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La Sezione Aurea

VITALE-ANTONUCCI

CLASSE 1B | 12/11/2021
 La sezione aurea
La sezione aurea è la parte di una linea (C) divisa in due parti diseguali. La
sua lunghezza ha
una proporzione
matematica
particolare rispetto
alla parte di linea
rimanente. In
particolare, la parte
più corta (b) sta alla
più lunga (a) come
questa sta all’intero
segmento, cioè b : a
= a : C. Questa
proporzione è molto
frequente in natura,
e viene riconosciuta
come ideale di bellezza e armonia.
Il risultato di questo rapporto è appunto il numero con cui indichiamo la
sezione aurea: 1,6180339887…
 La storia pre-ellenica
Chi furono i primi a scoprire la sezione aurea?
I cultori di storia della matematica indicano che su tale argomento vi sono
diverse questioni irrisolte: se e quali furono i primi a conoscerla ed utilizzarla
consapevolmente non si può definire con certezza.
Alcune tavolette fanno presupporre che il primo popolo a studiare la sezione
aurea fu quello dei Babilonesi. Infatti, nel 1936 nella città iraniana di Susa fu
ritrovata l’inscrizione in figura su una tavoletta cuneiforme risalente al II
millennio a.C dove si proverebbe che conoscessero l'area del pentagono.

Le ricerche sulla possibile conoscenza e utilizzo del rapporto aureo in epoca


pre-ellenica hanno riguardato anche gli antichi Egizi, ai quali soprattutto la
letteratura ottocentesca attribuiva conoscenze matematiche avanzate, le cui
tracce sarebbero tutt'oggi visibili nelle vestigia di numerosi monumenti. Per
quanto attiene al rapporto aureo, il dibattito verte su casi meno conosciuti,
come quelli dell'Osireion, della Tomba di Petosiri e della celeberrima
piramide di Cheope.
Nel primo caso si tratterebbe del monumento funerario del re Seti I (XIX
dinastia), riportato alla luce nel 1901 da Flinders Petrie. Al riguardo Robert
Lawlor, storico e archeologo che operò attorno al 1960, asserisce che
l'architettura della stanza più interna sarebbe basata su una mistica
geometria pentagonale contenente il rapporto aureo, ravvisabile in una serie
di intrecci geometrici che si possono estrapolare. Si tratta comunque di
un'interpretazione senza seguito in ambito accademico.
La tomba di Petosiri, sommo sacerdote di Thot, è stata rinvenuta da Gustave

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Lefebvre nei primi anni venti, e risale al III secolo a.C., quando era già
attestata la conoscenza della sezione aurea da parte dei Greci. In questo caso
il rapporto aureo sarebbe riscontrato, sempre dallo stesso Lawlor, in un
bassorilievo raffigurante l'imbalsamazione del sacerdote. Il caso largamente
più dibattuto riguardante l'Egitto è però la presenza della sezione aurea, nella
Piramide di Cheope nella piana di Giza e unica delle sette meraviglie a essere
giunta fino a noi intatta. Il mito che circonda la Grande piramide nasce
probabilmente in seguito all'opera di John Taylor, The great pyramid: why
was it built and who built it? (La grande piramide: perché fu costruita e chi la
costruì), pubblicata nel 1859.
 Periodo ellenico
La definizione del rapporto aureo viene fissata attorno al VI secolo a.C., per
opera della scuola pitagorica (i discepoli e seguaci di Pitagora), nell'Italia
meridionale. La definizione di rapporto aureo viene ricondotta allo studio del
pentagono regolare; il pentagono è un poligono a 5 lati nel cui numero i
pitagorici scorsero l'unione del principio maschile e femminile
(rispettivamente nella somma del 2 col 3), tanto da considerarlo il numero
dell'amore e del matrimonio. L'aura magica che i pitagorici associavano al
numero 5, e a tutto ciò che vi fosse legato, risultava legata anche a
considerazioni di tipo astrologico, in particolare al pianeta Venere, modello
dell'amore e della vita, che nel suo percorso tra la Terra e il Sole disegna in
effetti una stella a cinque punte. La sezione
aurea risulta peraltro strettamente
connessa con la geometria del pentagono:
in particolare il rapporto aureo è pari al
rapporto fra la diagonale A B e il lato B C,
ma anche fra A B e B D (questo perché in
un pentagono regolare il segmento
maggiore delimitato dal vertice del
pentagono e dall'intersezione con un'altra
diagonale è congruente al lato) e fra A C’ e
A D, e a sua volta A D e D C’, e in un'infinità
di relazioni simili, se immaginiamo che nel
pentagono regolare e stella a
pentagono centrale possiamo iscrivere una
cinque punte
nuova stella a cinque punte (o
pentagramma), la quale produrrà a sua volta un nuovo pentagono centrale, in
cui ripetere l'iscrizione del pentagramma e così via, seguendo uno schema
ricorsivo.
 La sezione aurea nell’arte greca
Gli architetti e gli artisti greci facevano grande uso dei rettangoli aurei nelle
loro opere. I Greci apprezzavano il rettangolo aureo per le sue proporzioni
perfette e caratteri magici in quanto riproducibile geometricamente
un'infinità di volte. Questo principio matematico di bellezza riflette appieno
la genialità dello spirito greco che caratterizza gran parte delle opere

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scultoree del periodo classico. Questi rettangoli aurei erano usati per
disegnare la pianta
del pavimento e della
facciata dei templi. Il
fine era sempre quello
di conferire agli
edifici l'idea di
equilibrio e
perfezione, di
raggiungere
l'Armonia universale.
Anche il Partenone di
Atene fu pensato sulla
base di questa teoria.
Il tempio fu
progettato da Fidia, Facciata del Partenone
Ictino e Callicrate a
metà del V secolo a.C. Dedicato ad Atena parthènos, è chiamato così anche
per la cella che ospitava le vergini (parthènoi) ateniesi, incaricate di servire la
dea. Nella scultura Policleto indicò come ideale supremo da perseguire la
simmetria anatomica della figura umana, maschile e femminile, equilibrata
nelle sue parti secondo la sezione aurea. Egli scrisse addirittura un canone in
cui dava le misure perfette e assolute della figura umana: questa era concepita
salda , atletica, armoniosa, con la testa piccola e la fronte larga, nella ricerca
geometrica strutturale per la resa delle parti del corpo, vincolate tra loro da
un rapporto aureo e di simmetria: la metà del corpo deve essere nell’attacco
delle gambe, il piede è un settimo della lunghezza del corpo, la testa un’
ottavo, e la faccia un decimo. Il risultato dice in un frammento rimasto di
quest’ opera letteraria Policleto, dipende da una piccolezza decisiva in mezzo
ai rapporti di proporzione.
 La sezione aurea nell’arte romana

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Vitruvio (I sec. a.C.) nel De Architectura scrive: “La composizione dipende
dalla simmetria, le cui leggi gli architetti dovrebbero rigidamente osservare.
La simmetria è creata dalle proporzioni…. noi definiamo le proporzioni di un
edificio per mezzo di calcoli relativi sia alle sue parti sia al tutto,
conformemente a un modulo
stabilito…” In tal modo il
romano Vitruvio si riallaccia
alla tradizione degli architetti
greci. In opere del primo secolo
dopo Cristo si può individuare
un utilizzo esplicito della
sezione aurea. Nella
planimetria della Casa degli
Affreschi a Luni si osservano i
giardini al centro racchiusi in
un rettangolo aureo suddiviso
in un quadrato A (giardino con
aiuole) e in un rettangolo
planimetria della casa degli affreschi a Luni ancora aureo B (giardino con
ninfeo). Nell’Arco di Costantino a Roma l’altezza dell’arco centrale è sezione
aurea dell’altezza totale; analogamente l’altezza degli archi laterali è sezione
aurea della distanza tra base e listello inferiore. Questo arco fu eretto nel 316
d.C. per celebrare la vittoria riportata dall’imperatore su Massenzio a Ponte
Milvio.
 Da Vinci e la sezione aurea
Leonardo Da Vinci fu un grande teorico della sezione aurea e ne applicò le
proporzioni come regola strutturale in molte delle sue opere. L’esempio
classico in questo caso è L’uomo Vitruviano in cui Leonardo studia le
proporzioni del corpo stabilendo che il rapporto è perfetto quando l’ombelico
divide il corpo in modo aureo. Anche la Gioconda, nella sua disposizione
geometrica e misteriosa rispetta i canoni aurei.
 Le chiese gotiche e la sezione aurea

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In tutte le cattedrali gotiche sparse nel
mondo vedremo sempre basare le
costruzioni sul quadrato, sul cerchio e sul
pentagono, coniugando l’una con l’altra,
la simmetria razionale con quella
irrazionale. È possibile dedurre dunque
che esiste una diretta connessione fra i
sistemi greci e romani e quelli gotici; del
resto, la presenza della divina
proporzione ne è una indiscutibile prova.
Dagli studi di Jean Viollet Le Duc, il
grande architetto, archeologo, storico
francese dell’architettura, restauratore di
Notre Dame e di altre importanti chiese,
mostra delle sorprendenti presenze di
geometrie improntate alla sezione
Notre Dame
aurea, sulla facciata Du Paris
di Notre Dame. La
cattedrale parigina non fu però l’unica chiesa che fu costruita secondo i
principi aurei; ritroviamo infatti la proporzione anche in alcune guglie del
duomo di Milano.
 La sezione aurea in natura
La proporzione aurea è molto diffusa in natura. Uno degli esempi più
evidenti è il Nautilus, un mollusco la cui conchiglia segue la cosiddetta
spirale aurea. Anche la disposizione dei petali di alcuni fiori segue lo stesso
andamento, così come la forma di alcune galassie o la forma dei cicloni e
degli uragani. Da questo sembra che la natura sia in grado di costruire sé
stessa in modo proporzionale e armonioso.

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