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MATERIA

La materia é tutto ció che ha massa e occupa uno spazio


Gli stati della materia o stati di aggregazione ,sono gli stati fisici in
cui può esistere la materia lo stato di aggregazione dipende dalla composizione della meteria ,dalla
temperatura T°e dalla pressione

proprio occupano tutto il


proprio volume disponibile

propria assumono la forma assumono la forma


del recipiente del recipiente
alta media bassa
incomprimibili incomprimibili
comprimibili

PASSAGGI DI STATO

BRINAMENT
Type your text

Se cisono delle impurezze la temperatura


continua ad aumentare
La temperatura di un corpo
rimane costante durante il
passaggio di stato perché il
calore, ossia l'energia, viene
usato per rompere o creare
legami non per innalzare o
abbassare la temperatura.
L'esempio classico è quello
Calore fornito dell'acqua che bolle

SISTEMI OMOGENEI E ETEROGENI


Si dice fase una porzione di materia ,fisicamente distinguibile e
delimitata ,che ha proprietà intensive uniformi/omogenee

Nel bicchiere si distinguono Un sistema costituito da:


chiaramente due strati una di acqua - una fase si dice OMOGENEO
OLI e l’altra di olio.
Diremo quindi che il bicchiere è -due fasi si dice ETEROGENEO
costituito da due fasi distinte, cioè
che il sistema è ETEROGENEO

ACQU

MATERIA
composizione

SOSTANZE PURE MISCUGLI


COMPOSTE MISCELE ETEROGENEE
ELEMENTARI MISCELE
-stesso elemento -diversi elementi -più fasi
OMOGEE
-una fase
I MISCUGLI O MISCELE

Un miscuglio omogeneo di due più sostanze è chiamato SOLUZIONE


-il componente più abbondanete del miscuglio è il SOLVENTE
-il componente meno abbondatnte è il SOLUTO

Un miscuglio eterogeneo è costiuito da componenti chiaramente definiti e da


fasi fisicamete distinguibili

La distinsione tra miscugli omogenei ed eterogenei tuttavia non è netta, esiste


una classe di materiali detti COLLOIDI che presenta carratteristiche
intermedie.
Contengonoparticelle conuni di diametro compreso tra 10^-9 e 10^-6 disperse
in un solvente:
-l’insieme delle particelle costituisce la FASE DISPERSA
-il solvente è la FASE DISPERDENTE

LA SOLUBILITA’
La solubilità è la quantità massima di soluto che può essere sciolta in una
determinata quantità di solvente a una certa temperatura
La solubilità dipende dalle proprietà del soluto e del solvente e dalla
temperatura.
Soluti solidi : la solubilità aumenta all’aumentare della temperatura
Soluti gassosi : la solubilità diminuisce all’aumentare della temperatura ma
aumenta all’aumentare della pressione

LA SATURAZIONE
Una soluzione satura è una soluzione
nella quale è sciolta la massima
quantità di soluto e l’eccesso:
Nel caso di un solido precipita sul
fondo, nel caso di un liquido si divide
formando una nuova fase mentre un
gas gorgoglia
DALTON 1808
primo a descrivere l’atomo dal punto di vista scientifico
Non spiega la carica elettrica da l’idea di atomo

Modello di Thompson detto anche a panettone, proposto THOMSON 1897


nel 1904 prima della scoperta de nucleo atomico.
Nel modello l’atomo era costituito da una distribuzione di modello a panettone
carica positiva diffusa all’interno della quale sono inserite
cariche negative, nel compleso l’atomo era elettricamente
neutro

Modello di Rutherford o modello atomico planetario


prosposto nel 1911, che suggeriva l’inisattezza del modello
di T., il nuovo modello proponeva la concetrazione della RUTHERFOR 1911
maggioranza della materia in un volume relativamente
piccolo rispetto alle dimensioni atomiche,(quindi un nucleo Particelle alfa contro una lamina d’oro
atomico) e la presenza di elettroni rotanti intorno al nucleo
secondo orbite fisse

BOHR 1913
Base del nostro moderno
modello atomico

SCHRÖDINGER 1926
modello basato sulla quantistica

CHADWICK 1932
scoperta del neutrone
MODELLI ATOMICI
Modello di Thompson detto anche a panettone, proposto nel 1904 prima della scoperta de nucleo atomico.
Nel modello l’atomo era costituito da una distribuzione di carica positiva diffusa all’interno della quale sono
inserite cariche negative, nel compleso l’atomo era elettricamente neutro
Modello di Rutherford o modello atomico planetario prosposto nel 1911, che suggeriva l’inisattezza del
modello di T., il nuovo modello proponeva la concetrazione della maggioranza della materia in un volume
relativamente piccolo rispetto alle dimensioni atomiche,(quindi un nucleo atomico) e la presenza di elettroni
rotanti intorno al nucleo secondo orbite fisse
Modello di Bohr o modello planetario ad orbite quantizzate
Le orbite sono quantizzate cioè sono nettamente separate e si possono contare, l’elettrone può saltare da
un orbita all’altra fornendoli ernergia o emettendone.
Con il principio di indeterminazione di Heisenberg si arriva a dire che in realtà gli elettroni non si muovono
lungo orbite fisse ma si avvicinano e allontanano al nucleo ad altissima veocità (prossima a quella della
luce).
Possiamo solo definire lo spazio tridimensianale intorno al nucleo all’interno del quale abbiamo elevata
probabilità di trovare l’elettrone: NUBE ELETTRONICA che chiamiamo ORBITALE
L’orbitale è quindi la porzione di spazio tridimensionale disposta intorno al nucleo, all’interno della quale
abbiamo un’alta proba- bilità (più del 90%) di trovare l’elettrone.
THE NUCLEUS
LA STRUTTURA ATOMICA
Al centro dell’atomo c’è i nucleo, formato da protoni ed i neutroni
Attorno al nucleo ruotano gli elettroni

PARTICELLE SUBATOMICHE
La scoperta dell’elettrone
Nel 1897 il fisico John Thomson studiò l’effetto di un campo magnetico sui
raggi catodici. Osservò che i raggi catodici erano sensibili ai campi elettrici e
magnetici, dimostrando così che la radiazione emessa dal catodo era formata
da particelle cariche negativamente, a cui assegna il nome di ELETTRONI.
Grazie alla scoperta di Thomson si deduce che l’atomo non sia indivisibile come
dedottodo da Dalton ma che debbano esistere particelle più piccole particelle
subatomica
Oltre agli elettroni negativi ci devono essere anche particelle cariche
positivamente, poichè l’atomo è neutro.

La scoperta dei protoni


Eugen Goldstein conduce esperimenti simili a quelli di Thompson, in un tubo di
vetro ma dotato di un catodo forato. Questo permette di identificare particelle
diverse dagli elettroni che simuovono verso il polo opposto formando un fascio
di RAGGI ANODICI,con carica positiva.
A tale particella elementare positiva, cha ha la stessa caric dell’elettrone e
massa molto più grande Rutherford assegna nel 1920 PROTONE

La scoperta del neutrone


Nel 1932 viene scoperta la terza particella subatomica da James Chadwick,
denominata NEUTRONE,particella priva di carica
MODELLI ATOMICI
Modello di Thompson detto anche a panettone, proposto nel
1904 prima della scoperta de nucleo atomico.
Nel modello l’atomo era costituito da una distribuzione di
carica positiva diffusa all’interno della quale sono inserite
cariche negative, nel compleso l’atomo era elettricamente
neutro
Modello di Rutherford o modello atomico planetario prosposto
nel 1911, che suggeriva l’inisattezza del modello di T., il
nuovo modello proponeva la concetrazione della maggioranza
della materia in un volume relativamente piccolo rispetto alle
dimensioni atomiche,(quindi un nucleo atomico) e la presenza
di elettroni rotanti intorno al nucleo secondo orbite fisse
Modello di Bohr o modello planetario ad orbite quantizzate
Le orbite sono quantizzate cioè sono nettamente separate e
si possono contare, l’elettrone può saltare da un orbita
all’altra fornendoli ernergia o emettendone.
Con il principio di indeterminazione di Heisenberg si arriva a
dire che in realtà gli elettroni non si muovono lungo orbite
fisse ma si avvicinano e allontanano al nucleo ad altissima
veocità (prossima a quella della luce).
Possiamo solo definire lo spazio tridimensianale intorno al
nucleo all’interno del quale abbiamo elevata probabilità di
trovare l’elettrone: NUBE ELETTRONICA che chiamiamo
ORBITALE
L’orbitale è quindi la porzione di spazio tridimensionale
disposta intorno al nucleo, all’interno della quale abbiamo
un’alta proba- bilità (più del 90%) di trovare l’elettrone.
I NUMERI QUANTICI
Ogni orbitale è caratterizzato da una dimenzione,forma e orientamento
spaziale definitida 3 numeri quantici
1)numero quantico principale (n): si riferisce alle dimensioni dell’orbitale e
può variare da 1 a 7, indentifica il livello energetico a cui appartiene ogni
elettrone
2)numero quantico secondario o angolare (l) indica la forma dell’orbitale e
può assumere tutti i valori da 0 a n-1:
-se n=1 => l=0 (orbitale s forma sferica)
-se n=2 => l=0,1 (orbitali s e p forma doppia goccia)
-se n=3 => l=0,1,2 (orbitali s,p e d)
-se n=4 => l=0,1,2,3 (orbitai s,p,d e f)
-se n=5 => l=0,1,2,3,4 (orbitai s,p,d,f)
-se n=6 => l=0,1,2,3,4,5 (orbitali s,p,d)
-se n=7 => l=0,1,2,3,4,5,6 (orbitali s,p)

3)numero quantico magnetico (m) indica l’orientamento dell’orbitale nello


spazio e può assumere tutti i valori compresi tra -l e +l:
-se l=0 => m=0
-se l=1 => m=-1,0,+l
-se l=2 => m=-2,-1,0,+1,+2
-se l=3 => m=-3,-2,-1,0,+1,+2,+3
4)numero di spin: assume valori,+1/2 e -1/2 ed indica ilsenso di
rotazioendell’elettronesul proprio asse
AUFBAU E PERIODICITÀ
Principio di minima energia: ogni elettrone occupa l'orbitale disponibile a
energia più bassa.
Principio di Pauli: in un atomo non possono esistere 2 elettroni con i 4 numeri
quantici eguali; perciò, nello stesso orbitale, possono esserci 2 soli elettroni
purché con ms, momento di spin, diverso; gli spin dei due elettroni devono
essere perciò antiparalleli, ↓ dato che, essendo nello stesso orbitale, gli
elettroni hanno gli altri 3 numeri quantici n, l, m, eguali.
Regola di Hund o della massima molteplicità: se due o più elettroni occupano
orbitali degeneri (cioè a eguale energia), gli elettroni occupano il maggior
numero possibile di questi orbitali, e a spin paralleli .
Il numero atomico

1)i NUCLEONI (neutroni e protoni) occupano uno spazio


enormemente ridotto rispetto al volume totale dell’atomo
2)l’atomo ha una struttura esenzialmene vuota nella quale si
muovono gli elettroni,la cui massa è quasi trascurabile.

Il numero di protoni presenti nel nucleo di un’atomo si chiama


NUMERO ATOMICO (Z). Se l’atomo è nautro qeusto numero è
uguale a quello degli elettroni

La MASSA ATOMICA è determinata dal numero di protoni e


neutroni.
Il NUMERO DI MASSA (A) è uguale alla somma del numero di
protoni (Z) e delnumero di neutroni contenuti nel nucleo .
A= numero protoni + numero neutroni
Il nucleo di un atomo di cuisi conoscono Z e A si chiama
NUCLIDE
Gli ISOTOPI sono atomi delo steso elemento aventi le stesse
proprietà chimiche ma divere masse, perchè contengoo un
diverso numero di neutroni
Isotopi dell’H
-A=1 PROZIO
-A=2 DEUTERIO
-A=3 TRIZIO

La massa atomica relativa che leggiamo sulla tavola periodica


è una MASSA MEDIA, tiene conto sia della percenuale di
ciascun isotopo nella miscela sia della sua massa.
La media calcolta in questo modo si dice MEDIA PONDERATA

Per calcolare la MASSA ATOMICA MEDIA moltiplichiamo ciascuna massa di


ciascun isotopo per la sua abbondanza percentuale, sommiamo i vari
prodotti e dividiamo per 100
Le trasformazioni del nucleo
DECADIMENTO RADIOATTIVO
Nonostante l’intensità delle forze repulsive che aumenta rapidamente al
diminuire della distanza tra le cariche la maggior parte dei nuclei si
mantengono inalterati nel tempo. Questo è possibile perchè tra i nucleoni
agisce una forza attrattiva molto grande chiamata FORZA NUCLEARE FORTE,
che prevale sulle forze repulsive e consente al nucleo di non disintegrarsi.
Altri isotopi invece sono instabili ed emettono spontaneamente una paticella
trasformandosi in un altro elemento. Tale processo è detto DECADIMENTO
RADIOATTIVO
Il decadimento radioattivo è un processo che trasforma il nucleo di un
elemento nel nucleo di un diverso elemento, il processo di emissione di
radiazione èinvece chiamato RADIOATTIVITA’
La radioattività è stat scoper nel 1896 da Becquerel che studiando l’emissione
di raggi X di un sale d’uranio si accorge che questofa annerire una lastra
fotografica senza che questa venga esposta al sole.
Alcuni annidopo Rutherford dimostra chele radiazioni emesse dal nucleo di un
elemento radioattivo sono di 3 tipi:
-RAGGI ALFA sono costituiti da nuclei di elio, aventi carica 2+ e numero di
massa 4
-RAGGI BETA sono fasci di elettroni veloci
.RAGGI GAMMA sono radiazioni elettromagnetiche difrequenza maggiore ai
raggiX
I nuclei con 1<Z<20 circa sono stabili
Un nucleo con Z maggiore di 20 invece è stabile se un numero di N>P
I nuclei con Z maggiore di 84 sono instabili e quindi radioattivi
Tipi di decadimento
Il decadimento di un nucleo è descritto da un’EQUAZIONE NUCLEARE

-DECADIMENTO ALFA:nuclei con numero atomico superiore a 83 e numero


di massa superiore a 220 deadonobemettendo particelle alfa positive.
In questo modo il numero di massa diminuisce di 4 unità, mentre Z
diminuisce di 2 unità

-DECADIMENTO BETA: il decadimento beta è caratteristico dei nuclei troppo


ricchi di neutroni, quindi devono aumentare il numero di protoni per
stabilizzarsi
In questo caso Z aumenta di 1 mentre il numero di massa resta uguale

-EMISSIONE BETA+ E CATTURA ELETTRONICA


L’emissione di elettroni positivi (positroni) o la cattura di elettroni avviene
quando il. Numero di protoniè troppo elevato rispetto ai neutroni, in questo
caso un protone può trasformarsi in un neutrone emettendo una particella
equivalente di massa all’elettrone ma con carica opposta oppure
assorbendo(catturando) un elettrone orbitante tra quelli più vicini al nucleo
Inquesto caso il numero atomico Z diminuisce di una unità mentre il numero
di massa resta uguale

-EMISSIONE GAMMA
Dopo un’emissione alfa o beta viene liberata energia dal nucleo in forma di
raggi gamma.l’emissioni di questi raggi noncomportano nessuan variazione a
livello atomico
TEMPO DI DIMEZZAMENTO (emivita T 1/2) è iltempo occorrente per
ridurre alla metà la quatità di un isotopo radiattivo
Molto spesso il decadimento di u isotopo non porta ad un isotopo stabile ma
alla formazione di un nuovo isotopo radiattivo che a sua volta decade, tale
processo può cotinuare fino a quando non si produce un isotopo stabile.
Questa successione di decadimenti si chiama SERIE DI DISINTEGRAZIONE
RADIOATIVA
SISTEMA PERIODICO
All’aumentare di Z aumenta la massa atomica
La legge della periodicitàdice che leproprieta chimiche e fisich degli
elementisono una funzione periodica del loro numero atomico Z
Struttura della tavola periodica
1)ilpostoche ciascun elemento occupa nel sistema periodico dipende dal
numero atomico Z
2)gli elementi presenti sono 118
3)le righe formanao 7 PERIODI: che indica il livello pricipale di energia sul
quale è possibile trovare il livello principale di energia sul quale è possibile
trovare gli elettroni di valenza
Il numero di valenza cresce da SX verso DX
I primi tre periodi sono detti BREVI PERIODI, a eccezione del primo essi
contengono elementi il cui numero di elettroni esterni varia da 1-8 che
appartengono ai sottolivelli s e p
I periodi dal 4 al 7 sono detti LUNGHI PERIODI dove gli elettroni vanno a
completare i sottolivelli d e f
Gli elementi dell’8 gruppo sono i gas nobili caratterizzati da una bassissima
rattività dovuta alla loro configurazione elettronica stabile
-I gas nobili : massina inerzia chimica
-non metalli : sono non malleabili, non splendenti e cattivi conduttori e
formono molecole pluriatomiche (N2,S8,O2), formano le anedridi con l’O,che
sciolte in acqua formano gli ossiacidi liberando ioni H3O+, combinati con l’H
danno gli idracidi
-semi metalli o elementi di transizione : hanno caratteristiche intermedie
-metalli : tendono a perdere elettroni,combinandosi con l’O formano gli ossidi
che sciolti in acqua dano gli idrossidi liberando OH- ,mentre combinandosi con
l’H danno gli idruri

Il raggio atomico :aumenta lungo il preriodo e diminuice lungo il gruppo


Energia di ionizzazione: aumenta lungo il gruppo
Affinità elettronica: aumenta lungo il gruppo
Ettronegatività: aumenta lungo il gruppo
Unità di massa atomica e peso atomico.
Le masse atomiche sono tutte comprese tra 10-24 e 10-22 g.
Le masse atomiche sono espresse in “unità di massa atomica” o Dalton
(u.m.a. o DALTON):
Una unità di massa atomica è 1/12 della massa di un atomo di carbonio-12.

numero di Avogadro NA(6.023x1023)


LEGAME IONICO
Si instaura tra ioni si genera dall’attrazzione elettrostatica tra ioni e cationi
-non è direzionale
-non esistoni molecole discrete ,non èdefinita da un certo numero di legami
-si dispongono con regoarità in uno spazio chiamato RETICOLO CRISTALLINO(modello geometri astratto
del cristallo reale formato dalla ripetizione di una cella elmentare tale da seguire la regola del massimo
impacchettamento )
Esistono 7 sistemi cristallini
La forma diende dallo ione ceh lo compone,carica e dimensione di questo
-numero di cordinzione=numero di atomi che circondano il catione o l’anione

Per formare un legame si parte da atomi inerti,(Cl e Na, avvicinaldoni c’è un cessione di un elettrone, Na
perde un elettrone che viene aqcuisito dal Cl,il sodio diminuice di diametro mentre il cloro aumenta)

Na + Cl => Na^+ + Cl^-

L’energia reticolere è l’energia necessaria allontanare gli ioni di una mole di un composto ionico dalle loro

Temperatura di fusione ci dà un idea della stbilità di un composto ionico


I punti di fusione dipendono dalla carica degli ioni e dalla distanza di questi nel reticolo
Proprieta:
-solidi a temperatura ambinete,duri non possonoessere scolfiti facilmenteperchè gliioni occupano posizioni
definiti, ma fragili se colpiti in un piano preciso si fà slittare un piano sull’altro si generano repulsioni da
ioni dello stesso segno (superfici preferenziali di sfaldamento)
-iosolsanti elettrici da solidi mentre da fluidi sono dei buoni conduttori ,cattivi conduttori di calore
-solubili in solventi polari

LEGAME METALLICO
Caso particolare di legame covalente,
I metalli sono poco elettronigativi,tendono a perdere elettroni
-quasi tutti solidi a temperatura ambiente
-duttili e mallebili
-sono dei buoni conduttori
-formano struture che seguono la regola del massimo impachettamento
-combinazioni dei legamicovalinti che si possono formare, teoria del legame di valenza
Gli ioni dello strato esterno dono mobili e si muovono per tutta la strutura ,mare mobile di elettroni che
tengono unita la struttura

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