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Ragone, G. (1984) - Due Note Esegetiche Sull'epigrafe Votiva Di Francavilla Marittima. in Annali Della Facoltà Di Lettere e Filosofia - Università Degli Studi Di Napoli (Pp. 5-18) .
Ragone, G. (1984) - Due Note Esegetiche Sull'epigrafe Votiva Di Francavilla Marittima. in Annali Della Facoltà Di Lettere e Filosofia - Università Degli Studi Di Napoli (Pp. 5-18) .
); cf. anche B, Seawrem, Grleolusche Gram. matik (Miinchen, 198), Band 1, p. 89, nota 5 (e der Plu. xeieen 89 Hes. Th. 933 ist haum ale);' ML,” West, Hesiod,’ Theogony (Oxford, 1966), nota ai ¥. 938, p. 4143 (eihls'Is the only place where it stands Tor ihe plural»), Cr. G, Faroums, Index verborum zur frihgricchisehen Lyrik (Heidelberg, 1866), 9. Sua. ‘SCE L Vinx, Snnianae pobsis religuiae (Lipsiae, 198), fr. CT (S76) degli ‘Annali, con ampio commentario in nota; cf. anche L. Valawott, Q. Ennio, I fram rmenti dealt Avnali (Toring. 1900). comm. ai fr. 33 (. 61) © 387 ‘Poot. XXL-1458 a.'Git esempi sono tratti da Omero e da. Empedocle. ¥ Strab. VIII 53. Introduce Telenco con riferimento ad altra fonte (asm ‘eyune 8 yotvee..)GHi esempi straboniani ono tratl, oltre che da Omero © darn Giuseppe Ragone sede lessicografica la falsa equivalenza 86/8G(ua) gid ipotizeata dagli antichi. dunque chiaro che T'omerismo 63, percepito gia in eta ar- caica come residuo sillabico fisso di érexer, formulare di 6(Ha) in sede finale di esametro, completamente ignorato dalla poesia lirica, e ricorrente in prosa soltanto come curiosita citata dai filulugi, difliilmente avieble potuto essere usato alll’inizio del- Yepigrafe votiva di Kleémbrotos, in un contesto presumibilmente non metrico, 0 tutt'al phi — secondo una discutibile ipotesi del Gentili — in una sequenza metrica (ipodocmio —v-¥) de- sunta dalla lirica corale arcaica.” Queste considerazioni, unitamente alle difficolta sintattiche € semantiche gia indicate dalla Guarducci," suggeriscono di adot- tare senz’altro per il AO un‘interpretazione di tipo acrofonico 0 brachigrafico. D'altra parte, le osservazioni del Pugliese Carratelli sull'uso eminentemente tecnico-amministrativo delle sigle prepo- ste a nomi propri in altre epigrafi italiote consigliano di lasciare tuttora imprecisato il valore dell’abbreviazione, che dovrebbe co- munque collocarsi ai margini della struttura sintattica principale in modo specifico alla persona del dedicante.” ¢ riferirs Empedocte, anche da Eslodo,Sofecle, Ione, Epicarmo, Antimaco, Eufrione, Fi feta, Arato, Simmia ‘We CE. Su(da, sv. tar xard droxorin, Bona, & clang; Hesyeh,, 5. 26 Bona, ob GEE Gem, toce, ett. in nota 16. 11 Geatili proponeva una lettura me- trica « globale» deliepigrafe di Kleémbrotos, fondata in particolare sui metri delle linea arceiga: sr ipedoemioy rr inn cor. anecly £3 dim. giamt, cat, F.4 enoplio, rr. 56 due hemiepe. La lettura metrica « ridotta » proposta dal Pu- fliese Carratelli ¢ dalla Guarducci (rr. 13 prosa, 1.4 mezzo esametro, rr. 36 ths pentasnelio) & stata tiptesa it eampi pid recent dalle Enare (art ct p- 253), che giudica « complicato «lo schema lirco del Geatili,e dallo Haxsen, A List of Greek Verse Inscriptions down to 400 B.C. (Copenhagen, 1915), p. 38, nA Di Fimando, ia DIaanoiNt (art. eit, pp. 1504), 1a VENER! CUnmetrical metres nnelanalist di. A. Hansen, « QUCC» XXVI_(U9TD, p._159) ed. il Guuuavorrt (@BPEC s, XXV [1977], p. 28 XXVI, 197, p. 29 hanno ‘ibadito con qualche va Hapte fo"schema del Gent. Tn particolare la VINER! (art cit, p. 157) ha ire hhizzato su « quegli epigralisti due. per i quali un'iscrizione € solo una suc tessione di lettere da trascrivere per inlerpretarne jl contenuto », Tuttavia, quae ora si scvetti per dlr. 1 Tinterpretseione brachigrafica del AO (e sul questa linea sembra essere la stessa BEINMBDINL, art. cit, p. 152, nota 10), non si vede proprio ‘quale « itensionallth metrea » st potrehbe attribulre ad una sequenza formats ‘da una silaba acrofonica e da tn ahdronimo che, essendo necessariamente quclo fel dedicante, non poteva lasciar adito a molte’varlanti prosodiche. Per ir. 2 to schema motrico riguarda tn altro andronimo + frso™» (Hpatronimice) ed i verbo principale @s0y2(9, di cui non si sa se sia incompleto per mancanza di Spazio, mutilo per frattura dellepigrafe, 0 eliso volontariamente per sinafia (cf. ui in’ precedeniza, nota 1). °C. art, cit. in nota 4, € qui p. 6 © CEG. Puatiese Camateist, art. cit. in nota 9, pp. 211-14 © qui p. 3. Dato cheLepigrafe votiva di Francavilla Marittima 0 In ogni caso, Vinterpretazione complessiva del testo risulta egualmente possibile: « (AO) Kleombrotos figllo dl Dexflawos de- dicd (questa statua) dopo aver vinto in Olimpia; (la dedicd) pari (a lui) per altezza e grossezza, in quanto aveva promesso ad Atena la decima dei premi (ottenuti) ». A queste osservazioni esegetiche & necessario aggiungere una precisazione di carattere archeologico-epigrafico. In eta arcaica I'uso di tavole o tabelle bronze (nivanec, mvde- vam, 8€k01, Gehzia) & ampiamente attestato per la registrazione di documenti di carattere politico, amministrativo 0 religioso (pe. codici di leggi, elenchi di magistrati, trattati, regolamenti sacri). Viceversa per dediche pubbliche o private l'afissione di una targa metallica alla base dell’ évd0qua & un fatto piuttosto insolito rispetto all’uso prevalente di incidere lepigrafe direttamente sul- Yoggetto votivo o sul suo supporto. I pochi esempi attestati (una ventina al massimo, fra VIT e V see. a.C.) non sono associabili ad una precisa categoria di ex voto, in quanto gli dvabiyata corri- spondenti sono andati perduti.® Solo in tre casi Vofferta voliva & menzionata nel testo della dedica (si tratta di hérha, yada, yahwew).% Sette sono le dediche olimpiche (tutte piu recentt di quella di Kleémbrotos), di cui quattro si riferiscono ad offerte votive di ‘Okusmavixan: 'a) la tabella bronzea di Pantares di Gela (Olimpia, terzo quarto del VI sec. a.C.), descritta da alcuni come iva, da altri come plinto incoerente di una statua votiva per- duta; b) la dedica di Kérdaphos di Lepreo (Olimpia, prima meta 51 nome dal dedicanto od H patronimico sono di regola il primo elemento di una. dedica votiva (ci. M.L- Lazzanint, op. cit, pp. 58-70), Ia sigla 20 premessa al home di Kleombrotos non puo riferitsi altro che a Kieémbrotos stesso. S Cf, Lell, dnmreey, The Local Seripts of Archaic Greece (Oxlord, 1961), pp. $86.0 gli esompl a p. 72, n° 21 (Attica, circa 0 aC) p. 11 a" 21 (gina, da Glimpia, circa 450 a.C); p. 136, nt 8 (Megara, seconda meta V sec. aC); pp. 13940 (Glelone, prima meta VI see. 2.C,); p. 455, 2 (Argo, fte VIT sec: CD; 2 18, n° 16 (Epldauro, circa 450 aC); p. 19, n° 12 (Laconia, da Olimpia, circa 660556, 4); p. Il, W 19 (Laconia, da Olimpia, circa 380525 2.C); p. 208, n° 4 (Arcadi Circa 825 aC); p. 219, nv Ta (Lepreo, da Olimpia, secondo quarto V sec. a >. 234, 1° 10 (Corcita, inizio VI see. aC. ‘Quarto V soe, aC); p. 273, n" 48 (Gela, da Olimpia, terzo quarto, VI see. aC) el, anche p. 92, rF'10'e nota 1 (Beozia, terzo quarto del VI see. a, placea fitile aflsa ad’ un ‘ao Féy dyed). Altei esempi in M.L, Lazzatint, op. cit., p. 246, fa) b Olimpia, Votre aC): p. 299. 1 S07 (Olimpia. VE see. aC): b. 283 i751 bis, a (Dodona, V see. aC); p. 287, n° 72 (Sparta, V see. aC); p. 321, 0° 988 @odiona,'meti V sec. aC). 19; MIL. Lazzaut, op. eit, p. 287, n° 72. ’p. 46, n° 19 (Imera, da Olimpia, secondo18 Giuseppe Ragone del V sec. a.C.); ¢) Y' éntyeanna letto da Pausania sulla statua di Ergotéles di Imera, parzialmente conservato su una tabella bron- zea di Olimpia (secondo quarto del V sec. a.C.) con tracce residue Gi chiodatura; d) il wiva di Pherias di Egina (Olimpia, secondo quarto del V sec. a.C.), anch’esso sicuramente riferibile alla statua dell'atleta ricordata da Pausania.* L'uso prevalente di incidere I’ éntyeaqiua votivo sulla base, sul plinto o sulle gambe della statua registra insomma importanti eccezioni proprio nell'ambito delle dediche private olimpiche, per le quali lesibizione del valore degli @0ha conseguiti in patria, come pure il desiderio di assicurare perennita materiale alla registra- zione delle vittorie, pud aver suggerito (sull'esempio dei nivaxes sdxct utilizzati per la cronologia olimpica) I'uso di un materiale scrittorio pitt « nobile », meno soggetto ad usura e soprattutto — come prova la stessa sopravvivenza archeologica della tabella bronzea di Kleémbrotos — adatto ad essere staccato, archiviato, © comunque riutilizzato dopo un'eventuale distruzione o diversa dislocazione dell’ éyahwa. GrusePPe RacoNe 5 Per Pantares di Gela cf. Inschr. v, OL. 12: L, Moser, Olympionikai, ¢ vi citori nesit attiehi gon olémpict, = MAL» VIIL 2 (Rowe, 195). p78, 18 U LIE Jeremy, op. cit, p. 273, m- 48'e nota 1, tav. 55 M.-L. LizzahiNt, op. cit ». 29, a” 854 Per Kardaphos di Lepreo ef. E. Kuxzs, V Bericht ber die Ausgra Fungen én Oiympia (Bertin, 1956), pp. 1567; L. Mowtir1, Op. clt., Dp. 91, 1" 207; LH. Jere, op. eit, p. 219, 2° 14, MLL, LAZAMINL, op, City Dy SOL, T 866, Per Enyotéles di Imera, cf, B. KuNze, op. cit, pp. 1536 0 figs. 612;'L. Moura, 0p. City D, 9, mt 228) Le Hi. JEP, op. elt, pe 246, we 19, lav. 3 MCL Lean HINE, op. cit, 300, te 855; Paus. VI, 4, 11. Per Pherias di Egina ef, E. Kunze H. Scitise, it Bericht lber die Ausgrabungen in Olympia (Berlin, 198), pp. 123- 30; L. Motizrs, op. eit, p. 95, 3 255; L.H. Jarra, op. cit. p. 112) n° 21, tav. 17; Paus. Vi, 14 Altsi esempi di tabelle bronzee affisse a statue di vincitor ollmpici sono noti per la prima meta del IV sec. aC. (Troilos di Elea) o per Tinizio del- Teta ellenistica (Philippos di Pellana); ef. E. Kunze-H. Scmugt, op. cit, p. 130.