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Lautremont e de sade

Filosofia
Accademia di belle arti di Brera
10 pag.

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Questo saggio su De sade e Lutremont,
Inizia parlando della figura di Sade chiedendosi in primo luogo cosa rendesse
insuperabile quest’opera e cosa la rende cosi eccessiva.
In primo luogo sade ha formulato il pensiero che i più grandi eccessi dell’uomo
esigessero l’abisso e l’oscurità e sopratutto il SEGRETO.
Il pensiero di sade era molto rispettato per questo nacque lo scandalo.
Justine e Juliette restano dei libri quasi impossibili da leggere perché da parte dell
autore e della morale si è preservato il segreto di questo libro, dimostra che non cè
scandalo dove non c’è rispetto.

Il suo linguaggio è ricco ma preciso e fermo, si vuole far capire. Qual’è il pensiero di
Sade?
L’ordine del suo sistema dove inizia e dove finisce? Non è chiaro perché in realtà è
complesso.

La sua filosofia di base è quella dell’egoismo integrale.


Ognuno deve fare cio che gli piace, in primis mette il SUO PIACERE fondato sulla
solitudine assoluta. A causa della NATURA che ci fa nascere SOLI senza rapporti tra
individui, l’unica regola è soddisfare i miei piaceri.
Tutti sono IDENTICI AGLI OCCHI DELLA NATURA e questo gli da il diritto di non
sacrificarsi per la conservazione degli altri, la cui rovina è indispensabile per la mia
felicità.
Il suo EGOISMO presuppone un aspetto chiave ovvero LA POTENZA: l’umanità di
Sade è composta da uomini onnipotenti che hanno avuto l’energia di elevarsi al di
sopra di leggi e pregiudizi.
Si sentono degni della natura per le peculiarità di cui essa li ha dotati. Questi uomini
sono DUCHI, RE, PAPA. Sono i più forti perché fanno parte di una classe forte e se
un giorno qualcuno dovesse agire per il loro male, loro sarebbero protetti dal loro
stesso POTERE che sta sopra le LEGGI.
LA POTENZA è una categoria sociale, ma non solo uno stato ma anche una
SCELTA, che da potenza a chi lo desidera e a chi lo diventa tramite la sua
ENERGIA. I suoi eroi VENGONO DA AMBIENTI OPPOSTI: PRIVILEGIATI E
ESTREMAMENTE POVERI.
Entrambe le categorie muovono da qualcosa di estremo che le favorisce
-l’INUGUAGLIANZA messa in atto da Sade è un fattore di NATURA, certi uomini
sono NECESSARIAMENTE SCHIAVI
-impossibile rivincita del DEBOLE.
Per i POVERI il CRIMINE è necessario alla VITA.
La NATURA LI FA NASCERE UGUALI MA STA A LORO CORREGGERNE I
CAPRICCI DELLA SORTE
L’UGUAGLIANZA, LIBERTA, OPPRESSIONE sono argomenti provvisori secondo i
quali si afferma il DIRITTO DELL’UOMO ALLA POTENZA
- alcuni diventano potenti altri ci sono nati.

LEGGE DELL’EGOISMO: faccio quello che voglio a discapito degli altri.


Ma chi mi dice che poi il male non capiti a me? Non mi torni indietro?
-sade afferma che chi lavora per procurarsi POTERE non viene attaccato
Questa legge è però poco stabile perché basterebbe che qualcosa di male accade a

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chi ne procura per far apparire la LEGGE DEL PIACERE COME UN INGANNO,
- Sade lo sa e dice che nulla di male accade a chi si lega con FORZA AL MALE
Ovvero l’uomo EGOISTA NON CADE IN PREDA ALLE SVENTURE, nulla può
accadergli perché in primo luogo è POTENTE e usa il suo potere per consolidare il
proprio arbitrio, e poi pecche è potente grazie alla LEGGE. Sade è un ANARCHICO
e per questo appoggia la rivoluzione perché in essa ci saranno dei momenti di
anarchia.
Parla poi del concetto di POTENZA in relazione al POPOLO e in relazione alla
POTENZA stessa.
In relazione al popolo quando si occupa del popolo lo fa per un suo tornaconto e mai
per altruismo.
Mentre quando LA POTENZA INCONTRA LA POTENZA, si difende tra se stessa
perché Sade pone come soluzione per evitare che i potenti si rechino danno la
creazione di SOCIETA SEGRETE tipo massoneria che fa in modo che si TUTELI E
RISPETTI A VICENDA
La regola è quella di non recarsi danno a vicenda perché si creerebbe la situazione
per il quale IL MALE DIVENTEREBBE LA LORO SVENTURA.
-Questo si vede nell’ultima parte di JULIETTE nella quale i cattivi sono legati tanto
meno che dal rispetto che più dal desiderio di infrangere la legge che li tutela.
Juliette afferma che un personaggio è troppo funesto o per far si che lei debba
privarne il mondo.
Non si fanno del male perché sono compagni di vizi.

TEMA DELLA FELICITA DEL MALE


Cosa ne è della tesi sulla felicita del male se anche i suoi eroi sono afflitti dalla
sventura?
l’esempio sono i suoi due scritti ovvero JUSTINE E JULIETTE:
I personaggi sembrano vivere vite diverse, l’una torturata e l’altra soddisfa i suoi
piaceri, ma se si osservano attentamente notiamo che entrambe VIVONO LA
STESSA STORIA, TUTTO CIO CHE CAPITA ALL’UNA CAPITA ANCHE ALL’ALTRA,
ma con la cruciale differenza che TUTTO QUESTO A JULIETTE PROVOCA
PIACERE e a JUSTINE SOFFERENZA. Cambia principalmente il modo di vivere le
proprie sventure, ciò che rappresenta la sventura diventa OCCASIONE DI
PIACERE.
L’UOMO DALL EGOISMO INTEGRALE è colui che sa trasformare tutto cio che è
spiacevole in piacevole e tutto ciò che è ripugnante in attraente.
Ecco orche la domanda ‘’se la fortuna gira’’? Non intimidisce SADE perché per lui
rappresenta un nuovo modo di provare godimento.
Per l’uomo integrale non vi è male possibile.
Gli eroi di SADE fanno cio che nessuno fa e sono impenetrabili, quindi UNICI,
questa unicità non deriva dal percepire la SVENTURA come tale ma dall’ trarre
godimento dai dolori altrui.
l’EROE SADIANO è PADRONE DI SE STESSO, ma esserlo ed essere padrone
degli altri e delle loro sventure implica un bisogno degli altri per AFFERMARE la
propria solitudine unicità che si afferma solo ANNULLANDO L’ALTRO e NEGANDO
LA SUA ESISTENZA.
Questo è contraddittorio, perché la GIOIA DI UCCIDERE QUALCUNO SI GUASTA
DA SOLA UCCIDENDONE LA CAUSA (L’ALTRO)
Questi quindi diventano PIACERI LIMITATI perché alla morte dell altro finiscono,
tanto da far desiderare un OMICIDIO CHE DURI PER SEMPRE:

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Ma Sade risponde che per provare questo godimento in eterno la soluzione non è
uccidere un solo uomo ma ucciderne tanti RIPETENDO L’AZIONE ALL INFINITO,
tutti gli esseri sono uguali davanti all’UNICO e uccidendoli non fa altro che
confermare la loro NULLITA.

IL CENTRO DEL MONDO SADICO è la SOVRANITA che si afferma attraverso la


NEGAZIONE, una negazione che si realizza in una scala di grandi NUMERI
attraverso la RIPETIZIONE. Sade non si mette sullo stesso piano delle sue vittime
perché sembra poter fare a meno di loro,
Lo SPIRITO DEL CRIMINE IN SADE è LEGATO ALLA FANTASIA DELLA
NEGAZIONE: UN CRIMINE ETERNO OLTRE ALLA RIPETIZIONE è QUELLO
DELLA SCRITTURA.

Per il tema della NEGAZIONE subentra Klossowski che spiega il rapporto tra LA
COSCIENZA SADIANA e DIO e la loro relazione di NEGAZIONE, ma dio allo stesso
tempo seppur negato è indispensabile alla coscienza del libertino.
Il concetto di distruzione di oggetti ritenuti NULLA questo ATEISMO di sade non è a
SANGUE FREDDO, L’idea di DIO è la grande colpa dell’uomo che lo rende NULLO
davanti a DIO e quindi davanti al LIBERTINO è la prova della sua nullità, DIO è cio
che autorizza e giustifica il CRIMINE
L’eroe sadico non si considera uomo ma DIO Klossowski parte parlando di questo
Dio MALVAGIO e che necessita di essere IMITATO, dopo aver negato DIO sade
nega anche la NATURA MALVAGIA E IMITABILE
Per KLOWSSOWSKI questo RAPPORTO CON DIO nasconda in sé una nozione di
FEDE, le azioni malvagie servono come esca per costringere dio a USCIRE ALLO
SCOPERTO ma per Blanchot DIO a Sade serve come supporto del suo odio.
Ma la costate in Sade è L’ODIO come sentimento REALE:
L’odio per DIO è dato dall’ODIO per L’uomo che si è dato un simile signore, perché
cio che odia è L’ONNIPOTENZA perché cio che è grande ed e su tutto, è lo spirito di
DISTRUZIONE che si IDENTIFICA CON LA NATURA. È infatti in nome della
NATURA che combatte contro DIO in particolare contro la MORALE
RAPPRESENTATA DA DIO.
LA NATURA è LA DIVINIZZAZIONE DELL’IMMORALE, non esiste morale esistono
fatti neutrali.
Tenata cosi di instaurare una nuova scala di valori al cui apice c’è il CRIMINE.
Il CRIMINE è CONFORME ALLO SPIRITO DELLA NATURA perché è movimento e
dunque Vita, la natura che vuole creare ha bisogno del CRIMINE che DISTRUGGA
CIO CHE AVEVA CREATO PRIMA PER DARE SPAZIO AL NUOVO.
Ma a forza di dover rendere sempre conto alla natura Sade si altera per due ragioni:
-La prima è che gli sembra inaudito che la distruzione che lui rappresenta non abbia
che il fine ultimo di quello del CREARE.
-Sente che più offende la natura e meglio la serve.

Quindi la LOTTA CONTRO LA NATURA è SUPERIORE ALLA LOTTA CONTRO DIO,


perché se il crimine è lo SPIRITO DELLA NATURA NON ESISTE CRIMINE
CONTRO DI ESSA.

La Natura poi scompare, Sade persegue lo SPITIRO di SOVRANITA SPINTO


ATTRAVERSO LA NEGAZIONE.
Per provare la negazione si è servito di DIO e della Natura.

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oGNIUNA DI QUESTE NOZONI TOCCATE DALLA NEGAZIONE GLI DANNO
VALORE.
Iniziando un circolo che parte dall’uomo inferiore a dio che è inferiore alla natura che
è inferiore all’uomo, il circolo si chiude e si riparte dall’uomo che è l’uomo UNICO.
Continuando sul tema della DISTRUZIONE, la distruzione COME ENERGIA è
POTENZA. Negli scritti di sade non è in base alla virtù più o meno elevata che la
sventura colpisce MA IN BASE ALL’ENERGIA DI CUI SI DA PROVA.
Per Sade l’importante è avere la FORZA NECESSARIA PER SUPERARE I PROPRI
LIMITI.
Il mondo non è composto da individui ma da sistemi di forza.
Per sade dove si verifica un calo di tensione la catastrofe è inevitabile. Tutto cio che
capita a Justine la rende INFERLICE, tutto cio che la tocca la sminuisce mentre per
Juliette ogni evento la rafforza.
Per Sade l’uomo in tutte le sue Passioni partendo dalla NEGAZIONE è
INSENSIBILE, e qui subentra il concetto di APATIA: ovvero lo spirito di negazione
che assale l uomo che ha scelto di essere sovrano.
l’accettazione della SOLITUDINE ogni sentimento che IMPLICA l’ALTRO lo NEGA,
distruggendo il sentimento verso il prossimo recupera la forza che prima incanalava
nel prossimo, trasformandola in ENERGIA, che porta ad approvare il DELITTO A
SANGUE FREDDO, tutti i libertini sono grandi perché hanno annullato la capacita
del PIACERE.
Quindi l’APATIA, STOICISMO, IDIFFERENZA diventano le chiavi per
l’energia.Juliette è un romanzo di formazione dove si vede il formarsi di un animo
ENERGICO.

Il caso di SADE è quello in cui si è riusciti a TRASPORTARE L’ANOMALIA DI UN


SINGOLO IN UNA VISIONE DEL MONDO COMPLETA. La prima volta in cui la
filosofia si riconosce come PRODOTTO DI UNA MALATTIA.

2.Parte I Canti di MALDOROR LAUTREMONT o ISIDOR DUCASSE

Primo canto pubblicato nel 1868, l’opera intera nel 1869


Tratta cosi un altro libro insuperabile nel suo genere che affronta in se la tematica
del MALE come nessun’altro prima d’ora: questi sono i canti di Maldoror, scritti da
Isidor Ducasse alias Lautremont, i quali concorrono con i libri di Sade per oscurità e
censura.
Infatti non furono mai pubblicati durante la giovane e breve vita dell’autore finche lui
non morì in crcostanze misteriose a 24 anni.
A differenza dell’a volte follia di sade Maldoror resta una serie di libri LUCIDI
estremamente lucidi e chiari nel loro esprimersi. Si presenta come un libro coerente
come molti lo definiscono la sua lettura rappresenta una VERTIGINE, si da quindi un
analisi del libro MOSTRANDO in QUALE MISURA SI Può SEGUIRE UN TESTO E
CONTEMPORANEAMENTE PERDERLO, L’UOMO ALL INTERNO DEL MONDO
CHE PARLA DI SE STESSO COME SE NE PARLASSE DA FUORI.
Un AUTORE DIVISO IN DUE LUCIDITA E OMBRA.
Un autore talmente lucido che già sapeva cosa stava scrivendo e ne è la prova le
SUE POESIE in cui definisce e condanna la sua opera stessa.

FONTI
Una delle fonti principali per questo LIBRO è L’APOCALISSE DI SAN GIOVANNI

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che crea una serie di sovrapposizioni di sensi opposti per creare il carattere ambiguo
della sua figura.
La stranezza del personaggio di Maldoror esce dalle cupe visioni di SAN GIOVANNI
e dagli opposti che ne fanno parte, sicché essendo SATANA sia nemico di dio che
un suo angelo si creano questi due opposti in una visione simbolica.
In molti passi MALDOROR SI IDENTIFICA CON SATANA.
In questo libro si possono notare similitudini con l’apocalisse, ma è necessario
sottolineare la DIVERSITA DI DIO, un dio MISERABILE CHE SI VERGOGNA DI SE
STESSO E DELLE SUE CREAZIONI, un dio del quale Maldoror si fa beffa, DIO è IL
MALE.
IMMAGINI DELL’APOCALISSE ROVESCIATE CON INTENTO IRRISORIO.

Altra figura necessaria come FONTE è BAUDELAIRE, il quale aveva fatto di satana
una figura poetica molto viva nei FIORI DEL MALE, sogno di onnipotenza nel male
per LAUTREMONT Baudelaire era una FONTE INEVITABILE. Tanto da coglierlo in
flagrante in un plagio, un plagio che serve a dare valore alla sua opera.
Dietro a un unica IMMAGINE DI MALDOROR si vedono numerose
REMINESCENZE che non portano a collegamenti diretti, e significa che Lautremont
è ENTRATO IN SINTONIA CON UN IMMAGINARIO COLLETTIVO prendendo in
considerazione solo le loro risorse.
L’immaginazione di L. È circondata da libri, sogni vaghi delle religioni e delle
mitologie senza memoria.
Lautr. Lavora con la potenza di immagine del DISEGNO visiva.
Tanto da farli ricordare certi dipinti.

ALLA RICERCA DI UN METODO DI INDAGINE

È molto difficile giungere ad un analisi di Maldoror


Prendendo in analisi il testo si nota che TUTTO RUOTA ATTORNO ALLA TEMATICA
DELLA CRUDELTA crudeltà erotica che poi si dissimula in altre sotto categorie.
La psicologia del personaggio funziona in modo che quando lui gode nel provocare
del male agli altri subito subentra il SENSO DI COLPA e CERCA UNA SORTA DI
PERDONO, DOPO PROVOCARE IL MALE AGLI ALTRI SI INFLIGGE IL
MEDESIMO MALE A SE STESSO.
Simbolo sia di colui che viene ferito che colui che ferisce, il vero soggetto dei suoi
successi e violenze è LUI STESSO.
Crudeltà PRIMA RIVOLTA VERSO GLI ALTRI E POI VERSO SE STESSO PER
PROCURARSI PIACERE.
Quando gli viene inflitto del dolore vi è un consenso attivo, un dolore energico.
A DIFFERENZA DEGLI EROI SADIANI MALDOROR è DALLA PARTE DEI DEBOLI
contro i forti, lui gode in primo momento ma poi diviene uno strano eroe del male.
La CATTIVERIA SI RISVEGLIA IN LUI ASSIEME ALLA PIETA’.
È un eroe maligno INCAPACE DI ATTENERSI AL MALE PERCHè APPENA LO
COMPIE SE NE RITRAE.
Provando cosi a infliggersi punizioni LAUTREMONT è LONTANO DA SADE , lui
agisce in una rivolta contro l’ingiustizia, una naturale tendenza alla libertà.
È un male giustificato.

ANALISI

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Il tema della CRUDELTA non risulta più sufficiente a un certo punto, ha una rivolta
contro il male ma che si esalta nel compierlo, qui subentra infatti il concetto di
IRONIA; laddove abbiamo visto un rimorso abbiamo trascurato di vedere LA
DENUNCIA DI UN RIMORSO, lo scherno del rimorso stesso. L’ironia in questa
opera ha un ruolo fondamentale come chiave di lettura, ma non si presenta in
maniera costante, si presenta come un eccesso in cui la serietà si smarrisce.
La scelta del linguaggio di L. È di scegliere delle immagini precise, accumulando
parole e rendendo complici dei temi.
L’opera si lascia invadere da UN OSCURA CONFUSIONE DI ESSERI CHE HANNO
SUBITO UNA METAMORFOSI. ANCHE DIO STESSO VIENE PRESENTATO
SOTTO FORME ANIMALI, lui sceglie dio come avversario.

CRUDELTA: abbiamo iniziato ad analizzare il tema della crudeltà, classificando le


immagini secondo categorie: contro gli altri contro se stessi e erotica.
IRONIA: è Come se L, deridesse in continuazione i romanzi popolari e dei romanzi
neri.

Un altro elemento che emerge nei racconti di Maldoror è L’OSSESSIONE, in


particolare l’atto ossessivo che ricopre alcuni aspetti dei romanzi è quello che
riguarda L’OSSESSIONE DELLA MINACCIA DEL SONNO: SONNO CHE
MALDOROR RIFIUTA, rifiuta di dormire per eccesso di controllo, per vederci sempre
chiaro.
La figura stessa di M, è in continuo divenire, si crea mentre viene scritta.

La differenza tra il primo canto e gli altri è che nei successivi vengono inserite queste
strane figure di animali, il primo canto è molto vicino e risente della memoria di
BAUDELAIRE , DANTE.
SI è LANCIATO nella letteratura della sua epoca seguendo il tema del MALEDETTO,
La differenza con gli altri canti è che il primo ha composizioni ben studiate che
ambiscono alla poesia, successivamente questa perfezione letteraria gli servirà a
portare lo spirito lontano, diventerà più che un esercizio di stile, il primo canto è
malinconico e ironico, assente di METAMORFOSI.
Anche se già nel primo esistono i primi germi della METAMORFOSI di MALDOROR,
appaiono i primi sogni di un cambiamento che parte dalle profondità del mare:
‘’Ossa sporgenti simili alle lische’’ questo simili lascia intravedere i germi del
cambiamento. Si cala in queste figure retoriche, che si prestano sotto il pretesto dell
analogia morale.
QUESTE METAFORE SONO CHIAMATE DA UNA FORZA PIU GRANDE DI LUI,
una tentazione, il libro afferma il suo legame con il MARE essendo la ricchezza
mitica dell’oceano inesauribile nella quale molte immagini possono avere origine.
Immagini senza lIMITE vanno verso l’ignoto, un IGNOTO CHE E L’OCEANO, figura
che rompe con quelle precedenti, oceano che spinge L, a sentimenti di amore, odio,
amicizia e fratellanza.

LA GRAVITAZIONE DI TEMI LA FRAMMENTAZIONE DELLE IMMAGINI

Ducasse parte da un tema semplicissimo, nel quale si presenta l’idea del MALE,
Maldoror non è un MALEDETTO QUALUNQUE, una volta è umano e altre è un
MITO.
Il TEMA DEL MALE è scelto per delle varietà PERSONALI oltre che letterarie, la sua

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descrizione parte da un movimento, una messa in gioco di cose nascoste.
Una sua famosa descrizione ‘’volo di storni’’ fa emergere l’aspetto della
composizione centrifuga ovvero una tendenza a tornare al centro.
Sin dal primo momento ha provato un piacere di divisione nella sua opera di creare
degli intervalli per il piacere di stupire e di sorprendere, per cercare in se stesso il
centro tormentato in fuga VERSO L’IGNOTO,impaziente verso la realtà. Tutto cio
che appare all’interno dell’opera si ripresenta come cambiato o trasformato.

IL TEMA DELL’INFANZIA

Il tema dell’infanzia sparisce con il primo libro per riapparire sotto forma di ricordi e
reminiscenze, vi sono AUTENTICITA DEI RICORDI, ma che RAPPRESENTANO UN
OSSESSIONE PER UN TEMPO PASSATO e il bisogno di ricordare, poi allude a un
incidente violento che pose fine alla sua infanzia.
Nel secondo canto diventa una tematica PRINCIAPALE, si vede un infanzia repulsa,
a volte direttamente affermata, travestita e personificata. A volte impersonificata in
una fanciulla che loro ripugna perché non sembra adulta.
Un CONCETTO DI INFANZIA OPPRESSO, da DIO DAI GENITORI. Sempre
appesantita dalla forza di potenze superiori. Nella MENZOGNA NELLA PREGHIERA
SI CREA UN ANIMA DOPPIA, respingendo fuori da se la realtà del male

PROVOCAZIONE ALLA METAMORFOSI

Attorno al concetto di trasformazione vediamo un senso DRAMMATICO, attorno a


una trasformazione sii danno vita a idee e ossessioni.
Una ricerca che va verso l’ignoto una variazione sul tema dell’infanzia liquidando un
brutto ricordo, l’oceano è luogo dove si favorisce la trasformazione.

LAUTREMONT E DIO

I RAPPORTI CON DIO si vedono nelle parti in cui più lui è presente più l’erotismo è
attivo. Questo puo essere un motivo per associare DIO alle AZIONI DELL’UOMO
ABOMINEVOLI
Dio viene UMANIZZATO, e trascinato in basso, per fare in modo che in un confronto
non possa giudicarlo, lo si vede degno di compassione si ride di lui e gli si riconosce
la sua non onnipotenza.
Dio rappresenta il DIALOGO TRA IL BENE E IL MALE, un pretesto di sfida e
CONFRONTO, in KAFKA dio rappresenta la nostalgia di una legge smarrita di
SPAVENTO PER IL VUOTO MA IN DUCASSE NO.
Lautremopnt HA BISOGNO DI DIO COME AVVERSARIO SUPERIORE per
esercitarsi a SUPERARE SE STESSO agendo in una dimensione sovrumana.
A volte Dio viene combattuto, altre volte si nasconde dietro di lui per divenire cio che
vorrebbe essere. DIO E AL SERVIZIO DI MALDOROR.
l’ASSOLUZIONE UNICA POSSIBILE è QUELLA DELLA parte enigmatica e
tenebrosa DELLA POTENZA EROTICA.

LE DUE ATTITUDINI DELLA METAMORFOSI

Il senso di sporcizia di Maldoror, polpo medusa ecc, ogni metamorfosi rappresenta

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un aspetto di Lautremont (spada nella colonna vertebrale) ovvero ossessione per il
RICORDO, LA METAMORFOSI avviene nel sogno o nel sonno, un sonno sempre
evitato, una catalessi identificata come APATIA METODICA nel corso del tempo
porta Maldoror a diventare un albero, la metamorfosi più sofferta gli appare agli
occhi come un momento felice, nella metamorfosi L vede la possibilità di sospendere
o far deviare le leggi della natura.
Ogni trasformazione viene usata per rappresentare un episodio della vita dell
infanzia di Ducasse, utilizzando la metamorfosi per liberarsi dalla nostalgia dell
infanzia stessa.
Durante le trasformazioni L raggiunge altissimi livelli di coscienza.

IL CUORE DELL’UNIVERSO

Si puo notare come L parla dei misteri tra cui soffoca la nostra esistenza, parla allo
stesso tempo attraverso se stesso, mettendo se stesso in primo luogo nel
ragionamento rispetto al mondo.
Ancora subentra DIO e L che diventano la stessa persona, tutto diviene esperienza
di metamorfosi.
Questo sogno di superpotenza, sfocia in una ricerca nella quale il MALE serve a
distruggere il mondo a farlo tremare.

LA NOTTE DURATA DIECI ANNI

Il sonno tragico descritto da L, a volte paragonato all’anomalia della morte incapace


di finire definitivamente.
In questo sonno e incapacità di scrivere durata dieci anni, all’interno di questa spada
un ragno fa il nido, questo ragno è l’ultima trasformazione della donna terribile che
ha indotto ai Canti e a questo sonno, questa è la metamorfosi che rappresenta in
qualche modo la risalita verso la luce.
Questa tarantola nera, rappresenta la LIBERAZIONE, nella quale sono racchiuse
tutte le ossessioni dell’infanzia ovvero di un passato morto, finisce che lui si sveglia,
che è libero che ha visto la vita attraverso il ventre di questo ragno.

LA FINE DELL’ESPERIENZA, L’INIZIO DEL ROMANZO

Linder supponeva che questo sonno di dieci anni possa rappresentare l’esilio di
Lucifero nel regno degli inferi per poi essere liberato.
Ma tralascia il fatto che vi è molto di personale e biografico nelle sue storie i primi 5
canti parlano di una realtà personale, lautremont alla fine del romanzo quando si
sveglia dagli incubi, ha dovuto attraversare queste forze passive, questa paralisi che
gli bloccava la penna, un esperienza che lo eleva al di fuori dei propri limiti attraverso
il confronto e contrasto con DIO ovvero con se stesso.

Nel momento in cui Maldoror si LIBERA DAL SONNO E DALLA PARALISI, in lui
subentra UN SENSO DI APATIA nei confronti della realtà, il senso di aver
conquistato una vita irrisoria e la NOIA DI UN ESISTENZA SICURA, UN APATIA
CHE COGLIE UN UOMO GUARITO O LIBERATO, lascia apparire una prospettiva
della sua morte (DIVERSO DA DE SADE, PERCHE LA SUA APATIA LO PORTAVA
AD AGIRE QUI INVECE è SIMBOLO DI SCONFITTA).

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POESIE

Ad un certo punto, dopo aver concluso i Canti di Maldoror, Lautremont scrive delle
poesie, nelle quali dimostra non solo il suo senso critico nei confronti della sua
stessa opera, (che non pubblico perché temeva la censura) Ma NELLE POESIE
LAUTREMONT RIBALTA I SUOI VALORI A FAVORE DEL BENE
Perché?
In queste poesie AFFERMA CIO CHE E’ STATO E CIO CHE NON VUOLE PIU
ESSERE, criticando i romantici e gli scrittori come lui, definendoli poco più che
BESTIE. Questo VOLTAFACCIA o CONTRADDIZIONE non è affatto nuova, a
testimonianza di cio anche i suoi stessi scritti, che affermano che in passato cio che
amava troppo arrivava a detestarlo, MALDOROR, quando faceva del male lo faceva
a fin di bene, lo faceva per ECCESSO DI PIETA’, perché il male non era per
semplice un idolo teorico.
Si potrebbe dire che LUI ERA IL MALE, che non RIUSCIVA A LIBERARSI DA SE
STESSO, cosi da creare una lotta combattendo il MALE CON IL MALE, se oggi
infatti predica l’ordine e la ragione non si puo dire che rinneghi se stesso perché la
sua lotta è sempre stata a favore del GIORNO E DELLA CHIAREZZA.
TRA MALDOROR E LE POESIE vi è una ROTTURA in Maldoror c’è una prospettiva
di MORTE che manda alla rassegnazione.
Nelle POESIE si traggono due IMPRESSIONI:
-LA LORO ANALISI VA AL DI SOPRA DEI SENTIMENTI
-VI E UN ELOGIO ALLA CHIAREZZA

Dopo aver concluso i canti si condanna a una visione positiva , con le poesie prende
coscienza di questa visione, infatti in una sua lettera di presentazione parla
dell’impossibilita di pubblicare i canti e che questo fallimento gli ha aperto gli occhi,
facendogli cosi rinnegare MALDOROR, dicendo che se LA POESIA DEL DUBBIO
ARRIVA COSI DISPERATA è FALSA, perché in essa si discutono PRINCIPI CHE
NON SI DEVONO DISCUTERE, uno sforzo di guardare soltanto il rovescio puerile
delle cose.
L’insuccesso della sua opera l’ha portato a prendere coscienza del suo
cambiamento, avvenuto grazie alla coscienza di quest’opera. Vede nei canti la sua
parte sconfitta.
Non solo il libro non ha avuto successo ma non ha nemmeno visto la luce,
evidentemente SCRIVENDOLO ASPIRAVA ALLA GLORIA, dei capolavori.
Nelle poesie ha la stessa sicurezza degli ultimi canti ma indirizzandoli verso la
speranza.
Lautremont si è SEMPRE LIBERATO DA SE STESSO ATTRAVERSO I LIBRI E
ORA SI LIBERA DEI LIBRI ATTRAVERSO LE POESIE, quando scrive la prefazione
delle poesie crede che basti invertire i termini.
Si rende conto CHE IL PROBLEMA ERA L’ECCESSO DELLE SUE PASSIONI, per
parlare del BENE crea strani metodi plagiando se stesso, RISCRIVENDO IN BENE
LE PAROLE CHE INCORAGGIAVANO IL MALE. A amano mano che scriveva la
prefazione Lautremont si rende conto che la sua fedeltà alla chiarezza e luce
necessita LA RINNEGAZIONE DI SE STESSO INTRODUCENDO IL LATO
IMPERSONALE, ‘’La poesia non è scritta da uno ma è scritta da tutti’’.

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