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Presentazione BISSO 2
Presentazione BISSO 2
2. REGOLAMENTI (normativi)
5. DETERMINAZIONI (dirigenti)
La tecnica di redazione degli atti amministrativi comunali:
struttura dell’atto in generale
Generalmente, gli atti amministrativi adottati dagli organi collegiali o monocratici si compongono –
sotto il profilo strutturale - di sette parti:
1) Intestazione: denominazione atto (es. deliberazione, determinazione, ordinanza), organo
emanante (es. Giunta/Consiglio comunale, dirigente, Sindaco), oggetto (riassume, con formula di
sintesi, il contenuto dell’atto – correlazione con dispositivo), data (adozione – esecutività),
numero che esprime il codice per l’identificazione univoca del provvedimento (Es.
2021-980.0.0.-1).
2) Preambolo: elementi di fatto (fatti, atti, accertamenti, nella loro scansione temporale) ed
elementi di diritto (norme giuridiche, giurisprudenza rilevante, dottrina) relativi al procedimento
che riguarda l’atto.
3) Motivazione: è il cuore dell’atto amministrativo (v. art. 3 L. 241/1990).
4) Dispositivo: è la dichiarazione di volontà dell’organo che adotta l’atto.
5) Luogo
6) Data
7) Sottoscrizione
Schema di delibera/determina
Oggetto
riassume, in estrema sintesi, il contenuto della proposta e, in particolare, del
dispositivo della stessa (specularità tra oggetto e p.to 1 del dispositivo).
Spesso ci si dilunga nella descrizione dell’oggetto, che invece deve limitarsi al
contenuto generale dell’atto in termini chiari, precisi e sintetici, inserendo
solo i dettagli necessari ai fini della validità dell’atto stesso (es. codici CUP,
CIG, MOGE, ecc.).
Consiglio: scriverlo dopo aver completato l’atto e prendendo spunto dal
punto 1 del dispositivo. Di norma, non si dovrebbero superare la 2 righe di
lunghezza.
Esempio: «Rilevato che, sulla base di quanto sopra esposto, è interesse della
Civica Amministrazione procedere all’approvazione del documento… che si
allega quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, per
le seguenti motivazioni…»
Esempio: «Rilevato che l’istanza prodotta dal Sig… in data… intesa ad
ottenere… è incompleta per la mancanza dei seguenti requisiti…»
La motivazione dell’atto amministrativo / I
Art. 3 L. 241/1990 Motivazione del provvedimento
1. Ogni provvedimento amministrativo, compresi quelli concernenti l'organizzazione
amministrativa, lo svolgimento dei pubblici concorsi ed il personale, deve essere motivato,
salvo che nelle ipotesi previste dal comma 2. La motivazione deve indicare i presupposti di
fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione, in
relazione alle risultanze dell'istruttoria.
2. La motivazione non è richiesta per gli atti normativi e per quelli a contenuto generale.
4. In ogni atto notificato al destinatario devono essere indicati il termine e l'autorità cui è
possibile ricorrere.
Formule della motivazione / II
«Ritenuto che… Considerato che… Valutato che…»
E’ necessario seguire un iter logico chiaro, che consenta di esplicitare la
valutazione degli interessi coinvolti, per poi specificare quale tra questi
è ritenuto l’interesse prevalente e perché lo stesso giustifica l’adozione
dell’atto .
Esempio: viene espropriato un terreno per costruire una casa di riposo.
La formula potrà essere: «Considerato che la soddisfazione degli
interessi sopra descritti giustifica l’adozione del presente atto in
quanto…»
Il dispositivo / I
«Delibera/Determina…
1) Di approvare…
2) Di stabilire…
3) Di disporre… »
Qualora il dispositivo abbia più contenuti, essi devono essere formulati in più punti
successivi, numerati progressivamente (1, 2, 3, ecc.) ed iniziare con la preposizione
«di…», poiché la formulazione dell’intero dispositivo è retta dal verbo
«Delibera/Determina…».
Solo ciò che è scritto nel dispositivo costituisce oggetto della
deliberazione/determinazione e, pertanto, sono irrilevanti le disposizioni contenute
solo nella parte descrittiva, non espressamente richiamate anche nella parte
dispositiva dell’atto.
Il dispositivo / II
• Completezza e chiarezza: il dispositivo rappresenta la decisione dell’organo competente e, pertanto,
deve essere completo, chiaro, sintetico e deve riportare o espressamente richiamare quanto
riportato nella parte descrittiva. Invero, solo ciò che è scritto nel dispositivo costituisce oggetto di
deliberazione e, pertanto, sono irrilevanti le disposizioni contenute solo nel preambolo e/o nella
motivazione e non espressamente richiamate nella parte dispositiva;
• Coerenza con oggetto e parte descrittiva: il primo punto del dispositivo deve essere fedele
all’oggetto (e viceversa). Successivamente deve essere riportato o espressamente richiamato quanto
riportato nella parte descrittiva;
• Formule finali: es. soggetti cui l’atto deve essere comunicato, trasmesso ovvero notificato (con
espressa indicazione del termine e dell’autorità cui è possibile ricorrere), inoltro ad uffici che devono
provvedere ad esecuzione, controllo, ecc. Tali formule devono essere verificate e riportate in
maniera chiara, ai fini dei successivi adempimenti. NB ricordarsi di inoltrare il provvedimento!;
• Allegati parte integrante e sostanziale: devono essere espressamente richiamati nel corpo del
provvedimento, con espressa indicazione tra parentesi della relativa lettera progressiva (es. Allegato
A, B, C, …) e richiamati specularmente anche nel dispositivo (ad esempio, per la relativa
approvazione. Esempio «Delibera di approvare lo schema di contratto… che si allega quale parte
integrante e sostanziale del presente provvedimento, con la lettera A»).
Focus 1 - I pareri di regolarità tecnica e
contabile sulle deliberazioni / I
Articolo 49 TUEL Pareri dei responsabili dei servizi
1. Su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla Giunta e al Consiglio che non sia mero atto di
indirizzo deve essere richiesto il parere, in ordine alla sola regolarità tecnica, del responsabile del
servizio interessato e, qualora comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria
o sul patrimonio dell'ente, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile. I pareri
sono inseriti nella deliberazione.
2. Nel caso in cui l'ente non abbia i responsabili dei servizi, il parere è espresso dal segretario
dell'ente, in relazione alle sue competenze.
3. I soggetti di cui al comma 1 rispondono in via amministrativa e contabile dei pareri espressi.
4. Ove la Giunta o il Consiglio non intendano conformarsi ai pareri di cui al presente articolo, devono
darne adeguata motivazione nel testo della deliberazione (pareri obbligatori ma non vincolanti).
Focus 1 - I pareri di regolarità tecnica e
contabile sulle deliberazioni / II
Come e dove dare atto del parere?
L’attestazione va inserita nella parte delle premesse, in fondo, esaurita
la parte sul preambolo e la motivazione, subito prima del dispositivo.
Se la proposta non ha riflessi economico-finanziari, la formula è la
seguente:
«Visto l’allegato parere in ordine alla regolarità tecnica del presente
provvedimento, espresso dal Responsabile del Servizio competente.»
Il parere di regolarità tecnica costituisce «Allegato parte integrante»
della deliberazione e come tale deve essere inserito nel programma di
gestione degli atti (E-PRAXI)
Focus 1 - I pareri di regolarità tecnica e
contabile sulle deliberazioni / III
Quando la deliberazione ha riflessi sul bilancio e/o sul patrimonio dell’ente,
oltre al parere sulla regolarità contabile (che riguarda la legittimità e la
correttezza della spesa) è necessaria anche una dichiarazione specifica e
distinta sulla copertura della spesa, che prende appunto il nome di:
«Attestazione di copertura finanziaria»
Quindi:
• se la delibera non ha riflessi economico patrimoniali, sarà necessario il solo
parere di regolarità tecnica;
• se la delibera ha riflessi economico-patrimoniali, saranno necessari, oltre al
parere di regolarità tecnica, il parere di regolarità contabile e
l’attestazione di copertura finanziaria.
Focus 1 - I pareri di regolarità tecnica e
contabile sulle deliberazioni /IV
In caso di delibera con riflessi economico-finanziari, la formula per
attestare la presenza dei pareri richiesti è la seguente:
«Visti gli allegati pareri in ordine alla regolarità tecnica e contabile del
presente provvedimento, espressi rispettivamente dal Responsabile
del Servizio competente e dal Responsabile di Ragioneria, nonché
l’attestazione di copertura finanziaria sottoscritta dal Responsabile
del Servizio Finanziario.»
Il parere di regolarità tecnica e contabile e l’attestazione di copertura
finanziaria costituiscono «Allegato parte integrante» della
deliberazione e come tali devono essere inseriti nel programma di
gestione degli atti (E-PRAXI)
Focus 2: i pareri del collegio dei revisori dei
conti/I
Su alcune deliberazioni che hanno effetti economico-patrimoniali è necessario
anche il parere del Collegio dei Revisori dei conti, che esprime un motivato giudizio
di congruità, coerenza e attendibilità della spesa rispetto alle previsioni di bilancio.
L’elenco delle materie su cui i Revisori sono chiamati ad esprimere parere è
contenuto nell’art. 239 del D. Lgs. 267/2000 e nell’art. 10 del Regolamento di
contabilità del Comune.
A titolo esemplificativo, il parere è richiesto per:
• proposta di bilancio e variazioni di bilancio;
• gestione di servizi da affidare a terzi;
• riconoscimento di debiti fuori bilancio;
• ricorso all’indebitamento.
Si tratta di pareri non vincolanti, ma obbligatori
Focus 2: i pareri del collegio dei revisori dei
conti/II
Ma come e dove dare atto del parere?
L’attestazione va inserita nella parte delle premesse, in fondo, dopo la frase sui
pareri tecnico e contabile e sulla copertura finanziaria.
• Se il parere è già a disposizione degli uffici, la formula è la seguente:
«Visto il parere del Collegio dei Revisori dei Conti, rilasciato ai sensi dell’art. 239,
comma 1, lettera b) del D. Lgs. 267/2000»;
• Se il parere è stato richiesto, ma non ancora pervenuto, la formula è:
«Dato atto che è stato richiesto il parere del Collegio dei Revisori dei Conti,
secondo quanto previsto dall’art. 239, comma 1, lettera b) del D. Lgs. 267/2000».
Il parere del Collegio dei Revisori costituisce «Allegato parte integrante» della
deliberazione e come tale deve essere inserito nel programma di gestione degli atti
(E-PRAXI)
Focus 3: il visto di conformità del Segretario
Generale
Sulle proposte di deliberazione il Segretario Generale deve esprimere il
«Visto di conformità», che attesta la rispondenza della proposta alle leggi,
allo Statuto e ai regolamenti.
Come e dove si da atto del visto di conformità?
La presenza del visto va inserita nella parte delle premesse, in fondo, dopo la
frase sul parere del Collegio dei Revisori (se c’è), altrimenti dopo la frase sui
pareri tecnico e contabile e sulla copertura finanziaria.
La formula è la seguente:
«Acquisito il visto di conformità del Segretario Generale, ai sensi dell’art.
97, comma 2 del D. Lgs. 267/2000.»
Il visto di conformità del Segretario Generale NON E’ un allegato parte
integrante della deliberazione (va inserito in E-praxi, ma non allegato alla
delibera).
Schema riassuntivo di pareri e visti sulle
deliberazioni
1. «Visto l’allegato parere in ordine alla regolarità tecnica del presente
provvedimento, espresso dal Responsabile del Servizio competente.»
2. «Visti gli allegati pareri in ordine alla regolarità tecnica e contabile del
presente provvedimento, espressi rispettivamente dal Responsabile del
Servizio competente e dal Responsabile di Ragioneria, nonché
l’attestazione di copertura finanziaria sottoscritta dal Responsabile del
Servizio Finanziario.» (IN ALTERNATIVA AL PUNTO 1, SE CI SONO RIFLESSI
ECONOMICO-PATRIMONIALI)
3.«Visto il parere del Collegio dei Revisori dei Conti, rilasciato ai sensi
dell’art. 239, comma 1, lettera b) del D. Lgs. 267/2000»; (EVENTUALE)
4. «Acquisito il visto di conformità del Segretario Generale, ai sensi dell’art.
97, comma 2 del D. Lgs. 267/2000.» (SEMPRE)
Focus 4 - L’attestazione di copertura
finanziaria sulle determinazioni
dirigenziali
IL VISTO DI REGOLARITA’ CONTABILE
1. immediata
oppure
11) ESPLICITAZIONE SINTETICA CONTENUTO DEGLI ATTI CITATI (precedenti delibere, relazioni, ecc.)
12) ESPLICITAZIONE SINTETICA DEL CONTENUTO DELLE NORME CITATE, non semplice rinvio;
13) EVITARE CITAZIONI NON UTILI, COME QUELLE DI INTERE LEGGI O ATTI NORMATIVI COMUNALI;
7. PROTOCOLLO GENERALE
5. PROTOCOLLO GENERALE
E-PRAXI
E’ il programma con cui vengono gestite deliberazioni, determinazioni e
ordinanze del Comune di Genova in tutte le fasi del procedimento.
In E-praxi:
- si inserisce la proposta di provvedimento, una volta elaborato il testo;
- si richiedono i pareri necessari;
- si inserisce l’immediata eseguibilità;
- si controlla lo stato di avanzamento della pratica;
- si trovano i provvedimenti approvati.
Grazie per l’attenzione!