Alcuni storici affermano che ci si dovrebbe chiedere perché la rivoluzione industriale si sia verificata in Europa invece che in altri Paesi. Alcuni studiosi affermano che l’Europa si sarebbe industrializzata velocemente, altri invece sostengono che la rivoluzione dell’Inghilterra fosse diversa da quella del continente europeo. Gli istituzionalisti ritengono che lo sviluppo continentale sia stato frenato da istituzioni arcaiche che furono spazzate via dalla rivoluzione francese. I francesi quindi rimodellarono l’Europa secondo la loro nuova immagine: uguaglianza di fronte alla legge, l’abolizione dei dazi interni per creare un mercato comune, l’estensione delle scuole secondarie, istituti tecnici e università. La strategia comune dello sviluppo aveva quattro imperativi: creare un mercato unico, migliorare i trasporti, creare banche per stabilizzare la moneta e fornire capitale alle imprese. Questa strategia aiutò l’Europa continentale a raggiungere l’Inghilterra. La Prussia, che era uno stato tedesco, formò una unione doganale per limitare l’accesso ai produttor inglesi e abolì i dazi interni. Le banche d’investimento furono influenti nell’industrializzazione inglese e ebbero un ruolo di primo piano nel continente. Il primo esperimento fu quello della società generale per promuovere l’industria dei Paesi Bassi (aveva, appunto, doveva promuovere lo sviluppo industriale nei Paesi Bassi). Le banche private tedesche iniziarono a muoversi nella stessa direzione. Il credit mobilier fondato sempre in Francia, fu creato per finanziare le ferrovie e le industrie.
Lavorazione del ferro e dell’acciaio
Fino al XVIII secolo si era utilizzato il carbone di legna come combustibile per fondere e purificare il ferro. Grazie a una delle più famose innovazioni della rivoluzione industriale, il carbone di legna venne sostituito dal coke, un tipo di carbone raffinato che però, non fu economicamente conveniente. Ci vollero altri anni affinché il carbone di legna venisse totalmente rimpiazzato. Per quanto riguarda l’acciaio, questo era un prodotto costoso e secondario che veniva usato per produrre lastre e rotaie di ferro. Il problema tecnico della lavorazione dell’acciaio era che occorreva una temperatura superiore ai 1500 gradi centigradi per fondere il ferro puro e per controllare l’aggiunta di altri elementi, compreso il carbonio. L’Inghilterra nel XIX divenne “l’officina del mondo” perché produceva la maggior parte dei prodotti esportati. La Germania con il tempo, superò l’Inghilterra nella produzione dell’acciaio. Ciò ebbe delle conseguenze nella produzione di armamenti. La rivalità commerciale tra Inglesi e Tedeschi accese forti tensioni internazionali sullo sfondo dell’incombente prima guerra mondiale. Altre invenzioni importanti furono l’automobile, il petrolio, l’energia elettrica e chimica. Tutti i Paesi ricchi furono coinvolti nella creazione di queste industrie. Il primo veicolo azionato a benzina fu quello di Marcus, nel 1870, che inventò un sistema di accensione a magnete. Benz (1885) costruì la prima automobile funzionante. Nel 1895 Lanchester costruì la prima automobile inglese e inventò il freno a disco e il sistema di avviamento elettrico. La Renault, nel 1902, introdusse i freni a tamburo. Nel 1903 fu costruita la prima automobile da corsa con 4 ruote motrici. Le automobili richiesero una serie di innovazione che riguardassero il motore, i freni, il circuito elettrico, l’avviamento e le sospensioni. L’automobile moderna è il risultato di invenzioni realizzate in tutti i paesi industriali. L’innovazione era un’attività svolta collettivamente da tutti gli Stati, in quanto nel 1900 tutti i paesi industriali avevano imprese che producevano automobili. La natura macroeconomica del progresso tecnologico Le attività di ricerca venivano svolte prevalentemente negli attuali paesi ricchi che avevano sviluppato tecnologie dalle quali prevedevano di ricavare profitti. Gli alti salari dei paesi ricchi li indussero a inventare prodotti che risparmiavano lavoro intensificando l’impiego del capitale. Se i paesi poveri sono tali è perché si servono di tecnologie che sono state sviluppate in passato dai paesi ricchi.