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KARL POPPER

• Vienna, 1902
• Con l’avvento del nazismo si trasferisce in Nuova Zelanda

POPPER E IL NEOPOSITIVISMO

3 Correnti di pensiero riguardo al rapporto fra Popper e il neopositivismo:

1. Neopositivista «dissidente», ma pur sempre neopositivista


2. Avversario per eccellenza del neopositivismo
3. Posizione intermedia, ovvero una combinazione di elementi positivistici con elementi antipositivistici, non
sempre coerentemente conciliati tra loro (teoria più accreditata)

Il suo pensiero, infatti, si è pur sempre sviluppato sotto l’influenza del positivismo, con la quale egli condivide alcune
questioni, come per esempio:

• La battaglia per l’unità della scienza


• La persuasione dell’unicità del metodo scientifico
• L’idea della scienza come miglior esempio di condotta intellettuale

POPPER E EINSTEIN

• L’influenza più importante di tutte è stata esercitata da Einstein


• E proprio in relazione anche al pensiero di Einstein che Popper formula i suoi problemi teorici fondamentali,
come, la demarcazione tra scienza e pseudoscienza, e quello della certezza del pensiero scientifico
• Elabora il nucleo centrale del suo pensiero epistemologico con le idee del fallibilismo e falsificabilità

RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA DI POPPER RAPPRESENTA IL RIFLESSO FILOSOFICO DELL A


RIVOLUZIONE SCIENTIFICA COMPIUTA DA EINSTEIN IN FISICA
• In particolar modo, Popper rimase colpito che Einstein avesse formulato alcune previsioni “rischiose”, ovvero
previsioni che fossero programmaticamente organizzate non in vista di facili conferme, ma in vista di possibili
smentite
• Condivide con Einstein la conclusione che le teorie scientifiche non sono verità assolute ma semplici ipotesi o
congetture destinate a rimanere tali.

RIABILITAZIONE DELLA FILOSOFIA

L'EPISTEMOLOGIA è quella branca della filosofia che si occupa delle condizioni sotto le quali si può avere conoscenza
scientifica e dei metodi per raggiungere tale conoscenza.

• Popper procede a una riabilitazione generale della filosofia


• Le teorie filosofiche esistono perché esistono problemi di natura specificamente filosofica come: “esiste
l’induzione?”, “che rapporti esistono tra mente e corpo?”, “Che cos’è la democrazia e perché è preferibile alla
dittatura?”
• Popper rifiuta la riduzione della filosofia a semplice analisi linguistica, avvertendo che la filosofia ha sempre a
che fare con la conoscenza della realtà e non con vuote parole.
• Rivalutazione del pensiero dei presocratici

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IL PRINCIPIO DI FALSIFICABILITA’

• Il punto di partenza di Popper è la ricerca di un criterio di demarcazione tra scienza e non-scienza, atto a
tracciare la linea di confine tra le asserzioni delle scienze empiriche e le altre asserzioni.
• Secondo un luogo comune, una teoria risulta scientifica nella misura in cui può essere “verificata”
dall’esperienza.
• In realtà secondo Popper il verificazionismo è un mito o un’utopia, in quanto, per verificare completamente
una teoria dovremmo avere presenti tutti i casi che la esemplificano, ma ciò non è possibile.
• Popper rintraccia un nuovo principio, ispirato dal modello di Einstein, che chiama CRITERIO DI
FALSIFICABILITÀ.
• UNA TEORIA È SCIENTIFICA NELLA MISURA IN CUI È “FALSIFICABILE”, cioè nella misura in cui può venire
smentita, ovvero se i suoi enunciati risultano in potenziale conflitto con eventuali osservazioni.

LE ASSERZIONI BASE

• Asserzioni base: sono le asserzioni base che fungono da “piattaforma” per i tentativi di falsificazione delle
teorie. Non hanno valore per le proprietà oggettive, ma in virtù del fatto che gli scienziati di un certo periodo
storico si trovano d’accordo nel ritenerle valide e nell’usarle come strumenti di controllo delle teorie.

LA BASE EMPIRICA DEL SAPERE RISULTA ESSERE PRIVA DI QUALSIASI ASSOLUTEZZA


• Le asserzioni base fungono da base del pensiero scientifico in senso metodologico, da questo punto di vista la
loro funzione è duplice:
• Asserzioni base logicamente possibili: che servono per stabilire il carattere empirico delle teorie, un a teoria
risulta falsificabile se esiste almeno un “falsificatore potenziale”, ovvero un’asserzione base che entri
logicamente in conflitto con essa.
• Asserzioni base effettivamente accettate: costituiscono il punto di partenza del concreto meccanismo di
controllo di una teoria

CORROBORAZIONE

• Asimmetria logica tra verificabilità e falsificabilità (per verificare servono miliardi e miliardi di conferme, per
confutare basta un solo fatto negativo) → superiorità epistemologica del principio di falsificabilità
• La scienza non è il mondo della verità, bensì è l’universo delle ipotesi che per il momento non sono ancora
state falsificate
• Un’ipotesi teorica è CORROBORATA quando ha superato il confronto con un’esperienza potenzialmente
falsificante, il fatto che una teoria presenti un alto grado di corroborazione significa soltanto che resta
provvisoriamente in campo, in attesa di ulteriori verdetti empirici → può fungere da temporaneo criterio di
scelta tra ipotesi rivali.

METAFISICA

• Principio di falsificabilità come criterio di demarcazione atto a distinguere, all’interno delle teorie significanti,
quelle scientifiche e quelle non-scientifiche
• Con Popper → riabilitazione parziale della metafisica → non è una scienza, non essendo falsificabile, ma allo
stesso tempo non è senza senso come vorrebbero i neopositivisti.
• La metafisica esprime idee e visioni comprensibili, quindi, è discutibile razionalmente e pertanto è utile al
progresso scientifico, poiché stimola e supporta l’indagine
• Critica al marxismo e alla psicoanalisi poiché secondo lui sono caratterizzate da insufficiente falsificabilità e
dirette ad aggirare possibili smentite tramite continue ipotesi di “salvataggio”.

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PROCEDIMENTO PER “CONGETTURE E CONFUTAZIONI”

• Le teorie sono l’esito di congetture “audaci” e di intuizioni “creative” e non di procedimenti da manuale →
non esiste alcun metodo per scoprire una teoria scientifica
• Le teorie hanno molteplici sorgenti: dalla riflessione alla fantasia, l’origine di molte teorie scientifiche è di
natura extra-scientifica
• Non esiste un metodo capace di trovare le teorie bensì un metodo in grado di controllare le teorie:
PROCEDIMENTO PER CONGETTURE E CONFUTAZIONI che si basa su tre passi fondamentali:
1. Inciampiamo in un problema
2. Tentiamo di risolverlo mediante l’elaborazione di una nuova ipotesi
3. Poniamo al vaglio critico dell’esperienza la nuova ipotesi
• Possiamo riassumere il procedimento con: “problemi- ipotesi- prove”
• Abbiamo una significativa valorizzazione epistemologica e pedagogica dell’errore, l’errore è parte integrante
del sapere scientifico, al punto che fare scienza significa, incorrere in sbagli e imparare dai propri errori.

TEORIA DELLA MENTE COME FARO

• Per la tradizione che va da Bacone ai giorni nostri → la scienza si fonda sull’induzione


• Per Popper l’induzione (procedimento che va dal particolare al generale) concepito come procedimento di
giustificazione delle teorie, non esiste, in quanto, per quanto numerose possano essere le osservazioni
singolari, esse non potranno mai produrre teorie universali.
• Popper a questa visione oppone il suo modello che si basa su congetture, o ipotesi, dalle quali vengono
deduttivamente ricavate conclusioni che vengono sottoposte a controllo empirico → sintesi di elementi di
razionalismo e di empirismo
• Rigetto dell’induzione → comporta anche a un rifiuto dell’osservazionismo, ossia della teoria secondo la
quale lo scienziato “osserva” la natura senza presupposti né ipotesi precostruite, secondo Popper la nostra
mente, infatti, non è un recipiente vuoto (tabula rasa) ma un “faro” che illumina, ovvero un deposito di
ipotesi, alla luce delle quali percepiamo la realtà.

PER POPPER LA SCIENZA NON È UN EPISTEME, OVVERO UN SAPERE CERTO E DEFINITIVO, IN QUANTO
LE SUE DICHIARAZIONI SONO E RESTANO DOXA, CIOÈ PURE IPOTESI.
• La scienza non ha a che fare con la verità, ma con semplici congetture
• Tutte le conoscenze umane sono incerte e la ricerca non ha fine, il nostro sapere è strutturalmente
problematico e incerto → ripresa odierna del non-sapere socratico

LA TEORIA DELLA DEMOCRAZIA

• Differenza tra società chiuse e società aperte (come Bergson), società organizzata secondo norme rigide di
comportamento e una società fondata sulla salvaguardia delle libertà dei suoi membri, mediante istituzioni
democratiche auto correggibili, aperte alla critica razionale e alle proposte di riforma.
• Per Popper → anti-totalitarismo
• La democrazia è stata tradizionalmente attribuita in relazione al soggetto cui viene attribuito il potere, e cioè
in relazione al “popolo” o meglio alla “maggioranza”, secondo Popper però la domanda su cui riflettere non è
“chi deve esercitare il potere”, bensì “come deve essere esercitato il potere dello Stato o come deve essere
organizzato?”
• Esaltazione del metodo riformista e critica dell’atteggiamento rivoluzionario

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