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Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi
TEORIA DEL
VAGO
5. l’ultimo Leopardi: nell’ultima parte della sua vita, Leopardi super quel
distacco ironico per riscoprire il valore della SOLIDARIETÀ UMANA. Nella
Ginestra il poeta rivolge all’umanità un ALTO INSEGNAMENTO MORALE E
CIVILE e insieme una grande proposta UTOPICA: L’UNIONE DEGLI
UOMINI IN UNA “SOCIAL CATENA” per combattere contro un unico
nemico: LA NATURA MATRIGNA. L’ uomo deve accettare il proprio destino
SCHEDA AUTORE
A Silvia, Le
I canti pisano recanatesi: 1828-1830- scritti dopo il lungo silenzio ricordanze, il
poetico. Essi presentano un linguaggio più elaborato. La rappresentazione Canto notturno
iniziale di immagini liete, legate al ricordo dell’adolescenza e alla vita nel di un pastore
borgo natio di Recanati, si accompagna alla consapevolezza che ogni errante dell’Asia,
illusione è vana, in quanto destinata a cadere di fronte al dolore che pervade la quiete dopo la
tempesta e il
l’esistenza.
sabato del
villaggio; il
Il Ciclo di Aspasia: 1831-1836- comprende 5 liriche scritte da passero
Leopardi e legate all’amore infelice per Fanny Targioni Tozzetti. L’amore solitario.
appare al poeta come l’ultima illusione che può rendere la vita degna di
essere vissuta, si risolve tuttavia in una cocente delusione. Gli ultimi
componimenti, quelli composti intorno al 1834, tra cui la Ginestra,
Leopardi ritorna all’impegno ideologico e civile, alla polemica contro ogni
facile ottimismo ma si apre anche alla fratellanza tra gli uomini.