Sei sulla pagina 1di 85

Progettazione del PDF e del PEI.

Progetto di vita e modelli di Qualità̀ della Vita:


dalla programmazione alla valutazione

Prof.ssa Catia Giaconi


Cattedra di Didattica e Pedagogia Speciale
catia.giaconi@unimc.it
COSA VEDREMO…
• Mappa delle criticità pedagogiche nella progettazione:
perché ripensare la progettazione nella prospettiva della
Qualità della Vita?
• Precisazioni concettuali ed esemplificazioni: dallo
schema classico allo schema ICF
• Percezioni sulla Qualità della Vita
• Modelli per la definizione della Qualità della Vita
• Operazionalizzazione della Qualità della Vita.
• Strumenti per la valutazione della Qualità della Vita
• Proposte di Progettazione per la Qualità della Vita dei
ragazzi con disabilità
• Mappa delle criticità sulla dimensione valutativa
Motivi di questa riflessione
sulla Qualità della Vita
• https://www.youtube.com/watch?v=v_bNwOcaBg8
Mappatura delle criticità pedagogiche:
perché ripensare la progettazione per giovani con disabilità
nella prospettiva della Qualità della Vita?
Il GIOVANE con disabilità RISCHIA di:

• Rimanere “eterno bambino” e non venire pensato come


“adulto”.
• Continuare a vivere con un corpo da giovane-adulto
“luoghi da bambini” e con persone che attivano
atteggiamenti “infantilizzanti”.
• Uscire dalla scuola con scarse abilità “abilità di vita”.
• Passare dalla condizione di scolaro a quella di
“pensionato” (Quarta, 1987).
Mappatura delle criticità pedagogiche:
perché ripensare la progettazione per giovani con disabilità
nella prospettiva della Qualità della Vita?
Il GIOVANE con disabilità (e la sua famiglia) RISCHIA (RISCHIANO)
di:

• Vivere un “vuoto” dopo il percorso scolastico: il ragazzo con


disabilità ritorna in famiglia con genitori in età senile.
• Trovarsi con meno occasioni di integrazione e partecipazione
nella comunità con rischio di deterioramento di quanto
precedente acquisito.
• Interrompe la riabilitazione, aumentando il rischio di un
precoce deterioramento, oltre al precoce processo di
invecchiamento (che inizia dai 35 ai 45 anni).
Il GIOVANE con disabilità RISCHIA di:
• Avere un progetto di vita attento ai suoi bisogni, ma dove
vengono trascurate le dimensioni della Qualità della Vita
• Non essere sentire una forte insoddisfazione per il loro tempo
libero (ISTAT, 2008) e per la sfera affettiva con una
ragazza/ragazzo.
Il GIOVANE con disabilità RISCHIA di:

• Non essere sorretto e orientato nelle fasi di transizioni:


a. Dalla scuola al mondo del lavoro;

a. Dalla casa ad altre realtà e soluzioni abitative;


Il GIOVANE con disabilità RISCHIA di:

• Avere uno scarso supporto nel processo decisionale verso la


scelta della migliore condizione di vita (Ward et al. 2003).

• Iniziare a “progettare” nel “Dopo di Noi” e non nel “Durante


Noi”.

• “Subire” la progettazione nel Dopo di Noi ed essere


“catapultato” in strutture o poco preparate (vedi per
l’autismo) o troppo “sanitarie” e a carattere assistenziale.

• “Trovarsi” con un progetto di vita scelto dagli “altri” con


scarsa attenzione al processo di autodeterminazione.

(in Giaconi, 2015, pp. 72-76)


PRECISAZIONI CONCETTUALI…
…E PROCEDURALI
• DIAGNOSI FUNZIONALE
• PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
• PROFILO EDUCATIVO INDIVIDUALE
• PROGETTO DI VITA
• QUALITA’ DELLA VITA (Quality of Life)
PRECISAZIONI CONCETTUALI:
DIAGNOSI FUNZIONALE
“DIAGNOSI”: conoscere in profondità

“FUNZIONALE”:

A. DESCRIZIONE delle funzioni (punti di forza e di debolezza)

B. “funzionale” alla costruzione del PDF e del PEI, “alla


realizzazione concreta e quotidiana di attività didattiche e
educative appropriate, significative ed efficaci”.
PRECISAZIONI CONCETTUALI:
DIAGNOSI FUNZIONALE

SCHEMA CLASSICO: “Descrizione analitica” delle funzioni, “della


compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell'alunno in
situazione di handicap" (D.P.R. 24/02/1994).

SCHEMA ICF: comprensione profonda ed estensiva del


funzionamento del soggetto nei suoi contesti (Si analizzano i
vari aspetti, le varie interconnessioni, i punti di forza e di
debolezza, le risorse, i vincoli, ciò che facilita e ciò che invece
ostacola).
PRECISAZIONI CONCETTUALI:
DIAGNOSI FUNZIONALE
• Lavoro interdisciplinare:

SCHEMA CLASSICO: team clinico-medico (unità


multidisciplinare). Punti di debolezza: spesso fornisce ben pochi
aiuti concreti agli insegnanti che devono procedere a una
programmazione individualizzata. Per questo si potrebbe dire
che poco «funzionale».

SCHEMA ICF: che veda la collaborazione degli insegnanti, degli


operatori dell’ASL e dei familiari. Si basa sulla classificazione ICF
– Classificazione Internazionale del Funzionamento, della
Disabilità e della Salute (2002), anche nella versione ICF-CY per
bambini e adolescenti (OMS, 2007)
Schema classico
Area/ambito:

• Cognitivo
• Affettivo-relazionale
• Linguistico
• Sensoriale
• Motorio-prassico
• Neuro-psicologico
• Autonomia personale e sociale
In base a quanto sopra esposto, per garantire il diritto allo studio secondo quanto previsto
dagli artt. 12 e 13 della L 104/92 e dall’art. 2, comma 2 bis della L.R. 31/80, l'alunno ha
bisogno di:

• NECESSITA’ DI SOSTEGNO PER LA DIDATTICA


LIEVE – MEDIO - GRAVE

NECESSITA’ DI ASSISTENZA
di base
• accompagnamento per gli spostamenti
• assistenza per l'igiene personale
• assistenza durante la mensa

specialistica per l’autonomia personale per :


• accompagnamento per la comunicazione
• □ non udente
• □ non vedente
• □ gravemente ipovedente

• assistenza educativa per la comunicazione e le relazioni sociali


• □ Scuola
• □ Casa
• □ Entrambi
AUSILI SPECIFICI (ausili motori e/o posturali, protesi, tecnologie compensative):

SERVIZIO TRASPORTO

DATA................................... TIMBRO E FIRMA.......................................................................


SCHEMA ICF
https://www.youtube.com/watch?v=w8kWVxES0SA
APPROCCIO TEORICO DELL’ ICF:

funzionamento umano
come un intreccio
tra fattori biologici, individuali e sociali
Modello bio-psico-sociale ICF

Condizioni di salute
Condizioni fisiche (disturbo/malattia/dotazione
biologica)

Corpo in Funzioni e strutture Attività Partecipazione


sviluppo corporee (limitazione) (restrizione)
(menomazione)

Fattori Ambientali Fattori


Fattori contestuali
Personali
Schema ICF
La Diagnosi Funzionale è redatta secondo i criteri del modello
bio-psico-sociale alla base dell'ICF dell'Organizzazione
Mondiale della Sanità, e si articola nelle seguenti parti:

• approfondimento anamnestico e clinico;


• descrizione del quadro di funzionalità nei vari contesti;
• definizione degli obiettivi in relazione ai possibili interventi
clinici sociali ed educativi e delle idonee strategie integrate di
intervento;
• individuazione delle tipologie di competenze professionali e
delle risorse strutturali necessarie per l'integrazione scolastica
e sociale.

In questa nuova versione, la Diagnosi Funzionale include anche


il Profilo Dinamico Funzionale e corrisponde, in coerenza coi i
principi dell'ICF, al Profilo di funzionamento della persona
REGIONE MARCHE seduta del pag.
GIUNTA REGIONALE 7.4.2010 7

Diagnosi con schema ICF


DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
delibera
677

AREA: M EN OM AZI ON I
D ELLE FUN ZI ON I
Codice CORPOREE Qu a lifica t or e
FUN ZI ON I N on spe ci-
B1 N e ssu na Lie ve M e dia Gr a ve Com ple t a
fica t a
N on a pplica bile
M EN TALI

B117 Funzioni intellettive

B122 Funzioni psicosociali


Funzioni del tempera-
B126 mento e della persona-
lit‡
Funzioni dellíenergia e
B130
delle pulsioni
B134 Funzioni del sonno

B140 Funzioni dellíattenzione

B144 Funzioni della memoria

B147 Funzioni psicomotorie

B152 Funzioni emozionali


Funzioni cognitive di
B164
livello superiore
Funzioni superiori del
B167
linguaggio
B172 Funzioni del calcolo
Sin t e si funz ion i m e n t a li
FUN ZI ON I
AREA:
Codice
ATTI VI TAí E PARTECI PAZI ONE

APPREN DI MENTO E APPLI CAZI ON E Qualificat ore Qualificat ore


D1
DELLA CON OSCEN ZA di perform ance di capacit‡
D1 3 3 Acquisire il linguaggio

D1 5 5 Acquisizione di abilit‡

D1 5 9 Acquisizione di base

D1 6 0 Focalizzare líattenzione

D1 6 1 Dirigere líattenzione

D1 6 3 Pensare

D1 6 6 Leggere

D1 7 0 Scrivere

D1 7 2 Calcolare

D1 7 5 Risoluzione di problemi

D1 7 7 Prendere decisioni

D1 7 9 Applicazione delle conoscenze

Apprendimento e applicazione delle cono-


D1 9 8
scenze
Sintesi
Qualificat ore Qualificat ore
D1 7 5 Risoluzione di problemi

D1 7 7 Prendere decisioni

D1 7 9 Applicazione delle conoscenze


Apprendimento e applicazione delle cono-
D1 9 8
scenze
Sin t e si

COM PI TI E RI CH I ESTE GEN ERALI ( d2 1 0 Qu a lifica t or e Qua lifica t or e


D2
ñ d2 9 9 ) di pe r for m a n ce di ca pa cit ‡
D2 1 0 Intraprendere un compito singolo
D2 2 0 Intraprendere compiti articolati
D2 3 0 Eseguire la routine quotidiana
Gestire la tensione e altre richieste di tipo
D2 4 0
psicologico
D2 5 0 Controllare il proprio comportamento
Sin t e si
Qu a lifica t or e Qua lifica t or e
D3 COM UN I CAZI ON E
di pe r for m a n ce di ca pa cit ‡
Comunicare con ñ ricevere ñ messaggi ver-
D3 1 0
bali
Comunicare con ñ ricevere ñ messaggi non
D3 1 5
verbali
Comunicare con ñ ricevere ñ messaggi nel
D3 2 0
linguaggio dei segni
D3 2 5 Comunicare con ñ ricevere ñ messaggi
Qua lifica t or e Qu a lifica t or e
D8 AREE D I VI TA PRI N CI PALI di pe r for m a n ce di ca pa cit ‡

VI TA SOCI ALE, CI VI LE E DI Qua lifica t or e Qu a lifica t or e


D9
COM UN I T¡ di pe r for m a n ce di ca pa cit ‡
D9 1 0 Vita nella comunit‡
D9 2 0 Ricreazione e tempo libero
Sin t e si vit a socia le , civile e di com un it ‡
QUALI FI CATORE BARRI ERA/ FACI LI TATORE

FATTORI N on
N on spe cifi- a p-
codice AM BI EN TAL N e ssun a Lie ve M e dia Gr a ve Com ple t a
ca t a pli-
I ca -
bile
PRODOTTI E
E1
TECNOLOGIA
RELAZIONI E
E3 SOSTEGNO
SOCIALE
FAMIGLIA
E3 1 0
RISTRETTA
PERSONE IN
POSIZIONE
E3 3 0
di
AUTORITAí
PERSONE CHE
E3 4 0 FORNISCON
O AIUTO E
SCHEMA CLASSICO:
Integrazione come cornice di senso

Profilo Profilo
Diagnosi
Dinamico Educativo
funzionale
Funzionale Individualizzato
SCHEMA ATTUALE

• Qualità della Vita come cornice di senso..


PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF)

• PROFILO: “PRO-IACERE”

• DINAMICO: ha anche lo scopo di indicare il prevedibile livello di


sviluppo che il bambino/ragazzo potrà raggiungere nell'arco
temporale considerato medio (DUE ANNI) - breve (SEI MESI)

• FUNZIONALE: descrivere il funzionamento dell’alunno nelle


seguenti aree:
• area autonomia di base, sociale ed affettivo relazionale; • area
comunicazionale e linguistica;
• area sensoriale e percettiva;
• area motorio-prassica;
• area cognitiva e neuropsicologica;
• area apprendimento curricolare
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF)

• Redatto da: Operatori sanitari, scuola, famiglia.


Materialmente lo redige la scuola.

• Tempistica: al momento dell'ingresso a scuola ed aggiornato,


di norma, nel passaggio tra i vari ordini di scuola.

• Verifiche: intermedie, in particolare in caso di significativi


cambiamenti o evoluzioni a medio termine nettamente
difformi rispetto alle previsioni.
PDF: struttura
ESEMPIO DI SCHEDA DI OSSERVAZIONE PER
COMPILAZIONE DEL PDF
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
• SEGUE il PDF o il Profilo del funzionamento della persona.
• È il PIANO dei diversi interventi calibrati sulla persona (punti forti e
deboli, potenziali di sviluppo) e quindi:
• gli obiettivi di sviluppo (anche in relazione alla programmazione di classe);
• Itinerari di lavoro (le attività specifiche);
• le metodologie;
• I “sostegni”, il sistema dei mediatori, i supporti tecnologici;
• le risorse umane e materiali;
• l’organizzazione dei tempi e degli spazi;
• I criteri, gli strumenti, le modalità per la verifica;
• le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche.
• È parte integrante della Programmazione educativa e didattica
della classe.
• Redatto da: team docente, insegnante specializzato (di sostegno),
con la collaborazione della famiglia e dell’unità operativa socio-
sanitaria.
• Tempistica: entro il primo bimestre di scuola, cioè entro il 30
novembre di ogni anno scolastico. Si verifica periodicamente.
PEI e PROGETTO DI VITA:
quale correlazione?
Il PEI diviene PEI-PROGETTO DI VITA
quando sono presenti queste due dimensioni:

• il presente, nella sua dimensione trasversale: la vita


scolastica, la vita extrascolastica, il tempo libero, la vita
nell’ambito familiare, ecc.

• il futuro, nella sua dimensione longitudinale: cosa potrà


essere utile per favorire il processo di adultità del ragazzo?
Cosa potrà essere utile per migliorare la Qualità della Vita
della persona, per favorire la sua crescita personale e sociale,
la sua autodeterminazione?
PEI e PROGETTO DI VITA:
quale correlazione?
Il PEDI diviene PEI-PROGETTO DI VITA
quando
è presente l’interconnessione tra i contesti e gli interventi:

• Contesto scolastico;
• Contesto extrascolatico (tempo libero, centro diurno socio-
educativo);
• Contesto riabilitativo;
• Contesti di Vita (famiglia);
• Territorio (quartiere, vicini, comunità).
PEI:
azioni preliminari
PEI: caratteristiche generali
• Fattibilità: in riferimento alle caratteristiche della persona, dei
contesto

• Sostenibilità: nel tempo, da parte di tutti

• Fruibilità: da parte delle persone coinvolte (bidelli)

• Flessibilità: aperto a modifiche, revisione, evoluzione


degli strumenti con l’evoluzione/la crescita del soggetto
stesso
Modello di PEI:
sezioni
1. Parte generale

2. Parte relativa all'alunno e alla scuola


• profilo sintetico
• Aspetti didattici organizzativi della progettazione in funzione inclusiva
• Orario della classe e dell'alunno/a

3. Progettazione educativa e didattica

4. Programmazione didattico-disciplinare
PEI:
parte generale
• Dati: dell'alunno, degli operatori (scolastici, sanitari,
sociali), dei genitori.
• Indicare PEI DIFFERENZIATO (solo per la scuola
secondaria di secondo grado) N.B.: è necessario il consenso dei
genitori, che devono firmare nel rispettivo riquadro sottostante (vedi
esempio).
• Indicare INTERVENTI riabilitativi ed educativi (sanitari,
sociali, territoriali) sia in orario scolastico che
extrascolastico. Indicare le AZIONI DI
“INTERCONNESSIONE”
Istituzione scolastica________________________________________

PEI:
Indirizzo e recapiti telefonici____________________________
modello parte generale
Anno scolastico__________________________

Classe/sezione____________________

PEI differenziato SI NO Solo per la scuola secondaria di II grado

I sottoscritti genitori dell’alunno ____ ________________________________________________________


dichiarano il loro
lc acor do al’ef fettuazione di un piano n educativo i dividualizzato
differenziato

Cognome e Nome Firma

PEI - UST Brescia ottobre 2015 Pagina 8


INTERVENTI RIABILITATIVI IN ORARIO SCOLASTICO (con uscita dalla scuola per recarsi
c/o strutture specialistiche)
PEI:
Tipo di intervento: (medico specialistico, neuropsichiatrico, psicologico, logopedico, psicomotorio,

modello parte generale


altro)_____________________________________________________________________________________________________
Operatore di riferimento:
Modalità
Tempi:
Raccordo con l'attività scolastica:

INTERVENTI RIABILITATIVI IN ORARIO EXTRA-SCOLASTICO


Tipo di intervento: (medico specialistico, neuropsichiatrico, psicologico, logopedico, psicomotorio,
altro)
Operatore di riferimento:
Tempi:
Raccordo con l'attività scolastica:

INTERVENTI EDUCATIVI TERRITORIALI


Tipo di intervento:
Operatori di riferimento:
Tempi:
PEI:
parte relativa all’alunno e alla scuola

• Profilo sintetico.
• Aspetti didattici organizzativi della
progettazione in funzione inclusiva.
• Orario della classe e dell'alunno/a.
PEI:
modello parte relativa all’alunno e alla scuola
PROFILO SINTETICO DELL'ALUNNO

PUNTI DI FORZA DELL'ALUNNO (capacità, PUNTI DI DEBOLEZZA DELL'ALUNNO


interessi,

STRUMENTI UTILIZZATI PER L'OSSERVAZIONE:

OBIETTIVI DI INTERVENTO CONCORDATI FRA SCUOLA , FAMIGLIA, OPERATORI


SOCIO-SANITARI NELL'INCONTRO DI PROGETTAZIONE (riportare gli obiettivi dell'allegato E)

STRATEGIE PER LA GESTIONE DEI MOMENTI DI CRISI O DI EMERGENZA


sul piano comportamentale: descrivere eventuali fattori scatenanti, le strategie utili per affrontare i
comportamenti problematici. sul piano medico: eventuali fattori scatenanti la crisi, specificare chi è
autorizzato ad intervenire sul minore, con quali modalità, dove sono custoditi i farmaci, se richiesti per quel il
tipo di emergenza, numeri telefonici per i contatti esterni eventualmente necessari
PEI:
modello parte relativa all’alunno e alla scuola
ASPETTI DIDATTICI ORGANIZZATIVI DELLA PROGETTAZIONE IN
FUNZIONE INCLUSIVA

I n questa scheda viene descritto ciò che la scuola, e/o il Consiglio di Classe
promuovono per favorire l'inclusione

La classe come risorsa (interventi per avvicinare i compagni all'alunno, per favorire la relazione di
aiuto, per educare alla cittadinanza, per il superamento di stereotipi...)

Metodologie (quali metodologie utili per favorire i processi di apprendimento di tutti vengono
utilizzate)

Laboratori (quali laboratori sono attivati per sostenere il processo di inclusione, si ricorda che non
possono essere strutturati raggruppamenti di soli alunni con disabilità, linee guida 2009)

Percorsi di alternanza scuola lavoro ( per la secondaria di secondo grado, descrivere)

Altri progetti/percorsi
PEI:
modello parte relativa all’alunno e alla scuola
ORARIO DELLA CLASSE
Indicare le eventuali contemporaneità dei docenti curricolari, dei docenti di sostegno, degli assistenti
all'autonomia/comunicazione
ore Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

CA= compresenza Assistente CC compresenza curricolare CS compresenza sostegno

ORARIO SCOLASTICO DELL 'ALUNNO/A


Per ogni attività va segnalato come si concretizza il PEI utilizzando le voci sotto elencate e inserendole nelle
caselle
ore Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

GLI INTERVENTI SI CONCRETIZZANO:


A. In classe
A 1- Con attività individuali e specifiche
A 2 -Con attività principalmente individuali ma raccordandosi con la classe
A 3- Con attività condotte a coppie
A 4- Con attività in gruppo (più di 5 alunni)
a
A 5 -Seguendo d l me o dologia a ottata per l’intera
l casse

B. Fuori dalla classe


B 1 -Con attività individuali e specifiche
B 2- Con attività principalmente individuali ma raccordandosi con la classe
B3 - Con attività condotte a coppie
B 4 -Con attività in gruppo (più di 5 alunni)
PEI parte relativa alla PROGETTAZIONE
EDUCATIVA E DIDATTICA
• DESCRIZIONE AREE O AMBITI (PRIMA COLONNA): aree schema
classico/ ambiti schema ICF.

• SITUAZIONE DI PARTENZA: riportare in sintesi le capacità acquisite ed


emergenti ricavate dal profilo osservativo e condivise con la famiglia e
gli operatori. Per capacità emergenti o zona di sviluppo prossimale si
intende prevedibili livelli di sviluppo definiti in obiettivi.

• SEZIONE OBIETTIVI: indicare i miglioramenti delle performance che si


prevede di raggiungere in un determinato periodo di tempo, partendo
dalle capacità emergenti. Formulare un obiettivo concreto,
osservabile, declinato in termini operativi e non generici, in modo da
facilitare la valutazione del loro grado di raggiungimento. I tempi per
raggiungerli possono essere indicati in tempi “brevi”, medi-lunghi. Gli
obiettivi dovrebbero prevedere una valutazione dei domini della
Qualità della Vita nella vita del ragazzo con disabilità.
PEI parte relativa alla PROGETTAZIONE
EDUCATIVA E DIDATTICA
• SEZIONE BARRIERE DA RIMUOVERE E FACILITATORI DA ATTIVARE: Elencare le
barriere da rimuovere e i facilitatori o “sostegni da attivare in riferimento alla
distanza tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale.

• STRATEGIE METOTOLOGICO-DIDATTICHE: come strutturare le attività? Quali


mediatori utilizzare? Come organizzare gli spazi e i tempi? Quali strategie
utilizzare?

• STRUMENTI E MODALITA’ DI VERIFICA: strumenti di osservazione per


monitoraggio seguendo un periodo di 3, 6, 9 mesi.
PROGETTAZIONE EDUCATIVA
E DIDATTICA
PROGETTAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA OBI ETTI VI
BREVE TERM I NE = M AX QUALCHE M ESE
M EDI O TERM I N E = ENTRO UN ANNO SCOLASTI
I CO
LUNGO TERM I NE = PU ’ANNI SCOLASTI CI

AREA DELLE INTERAZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI


io
Questo d minio rgu arda l’esecuzione zdelle a ioni e dei compiti richiesti,
e l in terazioni semplici e complesse con
e le pr sone in modo contestuale e
socialmente adeguato

AREA O AMBITO PREVEDIBILI LIVELLI DI OBIETTIVI -TEMPI FATTORI DI CONTESTO STRATEGIE


SITUAZIONE DI PARTENZA AMBIENTALE METODOLOGICO
SVILUPPO DEFINITI IN
AREA Dalla diagnosi funzionale, OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Lungo
DIDATTICHE
dall’incontro congiunto con Medio Breve
SOCIO AFFETTIVA- Considerando le potenzialità e le
termine per il raggiungimento
operatori e famiglia e Barriere da Facilitatori
RELAZIONALE abilità emergenti (area prossimale di PDF
termine termine
rimuovere da attivare degli obiettivi
dall’osservazione
sviluppo)

Rapporto con:
Compagni
Insegnanti
Adulti in genere

Percezione di sé e
livello di autostima

Modalità di
reazione a:
Persone, situazioni
nuove

Altro (specificare)

Strumenti e modalità di verifica:


AREA MOTORIA
Questo d minio rgu arda l’abilità motoria, il u
sapersi moovere cambiando p sizione del corpo o spostandosi dan ul posto al’ altro, portando, muovendo o
manipolando oggetti, camminando, correndo, arrampicandosi e usando vari mezzi di trasporto

AREA O AMBITO PREVEDIBILI LIVELLI DI OBIETTIVI - TEMPI FATTORI DI CONTESTO STRATEGIE


SITUAZIONE DI PARTENZA SVILUPPO DEFINITI IN AMBIENTALE METODOLOGICO
Dalla diagnosi funzionale, OBIETTIVI DI DIDATTICHE
AREA MOTORIO- APPRENDIMENTO Lungo
Medio Breve
dall’incontro congiunto con termine per il raggiungimento
PRASSICA
operatori e famiglia e Considerando le potenzialità e le termine termine Barriere da Facilitatori degli obiettivi
dall’osservazione PDF rimuovere da attivare
abilità emergenti (area prossimale di
sviluppo)

Motricità globale
(postura, coordinazione e
spostamento finalizzato)

Motricità fine (prensione


e coordinazione oculo-
manuale)

Schema corporeo (su di


sé e sugli altri)
Rappresentazione
Grafica

Altro (specificare)

Strumenti e modalità di verifica:


Modello PEI: variazione
Modello PDF: esempio compilato
Modello PDF: esempio compilato
PEI parte relativa alla
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO
DISCIPLINARE
• SCHEDA da compilare per OGNI DISCIPLINA (insegnante
“disciplinarista” – insegnante di sostegno).

• SEZIONE relativa a obiettivi, barriere da rimuovere,


facilitatori e strategie da attivare.

• SEZIONE relativa a “raccordi” con l’attività della classe:


scegliere le modalità di raccordo (si vedano
esemplificazioni)
Modello PEI:
parte relativa alla
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE
DISCIPLINA:

FATTORI DI CONTESTO
AMBIENTALI STRATEGIA METODOLOGICO DIDATTICO RACCORDI CON MODALITÀ DI
OBIETTIVI DI
PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI L’ATTIVITÀ DELLA ATTUAZIONE- VERIFICA
APPRENDIMENTO Barriere da Facilitatori da
OBIETTIVI CLASSE (dove e con chi)
rimuovere attivare

Nelle discipline dove l'alunno segue la programmazione della classe, nei PEI semplificati della scuola secondaria di secondo grado, segnalarlo, compilando la parte
della scheda relativa agli interventi individualizzati necessari (es. barriere/facilitatori, strategie, modalità..)
IL PRESENTE DOCUMENTO E' STATO REDATTO E CONDIVISO
PEI - UST Brescia ottobre 2015 Pagina 21
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE:
modalità di raccordo

SOSTITUZIONE

• L'obiettivo per la classe e per il ragazzo con disabilità è il


medesimo.
• Si sostituiscono le modalità di accesso (visive, uditive,
grafiche, motorie), utilizzando tecnologie assistite e dispositivi
tecnologici.
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO
DISCIPLINARE: modalità di raccordo

FACILITAZIONE

• L'obiettivo resta il medesimo della classe, si modificano o


si introducono elementi che facilitino l'alunno
nell'affrontare il lavoro.

• Modalità adatta per alunni che non riescono a


intraprendere e a portare a termine il compito a causa di
difficoltà nella sfera dell'attenzione sostenuta.
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO
DISCIPLINARE: modalità di raccordo
FACILITAZIONE

• Le modifiche possono riguardare:


• Spazio: la postazione di lavoro dell'alunno; lo spazio delle
verifiche (attenzione all’affollamento degli esercizi, alla
strutturazione delle tabelle, all’organizzazione dei cloze)
• Tempo: tempo per l'esecuzione del compito, sequenza delle
consegne e delle procedure.
• Strumenti di lavoro: tablet e relative app, programmi per
creare organizzatori visivi, app per prendere appunti (si veda
dragon dictaction), ecc.
• Strategie metacognitive: schede di autoistruzione e
autoregolazione di supporto.
• Contenuti: aggiungere video, immagini, schede guida, mappe.
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO
DISCIPLINARE: modalità di raccordo
RIDUZIONE/SEMPLIFICAZIONE

Dalle proposte previste per la classe si riducono e si semplificano le


richieste per l'alunno con disabilità

Riduzione dei seguenti aspetti:


• Della complessità concettuale: semplificare il lessico, aggiungere
materiali iconici, foto, esempi concreti, video.
• Della consegna e del compito: Marcare la richiesta nella consegna.
Inserire un esempio all’inizio di ogni esercizio. Richiedere
l'esecuzione di una sola parte del compito (es. verbale o visiva).
• Modalità di lavoro: programma di supporto alla lettura, alla scrittura,
dare la possibilità di compilare il compito con organizzatori visivi.
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO
DISCIPLINARE:
modalità di raccordo

SCOMPOSIZIONE DEI NUCLEI FONDANTI

• L'obiettivo è diverso per l'alunno con disabilità e per la classe.

• Il punto di contatto va trovato nei nuclei fondamentali delle


discipline. Ad esempio: uso del denaro.
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO
DISCIPLINARE:
modalità di raccordo
PARTECIPAZIONE ALLA CULTURA DEL COMPITO

• Si attiva quando è difficile trovare agganci con obiettivi e


contenuti programmati per la classe.

• Partecipare alla cultura del compito significa essere immersi in


una situazione di apprendimento e programmare un
intervento dell'alunno (una produzione artistica, il testo di una
canzone, ecc.)
Modalità di valutazione
1. Apprendimenti dell’alunno
2. Percorso didattico
3. Obiettivi del Progetto di Vita (si veda tabella indicatori-
quesiti).
Qualità della Vita e
Adulti con disabilità
Prof.ssa C. Giaconi
DEFINIZIONI
• COSTRUTTO COMPLESSO
• AREE RILEVANTI:
DIMENSIONE SOGGETTIVA
- Percezioni, aspettative, livelli di soddisfazione.
DIMENSIONE OGGETTIVA
-caratteristiche dell’ambiente fisico;
-quantità e qualità dei sostegni reali;
-condizioni alimentari e di salute della persone.
Proposte di definizione 1
MODELLO MULTIDIMENSIONALE
• DOMINI DI BASE: ambiti o dimensioni rilevanti
(Es. Benessere fisico)
• INDICATORI: condizioni specifiche da considerare per ogni
dominio
(Es. Alimentazione, igiene personale, salute, assistenza sanitaria, tempo libero).
• DESCRITTORE: comportamenti o situazioni osservabili e
rilevanti per il contesto di riferimento
(Es. Nella struttura è prevista un’attenzione alla progettazione del tempo libero)
Proposte Muldimensionale
(Schalock e Verdugo Alonso, 2006)
• Benessere emozionale;
• Relazioni interpersonali;
• Benessere materiale;
• Sviluppo personale;
• Benessere fisico;
• Autodeterminazione;
• Inclusione sociale;
• Diritti.
Proposta di definizione 2
Aree Trasversali
(Renwick e Brown, 1996)
• QdV: grado di soddisfazione attraverso il quale le persone
usufruiscono delle possibilità e delle opportunità ritenute
importanti per la loro esistenza
• Aree trasversali:
a. Essere – Appartenere –Divenire
b. Centralità – Controllo – Continuità
c. Indipendenza – Partecipazione sociale- Benessere
p.24
Linee condivise
• Applicabile anche alle persone con disabilità
(influenza della tipologia della disabilità, pluridisabilità, ecc.)
• Domini sono gli stessi per tutti, varia il “contenuto” in termini
di valori e di importanza, che cambia nel corso della vita
• Ha un ruolo rilevante delle esperienze, delle percezioni dei
diversi sistemi e contesti di vita
• Rilevanza della dimensione spazio-temporale della QdV
Strumenti di Osservazione
ESEMPIO PER ESERCITAZIONE
QDV NELLA PROGETTAZIONE
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Potrebbero piacerti anche