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02 - Dinamica Punto 2013 14
02 - Dinamica Punto 2013 14
Piergiorgio Fusco – Università di Bari Metodi di Osservazione e Misura – Informatica e T.P.S. – A.A. 2013/14 81
La prima legge di Newton
La grandezza che descrive il cambiamento di velocità di un
punto materiale è l’accelerazione.
Le grandezze che causano il cambiamento di velocità di un
punto materiale sono le forze.
Prima legge di Newton (principio di inerzia):
Se su un corpo non agiscono forze, la sua velocità
non cambia.
Vale anche se la velocità del corpo è nulla.
Vale anche se le forze ci sono, ma si annullano tutte tra loro.
Un sistema di riferimento si dice inerziale se in esso vale la
prima legge di Newton.
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Le forze
Le forze hanno una intensità, una direzione e un verso e si
sommano come vettori. Quindi sono vettori. r
r r F2
F1 F1
r
r F3
F4
F = ∑ Fi
r
F4 r r 4 r
F2
P P
i =1
r
F3
Se la somma vettoriale delle forze su un corpo è zero, la
velocità del corpo non cambia.
Se la somma vettoriale delle forze su un corpo non è zero,
r
la sua velocità cambia, cioè c’è una accelerazione a.
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Accelerazione e massa
r
Si osserva che l’accelerazione a è propor- r
F1 r
zionale alla forza risultante applicata al F
corpo e ne ha stessa direzione e verso.
Il fattore di proporzionalità è una r
grandezza intrinseca dei corpi che F4 r r
a F2
chiamiamo massa.
La massa è una grandezza fondamentale
P r
F3
del Sistema Internazionale e si misura in kg.
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La seconda legge di Newton
Tutti i punti precedenti esprimono la seconda legge di
∑ Fi = ma
Newton e possono essere sintetizzati in una formula:
r r
∑F
r
i
a=
r
m
ricaviamo l’accelerazione e da essa l’equazione del moto.
Va applicata ad un singolo punto materiale per volta.
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Esempi di forze: forza peso
Se un corpo si trova in prossimità della Terra, è
soggetto ad una forza proporzionale alla sua massa
e alla accelerazione di gravità, detta forza peso: r
r mg
P = mg
r
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Esempi di forze: reazione vincolare
Se un corpo è in contatto con un corpo solido che non può
attraversare o deformare (vincolo rigido), è soggetto ad una
forza detta reazione vincolare.
La reazione vincolare è esercitata dal vincolo sul corpo.
Se il vincolo è un piano, la reazione vincolare è perpendico-
lare ad esso e perciò si chiama anche “forza normale”
r (da
norma = squadra). N
La forza normale N esercitata su un
r r
N
corpo da un piano orizzontale o da
un piano inclinato va correttamente
disegnata con la coda del vettore nel
punto di applicazione.
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Esempi di forze: tensione di una corda
Un corpo collegato ad una corda tesa è soggetto ad una forza
detta tensione della corda.
Considereremo sempre corde prive di massa e inestensibili.
La tensione è la stessa in tutti i punti della corda, anche se
tutto il sistema sta accelerando e anche se la corda passa su
una puleggia (se questa è priva di massa e di attrito).
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Terza legge di Newton
Detta anche principio di azione e reazione:
Quando due corpi interagiscono, le forze che
esercitano uno sull’altro hanno stessa intensità,
stessa direzione, ma verso opposto.
Va applicata a due punti materiali per volta.
Esempi.
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Problema 11
Un ragazzo di massa m = 50 kg sale su un tavolo e salta
giù. Calcolare l’intensità della forza che la Terra, di massa
MT = 5.97 · 1024 kg, esercita sul ragazzo, quella della
forza che il ragazzo esercita sulla Terra, l’accelerazione
del ragazzo e quella della Terra.
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Soluzione Problema 11
La forza esercitata dalla Terra sul ragazzo è la forza peso:
Fr = mg = 490 N
La forza esercitata dal ragazzo sulla Terra ha,
per la terza legge, la stessa intensità (ma verso r
opposto): Fr
FT = 490 N r
FT
Con la seconda legge, applicata ad un corpo
alla volta, ricaviamole accelerazioni:
F = ma ⇒
r r
ragazzo:
Fr 490 N
ar = = = 9.8 m/s 2
m 50 kg
Terra:
FT 490 N − 23 2
aT = = 24
= 8.2 ⋅ 10 m/s .
M T 5.97 ⋅ 10 kg
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Guida alla soluzione dei problemi
di dinamica del punto (metodo dinamico)
B C
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Soluzione Problema 12 (I parte)
r
Fissiamo l’attenzione su un r NA r
punto materiale per volta T1 A T2
e disegniamo le forze.
r
Legge di Newton:
∑ Fi = ma
r mAg
r r T1 r
T2
B C
Per ciascun corpo:
A : mAg + N A + T1 + T2 = mAaA
y r
mC g
r r r r r
B : mB g + T1 = mBaB
r
mB g x
r r
r
C : mC g + T2 = mC aC
r r r
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Soluzione Problema 12 (II parte)
Per ciascun corpo, scomponiamo la legge r
di Newton sugli assi x e y. NA
Scriviamo le componenti delle forze e delle
r r
T1 T2
accelerazioni su ciascun asse, con
segno + se sono concordi al verso r r
mAg
r
positivo, segno – se sono opposte. T1 T2
x : 0 + 0 − T1 + T2 = m Aa A
A:
y : − mA g + N A + 0 + 0 = 0
r
mC g
x : − y
B:
r
mB g
y : T1 − mB g = mB aB x
x : −
C:
y : T2 − mC g = mC aC
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Soluzione Problema 12 (III parte)
Le accelerazioni sono tutte legate tra loro:
a A = aB = a
aC = − aB = − a
Sostituiamo queste accelerazioni nelle equazioni:
T2 − T1 = mAa
T1 − mB g = mB a ⇒ T1 = mB g + mB a
T − m g = − m a ⇒ T = m g − m a
2 C C 2 C C
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Soluzione Problema 12 (IV parte)
mC g − mC a − mB g − mB a = mAa ⇒
a (mA + mB + mC ) = g (mC − mB ) ⇒
mC − mB
a= g = − 4.2 m/s 2
mA + mB + mC
Il segno negativo ci fa capire che il verso dell’accelerazione è,
in realtà, opposto a quello da noi ipotizzato.
Calcoliamo i valori delle tensioni, inserendo il valore della
accelerazione con il suo segno (negativo in questo caso):
T1 = mB g + mB a = 22.4 N
T2 = mC g − mC a = 14.0 N.
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Problema 13
Un blocco di massa m1 = 3.7 kg su un piano privo di
attrito inclinato di θ = 30° è collegato, da una corda
che passa sopra una puleggia priva di massa e di
attrito, a un altro blocco, sospeso in verticale, di
massa m2 = 2.3 kg. Calcolare:
(a) l’accelerazione di ciascun
blocco;
(b) il verso dell’accelerazione
di m2;
(c) la tensione nella corda.
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Soluzione Problema 13 (I parte)
Fissiamo l’attenzione su un punto materiale per volta.
Disegniamo le forze vere. r
N x’
∑ Fi = ma
Legge di Newton:
r
r T r
r
m1
T
Quindi, per ciascun m2
r r punto:
m1 : m1 g + N + T = m1a1
r r
r
m1g
r
m2 : m2 g + T = m2 a2
r r r m2 g
Scegliamo opportunamente gli assi: x e y per m1, e x’ per m2.
Il moto di m2 lungo x’ segue quello di m1 su x e così le
accelerazioni hanno la stessa intensità:
a1 = a2 = a
Ora possiamo scomporre le leggi di Newton sugli assi.
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Soluzione Problema 13 (II Parte)
(a ) (b)
Il blocco non Il blocco si
si muove F=8N muove F = 12 N
fs max = 8 N fd = 7 N
r (c ) (d )
Forza di attrito dinamico f d . Si oppone sempre alr moto.
In generale è costante. In generale è minore di f s .
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Proprietà dell’attrito
L’attrito statico si oppone sempre alla forza applicata:
r r
fs = −F
L’attrito statico massimo è proporzionale alla reazione
vincolare normale del piano secondo un coefficiente µs :
fs max = µs N
L’attrito dinamico è proporzionale alla reazione vincolare
normale del piano secondo un coefficiente µd < µs :
fd = µd N
L’attrito dinamico si oppone al moto.
Descrizione microscopica dell’attrito.
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Problema 14
Un blocco B di peso 711 N, su un piano orizzontale col
quale ha un coefficiente di attrito statico µs = 0.25, è
attaccato ad una corda orizzontale collegata ad altre due
corde: una che sostiene un blocco A e un’altra, che forma
un angolo di 30° con
l’orizzontale, attaccata
ad una parete. Trovare B 30°
il massimo peso del
blocco A per cui il
sistema è in equilibrio. A
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Soluzione Problema 14 (I parte)
Disegniamo le forze e scriviamo la
r
r N
T2
legge di Newton per ciascun punto r B r
T1
r
T1 Q 30°
materiale e anche per il nodo Q: f s
r
A : T3 + PA = mAa A
r r r T3
r
T3
B : T1 + PB + f s + N = mB aB
r r r r r
r PB
A
Q : T1 + T2 + T3 = 0 (il nodo Q non ha massa)
r r r
r
PA
Se il sistema è in equilibrio, le accelerazioni sono
nulle. Se il peso del corpo A è massimo, la forza
di attrito statico è massima. Le equazioni diventano allora:
A : T3 + PA = 0
r r
B : T1 + PB + f s max + N = 0
r r r r
Q : T1 + T2 + T3 = 0
r r r
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Soluzione Problema 14 (II parte)
r
Scegliamo gli assi x e y come in figura N r
T2
e scriviamo le componenti delle forze r B
r r
T1 T1 Q 30°
per i punti materiali e per il nodo Q: f s max r
T3
A : T3 − PA = 0 ⇒ PA = T3 y r
B: ⇒
A
− = =
x
N P 0 N P r
B B PA
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Soluzione Problema 15 (I parte)
a)Scriviamo la legge di Newton, tenendo r
N
presente che r
f s max y
• ilrblocco resta fermo ⇒ a = 0
r
• T è minima ⇒ la forza di attrito statico
r
T
θ
è massima: r r
x
mg + N + f s max + T = 0
r r
asse y : − mg cosθ + N + 0 + 0 = 0
T = mg sin θ − f s max
⇒
N = mg cosθ
Ma fs max = µsN = µs mg cosθ , quindi:
T = mg sin θ − µ s mg cosθ = mg (sin θ − µ s cosθ ) = 7.06 N.
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Soluzione Problema 15 (II parte)
r
b) Ora non c’è più T e il blocco si r
N
muove. Legge di Newton: r
fd y
mg + N + f d = ma
r r r r
asse x : mg sin θ + 0 − f d = ma
⇒ θ
asse y : − mg cosθ + N + 0 = 0
x
r
mg
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Soluzione Problema 15 (III parte)
x (t f ) = at f = l
1 2 2l
⇒ tf = = 1.58 s.
2 a
Equazione della velocità nel moto uniformemente accelerato:
v (t ) = v0 + at
Alla fine del piano inclinato:
v (t f ) = at f = 5.06 m/s.
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Forza centripeta
Consideriamo un punto di massa m in moto circolare.
La sua accelerazione ha una componente tangenziale at e
una componente centripeta
v2
ac = = ω 2R
R
Per la legge di Newton, il prodotto della massa per l’accele-
razione è una forza (o una risultante di forze), quindi
v2
Fc = mac = m = mω 2 R
R
è una forza parallela e concorde alla accelerazione: è
anch’essa centripeta.
“Centripeta” è l’aggettivo che si dà ad una forza reale (attrito,
peso, tensione di un filo, reazione vincolare, ecc.) che
determina una accelerazione centripeta.
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Esempi e osservazioni sulla forza centripeta
Punto legato a un filo, in rotazione.
Differenza tra forza centripeta e forza centrifuga. r
P
Fcf
Moto di un’auto in curva e di un suo passeggero.
Moto di un astronauta nello spazio. filo
r
“Centrifuga” di una lavatrice. Fc
Cenno alle forze reali e alle forze apparenti. C
Cenno ai moti relativi.
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Problema 16
Una sferetta di massa m = 1.34 kg è
legata ad una sbarra verticale con
due corde lunghe l = 1.70 m, fis-
sate a l = 1.70 m l’una dall’altra.
La sbarra ruota e le due funi
formano con essa un triangolo
equilatero. La tensione della fune
più alta è T1 = 35 N. Calcolare:
a) la tensione della fune in basso;
b) la risultante delle forze sulla sfera
nell’istante mostrato in figura;
c) la velocità della sferetta.
Piergiorgio Fusco – Università di Bari Metodi di Osservazione e Misura – Informatica e T.P.S. – A.A. 2013/14 112
Soluzione Problema 16
Disegniamo le forze e scriviamo la legge di Newton: y
F = mg + T1 + T2 = ma forza centripeta
r r r r r
r
T1 x
x : 0 + T1 cosθ + T2 cosθ = m = m
v2 v2 l
⇒ l cosθ
30°
y : − mg + T sin θ − T sin θ = 0
R l
R 30°
r
1 2 T2 r
mg
mg l
a) Dalla seconda: T = T − = 8.74 N
sin θ
2 1
l cosθ
c) Dalla prima: v = (T1 cosθ + T2 cosθ ) = 6.45 m/s.
m
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Lavoro di una forza costante
In fisica il lavoro è una grandezza data dal prodotto scalare di
una forza per uno spostamento.
Se un corpo compie
r
r uno spostamento rettilineo s , e sul corpo
agisce una forza F costante, il lavoro fatto dalla forza è
r r r
L = F ⋅s F
Quindi, per la def. di prodotto scalare: θ
r
L = F s cosθ A s B
Il lavoro può essere positivo, negativo ornullo.
θ θ
r r
θ
F F F
A sr B A B A B
r r
s s
L’unità di misura del lavoro è il joule J = N ⋅ m .
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Lavoro di una forza variabile
Un corpo percorre una traiettoria qualsiasi da un punto
r Aa
un punto B e sul corpo agisce una forza variabile F .
Per esempio, disegniamola in un
B
r
generico punto della traiettoria. F
A
Il lavoro fatto dalla forza in ciascuno
θ
degli
r infiniti spostamenti infinitesimi
r
ds che formano la traiettoria è
ds
dL = F ⋅ ds =r F ds cosθ
r r
dove θ è l’angolo tra F e ds .
r
Il lavoro lungo tutta la traiettoria è la somma degli infiniti
lavori infinitesimi, cioè l’integrale:
L = ∫ dL = ∫ F ⋅ ds = ∫ Fds cosθ
B B r r B
A A A
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Lavoro della forza peso
Consideriamo un corpo chercompie x = s sinθ
uno spostamento rettilineo s che ha
una inclinazione θ con la verticale. y = s cosθ θ
s
Siano x = s sinθ e y = srcosθ mg
le componenti cartesiane di s .
Il lavoro compiuto dalla forza peso è
L = mg ⋅ s = mg s cosθ = mgy
r r
y
Quindi la forza peso compie lavoro
s
solo lungo la direzione verticale dello
spostamento, mentre lungo quella mg
orizzontale il lavoro è nullo.
x
Si può dimostrare che ciò vale anche
L = mgy
per traiettorie non rettilinee.
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Energia cinetica
L’energia è una grandezza che esprime la capacità di un
sistema fisico di compiere un lavoro.
Se un punto materiale di massa m si muove con una
velocità v, esso ha, per definizione, una energia cinetica
1 2
K = mv
2
Anche l’energia si misura in joule, come il lavoro.
Teorema del lavoro e dell’energia cinetica:
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Commenti al teorema dell’energia cinetica
Il lavoro totale è la somma dei lavori compiuti da tutte le forze.
Se Ltot > 0, l’energia cinetica aumenta; se Ltot < 0, diminuisce.
Esempio: un blocco spinto da una forza F
F
parallela e concorde con lo spostamento: s
↓
Teorema
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Potenza
Esprime quanto lavoro viene svolto in un certo tempo:
dL
P=
dt
Si misura in watt: 1 W = 1 J / 1 s.
Differenza tra energia, lavoro e potenza.
Esempio: diversa potenza di due automobili.
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Forza conservativa: due definizioni
Consideriamo un punto materiale che
segue un percorso
r chiuso e su cui agisce
una forza F.
Se per qualsiasi percorso chiuso il lavoro
compiuto dalla forza è sempre zero, allora
la forza si dice conservativa.
Consideriamo un punto materiale che può
andare da un punto a a un punto b secondo r
diversi percorsi e su cui agisce una forza F.
Se il lavoro compiuto dalla forza è sempre
lo stesso per qualsiasi percorso da a a b,
allora la forza si dice conservativa.
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Equivalenza delle due definizioni
Dimostriamo che le due definizioni sono equivalenti.
Partiamo dalla prima: L = 0 sul percorso chiuso.
Scegliamo un punto b sul percorso. Allora
L = 0 ⇔ Lab,1+Lba,2 = 0
Algebricamente, possiamo portare Lba,2 a destra:
Lab,1+Lba,2 = 0 ⇔ Lab,1 = − Lba,2
Invertendo il percorso 2, per la definizione di
lavoro cambiano gli estremi e il segno:
Lab,1= Lab,2
Abbiamo in catena dimostrato che se L = 0 su un
percorso chiuso, allora Lab è lo stesso per qualsiasi
percorso da a a b, e viceversa.
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Energia potenziale
Se una forza è conservativa, il lavoro che compie su un punto
materiale dipende solo dalle posizioni iniziale Pi e finale Pf .
In altre parole, il lavoro di una forza conservativa non dipende
dai percorsi ma solo dalle posizioni.
Allora è possibile definire una grandezza U, che dipende solo
dalle posizioni, tale che la sua variazione tra due posizioni
(cambiata di segno) dà il lavoro:
L = − ∆U = U i − U f
Questa grandezza è una energia, si misura in joule e si chiama
energia potenziale.
Conoscendo ∆U si può ricavare il lavoro senza fare integrali.
Viceversa, il valore di ∆U si può trovare calcolando il lavoro.
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Funzione energia potenziale
Abbiamo visto che, per definizione, la variazione di energia
potenziale cambiata di segno dà il lavoro.
Se: U(P2)
a) si sceglie un punto di riferimento A; U(P1)
b) si assume per convenzione che in quel U(P3)
punto l’energia potenziale è zero e
c) si trovano le differenze di energia U( A ) = 0
potenziale tutte rispetto a quel punto,
allora per avere il lavoro non occorre fare la sottrazione: è già
il valore dell’energia potenziale (cambiato di segno):
L = U ( A ) − U (P )
⇒ L = − U (P )
U ( A) = 0
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Caso particolare: situazione unidimensionale
r
F
Lo spostamento è rettilineo e la forza ha r
la stessa direzione dello spostamento: xi r s xf
Non necessariamente ha lo stesso verso:
F
r
Non è detto che la forza sia costante,
xi s xf
può dipendere dalla x.
L = ∫ F ( x ) dx
Per calcolare il lavoro in questo caso basta scrivere:
xf
xi
dove F(x) è l’intensità (variabile) della forza, positiva se è
concorde con lo spostamento, negativa se è opposta.
⇒ ∆U = − ∫
L’energia potenziale è calcolabile con
L = − ∆U
x f
F ( x ) dx
xi
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La forza peso è conservativa
Abbiamo già visto che il lavoro L1 = mgy
compiuto dalla forza peso è lo A
mg 1
stesso per qualunque percorso
e dipende solo dal punto iniziale y
e dal punto finale: B
L1 = L2 2
mg
La forza peso è dunque conservativa. L2 = mgy
Perciò, esiste l’energia potenziale
della forza peso.
Abbiamo anche visto che il lavoro della forza peso dipende
solo dal dislivello tra il punto iniziale e quello finale:
L1 = L2 = mgy
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Energia potenziale della forza peso
Un punto di massa m si muove salendo y
lungo l’asse y che è orientato verso l’alto. yf
∆ U = − ∫ F ( y ) d y = − ∫ − mg d y =
Variazione dell’energia potenziale:
yf yf
yi yi
yi
= mg ( y f − y i ) r
mg
Scegliendo un livello di riferimento dove y
poniamo U = 0, se h è la quota rispetto U = mgh
U (h ) = mgh
a questo livello si ha:
h
Per calcolare il lavoro fatto dalla forza peso U=0
basterà fare L = − ∆U (che è negativo se il
corpo sale, positivo se scende).
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Un altro esempio di forza: la forza elastica
Osserviamo un corpo a cui è
applicata una forza elastica, per
esempio mediante una molla.
La forza è proporzionale, parallela e
opposta allo spostamento del corpo:
con molla allungata, x è r con molla compressa, x è negativa,
Fe = −
rr
positiva, quindi F è negativa
e trattiene il corpo, si oppone
kxkx
kx quindi meno e meno si
annullano e F è positiva
al moto
– E’ una forza variabile: dipende
dalla x, che è la deformazione
della molla misurata a partire
dalla posizione di riposo.
– E’ un caso unidimensionale.
– La costante elastica della molla
k si misura in N/m.
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Lavoro ed energia potenziale elastica
x
Le = ∫ Fe ( x ) dx = ∫
Lavoro della forza elastica:
( − kx ) dx = − k ⇒
2 xf
xf xf
xi xi
2 xi
Le = 12 kxi2 − 12 kx 2f
Se il corpo va verso la posizione di riposo della molla, il lavoro
della forza elastica è positivo; viceversa, è negativo.
Si osserva che la forza elastica è conservativa.
Allora esiste l’energia potenziale elastica ed è:
∆U = − Le = 12 kx 2f − 12 kxi2
Ponendo Ui = 0 nella posizione di riposo xi = 0 si ha la
funzione energia potenziale elastica:
2
U ( x ) = kx 1
2
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Energia meccanica e sua conservazione - I
Un sistema può avere sia una energia cinetica K, sia una
energia potenziale totale U rispetto a un punto di riferimento.
Si definisce energia meccanica di un sistema la somma
dell’energia cinetica e dell’energia potenziale totale:
Em = K + U
Dimostriamo ora una importante relazione. Per il teorema della
energia cinetica
Ltot = ∆K
Se nel sistema ci sono solo forze conservative, allora è anche
Ltot = − ∆U
dove ∆U è la variazione dell’energia potenziale totale.
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Energia meccanica e sua conservazione - II
(K − K i ) = − (U f − U i )
Combinandole
∆ K = − ∆U ⇔ f
da cui, riordinando:
K f + U f = Ki + U i
cioè
Em , f = Em ,i
Se in un sistema isolato agiscono solo forze conserva-
tive, l’energia meccanica si conserva.
Mentre l’energia cinetica e quella potenziale, prese
singolarmente, possono cambiare, la loro somma invece è
costante.
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Una forza non conservativa: l’attrito dinamico
r
Calcoliamor il lavoro della forza d’attrito A fa B
dinamicor f a :
La = f a ⋅ s = f a s cos 180° = − f a s
r
r s
Il lavoro dipende quindi dalla lunghezza
s del percorso seguito. r La1= − fa s1
A fa s1 B
Ciò è vero anche in un percorso curvi-
lineo, per ciascun elementino in cui lo
suddividiamo.
s2
r
I percorsi in figura partono e finiscono fa
negli stessi punti, ma i lavori della forza
d’attrito sono diversi: La1 ≠ La 2 .
La2= − fa s2
La forza d’attrito, perciò, non è conservativa.
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Lavoro delle forze d’attrito
Poiché la forza d’attrito è sempre opposta allo spostamento,
il suo lavoro è sempre negativo.
Perciò se in un sistema isolato ci sono forze d’attrito,
l’energia meccanica non si conserva: diminuisce.
La variazione di energia meccanica è negativa ed è proprio
pari al lavoro negativo delle forze d’attrito.
Em, f − Em,i = La
Quindi quando l’energia meccanica non si conserva, si può
comunque calcolarne la variazione se si conosce il lavoro
delle forze d’attrito.
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Conservazione dell’energia
L’attrito dissipa energia meccanica trasformandola in altre
forme di energia (prevalentemente termica).
L’energia prodotta dall’attrito è pari al valore assoluto del
lavoro delle forze d’attrito:
Ea = La
Definizione di energia totale:
l’energia totale E di un sistema è la somma di tutte le forme
di energia (meccanica, termica, elettrica, ecc.).
Legge di conservazione dell’energia:
L’energia totale E di un sistema isolato si conserva
sempre.
L’energia è una grandezza fondamentale della natura.
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Pendolo semplice – Studio energetico
Ci sono solo forze con-
servative (forza peso e
tensione del filo) e quindi
l’energia meccanica si
conserva:
Em = K + U = cost.
K = mv
1 2
U = mgh
2
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Guida alla soluzione dei problemi di dinamica
(metodo energetico)
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Soluzione Problema 17 (III parte)
L’energia meccanica non si conserva, e la sua variazione è
pari al lavoro della forza d’attrito:
Em, f − Em,i = La
⇔ mgs sin θ − mv0 = − µ mg cos θ s
1 2
2
v02
2 g (sin θ + µ cos θ )
⇒s= = 1.87 m.
v (t s ) = v0 + at s = 0 ⇒ t s = − = 0.75 s.
annulli: v0
a
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Soluzione Problema 17 (IV parte)
r
c) Fase di discesa. N y x
L’attrito cambia verso. r
fa
L’accelerazione è diversa e la chiamiamo ad.
Per ricavarla dobbiamo usare il metodo dinamico:
x : − mg sin θ + f a = mad
r
mg
y : − mg cosθ + N = 0 ⇒ N = mg cosθ
fa = µ N ⇒ − mg sin θ + µ mg cos θ = mad
⇒ ad = g (µ cosθ − sin θ ) [ = −3.12 m/s ] 2
x (t d ) = s + ad t d = 0 ⇒ td =
1 2 − 2s
= 1.09 s.
2 ad
d) Il lavoro della forza d’attrito è lo stesso in salita e discesa,
quindi quello complessivo è:
La ,compl = 2 La = −2 µ mg cos θ s = −26.7 J.
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Problema 18
Un blocco di massa m scivola su una guida con le pareti
laterali sopraelevate. Sul tratto orizzontale, lungo l = 5 m,
c’è attrito; le due pareti ricurve sono prive di attrito. Il
blocco viene lasciato andare da fermo da una altezza h =
3 m; percorre il tratto orizzontale, sale a destra, torna
indietro e si ferma al centro. Calcolare (a) la massima
velocità del blocco e (b) il coefficiente d’attrito dinamico.
l
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Soluzione Problema 18 (I parte)
a) Scegliamo come livello zero dell’energia
potenziale il livello del tratto orizzontale.
U=0
Scegliamo come situazione 1 quella
in cui il blocco è fermo nel punto di
partenza. situazione 1
h
Energia meccanica nella situazione 1:
U=0
Em,1 = K1 + U 1 = 0 + mgh.
Scegliamo come situazione 2 quella in cui situazione 2
il blocco ha appena fatto la prima discesa. r
v
U=0
Energia meccanica nella situazione 2:
1 2
Em , 2 = K 2 + U 2 = mv + 0.
2
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Soluzione Problema 18 (II parte)
Nella prima discesa non ci sono state forze non conservative:
applichiamo la conservazione dell’energia meccanica
1 2
Em, 2 = Em,1 ⇒ mv = mgh
2
e possiamo ricavare l’incognita v, che è proprio la massima
velocità raggiunta dal blocco:
v = 2 gh = 7.7 m/s
b) Quando il blocco percorre la parte orizzontale, r
N
su esso agiscono le forze in figura. r
fa
L'intensità della reazione vincolare è N = mg e r
mg
perciò l’intensità della forza di attrito dinamico è
f a = µ N = µ mg
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Soluzione Problema 18 (III parte)
situazione 3
Ora scegliamo come situazione 3 quella
in cui il blocco si è ormai fermato al
U=0
centro della parte orizzontale.
Ora l’energia meccanica è
Em,3 = K 3 + U 3 = 0 + 0
La forza d’attrito ha agito solo lungo l
il percorso di lunghezza s = l + l/2,
l
compiendo il lavoro
La = − f a s = − µ mgs = − µ mg l + = − µ mgl
3 l/2
2 2
Applichiamo la non conservazione di Em:
3 2h
Em,3 − Em,1 = La ⇒ 0 − mgh = − µ mgl ⇒ µ = = 0.4
2 3l
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Problema 19
Una pallina è legata ad un chiodo
l
con un filo lungo l = 1.2 m. Sulla
verticale del chiodo, sotto di esso
ad una distanza d = 75 cm, si trova
il piolo P. La pallina, inizialmente
tenuta ferma con il filo orizzontale
e teso, viene lasciata libera.
Calcolare la sua velocità nell’
istante in cui raggiunge il punto
più alto dopo che il filo è rimasto
impigliato nel piolo.
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Soluzione Problema 19 (I parte)
Scegliamo come zero dell’energia l
potenziale il livello del punto
più basso della traiettoria.
Situazione iniziale.
Quota rispetto allo zero: l l
2r
Energia meccanica:
Em,i = K i + U i = mgl
U=0
Situazione finale.
Quota rispetto allo zero: 2r
Energia meccanica:
1 2
Em , f = K f + U f = mv + mg 2r
2
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Soluzione Problema 19 (II parte)
Poiché non ci sono forze d’attrito, l’energia meccanica si
conserva:
Em, f = Em,i ⇒
1 2
mv + mg 2r = mgl ⇒
2
mv + mg 2(l − d ) = mgl ⇒
1 2
2
v = gl − g 2(l − d ) ⇒
1 2
2
v = gl − 2 gl + 2 gd = g (2d − l ) ⇒
1 2
2
⇒ v = 2 g (2d − l ) = 2.42 m/s .
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