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Cognome N° Gruppo e cognome partecipanti

ITIS "Pininfarina" Relazione del laboratorio di Nome GRUPPO 5


Moncalieri - Torino Elettrotecnica ed elettronica BARILARO, CHERKAOUI, MOSCHETTI, PEJRETTI
Classe 4B AUT Data 24/03/23

Titolo dell’esperienza: PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI UN ALIMENTATORE

1. Scopo dell’esperienza:
L'obiettivo della prova è progettare e realizzare un circuito alimentatore studiandone il comportamento e scegliendo i valori dei componenti adatti, verificare
il comportamento del ripple.

2. Introduzione teorica dell’esperienza e progettazione (indicare quali sono i contenuti teorici dell’esperienza, il progetto e le scelte progettuali):
Per poter comprendere a pieno l’esperienza in oggetto è necessario aver alcuni cenni teorici su trasformatori, diodi e condensatori.

TRASFORMATORE:
Il trasformatore non è altro che una macchina statica definita tale in quanto al suo interno c’è il movimento soltanto degli elettroni. Il suo compito è quello di
trasformare la tensione e l’intensità di corrente in entrata in tensione e intensità diversa in uscita.
Nell'avvolgimento primario genera un flusso magnetico variabile nel nucleo del trasformatore e di conseguenza un campo magnetico variabile attraverso
l'avvolgimento primario. Questo campo magnetico variabile induce una forza elettromotrice, o tensione, nell'avvolgimento secondario.
Durante questo progetto non possiamo utilizzare un semplice generatore di funzioni ad onda sinusoidale perché quest’ultimo mette in comune tutte le
masse e, a causa di questo l’oscilloscopio vedrebbe come se solo un diodo stesse funzionando (raddrizzatore ad una semionda)
Per ottenere il rapporto tra la spire di ingresso (necessario per avere la tensione in uscita desiderata ) è quella di uscita è necessario:
𝑉𝑖𝑛𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜
𝑅𝑎𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜 = 𝑉𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎

DIODI:
I diodi sono con componente elettrico non lineare, costituito da due poli: anodo (+) e catodo
(-). In seguito vi è riportata la caratteristica (tensione-corrente) di un diodo.

Come da schema notiamo che se polarizzato direttamente (𝑉𝑎𝑛𝑜𝑑𝑜 > 𝑉𝑐𝑎𝑡𝑜𝑑𝑜) il diodo
si comporta come un corto circuito superata la cosiddetta tensione di soglia (𝑉γ = 0. 7 𝑉).
È necessario capire, inoltre che quando il diodo è polarizzato inversamente
((𝑉𝑎𝑛𝑜𝑑𝑜 < 𝑉𝑐𝑎𝑡𝑜𝑑𝑜) il diodo si comporta come un circuito aperto fino a che non
raggiunge la tensione inversa massima dove a causa dell'eccessiva tensione si rompe e
lascia fluire le cariche elettriche anche nel verso opposto.

Grazie al grafico possiamo anche notare che la sua non linearità rende estremamente
difficile il calcolo rigoroso delle sue grandezze e del suo contributo.
Possiamo però, a fini pratici, utilizzare delle approssimazioni che, comunque, devono
rimanere per quanto possibile fedeli all’andamento reale del diodo.

Possiamo approssimare la caratteristica del diodo in tre modi:

- Corto circuito
- Batteria (fig.A)
- Serie Resistenza e Batteria (fig.B)

Possiamo facilmente comprendere che per ottenere un risultato più accurato nello studio di questi componenti dovremmo scegliere l’approssimazione
(fig.B).
Conoscendo questi presupposti è più facile comprendere il comportamento del ponte di graetz del circuito alimentatore.

Durante la semionda positiva conducono D2 e D3, mentre gli altri due, essendo polarizzati inversamente,
non conducono.
Nello stesso modo durante la semionda negativa entrano in conduzione i diodi D4 e D1 mentre gli altri non
conducono essendo polarizzati inversamente.
Il verso di tensione e corrente in uscita, quindi, non varia e le forme d’onda (in input e output) sono:

Possiamo calcolare la tensione media dell’onda raddrizzata attraverso:


𝑉𝑝
𝑉𝑚 = 2 𝜋
È necessario inoltre conoscere alcuni valori per poter scegliere al meglio i diodi più adatti alle nostre esigenze:
𝐼𝑜 𝐼𝑜 𝐼𝑜
𝐼𝐷𝑚 = 2
𝐼𝐷𝑝 = 2𝜋 𝑓𝐶𝑅𝑙 ∆𝑉𝑜 = 2𝑓𝐶
𝑉𝑟 =
4 3𝑓𝐶
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CONDENSATORE:
Per ottenere una tensione continua possiamo livellarla con un condensatore in parallelo al carico.
Si rende necessario anche l'inserimento di un carico (nel nostro caso il potenziometro in serie con la resistenza) perché, altrimenti il condensatore si
caricherebbe al valore di picco della tensione in ingresso e manterrebbe sempre lo stesso valore perché non potrebbe scaricarsi sui diodi.
È necessario quindi conoscere: 𝜏 = 𝑅𝑒𝑞 * 𝐶
Il risultato aggiungendo il condensatore sarebbe:

Come possiamo vedere dall’immagine è necessario calcolare meticolosamente il


valore del condensatore in modo tale che non si scarichi troppo velocemente.
Viene chiamato ripple (𝑟) l'ampiezza del segnale successivo ad un raddrizzamento
all'interno dell'alimentatore.
Approssimando quest'onda possiamo supporre che sia un’onda a dente di sega.

Dobbiamo tener conto di un valore ripple tra il 5% e il 10%, questo perchè se il valore fosse minore,
aumenterebbe l’ampiezza dei picchi di corrente per la necessità di accumulare la stessa quantità di carica
in un tempo più breve, portando alla rottura dei diodi.
Notiamo come più la capacità è alta, meno ripple ci sarà ma più brevi saranno i picchi di corrente.
Grazie alla formula del ripple possiamo ricavare (mediante l’uso di formule inverse) anche il valore per la
capacità:
𝑉𝑒𝑓𝑓(∆𝑉) 1 1
𝑟 = 𝑉𝑚
= → 𝐶 =
4 3𝑓𝑅𝑙𝐶 4 3𝑓𝑅𝑙𝑟

Se durante l’esperienza si variassero i valori di resistenze o condensatori il ripple cambierebbe notevolmente.

3. Simulazione del circuito

4. Descrizione di dettaglio dei dispositivi utilizzati, degli strumenti di misura e delle relative caratteristiche (dati di targa):

TIPO STRUMENTO MARCA MODELLO NUMERO DI SERIE


OSCILLOSCOPIO GWINSTEK GDS-1072A-U EJ160376
MULTIMETRO EXTECH INST. EX420A 161201735
TRASFORMATORE ITALIA INSTRUMENT AL/11 /
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5. Schema elettrico e dati dei dispositivi utilizzati (schema, valori e dati di calcolo):

COMPONENTE VALORE SIGLA

RESISTORE 180 Ω R1

POTENZIOMETRO 0 ÷ 1040 R2

DIODO 1N4002 D1, D2, D3, D4

CAPACITÁ 47uF, 100uF, C1


220uF, 470uF

Vi = 18 [Veff]
Per trovare il tipo corretto di diodo (nel nostro caso 1N4002) abbiamo dovuto guardare i datasheets e tener conto dei seguenti valori:
𝐼𝑜 60𝑚𝐴
CORRENTE MEDIA: 𝐼𝐷𝑚 = 2
≈ 2
≈ 30𝑚𝐴

CORRENTE DI PICCO: 𝐼𝐷𝑝 = 2𝜋 𝑓𝐶𝑅𝑙 = 2𝜋 50 * 470µ𝐹 * 1000 ≈ 30𝐴 (𝑐𝑎𝑠𝑜 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒)


Per scegliere i valori corretti per le capacità:
RIPPLE 5%
1 1 1 1 −5
𝐶1(100Ω) = = = 0, 00057 (470µ𝐹) 𝐶1(1𝐾Ω) = = 5, 77 * 10 (100µ𝐹)
4 3𝑓𝑅𝑙𝑟 4 3*50*100*0,05 4 3𝑓𝑅𝑙𝑟 4 3*50*1000*0,05

RIPPLE 10%
1 1 1 1 −5
𝐶1(100Ω) = = 0, 00028 (220µ𝐹) 𝐶1(1𝐾Ω) = = 2, 88 * 10 (47µ𝐹)
4 3𝑓𝑅𝑙𝑟 4 3*50*100*0,10 4 3𝑓𝑅𝑙𝑟 4 3*50*1000*0,10

6. Realizzazione pratica (montaggio del circuito, procedure seguite):


A causa della complessità di questa esperienza abbiamo dovuto dividere il lavoro su più settimane di laboratorio.
Durante la prima parte dell’esperienza abbiamo montato sulla breadboard il ponte di graetz con la resistenza di carico. Abbiamo visto, grazie all’utilizzo dell
oscilloscopio (puntato sulla resistenza di uscita) il raddrizzamento della semionda. Abbiamo inoltre eseguito alcuni calcoli teorici per la scelta dei diodi.
Durante la seconda parte dell’esperienza (avendo ricevuto come valore di Rl 100Ω e 1KΩ) abbiamo calcolato teoricamente i valori necessari delle capacità
necessarie (abbiamo trovato 4 valori corrisponenti ad un ripple di 5% e 10% per ciuascuna resistenza).
Ci siamo diretti al bancone dove per ogni combinazione ripple-resistenza abbiamo misurato grazie all’oscilloscopio: la tensione massima, la tensione minima e
la tensione media..
Durante un terzo momento abbiamo sostituito Rl con una resistenza variabile in serie con una da 180Ω. Variando in modo controllato la resistenza di carico e
inserendo una capacità da 47 uF abbiamo misurato: valore picco-picco, tensione massima, tensione minima, tensione media. Grazie a questi valori abbiamo
calcolato il valore efficace e ripple.
Durante l’ultima parte di questa esperienza abbiamo calcolato teoricamente la tau del circuito variando il potenziometro (ogni 100Ω) per tutte le capacità.
Abbiamo misurato inoltre tensione massima, tensione minima, tensione media e tensione efficace variando la resistenza e utilizzando un condensatore da 33uF.

7. Prove e misure (Tabelle e dati rilevati nella misura, grafici, ecc.):

C1 R1 [Ω] Vmax [V] Vmin [V] Vmed [V]

100uF 1000 24,1 21.9 23

47uF 1000 24,1 20 22

220uF 100 24 19,4 21,7

470uF 100 24 21,4 22,7


tab 1
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C1 Rtot [Ω] Vpp [V] Vmax [V] Vmin [V] Vmed [V] Veff [V] ripple

47uF 180 3,92 23,5 19,6 21,5 1,12 5,2

47uF 390 2,16 23,7 21,5 22,6 0,635 2,8

47uF 680 1,36 23,7 22,3 23 0,40 1,7

47uF 980 1 23,9 22,9 23,4 0,28 1,2

47uF 1218 0,920 24,2 23,3 23,7 0,259 1,09


tab 2

C1 Rtot [Ω] 𝜏[s]

47uF 180 0,0085

47uF 280 0,0132

47uF 380 0,0179

47uF 480 0,0226

47uF 580 0,0273

47uF 680 0,0320

47uF 930 0,0437

47uF 1218 0,0572

100uF 180 0,0180

100uF 280 0,0280

100uF 380 0,0380

100uF 480 0,0480

100uF 580 0,0580

100uF 680 0,0680

100uF 930 0,0930

100uF 1218 0,1218

220uF 180 0,0396

220uF 280 0,0616

220uF 380 0,0836

220uF 480 0,1056

220uF 580 0,1276

220uF 680 0,1496

220uF 930 0,2046


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Classe 4B AUT Data 24/03/23

220uF 1218 0,2680

470uF 180 0,0846

470uF 280 0,1316

470uF 380 0,1786

470uF 480 0,2256

470uF 580 0,2726

470uF 680 0,3196

470uF 930 0,4371

470uF 1218 0,5725


tab 3

C1 Rtot [Ω] Vmax [V] Vmin [V] Vmed [V] Veff [V]

47uF 280 24,3 20,6 23,0 22,9

47uF 380 24,3 21,7 23,4 23,4

47uF 480 24,3 22,2 23,6 23,6

47uF 580 24,1 22,3 23,5 23,5

47uF 680 24,3 22,6 23,7 23,7

47uF 930 24,3 23,4 24,1 24,1

47uF 1218 24,3 22,6 24,0 24,0


tab 4
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8. Analisi dei risultati ottenuti, confronto con i dati di progetto e considerazioni finali:
Analizzando i dati della tab.1 possiamo notare che grazie alle formule per calcolare i valori delle capacità, che il ripple rimane costante in tutte le misurazioni
effettuate.
𝑉𝑝
𝑉𝑒𝑓𝑓
infatti: 𝑟 = 𝑉𝑚𝑒𝑑
= 3
𝑣𝑚𝑒𝑑

grazie a questa formula possiamo calcolare i ripple per ogni segnale e per ogni combinazione resistenza-capacità:

C1 R1 [Ω] RIPPLE TEORICO [%] RIPPLE REALE [%]

100uF 1000 5 5,52

47uF 1000 10 10,76

220uF 100 10 12,24

470uF 100 5 6,61

tab 1.1

Notiamo che nella tab.1 tutti i valori rimangono pressoché invariati.


Visti i risultati (trascurando alcuni errori di calcolo o di misurazione) possiamo affermare che la prima parte della prova è stata svolta correttamente.
Osservando i dati della tab.2 possiamo notare che, all’aumentare della resistenza i valori di Vmax, Vmin, Vmed aumentano mentre Veff e Vpp diminuiscono.
1
I valori di ripple sono del tutto incompatibili con i dati prefissati dal professore. Questo perché tenendo in considerazione la formula è facile
4 3𝑅𝑙𝑓𝐶
immaginare che, lasciando immutati i valori di capacità e variando i valori di resistenze è impossibile mantenere una percentuale di ripple adeguata, infatti:
1 1
−6 ≠ −6
4 3*180*50*(100*10 ) 4 3*1338*50*(100*10 )

Nella tab.3 abbiamo calcolato i valori di tau per confermare che, al variare della resistenza il condensatore avrà un comportamento diverso secondo la regola:
𝜏 = 𝑅𝑒𝑞 * 𝐶
Abbiamo confermato ulteriormente questo fenomeno attraverso le misurazioni effettuate nella tab.4.
Possiamo inoltre affermare che l’andamento sopra esposto è confermato dall’andamento grafico dell’oscilloscopio.

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