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DUE NOTE ESEGETICHE SULL'EPIGRAPE VOTIVA DI FRANCAVILLA MARITTIMA * La dedica votiva dell’ ‘Ohwrmievieng Kleombrotos & stata pit volte studiata dal punto di vista esegetico, metrico e storico. Si tratta di un‘iscrizione arcaica (prima met& del VI sec. a.C.) incisa in senso retrogrado su una tabella bronzea proveniente dagli scavi del santuario di Atena sul timpone della Motta a Francavilla Marittima! Il testo non presenta particolari difficolta di lettura: Ao. Khetppetos 8 Actihdrs. devibex’ "Ohuvalan undone lool) wads ve nyo te réldven dpéthay ev eves, Bexdtav Dal punto di vista esegetico. le principali difficolta sono rap- presentate dal AO iniziale ¢ dalla locuzione FIEO MAKOE TE TAXOE TE al r. 4 Il Pugliese Carratelli? intese AO = 6 (forma omerica) = «edicola », compl. ogg. di &vilnx(@); FIEO = towy (seil. 20.ariv), « genetivus comparationis » dipendente da vuxdsac; winds ve wAx05 xe = accusativi di relazione dipendenti da tzuv, con riferimento * Presentato dai proff, Ettore Lepore e Alfonso Mele, ' CE. in generale G. Fort, P. Zaxcaxt Moxrvon9, M.W. Stoor, « ASMG », ns VE-VIE 19650), pp. /-17 ¢ tavv. LIV; ancora G. Fort in Atti del V Convegno di Studi sulla Magna’ Grecia (Taranto, ottobre 1965) (Napoli, 1966), pp. 2289 ¢ ta XVI; cf. anche A.D. TuNpML, AR XUIT (1967), p. 39 e fig. La tabella bronzea' Gm. 12x24) & dovata ‘di quattro for! angolarl; presumfbilmente era de stinata ad essere affssa all dydqia 0 al suo supporto 2G. Posuiese Caweateiit, « ASMG >, ns, VVIT (19654), pp. 172, Tl Pueliese Carratcii dato Tepigrate alla meta cirea‘e forse anche ai’primi decenni del ‘VI see a6, 6 Giuseppe Ragone all’ izéeng fisica degli atleti vinti in gara da Kleombrotos: « Kleom- brotos figlio di Dexilawos, avendo vinto in Olimpia in gara con (atleti) pari per altezza e corporatura, dedicd (questa) edicola ad Athana, secondo il voto fatto di (offrirle) la decima dei premi (ottenuti) »3 Questa interpretazione fu parzialmente respinta dalla Guar- ducci che ritenne improbabile la ricorrenza di 8@ (« forma ome- rica abbreviata del termine ata... ») nella parte iniziale non me- trica’ del'epigrafe di Kleémbrotos: respinse la spiegazione 86 = «edicola » (solitamente Sijia = « casa », « palazzo », « tempio »), ¢ sottolineds Vinutilitt di una menzione descrittiva dell’ avdinua (gid di per sé visibile a tutti) e Ia mancanza del necessario ar- ticolo © pronome dimostrativo (86 in luogo di +} 84 oppure <5 86 x65e).* La Guarducci ritenne pertanto che le lettere AO rap- presentassero « una sigla pertinente alla persona del dedicante € premessa al suo nome », unabbreviazione indicante la fratria © qualche altro sottogruppo della cittadinanza o del territori alla stregua di sigle affini preposte a nomi propri in altre epi- grafi italiote (le tavole bronzee di Eraclea, Locri, Terina © Reggio), Il Ferri? interpreto anch‘egli AO come « sigla della fratria » ‘oppure come « sigla ormai cristallizzata » per Atte Aud "Ohuunls, ¢ lesse al r. 4 un genitivo di qualita loov udxoug te ndxous te, rifer rito al compl. ogg. sottinteso di dvéinx(@): Kleémbrotos, dopo aver offerto due ex-voto, uno ad Olimpia ed uno in patria, avrebbe inteso assicurare epizraficamente i suoi concittadini* che l'ogget- 3 TL paceageto dla Flens a Fim si spices con Yassimilazione e Ia sempificarione erafica del gruppo consonantico vi > ii > (iu, 1 fenomeno & consueto nel test frvaici ef. G. Puctinst Canatiist, att. cit, p. 19. “OM. Guanoucet, Sulla tabella browzoa isriia di Francavilla Maritim, « BAL » XX (945), pp. 3925 (con fotografia); successivamente in Epigrafia greca, vol. I (oma, 196, pp. HOI, Secondo la Guarducci per Ia datazione dell'épigrate Sinon sarebbe gssurdo risalie addisittura alla fine del VII sccolo 31 Pucuiese Camere, art. cit, p. 19 ¢ la Guaspuccr, art cit p. 394, nota 7 cconcordano nel riscontrare elementi metrici solo nella parte finale dellepigraf, alr. 4¢ 19 partcolare alle rr. 56 (un entametro) ‘Secondo la Guanouect, art. cit, p. 394 e note 89, nelle dediche apposte diret tamente all’ édtyae Toggetto votivo non & «di regola» menzionalo, in. quanto {tli possono vederlo; «nei rarisimi cast in cul Voggetto & nominata, il uo nome & sempre accompagnato dall'aticolo avente valore di pronome dimostrativo, 0 anche dalfarticolo e dal pronome » 1s, Font, Esigence archeologiche, VI, n° XLII, «SCO» XIV (1965), pp. 319 20 (con un diseano dellepiarate); cf. anche Adit det'V Convegno di Siudi sulla Magna Grecia cit. pp. 2156 #"Sultidentiicazione della cit che controllava il santuario sul Timpone della Lopigrafe votiva di Francavilla Marittima 0 to dedicato ad Atena in patria era « di eguale altezza e di eguale peso» rispetto a quello gia dedicato a Zeus olimpico in Elide. 11 Pugliese Carratelli, in un suo successivo intervento,’ ritenne «non giustificabile » V'ellissi del compl. ogg. di événx(e), quando alloggetto stesso venisse riferita In locuzione FIEO MAKOE TE MAXOE TE, per di pit in caso genitivo (aliquid tou in luogo di aliguid Yeo), com finali contratte (udnevg @ néove) inammic in un testo arcaico non attico. Scartata poi Mindimostrabile equivalenza AO — Avdp- Asks “Olsarrié, il Pugliese Carratelli manifesto scetticismo anche sulla pussibilita di intendere AO come sight esprimente il denmoticy 0 Ia fratria del dedicante: un esame complessivo delle sigle affini preposte a nomi propri in altre epigrafi italiote sembrava dimo- strare che questi contrassegni non fossero parte integrante di tuna comune indicazione anagrafica, bensi solo notazioni d'uso limitato, richieste in particolari circostanze amministrative (p.e. in documenti di carattere legale 0 catastale), e quindi difficilmente pensabili in una dedica agonistica privata come quella di Kleém- brotos." Il Pugliese Carratelli riconfermd pertanto la sua prece- dente interpretazione, sottolineando ancora una volta la piena ammissibilita dell’omerismo 8 (« forma indipendente, probabil- mente da un tema dém ») in un contest comunque ricco di echi della lingua poetica; " rivendicando su base analogica la possi- Bilita di un'accezione diminutiva del termine nel senso di « edi- cola », ed elencando infine una serie di iscrizioni dedicatorie con Motta (presumibilmente patria dello stesso Kleémbrotos, il cul etnico non & spe- iteato), ct. T. DE SWNT, La scoperta di Lagaria (Corigliano, 1968): C. Fett, P. Zancist_ Moxrvon, G.” Pocutese Cameateutt, « ASMG», nus.” VIVIE (19656), pp. 7s, 123, 21; A'S, MeDivirs, A Thessalfan in Magna Graccia?, « Glotta » XEvi (ides), np. 2546; P.J. Bicxwini, Aminaia, « Klearchos » 1X (196), fase. 38 36, pp. 131-43; G. Puctest Caarareiss, Ancora Tessalt a Sibari?, « BP » XXIV (199), face, CXXIX. pp. 4612: A.D. Tuennals. «AR » XVT (1960-70) p. 45: PJ. Bown Kleimrotos of Amivaia and Som{b)?rotidas of Megara’ Hyblaia, « Klearchos > XV" (1979, fase. S180, pp. 9LA0D. Liipotest pid probabile & che si fratti di una delle venticingue iiaig wip di Sibari (Stra. VI). 9G. Puctiese Camataiut, La dedica di Kledmbrotés ¢ le sigle preposte a nomi in epigraf ialiote, « ASMG », ‘ns. VIII (1958), pp. 209-18. Ch anche A. Veuzzoa-F. Cmmssrn, Le tavole grecke di Eractca (Roma, 1968), pp. 130; A. De Funciseis, Sato e societd in Locri Epizefr’ (Napoli, 172), pp. 78. Ch G. Poourse Cawmarsi4s, uel. cit. in mola 9, p. 210: «ka dedien di Kledmbrotos & cost ricea di echi della Wgua del poeti'che non dovrebbe susei- tare meraviglia la presenza di una forma attestata solo in test pocticl (con che heppuir si pio eseluidere ehvessa sia stata adoperata anche in prosa) » 2 PucuEse CamaTEt, at. cit. in nota 9, p. 210, fa riferimento al DateNBexc 8 Giuseppe Ragone menzione pleonastica dell’oggetto votivo (congiunta talora ad el- lissi dell’articolo o del pronome dimostrativo), per dimostrare la relativa flessibilita delle « norme » sintattiche ed epigrafiche invo- cate dalla Guarducei come argomento dirimente contro Vinterpre: tazione 8... dvé0nx(e)." Negli studi successivi Ia questione del AO @ stata sostanzial- mente accantonata, accordando una generica preferenza alf'inter- pretazione della Guarducci e del Ferri, ¢ tralasciando le obieziont del Pugliese Carratelli." 11 Bicknell ® ha suggerito marginalmente Ta possibilita di intendere le due lettere come abbreviazione indi- cante la gara (AO = 862s) nella quale Kleémbrotos avrebbe ri- portato la sua vittoria; ma questa indicazione non ha avuto aleun seguito. Per Ia locuzione al r. 4 stata generalmente accettata l’ipotesi del Pugliese Carratelli (il riferimento, ciod, all’ tabeng fisica degli avversari di Kleémbrotos), anche se il Gentili, e poi il Moretti ¢ Ja Bernardini, hanno preferito spiegare FIZO non come « geneti- vus comparationis » dipendente da vixéaas, bensi come accus. sing. o plur. (compl. ogg.) dipendente dal medesimo participio."* La mancanza di confronti epigrafici per il costrutto wxdw+ge- nit. @ stata sottolineata anche dall'Ebert,” che ha perd scartato Stcuio, Dict. Ant, 193, ove fra le denominazioni greche di aedicula compare anche sso, saya © Ba. Ml fatto che e#lausy sia usato in Paus. VI 192 per designare ‘modsliint bronzei di tempi non dice molto sul conto di Bc. cisione da ML. Lazzauint, Le forme delie dediche votive nella Grecia arcaica, “MAL » XIX'2 (Roma, 1976); riferimenti particolari allepigrafe di Francavilla Marittimoa a p. 200, 1,85 Cost pe. A.D. THENoML, A. Ucuzzoxt-F. Guinarrt, A.S. MeDevirr, A. De rancrseis, foce.citt. Cf. anche J. e L, Rasext, « REG» LXXX (1967), Bull. Epigr., po 509, a" O87 BArt, city p. 133, note 1243, 16 B. Gixtiut, in Art? del V Convegno di Studi sulla Magna Grecia cit, pp, 277 9; intervento. cohgressuale successivamente ripubblicato con Ml titolo La dediea di Kledmbrotor di Francavlla Marittima, «PdP» XXII (1968), fase. CXX, Pp. 2224; cf. vl p. 228: «non sarel propenso ad accettare {I genitivo Fizi(), Luso dt indus com Vaccusativo della persona & ben documentato da Simonide (S64, 2 P.) © da Pindaro, Pyth. 126; Isthon. 748 (8.70) » L. Mom, Supplemento al catalozo 4egls Obympronikai, « Kio» Lti_ (1990), pp. 2556 (parla di-un unico atleta vinto 4a Klesmbrotos e'trascrive FIZO core Fio(y), accus, sing). P,A, Berar “Ancora sulliscriione agonistica di Kledmrotos, « QUCC» XXVI (19TH), pp. W384 (@ensa ad un accus. plur, Fici(@, con assimilazione ¢ semplifcazione grafica BES mw (a) ‘aT, Boar, Zur Kledmvotos-Inschrift von Francavilla Maritima, aggiunta al Liepigrafe votiva di Francavilla Maritima, ° Ja soluzione alternativa vudéw + accus. sing. 0 plur., proponendo piuttosto uno stretto collegamento sintattico della locuzione FIZO MAKOE TE IIAXOE TE con il verbo principale dvé0nx(e). Secondo VEbert, 'espressione « gleich an GréBe und kriftiger Gestalt », piuttosto che indicare I'taéeng fisica degli avversari di Kleém- brotos, si riferirebbe alla « Lebensgrife » della statua votiva [avipidvea, compl. ogg. sottinteso di dvédne(2)] raffigurante l'atle ta, L'aggettivo FIZO andrebbe inteso come accus. sing, tov rife- ito ad dvSpudviu, oppure — tenendo conto della diffivli sititat- tica di questo costrutto ellittico — come nom. sing. tevc riferito al suggetto Whetupotec: V'atleta direbbe di aver dedicato una statua « pari (a lui) per altezza e grossezza », oppure di essere egli stesso taee jaxée ve mizes xe rispetto all’ évBeuds,™ Dal punto di vista sintattico, la seconda soluzione prospettata dall’Ebert appare difficilmente accettabile: nel tentativo di giu- stificare il preteso valore appositivo di tos rispetto al remoto soggetto Kleémbrotos, lo studioso giunge a supporre che l'inci- sore dell'epigrafe abbia distrattamente mutato la « urspriingliche Reihenfolge » del testo commissionatogli, anticipando al r. 2 il verbo principale év0nx(e), originariamente destinato a compa- tire alla fine de! r. 3 (cio? immediatamente prima di tzee).”” Questo involontario tatepev npécepov dell’ druypamese avrebhe sovvertito Yordine sintattico «normale» de ed in particolare avrebbe seomporto Ia sequenza metrica vuxdeus auiOnue pica(i) dixds te néyoe te — un esametro destinato a formare un distico con il auccesaivo pentametro delle rr. 5 ¢ 6. Liarbitrarieta di questa ricostruzione sotto il profilo sintattico € metrico é stata giustamente sottolineata dalla Bernardini,” che ne ha tratto argomento per una sostanziale riconferma dell'inter- pretazione tradizionale (FIZO come accus. plur. teu dipendente volume Grischische Epigramme auf Sieger an gymmisehan und hippischen Agonen Gerlin, 1972), pp. 2515. ‘8 Ber Fo = Fies() yarrebbe la solita assimilaxione © scmpliicarione srafiea eu > us > is ‘e'La mancanza dell's finale di diéna(@) & stata spieeata dalla Sro0e (art, cit, 17) come uiissione deierniuata da tasulicienra a sparioy dal Puvutese Cae ‘eit fart eit. n nota 2, p. 18), dal Feast (art. cit, P. 319), dal Geri fart. elt p. 224) e dal Mowerre (at. cit, p. 298) come volontaria clisione; dalla GUL fart eft, D. 394, nota 8) ¢ dalla BERNWDINt (are cit, p. 158, nota 12) nellno 0 nellaltro modo, L'ESe#r (art. eit. p. 258, nota 4) peas piuttosto ad una lacuna provocaia dalla frattura longitudinale del marzine sinistro dell epigrate Cr. PA. BERMARDIS, Loc. cit, Ove pero non si fa cenno alfalira ipotes! di lettura prospettata dall Ebert. 0 Giuseppe Ragone da vexézas, con ill solito riferimento all! lzézng fisica degli av- versari). Resta tuttavia V'altra possibilita indicata dall’Ebert [FISO come accus. sing. tzov in funzione appositiva o predicativa rispetto ad dxGyuiviu, Lopl, ugg. svttintesy di dvddyx()]. Quesvipotesi ® stata presumibilmente trascurata dai commentatori® perché si presta ad un‘oblezione gia mossa a suo tempo dal Pugliese Car- ratelli al Ferri: ® 'impossibilita, cio’, di giustificare I'ellissi del- Yoggetto di évé0ne(e), quando alloggetto stesso venga riterita la locuzione FIEO MAKOE TE HAXOE TE. Tuttavia questa « norma» sintattica non trova concreto ri- scontro nell'uso epigrafico. Nel formulario delle dediche votive arcaiche V'ellissi del compl. ogg. (fenomeno diffusissimo quando V éyd0qua & direttamente visibile, 0 quando l'ogsetto « parlante » si autonomina) si accompagna non di rado alla menzione di attributi, apposizioni o predicati del’oggetto stesso. Per i casi assai frequenti in cui accusativi del tipo éxaexiiy, eSyabsiv, Biieoy, Bexizay, dyadia © simili sono apposti ad un compl. ogg. non espresso, & forse pit opportuno parlare di stereotipi formulari® che non di seelte sintattiche vere ¢ proprie, Ma esistono ceria mente esempi meno usuali — e percid pitt espliciti ed inequi compl. ugg. fomity di epiteti. uci xvas di Penteskouphia (VI sec. aC) ricorre tre volte 1a formula deiva dveOnpe... adoro, « il tale dedico... lavoro delle sue mant »; su un frammento di vaso proveniente da Naucrati (VI sec. a.C.) si legge Binhiig dvenxey iepivy ciigpabiems, con iepiy evidentemente apposto ad un accus. sing. femm. sottinteso; cost anche su una nel fittile ritrovata a Thermos in Etolia (V sec. aC): A895 Ovhia lagi de (2); e su un piatto a vernice nera proveniente dal santuario di Artemis Orthia a Sparta (fine VII sec. aC): Fotdwa | AL véluxe | hugs L'Earar stesso non la sostione con molta convinzione: ef, art. cit. p. 252 « Sollte man aber bel dieser Konstruktion das Peblen von Ssépdiva (Wie auch ines, Demonstrativums) als Harte empfinden.... % Chart cit. in nota 9, p. 20: ef. anche qui, p. 7, 2 CE ML. Lazeamt, op, eit im particolare’ pp. 87-108 4 GF. Ie iscrizioni n 735,756, 756 bs, BIT ae nel citato volume della Lazzatis ove @ anche raccolta la biblioaratia essenziale per clascuna enigrafe, Si pud aster Yare petaltro che anche un eventuale ricollegamento di TIZ0 a yxdzee impliche redbe Tellissi di un genit. plur. aturedy (aeipotesi del Pugliese. Carratelli fannie im acrue sing! a pleats atinots (nelle ipatort dot Conti Moretti‘e della Bernardini), con una possibilia. di integrazione mentale. meno ‘ovvia di quella immediataménte suggerita dalla diretta visione dell ¢étnve, Come Lepigrafe votiva di Francavilla Maritim " Se dunque non esistono vere e proprie difficolta sintattico- formulari per un costrutto ellittico con epiteti in accusativo, non si vede perché non possa essere adottata anche per la nostra epi grafe una soluzione del genere. A meno che non si voglia attri- buire valore decisivo all'obiezione « archeologica » avanzata dalla Bernardini,” secondo la quale « il riferimento alla mole dell'atleta che in qualche modo dovrebbe essere riprodotta attraverso quella della statua sarebbe (..) piuttosto insolito ». Con cid «non si esclude che tra il VIT e il VI sec. aC. potessero venire erette statue alte e grosse quanto un uomo, ma che queste intenzional- mente riproducessero caratteristiche fisiche individuali del vin tore e in particolare che questo fatto fosse sottolineato dal de- dicante » In realt& nessuno pensa di attribuire all’espressione ¢izo(u) néixbe ve nds ze un preciso valore « iconico »: ¥ questa sorta di endiadi poctica allude alla misura metrico-penderale dell’ dv. nue, piuttosto che all’individualita fisionomica dell’ ebwiv. Da Omero in poi 'unione formulare dei termini pijxos € xéxeg serve ad esprimere semplicemente le proporzioni fondamentali di un individuo, di un animale o di un oggetto, in sostituzione di wéseov © néyeac.” Mizeg @ attestato in particolare anche per Valtezza di una statua.® Da questo punto di vista, laggettivo tonéspnzocov compl, ogg. sottinteso di dséOm(®) & preferibile integrare Syahux oppure us (nel ato s) penish ad tina star pariantes), pluriosto che ewpree (ermine. pit Tosto raro in eta areaica)' cf. ancora M-L. LAZARINT, op. elt, pp. 9558 © 104 CEPA. Brunton, art, elt p. 152. 5 Cima steseo (art cit, p. 292 nota 7) precisa che la locuzione « kann sich hur auf die Ubercinstimmung in der Grde, nicht auf cigentliche Abnliehket bezichen » FCI. Od, IX 324 (il écaiev usato per accecare Il Ciclope): .. cece fy une siren whe teveuctas Od XU ILD (Oto dal) En gw al Be : ide ye ystedny Bweboruan Od. XX TO Cle filie di Pan arco): "tion & sina est tecbay Saxe Tovtatn | ag tek ovsty, aac 8 Eo “Agste pry nessun esempio nella lirica arcaica; nei primi decenni del V sec AG. of Epich, fe- 152 Onion (— 170 Kanes), wee 101 val sort ylepn aun erituewy | 8 ve Eepev udyec: Pind., OL XM (aittata di Gn discobolo): dace 2 ci Bis ae dem moehione: Pyth, WV 245 (un Belen): Be Aas deh we RE pid tardi Emp. ft. B 1720 (forse che muovono elt clement fal Oihéene fy sain, fom else thd st. Fra le mumerose altre aftestaziont 1 vel, 380 (compagni di Ulisse divoratt dal C: ‘ete 909° Nieaten) ule, vas tuesne ad Ex, | 5; Av SOM (a ele tee ewes, Antiph., fr. 19K. igure: Ken, ‘Grtiicialmenta): 2d valiod Mavens toue We fanche G. PUoLitse Castiiiis, art cits im nota 3, ppr 1930; B. Greta art. lt, p.2B, 3 CF. Paus. IX 302 Pind, fr. 282 a Bown): § 8 Zande x03 ‘Apyeon ov 2 Giuseppe Ragone {attestato almeno due secoli prima di tesutvns ed teonearie) offre un termine di confronto assai utile” Secondo una tradizione presumibilmente filtrata attraverso le *AttiSes di Filocoro ¢ di Androzione fino a Platone, Aristotele ¢ Plutarco, il giuramento del tesmotetl (0 degll arconti) fissato da Suloue prevedeva ka de- dica nel santuario delfico di un évBpudvea xeucoiy tocuépntov da parte del magistrato che avesse infranto anche uno solo dei e- uct affidatigli.® E verosimile, trattandosi di una dedica espiatoria coatta, che al tesmoteta/arconte non si chiedesse di innalzare una statua teouétentev in quanto iconicamente fedele alle sue fattezze; bensf una statua (un xoio¢) il cui yéteov dimensionale e ponderale (insomma l'entita della %nula) fosse rappresentato dal ota stesso del dedicante." Il caso analogo di una dedica espiatoria attestata da Giustino per il periodo immediatamente successivo alla distruzione di Siris ci riporta ad un amhito territoriale pit direttamente riferibile a BSydvea sddsac, ob owls MoBlony <2 ts elciy apechuny, Enelyey olBly He nas = inuncee tat Oy eihGy yale By adn 3 Bex ning Pl Reso, VIL SQ; Ar. HLA. 16 Sra, TX 2.15 io Cass XL 18, Per izorayie cl. AF, HLA. IV 2; Thobr., HP. HIT 54; Tamb, VP. 30 CE. PL, Phdr. 235 di: at ao 8G, Goves 2 bwka Ayo, imstine 130") siehan teidept a APhi, gwen hoe vers ANA eal niet Phat Sal 3, 3 Bug Bree Oy Cemucrdy © dyerd mebe =O UM) (Gye), seapnaleun, ee ‘recabnin cy Cer, doBuiven ypursiy leulaemeen AveBizes ty Addons Lex. Su(i}da, Pee gree ine Ss veh narDibooe Sa hee rane; Ar. Ath. Res Heracl. Lemb): ot 8 tna doxortce dysvacs apie xb lity aereednitey dondhgzor dv ost, Uy cose nagadin oS ius; Philochor. in arpoer. c Suda, 2 BrGrhtise 98 P21): «taiwan, 8 "AOgvatn wpe ig “haart bv xh ‘Abnvainy sahitela al lacie by 20 7 be nologia pitt arcaica @ in Phutarco, It verbo xevmpartew (Acisoele, Phatagee) ot Paltrimenth attestato, La statua d Indicata come soirde in Avistoicle e Plutareo; come tain in Platone e Su(Dda; i pronomi tunes (Platone) ed aiziw (Sula) Sembrerebbero confermare Iinterpretazione « lconica » ma Taggettivo tee (Platone, Plutarco) chiarisce ‘che si tratta solo di riprodazione dei yésya. Solo Prutareo parla di giuramento individuals (ios 8 eaees) dei tesmotet, con rile Hmento ai ters! invece che al vj. Aristotele, Parco e Salida (ehe atcinge anche a Fllocoro) Jocalizzano if giuramento, nob; 7 lly. Per I rapport fra le Narie tradizion|, cf. Plutareo, La vita di Solone, a cura di M. Mucramint e L. Prccimta1 (Milano, 1977, pp. 2612; in. particolare p. 262: « Se & certo che Ta {orma verbale doveva salir al giuramento originario. soloniano ed essere con- servata in qiislche Atthie: (quella di Andravione), baile titavia.poter afer mare che fosse giunta a Plut-dall "48. zo. (direttamente o per il tramite di DF imo) 0 da Androzione attraversa una fonte intermedia (Eemippo) » 5 Por unvaltra atlestazione dl leoutweyree como attributo ‘di una statuay ef Dio Cass. LIX I! (a proposito ai Drusilla, moglie di M, Lepido): ..aai i =! ty xh Greed ‘hopetiony dye wivie lender

); cf. anche B, Seawrem, Grleolusche Gram. matik (Miinchen, 198), Band 1, p. 89, nota 5 (e der Plu. xeieen 89 Hes. Th. 933 ist haum ale);' ML,” West, Hesiod,’ Theogony (Oxford, 1966), nota ai ¥. 938, p. 4143 (eihls'Is the only place where it stands Tor ihe plural»), Cr. G, Faroums, Index verborum zur frihgricchisehen Lyrik (Heidelberg, 1866), 9. Sua. ‘SCE L Vinx, Snnianae pobsis religuiae (Lipsiae, 198), fr. CT (S76) degli ‘Annali, con ampio commentario in nota; cf. anche L. Valawott, Q. Ennio, I fram rmenti dealt Avnali (Toring. 1900). comm. ai fr. 33 (. 61) © 387 ‘Poot. XXL-1458 a.'Git esempi sono tratti da Omero e da. Empedocle. ¥ Strab. VIII 53. Introduce Telenco con riferimento ad altra fonte (asm ‘eyune 8 yotvee..)GHi esempi straboniani ono tratl, oltre che da Omero © da rn Giuseppe Ragone sede lessicografica la falsa equivalenza 86/8G(ua) gid ipotizeata dagli antichi. dunque chiaro che T'omerismo 63, percepito gia in eta ar- caica come residuo sillabico fisso di érexer, formulare di 6(Ha) in sede finale di esametro, completamente ignorato dalla poesia lirica, e ricorrente in prosa soltanto come curiosita citata dai filulugi, difliilmente avieble potuto essere usato alll’inizio del- Yepigrafe votiva di Kleémbrotos, in un contesto presumibilmente non metrico, 0 tutt'al phi — secondo una discutibile ipotesi del Gentili — in una sequenza metrica (ipodocmio —v-¥) de- sunta dalla lirica corale arcaica.” Queste considerazioni, unitamente alle difficolta sintattiche € semantiche gia indicate dalla Guarducci," suggeriscono di adot- tare senz’altro per il AO un‘interpretazione di tipo acrofonico 0 brachigrafico. D'altra parte, le osservazioni del Pugliese Carratelli sull'uso eminentemente tecnico-amministrativo delle sigle prepo- ste a nomi propri in altre epigrafi italiote consigliano di lasciare tuttora imprecisato il valore dell’abbreviazione, che dovrebbe co- munque collocarsi ai margini della struttura sintattica principale in modo specifico alla persona del dedicante.” ¢ riferirs Empedocte, anche da Eslodo,Sofecle, Ione, Epicarmo, Antimaco, Eufrione, Fi feta, Arato, Simmia ‘We CE. Su(da, sv. tar xard droxorin, Bona, & clang; Hesyeh,, 5. 26 Bona, ob GEE Gem, toce, ett. in nota 16. 11 Geatili proponeva una lettura me- trica « globale» deliepigrafe di Kleémbrotos, fondata in particolare sui metri delle linea arceiga: sr ipedoemioy rr inn cor. anecly £3 dim. giamt, cat, F.4 enoplio, rr. 56 due hemiepe. La lettura metrica « ridotta » proposta dal Pu- fliese Carratelli ¢ dalla Guarducci (rr. 13 prosa, 1.4 mezzo esametro, rr. 36 ths pentasnelio) & stata tiptesa it eampi pid recent dalle Enare (art ct p- 253), che giudica « complicato «lo schema lirco del Geatili,e dallo Haxsen, A List of Greek Verse Inscriptions down to 400 B.C. (Copenhagen, 1915), p. 38, nA Di Fimando, ia DIaanoiNt (art. eit, pp. 1504), 1a VENER! CUnmetrical metres nnelanalist di. A. Hansen, « QUCC» XXVI_(U9TD, p._159) ed. il Guuuavorrt (@BPEC s, XXV [1977], p. 28 XXVI, 197, p. 29 hanno ‘ibadito con qualche va Hapte fo"schema del Gent. Tn particolare la VINER! (art cit, p. 157) ha ire hhizzato su « quegli epigralisti due. per i quali un'iscrizione € solo una suc tessione di lettere da trascrivere per inlerpretarne jl contenuto », Tuttavia, quae ora si scvetti per dlr. 1 Tinterpretseione brachigrafica del AO (e sul questa linea sembra essere la stessa BEINMBDINL, art. cit, p. 152, nota 10), non si vede proprio ‘quale « itensionallth metrea » st potrehbe attribulre ad una sequenza formats ‘da una silaba acrofonica e da tn ahdronimo che, essendo necessariamente quclo fel dedicante, non poteva lasciar adito a molte’varlanti prosodiche. Per ir. 2 to schema motrico riguarda tn altro andronimo + frso™» (Hpatronimice) ed i verbo principale @s0y2(9, di cui non si sa se sia incompleto per mancanza di Spazio, mutilo per frattura dellepigrafe, 0 eliso volontariamente per sinafia (cf. ui in’ precedeniza, nota 1). °C. art, cit. in nota 4, € qui p. 6 © CEG. Puatiese Camateist, art. cit. in nota 9, pp. 211-14 © qui p. 3. Dato che Lepigrafe votiva di Francavilla Marittima 0 In ogni caso, Vinterpretazione complessiva del testo risulta egualmente possibile: « (AO) Kleombrotos figllo dl Dexflawos de- dicd (questa statua) dopo aver vinto in Olimpia; (la dedicd) pari (a lui) per altezza e grossezza, in quanto aveva promesso ad Atena la decima dei premi (ottenuti) ». A queste osservazioni esegetiche & necessario aggiungere una precisazione di carattere archeologico-epigrafico. In eta arcaica I'uso di tavole o tabelle bronze (nivanec, mvde- vam, 8€k01, Gehzia) & ampiamente attestato per la registrazione di documenti di carattere politico, amministrativo 0 religioso (pe. codici di leggi, elenchi di magistrati, trattati, regolamenti sacri). Viceversa per dediche pubbliche o private l'afissione di una targa metallica alla base dell’ évd0qua & un fatto piuttosto insolito rispetto all’uso prevalente di incidere lepigrafe direttamente sul- Yoggetto votivo o sul suo supporto. I pochi esempi attestati (una ventina al massimo, fra VIT e V see. a.C.) non sono associabili ad una precisa categoria di ex voto, in quanto gli dvabiyata corri- spondenti sono andati perduti.® Solo in tre casi Vofferta voliva & menzionata nel testo della dedica (si tratta di hérha, yada, yahwew).% Sette sono le dediche olimpiche (tutte piu recentt di quella di Kleémbrotos), di cui quattro si riferiscono ad offerte votive di ‘Okusmavixan: 'a) la tabella bronzea di Pantares di Gela (Olimpia, terzo quarto del VI sec. a.C.), descritta da alcuni come iva, da altri come plinto incoerente di una statua votiva per- duta; b) la dedica di Kérdaphos di Lepreo (Olimpia, prima meta 51 nome dal dedicanto od H patronimico sono di regola il primo elemento di una. dedica votiva (ci. M.L- Lazzanint, op. cit, pp. 58-70), Ia sigla 20 premessa al home di Kleombrotos non puo riferitsi altro che a Kieémbrotos stesso. S Cf, Lell, dnmreey, The Local Seripts of Archaic Greece (Oxlord, 1961), pp. $86.0 gli esompl a p. 72, n° 21 (Attica, circa 0 aC) p. 11 a" 21 (gina, da Glimpia, circa 450 a.C); p. 136, nt 8 (Megara, seconda meta V sec. aC); pp. 13940 (Glelone, prima meta VI see. 2.C,); p. 455, 2 (Argo, fte VIT sec: CD; 2 18, n° 16 (Epldauro, circa 450 aC); p. 19, n° 12 (Laconia, da Olimpia, circa 660556, 4); p. Il, W 19 (Laconia, da Olimpia, circa 380525 2.C); p. 208, n° 4 (Arcadi Circa 825 aC); p. 219, nv Ta (Lepreo, da Olimpia, secondo quarto V sec. a >. 234, 1° 10 (Corcita, inizio VI see. aC. ‘Quarto V soe, aC); p. 273, n" 48 (Gela, da Olimpia, terzo quarto, VI see. aC) el, anche p. 92, rF'10'e nota 1 (Beozia, terzo quarto del VI see. a, placea fitile aflsa ad’ un ‘ao Féy dyed). Altei esempi in M.L, Lazzatint, op. cit., p. 246, fa) b Olimpia, Votre aC): p. 299. 1 S07 (Olimpia. VE see. aC): b. 283 i751 bis, a (Dodona, V see. aC); p. 287, n° 72 (Sparta, V see. aC); p. 321, 0° 988 @odiona,'meti V sec. aC). 19; MIL. Lazzaut, op. eit, p. 287, n° 72. ’p. 46, n° 19 (Imera, da Olimpia, secondo 18 Giuseppe Ragone del V sec. a.C.); ¢) Y' éntyeanna letto da Pausania sulla statua di Ergotéles di Imera, parzialmente conservato su una tabella bron- zea di Olimpia (secondo quarto del V sec. a.C.) con tracce residue Gi chiodatura; d) il wiva di Pherias di Egina (Olimpia, secondo quarto del V sec. a.C.), anch’esso sicuramente riferibile alla statua dell'atleta ricordata da Pausania.* L'uso prevalente di incidere I’ éntyeaqiua votivo sulla base, sul plinto o sulle gambe della statua registra insomma importanti eccezioni proprio nell'ambito delle dediche private olimpiche, per le quali lesibizione del valore degli @0ha conseguiti in patria, come pure il desiderio di assicurare perennita materiale alla registra- zione delle vittorie, pud aver suggerito (sull'esempio dei nivaxes sdxct utilizzati per la cronologia olimpica) I'uso di un materiale scrittorio pitt « nobile », meno soggetto ad usura e soprattutto — come prova la stessa sopravvivenza archeologica della tabella bronzea di Kleémbrotos — adatto ad essere staccato, archiviato, © comunque riutilizzato dopo un'eventuale distruzione o diversa dislocazione dell’ éyahwa. GrusePPe RacoNe 5 Per Pantares di Gela cf. Inschr. v, OL. 12: L, Moser, Olympionikai, ¢ vi citori nesit attiehi gon olémpict, = MAL» VIIL 2 (Rowe, 195). p78, 18 U LIE Jeremy, op. cit, p. 273, m- 48'e nota 1, tav. 55 M.-L. LizzahiNt, op. cit ». 29, a” 854 Per Kardaphos di Lepreo ef. E. Kuxzs, V Bericht ber die Ausgra Fungen én Oiympia (Bertin, 1956), pp. 1567; L. Mowtir1, Op. clt., Dp. 91, 1" 207; LH. Jere, op. eit, p. 219, 2° 14, MLL, LAZAMINL, op, City Dy SOL, T 866, Per Enyotéles di Imera, cf, B. KuNze, op. cit, pp. 1536 0 figs. 612;'L. Moura, 0p. City D, 9, mt 228) Le Hi. JEP, op. elt, pe 246, we 19, lav. 3 MCL Lean HINE, op. cit, 300, te 855; Paus. VI, 4, 11. Per Pherias di Egina ef, E. Kunze H. Scitise, it Bericht lber die Ausgrabungen in Olympia (Berlin, 198), pp. 123- 30; L. Motizrs, op. eit, p. 95, 3 255; L.H. Jarra, op. cit. p. 112) n° 21, tav. 17; Paus. Vi, 14 Altsi esempi di tabelle bronzee affisse a statue di vincitor ollmpici sono noti per la prima meta del IV sec. aC. (Troilos di Elea) o per Tinizio del- Teta ellenistica (Philippos di Pellana); ef. E. Kunze-H. Scmugt, op. cit, p. 130.

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