Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Servizio Della Parola N 539
Servizio Della Parola N 539
BERNARD SESBOÜÉ
Anno C
CHIESA E LIBERTÀ
della
Teologia e responsabilità storica
a confronto Parola 539
Giornale di teologia 443
4 settembre
16 ottobre
CHRISTOPH BÖTTIGHEIMER
(IN)SENSATEZZA
DELLA PREGHIERA
Alla ricerca di una ragionevole
ISBN: 978-88-399-3440-6
Pagine: 256
Prezzo: € 26,00
(IN)SENSATEZZA
DELLA PREGHIERA
Alla ricerca di una ragionevole
e:
o:
E?
responsabilità
978-88-399-3440-6
256
€ 26,00
Anno C
SETTEMBRE/OTTOBRE 2022 • 539 • [4.9 - 16.10]
Servizio
della
Parola
4 settembre
16 ottobre
2022
539
Servizio della Parola
strumento di lavoro
per la comunicazione di fede nelle assemblee
Queriniana
novità
RAFAEL LUCIANI, SERENA NOCETI,
Editrice Queriniana - via Ferri 75 - 25123 Brescia (Italia/UE)
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/2/2004, n. 46), art. 1, c. 1 – LO/BS
-3442-0
240
€ 28,00
SINODALITÀ
Flavio Dalla Vecchia, Roberto Laurita
direttore responsabile: Vittorino Gatti
redattore: Stefano Fenaroli
Per il download dei contenuti disponibili all’abbonato è richiesto di essere preliminarmente registrato sul sito Queri- Una cristologia ‘elementare’
niana (e nel profilo dev’essere inserito il codice abbonato). Questa la procedura per scaricare i pdf della rivista: 1) dalla Home page
cliccare su Login (oppure su Download) e inserire Username e Password scelti in fase di registrazione; 2) dalla pagina delle Riviste,
accedere al fascicolo; 3) cliccando sul bottone con il simbolo del lucchetto, il file verrà scaricato automaticamente sul computer.
Tutti i diritti sono riservati. È pertanto vietata la riproduzione, l’archiviazione o la trasmissio-
ne, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, comprese la fotocopia e la digitalizzazione, senza
l’autorizzazione scritta dell’Editrice Queriniana.
Biblioteca di teologia contemporanea 212
Associato all’USPI Questa testata è associata a
Sguardi in pastorale
RUBRICA
7. Del buon uso del Messale/3
La liturgia eucaristica (A. Carrara)3
PRESENZA REALE
Filosofia e teologia di fronte all’eucaristia
AMORIS LAETITIA,
UN AMORE
CONCRETO
Meditazioni 275
176 pagine
€ 13,00
QUERINIANAEDITRICE
7.
Del buon uso del Messale/3
La liturgia eucaristica
di Alberto Carrara
IL MOMENTO
CONTEMPLATIVO
Spiritualità 211
240 pagine
€ 23,00
JEREMY DRISCOLL
GLORIA
MERAVIGLIOSA
La risurrezione nelle Scritture,
nella liturgia e in teologia
Meditazioni 272
256 pagine
€ 26,00
QUERINIANAEDITRICE
37.
Purificare l’anima
con la luce della rivelazione biblica, riscoprendo così anche per l’oggi
il senso e la credibilità dell’autentico messaggio cristiano.
1. «Purificare l’anima», di Alberto Carrara. Un’espressione
che oggi sembra tornare di moda, richiamando nuove pratiche e
sensibilità. Un’espressione che nasconde dietro di sé un’infinità di di-
battiti e ne apre degli altri, intercettando insieme la sensibilità esteti-
ca della grande letteratura.
2. Con occhio limpido. Uno sguardo libero, scevro da bramo-
sia, di Patrizio Rota Scalabrini. Un prezioso e puntuale percorso
evangelico alla scoperta della purezza dello sguardo proclamata da
Gesù con l’immagine dell’«occhio»: colui che guarda se stesso, la real-
tà e gli altri a partire dallo sguardo luminoso di Dio.
3. Lasciare che l’anima venga purificata, di Mario Torcivia.
Un’autentica comprensione del nostro modo di dire è coglierne il ca-
rattere passivo per il credente: questi si lascia purificare da Dio, assu-
me il suo stesso sguardo e accoglie con fede l’azione di Dio in lui, in
un percorso che dura per tutta la vita, in un continuo confronto tra
grazia e peccato.
1. «PURIFICARE L’ANIMA»
di Alberto Carrara
1
Riferimento reperibile in: https://www.treccani.it/enciclopedia/
infinito_%28La-grammatica-italiana%29.
2
G. Raboni, Argomento del primo volume, in M. Proust, Alla ricerca
del tempo perduto, vol. 1, Mondadori, Milano 1987, 1360.
3
Ibid., 423-424.
4
Ibid., 59.
P. Carissime/i,
la vostra presenza oggi ci rallegra. Sappiamo di poter contare
su di voi, sulla vostra competenza, ma anche sull’amore che
nutrite verso la parrocchia a cui appartenete. Ecco perché
abbiamo pensato a questo momento fraterno di riflessione e
di preghiera: per riconoscere l’importanza della nostra mis-
sione e per ritrovare slancio e gioia di servire il Signore, ono-
rando il compito che ci è stato affidato.
Preghiamo
P. Signore Dio, tu lo sai quanto la competenza sia benefica
in ogni settore della vita umana perché permette di deci-
frare la realtà, di trovare la soluzione migliore, di far fron-
te ai problemi senza paure e senza timori. Liberaci da tutto
quello che tarpa le ali, che blocca la fantasia, che impedisce
di costruire quel «nuovo» di cui tutti avvertiamo il bisogno.
Donaci il tuo Spirito, perché possiamo fornire il nostro con-
tributo con semplicità e coraggio per la comunità cristiana in
cui viviamo. Tu sei il nostro Padre per i secoli dei secoli.
PRIMA TAPPA
Il «consigliare» nella chiesa
SECONDA TAPPA
I consigli e la comunità
La funzione consultiva
e il buon funzionamento del consiglio
TERZA TAPPA
Quale significato hanno i beni ecclesiastici?
QUARTA TAPPA
Lo stile dell’uomo interiore
A MO’ DI CONCLUSIONE
L. La gestione dei beni della chiesa non può sfuggire alla du-
plice logica di un’attività che ha una faccia rivolta verso la
società in cui viviamo, e l’altra faccia rivolta verso la costitu-
zione di una comunità la cui presenza nel mondo annuncia
già un altro mondo. Suppone dunque, da parte degli ammini-
stratori, la prudenza, ma anche lo spirito di iniziativa: gesti-
scono “da buoni padri di famiglia”, ma nella fiducia verso il
Tu ti riveli, Signore,
solo a chi viene a te
nella semplicità e nell’umiltà.
Libera la nostra chiesa
da ogni orgoglio e presunzione.
Sostieni la sua ricerca
e il suo amore per te.
Signore Gesù,
spezza per noi
il pane buono della tua Parola
e potremo affrontare
il cammino che ci attende
con un entusiasmo nuovo.
Solo tu, Signore, sei la pietra solida
a cui ancorare la nostra esistenza.
Chi si sforza di mettere in pratica
la tua parola di vita
affronta con serenità
i tempi difficili.
Padre nostro…
Preghiamo
P. O Padre, donaci lo Spirito dell’intelligenza
perché possiamo guardare in profondità.
Donaci di intuire la strada giusta
per venire a capo dei problemi.
Libera i nostri animi
dalla grettezza e dalla gelosia
e insegnaci ad apprezzare e a stimare
ogni cosa buona che viene da te.
Tu sei la nostra gioia
per i secoli dei secoli.
16
A stento immaginiamo le cose della terra, scopriamo con fatica quelle a
portata di mano; ma chi ha investigato le cose del cielo?
17
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapien-
za e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
18
Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono
istruiti in ciò che ti è gradito e furono salvati per mezzo della sapienza».
In quel tempo, 25una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e dis-
se loro: 26«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre,
la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non
può essere mio discepolo.
27
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può
essere mio discepolo.
28
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la
spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? 29Per evitare che, se
programmare la celebrazione
di Michele Roselli
Discernere il messaggio
Quasi un dialogo a domande e risposte è quello che si in-
tesse tra la prima lettura e il vangelo di questa domenica. Al
centro è la sapienza: segreto della vita in pienezza e via della
salvezza.
Da una parte le domande del credente (prima lettura) –
quale uomo potrà conoscere, con le sue sole forze, il volere
di Dio? – ridicono il limite della sapienza umana ed evocano
la condiscendenza di Dio, il suo farsi incontro proprio den-
tro quei limiti. Dall’altra parte il vangelo esplicita una rispo-
sta e rivela qual è la sapienza gradita a Dio. Gesù la incarna
nell’eloquenza dei gesti e delle parole di tutta la sua vita e la
annuncia ai molti che lo seguono come stile che caratterizza
il discepolo.
È molto esigente quello che Gesù domanda e lontano dal-
la comfort zone dei nostri pensieri. Questa radicalità, tutta-
via, non mortifica la vita. La libera, anzi! Le dà ordine e prio-
rità nuovi (vangelo e seconda lettura) e permette di ritrovare
il cielo a portata di mano, nel cammino di ogni giorno.
Per l’omelia
▶ Chi non odia… non può essere mio discepolo. Come può
Gesù domandare di odiare? Ci scandalizza questo verbo. E
proprio in bocca a lui! Odiare «non è un sentimento ma un
atto che dice radicalità della scelta quando si tratta di seguire
Gesù» (D. Attinger): o il Cristo o gli altri, o il Cristo o se stes-
si, o il Cristo o i propri averi. La sequela, allora, è cammino
mortificante? No. Messo al primo posto, l’amore per Cristo
diventa centro di gravità – gli altri amori non sono esclusi ma
ritrovati come dono in lui – e sorgente della vita del discepo-
lo. Questa pagina, infatti, è anzitutto ritratto del Maestro: ri-
vela ciò che lui fa per per noi.
Determinazione
di Roberto Laurita
laPreghiera
di Roberto Laurita
Accoglienza:
È una parola esigente quella di questa domenica. Il Maestro vuole farci suoi di-
scepoli, ce ne indica le condizioni e fa da apripista. Ci rivela che la via della cro-
ce non è solo sconfitta e rinuncia, ma via della salvezza, un dono per vivere già
qui e ora. Liberiamo dunque spazio nel cuore per accogliere la sapienza che vie-
ne dall’alto, che ci insegna a riconoscere Dio in tutte le cose e ci invita a seguirlo.
Invito all’atto penitenziale:
Ci disponiamo a lasciarci raggiungere dalla misericordia di Dio. Riconosciamo la
miseria dei nostri peccati e invochiamo il perdono.
Conclusione dell’atto penitenziale:
Il Padre Onnipotente nell’amore, mandi su di noi la dolcezza del suo amore pie-
toso, raddrizzi i nostri sentieri e rafforzi l’opera delle nostre mani.
Introduzione alla preghiera dei fedeli:
Fratelli e sorelle, a Dio Padre che nella croce di Cristo suo Figlio rivela la grandez-
za del suo amore per noi, rivolgiamo la nostra preghiera. Diciamo insieme: Ascol-
taci, o Padre!
Conclusione della preghiera dei fedeli:
O Padre, donaci di camminare con fiducia dietro il Figlio tuo, per giungere alla
salvezza eterna.
Al Padre nostro:
Lo Spirito Santo riversato nei nostri cuori è il nostro maestro interiore. È lui che
ci rende figli e ci permette di dire: Padre nostro…
Al dono della pace:
Liberati dalle nostre schiavitù, ci ritroviamo come fratelli e sorelle nel Signore.
Scambiamoci un segno di pace.
Al congedo:
Glorificate il Signore con la vostra vita e andate in pace.
crifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire
dalla terra d’Egitto”».
9
Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un
popolo dalla dura cervìce. 10Ora lascia che la mia ira si accenda contro di
loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».
11
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si ac-
cenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra
d’Egitto con grande forza e con mano potente? 13Ricòrdati di Abramo,
di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai det-
to: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tut-
ta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possede-
ranno per sempre”».
14
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
24
perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed
è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
25
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a ca-
sa, udì la musica e le danze; 26chiamò uno dei servi e gli domandò che co-
sa fosse tutto questo. 27Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha
fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. 28Egli si
indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. 29Ma egli
rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbe-
dito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa
con i miei amici. 30Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divo-
rato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello gras-
so”. 31Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio
è tuo; 32ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era
morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
1
C.M. Martini, Conversazioni notturne a Gerusalemme. Sul rischio del-
la fede, Mondadori, Milano 2008, 29.
2
Benedetto XVI, Incontro con il mondo della cultura al Collège des
Bernardins, Parigi, 12 settembre 2008.
3
Francesco, Udienza generale, mercoledì 19 aprile 2017.
4
A.J. Heschel, Dio alla ricerca dell’uomo, Dio alla ricerca dell’uomo,
Borla, Roma 1983, 156.
5
Agostino d’Ippona, Confessioni XI, 2,4; cf. Id., Commento al Vangelo
di Giovanni, 63,1.
6
Cf. M. de Certeau, Entretien avec Jean-Michel Benoist, France culture,
19 dicembre 1975, citato in F. Dosse, Michel de Certeau. Le Marcheur bles-
sé, La Découverte, Paris 2002, 462.
7
«Il Signore è venuto a cercare la pecorella smarrita, ed era l’uomo che
s’era perduto» (Ireneo di Lione, Dimostrazione della predicazione apo-
stolica, 33).
Discernere il messaggio
Essere ricercati e sentirsi ritrovati. È questo il modo con-
creto in cui si manifesta, nella vita del credente, la misericor-
dia di Dio. Non una teoria ma l’esperienza di essere raggiun-
ti e trasformati dal suo amore, perfino dentro gli smarrimenti
e le erranze del cammino.
Questo passivo umano – «essere ricercati da» – è all’origi-
ne della fede e rivela che la misericordia è radicalmente do-
no, iniziativa premurosa e tenace di Dio. Lui, fedele alla sua
promessa, desiste dal male minacciato (prima lettura) e cerca
chi si allontana (vangelo e seconda lettura). La bontà di Dio
rispetta però la libertà: non la forza con la minaccia o con
lavate di capo. La sollecita con la sovrabbondanza dei suoi
doni e con l’eccedenza della sua gioia. Questo rivela ancora
un tratto della misericordia di Dio: essa è creativa. Perdona-
re, per Dio, non è la resa dei conti ma un atto generativo che
rinnova il cuore e la vita (seconda lettura e salmo). Solo la
presunzione di essere giusti può vanificare la sua azione.
Per l’omelia
▶ Tu dove stai? Le parabole non sono solo un racconto che
sta davanti a noi, ma un racconto che avviene dentro di noi.
Infatti, non mirano solo a informare, a dire qualcosa di Dio
e dell’uomo, ma vogliono trasformare il cuore di chi ascolta.
Come una cartina di tornasole rivelano i nostri pensieri: qua-
le immagine di Dio custodiamo? Che cosa pensiamo della
nostra relazione con lui? Tra le righe del vangelo risuona un
Regia liturgica
• In questa domenica che rimette al centro la misericordia
di Dio e il suo agire a nostro vantaggio perfino nei cammi-
ni di distanza da lui, nel girovagare errante dei nostri pas-
saggi di vita, si potrebbe valorizzare in modo particolare il
momento della richiesta di perdono.
• Perciò, in luogo di quanto suggerito sopra per l’atto pe-
nitenziale, si potrebbe usare il Rito per la benedizione e
l’aspersione dell’acqua benedetta (cf. Messale romano,
989-994).
• Inoltre, suggeriamo di utilizzare la Preghiera Eucaristica
della Riconciliazione I oppure la Preghiera Eucaristia del-
la Riconciliazione II.
laPreghiera
di Roberto Laurita
In quel tempo, 1Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un am-
ministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
2
Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua
amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
3
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi
toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi
vergogno. 4So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato
dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
5
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: 6“Tu
quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli dis-
se: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. 7Poi disse a un
altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Pren-
di la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
8
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con
scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scal-
tri dei figli della luce.
9
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché,
quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
10
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e
Scegliere le relazioni
come discepoli di Gesù
Con le stesse parole di Gesù, i suoi discepoli potrebbero
essere chiamati «figli della luce». Se consideriamo l’espres-
sione un semitismo – la ritroviamo infatti anche altrove nel-
la letteratura giudaica – allora il suo primo significato rinvia
alla natura della luce, la trasparenza, applicata alla persona.
Designa perciò, metaforicamente, le persone trasparenti, ret-
te; in altri termini i «giusti». Come intendere, allora, l’invito
di Gesù a farsi degli amici con la ricchezza iniqua? Ignorava
il monito del salmista: «Beato l’uomo che non entra nel con-
siglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non sie-
de in compagnia degli arroganti» (Sal 1,1)?
In realtà le parole di Gesù rinviano a un dato antropolo-
gico che ritroviamo nella Bibbia e fuori di essa: l’importanza
di saper scegliere le relazioni. Un discepolo, un «giusto» deve
saper scegliere le relazioni «giuste», che possono essere inte-
se in più modi. Una relazione potrebbe essere giusta in sen-
so funzionale; attraverso di essa posso conseguire uno scopo
che mi sono prefissato, per esempio trarre vantaggio per un
mio interesse personale, per avere un favore. In questo senso
però il discepolo di Gesù tradirebbe il suo discepolato che si
caratterizza per la dimensione agapica della vita («amatevi
come io vi ho amato»). In senso evangelicamente positivo,
una relazione è giusta quando esprime una prossimità fisica
o morale e spirituale senza scopi che strumentalizzino le per-
sone coinvolte nella relazione e con la caratteristica della re-
ciprocità, entriamo così nella sfera dell’amicizia.
1
R. Guardini, Etica, Marcelliana, Brescia 20032, 165.
programmare la celebrazione
di Michele Roselli
Discernere il messaggio
«Farsi amici con la ricchezza disonesta» (vangelo). Queste
parole indicano bene il messaggio delle Scritture di questa
domenica. I diversi contributi offrono dettagli utili alla lo-
ro interpretazione, ma qui mettiamo l’accento su ciò che ci
sembra il centro: le relazioni – con l’Altro e con gli altri – val-
gono più del possesso. Le letture ci pongono di fronte a una
scelta: in chi o in che cosa mettiamo la nostra fiducia? In Dio
o nelle ricchezze? «Mammona», il termine che nelle vecchie
traduzioni indicava queste ultime, deriva da una radice che
significa proprio fiducia. L’alternativa è chiara: ci affidiamo
più volentieri ai nostri tornaconti, al nostro utile (prima let-
tura), oppure al Dio affidabile che vuole che tutti gli uomini
siano salvati (seconda lettura)? Dove sta il tesoro del nostro
cuore? Da questo deriva l’invito: trasformare le ricchezze
(ciò che abbiamo), in strumenti di fraternità e dono (ciò che
diamo). Proprio come fa l’amministratore disonesto. Perché
la fede è dono, non possesso: si dà fiducia, non si ha fiducia.
2
Francesco, Fratelli tutti. Enciclica sulla fratellanza e l’amicizia sociale,
Assisi, 3 ottobre 2020, § 140.
Per l’omelia
▶ Uno sconcerto rivelativo. La parabola dell’amministra-
tore disonesto lodato dal padrone e additato come esempio
genera sempre un certo sconcerto. Proprio su questo disagio
istintivo conviene sostare. Non solo per comprendere meglio,
ma anche per sentire ciò che la parola di Dio vuole dire a noi
e svelare di noi. Le parabole sparigliano le nostre sicurezze
religiose, ci invitano a rivedere le rappresentazioni di Dio e
di noi. E proprio il punto in cui ci irritano di più, spesso, è
quello in cui è rivelato l’automatismo in cui abbiamo ingab-
biato Dio e la nostra vita di credenti.
Apologia di reato?
di Roberto Laurita
laPreghiera
di Roberto Laurita
Invocazioni penitenziali:
– Signore Gesù, noi abbiamo messo i nostri interessi sopra ogni cosa e sopra di
te: abbi pietà di noi. Kýrie, eléison!
– Cristo Signore, mediatore tra Dio e gli uomini, hai dato te stesso in riscatto
per tutti: abbi pietà di noi. Christe, eléison!
– Signore Gesù, da ricco che eri ti sei fatto povero perché noi diventassimo ric-
chi: abbi pietà di noi. Kýrie, eléison!
Prima lettura: Amos denuncia l’avidità di chi calpesta i poveri, stermina gli umi-
li e così facendo non rispetta neppure Dio. Il duro monito finale è invito a ravve-
dersi e pentirsi.
Salmo responsoriale: Dio è Signore di ogni cosa. Egli abita in alto, ma si prende
cura dei poveri e dei deboli e capovolge le logiche umane.
Seconda lettura: Paolo raccomanda alla comunità l’importanza della preghiera
per tutti e per coloro che governano e stanno al potere. Essa è gradita a Dio che
vuole, per ciascuno, la salvezza.
Vangelo: Con chiarezza il vangelo dice che non è possibile servire Dio e la ric-
chezza. Si deve scegliere: dare o avere? Accumulare crediti o rimettere i debiti?
Intenzioni per la preghiera dei fedeli:
– Per la chiesa: sia segno profetico nel mondo. Sia liberata dalle logiche di am-
bizione. Povera e affidata alla potenza della tua Parola, si ponga a servizio di
tutti gli uomini e le donne. Ti preghiamo.
– Per chi governa le nazioni, per chi sta al potere e per quanti hanno responsa-
bilità nella società civile: operino sempre in vista del bene per tutti, con spiri-
to di dedizione. Ti preghiamo.
– Per tutti noi, quando ripiegati sui nostri interessi non siamo attenti al bisogno
dei poveri: insegnaci ad amare e a farci amici di tutti. Ti preghiamo.
– Per la nostra comunità, perché non ceda ai compromessi della ricchezza e del
dominio e, ravvedendosi, impari il dono dal Figlio tuo che ha dato se stesso
per tutti. Ti preghiamo.
1
Fonte della citazione reperibile in: www.ansa.it/ansa2030/notizie/as-
vis/2021/07/23.
programmare la celebrazione
di Gabriele Tornambé
Per l’omelia
▶ Divenire “segni” del fare memoria. La storia di Lazzaro è
una storia che assume i contorni e i contenuti della più racca-
pricciante attualità. La sua vicenda nell’essere “al margine”
si ripresenta dinanzi agli occhi della nostra società contem-
poranea che si autodefinisce “civilizzata”.
Divari tra chi spreca e chi fa fatica a nutrirsi, tra chi recla-
ma diritti, che spesso sono più che altro dei capricci, e coloro
ai quali sono negati i diritti basilari dell’umamo. Anche nel-
la problematica vicenda pandemica e nella sua risoluzione
abbiamo potuto miseramente verificare l’asimmetria di una
distribuzione delle risorse destinate alla cura e alla preven-
zione. I giorni a noi più vicini, inoltre, feriscono i nostri occhi
e la nostra sensibilità con immagini e storie che ci mettono a
contatto con la cruda e tragica realtà della guerra.
Quanti «Lazzaro» devono ancora soffrire in vita su que-
sta terra perché l’uomo possa comprendere e convertirsi?
Quanti ricchi e potenti devono rischiare la pienezza della
propria vita per non aver ascoltato la voce di chi si trova di-
nanzi alla porta della propria casa, malato, emarginato, pro-
fugo?
Cristo Gesù è venuto a portare la sua salvezza nella buo-
na novella, lui che è Parola eterna del Padre, e nei segni, non
solo per “fare in memoria” di lui ma per essere noi stessi me-
moria vivente del Dio della vita. Dobbiamo davvero arren-
derci al fatto che neanche se uno tornasse dai morti il cuore
dell’uomo saprebbe convertirsi e credere?
Capovolgimento in vista!
di Roberto Laurita
laPreghiera
di Roberto Laurita
Invocazioni penitenziali:
– Signore, tu dai il pane gli affamati, liberi i prigionieri, ridoni la vita ai ciechi,
proteggi i deboli e gli indifesi. Kýrie, eléison!
– Cristo, tu ami i giusti e rendi giustizia agli oppressi ma sconvolgi le vie dei
malvagi. Christe, eléison!
– Signore, tu rimani fedele per sempre e regni di generazione in generazione.
Kýrie, eléison!
Prima lettura: Dopo essersi rivolto a quanti detestano il diritto e la giustizia, e a
coloro che praticano un culto solo esteriore, Amos, chiamato da Dio, indirizza ai
ricchi figli di Israele la parola che il Signore gli affida.
Salmo responsoriale: Nonostante la superficialità dell’uomo e la sua eccessiva
attenzione ai beni della terra, il Signore non cessa di realizzare il suo progetto sal-
vifico per l’umanità intera.
Seconda lettura: Rivolgendosi a Timoteo, l’Apostolo Paolo formula delle esorta-
zioni di carattere etico e invita con forza il discepolo, a combattere la buona bat-
taglia della fede e a custodire il comandamento del Signore.
Vangelo: La parabola che ci viene proposta ci rivela come la disattenzione verso
chi mendica alla porta dell’abbondanza e verso la parola di Dio costituisce il de-
nominatore comune dell’unica condanna ricevuta.
Intenzioni per la preghiera dei fedeli:
– Per la chiesa, affinché sia sempre madre attenta a ciascuno dei suoi figli e sap-
pia discernere le necessità spirituali e materiali di chi si ferma sulla soglia del-
la sua porta. Preghiamo.
– Per i governanti, affinché sappiano promuovere leggi e percorsi che favorisca-
no una più equa distribuzione delle risorse e una maggiore solidarietà socia-
le. Preghiamo.
– Per coloro che amministrano grossi capitali, affinché non siano asserviti a lo-
giche di sfruttamento ma sappiano sviluppare proposte nuove ed eticamen-
te fondate per una sostenibilità locale e mondiale. Preghiamo.
– Per quanti sono vittime della piaga dell’usura, possano trovare nella comuni-
tà civile e cristiana strumenti di rimedio alle tristi situazioni di sfruttamento e
oppressione che vivono. Preghiamo.
– Per la nostra comunità, affinché si renda sempre capace di condividere il pa-
ne della Parola e della carità, confidando nella continua provvidenza di Dio
che opera attraverso i cuori e le mani degli uomini e delle donne di buona
volontà. Preghiamo.
quanto gli è stato ordinato dal suo signore. Il motivo del fare
o dell’agire in conformità alla volontà divina o alla parola del
Signore è un tratto peculiare del discepolato: solo chi ascolta
e mette in pratica le parole del Cristo è paragonabile all’uo-
mo che ha edificato la sua casa sulla roccia (Lc 6,47-48); ap-
partenere alla famiglia che Gesù ha stabilito sulla base dei
legami spirituali comporta l’accoglienza e la pratica del suo
messaggio (8,21). È proclamato beato il servo/discepolo che,
al suo ritorno, il padrone troverà a svolgere fedelmente e
saggiamente l’incarico affidatogli (12,43). Pertanto, l’inutili-
tà dei discepoli non dev’essere concepita come se i discepoli
non debbano sentirsi utili alla causa del Vangelo; anzi, viven-
do secondo le indicazioni del Maestro, essi prendono parte
al compito di diffondere il Vangelo fino ai confini della terra
(At 1,8), senza trarne beneficio o guadagno sul piano perso-
nale. Difatti, la ricompensa terrena del discepolo è il disce-
polato stesso, perché la sequela gli consente di vivere in rela-
zione con il Cristo e di poter entrare nel regno di Dio e così
ottenere la vita eterna (18,29-30).
attualizzare il messaggio
di Lucia Felici
Servi e padroni
Credo che il brano del Vangelo di Luca proposto in questa
domenica possa risultare a prima lettura un po’ sgradito: es-
sere richiamati a un dovere non è mai piacevolissimo, soprat-
tutto se colui che lo fa ci invita a considerarci «servi inutili»!
Eppure la prima immagine che mi è venuta alla mente ri-
leggendo questo brano è quella di Gesù stesso che, indossa-
programmare la celebrazione
di Gabriele Tornambé
Per l’omelia
Alcuni dei germi di riflessione che provengono dall’ab-
bondanza della parola di Dio che ci viene donata in questa
domenica, possono condensarsi attorno a tre diversi termini
qui di seguito riportati.
Quale fede?
di Roberto Laurita
Che cosa significa credere? Ecco una domanda a cui oggi non
è possibile sfuggire! Anche noi, infatti, siamo invitati a fare come
gli apostoli, a dire a Gesù: «Aumenta la nostra fede!». Ma cosa
significa esattamente «aver fede»?
Per qualcuno la fede si esercita nel credere ad alcune verità:
che Dio esiste, che è il creatore del mondo, che Gesù Cristo è vero
Dio e vero uomo… Ma non è esattamente questo che noi affer-
miamo quando recitiamo il Credo. Dopo il verbo «credere», infat-
ti, troviamo una preposizione – «in» – che gli conferisce un senso
tutto particolare: «credere in» significa non solo ritenere che una
persona esiste e riconoscerla nella sua identità, ma avere fiducia
in lei, abbandonarsi a lei come farebbe un bambino con la madre.
«Credere in Gesù Cristo», dunque, vuol dire affidargli la pro-
pria vita, essere disposti a mettere in pratica la sua Parola anche
quando costa, prendere sul serio le sue promesse e i suoi doni.
Da questo punto di vista appare del tutto bizzarro chi afferma di
“avere molta fede”, ma di “essere poco praticante”, esattamente
come chi dicesse che vuole tanto bene ad una persona, ma non
è disposto a fare proprio nulla per lei.
Di ben altra cosa parla oggi Gesù. Quello che lui chiama «fe-
de» ha a che fare con l’amore, un amore autentico, forte, che
cambia tutta la vita. Questa fede, quella vera, produce degli ef-
fetti imprevedibili, insperati. Ne basta poca – quanto un granelli-
no di senapa, il più piccolo di tutti i semi – per riuscire a compie-
re azioni meravigliose. Il vangelo accenna ad un albero sradicato
dalla terra e trapiantato nel mare, il che a molti degli ascoltatori
sembrava impossibile. Ma noi oggi possiamo evocare anche al-
tre realtà, che a molti paiono ugualmente improbabili. La fede
– questa fede che è sempre unita all’amore – riesce a vincere l’o-
dio e la cattiveria con la bontà, la mitezza, il perdono. È in grado
di superare difficoltà insormontabili perché è dotata continua-
mente di pazienza e di dolcezza, di saggezza e di lungimiranza.
Si fa continuamente dono, offerta di aiuto, fino al sacrificio più
grande, quello della stessa vita.
Ecco la fede che anche noi oggi chiediamo a Gesù: la fede che
sorregge e trasforma, la fede che fa avvertire il sapore della bon-
tà di Dio, una bontà smisurata.
laPreghiera
di Roberto Laurita
Invocazioni penitenziali:
– Per tutte le volte in cui non abbiamo ascoltato la tua voce. Kýrie, eléison!
– Per tutte le volte in cui abbiamo indurito il nostro cuore. Christe, eléison!
– Per tutte le volte in cui ti abbiamo tentato e messo alla prova. Kýrie, eléison!
Prima lettura: Il profeta Amos rivolge al Signore due domande che hanno l’a-
maro sapore di uno sfogo causato dalla situazione di violenza e oppressione che
il popolo d’Israele sta vivendo. Il Signore non fa tardare il suo intervento di con-
forto.
Salmo responsoriale: Le parole di questo salmo descrivono scene di vita litur-
gica dei pellegrini che entravano nel tempio di Gerusalemme. La celebrazione
domenicale ci permette di cantare ed acclamare al Signore, di avvicinarci a lui e
rendergli grazie.
Seconda lettura: La voce dell’apostolo Paolo si rivolge al fidato compagno di
missione Timoteo. A questi rivolge l’esortazione di ravvivare il dono del mini-
stero a servizio del Vangelo e di non vergognarsi della testimonianza data al Si-
gnore.
Vangelo: Attraverso l’uso di due immagini, il Signore ammaestra gli apostoli de-
siderosi di aumentare la propria fede: con la semplicità del seme di senape e la
dedizione del «servo inutile» il Maestro di Nazaret concretizza la propria rispo-
sta andando oltre l’attesa dei suoi ascoltatori.
Intenzioni per la preghiera dei fedeli:
– Per i pastori della chiesa e i fedeli laici, per i religiosi e i missionari, e per colo-
ro che soffrono per il Vangelo, affinché possano trovare forza nella fede pro-
fessata e condivisa e ricevere dal Padre la ricompensa nella beatitudine eter-
na promessa da Cristo. Preghiamo.
– Per le chiese locali impegnate in cammini sinodali, affinché, sotto la guida
dello Spirito, possano accogliere i copiosi frutti di conversione pastorale che
il Signore vorrà loro donare. Preghiamo.
– Per i governanti, affinché, in ogni parte del mondo, si impegnino a promuo-
vere leggi consone agli insegnamenti del Vangelo. Preghiamo.
– Per quanti sono vittime di violenza a causa di guerre, violazione dei diritti e
sfruttamento insensato delle risorse naturali: possa il Signore manifestare la
sua presenza e la sua potenza, e possa l’uomo contribuire a una promozione
della giustizia e della pace. Preghiamo.
– Per la nostra comunità, affinché ciascuno dei suoi membri, in particolare
quanti svolgono un servizio ecclesiale, si sforzino di vivere il proprio servizio
come risposta a una vocazione ricevuta da Cristo e confermata dalla chiesa,
con disponibilità vera e umiltà sincera. Preghiamo.
Figlio mio, 8ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Da-
vide, come io annuncio nel mio vangelo, 9per il quale soffro fino a porta-
re le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! 10Perciò io sopporto ogni cosa per
quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in
Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
11
Questa parola è degna di fede: Se moriamo con lui, con lui anche vivre-
mo; 12se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui
pure ci rinnegherà; 13se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può
rinnegare se stesso.
attualizzare il messaggio
Per l’omelia
La proposta omiletica per questa domenica potrebbe ar-
ticolarsi facendo riferimento a quattro termini chiave: «Ab-
bi pietà di noi!»; «Ricordati di Gesù Cristo!»; «Gratuità!»;
«Ringraziarlo!».
affida alla parola del Signore che promette vita eterna a chi
cammina e prega con lui.
Grazie!
di Roberto Laurita
nato indietro per dire «grazie». Agli altri è bastato essere guariti,
poter tornare alle loro case. Hanno capito che sono un segno di
amore, di affetto, di amicizia? Solo quando sentiamo il loro «gra-
zie» ne siamo veramente sicuri…
laPreghiera
di Roberto Laurita
Invocazioni penitenziali:
– Signore, tu che riveli a tutti i popoli la tua giustizia, abbi pietà di noi. Kýrie,
eléison!
– Cristo, tu che con la tua Parola guarisci le ferite di ogni fratello dell’umanità,
abbi pietà di noi. Christe, eléison!
– Signore, tu che ti ricordi del tuo amore e della tua fedeltà, abbi pietà di noi.
Kýrie, eléison!
Prima lettura: Obbediente alle indicazioni di Eliseo, lo straniero Naaman il Si-
ro si immerge nel Giordano, guarisce dalla sua malattia ed esprime il suo deside-
rio di servire il Dio di Eliseo.
Salmo responsoriale: Il salmista invita a riconoscere la fedeltà di Dio che mani-
festa la sua salvezza e la sua giustizia ai popoli, cantando il canto nuovo di una
vita offerta per amore.
Seconda lettura: L’apostolo Paolo esorta Timoteo a ricordare la fedeltà di Dio,
manifestata nella risurrezione di Cristo dai morti, che non viene meno nono-
stante l’infedeltà dell’uomo.
Vangelo: Dieci lebbrosi invocano da Gesù il dono della guarigione. Obbedendo
alla sua Parola si riconoscono guariti, ma soltanto uno è capace di ringraziare per
un dono che non ha prezzo.
Intenzioni per la preghiera dei fedeli:
– Per la chiesa: perché ogni battezzato possa riscoprire con umiltà l’arte di sa-
per invocare mediante la preghiera la guarigione del corpo e dello spirito.
Preghiamo.
– Per i governanti delle comunità civili: perché di fronte alle situazioni di malat-
tia e di dolore, non abbiano paura di riconoscere il valore dell’esperienza reli-
giosa dell’umano, delle sue tradizioni e dei suoi riti. Preghiamo.
– Per coloro che sono incapaci di riconoscere i gesti di gratitudine degli altri: il
tuo Spirito Signore illumini i loro occhi, li renda capaci di vedere i segni del
tuo amore. Preghiamo.
– Per la nostra comunità cristiana che celebra l’eucaristia: perché sappiamo at-
tingere da essa la sorgente per fare della nostra vita un culto a te gradito. Pre-
ghiamo.
9
Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia
contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano
il bastone di Dio». 10Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per
combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla ci-
ma del colle.
11
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava
cadere, prevaleva Amalèk. 12Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero
una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne
e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così
le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
13
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.
In quel tempo, 1Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessi-
tà di pregare sempre, senza stancarsi mai: 2«In una città viveva un giudi-
ce, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3In quella città c’e-
ra anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia con-
tro il mio avversario”.
4
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non te-
mo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tan-
to fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importu-
narmi”».
6
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7E Dio
non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui?
Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamen-
te. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Le domande e la preghiera
1. Le domande di Gesù
2. Nella preghiera
14,36; cf. Mt 26,39; Lc 22,42) e poi sulla croce: «Alle tre, Gesù
gridò a gran voce: […] “Dio mio, Dio mio, perché mi hai ab-
bandonato?”» (Mc 15,34; cf. Mt 27,46). Le domande accom-
pagnano, quindi, anche il momento finale della vita di Gesù
e contribuiscono a svelarne il senso: un intenso rapporto di
amore con il Padre, un amore messo alla prova dalla soffe-
renza e dalla morte, che nella preghiera ritrova la forza del
dono di sé, capace di vincere la separazione e la solitudine
causate dal peccato.
3. Dopo la Pasqua
6. Le domande e la preghiera
Discernere il messaggio
Il vangelo odierno propone una parabola con cui Gesù in-
segna la necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai, e
garantisce che Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano a
lui giorno e notte. Il tema della preghiera segna anche la pri-
ma lettura, che propone un episodio del libro dell’Esodo, da
intendere in modo allegorico: Mosè sul monte alza le mani
in preghiera e Giosuè, in basso, combatte e vince la battaglia
contro Amalèk, figura del male. Con il salmo confermiamo
che il nostro aiuto viene dal Signore, che ci custodisce in tutti
i nostri passi. Nella seconda lettura l’apostolo Paolo invita il
discepolo Timoteo a rimanere saldo in quello che ha impara-
to e a fare tesoro delle sacre Scritture e a predicarle in ogni
modo anche agli altri.
Per l’omelia
▶ Dio e le nostre preghiere. Davanti al grande mistero del
male, alle guerre e alle sofferenze del mondo nasce la doman-
da che inquieta e accompagna l’esistenza umana: perché Dio
non risponde alle nostre preghiere? Le nostre mani si stanca-
no, non riusciamo a tenerle alzate e cresce in noi la paura di
essere abbandonati. C’è un rischio: il nostro cuore potrebbe
indurirsi e potrebbe crescere dentro di noi una sbagliata idea
di Dio, una falsa immagine di lui. Dio sa di cosa abbiamo bi-
sogno; ma noi lo sappiamo? Quanto le nostre preghiere sono
vicine al nostro cuore? Quanto le nostre preghiere sono solo
l’eco di emozioni passeggere? L’insistenza con cui domandia-
mo a Dio una cosa ci aiuta a intuire ciò di cui davvero abbia-
Perché pregare?
di Roberto Laurita
È vero: sulla preghiera se ne sentono di tutti i colori. In effet-
ti ognuno ha costruito una definizione “su misura”, fatta appo-
sta per sé, adattata ai suoi gusti e ai suoi comportamenti. Così
chi prega poco ne mette in risalto la spontaneità (non bisogna
sentirla come un obbligo!), chi non ha la pazienza di ascoltare la
considera un “parlare con Dio” (anche se Dio dovrebbe rimanere
sempre zitto!), chi non ha tempo la presenta breve e rapida come
un telegramma (non occorrono tante parole: bastano un segno
di croce e un buongiorno!). In tutte c’è una parte di verità, ma
emergono anche vistose omissioni e sostanziali dimenticanze.
Oggi abbiamo l’opportunità di ascoltare quello che Gesù vuo-
le dirci sulla preghiera. Vengono così alla luce aspetti che forse ri-
schiamo di dimenticare, ma che agli occhi del Signore sembrano
decisamente importanti. Perché pregare, dunque?
Perché è un bisogno urgente della nostra fede! Collocati nel-
le situazioni più diverse, esposti alla tentazione, coscienti della
nostra fragilità, la fede si trova spesso in situazioni di prova. E
quindi rischia di venir meno. Rischia di perdere forza, vivacità,
tensione, energia, originalità. Rischia di non essere più in grado
di orientare scelte, decisioni, atteggiamenti evangelici. La pre-
ghiera, che nasce dalla fede, la rafforza, la sostiene, le permette
di affrontare ogni difficoltà. Un rapporto personale non si regge
senza dialogo, senza segni di affetto, di amicizia, di tenerezza: nel
nostro rapporto con Dio la preghiera assicura tutto questo.
La preghiera tiene desta la nostra speranza, ci mantiene vigi-
lanti, rivolti con il cuore, la mente e l’azione al compimento del
laPreghiera
di Roberto Laurita
Invocazioni penitenziali:
– Signore, che fai prontamente giustizia, abbi pietà di noi. Kýrie, eléison!
– Cristo, che ci insegni la necessità di pregare sempre senza stancarsi, abbi pie-
tà di noi. Christe, eléison!
– Signore, che ci doni sempre la tua Parola, abbi pietà di noi. Kýrie, eléison!
Prima lettura: Nel deserto, Israele lotta per sopravvivere ad Amalek, il nemico.
Mosè, su una collina, prega con le mani alzate, implorando la potenza di Dio per
il suo popolo. Mosè orante è modello della perseveranza nella preghiera.
Salmo responsoriale: Il Creatore è anche il Salvatore, colui che si prende cura di
ogni fedele; colui che accompagna, veglia e protegge.
Seconda lettura: Paolo indica al figlio spirituale Timoteo le caratteristiche del
cristiano adulto: saldo nell’educazione ricevuta e aggrappato alla sacra Scrittura.
Vangelo: Pregare sempre, senza stancarsi. Perché?
Intenzioni per la preghiera dei fedeli:
– Per il papa, i vescovi e per tutti i pastori della chiesa: siano per noi testimoni
fedeli della Parola. Preghiamo.
– Per i governanti: sappiano coltivare il bene e la pace nel mondo, animati dalla
giustizia misericordiosa di Dio, dalla sua carità e dal suo cuore di Padre. Pre-
ghiamo.
– Per gli uomini e le donne del nostro tempo, perché si aprano al dono della
fede e rivolgano il loro cuore a Dio, nella certezza di ottenere da lui pronta-
mente ogni bene necessario. Preghiamo.
– Provvedi alla tua chiesa i missionari del Vangelo, possano essere instancabi-
li nel pregarti, animati dalla fede e dall’abbandono al tuo amore. Preghiamo.
– Per noi qui riuniti: perché sentiamo l’esigenza di pregare sempre senza stan-
carci mai, alzando al cielo le nostre mani, per sostenerci reciprocamente nella
carità ed edificare il tempio santo di Dio. Preghiamo.
LE DINAMICHE
DEL DISCERNIMENTO
Verso la soluzione dei conflitti morali
Introduzioni e trattati 52
216 pagine
€ 20,00
FRANCK DUBOIS
PERCHÉ LE MUCCHE
RISUSCITANO
(probabilmente)
Ovvero, perché mio padre non resterà
tutta la vita bloccato in ascensore
Postfazione all’edizione italiana di Martin M. Lintner
QUERINIANAEDITRICE
LA GENESI
DEL BENE E DEL MALE
La (ri)caduta e il peccato originale nella Bibbia
Biblioteca Biblica 35
200 pagine
€ 28,00
KLAUS BERGER
UN CAMMELLO
PER LA CRUNA
DI UN AGO?
L’umorismo di Gesù
Books
240 pagine
€ 28,00
QUERINIANAEDITRICE
✓
Collegati al link: https://bit.ly/37YZuPZ
partecipa al sondaggio
e aiutaci a migliorare!
Inquadra
e partecipa
!
€ 50,00
CLAUSOLA CONTRATTUALE: La sottoscrizione dell’offerta dà diritto a ricevere informazioni commerciali sulle pubblicazioni Queriniana. Se non desidera riceverle, barri la seguente casella: ☐
Sinodalità e riforma
J. WERBICK, Dio - umano € 44,00
C. ZUCCARO, Le dinamiche del discernimento € 20,00
K. BERGER, Un cammello per la cruna di un ago? € 28,00
C. BÖTTINGHEIMER, (In)Sensatezza della preghiera € 26,00
B. SESBOÜÉ, Chiesa e libertà € 30,00
J.C. LAVIGNE, Il momento contemplativo € 23,00
J. DRISCOLL, Gloria meravigliosa € 26,00
F.G. BRAMBILLA, Amoris laetitia, un amore concreto € 13,00
M. BELLI, Presenza reale € 18,00
CONDIZIONI DI VENDITA
Sconto: 5% (da applicare sul prezzo di copertina, a cura del cliente)
Modalità di pagamento:
☐ Pagamento in contrassegno (sarà effettuato alla consegna del pacchetto)
– Pagamento anticipato, a mezzo (è necessario allegare ricevuta del versamento)
☐ conto corrente postale n. 346254 intestato a: Ed. Queriniana - 25123 Brescia
☐ bonifico bancario intestato a: Congregazione S. Famiglia di Nazareth - Ed. Queriniana
Via Ferri, 75 - 25123 Brescia | c/o BPER Banca
IBAN: IT42Z0538711210000042678879
Spese di spedizione:
■ per ordini con pagamento in contrassegno: � 6,00
■ per ordini con pagamento anticipato: � 3,00
DATI DI SPEDIZIONE
indirizzo
telefono e-mail
✂
firma (leggibile)
vasile soptea - vasilesoptea@gmail.com - 12/09/2022
HRISTOPH BÖTTIGHEIMER
(IN)SENSATEZZA
DELLA PREGHIERA
Alla ricerca di una ragionevole
e:
o:
E?
responsabilità
978-88-399-3440-6
256
€ 26,00
Anno C
SETTEMBRE/OTTOBRE 2022 • 539 • [4.9 - 16.10]
Servizio
della
Parola
4 settembre
16 ottobre
2022
539
Servizio della Parola
strumento di lavoro
per la comunicazione di fede nelle assemblee
Queriniana
novità
RAFAEL LUCIANI, SERENA NOCETI,
Editrice Queriniana - via Ferri 75 - 25123 Brescia (Italia/UE)
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/2/2004, n. 46), art. 1, c. 1 – LO/BS
-3442-0
240
€ 28,00
SINODALITÀ
Flavio Dalla Vecchia, Roberto Laurita
direttore responsabile: Vittorino Gatti
redattore: Stefano Fenaroli
Per il download dei contenuti disponibili all’abbonato è richiesto di essere preliminarmente registrato sul sito Queri- Una cristologia ‘elementare’
niana (e nel profilo dev’essere inserito il codice abbonato). Questa la procedura per scaricare i pdf della rivista: 1) dalla Home page
cliccare su Login (oppure su Download) e inserire Username e Password scelti in fase di registrazione; 2) dalla pagina delle Riviste,
accedere al fascicolo; 3) cliccando sul bottone con il simbolo del lucchetto, il file verrà scaricato automaticamente sul computer.
Tutti i diritti sono riservati. È pertanto vietata la riproduzione, l’archiviazione o la trasmissio-
ne, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, comprese la fotocopia e la digitalizzazione, senza
l’autorizzazione scritta dell’Editrice Queriniana.
Biblioteca di teologia contemporanea 212
Associato all’USPI Questa testata è associata a
Anno C
CHIESA E LIBERTÀ
della
Teologia e responsabilità storica
a confronto Parola 539
Giornale di teologia 443
4 settembre
16 ottobre
CHRISTOPH BÖTTIGHEIMER
(IN)SENSATEZZA
DELLA PREGHIERA
Alla ricerca di una ragionevole
ISBN: 978-88-399-3440-6
Pagine: 256
Prezzo: € 26,00