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Relazione Elettronica Word
Relazione Elettronica Word
1. Scopo dell’esperienza:
L'obiettivo della prova è progettare e realizzare un circuito alimentatore studiandone il comportamento e scegliendo i valori dei componenti adatti, verificare
il comportamento del ripple.
2. Introduzione teorica dell’esperienza e progettazione (indicare quali sono i contenuti teorici dell’esperienza, il progetto e le scelte progettuali):
Per poter comprendere a pieno l’esperienza in oggetto è necessario aver alcuni cenni teorici su trasformatori, diodi e condensatori.
TRASFORMATORE:
Il trasformatore non è altro che una macchina statica definita tale in quanto al suo interno c’è il movimento soltanto degli elettroni. Il suo compito è quello di
trasformare la tensione e l’intensità di corrente in entrata in tensione e intensità diversa in uscita.
Nell'avvolgimento primario genera un flusso magnetico variabile nel nucleo del trasformatore e di conseguenza un campo magnetico variabile attraverso
l'avvolgimento primario. Questo campo magnetico variabile induce una forza elettromotrice, o tensione, nell'avvolgimento secondario.
Durante questo progetto non possiamo utilizzare un semplice generatore di funzioni ad onda sinusoidale perché quest’ultimo mette in comune tutte le
masse e, a causa di questo l’oscilloscopio vedrebbe come se solo un diodo stesse funzionando (raddrizzatore ad una semionda)
Per ottenere il rapporto tra la spire di ingresso (necessario per avere la tensione in uscita desiderata ) è quella di uscita è necessario:
𝑉𝑖𝑛𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜
𝑅𝑎𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜 = 𝑉𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎
DIODI:
I diodi sono con componente elettrico non lineare, costituito da due poli: anodo (+) e catodo
(-). In seguito vi è riportata la caratteristica (tensione-corrente) di un diodo.
Come da schema notiamo che se polarizzato direttamente (𝑉𝑎𝑛𝑜𝑑𝑜 > 𝑉𝑐𝑎𝑡𝑜𝑑𝑜) il diodo
si comporta come un corto circuito superata la cosiddetta tensione di soglia (𝑉γ = 0. 7 𝑉).
È necessario capire, inoltre che quando il diodo è polarizzato inversamente
((𝑉𝑎𝑛𝑜𝑑𝑜 < 𝑉𝑐𝑎𝑡𝑜𝑑𝑜) il diodo si comporta come un circuito aperto fino a che non
raggiunge la tensione inversa massima dove a causa dell'eccessiva tensione si rompe e
lascia fluire le cariche elettriche anche nel verso opposto.
Grazie al grafico possiamo anche notare che la sua non linearità rende estremamente
difficile il calcolo rigoroso delle sue grandezze e del suo contributo.
Possiamo però, a fini pratici, utilizzare delle approssimazioni che, comunque, devono
rimanere per quanto possibile fedeli all’andamento reale del diodo.
- Corto circuito
- Batteria (fig.A)
- Serie Resistenza e Batteria (fig.B)
Possiamo facilmente comprendere che per ottenere un risultato più accurato nello studio di questi componenti dovremmo scegliere l’approssimazione
(fig.B).
Conoscendo questi presupposti è più facile comprendere il comportamento del ponte di graetz del circuito alimentatore.
Durante la semionda positiva conducono D2 e D3, mentre gli altri due, essendo polarizzati inversamente,
non conducono.
Nello stesso modo durante la semionda negativa entrano in conduzione i diodi D4 e D1 mentre gli altri non
conducono essendo polarizzati inversamente.
Il verso di tensione e corrente in uscita, quindi, non varia e le forme d’onda (in input e output) sono:
CONDENSATORE:
Per ottenere una tensione continua possiamo livellarla con un condensatore in parallelo al carico.
Si rende necessario anche l'inserimento di un carico (nel nostro caso il potenziometro in serie con la resistenza) perché, altrimenti il condensatore si
caricherebbe al valore di picco della tensione in ingresso e manterrebbe sempre lo stesso valore perché non potrebbe scaricarsi sui diodi.
È necessario quindi conoscere: 𝜏 = 𝑅𝑒𝑞 * 𝐶
Il risultato aggiungendo il condensatore sarebbe:
Dobbiamo tener conto di un valore ripple tra il 5% e il 10%, questo perchè se il valore fosse minore,
aumenterebbe l’ampiezza dei picchi di corrente per la necessità di accumulare la stessa quantità di carica
in un tempo più breve, portando alla rottura dei diodi.
Notiamo come più la capacità è alta, meno ripple ci sarà ma più brevi saranno i picchi di corrente.
Grazie alla formula del ripple possiamo ricavare (mediante l’uso di formule inverse) anche il valore per la
capacità:
𝑉𝑒𝑓𝑓(∆𝑉) 1 1
𝑟 = 𝑉𝑚
= → 𝐶 =
4 3𝑓𝑅𝑙𝐶 4 3𝑓𝑅𝑙𝑟
4. Descrizione di dettaglio dei dispositivi utilizzati, degli strumenti di misura e delle relative caratteristiche (dati di targa):
5. Schema elettrico e dati dei dispositivi utilizzati (schema, valori e dati di calcolo):
RESISTORE 180 Ω R1
POTENZIOMETRO 0 ÷ 1040 R2
Vi = 18 [Veff]
Per trovare il tipo corretto di diodo (nel nostro caso 1N4002) abbiamo dovuto guardare i datasheets e tener conto dei seguenti valori:
𝐼𝑜 60𝑚𝐴
CORRENTE MEDIA: 𝐼𝐷𝑚 = 2
≈ 2
≈ 30𝑚𝐴
RIPPLE 10%
1 1 1 1 −5
𝐶1(100Ω) = = 0, 00028 (220µ𝐹) 𝐶1(1𝐾Ω) = = 2, 88 * 10 (47µ𝐹)
4 3𝑓𝑅𝑙𝑟 4 3*50*100*0,10 4 3𝑓𝑅𝑙𝑟 4 3*50*1000*0,10
C1 Rtot [Ω] Vpp [V] Vmax [V] Vmin [V] Vmed [V] Veff [V] ripple
C1 Rtot [Ω] Vmax [V] Vmin [V] Vmed [V] Veff [V]
8. Analisi dei risultati ottenuti, confronto con i dati di progetto e considerazioni finali:
Analizzando i dati della tab.1 possiamo notare che grazie alle formule per calcolare i valori delle capacità, che il ripple rimane costante in tutte le misurazioni
effettuate.
𝑉𝑝
𝑉𝑒𝑓𝑓
infatti: 𝑟 = 𝑉𝑚𝑒𝑑
= 3
𝑣𝑚𝑒𝑑
grazie a questa formula possiamo calcolare i ripple per ogni segnale e per ogni combinazione resistenza-capacità:
tab 1.1
Nella tab.3 abbiamo calcolato i valori di tau per confermare che, al variare della resistenza il condensatore avrà un comportamento diverso secondo la regola:
𝜏 = 𝑅𝑒𝑞 * 𝐶
Abbiamo confermato ulteriormente questo fenomeno attraverso le misurazioni effettuate nella tab.4.
Possiamo inoltre affermare che l’andamento sopra esposto è confermato dall’andamento grafico dell’oscilloscopio.