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CALABRIA

Bilancio Sociale AVIS CALABRIA 2009


A cura di

Prof. Domenico Marino


Professore Associato di Politica Economica Universit Mediterranea di Reggio Calabria

Dott. Alessandro Scopelliti


Universit Mediterranea di Reggio Calabria

Arch. Salvatore Dugo


Universit Mediterranea di Reggio Calabria

Coordinamento del progetto

Paolo Marcian
Presidente Regionale AVIS Calabria

Tania Franco
Presidente Regionale GADCO Calabria

Vanna Micalizzi
Tesoriere Regionale GADCO Calabria

Aprile 2010

PERCH IL BILANCIO SOCIALE?

Calabria

a risposta a questa domanda molteplice, perch per unassociazione di volontariato, oggi, comporre un Bilancio Sociale, risponde a tante esigenze, soprattutto a quella di un nuovo modo di presentarsi alla societ. Viviamo infatti, in un mondo esigente, che non fa pi sconti a nessuno, che pratica la diffidenza ante litteram, anche alle forme pi palesemente orientate al bene comune. In particolare sono i giovani, figli di una cultura globalizzata ed immediata, quelli che pretendono di conoscere sempre pi a fondo i motivi che spingono le persone ad impegnarsi disinteressatamente per gli altri. La nostra associazione, sensibile da sempre allo sguardo vigile della societ civile, si sempre dimostrata trasparente ed aperta al confronto ed alla democrazia, assumendo uno statuto democratico fin dalla sua fondazione e modificandolo nel tempo sempre con lorientamento puntato verso il massimo controllo democratico. Oggi per, oltre alle garanzie statutarie, lassociazione ha bisogno di allegare alle sueassemblee un documento straordinario, non solo contabile ma che diventa qualcosa di pi, qualcosa che pu dare la perfetta giustificazione di ogni sua iniziativa, di ogni suo atto perfettamente collegato alla sua mission. Infatti, non dobbiamo mai dimenticare che siamo chiamati dallo Stato e dalle regioni ad una presenza concordata nel settore trasfusionale in cui ci viene data economicamente la possibilit di sostenere gran parte delle attivit previste per legge e delegate al volontariato. LAvis, nel produrre questo nuovo strumento di comunicazione, vuole allora mostrarsi in tutta la sua trasparenza e nel contempo vuole dare la possibilit ai suoi aderenti, ai suoi dirigenti di lavorarenella elaborazione di questo nuovo biglietto da visita che comporta una fatica particolare, perch per mettere insieme storia, identit e futuro, ci vuole una capacit supplementare organizzativa e professionale ma sicuramente necessaria a dare ragione dellazione profondamente educativa che lassociazione compie in tutte le comunit. LAvis Calabria, per la prima volta ha affrontato questo cammino, sicura di fare un passo verso il futuro per segnare una strada da cui difficilmente si potr tornare indietro. la strada su cui ci conduce

il senso vero del volontariato moderno e su cui troveremo facilmente tante associazioni che come la nostra, hanno gi capito di fare questo salto di qualit, ma pu darsi che incontreremo ai margini della strada quellassociazionismo che non vuole camminare da solo, che aspetta lassistenza calata dallalto e purtroppo che destinato a morire. LAvis, invece, con questo primo Bilancio Sociale, si posta in cammino a testa alta e ancora una volta un esempio da imitare ed un fiore allocchiello del sistema sanitario del paese e della nostra Calabria.
Paolo Marcian

Presidente Avis Calabria

Calabria
TRA STORIA E MEMORIA

TRA STORIA E MEMORIA

TRA STORIA E MEMORIA

ALLA MEMORIA dI FRANCESCO CHINdAMO


Luned 16 novembre 2009. , nel Palazzo dellAmministrazione Provinciale di Reggio Calabria, stata consegnata ad un giovane ricercatore cittadino la prima Borsa di Studio Francesco Chindamo. Lerogazioni, abbastanza cospicua in tempo di gravi ristrettezze, consentir al giovane ricercatore di continuare il suo lavoro, sollevandolo in buona parte da problemi di carattere economico. Questo premio alla memoria era stato bandito gi tre anni or sono; essere riusciti finalmente ad assegnarlo senzaltro da ascrivere a merito del nuovo Direttivo Regionale e dellimpegno che il Presidente Marcian si assunto in prima persona per arrivare a questo traguardo. Chi era Francesco Chindamo? Non sono necessarie molte parole per ricordare un giovane medico che aveva fatto dellimpegno nel mondo del volontariato avisino un vero e proprio stile di vita. Chi scrive lo ricorda sempre attivo ed ottimista, sia che operasse nella sede Avis della sua Mammola che presiedeva , sia negli appuntamenti in ambito Provinciale che lo vedevano sempre protagonista attivo. Una malattia improvvisa quanto impietosa lo ha prematuramente rubato agli affetti familiari (aveva meno di 40 anni ! ) ed allimpegno sociale, interrompendo bruscamente il suo percorso di cittadino e professionista generoso. A quanti lo ricordano, il volontariato lo addita come esempio per chi ha a cuore il riscatto sociale della nostra regione. Per questo, lAvis Regionale ha deciso di ricordarlo con questa borsa di studio, affinch rimanga ben viva, in una realt sociale costellata purtroppo di primati negativi, la sua testimonianza di generosit, altruismo ed amore verso il prossimo che soffre. Ed anche perch ci si rafforzi nella convinzione che , pur fra tante brutture, ci sono valori che riescono ancora ad affermarsi. E Francesco Chindamo era abbondantemente portatore di questi valori! Francesco Mafrica

Presidente Avis Pellaro

Calabria

TRA STORIA E MEMORIA

TRA STORIA E MEMORIA

AVIS Crotone

AVIS Catanzaro

AVIS Cosenza

I VALORI: IL RuOLO dELLAVIS FRA STORIA E MEMORIA

Calabria

a donazione del sangue ha avuto un differente sviluppo nella storia del nostro paese tra il Nord ed il Sud. Una affermazione chiaramente scontata e notoriamente conosciuta, ma che necessita,ancora una volta, di una attenta analisi per tentare di capire le ragioni di questa condizione, che ancora oggi,per alcuni aspetti, permane e dalla cui soluzione dipende il futuro dellintero sistema trasfusionale moderno. Appare opportuno divedere lanalisi in due parti:la fase prima della 107/1990 ed il periodo dalla 107/1990 in avanti, con le problematiche di questo tempo contemporaneo.

Prima della legge 107/1990

Lorganizzazione sanitaria italiana ha subito molti cambiamenti nelle varie epoche storiche e quella che conosciamo degli ultimi trenta anni,per capirci dalla 833 in poi,ha subito essa stessa una serie di mutazioni legislative (le leggi 502 e 517 e 299) che hanno definitivamente generato un sistema che di caratteristiche nazionali ne ha conservate ben poche, ed quindi strutturalmente Regionale. Pertanto sono nati, anche per effetto della modifica del titolo V della Costituzione, una serie di organizzazioni sanitarie locali differenti e di conseguenza avvenuto laffossamento di ogni potere centrale, sia per la programmazione, sia per i controlli. Il servizio trasfusionale una recente creazione nella sanit, per i suoi aspetti strutturali e per quelli di natura scientifica (la scoperta dei gruppi sanguigni del 1900), essendosi in pratica sviluppato nel secondo dopoguerra. Infatti pi di altri servizi sanitari ha avuto la caratteristica e lobbligo di crescere al passo con le scoperte sia tecnologiche sia mediche e nello stesso tempo di rimanere concentrato allinterno dellarea pubblica, con tutte le salvaguardie per la sicurezza dei cittadini nelle terapie con sangue ed emoderivati. In questo senso lintero Sistema Sangue nonostante il regionalismo spinto, ha conservato alcune prerogative sul piano nazionale, mantenendo quello spirito di solidariet tra tutte le aree del paese, tipico di una risorsa cos preziosa e cos indispensabile per la vita di ogni uomo.

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Il volontariato del sangue nato, con la fondazione dellAVIS nel 1927 molto prima di qualsiasi servizio pubblico; anzi la rete associativa stato il primo punto di riferimento per le attivit trasfusionali in generale. Laffermazione dellassociazione nelle aree settentrionali del paese stata pi rapida ed incisiva rispetto al resto del paese,sia sotto il profilo sanitario e sia sotto quello sociale. La sinergia che si stabilita da subito tra volontari del sangue e Dirigenti sanitari in tutti gli ospedali delle citt del Nord ha favorito la nascita dei primi servizi trasfusionali e naturalmente la crescita numerica dei donatori e delle donazioni. Nel Sud la strada per lAVIS stata tutta in salita, sia per la nascita dei gruppi e sia in particolare nel rapporto con le strutture sanitarie scaturendo un percorso ad ostacoli che di fatto, sia pur attenuato, giunto fino ai giorni nostri. Nel tempo per molteplici motivi tra il Nord ed il Sud si creato un divario difficile da colmare, che per anni ha dominato il quadro dello scambio della risorsa tra settentrione e meridione, con lindifferenza dei governanti e la complice compiacenza di alcuni dirigenti dei gruppi di volontariato settentrionali, che preferivano mantenere la posizione dominante nella raccolta del sangue, rispetto al sostegno dellampliamento locale della rete associativa.

Dopo la 107/1990
La vera svolta per un effettivo cambiamento avvenuta solo nel 1990, con lemanazione di quella famosa legge 107/1990, che ha rappresentato la vera pietra miliare del servizio trasfusionale moderno, nata sotto la spinta dellAVIS e dell intero volontariato del sangue, a cui ha riconosciuto, finalmente, dignit sociale ed istituzionale. Da quellanno e da quella legge partita tutta un altra storia per tutto il paese ma in particolare per le Regioni meridionali e la Calabria in particolare. La vivacit e la generosit tipiche della cultura calabrese hanno trovato spazio con nella novit legislativa, per esprimersi al meglio garantendo in poco pi di dieci anni la rimonta del Sud nella raccolta e nel radicamento del nostro volontariato nelle comunit civili. Infatti in Calabria lassociazionismo del dono del sangue ha avuto grandi risvolti , anche culturali,sul piano educativo, nella scuola,e nellaffermazione dei valori della partecipazione ,della legalit e della pace. La presenza sempre pi diffusa dellAVIS ha consentito quasi il raggiungimento dellautosufficienza in molte aree, con la fine dellimportazione e soprattutto con la crescita dei donatori periodici.Lautosufficienza variabile, come preferiscono definirla i dirigenti regionali, stata pi volte salutata con soddisfazione ma per molte volte vista scomparire perch molto labile per reggere allurto del periodo estivo,dei gruppi rari, dellinvecchiamento della popolazione e del miglioramento del livello operativo

delle nostre strutture sanitarie meridionali, capaci di curare in loco molte delle patologie che costituivano i famosi viaggi della speranza. Gli anni dellesplosione dei decreti attuativi della 107/1990 hanno poi contribuito alla decisiva svolta dellAVIS e di tutto il volontariato del sangue che entrava con decisione nel patrimonio del sistema sanitario italiano, diventando esempio da esportare nella costituenda Unione Europea. Il Sud non rimasto a guardare, ma il suo recupero significativo nei numeri e nella qualit sociale stato molto forte ed in alcuni contesti della Calabria hanno davvero raggiunto livelli tipici del Nord. Le vicende pi recenti sono legate alla riforma della 107/1990 con lemanazione della legge quadro 219/2005, che ha confermato i principi validi della gratuit,dellassociazionismo,della tutela del donatore e del ricevente, ma ha aggiunto delle caratteristiche nuove allintero sistema, introducendo anche per il sangue i livelli essenziali di assistenza (LEA), costituendo il centro nazionale sangue, con il volontariato nel ruolo di protagonista nella gestione, non pi solo da osservatore. In pratica la legge 219/2005 ha messo le basi per un nuovo sistema trasfusionale, in cui dovrebbero essere superate le contraddizioni ancora esistenti, anche quella del rapporto Nord- Sud. Lattuazione di questa legge, tanto auspicata dal volontariato, oggi deve fare i conti con una serie di difficolt di ordine politico, economico e sanitario. Infatti la realt del Paese rapidamente e profondamente cambiata, per cui alla spinta regionalistica, gi preoccupante, si aggiunta quella della autosufficienza Aziendale, che invece di allargare lorizzonte sul principio della disponibilit per lintero Paese, si concentra solo per i propri bisogni provinciali o addirittura aziendali. Infatti la razionalizzazione dei servizi sanitari per la crisi economica ha comportato una minore solidariet allinterno del sistema sangue, dimostrata con la crisi di questi giorni estivi,che non si verificava da dieci anni in maniera cos acuta, in cui aree decisamente eccedenti nella raccolta , hanno avuto enormi difficolt nei loro stessi ospedali e non hanno potuto naturalmente aiutare le zone deboli, che permangono in alcune aree della Calabria . In questo senso in Calabria la risposta del volontariato stata,ed , forte in termine di iniziative ordinarie e straordinarie.

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uNA BREVE STORIA dELLAVIS


Fondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano, costituitasi ufficialmente come Associazione Volontari Italiani del Sangue nel 1946, riconosciuta nel 1950 con una legge dello Stato Italiano, lAVIS oggi un ente privato con personalit giuridica e finalit pubblica e concorre ai fini del Servizio Sanitario Nazionale in favore della collettivit. Fonda la sua attivit istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione sociale e sul volontariato quale elemento centrale e strumento insostituibile di solidariet umana. Gli scopi dellassociazione fissati dallo Statuto erano e sono: venire incontro alla crescente domanda di sangue, avere donatori pronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute, lottare per eliminare la compravendita del sangue, donare gratuitamente sangue a tutti, senza alcuna discriminazione. AllAVIS possono aderire gratuitamente sia coloro che donano volontariamente e anonimamente il proprio sangue e sia coloro che, pur non potendo per motivi di inidoneit fare la donazione, collaborano per gratuitamente a tutte le attivit di promozione e organizzazione. LAVIS una Associazione di volontari: volontari sono i donatori e volontari sono i suoi dirigenti. LAVIS presente su tutto il territorio nazionale con una struttura ben articolata, suddivisa in 3.180 sedi Comunali, 111 sedi Provinciali, 22 sedi Regionali e lAVIS Nazionale, il cui organo principale il Consiglio Nazionale. Sono inoltre attivi 773 Gruppi Avis, organizzati sopratutto nelle aziende, sia pubbliche che private, come ulteriore testimonianza della presenza associativa nel tessuto sociale.

LAVIS CALABRIA

Calabria

ondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano, costituitasi ufficialmente come Associazione Volontari Italiani del Sangue nel 1946, riconosciuta nel 1950 con una legge dello Stato Italiano, lAVIS oggi un ente privato con personalit giuridica e finalit pubblica e concorre ai fini del Servizio Sanitario Nazionale in favore della collettivit. Fonda la sua attivit istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione sociale e sul volontariato quale elemento centrale e strumento insostituibile di solidariet umana. Gli scopi dellassociazione fissati dallo Statuto erano e sono: venire incontro alla crescente domanda di sangue, avere donatori pronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute, lottare per eliminare la compravendita del sangue, donare gratuitamente sangue a tutti, senza alcuna discriminazione. AllAVIS possono aderire gratuitamente sia coloro che donano volontariamente e anonimamente il proprio sangue e sia coloro che, pur non potendo per motivi di inidoneit fare la donazione, collaborano per gratuitamente a tutte le attivit di promozione e organizzazione. LAVIS una Associazione di volontari: volontari sono i donatori e volontari sono i suoi dirigenti. LAVIS presente su tutto il territorio nazionale con una struttura ben articolata, suddivisa in 3.180 sedi Comunali, 111 sedi Provinciali, 22 sedi Regionali e lAVIS Nazionale, il cui organo principale il Consiglio Nazionale. Sono inoltre attivi 773 Gruppi Avis, organizzati sopratutto nelle aziende, sia pubbliche che private, come ulteriore testimonianza della presenza associativa nel tessuto sociale. LAVIS della Calabria con le sue 131 sedi comunali e le cinque provinciali, con i suoi oltre 30.000 donatori, si presenta alle AVIS di tutta Italia come la pi importante Associazione di donatori di sangue e con una presenza sempre pi capillare ed in continua espansione, sul territorio regionale. Lattivit dellAVIS della Regione Calabria contraddistinta da un grande impegno in direzione del miglioramento e della crescita dellAssociazione sia per ricevere un giudizio sulle argomentazioni che sono presentate, sia sullattivit che quotidianamente posta in essere, sulla capacit che ogni volontario avisino dimostra nellavvicinare e nellinte-

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ressare il cittadino ai temi dellAssociazione, su quella che la sostanza che ognuno di noi attribuisce al messaggio associativo. Nel corso degli ultimi tre anni lassociazione ha spinto fortemente nel tentativo ulteriore di interessare tutta la collettivit calabrese ai temi della donazione del sangue, con lintento che la sensibilizzazione a questargomento, al tema sociale della condivisione con gli altri, non riguardi solo i 20.000 soci, bens per far s che i calabresi iscritti allAVIS come donatori abituali crescano in misura tale da consentire alla Calabria di non dovere pi dipendere dagli altri anche per il sangue. Da qualche anno a questa parte si assiste sempre meno a quello che, quotidianamente, era lo sgomento dei familiari o degli amici degli ammalati di fronte alla mancanza di sangue presso le strutture sanitarie calabresi; nel non lontano passato abbiamo vissuto insieme con loro il dramma che li affliggeva e notavamo come in quei momenti la disponibilit a donare per il parente o per lamico, si manifestava con slancio fraterno e con spirito altruistico e disinteressato contribuendo alla spasmodica ricerca delle sacche necessarie a garantire la trasfusione richiesta per un intervento chirurgico o per una qualsiasi patologia. Abbiamo pi volte letto nei loro occhi, scorgendo nei loro volti gratitudine e riconoscenza per la nostra azione volontaria. Siamo sempre pi fermamente impegnati per far si che lo sgomento ed il dramma del momento, la gratitudine e la riconoscenza, piuttosto che divenire ringraziamento, si trasformassero in qualcosa di duraturo, nellinteresse per questi problemi che non sono momentanei e nemmeno occasionali, perch riguardano tutti per fare in modo che tanti altri calabresi diventino donatori abituali dellAVIS, che non hanno bisogno di riconoscenza per il gesto del donare ma che volontariamente, abitualmente, gratuitamente ed in perfetto anonimato donano, indipendentemente da chi riceve. I presupposti che quanto nelle nostre speranze diventi una realt che, non senza fondati motivi, vediamo ormai vicina affidiamo al nostro lettore la fondata certezza che laltruismo della popolazione calabrese, tante volte riscontrato, affiori anche in questa circostanza e si concretizzi a breve anche alla luce del prospetto allegato. Le accresciute necessit di sangue che gi dal 2003 si stanno evidenziando in Calabria dovute allentrata in funzione di poli di eccellenza medico-chirurgica (cardiochirurgia, oncologia, onco-ematologia ecc) fanno ritenere che lautosufficienza rincorre il fabbisogno e che se non cresce ulteriormente la sensibilit, i donatori e le donazioni sar, in futuro, un continuo rincorrersi stante il fatto che le nuove eccellenze sanitarie richiederanno sempre pi sangue. La percezione dei soci dei valori associativi dellAVIS Calabria Per la realizzazione di questo bilancio sociale stata effettuata unin-

dagine tra i soci per comprendere la loro percezione dei valori associativi, nonch il grado di condivisione di questi valori. Molto elevata apparsa la condivisione dei valori associativi nel loro complesso e molto forte la condivisione degli obiettivi dellassociazione: la spinta solidaristica la componente principale nelle motivazioni di adesione allassociazione, mentre il servizio verso chi soffre attraverso la donazione di qualcosa di prezioso e di vitale il maggior beneficio sociale creato dallAvis. La solidariet diventa anche cultura associativa che viene trasmessa attraverso lassociazione che percepita come un luogo di crescita umana e sociale. Per la quasi totalit dei soci ladesione allAvis stato un momento importante nella propria vita. Molto buono infine la valutazione sulla struttura organizzativa dellassociazione.

Consiglio Regionale AVIS Calabria 2009-2012

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Atto costitutivo dellAVIS Regionale Calabria

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Assemblea Nazionale Roma

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IL CONTESTO: LA dONAzIONE dEL SANguE E LAuTOSuFFICIENzA

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a donazione del sangue costituisce sicuramente unattivit meretoria. Non esistendo infatti ancora sangue artificiale, la donazione rimane lunica forma di reperimento di questo prezioso liquido che pu salvare numerose vite. I dati seguenti descrivono il fabbisogno di sangue della regione Calabria e i progressi che grazie allAVIS sono stati compiuti. La slide seguente mette in evidenza il dato aggregato per il 2008 di quasi 59000 unit trasfuse ci cui una componente rilevante 23000 unit pari al 39% di consumi fissi

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Pi del 50% delle trasfusioni viene effettuato negli ospedali di RC, CS, CZ e questa percentiale sale al 72% per ci che riguarda le trasfusioni di aggregati piastrinici

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RIEMPIAMOLA dORgOgLIO
luglio 2009
lo slogan lanciato dallAVIS CALABRIA per affrontare il calo delle donazioni che si verifica in questi giorni di vacanze. Una Calabria a forma di sacca che si riempie del prezioso tessuto indispensabile per quanti soffrono di varie malattie che non possono andare in ferie, ma che contiene tuttu lorgoglio di essere Calabresi consapevoli dei bisogni della propria gente che finalmente non aspettano nessuna manna dal cielo ma si rimboccano le maniche, il caso di dirlo, per fare una donazione di sangue. Limmagine promozionale preparata dallAVIS CALABRIA correlata ad una serie di messaggi sulle radio libere e nei luoghi di transito, che vogliono spingere alla riflessione per diventare donatori periodici ed associati. Il Presidente Regionale dellAVIS Paolo Marcian chiarisce infatti che la campagna lanciata in questi giorni, lungi dallessere solo un momento a se stante, concretamente una proposta che si colloca nella necessita di avere piu donatori periodici ed associati, per una continuita del servizio in ogni fase dellanno, che con lincombenza di tante variabili, vedi lo stesso arrivo della nuova influenza, il bisogno di sangue sempre in crescita. Le nostre sedi in tutta la Regione resteranno aperte per ferie ha concluso Paolo Marcian ed in piccoli e grandi centri troverete i nostri volontari al lavoro per garantire una disponibilit ed una generosita che si traduce in fatti e non in parole.

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Per ci che riguarda il plasma fresco invece si nota un consumo complessivo di 4200 unit diffuso soprattutto negli ospedali periferici. Si riscontra la possibilit di ridurre considerevolmente questo consumo.

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Anche nel caso dellalbumina il consumo generalizzato e vi sono margini per una riduzione sensibile del consumo.

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I fattori della coagulazione e le gammaglobuline denotano un consumo congruo e vengono impiegate principalmente negli ospedali delle maggiori citt calabresi. Per ci che concerne il sistema della raccolta si pu evidenziare che per la Calabria la quasi totalit della raccolta fuori ospedale viene gestita dallAVIS.

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I grafici e i dati seguenti fanno vedere landamento dal 2005 della donazione e il ruolo preponderante giocato dallAVIS.

Questo grafico evidenzia il forte trend di crescita della Raccolta in Calabria con il raggiungimento dellobiettivo dellautosufficienza. Questo incremento dovuto sostanzialmente alla crescita della raccolta extra ospedaliera e questo dato mette in evidenza il forte contributo dellAVIS e il grande beneficio sociale da essa Creata. Lautosufficienza un obiettivo che stato raggiunto grazie al contributo e allesopansione territoriale dellAVIS. Le unit raccolte al di fuori degli ospedali sono pi dei due terzi della raccolta totale e di questi pi del 95% realizzato dallAVIS.

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L autosufficienza raggiunta dal 2006 costituisce un obiettivo sociale di straordinario valore.La carenza di sangue obbligava la ricerca di sangue fuori regione , ma anche i dolorosi annunci e le ricerche disperate di sangue. Oggi tutto questo stato superato il sangue necessario per la Calabria viene raccolto nella regione e non vi pi nessuna carenza o necessit. Anche laumento della richiesta di sangue non dovrebbe comprometter per il 2010 lobiettivo dellautosufficienza.

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2006 Avis 1.004 10.797 6.424 4.753 5.433 324 1.022 46 7.054 1.302 3.183 Avis 1.078 12.119 7.487 5.101 5.090 410 1.340 606 7.209 1.332 3.187 44.959 SIT + Altri 32 2.970 2.432 1.121 313 4.269 657 2.380 3.842 857 18.873 Avis 1.226 12.562 7.512 4.970 5.663 508 1.704 905 9.518 1.546 4.166 50.280 41.342 58.408 61.148 66.043 43.639 Avis SIT + Altri 1.129 13.048 8.006 4.963 4.626 498 1.486 695 7.630 1.417 3.672 47.170 2007 SIT + Altri 20 1.060 1.700 1.089 456 3.746 433 1.800 3.265 1.200 14.769 2008 Avis 1.120 12.280 7.218 4.669 5.171 412 1.379 207 7.126 1.355 2.702 2009 SIT + Altri 32 1.521 2.432 1.121 365 4.121 425 1.774 3.541 857 16.189 Aferesi 59 744 244 186 212 554 40 186 2.225 1.231 59.639 7.000 0 60.000 8.000 0 60.000 8.000 0 0 0

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CASTROVILLARI CATANZARO COSENZA CROTONE LAMEZIA TERME LOCRI PALMI PAOLA REGGIO CALABRIA ROSSANO CALABRO VIBO VALENTIA Raccolta SIT + altri Raccolta Avis

2005 SIT + Altri 60 1.067 2.100 1.259 315 1.836 120 1.766 3.311 1.200 13.034

TOTALE

54.376

Acquisite fuori Regione Fabbisogno Complessivo Compensazione Regionale *

2.167 56.543 5.000

AVIS REGIONALE CALABRIA - Riepilogo attivita di raccolta dallanno 2005

Totale Soci Avis Calabria 23.000 25.000 27.000 27.000 0 Totale Avis Comunali Calabria 96 115 118 118 Strutture di Coordinamento Regionale + Regionale + Regionale + Regionale + Regionale + 5 Provinciali 5 Provinciali 5 Provinciali 5 Provinciali 5 Provinciali

(*) - Dal 1999 la Compensazione Regionale avvenuta solo tramite il Servizio Trasfusionale di Lamezia Terme e dal 2002 anche tramite quello di Catanzaro. N.B. : Nei dati di Reggio Calabria sono inclusi anche quelli di Melito Porto Salvo.

LORgANIzzAzIONE dEL SISTEMA TRASFuSIONALE

Calabria

In Calabria limportanza di questo ruolo ancor pi evidenziata fino a diventare essenziale, perch pi dei due terzi del sangue raccolto dovuto alla generosit dei suoi soci.

opportuno in questa fase descrivere il quadro del sistema trasfusionale nazionale e regionale al cui interno lAvis Gioca un ruolo importante.

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LORgANIzzAzIONE dELLAVIS CALABRIA

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Avis unassociazione fortemente federale e che fa del principio di sussidiaret uno dei motori del suo agire. La distribuzione territoriale non rappresenta un livello gerarchico sovraordinato, ma piuttosto un momento di coordinamento e razionalizzazione delle iniziative per sempre necessario. Ma va evidenziato che tutte le strutture a cominciare a quelle comunali, hanno autonomia finanziaria e regionale e nel quadro deontologico dei valori condivisi dellassociazione possono muoversi con un elevato grado di autonomia. Questa struttura veramente reticolare e dotata di una capacit decisionale diffusa in grado di cogliere rapidamente i segnali del territorio e di liberare energie e creativit. Questa struttura, poco burocratizzata, forse la ragione dello straordinario successo della raccolta in Calabria e dello straordinario risultato dellautosufficienza nella donazione quando finbo a pochi anni fa si poteva ancora morire in Calabria per mancanza di sangue

ITALIA

CALABRIA

PROVINCIALI

COMUNALI

Le cariche sociali

Consiglio Direttivo Regionale 7 marzo 2010


Cognome MARCIANO ROMEO RIZZUTI NISTICO CUTRI BENARDINO BROGNO CAIMI CAPPELLO CASSANO CREA GRANDE LA CAVA LA ROCCA MUTO MAFRICA SAVERINO SPADEA IELAPI Nome PAOLO TIZIANA FRANCO DOMENICO BIAGIO GENNARO SALVATORE PINO FRANCESCO LUIGI ROSARIO PINO GREGORIO FRANCESCO GIUSEPPE FRANCESCO SALVATORE GIOVANNI LAURA Carica Associativa PRESIDENTE AMMINISTRATORE VICE PRESIDENTE VICARIO SEGRETARIO VICE PRESIDENTE COMPONENTE ESECUTIVO CONSIGLIERE CONSIGLIERE COMPONENTE ESECUTIVO CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE

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Collegio Sindaci Revisori 5 giugno 2009


Cognome ROSA CARIDI RUFFA INTRIERI VISCOMI Cognome GIGLIO FOLINO PUNTILLO ARMAGRANDE VISCOMI Cognome MAGNO PASTORELLI SANFILE CALABRO LORENZANO Nome TERESA CARMELO DOMENICO MARCO CLAUDIO Nome GIUSEPPE ANTONIO SAVERIA LUIGI CLAUDIO Nome LUIGI VINCENZO FRANCESCO MARILENA ALFONSO Carica Associativa COMPONENTE EFFETTIVO COMPONENTE EFFETTIVO COMPONENTE EFFETTIVO SUPPLENTI SUPPLENTI Carica Associativa COMPONENTE EFFETTIVO COMPONENTE EFFETTIVO COMPONENTE EFFETTIVO SUPPLENTI SUPPLENTI Carica Associativa COMPONENTE EFFETTIVO COMPONENTE EFFETTIVO COMPONENTE EFFETTIVO SUPPLENTI SUPPLENTI

Consigli Direttivi Provinciali

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LA PERCEzIONE dELLA STRuTTuRA ORgANIzzATIVA

Calabria

Il primo dato che viene evidenziato fortemente da questa indagine il forte radicamento territoriale dellassociazione. Le strutture comunali sono in genere bene organizzate, rette da consiglio direttivi e dotate di autonomia finanziaria. Le attivit sono organizzate autonomamente e denotano creativit e spirito di iniziativa. Le attivit istituzionali sono molto sentite e i consigli si riuniscono periodicamente e dimostrano di governare realmente i processi. Tra le aree di miglior manto va evidenziato il debole rapporto con le associazione di donazione di Organi e di donazione del Cordone con cui invece una collaborazione forte sarebbe auspicabile. Problematico percepito inoltre il rapporto con la Regione Calabria e con le ASP locali a cui viene richiesta maggiore attenzione e interventi legislativi pi incisivi. Anche sul versante di una maggiore tutela del donatore forte la richiesta di provvedimenti legislativi. Ottimi infine risultano i rapporti con le associazioni laiche e cattoliche e con le parrocchie presenti sul territorio. Questa forte sinergia un altro punto di forza dellassociazione.

ellambito dellattivit propedeutiche alla stesura del bilancio sociale stata realizzata unindagine sullorganizzazione dellAVIS Calabria. Le indicazioni che emergono possono essere qualitativamente cos descritte.

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Conferenza stampa Avis Regionale Calabria

Palazzo della Provincia di Reggio Calabria, consegna della Borsa di Studio, Francesco Chindamo

Reggio Calabria, Convegno Cittadinanza e Costituzione

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RELAzIONE AL BILANCIO CHIuSO IL 31/12/2009

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Immobili

Nellanno sociale si realizzato come si evince allattivo dello Stato Patrimoniale lacquisto dellimmobile per 379.176,00 comprensivo di tutti gli oneri sostenuti per la registrazione dellatto, per la predisposizione allutilizzo da destinare come sede dellAVIS Regionale nel Comune di Caraffa di Catanzaro

Liquidit Banche/Cassa

Tra le attivit si pu evidenziare un saldo attivo delle banche pari a 180.436,30 e il denaro in cassa per 87,59

Crediti

I crediti pari a 40.751,52, sono rappresentati dalle AVIS comunali, dallAzienda San.Prov.CZ dallAzienda San.6 . Risconti attivi riguardano spese condominiali pagate anticipatamente 1/1 al 30/6/2010.

Debiti
Verso fornitori pari a 4.222,73, Verso enti previdenziali INAIL e INPS per 725,89 Verso Erario per ritenute fiscali 794,95.

Fondi ammortamento
Il totale dei fondi pari a 34.409,74 comprensivo del Fondo ammortamento delledificio acquistato pari a 11.375,28, anche se la quota accan-

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ella preparazione del bilancio contabile si data una rappresentazione veritiera e corretta dellattivit svolta contribuendo alla creazione e allo sviluppo della missione che lAVIS svolge allinterno della collettivit e della comunit creando un clima di fiducia e di stima.

tonata non ha inciso sul conto economico.

Fondo trattamento di fine rapporto.


Il fondo riflette il debito maturato nei confronti del dipendente in forza al 31 Dicembre 2009 calcolato sulla base delle leggi e dei contratti vigenti. Il risultato della gestione per lanno 2009 pari a 93.525,02 come anche evidenziato nel rendiconto economico.

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Conto Economico
Tra i costi del conto economico troviamo le spese e gli oneri per il dipendente pari a 16.957,92. acquisto di materiale promozionale, inserzioni, stampa periodici per diffondere limportanza della donazione che non mai fine a se stessa ma un dono per la collettivit 32.392,80. spese per il servizio civile per 1.350,60, al netto della somma di 6.832,00 che sono stati

Stornati dal fondo attivit future alluopo costituito. Inoltre il fondo attivit future stato stornato anche per la somma di 10.000,00 assegnata perla Borsa di studio Chindamo. Il costo maggiore rappresentato dalle spese sostenute per lAssemblea Nazionale 51.565,27.

Tra le entrate figurano:


interessi attivi sui c/c 2.013,75 rimborsi Assemblea Nazionale 29.577,27 contributo Regione Calabria 238.440,00 Contributo del 5xmille 9.646,94. Contributo AVIS Nazionale per la realizzazione iniziativa NOTTE SOTTO LE STELLE che stato riversato allAvis Comunale di RC per 1500,00 che ne aveva fatto richiesta. Tutte le informazioni desumibili dal bilancio sono verificabili attraverso documenti, atti e procedure contabili utilizzate per meglio evidenziare landamento gestionale AVIS REGIONALE.

RELAzIONE BILANCIO CONSuNTIVO 2009

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Il movimento pi grosso della spesa 2009 stato determinato con la deliberazione nellultima seduta del consiglio direttivo del precedente mandato, nella seduta del 03 Aprile 2009, seduta nel corso della quale stato deciso di utilizzare il fondo per lacquisto della sede sociale. Successivamente nella data del 09 Aprile 2009, stato firmato un atto di acquisto di una sede sociale in Caraffa di Catanzaro, dalla societ Riccielli, con una intermediazione a pagamento. In quella data con quella scrittura privata veniva versata la somma di 80.000 euro, che sanciva lobbligo di versare le altre rate per un complessivo di 366.000 euro. In seguito, in ottemperanza a quanto gi pattuito, ed in unica soluzione al momento della redazione dellatto notarile in data 11 novembre 2009, veniva saldata lintera partita alla societ Riccielli e le relative spese fiscali e notarili. Il fondo acquisto sede non ancora esaurito, perch la sede in cui ci troviamo solo in parte rifinita e questo consiglio secondo le nostre condizioni economiche future se c lo permeteranno , provveder secondo nuove disposizione alle opportune rifiniture attingendo dallo stesso fondo. Il bilancio 2009, a parte questa grossa spesa, gi decisa nel mandato precedente, ha seguito la nuova impostazione associativa che lesecutivo ha voluto definire con le linee programmatiche del 14 luglio 2009. Lo sblocco della borsa di studio F. Chindamo di 10.000 euro, ha consentito dopo tanti anni di rendere memoria ad un grande medico avisino ed in collaborazione con lUniversit Mediterranea, stata assegnata ad un valente ricercatore per la redazione del bilancio sociale 2009 che sar uno dei fiori allocchiello di questo mandato associativo. Il fondo servizio civile stato ben movimentato, con lassistenza a 53 giovani selezionati su 200 candidati e con 2 incontri di formazione gi effettuati di cui uno tenutosi alla Unical di Cosenza alla presenza del presidente nazionale, del direttore generale dellufficio nazionale del servizio civile. stata inoltre rilanciata la comunicazione dellimmagine avis nella promozione del dono del sangue con una campagna estiva il cui logo stato ripreso diffusamente e richiesto anche dagli emigrati calabresi in Svizzera.

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l mandato associativo di questa presidenza e di questo esecutivo iniziato il 19 aprile 2009 ma lattivit di bilancio che oggi presentiamo riguarda dellanno 01 gennaio - 31 dicembre 2009.

Il riflesso sulla stampa, stato enorme, supportato anche da nostre inserzioni a pagamento per entrare con caparbiet nel mondo dei media da cui eravamo molto emarginati. Il convegno sulla scuola del 09 novembre a Reggio Calabria ha riaperto il cantiere tra i banchi scolastici e ci ha consentito di ricordare il prof. Domenico Comi alla presenza del prof. Cattaneo.

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Per la prima volta vedete comparire nel bilancio alcune spese che supportano la Consulta Giovani regionale ed il comitato scientifico regionale gi operativo nella fase della delicata vaccinazione dellinfluenza A. Le entrate di cui abbiamo potuto usufruire sono solo quelle relative allart. 2 della Convenzione regionale in atto esistente, mentre la legge n. 11 del 2006 per lanno 2009 sar erogata forse in questi giorni dopo la presentazione del consuntivo 2009. LAvis provinciale di Reggio Calabria ha saldato il debito di 10.000 euro nonostante lesecutivo regionale avesse gi deciso che si poteva restituire in n. 2 rate dopo la concessione del contributo della legge n.11 del 2006. Cosa di cui si avvarr la sede provinciale di Cosenza. Propongo che lavanzo di gestione 2010 venga destinato alle aree dipartimentali. Leffettuazione di numerosi attivit degli organismi associativi e delle aree dipartimentali ha necessariamente richiesto il supporto di risorse consistenti per gli spostamenti, i soggiorni e altre necessit che obbligatoriamente nel rispetto dello statuto , lavis regionale ha garantito. Lattenzione e loculatezza nellaffrontare le spese proporzionalmente elevata al grado di difficolt che la sanit regionale sta vivendo con un piano di rientro che sicuramente si rifletter anche sulla nostra azione. Il passaggio di legislatura comporter una aumentata iniziativa di tutela sulle nostre risorse esistenti per verificare le possibilit future di mantenimento di ogni programma rispetto a quanto di nuovo sar presentato dal nuovo consiglio e dalla nuova giunta regionale. Tiziana Romeo

Amministratrice Regionale

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DESCRIZIONE Contributo Regione Calabria Legge 11/2006 Quote associative Rimborsi ASP CZ Contributo Istituzionale 5xmille Borse di Studio BCC Cittanova

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RICAVI 240000,00 100000,00 40000,00 10000,00 9600,00 3000,00

BILANCIO PREVENTIVO 2010

TOTALE

402600,00

DESCRIZIONE Acquisto materiale promozionale Costo dei personali Servizi informativi internet ENEL/Acqua/Gas Locazione immobili Noleggio miscelatori Telefoniche e cellulari Postali Imposta di registro Pulizia e manutenzioni Consulenze professionali Aree dipartimentali Imposte Comunali Condominiali Arredo nuova sede sociale Spese autovettura Borse di Studio BCC Cittanova Assicurazioni RC - Legge 266/91 Servizio Civile Cancelleria e varie Quote associative Periodico Pianeta sangue e inserzioni giornali Contributi AVIS Provinciali Assemblea Regionale Assemblea Nazionale Servizio Civile Spese convegni Comitato Scientifico e ricerca Spese organi direttivi e comitati Bilancio Sociale TOTALE

COSTI 15000,00 18000,00 3500,00 2000,00 8000,00 2500,00 4000,00 1000,00 300,00 2500,00 3000,00 50000,00 400,00 400,00 4000,00 2000,00 3000,00 1500,00 2000,00 32500,00 15000,00 80000,00 21000,00 15000,00 30000,00 20000,00 20000,00 24000,00 22000,00 402600,00

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La sede regionale

Il servizio civile

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a GADCO Calabria (Gruppo AVIS Donatrici Cordone Ombelicale) unassociazione senza fini di lucro, che persegue un fine di interesse pubblico: garantire unadeguata disponibilit di Sangue Cordonale alla Banca Cordonale regionale sita nellAzienda Ospedaliera B.M.M. di Reggio Calabria, per le strategie terapeutiche innovative che le cellule staminali cordonali hanno aperto in patologie difficilmente curabili e nello stesso tempo persegue la promozione della donazione del sangue e dei suoi emocomponenti su tutto il territorio calabrese ancora non autosufficiente e collabora perci per lautosufficienza nazionale. La sua attivit si fonda sui principi della libera partecipazione sociale e sul volontariato, quale elemento centrale ed insostituibile di solidariet umana; vi aderiscono tutti coloro che hanno intenzione di donare volontariamente, anonimamente e gratuitamente il sangue cordonale ma anche chi desideri collaborare gratuitamente a tutte le attivit di promozione, proselitismo ed organizzazione. L11 novembre 2005 entrata in vigore la legge n. 219 Nuova disciplina delle attivit trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati con la quale viene rinnovata lOrganizzazione del Sistema Sangue nellambito del SSN. Questa legge interviene al momento opportuno per sancire, prima dogni cosa, che il sangue un diritto di tutti e che lautosufficienza un valore nazionale. La legge 219/05, per la prima volta nel nostro paese, introduce la donazione del sangue cordonale tra le attivit trasfusionali e riconosce il ruolo delle Associazioni e Federazioni delle Donatrici. LAVIS di Reggio stata lungimirante ed ha creato il gruppo di avisine che si occupa di promuovere il dono del cordone ombelicale attraverso convegni ed incontri in tutta la regione riscuotendo buoni risultati; il nostro progetto quello di presentare questa forma di donazione alle donne gi socie dellAVIS ma anche a quelle che non lo sono e attraverso la donazione del cordone possono diventare volontarie periodiche del sangue in una regione dove esiste un divario, fra la raccolta e il reale bisogno, creando uno stato di emergenza e di carenza continuo.

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Il nostro percorso iniziato il 21.12.2004 , giorno in cui decine di donne si sono riunite per costituire il gruppo iniziale, da allora prosegue, senza sosta, partecipando a tutti i convegni e corsi organizzati sia dalle sezioni AVIS della regione, sia dallOrdine dei Medici di Reggio Calabria che dalla Banca Cordonale dellAzienda Ospedaliera con cui abbiamo instaurato un ottimo rapporto. La Calabria, in prima fila, ha la responsabilit di costruire una nuova realt qualificata al servizio di tutto il paese. Dalla Banca Cordonale di Reggio, accreditata ISO 9000 Bureau Veritas Certification n. 2220581, potranno essere disponibili unit di sangue ricco di cellule staminali per tanti ammalati calabresi ma anche di tutte le altre Regioni e paesi dellUE, per una vera ed autentica solidariet senza confini. Ogni inizio di attivit rappresenta una carica speciale, soprattutto nel volontariato, per impegnare tutte le proprie potenzialit per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L11 gennaio 2006 si svolta la prima assemblea regionale GADCO, quel giorno le avisine della Calabria e tutte le donne che con grande solidariet avrebbero voluto donare il sangue cordonale, si sono ritrovate numerose a Reggio Calabria. stato un momento di grande fervore, finalmente la Banca Cordonale Calabrese, era pronta ad accogliere il frutto della grande solidariet al femminile. Il 5.3.2006 nel corso dellassemblea dellAVIS Comunale di Reggio Calabria stato presentato ufficialmente il labaro della GADCO, che per la rappresentanza comunale stato intitolato ad una personalit avisina la sig.ra Maria Domenica Rossi Gangemi. Nello stesso mese, in data 28, stata presentato il Gruppo GADCO della Piana, con sede Palmi, nellambito di un convegno a cui hanno partecipato le avisine afferenti al territorio dellex ASL 10. Le unit di ostetricia di quel territorio sono state molto prolifiche consentendo alla Banca Cordonale della Calabria di ottenere ottime unit da conservare. In ambito nazionale la nostra associazione ha avuto risonanza grazie allinteressamento del consigliere AVIS nazionale dottor Paolo Marcian che con il direttivo ha sempre condiviso il sogno della donazione a 360, cos prima a Roma, in un convegno da lui organizzato sulla nuova legge trasfusionale e poi allassemblea nazionale di Bellaria, ha fortemente voluto divulgare la nostra idea innovativa di un gruppo AVIS dedicato, anche a livello nazionale, alla donazione del sangue cordonale. Ci ha permesso alla nostra Associazione di essere conosciuta in tutto il territorio nazionale attraverso il passaparola che ci contraddistingue in AVIS, pi di un centinaio di sedi avisine hanno richiesto lo statuto della nostra associazione. Due sedi regionali hanno richiesto la nostra presenza nei loro convegni dove veniva istituzionalizzato il loro gruppo GADCO, il 13.5.2006 a Brindisi, il 14.10. 2006 a Latina. La GADCO in collaborazione con lAVIS provinciale e comunale di Reggio ha organizzato corsi di Educazione continua in medicina sia per dirigenti medici sia per infermieri promovendo la donazione del sangue in tutte le sue

Contemporaneamente allaccreditamento di Unit di Ostetricia sul territorio regionale nascevano nuovi gruppi GADCO, le donne calabresi desideravano partecipare a questo progetto solidale, con molta passione si sono costituite la GADCO di Cosenza, la GADCO della Locride 17 giugno 06, la GADCO di Soveria Mannelli 14 sett. 06, la GADCO di Vibo 28 ott.06, la GADCO di Catanzaro-Lametia 18 nov.06.

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A questo punto per sorgevano i primi problemi, perch la macchina istituzionale non aveva previsto una rete per il trasporto della sacca di sangue cordonale dalla pi remota unit di ostetricia della Calabria. LAVIS regionale, nella persona del presidente Salvatore Barbieri, aveva gi presentato un progetto allAssessorato alla Sanit per il trasporto delle unit, forte della capacit organizzativa dimostrata dallAVIS regionale nel trasporto delle unit di emocomponenti in tutta la regione. Come in tutti i sogni ad un certo punto ci si sveglia e siamo costretti a confrontarci con le lungaggini burocratiche che hanno un passo molto lento rispetto al volontariato. Nel 2007 i gruppi GADCO neo formati hanno svolto unazione formativa capillare su tutto il territorio regionale grazie allimpegno delle loro presidenti, costituendo cos una rete informativa in tutti i 22 punti nascita della regione accreditati dalla Banca Cordonale Regionale. Il volontariato ha affrontato la strada da percorrere, nonostante gli ostacoli, perch bisogna comunque andare avanti sempre con passione e motivazione. La nostra idea che tutte le donne calabresi abbiano lo stesso diritto di esprimere il loro consenso alla donazione del sangue cordonale e le istituzioni devono sottostare alle leggi dello stato che hanno dichiarato un diritto la donazione del sangue cordonale.

Assemblea Regionale 2009

Convegno Nazionale ADOCES

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forme, ha collaborato con lOrdine dei Medici di Reggio Calabria (2.sett.06 a Reggio Cal., 28.ott.06 a Palmi), in particolare con il presidente Dr. Pasquale Veneziano, sempre vicino alla nostra associazione; lAzienda Ospedaliera BMM nella persona delling. Leo Pangallo, la GADCO ha ricevuto un riconoscimento per lattivit svolta, nel corso del convegno regionale I trapianti in Calabria il 17ott. 06.

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Il ruolo della GADCO, oggi, pertanto, : promuovere la diffusione della cultura della donazione; fornire alla madre informazioni utili per una corretta valutazione della donazione.
La GADCO Regionale con la partnership dellAVIS Regionale, in data 10 gennaio 2006 aveva presentato una proposta di collaborazione con lAssessorato alla Sanit Regionale per il trasporto delle Unit Cordonali, che finalmente ha dato esito in data 29 Aprile 2008, ad una delibera Regionale che stabiliva la possibilit di ogni Azienda Sanitaria e/o Ospedaliera di convenzionarsi con Associazioni di Volontariato, cosa che GADCO-AVIS ha fatto a Lametia e Cosenza, effettuando il trasporto delle Unit Cordonali da questi due Centri. I problemi della Sanit Calabrese non hanno favorito il miglioramento delle criticit, ma GADCO Calabria mantiene la forza vitale del Volontariato, partecipando ad ogni evento socio-sanitario, investendo ancora nel futuro. Importante la partecipazione al 2 Patient and Family Day al Congresso Europeo EBMT 2008 a Firenze il 29 marzo; la presenza allAssemblea AVIS Nazionale a Riva del Garda 16-18 maggio 2008; la presentazione di un video promozionale per la donazione del sangue cordonale al Meeting del Volontariato del CSV Provinciale di Reggio Calabria il 20-22 giugno 2008.

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Banking totale 341

2006 = 59 2007 = 71 2008 = 98 2009 = 113

La Presidente GADCO con Giovanna Trillini, fiorettista che ha vinto pi medaglie doro ai Giochi olimpici di tutti i tempi

Meeting del Volontariato, CSV Provinciale Reggio Calabria

a GADCO regionale nel 2009 ha partecipato attivamente al tavolo Sanit del CSV provinciale di Reggio Calabria, sviluppando un progetto informativo su tutto il territorio, collaborando con lADOCES, associazioni La GADCO Calabria allAssemblea Nazionale AVIS di associazioni a livello nazionale che promuove la donazione solidale del sangue cordonale; incontri formativi che si sono svolti in tutta Italia, di cui uno a Reggio Calabria il 15 ottobre 2009. La GADCO Calabria stata presente allAssemblea nazionale AVIS a Roma .

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BILANCIO ATTIVIT 2006-2009 BANCA CORdONALE REgIONALE CALABRIA

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anno 2009 si chiude al 31/12 con una situazione economica sintetizzata di seguito: c/c bancario di euro 6.954,53; piccola cassa di euro 580,00

tra i valori bancari compare il contributo 5 per 1000 euro 3.937,24 relativo allanno 2007 ricevuto il 22 dicembre 2009.
ONERI E COMMISSIONI BANCARIE INTERESSI PASSIVI ISCRIZIONE CSV ASSICURAZIONE COVERTEAM SPESE POSTALI SPESE TRASFORMATORE TOTALE

Le spese sono cos elencate:

ISCRIZIONE REGISTRO PROVINCIALE VOLONTARIATO

196,75 3,40 6,30 360,03

83,52 22.26 26,10

21,70

Lutilizzo del contributo 5 per 1000, di euro 4.601,62 relativo allanno 2005/6, ricevuto a settembre 2008, ha riguardato la realizzazione del progetto regionale intitolato: Nel Giorno della Luce, una donazione cha d luce alla vita.
Acquisto gazebo 3x3 mt col. bianco con tutte le applicazioni stampate N. 3 incontri formativi per personale volontario presso centri di raccolta Spese di montaggio dello stand Spese di gestione del progetto TOTALE Organizzazione dello stand c/o varie sedi cittadine con gadget e brochure Stampa brochure sulla donazione con informazioni 5 per 1000 1.641,06 1.500,00 584,46 150,00 276,10 450,00

4.601,62

Vanna Micalizzi

Tesoriere Regionale

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IL FuTuRO LA dONAzIONE SOLIdALE dEL SANguE CORdONALE


ESTRATTO dA ARTICOLI

derire alla donazione indispensabile per sostenere il sistema solidaristico che consente a tutti di ottenere cure appropriate, operate in base a scelte cliniche effettuate dallesperto in materia, su basi di evidenza scientifica e protocolli diagnostici condivisi , questo il pensiero del Professor Franco Mandelli e sviluppato dal Professor William Arcese del Policlinico Torvergata di Roma e dal Professor Franco Locatelli del Policlinico San Matteo di Pavia, entrambi portatori di esperienze che rafforzano lopinione di altri esperti nel mondo che considerano il trapianto di cellule staminali emopoietiche una terapia salvavita consolidata e di grande successo per la cura di numerose e gravi malattie del sangue. Ogni anno, infatti, circa 13.000 pazienti nel mondo, che non dispongono di un donatore compatibile in famiglia, hanno bisogno di un trapianto di cellule staminali emopoietiche (cellule in grado di autoriprodursi e dare vita ad altre linee cellulari dalle quali derivano tutte le cellule del sangue). Un quinto di questi pazienti trattato con il sangue del cordone ombelicale. Le cellule staminali emopoietiche contenute nel sangue del cordone ombelicale sono in grado di generare globuli bianchi, rossi e piastrine esattamente come quelle del midollo osseo. In Italia tuttavia si reclama una legge che consenta anche lutilizzo autologo (personale) delle cellule di sangue personale per fruirne a scopo terapeutico, magari in vista di future scoperte nel campo della medicina rigenerativa. Abbiamo girato la domanda a Locatelli, che cos replica: non esiste ad oggi in tutto il mondo prova alcuna dellutilit della conservazione del sangue cordonale a favore del proprio bambino. La pratica clinica si costruisce quotidianamente sulle evidenze scientifiche e non sulle potenzialit della medicina del futuro che costituisce per tutti una speranza, ma non rappresenta ancora il presente che deve rimanere ancorato alla medicina basata su prove di efficacia (evidence-based medicine).
Attualmente non vi sono riscontri associati alluso di cellule staminali autologhe riportati dalla letteratura scientifica. Tutti i dati disponibili sono relativi solo alluso allogenico di cellule staminali da sangue cordonale. In pi non vi , ad oggi, alcuna certezza circa il periodo di conservazione delle cellule stesse per cui un loro possibile impiego per la cura del cancro o delle malattie degenerative della vecchiaia, una auspicabile ma ancora remota possibilit.. Ed proprio levidenza scientifica che ha ispirato lordinanza Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali

da sangue di cordone ombelicale, firmata dal Ministro Sacconi il 26 febbraio 2009, che nel recepire le norme introdotte dal decreto legge 207/2008 , convertito in legge il 24 febbraio 2009, e in particolare lart.35, c.14, rinvia al 31 dicembre p.v., il termine per lemanazione di un decreto con cui sar disciplinata la conservazione di sangue cordonale per uso autologo, fatto salvo quanto gi previsto per la conservazione ad uso dedicato al neonato e al consanguineo con patologia in atto o nel caso di famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie riconosciute trattabili con trapianto di cellule staminali da sangue cordonale. In attesa di un decreto che istituzionalizzi lattivit delle banche di raccolta pubbliche , il direttore del Centro Nazionale Sangue , dottor Giuliano Grazzini, intervenuto sottolineando che : il network delle Banche di CB, gi operativo per quanto riguarda la collaborazione tra i Professionisti che vi operano, sta lavorando, sotto il coordinamento del C/S con la collaborazione del C/T, alla standardizzazione e al miglioramento dei protocolli operativi e allo sviluppo di nuove linee di ricerca nellambito delle attivit di banking del CB. Ad oggi il lavoro tecnico svolto dai Centri nazionali e dai Professionisti in una fase avanzata e, seppure con non poche difficolt, ha gi posto le basi per fare rete, oltre ad essere gi, di fatto, un network sufficientemente strutturato sotto il profilo tecnico-scientifico. Questo ritardo di regolamentazione si traduce spesso nellimpossibilit di far fronte puntualmente a tutte le richieste di donazione da parte delle mamme, in quanto possono effettuare la raccolta solo le strutture abilitate e che operano in conformit alle normative italiane e comunitarie vigenti sulla sicurezza e qualit in materia di sangue, tessuti e cellule. Infatti- ricorda il dottor Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Na-

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zionale Trapianti - un centro trapianti che cerca ununit compatibile per un suo paziente deve poter contare sullaccesso ad largo inventario senza bisogno di ripetere pi volte la ricerca presso le varie strutture e deve avere la garanzia sulla qualit delle unit ricevute indipendentemente da dove essa sia stata conservata. La presentazione di Best practice frutto della cooperazione tra strutture sanitarie e volontariato , ha dimostrato che possibile, con un uso intelligente e condiviso delle risorse, rispondere in modo equo, appropriato e solidale ai bisogni di salute anche emergenti della comunit.

Io dono perch sono solIdale

no alla conservazIone autologa del sangue cordonale

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DECRETO 18 novembre 2009 Istituzione di una rete nazionale di banche per la conservazione di sangue da cordone ombelicale. (09A15289) (G.U. Serie Generale n. 303 del 31 dicembre 2009) IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI Vista la legge 21 ottobre 2005, n. 219, recante Nuova disciplina delle attivit trasfusionali e della produzione nazionale di emoderivati; Visti in particolare lart. 10, comma 3, della suddetta legge che prevede che il Ministro della salute, con proprio decreto, predisponga un progetto per la istituzione di una rete nazionale di banche per la conservazione di sangue da cordone ombelicale a fini di trapianto e lart. 12, comma 4, che prevede che il Centro nazionale sangue svolga funzioni di coordinamento e di controllo tecnico scientifico nelle materie disciplinate dalla legge n. 219 medesima, dintesa con la Consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale; Vista la legge 6 marzo 2001, n. 52, a titolo Riconoscimento del registro italiano dei donatori di midollo osseo che regola la ricerca del donatore compatibile e la donazione del midollo osseo e istituisce il registro italiano dei donatori di midollo osseo presso lente ospedaliero Ospedale Galliera di Genova; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001 recante Definizione dei livelli essenziali di assistenza e successive modificazioni ed integrazioni; Visto laccordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante Linee guida in tema di raccolta, manipolazione e impiego clinico delle cellule staminali emopoietiche (CSE), sancito in sede di Conferenza Stato regioni il 10 luglio 2003; Visto laccordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante Aggiornamento del prezzo unitario di cessione del sangue e degli emocomponenti tra servizi sanitari pubblici, sancito il 24 luglio 2003; Visto laccordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante Linee guida sulle modalit di disciplina delle attivit di reperimento, trattamento, conservazione e distribuzione di cellule e tessuti umani a scopo di trapianto, in attuazione dellart. 15, comma 1, della legge 1 aprile 1999, n. 91, sancito il 23 settembre 2004; Visto il decreto ministeriale 3 marzo 2005, recante Protocolli per laccertamento della idoneit del donatore di sangue ed emocomponenti e sue successive modificazioni; Visto il decreto ministeriale 3 marzo 2005, recante Caratteristiche e modalit per la donazione del sangue e di emocomponenti; Visto laccordo tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano in materia di Ricerca e reperimento di cellule staminali emopoietiche presso registri e banche italiane ed estere, sancito il 5 ottobre 2006; Visto il decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 191, recante Attuazione della direttiva 2004/23/CE sulla definizione di norme di qualit e di sicurezza per la donazione, lapprovvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani; Vista la direttiva della Commissione europea 2006/17/CE dell8 febbraio 2006, che attua la direttiva 2004/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda determinate prescrizioni tecniche per la donazione, lapprovvigionamento

e il controllo di tessuti e cellule umani, in corso di recepimento; Vista la direttiva della Commissione europea 2006/86/CE del 24 ottobre 2006, che attua la direttiva 2004/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le prescrizioni in tema di rintracciabilit, la notifica di reazioni ed eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani, in corso di recepimento; Visto il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 207, recante Attuazione della direttiva 2005/61/CE che applica la direttiva 2002/98/CE per quanto riguarda la prescrizione in tema di rintracciabilit del sangue e degli emocomponenti destinati a trasfusioni e la notifica di effetti indesiderati ed incidenti gravi; Visto il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 208, recante Attuazione della direttiva 2005/62/CE che applica la direttiva 2002/98/CE per quanto riguarda le norme e le specifiche comunitarie relative ad un sistema di qualit per i servizi trasfusionali; Visto il decreto legislativo 20 dicembre 2007, n. 261, recante Revisione del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 191, recante attuazione della direttiva 2002/98/CE che stabilisce norme di qualit e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti; Vista la legge 27 febbraio 2009, n. 14, recante Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207,recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti; Visto, in particolare, lart. 35, comma 14, della suddetta legge che prevede che il termine di cui allart. 10, comma 3, della legge 21 ottobre 2005, n. 219, per la predisposizione, con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, previo accordo con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, di una rete nazionale di banche per la conservazione di cordoni ombelicali, differito al 31 dicembre 2009. A tal fine sono autorizzati la raccolta, la conservazione e lo stoccaggio del cordone ombelicale da parte di strutture pubbliche e di quelle individuate ai sensi dellart. 23 della predetta legge n. 219 del 2005 e in base allaccordo del 10 luglio 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 30 settembre 2003, autorizzate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano, sentiti il Centro nazionale trapianti e il Centro nazionale sangue; Vista lordinanza del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali del 26 febbraio 2009, recante Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale; Visto laccordo tra Governo e regioni e province autonome, sancito il 25 marzo 2009, inerente a Linee guida per lutilizzo da parte delle regioni e province autonome delle risorse vincolate, ai sensi dellart. 1, commi 34 e 34-bis, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale per lanno 2009, in particolare lallegato A, punto 5.1 Biobanche di sangue cordonale; Acquisita lintesa delle regioni e province autonome in sede di conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, nella seduta del 29 ottobre 2009; Decreta: Art. 1 Istituzione della rete italiana di banche per la conservazione del sangue da cordone ombelicale 1. La rete nazionale di banche per la conservazione del sangue da cordone ombelicale

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costituita dalle banche di sangue da cordone ombelicale gi riconosciute idonee dalle regioni di appartenenza in base alle disposizioni vigenti in materia trasfusionale e allaccordo Stato-regioni del 10 luglio 2003, fatto salvo il regime autorizzativi e di accreditamento introdotto dal decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 191. 2. Le banche di sangue da cordone ombelicale di nuova istituzione sono autorizzate e accreditate dalle regioni di appartenenza, tenendo conto dei requisiti minimi e delle linee guida di cui allart. 6 del decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 191. Le autorizzazioni e gli accreditamenti sono comunicati al Centro nazionale sangue ed al Centro nazionale trapianti, per le rispettive competenze. 3. Il Centro nazionale sangue esercita le funzioni di coordinamento e controllo tecnico-scientifico della Rete, di intesa con la consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale, stabilendo inoltre, per gli aspetti di carattere clinico-assistenziale correlati al trapianto ematopoietico, e per gli adempimenti previsti dagli articoli 6, comma 1, e 7, comma 1, del decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 191, le necessarie sinergie e raccordi con il Centro nazionale trapianti. 4. La rete nazionale delle banche di sangue da cordone ombelicale e denominata, per le finalit di relazione internazionale, Italian Cord Blood Network (ITCBN). Art. 2 Finalit della rete 1. La rete italiana delle banche di sangue da cordone ombelicale finalizzata alla creazione dei necessari collegamenti fra le banche esistenti sul territorio nazionale, proponendosi quali obiettivi la raccolta, la conservazione e la distribuzione del sangue cordonale a fini di trapianto ematopoietico anche attraverso: a) la promozione della organizzazione delle banche di sangue cordonale secondo criteri qualitativi e quantitativi definiti in conformit alle disposizioni normative vigenti, a garanzia della uniformit dei livelli essenziali di assistenza nello specifico ambito su tutto il territorio nazionale e della rispondenza ai requisiti necessari per la cessione di unit di sangue cordonale ai fini di trapianto ematopoietico nellambito dei circuiti internazionali; b) la definizione dei necessari flussi informativi e delle modalit di gestione degli stessi, anche in raccordo con i flussi informativi nazionali e regionali esistenti, e con le funzioni di sportello unico attribuite al registro nazionale dei donatori di midollo osseo, ai sensi dellaccordo Stato-regioni del 5 ottobre 2006; c) la promozione di iniziative finalizzate alla formazione permanente e allaggiornamento del personale nello specifico ambito; d) la promozione della donazione e della raccolta del sangue da cordone ombelicale finalizzate al trapianto ematopoietico, ad eventuali altre applicazioni terapeutiche clinicamente appropriate e sostenute da evidenze scientifiche consolidate, nonch al raggiungimento di un numero di unit conservate atto a consentire di soddisfare il fabbisogno nazionale e concorrere al soddisfacimento di quello internazionale nellambito di programmi collaborativi; e) la definizione di programmi di sviluppo delle attivit delle banche, da proporre alle regioni e province autonome in relazione ai fabbisogni assistenziali esistenti ed al progresso tecnico-scientifico nello specifico ambito; f) la promozione di studi e ricerche sulla raccolta, lavorazione, caratterizzazione e conservazione del sangue cordonale al fine di ottenere una sempre migliore qualit e sicurezza, nonch sulluso clinico dello stesso; g) la promozione, in collaborazione con le associazioni di volontariato interessate, di iniziative finalizzatealla presentazione della donazione solidaristica del sangue da

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Art. 3 Principi generali per lorganizzazione della rete 1. Il Centro nazionale sangue, ai fini della implementazione delle linee di sviluppo tecnico-scientifico della rete e della definizione di standard e protocolli operativi, tenute informate le istituzioni interessate, oltre alla collaborazione dei responsabili delle banche e del Centro nazionale trapianti, pu avvalersi delle societ scientifiche di settore, delle associazioni di volontariato interessate, nonch di esperti a livello nazionale ed internazionale. 2. La banca regionale per la conservazione, tipizzazione, studio e distribuzione delle cellule del sangue da cordone ombelicale della Regione Lombardia supporta il Centro nazionale sangue quale riferimento per le attivit tecnico-operative della rete. 3. Le strutture regionali di coordinamento per le attivit trasfusionali svolgono, in raccordo con il Centro nazionale sangue, funzioni di coordinamento per le attivit di donazione, raccolta e conservazione del sangue da cordone ombelicale. 4. Il Centro nazionale sangue condivide periodicamente con le strutture di cui al comma 3, le complessive attivit della rete delle banche, al fine di perseguire gli specifici obiettivi di sistema, acquisendo dalle medesime eventuali indicazioni finalizzate al miglioramento della qualit delle attivit. 5. In analogia a quanto previsto al comma 4, il Centro nazionale trapianti svolge le medesime funzioni nei confronti dei Centri regionali trapianti. 6. Le regioni e le province autonome, anche associandosi tra loro, in relazione ai rispettivi atti di programmazione ed agli specifici obiettivi della rete nazionale delle banche, nellottica di una razionalizzazione gestionale determinano la consistenza numerica delle banche di sangue cordonale e pianificano lorganizzazione regionale ed eventualmente interregionale integrata dei servizi afferenti di cui ai commi 7 e 8. 7. Nellambito della programmazione di cui al comma 6 sono definite le modalit dei rapporti tra le banche e i punti nascita afferenti. 8. La banca, previa autorizzazione della regione o provincia autonoma, in caso di insufficiente disponibilit di spazi criogenici per lo stoccaggio di unit di sangue cordonale, pu concludere accordi scritti con terzi, fornitori di spazi e attrezzature adeguati, a tale fine esclusivamente dedicati, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 191, articoli 6, 7 e 24. Roma, 18 novembre 2009 Il Ministro: Sacconi

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cordone ombelicale alla popolazione, in particolare alle madri-donatrici; h) la promozione, in collaborazione con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, le regioni e province autonome e le associazioni di volontariato interessate, di una corretta e chiara informazione ai cittadini in merito allutilizzo scientificamente fondato e clinicamente appropriato del sangue cordonale; i) la collaborazione con le associazioni di volontariato interessate e altri gruppi e societ scientifiche che operano nellarea della donazione solidaristica e del trapianto delle cellule staminali ematopoietiche; j) la collaborazione con il registro nazionale dei donatori di midollo osseo per la raccolta dei dati inerenti al follow up dei pazienti trapiantati.

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RELAZIONE DELLA PRESIDENTE

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ScopellItI, Governatore della calabrIa, Un SocIo dellavIS

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38 ASSEMBLEA REgIONALE AVIS. CALABRIA: IL dOMANI gI QuI!

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Una memoria ancora pi cara, la rivolgiamo a tutti i soci che in questo anno sono scomparsi e per loro vi chiedo un minuto di raccoglimento. Consentitemi di rivolgere a nome di voi tutti, un affettuoso saluto ed augurio al nuovo Presidente della Giunta Regionale della Calabria, Onorevole Giuseppe Scopelliti, ed a tutto il nuovo Consiglio Regionale eletto nelle scorse settimane. A Scopelliti, lAvis della Calabria, si rivolge anche nella sua qualit di socio donatore volontario affinch riesca, anche da questo nuovo e prestigioso ruolo istituzionale assunto con grande consenso dei calabresi,a continuare a dare una forte attenzione verso le problematiche per lo sviluppo del Sistema Trasfusionale calabrese. Stiamo vivendo una fase dipassaggio nel nostro Paese, con delicati equilibri economici e politici in cui tante contraddizioni stanno venendo a galla e nel contempo c un prorompente bisogno di rinnovamento, poich la societ sta percorrendo nuove strade sulle quali si rischia di rimanere indietro ancorati a certezze che stentiamo ad abbandonare.

Il momento storico che sta attraversando il nostro Paese, caratterizzato da una profonda rivoluzione sociale, in cui notevoli cambiamenti si stanno palesando nella vita di tutti i giorni, tanto da incidere profondamente nei comportamenti di ciascuna persona. Questa rivoluzionenon facile comprenderla e capirla, perch spesso ci accorgiamo che le cose cambiano quando esse stesse si sono gi verificate completamente o addirittura superate lasciando indietro molta parte di quelle comunit che non riescono a tenere il passo. In tutto ci, quello che balza agli occhi del comune cittadino leclissi morale che sta colpendo soprattutto le giovani generazioni, perch ormai da molti anni si stanno desertificando le aree educative tradizionali, dalla famiglia alla scuola, dallassociazionismo ai partiti imperando sempre di pi il mito tecnologico della televisione, del computer, della rete internet, cio di quellelettronica di veloce comunicazione senza anima. Infatti la prima volta che da pi parti si ribadisce che stiamo vivendo un tempo in cui i figli rischiano di avere una qualit di vita peggiore dei padri, nonostante il

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Avis Calabria un fiore allocchiello del sistema del Servizio Sanitario calabrese e con tutto lorgoglio dei soci donatori che attivamente e quotidianamente si spendono per mantenere alta questo tipo di solidariet nella nostra Regione, noi oggi qui in Assemblea plenaria non possiamo non rivolgere un caro ricordo a tutti i nostri predecessori che hanno lungamente lottato per realizzare questa realt associativa.

notevole salto culturale che lintera umanit ha compiuto in questi ultimi anni. LItalia, ed in un certo senso tutta lEuropa, ha potuto godere di una lunga fase di progresso senza pi conflitti, della caduta delle barriere ideologiche e della fine di tante povert. Tutto questo per, non ha diffuso largamente il benessere ma ha posto in evidenza le problematiche del terzo millennio che sono soprattutto legate ai profondi mutamenti negli spostamenti delle popolazioni dei paesi poveri verso lEuropa ricca, la diffusione della criminalit organizzata su base globale e la crisi del lavoro con la disoccupazione giovanile ed intellettuale giunta a livelli record. In questo quadro, il fatto nuovo che emerso particolarmente in Italia il fenomeno del volontariato, che da un fatto episodico e legato generalmente alla benevolenza delle classi abbienti, invece diventato una realt diffusa, radicata in molti ambiti sociali, finalmente riconosciuta dallo Stato ed assunta come indispensabile momento di sussidiariet nella struttura degli Enti Istituzionali. Anche la nostra regione in mezzo al guado, come si suole dire, con una legislatura finita che non lascia in nessuno di noi nessun rimpianto e con una che si apre creando in noi uomini di buona volont molte speranze, perch essendo volontari, non vogliamo mai credere che nel fondo delluomo, di ciascun uomo, non ci sia quella forza di rinnovamento per cambiare le cose. Il primo anno del nostro mandato, stato un anno difficile, perch abbiamo cercato di costruire le basi di una nuova Avis regionale, pi forte nella sua missione principale, ma nello stesso tempo pi forte nella sua presenza sociale, attraverso una comunicazione dassalto che faccia porre il tema del dono allattenzione seria di tutti i calabresi. Liniziativa fondamentale di questa presentazione diversa, sicuramente rappresentata dalla elaborazione del primo Bilancio Sociale, che pur nei suoi limiti e nelle sue dimensioni, oggi un primo biglietto da visita adeguato ai tempi che vogliono lassoluta trasparenza dei nostri conti e dei nostri obiettivi, perch non dovremo essere pi noi a parlare ma i fatti che saremo capaci di compiere per incidere nella realt sociale della nostra terra. Il Servizio Civile dellAvis Calabria, sta riscuotendo consensi ed attenzione a livello nazionale, perch i giovani che stanno svolgendo questa funzione non sono degli imboscati , ma sono presenti ed operativi nelle nostre sedi, con benefici per la loro formazione ed educazione e per tutta la nostra associazione. La scuola la nostra priorit fondamentale, per questo abbiamo lanciato il book della solidariet in tutte le scuole calabresi, con un concorso regionale che speriamo si possa concludere entro lanno. Non dobbiamo darci pace se lobiettivo educativo non sar adeguatamente centrato dalla nostra missione in tutte le sedi ed a tutti i livelli. I giovani sono il nostro primo pensiero e la Consulta giovani, tra mille difficolt, sta cercando di imbastire un lavoro che contagi tutti gli ambienti in cui i linguaggi della donazione devono corrispondere a quelli di giovani e giovanissimi cittadini, che molto pi di un tempo sono disponibili ad offrire la loro generosit attraverso il dono del sangue. La Sanit, rappresenta comunque il banco di prova pi impegnativo dei

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Il Servizio Trasfusionale regionale, affetto da problemi di antica data che adesso stanno diventando cronici e, nonostante la buona volont delle associazioni, non si riesce a fare quel salto di qualit che consenta di avere un progresso decisivo e superiore alla crescita dei consumi. Infatti lautosufficienza labile in cui si trova la Regione Calabria, chiaramente messa in discussione continuamente da qualsiasi evento naturale o stagionale che sia, perch non basata su una programmazione seria e mirata. Per i globuli rossi riusciamo quasi ad essere autosufficienti , invece per il Plasma siamo ancora molto carenti come per laferesi in genere, perch molte unit di raccolta non dispongono neanche di separatori cellulari ; come dire che sono Centri non in linea con le pi recenti acquisizioni scientifiche e legislative. Se siamo qui, comunque e parliamo di queste cose dobbiamo mettere il dito nella piaga pi grossa, cio la mancanza di un sistema informatico non adeguato ai tempi, che metta in collegamento tutte le strutture Trasfusionali e le Unit di raccolta associative, sistema lun-

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prossimi anni, in cui volenti o nolenti, noi siamo profondamente inseriti perch la nostra missione fondamentale, cio la raccolta del sangue,avviene allinterno di un sistema pubblico, che pur con grandi carenze e limiti, rappresenta il secondo Sistema Sanitario pi efficiente del mondo. Lassoluta regionalizzazione della Sanit, comporta una netta differenza nella qualit dei servizi tra le diverse aree del Paese, e lAvis si battuta e si batte perch dopo la 219 del 2005, il Sistema Sangue nel Paese rimanga omogeneo ed allinterno dei livelli essenziali di assistenza. In Calabria questi aspetti si vivono con particolare allarme, perch il debito accumulato negli anni scorsi, pu creare molte difficolt al mantenimento dei Servizi Ospedalieri e territoriali. In questo senso, come volontari del sangue siamo molto preoccupati e vigileremo perch non avvenga nessuna restaurazione di vecchie teorie verso i donatori di sangue che in questi anni hanno conquistato dei diritti giusti e sacrosanti, e qualunque passo indietro, non sarebbe sopportabile perch farebbe cadere i livelli di civilt che ha raggiunto la nostra Regione. Anzi, a questo proposito, dobbiamo ribadire invece che molti dei diritti che sono riconosciuti ampiamente dalle leggi, in Calabria spesso sono offuscati o addirittura negati e troppo spesso confusi come concessioni di qualche dirigente di turno, quando invece sono perfettamente contemplati dalla normativa italiana ed europea. I donatori di sangue, non svolgono solo unopera sanitaria di solidariet e di grande umanit, ma essi addirittura aiutano leconomia attraverso il loro dono gratuito da cui si ricavano gli emoderivati che come sappiamo hanno un costo elevato per la Sanit pubblica se acquistati sul mercato tradizionale. Per non parlare del grande ruolo che lAvis e le sue sedi svolge nella medicina preventiva, attraverso il controllo ed il monitoraggio di uno spaccato molto ampio di popolazione, con lindividuazione per tempo di malattie metaboliche che prese allinizio, possono essere curabili a tutto vantaggio della societ, non solo della persona fisica. In Calabria, risulta molto alto luso dei farmaci e per fortuna ancora bassa lincidenza dei tumori. In questo quadro, lo sviluppo di politiche di medicina sociale che in fondo sono presenti nelle nostre sedi associative, devono essere messi al primo posto di un moderno Sistema Sanitario Regionale, in cui sempre di pi la medicina diventa territoriale e non ospedaliera.

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gamente annunciato per il quale la Regione ha investito denaro, ma i cui frutti ancora non ci sono. Che dire poi, che il cuore pulsante di questo sistema che dovrebbe essere il CENTRO REGIONALE SANGUE , una bella proposta fatta sulla carta , ma che di fatto non ha una sua strutturazione vera, mentre da anni funziona perfettamente il CENTRO NAZIONALE SANGUE ed il CRS di tutte le regioni italiane. E se il cuore non c, cosa possiamo pretendere da tutto il resto del corpo? Cosa possiamo dire noi donatori di sangue della Calabria ai nuovi legislatori che hanno assunto la guida della Regione? Sicuramente che c un grande lavoro da fare , perch da una parte siamo tagliati fuori dalle risorse nazionali e dallaltra purtroppo i cittadini hanno un servizio non adeguato alle loro esigenze.

LAVIS CALABRIA GUARDA AL FUTURO


Le prospettive verso cui guarda lAvis in Calabria sono legate fondamentalmente ad alcuni punti salienti: - UN NUOVO PIANO SANGUE-PLASMA REGIONALE Lesigenza di emanare un Piano Sangue e Plasma regionale allapertura di questa nuova legislatura, un imperativo categorico non pi rinviabile. Il primo ed unico PSR del 1993, uscito subito dopo larrivo della famosa legge 107-90, e quindi si pu ben capire quanto esso sia lontano dalle nuove acquisizioni scientifiche e legislative intervenute in questi anni nella vita dellItalia e della Calabria. Un nuovo Piano Sangue, deve contenere alcune indicazioni precise: Riorganizzazione della rete Trasfusionale; Centro regionale sangue efficiente e funzionante; Piano per lautosufficienza; Accreditamento delle strutture del Servizio Pubblico e delle Unit di raccolta associativa; - COMITATI PER IL BUON USO DEL SANGUE E DELLE CELLULE STAMINALI IN OGNI AZIENDA SANITARIA LAvis, per ognuno di questi punti, disponibile ad una fattiva collaborazione soprattutto perch ritiene che da essi non si possa prescindere se si vuole creare un moderno Servizio Trasfusionale, in cui il volontariato del sangue abbia un ruolo da protagonista nella promozione, nella raccolta e nella appropriatezza delluso del sangue in ogni struttura Ospedaliera e Sanitaria territoriale. Tutto ci, deve avvenire allinterno di una profonda consapevolezza da parte delle Istituzioni in primis e della Regione, in quanto le associazioni di volontariato del sangue non sono un fatto marginale ed un incidente di percorso, ma hanno il diritto di interloquire a tutti i livelli, dallAssessorato alla Tutela della Salute fino alle singole Aziende, con dignit e con autorevolezza , facendo in modo che le porte non si chiudano in faccia, ma che invece si apra un tempo nuovo in cui le porte siano aperte e i tavoli siano veramente pronti a lavorare congiuntamente per il bene dei cittadini ammalati.

PROGETTO EDUCATIVO
LAvis Calabria, ha nella sua storia e nel suo DNA, l educazione alla salute come principio fondamentale della sua azione volontaria e gratuita. Viviamo un tempo in cui l economia da raschiare il barile ed il decadimento dei valori, fanno mettere in evidenza la necessit del un recupero di una forte educazione a tutti i livelli nella societ consumistica, che da un lato promuova i valori della Solidariet e Legalit e dallaltro, recuperi stili di vita sani in cui luomo possa ritrovare il suo ben-essere tra vita quotidiana ed ambiente. Il primo luogo in cui lAvis Calabria intende esprimere questi principi il mondo della scuola, dove si gioca in questo momento lavvenire della nostra societ. La nostra presenza tra i banchi scolastici, ha un curriculum di cinCITTAdINANzA E COSTITuzIONE quantanni di grande spessore, ma giunta lora di spendersi di pi in questo campo, perch i cambiamenti che sono intervenuti nei programmi scolastici sono tanti e tali, che la donazione del sangue pu trovare nuovo spazio solo se sar presentata sia ai giovani e sia agli insegnanti con linguaggi nuovi, sussidi nuovi e metodologie nuove. Il supporto che il nostro volontariato pu dare alle istituzioni pubbliche notevole, per esempio con un progetto regionale di educazione alla salute che sia gestito congiuntamente dallUfficio Scolastico regionale e dallAvis, in uno spazio di tempo e luoghi precisi e documentati, che diano veramente un concreto risultato nel miglioramento della qualit culturale delle nostre giovani generazioni.

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PROGETTO FORMATIVO
Senza una adeguata formazione, non si va da nessuna parte e oggi lAvis lha compreso adeguatamente, tanto da proporre una serie di attivit formative dentro e fuori lassociazione. Al nostro interno, siamo una associazione generosa ma poco attenta alla preparazione sui nuovi temi che la societ ci propone e tante volte siamo anche carenti nella conoscenza delle regole

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che ci siamo dati. Il lancio di una Scuola Associativa permanente il nostro obiettivo centrale su cui non arretreremo di un passo, costi quel che costi. Abbiamo iniziato con i giovani e la risposta gi molto positiva ma dobbiamo passare da una visione della formazione come fatto occasionale, ad un sistema stabile nel tempo, in cui la partecipazione allelezioni sia concepita con la stessa letizia con cui accogliamo generalmente le nostre gite e le nostre feste.

SERVIZIO CIVILE

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il nostro fiore allocchiello. Lesperienza condotta con il progetto dei giovani in Servizio Civile, deve continuare perch stiamo offrendo una esperienza molto utile ai giovani ma anche una testimonianza per tutta la Calabria, in quanto scegliere di fare il Servizio Civile, non significa prendere la scorciatoia per non fare niente, ma invece i nostri giovani ,in felpa colorata del logo avisino, sono presenti ed efficienti nelle nostre sedi, nei nostri paesi,attorno alle nostre autoemoteche e qualche volta, anche nei palazzidove il loro passaggio pu ricordare che donare il sangue un meraviglioso esempio di solidariet. Questanno abbiamo aderito a due progetti di Avis Nazionale e nella speranza che saranno accettati dal Ministero, noi speriamo di raddoppiare la nostratroupe della pace per arrivare ad avere cento giovani coinvolti nel Servizio Civile dellAvis regionale.

LETTERA APERTA AL SIgNOR PRESIdENTE dELLA REPuBBLICA


Signor Presidente, Lei ritorna in Calabria in un momento cos difficile per la nostra regione e noi volontari donatori di sangue dell Avis calabrese, la ringraziamo ancora una volta per essere nella nostra terra, e per favorire con la Sua presenza e con la Sua parola, la speranza della operosa societ onesta che in Calabria rappresentata dalla stragrande maggioranza. Noi volontari siamo un piccolo segno di quotidiana generosit che dispendiamo a favore degli ammalati e nella promozione della cultura della donazione. La nostra associazione, come Lei sa bene, da pi di ottanta anni in Italia e da pi di cinquanta anni in Calabria, ha messo sempre al primo posto il dono gratuito, al di sopra di razza, lingua, religione, facendo del principio dellaltruismo e dellaccoglienza il cardine della sua azione. Con queste forti motivazioni noi dellAvis, Signor Presidente, siamo presenti in centoquarata sedi locali, e lavoriamo molto tra i giovani delle scuole, testimoniando ovunque attraverso lesempio del dono del sangue, i principi pi largamente racchiusi nello stesso dono che sono anche quelli di essere buoni cittadini. In particolare mi fa piacere comunicarLe pubblicamente che nelle nostre sedi, sempre pi spesso, accogliamo immigrati che perfettamente integrti nei nostri paesi, scelgono e recepiscono addirittura il senso civico di donare il sangue come perfetta forma di integrazione sociale. Siamo consapevoli che in Calabria Lei si dovr occupare di problemi molto pi grandi per poter girare il Suo sguardo verso questo angolo di societ civile, ma conoscendo la Sua sensibilit, Le sollecitiamo un intervento a favore del nostro volontariato e di tutto il volontariato veramente vivo e vitale che opera spesso senza tanto rumore in citt e paesi della nostra Calabria. Grazie, Signor Presidente, per il Suo impegno a nome di tutti noi donatori di sangue. Reggio Calabria Il Presidente Regionale

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APPENdICE METOdOLOgICA
Finalit e caratteristiche del Bilancio Sociale A. Responsabilit, rendicontazione e Bilancio Sociale
Ogni organizzazione responsabile degli effetti che le proprie azioni producono nei confronti dei suoi interlocutori e della comunit Sociale di riferimento. La costruzione di un rapporto fiduciario e di uno scambio dinformazioni presuppone uno strumento di rendicontazione in favore dei predetti interlocutori. Ogni organizzazione rendiconta relativamente ai propri ambiti di competenza attraverso strumenti di rendicontazione che consentono di comprendere e valutare gli effetti delle azioni e delle politiche societarie. Gli strumenti di rendicontazione Sociale sono molteplici ma certamente il Bilancio Sociale rappresenta il mezzo ottimale per dare conto del complesso delle attivit e, contestualmente, rappresentare in un quadro unitario il rapporto tra scelte di politica, obiettivi, risorse e risultati.

B. Definizione di Bilancio Sociale


Il Bilancio Sociale lesito di un processo attraverso il quale lorganizzazione rende conto delle scelte, delle attivit, dei risultati e dellimpiego delle risorse - interne ed esterne - in un periodo temporale definito dagli stakeholders. Attraverso tali informazioni gli stessi possono formulare un proprio giudizio in merito alle missioni istituzionali, ai principi statutari ed alle politiche amministrative. Il Bilancio Sociale deve esprimere il senso dellazione attraverso la descrizione dei processi decisionali ed operativi che lo caratterizzano e le ricadute sulla comunit. Deve essere realizzato con cadenza periodica, preferibilmente annuale, permettendo un raffronto ciclico degli obbiettivi programmati rispetto ai risultati raggiunti, favorendo di conseguenza la definizione di nuovi obbiettivi ed impegni nelle scelte manageriali.

I contenuti del Bilancio Sociale


Il Bilancio Sociale si articola attraverso informazioni riguardanti i valori di riferimento, le politiche aziendali e le risorse disponibili ed utilizzate.

A. Valori di riferimento
Il Bilancio Sociale deve rendere conto del modo in cui lazienda interpreta la propria missione istituzionale, esplicitandone nel dettaglio i valori di riferimento, la visione e le priorit dintervento, con chiari riferimenti alle caratteristiche ed allevoluzione del contesto in cui opera. In relazione al proprio assetto azionario o di propriet, deve palesare la congruit dapprovazione delle azioni programmate dalla struttura manageriale. Il Bilancio Sociale deve contenere e chiarire gli ambiti di competenza, descrivere il proprio assetto istituzionale e di governo e la struttura organizzativa tenendo conto non solo dellarticolazione interna, ma anche dalla rete di soggetti collegati che operano in interazione con tutti i livelli operativi e decisionali.

B. Rendicontazione delle politiche e dei servizi


Il Bilancio Sociale deve rendicontare le politiche ed i servizi resi dallazienda in modo da evidenziare i risultati conseguiti in relazione agli obbiettivi dichiarati. Il Bilancio deve rendicontare: gli obiettivi perseguiti; le azioni intraprese; le risorse impiegate; i risultati raggiunti; gli impegni e le azioni previste per il futuro. La rendicontazione deve tener conto non solo di quanto attuato direttamente dallazienda ma anche di quelle azioni realizzate da soggetti esterni, pubblici o privati, con i quali lazienda stessa ha definito rapporti di collaborazione mediante convenzioni, accordi, concessioni, sempre nellattuazione delle politiche di gestione. Il management deve rendicontare le iniziative poste in essere per favorire e promuovere la partecipazione alla conoscenza da parte degli stakeholders e della comunit.

C. Rendicontazione delle risorse disponibili ed utilizzate


Il Bilancio Sociale deve rendere conto delle risorse di cui lazienda ha potuto disporre per svolgere la propria attivit e delle modalit della loro gestione. La rendicontazione esplicita informazioni in merito a: entrate e spese della gestione; proventi costi della gestione; stato patrimoniale e sue variazioni; struttura e caratteristiche delle risorse umane; interventi di ottimizzazione ed innovazione organizzativa, logistica e strutturale; programmi futuri e percorsi formativi.

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