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La frazione che maggiormente interessa per i benefici che apporta è quella costituita dagli "acidi umici".

Di colore marrone
molto scuro (media presenza di ossigeno), sono macromolecole originate dalla decomposizione di materiali organici e le
fonti primarie di produzione sono i concimi organici, le torbe, la lignite e la leonardite.

Il contenuto di ossigeno varia dal 60% degli acidi fulvici al 30% circa dell'Umina, questa variazione ne determina il colore,
che nell'umina, proprio per le condizioni di scarsa presenza di Ossigeno è nero. Il peso molecolare, che determina la
capacità delle frazioni di essere facilmente gestite dalle radici parte dai circa 200Da degli acidi fulvici fino ai 300.00Da
dell'Umina, che non è assorbibile.

La leonardite (formulato commerciale polvirulento) è una materia prima estremamente ricca, infatti da essa vengono
estratti acidi umici ad elevata attività. Qualitativamente la migliore quella estratta da giacimenti ubicati nel nord Dakota
negli Usa e laddove questa è presente è riportata in etichetta della confezione.

Questa sostanza è originata dalla decomposizione di foreste che qualche milione di anni fa ricoprivano le zone di
estrazione e, l'ossidazione (decomposizione) riguarda solo la parte affiorante della superficie esposta agli agenti
atmosferici. Solo questa parte, infatti, viene utilizzata per produrre i nostri acidi umici utili per l'agricoltura e di
conseguenza anche utili per la coltivazione bonsai.

ACIDO UMICO:FORMULA DI STRUTTURA - A differenza di quelli estratti dalla Leonardite, gli acidi umici estratti da
prodotti organici o da torba in genere sono poco attivi nei confronti dei microelementi, e quelli estratti da lignite inducono
scarse stimolazioni alla crescita delle piante, risultando essere di scarso utilizzo. Gli acidi umici sono molecole
caratterizzate da una massa molecolare definibile "bassa" per cui facilmente assorbibile dalle radici, a differenza della
frazione umina che ha una massa molecolare "grossa" per cui difficilmente assorbibile.

Oltre che prodotti da sostanza organica in decomposizione, è stato osservato che alcune specie di funghi sono in grado di
sintetizzare composti che risultano simili agli acidi umici: le micorrize, sono infatti specie che con la loro attività simbionta
svolgo attività acido umico-simile. Gli acidi umici hanno la capacità di ritenere (chelare) molecole di nutrienti e rilasciarli
quando le condizioni cambiano o le radici ne fanno richiesta, migliorano inoltre l'assorbimento dei microelementi nelle
piante attraverso la cattura dei cationi nella forma utile all'assorbimento delle radici. Lo strato scuro che caratterizza la
superficie di alcuni tipi di suoli (Terriccio Universale) prende il nome di Humus (SO sostanza organica) ed è costituita
principalmente da acidi umici. Questi rappresentano una componente fondamentale del suolo perchè assicurano una serie
di benefici, tra cui i più importanti sono:

il rilascio lento di sostanze nutrienti;

l'aggiunta di microelementi attraverso processi di chelazione;


capacità tampone del suolo;

aumento delle capacità di assorbimento e di scambio di elementi nutritivi;

il supporto per lo sviluppo di delle popolazioni di microflora e microfauna.

L'utilizzo di acidi umici nella coltivazione bonsai ha assicurato risultati eccellenti durante le fasi di concimazione sia
primaverile che autunnale. Applicati parallelamente alla presenza di concimi organici a lenta cessione, hanno apportato un
aumento di utilizzo dei nutrienti prodotti dalla decomposizione dei singoli cilindretti, diminuendo così le perdite inevitabili
per percolazione. Il guadagno osservabile, in termini di nutrienti, è passato dal 50-60% all'80-90%, confinando al 10-15%
ca le perdite.
Risultati osservabili direttamente sugli esemplari trattati hanno consistito in:
aumento dell'intensità dei colori (germogli, internodi,colori autunnali,fiori e frutti);
incremento dell'attività del metabolismo secondario;
maggiore resistenza soprattutto nei confronti di agenti abiotici stressanti (caldo, freddo, inquinamento, effetto fito-tossico
di presidi fito-sanitari ecc.);
migliore sviluppo e allungamento radicale;
miglioramento della struttura del suolo;
miglioramento della ritenzione idrica dei singoli grani.
La frequenza di applicazione, contrariamente a quanto indicato sull'etichetta del prodotto, può essere aumentata fino ad
arrivare a una somministrazione alla settimana per tutta la primavera e tutto l'autunno. I migliori prodotti in commercio
sono quelli che hanno una % di acidi umici al 16%, ancora meglio se questo dato è maggiore e la dose di diluizione è di
1ml/lt.
In commercio gli acidi umici vengono venduti in due formulati: liquido e pulvirulento. Il primo è estremamente più
efficace per il ridotto tempo di azione nelle fasi di chelazione e stimolo radicale. Il secondo, essendo più lento nelle
suddette fasi, è risultato essere poco efficiace in ambito bonsaistico e venendo a contatto con suoli sciolti è più facilmente
percolabile prima ancora di svolgere i benefici.
Gli acidi umici non sono dei concimi, ma bensì degli ammendanti e come tali non apportano alcun nutriente. I benefici a
loro attribuiti sono imputabili al loro ruolo di "intermediari" fisico-chimici nei confronti dei nutrienti.

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