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Lezione 11: Nell'islam" Alla Fine Degli Anni '20. Ogni Nazionalismo È Empietà (Kufr) - La Sovranità
Lezione 11: Nell'islam" Alla Fine Degli Anni '20. Ogni Nazionalismo È Empietà (Kufr) - La Sovranità
La base ideologica
Scrittore molto noto in Egitto e nel 1951 entra nei Fratelli Musulmani. Scrive Ma‘alim
fi’l-tariq (“segnali lungo la via”) negli anni ’60. Riprende la Jahiliyya. Proclama gli
Stati della sua epoca jahili e kafir (ignoranti e miscredenti). La scomunica (takfir) si
sostanzia nella necessità di rovesciamento dei regimi al potere: “il loro sangue è lecito”.
Islamizzazione violenta attraverso l’azione santa di un’avanguardia della fede. Sarà
giustiziato da Nasser nel 1966, divenendo il più noto martire (shahid) dei Fratelli
Musulmani.
Dopo essersi formato alla scuola di Najaf, diventa mujtahid (interprete) a vent’anni. Il
suo pensiero mira a risvegliare, a mobilitare la gioventù sciita irachena, presentando un
modello politico simile al comunismo. Studia la filosofia occidentale, leggendo
soprattutto Hegel e Marx. Elabora un concetto di economia islamica e un concetto di
politica islamica che sarà alla base del concetto di velayet i faqih di Khomeini. Nel
1980 i componenti del neo – partito Ba‘ath ne fanno un bersaglio e viene arrestato e
assassinato insieme alla sorella Amina.
‘Ali Shari‘ati (1933 – 1977)
Non fa parte del clero sciita, ma è un filosofo che si forma a Parigi in pieno clima
esistenzialista. Il suo rifiuto dell’occidentalizzazione forzata si sposa con la riscoperta
dell’Islam come religione dei diseredati. A causa della sua particolare interpretazione
della storia e dello sciismo viene arrestato più volte e sospeso dall’insegnamento
universitario a Teheran. Morirà in circostanze misteriose a Southampton, in Gran
Bretagna.
Pubblica nel 1970 Velayat-e faqih: hukumat-e islami (La guida del giurisperito: Il
governo islamico), in cui espone i principi cardine della futura repubblica islamica
iraniana. Riesce a far propri sia i fondamenti tradizionali dello sciismo meno quietista
che i codici utilizzati dai giovani socialisti e marxisti. Il mito fondante di Kerbela, ma
anche la dicotomia “oppressi e oppressori”, “diseredati e arroganti” (mostada ‘fin e
mostakbirin) del filosofo ‘Ali Shariati. Diviene il portavoce dei diseredati e come tale
rientra trionfalmente in Iran il 1° febbraio 1979 alla fine della rivoluzione che scaccerà
lo shah Reza Pahlavi.