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FIT 2021 III Parte (A)
FIT 2021 III Parte (A)
Bibliografia consigliata
• Franco Cambi, Saperi e competenze, Editori Laterza, Roma-Bari, 2004
• Antono Calvani, Come fare un progetto didattico. Gli errori da evitare, Carocci Faber, Roma, 2015
Il materiale didattico utilizzato in aula (slide) è stato realizzato in gran parte dal sottoscritto, la restante parte è stato tratto e rielaborato da percorsi formativi e-learning
erogati in attività di formazione organizzati negli anni passati dall’ex Dipartimento di Scienze dell’Educazione –UNICAL- prof. G. Spadafora direttore; prof. Antonio
Argentino coordinatore e componente del comitato scientifico-).
Antonio Argentino
Situazione tipica della didattica
Prodotto
Antonio Argentino
MATRICE DEI MODELLI (descrittivi d’insegnamento-apprendimento) DIDATTICI
(Massimo Balbacci)
a b
Dominanza sul Dominanza sul
PROCESSO PRODOTTO
Aa Ab
A Modello Modello
Processi cognitivi superiori Talenti personali
Dominanza sul
SOGGETTO Forme di programmazione: Forme di programmazione:
Programmazione per principi procedurali Programmazione per sfondi integratori
Programmazione per sfondi integratori Programmazione per obiettivi
Ba Bb
B Modello Modello
Arricchimento culturale Competenze di base
Dominanza
sull’OGGETTO Forme di programmazione: Forme di programmazione:
Programmazione per principi procedurali Programmazione per obiettivi
Programmazione per concetti Programmazione per concetti
Antonio Argentino
Il modello progettuale educativo
È uno schema concettuale secondo cui possono essere connessi e ordinati gli
aspetti della vita educativa in rapporto ad un principio teleologico che ne assicuri
coerenza e organicità.
È una unica armatura concettuale che salda l’elemento teleologico (uno o più fini)
e quello metodologico (una o più pratica didattica). Due facce della stessa
medaglia.
In altre parole, un modello rappresenta uno schema di connessione tra una finalità,
che costituisce una peculiare interpretazione della problematica educativa, e un
insieme di pratiche educative, che acquistano senso e legittimità in relazione ad
essa.
Antonio Argentino
Riflessioni sul
Modello
Antonio Argentino
Non è possibile giungere all’elaborazione di
un modello se non si sa dove si vuole arrivare
(obiettivi) e, qualora si intendesse impostare
un metodo valido e efficace, occorrerebbe
considerare attentamente sia la struttura
conoscitiva dell’allievo (stili di
apprendimento) sia quella propria del
contenuto da apprendere (struttura
epistemologica della disciplina)
Antonio Argentino
Il modello va coniugato e connesso con 3 aspetti:
Antonio Argentino
LE STRATEGIE
Antonio Argentino
LE TECNICHE
Antonio Argentino
La variabile tempo
Per attivare una maggiore interazione tra insegnante e studente ma, anche
tra gli stessi studenti, è stato sviluppato il metodo dell'apprendimento
cooperativo che è un processo attivo di formazione che coinvolge studenti
organizzati in piccoli gruppi e impegnati in un lavoro collettivo per raggiungere
un fine comune.
Argentino Antonio
L’apprendimento cooperativo
Argentino Antonio
Il cooperative learning
a)Il ruolo del Tutor, in qualità di alunno esperto con funzioni di scaffolding;
b)La funzione di Modeling (modello competente da imitare).
Argentino Antonio
Caratteri del cooperative learning: responsabilità
individuale
Argentino Antonio
Caratteri del cooperative learning: interazione faccia
a faccia
Argentino Antonio
Caratteri del cooperative learning: uso appropriato
della collaborazione
Argentino Antonio
Caratteri del cooperative learning: valutazione del
lavoro svolto
Argentino Antonio
L’educazione alla pace e alla gestione dei conflitti
Argentino Antonio
LE TECNICHE
Antonio Argentino
Processo
Procedure didattiche
(tecniche)
Antonio Argentino
MATRICE DEI MODELLI (descrittivi d’insegnamento-apprendimento) DIDATTICI
(Massimo Balbacci)
a b
Dominanza sul Dominanza sul
PROCESSO PRODOTTO
Aa Ab
A Modello Modello
Processi cognitivi superiori Talenti personali
Dominanza sul
SOGGETTO Forme di programmazione: Forme di programmazione:
Programmazione per principi procedurali Programmazione per sfondi integratori
Programmazione per sfondi integratori Programmazione per obiettivi
Ba Bb
B Modello Modello
Arricchimento culturale Competenze di base
Dominanza
sull’OGGETTO Forme di programmazione: Forme di programmazione:
Programmazione per principi procedurali Programmazione per obiettivi
Programmazione per concetti Programmazione per concetti
Antonio Argentino
Dominanza sul Dominanza
Bb PRODOTTO sull’OGGETTO
Modello sulle
Competenze di base
Antonio Argentino
Dominanza sul Dominanza
Bb PRODOTTO sull’OGGETTO
Modello sulle
Competenze di base
Questo modello si presenta però con due varianti diverse a seconda di dove vengono collocati i limiti
di educabilità dell’individuo.
a. Quando tali limiti sono identificati prevalentemente in fattori interni all’individuo, allora
le finalità del modello assume un carattere minimalista: si tratta di far acquisire le
competenze culturali assolutamente necessarie per la vita nella società della propria
epoca.
Considerato che le possibilità di apprendimento degli alunni sono limitate dalle doti
intellettive naturali, queste competenze devono essere sufficientemente circoscritte e di
livello minimo, in maniera da risultare alla portata di quasi tutti gli alunni.
Conseguentemente, lo spazio operativo di questo modello si restringe ai primi gradini della scolarità (spesso la
scuola primaria), estendendosi al massimo fino al punto di biforcazione tra il canale di avviamento professionale e
quello destinato a chi proseguirà negli studi (situato, in genere, alla fine dell’obbligo scolastico).
Si tratta di apprendere ciò che è basilare nel curricolo di una disciplina non solo ai primi livelli della scolarità, ma
in tutto il sistema dei gradi scolastici, compresi quelli superiori e universitari, nella convinzione che il possesso di
solide basi, sia di natura generale, sia di carattere specialistico, rappresenti la migliore premessa per l’accesso a ciò
che va oltre di esse, vuoi in termini scolastici, vuoi in termini di formazione continua post-scolastica.
Antonio Argentino
Dominanza sul Dominanza
Bb PRODOTTO sull’OGGETTO
Modello sulle
Competenze di base
Antonio Argentino
Procedure didattiche
Il mastery learning sviluppato da Bloom e
Carrol, la più formalizzata delle procedure
Bb didattiche individualizzate, tale da poter
ricomprendere in sé le altre procedure di
questo genere;
Dominanza sul
L’istruzione programmata nelle sue varie
PRODOTTO versioni, da quella di Skinner a quella di
Crowdr;
Dominanza
Il sistema di istruzione personalizzata
sull’Oggetto
elaborato da Keller, abbastanza simile al
mastery, ma con l’iniezione di alcuni principi
dell’istruzione programmata;
Programmazione
per obiettivi
Le schede correttive ideate da Dottrens;
Modello sulle Gli workbooks (eserciziari) proposti da
Competenze Washburne;
di base
Programmazione
I contratti didattici concepiti da Parkhurst;
per concetti Il lavoro per i gruppi di livello omogenei per
profitto;
Il lavoro per gruppi eterogenei, con aiuto
reciproco tra gli studenti;
Il tutoring, basato sul rapporto uno-a-uno
docente-allievo;
L’istruzione assistita dal computer, la
frontiera tecnologica dell’individualizzazione.
Antonio Argentino
Nella programmazione per obiettivi, l’insegnamento viene progettato in funzione di
“traguardi” di apprendimento che vengono definiti preliminarmente.
Tali traguardi, rispetto ai quali si cerca di fornire una descrizione chiara e precisa, sono, per
l’appunto, gli obiettivi da raggiungere.
Tutte le altre operazioni progettuali sono logicamente connesse e conseguenti alla determinazione
di quest’ultimi:
- l’analisi della situazione di partenza è concepita nei termini del controllo del possesso dei
prerequisiti degli obiettivi;
- la scelta delle procedure didattiche dev’essere logicamente coerente con esse;
- le prove di valutazione devono misurare il grado di raggiungimento dei traguardi prefissati.
Si deve precisare che le polemiche intorno a questo modello hanno riguardato soprattutto il
dogma della descrizione degli obiettivi nei termini di comportamenti osservabili. L’avvento del
cognitivismo come paradigma psicopedagogico predominate ha portato al superamento di tale
dogma.
Oggi si richiama l’attenzione sulla mera chiarezza del linguaggio utilizzato (non sul fatto che sia
“osservativo”): l’importante è che la descrizione orienti senza rilevanti ambiguità la scelta delle
procedure didattiche e delle prove di valutazione.
Antonio Argentino
Per obiettivo didattico si intende «la descrizione di una prestazione che l’alunno deve esibire
al termine dell’attività didattica, delle condizioni in cui la prestazione deve realizzarsi, dei
criteri che rendono accettabile o meno tale prestazione» (Robert Mager).
analisi della situazione di partenza per conoscere tanto i bisogni educativi degli allievi
quanto le risorse a disposizione,
definizione degli obiettivi didattici ed educativi generali e loro suddivisione in sotto-
obiettivi in un processo di scomposizione topdown fino all’obiettivo comportamentale
osservabile,
definizione dei prerequisiti necessari per raggiungere gli obiettivi precedentemente
individuati,
definizione delle attività, dei mezzi, delle strategie, dei metodi, dei tempi e delle risorse
strumentali al raggiungimento degli obiettivi, in questo punto rientra anche
l’organizzazione degli ambienti, senza dubbio la fase più spesso trascurata,
attività di verifica dell’acquisizione degli obiettivi,
feedback.
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Programmazione per Obiettivi
Questa programmazione prefigura la razionalizzazione dell’azione didattica in termini di:
Antonio Argentino
Antonio Argentino
e altri
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Antonio Argentino
La costruzione dell’unità di apprendimento e la mappa cognitiva
unità di apprendimento
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Antonio Argentino
unità di apprendimento
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Dominanza sul Dominanza sul Modello sui
Aa SOGGETTO PROCESSO Processi cognitivi superiori
É la tesi dell’istruzione formale, secondo la quale occorre mirare più ad affinare la mente
dell’alunno che a rifornirla di contenuti (tesi, quest’ultima, dell’istruzione materiale, rappresentata dal
precedente modello), si deve puntare a formare “teste ben fatte” piuttosto che “teste piene”.
In questa sede, con questa espressione intendiamo significare che in questo caso non si
riferisce a forme cognitive che fanno astrazione dei contenuti a cui si applicano, ma a
processi che riguardano in modo specifico le relazioni tra i contenuti, alla capacità di
cogliere collegamenti e di costruire nessi tra i reticoli concettuali appartenenti a
discipline diverse, si tratta quindi di un'accezione strutturale, più che formale, dei
processi cognitivi superiori e come tale recupera il ruolo delle discipline nella loro veste
di dispositivi ermeneutici, di punti di vista interpretativi, invece che di semplici corpi
di conoscenze consolidate.
Si tratta di una pista formativa che privilegia il fine dell'imparare ad apprendere, e che
perciò appare doppiamente preziosa:
Antonio Argentino
Il modello concentrato sui processi cognitivi superiori sembra
sintonizzarsi prevalentemente con la programmazione per principi
procedurali, ma in parte anche con la programmazione per sfondi
integratori e, in un certo senso, sembra richiedere una qualche loro
forma di combinazione.
Dall’altro, si debbono scegliere le tematiche (che come abbiamo visto non sono
necessariamente disciplinari) e le situazioni (in una parola: gli “sfondi”) da cui partire
per promuovere questo genere di lavoro.
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Antonio Argentino
Dominanza sul Dominanza sul Modello sullo
Ab SOGGETTO PRODOTTO Sviluppo del talento
personale
Si tratta di un modello ideale le cui coordinate teleologiche sono definite dalla predominanza del “soggetto”
formativo e da quella del “prodotto” della formazione. In altre parole, nel quadro di questo modello si mira
prevalentemente a raggiungere risultati circa lo sviluppo di specifiche forme di intelligenza e di talento dello scolaro.
Questa prospettiva si distingue da quella che abbiamo appena esaminato perché in questo caso non si vogliono
coltivare processi mentali generali, ma forme di abilità concrete e specifiche (da qui l'inerenza al “prodotto”) che
tuttavia, e questo differenzia tale prospettiva dal modello delle competenze di base, non sono riferite primariamente
al sistema degli oggetti culturali, bensì alla struttura della mente (da qui l'inerenza al “soggetto”, a un principio
“interno” a questo).
Infatti, pur riconoscendo che i talenti sono specifici per dominio simbolico–culturale, in genere si ritiene che il
fondamento di tale specificità non sia tanto da individuare nelle forme di organizzazione della cultura, quanto in una
architettura differenziata della mente, che, come si dice oggi, avrebbe essenzialmente una natura “modulare”, sarebbe
cioè ripartita in moduli funzionali specifici per dominio.
A partire da questo genere di concezione della mente si pensa che oltre un'intelligenza di tipo generale, o invece di
questa, esistano varie forme di attitudini cognitive specifiche, talvolta dette “intelligenze” o formae mentis, che
definiscono la multiformità dell'ingegno umano e la pluralità dei talenti di cui conseguentemente può essere dotato
l'uomo.
In questo quadro, si pensa che ogni individuo possieda proprie particolari inclinazioni intellettive e quindi che
ognuno possa sviluppare proprie forme di talento, non limitandosi cioè ad acquisire la padronanza di un certo
campo, ma raggiungendo in esso un livello di eccellenza rispetto alla maggior parte delle altre persone.
In altri termini, diversamente dal modello delle competenze di base, nel quale si mira prevalentemente a insegnare,
ciò che tutti dovrebbero sapere e saper fare, in questo caso si privilegia ciò che differenzia qualitativamente ogni
soggetto dagli altri, ciò che contraddistingue la sua individualità cognitiva.
Dominanza sul Dominanza sul Modello sullo
Ab SOGGETTO PRODOTTO Sviluppo del talento
personale
Questo modello trova un corrispettivo storico nelle forme di didattica
personalizzata e rappresenta una sorte di reazione al portato potenzialmente
omologante di curricoli formativi comuni per tutti gli alunni.
Antonio Argentino
Procedure didattiche
I corsi opzionali immaginati da Claparède, nella
forma di un menù di attività scelta, collocate
Dominanza
Ab entro i tempi scolastici, che affiancano il nucleo
comune del curricolo;
sul
SOGGETTO I corsi facoltativi tipici della prassi
dell’arricchimento dell’offerta formativa degli
Dominanza istituti scolastici, attraverso attività collocate in
sul tempi extrascolastici;
PRODOTTO
I crediti didattici, con i quali si possono
Programmazione
riconoscere agli studenti segmenti formativi
per sfondi svolti in tempi extrascolastici, ma di rilevante
Modello integratori
sullo tenore culturale;
Sviluppo del
talento
personale L’apprendistato culturale, come dispositivo
Programmazione
per obiettivi didattico specifico di coltivazione del talento
attraverso l’interazione tra il “principiante” e
l’“esperto”;
Antonio Argentino
Nella programmazione per sfondi integratori, la progettazione consiste nella scelta di un
“contesto” di significato, che può essere al tempo stesso “fisico” (uno spazio, un ambiente)
e/o”mentale” (un tema, una storia), che dà unità di senso alle attività che insegnanti e alunni
svolgeranno in relazione ad esso. Il contenuto e la successione di tali attività non sono previsti
inizialmente , se non a livello di fascio di possibilità virtuali; è la dinamica situazionale a
determinare l’effettivo tragitto operativo, secondo una logica presidiata dal criterio dell’unità di
senso e da quello dell’attenzione ai processi cognitivi superiori. In questo quadro, la valutazione si
configura essenzialmente come una documentazione del percorso compiuto e come riflessione sul
suo significato formativo.
Antonio Argentino
Modello
Dominanza Dominanza
Ba sul PROCESSO sull’OGGETTO
sull’Arricchimento
culturale
Inoltre, essa si differenzia dalla prospettiva centrata sulle competenze di base in quanto,
pur muovendo, come quest'ultima, dalla centralità degli oggetti culturali, li definisce non
tanto in termini di “strutture”, quanto in termini di “significati” e di “valori”
(estetici, etici, epistemici ecc).
Modello
Dominanza Dominanza
Ba sul PROCESSO sull’OGGETTO
sull’Arricchimento
culturale
Questo processo viene inoltre considerato come intrinsecamente “aperto”, sia nel senso che
non è mai definitivamente compiuto, sia nel senso che i suoi approdi non possono essere
previsti e predeterminati, in quanto dipendono dall'itinerario personale di ciascuno
individuo.
Si pensa comunque che in questa maniera il soggetto si arricchirà interiormente e si
affinerà mentalmente, sviluppando spirito critico e autonomia etica e intellettuale.
Modello
Dominanza Dominanza
Ba sul PROCESSO sull’OGGETTO
sull’Arricchimento
culturale
Questo modello si presenta però con varianti diverse a seconda che prevalga una concezione essenzialista o una
concezione esistenzialista della formazione.
Se prevale la prima, allora la formazione diventa la realizzazione dell'essenza trascendente della persona, di un
dover essere spirituale assoluto, sovrastorico, che rappresenta la sostanza dell'umanità dell'uomo.
Le manifestazioni e le opere della cultura, al di là della loro variabilità storica, rappresentano il “precipitato” di
questa essenza spirituale in forme oggettivate, le cui trame profonde conservano però i significati assoluti di quella.
Perciò, attraverso il dialogo con le forme di questo “spirito oggettivo”, lo ”spirito oggettivo” della persona si
riconcilia con lo “spirito assoluto”, appropriandosi dell'essenza dell'uomo e diventando ciò che deve essere, in altre
parole, la cultura viene definita attraverso la natura storica della spiritualità dell'uomo, per cui l'appropriazione
personale della cultura è un itinerario di liberazione da ciò che c'è di contingente nella persona, per ritrovare
l'autentica essenza della propria umanità.
In questo quadro, il ruolo dell'insegnamento diventa allora essenzialmente quello di fornire al soggetto il
nutrimento spirituale di cui ha bisogno, garantendogli una dieta culturale adeguata, in cui siano privilegiate le
grandi opere dell'umanità (quelle di Omero, Platone, Dante, Shakespeare ecc.), a cui il maestro si aggiunge il
compito di far si che la propria parola riesca a trovare la via dell'animo dell'alunno, portando con sé il significato
dell'opera stessa, si approda perciò nelle prossimità di una didattica del caso.
Modello
Dominanza Dominanza
Ba sul PROCESSO sull’OGGETTO
sull’Arricchimento
culturale
Se invece prevale una pedagogia dell'esistenza, allora la formazione cade sotto un dover essere
assoluto e viene concepita piuttosto come un itinerario a cui l'esistenza dell'individuo precede la sua
essenza di persona e questa è da lui scelta e realizzata.
In questo caso, la cultura è una manifestazione della storia e riflette le prospettive delle varie
epoche, per cui nel dialogo con essa il soggetto non assorbe un assoluto, ma riconosce modelli
diversi, vive una pluralità di significati che dilatano la sua esperienza interiore, e a partire dai quali
può scegliere o costruire autonomamente i propri ideali, i propri valori, i propri significati .
In questo quadro, il ruolo dell'insegnamento resta in parte analogo, in quanto deve continuare a
garantire la dieta appropriata di opere culturali (ma si pensa che a partire da un certo punto lo
studente deciderà autonomamente le direzioni del proprio approfondimento personale); ma in parte
cambia, in quanto deve deve realizzare le condizioni per una costruzione di senso originale e quindi
per uno sviluppo libero dell'interiorità dello studente. Si approda perciò nelle prossimità della
didattica del progetto.
Concludendo, si deve notare che se i motivi ispiratori di questo modello vengono estremizzati,
almeno in linea di principio, si rischia di dare adito non solo a forme di elitarismo formativo, ma
anche di snobbismo verso le forme di cultura bassa e quotidiana, che rappresentano il vissuto degli
studenti, col pericolo di produrre una lacerazione tra la cultura scolastica e la cultura antropologica e
di creare incomunicabilità tra la scuola e gli alunni.
Procedure
didattiche
Ba La lezione dialogata, ispirata al modello ideale del
dialogo socratico, che coinvolge alunni via via diversi
nell’interazione a due col docente, nel contesto del
gruppo – classe;
Dominanza
sul PROCESSO La lezione-discussione, concepita come un’estensione
Dominanza del dialogo all’intero gruppo-classe;
sull’OGGETTO
La lezione–frontale, nella misura in cui non viene
considerata come un mero dispositivo di
Programmazione
trasmissione delle conoscenze, ma come un appello
per principi
procedurali
allo studente a dialogare interiormente con le parole
Modello del maestro e con se stesso;
sull’Arricchimento
culturale
Programmazione
per concetti
La lettura di rielaborazione personale, nella quale lo
studente è chiamato a dialogare con il testo scritto,
come l’opera e con se stesso, attraverso un percorso
riflessivo tutto interiore;
a b
Baldacci Dominanza sul Dominanza sul
PROCESSO PRODOTTO
Aa Modello Ab Modello
A Processi cognitivi superiori Talenti personali
Dominanza sul •Il mastery learning
SOGGETTO •L’istruzione
Forme di programmazione: Forme di programmazione:
programmata
• Programmazione per principi • Programmazione per sfondi
•Il sistema di
procedurali integratori istruzione
• Programmazione per sfondi • Programmazione per obiettivi personalizzata
integratori •Gli workbooks
(eserciziari)
Ba Modello Bb Modello •Il lavoro per i gruppi
B Arricchimento culturale Competenze di base di livello
Dominanza
•Il lavoro per gruppi
sull’OGGETTO
Forme di programmazione: Forme di programmazione: eterogenei
• Programmazione per principi • Programmazione per obiettivi •Il tutoring
procedurali • Programmazione per concetti
• Programmazione per concetti
•La lezione dialogata
•La lezione-discussione
•La lezione – frontale
•La lettura di rielaborazione personale Antonio Argentino
•Il colloquio-interrogazione
Processo
Modelli descrittivi di insegnamento/apprendimento
Procedure didattiche
(tecniche)
A1
Antonio Argentino
Nucleo del modello metodologico
Finalità
Lo scopo di una scuola democratica è di portare tutti gli alunni, o almeno la grande maggioranza di loro, a
padroneggiare in modo significativo le conoscenze fondamentali del curricolo.
Postulato dell'uguaglianza
Tutti gli alunni, o almeno la grande maggioranza di loro, possono acquisire in modo significativo almeno le
conoscenze fondamentali del curricolo, se sono messi in adeguate condizioni d'apprendimento.
Principi metodologici
Per assicurare agli alunni le condizioni minime necessarie per apprendere in modo significativo le
conoscenze fondamentali del curricolo, occorre seguire almeno questi tre principi:
Principio di Carroll: apprendere richiede tempo. Perciò: occorre concedere agli alunni il tempo di cui hanno
bisogno per imparare le conoscenze proposte;
Principio di Ausubel: apprendere in modo significativo richiede il possesso di idee di ancoraggio per i nuovi
contenuti, perciò: occorre assicurare preliminarmente agli alunni l'assimilazione delle conoscenze
propedeutiche, prima di cercare d'insegnare un dato argomento;
Principio di Gardner: ogni alunno impara meglio se può usare la modalità d'apprendimento che gli è più
congeniale, perciò: occorre diversificare le modalità di presentazione degli argomenti e dare modo a ogni
alunno di adottare la modalità d'apprendimento preferita.
Antonio Argentino
MODELLI (DESCRITTIVI) DI APPRENDIMENTO SCOLASICI
Antonio Argentino
Relazione estrinseca
Efficacia del Metodo =ƒ (caratteristiche del Metodo)
L’efficacia del Metodo non dipende dalla sua relazione con gli altri termini, ma
dalle sue proprie caratteristiche
Processo
Relazione intrinseca
Efficacia del Metodo = ƒ (caratteristiche del metodo R caratteristiche di X)
X = Oggetto o Soggetto
L’efficacia del Metodo dipende dalla sua relazione con gli altri termini, più che dalle sue
proprie caratteristiche
Relazione Relazione
Intrinseca o Intrinseca o
Estrinseca Estrinseca
Per Relazione estrinseca (Re) si intende l’indipendenza del Metodo
dal Soggetto o dall’Oggetto
Per Relazione intrinseca (Ri) si intende l’inter-dipendenza del Metodo
dal Soggetto o dall’Oggetto
Antonio Argentino
Relazione Soggetto/Metodo
Soggetto che apprende e Metodo didattico
Relazione estrinseca
Risultato d’apprendimento = ƒ(Potenziale del Soggetto, Potenziale del Metodo)
(Risultato d’apprendimento = R)
R=S+M
Relazione intrinseca
Risultato d’apprendimento= ƒ(Caratteristiche Soggetto, Caratteristiche Metodo)
(Risultato d’apprendimento = R) (Interazione = °)
R=S°M
Antonio Argentino
Relazione Soggetto/Metodo
Soggetto che apprende e Metodo didattico
Relazione estrinseca - Gruppo A
Principi metodologici
Antonio Argentino
Relazione Soggetto/Metodo
Soggetto che apprende e Metodo didattico
Relazione intrinseca - Gruppo B
Principi metodologici
Si ha che R%O = M x TD
Se diciamo che il potenziale del metodo = apprendimento pieno dell’oggetto / tempo necessario
Ciò significa che il potenziale del metodo è inversamente proporzionale al tempo necessario per
apprendere pienamente l’oggetto
Antonio Argentino
Relazione Oggetto/Metodo
Oggetto culturale e Metodo didattico
Relazione estrinseca
Se si tiene conto di questo e del fatto che il grado d’apprendimento dipende dal prodotto:
Potenziale x TD
risulta evidente che
Grado di apprendimento dell’oggetto = f (tempo dedicato/ tempo necessario)
ovvero R%O = f (TD / TN)
Antonio Argentino
Relazione Oggetto/Metodo
Oggetto culturale e Metodo didattico
Relazione estrinseca - Gruppo C
Principi metodologici
Antonio Argentino
Relazione Oggetto/Metodo
Oggetto culturale e Metodo didattico
Relazione intrinseca
Antonio Argentino
Oggetto culturale/Metodo didattico
Relazione intrinseca
Gruppo D
Principi metodologici
1. Analizzare la Disciplina per ricostruire la sua Organizzazione epistemica interna: individuarne gli Oggetti essenziali e le
relazioni che intercorrono tra loro (per esempio: i rapporti di propedeuticità);
2. Organizzare il percorso complessivo di svolgimento del Corso selezionando gli Oggetti maggiormente rilevanti entro
l'Organizzazione della Disciplina e rispettando i vincoli a essa inerenti (per esempio, facendo procedere gli Oggetti che
risultano propedeutici per gli altri oggetti
3. Analizzare l'Organizzazione interna di ogni Oggetto d'insegnamento individuarne gli Elementi di contenuto essenziali e le
Relazioni che intercorrono tra di essi (per esempio: i rapporti di propedeuticità)
4. Organizzare il percorso d'insegnamento selezionando gli Elementi maggiormente rilevanti entro l'Organizzazione
dell'Oggetto e rispettando i vincoli a essa inerenti (per esempio: facendo procedere l'insegnamento degli elementi
propedeutici per altri Elementi);
5. Garantire l'apprendimento significativo di un Elemento o complesso di Elementi, prima di procedere con l'Elemento o il
complesso di Elementi per il quale risulta propedeutico (questo punto vale solo in rapporto all'interpretazione che
abbiamo esplorato).
6. Garantire il raggiungimento della Padronanza intelligente di un Oggetto, ossia un alto grado d'apprendimento significativo,
prima di procedere con l'Oggetto per il quale risulta propedeutico (questo punto vale solo in rapporto all'interpretazione
che abbiamo esplorato.
Antonio Argentino
Il sistema Oggetto-Metodo-Soggetto e i modelli del metodo
Relazione estrinseca Relazione intrinseca
Oggetto/Metodo Oggetto/Metodo
Antonio Argentino
•Il modello formale del metodo (relazione estrinseca Oggetto/Metodo, relazione
estrinseca Soggetto/Metodo).
Secondo questa concezione, la validità del Metodo è del tutto indipendente sia dalle caratteristiche
dell’Oggetto da insegnare, sia da quelle del Soggetto destinatario dell’Insegnamento, e deriva
piuttosto da tratti interni al metodo stesso, dalla sua “bontà” sostanziale.
Antonio Argentino
MODELLO PLURIDIMENSIONALE DEL METODO
Gruppo E
Principi metodologici
Antonio Argentino
MODELLO PLURIDIMENSIONALE DEL METODO
Gruppo F
Principi metodologici
1- bis) Presentare un nuovo Oggetto in più modi, diversificando sotto vari aspetti
la presentazione stessa.
Antonio Argentino
1. Definire gli obiettivi in termini di standard d'apprendimento e valutare in relazione a questi il profitto, invece
Relazione Gruppo A
di confrontarne tra loro i livelli degli alunni;
estrinseca Principi
2. Cercare di migliorare la qualità dei metodi d’insegnamento, pervenendo a metodi via via più efficaci;
Soggetto/Metodo metodologici
3. Organizzare i tempi d'istruzione in modo da concedere all'alunno tempi congrui per ogni argomento
affrontato (e stimolare a usare tali tempi con perseveranza)
1. Definire gli obiettivi in termini di standard d'apprendimento e valutare in relazione a questi il profitto, invece
Gruppo B di confrontarne tra loro i livelli degli alunni;
Relazione intrinseca Principi 2. Diversificare i trattamenti didattici, cercando di assicurare a ogni alunno il metodo complementare alle sue
Soggetto/Metodo metodologici caratteristiche cognitive;
3. Organizzare i tempi d'istruzione in modo da concedere all'alunno tempi congrui per ogni argomento
affrontato, e cercare di stimolarlo a usare tali tempi con perseveranza.
1. Assicurare un tempo scuola congruo rispetto ai Programmi da svolgere ( ma questo è un provvedimento
che riguarda il macrosistema della politica scolastica.
2. Essenzializzare il Programma, selezionando gli Oggetti rilevanti nell'organizzazione epistemica della
Disciplina.
Relazione estrinseca Gruppo C
3. Ridurre la densità di ciascun Oggetto, selezionando gli Elementi di contenuto rilevanti per la sua
Oggetto/Metodo Principi
organizzazione interna.
metodologici
4. Organizzare il Tempo - risorsa disponibile in modo da massimizzare il Tempo concesso agli alunni per
l'apprendimento
5. Adottare i Metodi didattici maggiormente potenti tra quelli disponibili, o svilupparne di nuovi al alto
potenziale. (Eliminare il punto 5, in quanto di natura nettamene estrinseca)
6. Adottare strategie per stimolare la Perseveranza degli alunni.
1. Analizzare la Disciplina per ricostruire la sua Organizzazione epistemica interna: individuarne gli Oggetti
essenziali e le relazioni che intercorrono tra loro (per esempio: i rapporti di propedeuticità);
2. Organizzare il percorso complessivo di svolgimento del Corso selezionando gli Oggetti maggiormente
rilevanti entro l'Organizzazione della Disciplina e rispettando i vincoli a essa inerenti (per esempio, facendo
procedere gli Oggetti che risultano propedeutici per gli altri oggetti
3. Analizzare l'Organizzazione interna di ogni Oggetto d'insegnamento individuarne gli Elementi di contenuto
Oggetto/Metodo
Gruppo D essenziali e le Relazioni che intercorrono tra di essi (per esempio: i rapporti di propedeuticità)
Relazione intrinseca
Principi 4. Organizzare il percorso d'insegnamento selezionando gli Elementi maggiormente rilevanti entro
metodologici l'Organizzazione dell'Oggetto e rispettando i vincoli a essa inerenti (per esempio: facendo procedere
l'insegnamento degli elementi propedeutici per altri Elementi);
5. Garantire l'apprendimento significativo di un Elemento o complesso di Elementi, prima di procedere con
l'Elemento o il complesso di Elementi per il quale risulta propedeutico (questo punto vale solo in rapporto
all'interpretazione che abbiamo esplorato).
6. Garantire il raggiungimento della Padronanza intelligente di un Oggetto, ossia un alto grado
d'apprendimento significativo, prima di procedere con l'Oggetto per il quale risulta propedeutico (questo
punto vale solo in rapporto all'interpretazione che abbiamo esplorato.
1. Nell'introdurre un nuovo Oggetto, analizzare quali Elementi cognitivi rappresentano i
MODELLO
prerequisiti cognitivi iniziali (o conoscenze propedeutiche) per l'assimilazione dei
PLURIDIMENSI Gruppo E
nuovi Elementi epistemologici)
ONALE DEL Principi
2. Accertare la presenza di tali prerequisiti cognitivi iniziali e, in ogni caso, cercare di
METODO metodologici
strutturarli prima di intraprendere il Percorso didattico introduttivo vero e proprio (per
es. attraverso un segmento didattico introduttivo alla trattazione dell'Oggetto)
Antonio Argentino
Tavola di orientamenti metodologici minimi
I
Orientamenti per l'organizzazione del
Piano didattico annuale della disciplina
Antonio Argentino
Tavola di orientamenti metodologici minimi
II
Orientamenti per lo svolgimento del Piano annuale
Antonio Argentino
Tavola di orientamenti metodologici minimi
III
Orientamenti per l'organizzazione di una Unità didattica
Antonio Argentino
Tavola di orientamenti metodologici minimi
IV
Orientamenti per lo svolgimento di Una unità didattica
1. Nell'introdurre l'oggetto, accertare la presenza dei prerequisiti cognitivi iniziali (delle
conoscenze propedeutiche) e, in ogni caso, cercare di strutturarli (attraverso) un
segmento didattico introduttivo alla trattazione dell'oggetto), prima di intraprendere il
percorso didattico vero e proprio.
2. Presentare l'oggetto, in più forme di rappresentazione diverse, sia entro il medesimo
medium. Sia in media diversi, sia in formati multimediali entro i quali si realizza un
ridondanza della comunicazione rispetto a certi contenuti essenziali.
2.bis Presentare l'oggetto in più modi differenti, diversificando sotto vari aspetti la
presentazione stessa.
3. Promuovere attività in cui i discendenti debbano compiere operazioni di ridescrizione
delle rappresentazioni fornite, e di trasposizione delle stesse in forme rappresentative
diverse.
4. Garantire l'apprendimento significativo di un elemento, prima di procedere con l'elemento
o il complesso d'elementi per il quale esso risulta propedeutico.
5. Organizzare il tempo disponibile in modo da massimizzare il tempo concesso agli alunni
per l'apprendimento.
6. Adottare strategie per stimolare la perseveranza degli alunni.
Antonio Argentino