratica - di un documento nel quale è già descritto il contenuto
dell’atto che sarà sottoposto all’attenzione dell’organo competente
all’adozione dello stesso.
L’atto amministrativo in generale
Ma… che cos’è l’atto amministrativo?
L’atto amministrativo in generale:
Cos’è l’atto amministrativo?
• Non esiste una definizione positiva, cioè contenuta in una norma di
legge, ma una nozione elaborata dalla dottrina e dalla giurisprudenza.
• L'atto amministrativo è l'atto giuridico di diritto pubblico posto in
essere da soggetti attivi della PA nell'esercizio della potestà
amministrativa.
• « L’attività amministrativa è quell’attività mediante la quale gli organi
statali o di un’altra P.A. all’uopo preposti provvedono alla cura degli
interessi pubblici ad essi affidati.» (Aldo Mazzini Sandulli, giurista e
politico italiano, 1915-1984)
CHI ADOTTA GLI ATTI AMMINISTRATIVI?
• Organi politici:
1. consiglio
2. giunta
3. sindaco

• Organi di gestione: dirigenti


La competenza: in particolare, cenni sulla separazione delle competenze tra
organi gestionali e organi politici e competenza degli organi collegiali comunali.

Articolo 4 D.lgs 165/2001 - Indirizzo


politico-amministrativo. Funzioni e responsabilità
1. Gli organi di governo esercitano le funzioni di indirizzo e controllo
politico-amministrativo
2. Ai dirigenti spetta l'adozione degli atti di gestione amministrativa,
finanziaria e tecnica
COMPETENZA CONSIGLIO

La competenza del Consiglio Comunale è:


- definita dall’art. 42 TUEL
- tassativa, limitata ai casi in cui norme di legge la prevedano esplicitamente
- di indirizzo e controllo politico-amministrativo
COMPETENZA SINDACO
La competenza del Sindaco è:
- definita dagli artt. 50 e 54 TUEL
- tassativa, limitata ai casi in cui norme di legge la prevedano
esplicitamente
COMPETENZA GIUNTA

La competenza della Giunta Comunale è:


- definita dall’art. 48 TUEL
- residuale rispetto alla competenza del Consiglio, del Sindaco e degli organi di
decentramento
Segue
Articolo 48 TUEL Competenze delle giunte
1. La giunta collabora con il sindaco o con il presidente della provincia nel governo del comune o
della provincia ed opera attraverso deliberazioni collegiali. [omissis]
2. La giunta compie tutti gli atti rientranti ai sensi dell'articolo 107, commi 1 e 2, nelle funzioni
degli organi di governo, che non siano riservati dalla legge al consiglio e che non ricadano nelle
competenze, previste dalle leggi o dallo statuto, del sindaco o del presidente della provincia o
degli organi di decentramento; collabora con il sindaco e con il presidente della provincia
nell'attuazione degli indirizzi generali del consiglio; riferisce annualmente al consiglio sulla propria
attività e svolge attività propositive e di impulso nei confronti dello stesso.
3. E', altresì, di competenza della giunta l'adozione dei regolamenti sull'ordinamento degli uffici e
dei servizi, nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio.
QUALI SONO GLI ATTI AMMINISTRATIVI DEL
COMUNE?
1. STATUTO (normativo)

2. REGOLAMENTI (normativi)

3. DELIBERAZIONI (organi collegiali: consiglio e giunta)

4. ORDINANZE (impongono comportamenti: sindaco e dirigenti)

5. DETERMINAZIONI (dirigenti)
La tecnica di redazione degli atti amministrativi comunali:
struttura dell’atto in generale
Generalmente, gli atti amministrativi adottati dagli organi collegiali o monocratici si compongono –
sotto il profilo strutturale - di sette parti:
1) Intestazione: denominazione atto (es. deliberazione, determinazione, ordinanza), organo
emanante (es. Giunta/Consiglio comunale, dirigente, Sindaco), oggetto (riassume, con formula di
sintesi, il contenuto dell’atto – correlazione con dispositivo), data (adozione – esecutività),
numero che esprime il codice per l’identificazione univoca del provvedimento (Es.
2021-980.0.0.-1).
2) Preambolo: elementi di fatto (fatti, atti, accertamenti, nella loro scansione temporale) ed
elementi di diritto (norme giuridiche, giurisprudenza rilevante, dottrina) relativi al procedimento
che riguarda l’atto.
3) Motivazione: è il cuore dell’atto amministrativo (v. art. 3 L. 241/1990).
4) Dispositivo: è la dichiarazione di volontà dell’organo che adotta l’atto.
5) Luogo
6) Data
7) Sottoscrizione
Schema di delibera/determina
Oggetto
riassume, in estrema sintesi, il contenuto della proposta e, in particolare, del
dispositivo della stessa (specularità tra oggetto e p.to 1 del dispositivo).
Spesso ci si dilunga nella descrizione dell’oggetto, che invece deve limitarsi al
contenuto generale dell’atto in termini chiari, precisi e sintetici, inserendo
solo i dettagli necessari ai fini della validità dell’atto stesso (es. codici CUP,
CIG, MOGE, ecc.).
Consiglio: scriverlo dopo aver completato l’atto e prendendo spunto dal
punto 1 del dispositivo. Di norma, non si dovrebbero superare la 2 righe di
lunghezza.

Subito dopo l’oggetto, e a seguito della locuzione


«La Giunta/Il Consiglio Comunale/Il Dirigente»
vi è il PREAMBOLO.
Formule del Preambolo / I
«Visti…»
Formula utilizzata per un richiamo sintetico alle norme giuridiche che
disciplinano generalmente la materia oggetto dell’atto.
In questo modo si ha il quadro normativo completo nel quale si
inserisce l’atto stesso (es. disposizioni normative sulla competenza
dell’organo).
«Richiamate/i…»
Formula utilizzata per citare la giurisprudenza e la dottrina.
Formule del Preambolo / II
«Premesso che...»
Formula da utilizzare per richiamare fatti, atti e norme giuridiche
(elementi di fatto e di diritto) che hanno dato impulso al procedimento.

Esempio: «Premesso che con Deliberazione della Giunta Comunale n…


del …, esecutiva ai sensi di legge, è stato disposto che …»
Esempio: «Premesso che il Sig. … con nota nr… del… ha inoltrato
istanza intesa ad ottenere …»
Formule del Preambolo / III
«Dato atto che...»
Formula da utilizzare per attestare circostanze ed elementi oggettivi
che l’organo competente si limita a «fotografare» senza alcuna
valutazione. Tale formula viene utilizzata per l’attestazione di
circostanze che esistono all’interno dell’Ente.

Esempio: «Dato atto che entro il termine di scadenza previsto dal


bando indetto con Determinazione Dirigenziale n… del… per
l’assegnazione del servizio di… sono pervenute a questa
Amministrazione n… offerte».
Formule del Preambolo / IV
«Preso atto che...»
Formula da utilizzare per registrare circostanze ed elementi oggettivi
che l’organo competente si limita ad illustrare senza alcuna valutazione.
Tale formula viene utilizzata per l’attestazione di circostanze che
esistono all’esterno dell’Ente.

Esempio: «Preso atto con Deliberazione della Giunta Regionale n…


del… veniva approvato lo schema di accordo in materia di…»
Esempio: «Preso atto che l’Associazione denominata … ha ottenuto in
data… l’iscrizione al registro regionale del terzo settore».
Formule del Preambolo / V
«Accertato che... Verificato che… Constatato che… Riscontrato che…»
Formule da utilizzare per attestare o registrare circostanze ed elementi
oggettivi.
Si differenziano da «Dato atto che…» e «Preso atto che…» in quanto la
conoscenza di dette circostanze ed elementi è frutto di specifica attività
istruttoria svolta dagli Uffici.
Esempio: «Accertato, in seguito a sopralluogo effettuato dai
competenti Uffici tecnici in data…, che i locali dell’immobile sito in …
risultano essere pericolanti creando problemi alla sicurezza e
all’incolumità dei cittadini».
Formule del Preambolo / VI
«Rilevato che...»
Formula da utilizzare quando sugli elementi e circostanze di cui in precedenza
l’organo competente esprime una prima valutazione che introduce la
motivazione (passaggio logico-giuridico che viene approfondito nella
motivazione).

Esempio: «Rilevato che, sulla base di quanto sopra esposto, è interesse della
Civica Amministrazione procedere all’approvazione del documento… che si
allega quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, per
le seguenti motivazioni…»
Esempio: «Rilevato che l’istanza prodotta dal Sig… in data… intesa ad
ottenere… è incompleta per la mancanza dei seguenti requisiti…»
La motivazione dell’atto amministrativo / I
Art. 3 L. 241/1990 Motivazione del provvedimento
1. Ogni provvedimento amministrativo, compresi quelli concernenti l'organizzazione
amministrativa, lo svolgimento dei pubblici concorsi ed il personale, deve essere motivato,
salvo che nelle ipotesi previste dal comma 2. La motivazione deve indicare i presupposti di
fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione, in
relazione alle risultanze dell'istruttoria.

2. La motivazione non è richiesta per gli atti normativi e per quelli a contenuto generale.

3. Se le ragioni della decisione risultano da altro atto dell'amministrazione richiamato dalla


decisione stessa, insieme alla comunicazione di quest'ultima deve essere indicato e reso
disponibile, a norma della presente legge, anche l'atto cui essa si richiama.

4. In ogni atto notificato al destinatario devono essere indicati il termine e l'autorità cui è
possibile ricorrere.
Formule della motivazione / II
«Ritenuto che… Considerato che… Valutato che…»
E’ necessario seguire un iter logico chiaro, che consenta di esplicitare la
valutazione degli interessi coinvolti, per poi specificare quale tra questi
è ritenuto l’interesse prevalente e perché lo stesso giustifica l’adozione
dell’atto .
Esempio: viene espropriato un terreno per costruire una casa di riposo.
La formula potrà essere: «Considerato che la soddisfazione degli
interessi sopra descritti giustifica l’adozione del presente atto in
quanto…»
Il dispositivo / I
«Delibera/Determina…
1) Di approvare…
2) Di stabilire…
3) Di disporre… »

Qualora il dispositivo abbia più contenuti, essi devono essere formulati in più punti
successivi, numerati progressivamente (1, 2, 3, ecc.) ed iniziare con la preposizione
«di…», poiché la formulazione dell’intero dispositivo è retta dal verbo
«Delibera/Determina…».
Solo ciò che è scritto nel dispositivo costituisce oggetto della
deliberazione/determinazione e, pertanto, sono irrilevanti le disposizioni contenute
solo nella parte descrittiva, non espressamente richiamate anche nella parte
dispositiva dell’atto.
Il dispositivo / II
• Completezza e chiarezza: il dispositivo rappresenta la decisione dell’organo competente e, pertanto,
deve essere completo, chiaro, sintetico e deve riportare o espressamente richiamare quanto
riportato nella parte descrittiva. Invero, solo ciò che è scritto nel dispositivo costituisce oggetto di
deliberazione e, pertanto, sono irrilevanti le disposizioni contenute solo nel preambolo e/o nella
motivazione e non espressamente richiamate nella parte dispositiva;
• Coerenza con oggetto e parte descrittiva: il primo punto del dispositivo deve essere fedele
all’oggetto (e viceversa). Successivamente deve essere riportato o espressamente richiamato quanto
riportato nella parte descrittiva;
• Formule finali: es. soggetti cui l’atto deve essere comunicato, trasmesso ovvero notificato (con
espressa indicazione del termine e dell’autorità cui è possibile ricorrere), inoltro ad uffici che devono
provvedere ad esecuzione, controllo, ecc. Tali formule devono essere verificate e riportate in
maniera chiara, ai fini dei successivi adempimenti. NB ricordarsi di inoltrare il provvedimento!;
• Allegati parte integrante e sostanziale: devono essere espressamente richiamati nel corpo del
provvedimento, con espressa indicazione tra parentesi della relativa lettera progressiva (es. Allegato
A, B, C, …) e richiamati specularmente anche nel dispositivo (ad esempio, per la relativa
approvazione. Esempio «Delibera di approvare lo schema di contratto… che si allega quale parte
integrante e sostanziale del presente provvedimento, con la lettera A»).
Focus 1 - I pareri di regolarità tecnica e
contabile sulle deliberazioni / I
Articolo 49 TUEL Pareri dei responsabili dei servizi
1. Su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla Giunta e al Consiglio che non sia mero atto di
indirizzo deve essere richiesto il parere, in ordine alla sola regolarità tecnica, del responsabile del
servizio interessato e, qualora comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria
o sul patrimonio dell'ente, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile. I pareri
sono inseriti nella deliberazione.

2. Nel caso in cui l'ente non abbia i responsabili dei servizi, il parere è espresso dal segretario
dell'ente, in relazione alle sue competenze.

3. I soggetti di cui al comma 1 rispondono in via amministrativa e contabile dei pareri espressi.

4. Ove la Giunta o il Consiglio non intendano conformarsi ai pareri di cui al presente articolo, devono
darne adeguata motivazione nel testo della deliberazione (pareri obbligatori ma non vincolanti).
Focus 1 - I pareri di regolarità tecnica e
contabile sulle deliberazioni / II
Come e dove dare atto del parere?
L’attestazione va inserita nella parte delle premesse, in fondo, esaurita
la parte sul preambolo e la motivazione, subito prima del dispositivo.
Se la proposta non ha riflessi economico-finanziari, la formula è la
seguente:
«Visto l’allegato parere in ordine alla regolarità tecnica del presente
provvedimento, espresso dal Responsabile del Servizio competente.»
Il parere di regolarità tecnica costituisce «Allegato parte integrante»
della deliberazione e come tale deve essere inserito nel programma di
gestione degli atti (E-PRAXI)
Focus 1 - I pareri di regolarità tecnica e
contabile sulle deliberazioni / III
Quando la deliberazione ha riflessi sul bilancio e/o sul patrimonio dell’ente,
oltre al parere sulla regolarità contabile (che riguarda la legittimità e la
correttezza della spesa) è necessaria anche una dichiarazione specifica e
distinta sulla copertura della spesa, che prende appunto il nome di:
«Attestazione di copertura finanziaria»
Quindi:
• se la delibera non ha riflessi economico patrimoniali, sarà necessario il solo
parere di regolarità tecnica;
• se la delibera ha riflessi economico-patrimoniali, saranno necessari, oltre al
parere di regolarità tecnica, il parere di regolarità contabile e
l’attestazione di copertura finanziaria.
Focus 1 - I pareri di regolarità tecnica e
contabile sulle deliberazioni /IV
In caso di delibera con riflessi economico-finanziari, la formula per
attestare la presenza dei pareri richiesti è la seguente:
«Visti gli allegati pareri in ordine alla regolarità tecnica e contabile del
presente provvedimento, espressi rispettivamente dal Responsabile
del Servizio competente e dal Responsabile di Ragioneria, nonché
l’attestazione di copertura finanziaria sottoscritta dal Responsabile
del Servizio Finanziario.»
Il parere di regolarità tecnica e contabile e l’attestazione di copertura
finanziaria costituiscono «Allegato parte integrante» della
deliberazione e come tali devono essere inseriti nel programma di
gestione degli atti (E-PRAXI)
Focus 2: i pareri del collegio dei revisori dei
conti/I
Su alcune deliberazioni che hanno effetti economico-patrimoniali è necessario
anche il parere del Collegio dei Revisori dei conti, che esprime un motivato giudizio
di congruità, coerenza e attendibilità della spesa rispetto alle previsioni di bilancio.
L’elenco delle materie su cui i Revisori sono chiamati ad esprimere parere è
contenuto nell’art. 239 del D. Lgs. 267/2000 e nell’art. 10 del Regolamento di
contabilità del Comune.
A titolo esemplificativo, il parere è richiesto per:
• proposta di bilancio e variazioni di bilancio;
• gestione di servizi da affidare a terzi;
• riconoscimento di debiti fuori bilancio;
• ricorso all’indebitamento.
Si tratta di pareri non vincolanti, ma obbligatori
Focus 2: i pareri del collegio dei revisori dei
conti/II
Ma come e dove dare atto del parere?
L’attestazione va inserita nella parte delle premesse, in fondo, dopo la frase sui
pareri tecnico e contabile e sulla copertura finanziaria.
• Se il parere è già a disposizione degli uffici, la formula è la seguente:
«Visto il parere del Collegio dei Revisori dei Conti, rilasciato ai sensi dell’art. 239,
comma 1, lettera b) del D. Lgs. 267/2000»;
• Se il parere è stato richiesto, ma non ancora pervenuto, la formula è:
«Dato atto che è stato richiesto il parere del Collegio dei Revisori dei Conti,
secondo quanto previsto dall’art. 239, comma 1, lettera b) del D. Lgs. 267/2000».
Il parere del Collegio dei Revisori costituisce «Allegato parte integrante» della
deliberazione e come tale deve essere inserito nel programma di gestione degli atti
(E-PRAXI)
Focus 3: il visto di conformità del Segretario
Generale
Sulle proposte di deliberazione il Segretario Generale deve esprimere il
«Visto di conformità», che attesta la rispondenza della proposta alle leggi,
allo Statuto e ai regolamenti.
Come e dove si da atto del visto di conformità?
La presenza del visto va inserita nella parte delle premesse, in fondo, dopo la
frase sul parere del Collegio dei Revisori (se c’è), altrimenti dopo la frase sui
pareri tecnico e contabile e sulla copertura finanziaria.
La formula è la seguente:
«Acquisito il visto di conformità del Segretario Generale, ai sensi dell’art.
97, comma 2 del D. Lgs. 267/2000.»
Il visto di conformità del Segretario Generale NON E’ un allegato parte
integrante della deliberazione (va inserito in E-praxi, ma non allegato alla
delibera).
Schema riassuntivo di pareri e visti sulle
deliberazioni
1. «Visto l’allegato parere in ordine alla regolarità tecnica del presente
provvedimento, espresso dal Responsabile del Servizio competente.»
2. «Visti gli allegati pareri in ordine alla regolarità tecnica e contabile del
presente provvedimento, espressi rispettivamente dal Responsabile del
Servizio competente e dal Responsabile di Ragioneria, nonché
l’attestazione di copertura finanziaria sottoscritta dal Responsabile del
Servizio Finanziario.» (IN ALTERNATIVA AL PUNTO 1, SE CI SONO RIFLESSI
ECONOMICO-PATRIMONIALI)
3.«Visto il parere del Collegio dei Revisori dei Conti, rilasciato ai sensi
dell’art. 239, comma 1, lettera b) del D. Lgs. 267/2000»; (EVENTUALE)
4. «Acquisito il visto di conformità del Segretario Generale, ai sensi dell’art.
97, comma 2 del D. Lgs. 267/2000.» (SEMPRE)
Focus 4 - L’attestazione di copertura
finanziaria sulle determinazioni
dirigenziali
IL VISTO DI REGOLARITA’ CONTABILE

Articolo 183 TUEL Impegno di spesa


Comma 7
«I provvedimenti dei responsabili dei servizi che comportano impegni
di spesa sono trasmessi al responsabile del servizio finanziario e sono
esecutivi con l'apposizione del visto di regolarità contabile attestante la
copertura finanziaria.»

È eventuale, solo se c’è impegno di spesa


Focus 4: l’attestazione di copertura
finanziaria / II
Il visto di regolarità contabile attesta la copertura finanziaria, il parere di regolarità
contabile la legittimità dell’atto
Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la Puglia, sentenza n. 677 del 13
novembre 2019
«Si appalesa fondata, l’eccezione formulata dal dott. Y (ragioniere del Comune), con
esclusione di qualsivoglia responsabilità in capo al medesimo, chiamato in giudizio
per avere apposto il visto di regolarità contabile sulla determina n.49 del 20
dicembre 2012.
Come ha avuto modo di precisare la giurisprudenza contabile, invero, il visto di
regolarità contabile (cfr. art. 183, co. 7, d.lgs. n.267/2000) attestando la copertura
finanziaria, attiene alla fase di esecuzione della spesa e determina l’esecutività dei
provvedimenti dei responsabili dei servizi, differendo dal parere di regolarità
contabile (cfr. art. 49 d.lg.s cit.) che investe la legittimità delle deliberazioni (ex
multis, C.conti, Sez. giur. Trentino-A.Adige, 25.3.2010, n.114).»
Focus 5: Il conflitto di interessi/I
Art. 6-bis L. 241/1990 - Conflitto di interessi
«1. Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri,
le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono
astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche
potenziale.»

Art. 6 DPR 62/2013 - Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d'interesse


Comma 2
«2. Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue
mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali, del
coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare
interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall'intento di
voler assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.»
Focus 5: Il conflitto di interessi/II
Dell’assenza di conflitto di interessi deve essere dato atto nel
dispositivo della deliberazione, con un apposito punto del seguente
tenore:
x) di dare atto dell’avvenuto accertamento dell’insussistenza di
situazioni configuranti conflitto di interessi, in attuazione dell’art. 6 bis
della L. 241/90 e successive modificazioni e integrazioni.
Focus 6 - Esecutività delle deliberazioni / I
Articolo 134 TUEL - Esecutività delle deliberazioni
Comma 3 «Le deliberazioni ….. diventano esecutive dopo il decimo
giorno dalla loro pubblicazione.»
Comma 4 «Nel caso di urgenza le deliberazioni del consiglio o della
giunta possono essere dichiarate immediatamente eseguibili con il voto
espresso dalla maggioranza dei componenti.»

Esempio: «Delibera di dichiarare a voti… la presente deliberazione


immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134 comma 2 del TUEL, in
quanto…»
Focus 6 - Esecutività delle determinazioni / II

1. immediata
oppure

2. se ci sono aspetti finanziari, al momento dell’apposizione del visto di


regolarità contabile
Focus 7 – PRIVACY/I
Anche nell’attività diretta alla produzione di deliberazioni e
determinazioni, l’Amministrazione deve rispettare i principi di liceità,
correttezza e pertinenza dei dati, previsti dalla normativa in tema di
tutela della riservatezza.
Questo significa che, nella produzione di atti amministrativi è
fondamentale limitare l’utilizzo dei dati personali a quelli strettamente
necessari alle finalità dell’atto stesso.
Considerando che deliberazioni e determinazioni sono soggette a
pubblicazione e quindi destinate a essere conoscibili da un numero
indeterminato di soggetti, i dati personali in esse contenuti devono
essere oscurati, a tutela del diritto alla riservatezza.
Focus 7 – PRIVACY/I
Il rispetto della normativa sulla privacy deve essere esplicitamente
dichiarato in un apposito punto del dispositivo della deliberazione, del
seguente tenore:
XX) di dare atto che il presente provvedimento è stato redatto nel
rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali.
Regole di scrittura degli atti / I
1) CHIAREZZA, SEMPLICITA’, ORDINE NEL TESTO: es. evitare lungaggini e inutili ripetizioni; utilizzare termini semplici, chiari ed
intellegibili per renderlo comprensibile a chiunque; fare attenzione alla grafica e all’accessibilità del documento;
2) TERMINI DEL LINGUAGGIO COMUNE: evitare tecnicismi; parole straniere, frasi lunghe e complicate, privilegiate le frasi brevi
e l’utilizzo del modo indicativo;
3) ACRONIMI E ABBREVIAZIONI: è preferibile che gli stessi siano riportati, al primo utilizzo nel testo, tra parentesi e preceduti
dall’esatta indicazione del loro significato per esteso. Successivamente potranno essere utilizzati nel testo. Utilizzare con
parsimonia;
4) RIFERIMENTI NORMATIVI: inserire solo quelli necessari, evitando quelli sovrabbondanti e non collegati al contenuto
dell’atto; verificare la vigenza delle norme citate;
5) UTILIZZO DELLE FORMULE DI STILE: nel caso in cui si debbano scrivere più concetti utilizzando la stessa formula, si consiglia
di utilizzare la stessa una sola volta e non di ripeterla;
6) LA GRAFICA: l’organizzazione del testo (margini, interlinea, tabulazioni) e il carattere usato possono contribuire (e di molto)
alla chiarezza del documento
7) RELAZIONE CRONOLOGICA E LOGICA TRA LE INFORMAZIONI: quelle generali precedono le particolari, i casi generali
precedono le eccezioni, informazioni antecedenti precedono quelle successive, ecc. ;
8) Fascicolo della pratica: dovrà essere tenuto, nella sua completezza, in modalità preferibilmente informatica ed in
condivisione con i colleghi dell’ufficio;
Regole di scrittura degli atti / II
9) PREVENTIVA REDAZIONE IN PROSA PER PROPOSTE PIU’ COMPLESSE;

10) SCHEMA SINTETICO SUCCESSIVO PUNTI DA TRATTARE;

11) ESPLICITAZIONE SINTETICA CONTENUTO DEGLI ATTI CITATI (precedenti delibere, relazioni, ecc.)

12) ESPLICITAZIONE SINTETICA DEL CONTENUTO DELLE NORME CITATE, non semplice rinvio;

13) EVITARE CITAZIONI NON UTILI, COME QUELLE DI INTERE LEGGI O ATTI NORMATIVI COMUNALI;

14) VERIFICA FINALE DELLA PRESENTAZIONE GRAFICA/STESURA DEL TESTO DELL’ATTO.


IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

SUCCEDERSI DI ATTI ED ATTIVITA’ VOLTE ALL’


ADOZIONE DI UN PROVVEDIMENTO
AMMINISTRATIVO
E’ FINALIZZATO ALL’ ADEGUATA
PONDERAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI
INTERESSI COINVOLTI
LE FASI DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO
1. Iniziativa o avvio (fase propulsiva): accertamento dei presupposti
dell’atto da emanare (iniziativa di parte/iniziativa d’ufficio).

2. Istruttoria: acquisizione/valutazione degli elementi di fatto e di diritto


relativi al procedimento che riguarda l’atto (v. articoli 4, 5 e 6 L.
241/1990).

3. Decisoria (fase deliberativa): formazione del contenuto del


provvedimento da adottare, redazione ed emanazione dello stesso.

4. Integrativa dell’efficacia: attività aventi una funzione, in senso lato, di


verifica dell’atto adottato, volte a conferire efficacia all’atto stesso.
PROCEDIMENTO FORMAZIONE
DELIBERAZIONI / I
1. ACQUISIZIONE ELEMENTI DI FATTO E DI DIRITTO SU CUI DEVE FONDARSI DECISIONE
(uffici)

2. PREDISPOSIZIONE PROPOSTA (uffici)

3. PARERE DI REGOLARITA’ TECNICA DA PARTE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO

4. (eventuale) PARERE DI REGOLARITA’ CONTABILE (responsabile di ragioneria)


PROCEDIMENTO FORMAZIONE
DELIBERAZIONI / II
5. ISCRIZIONE A ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO O DELLA GIUNTA (segreteria generale)

6. APPROVAZIONE DELL’ORGANO COMPETENTE (giunta o consiglio)

7. PROTOCOLLO GENERALE

8. NUMERAZIONE (segreteria generale)

9. PUBBLICAZIONE (segreteria generale)


PROCEDIMENTO FORMAZIONE
DETERMINAZIONI DIRIGENZIALI / I
1. ACQUISIZIONE ELEMENTI DI FATTO E DI DIRITTO SU CUI DEVE FONDARSI DECISIONE (uffici)

2. PREDISPOSIZIONE PROPOSTA (uffici)

3. SOTTOSCRIZIONE DA PARTE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO

4. NUMERAZIONE (settore riferimento)

5. PROTOCOLLO GENERALE
E-PRAXI
E’ il programma con cui vengono gestite deliberazioni, determinazioni e
ordinanze del Comune di Genova in tutte le fasi del procedimento.
In E-praxi:
- si inserisce la proposta di provvedimento, una volta elaborato il testo;
- si richiedono i pareri necessari;
- si inserisce l’immediata eseguibilità;
- si controlla lo stato di avanzamento della pratica;
- si trovano i provvedimenti approvati.
Grazie per l’attenzione!

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