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Nos sermonem in multam noctem producebamus, et de Africano dicebamus, omniaque eius non

opera solum, sed etiam verba in nostram memoriam revocabantur. Deinde a concilio disceditur et
ego in cubiculo meo artum somnum capiebam. Improviso (avv) mihi Africanus se ostendebat ea
forma, quae nota mihi ex imagine eius erat. Ubi ("Quando") agnoscebam eum, cohorrescebam, sed
ille ("quello", nom. m. sing) exclamabat: «Omitte timorem, Scipio, et verba mea trade memoriae!».

Continuavamo la conversazione fino a notte fonda, e parlavamo dell'Africano, e nella nostra


memoria erano rievocate non solo tutte le sue imprese, ma anche le sue parole. Poi ci si allontana
dalla riunione e io nella mia camera prendevo un sonno profondo. Improvvisamente l'Africano si
mostrava con quell'aspetto, a me noto dal suo ritratto. Quando lo riconoscevo, in verità
rabbrividivo, ma quello esclamava: «Deponi la paura, Scipione, e tieni in mente le mie parole!».

[căpĭo], căpis, cepi, captum, căpĕre


artus, a, um=ristretto, profondo
cohorresco, cŏhorrescis, cohorrui, cŏhorrescĕre

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