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50 Scacco Al Re
50 Scacco Al Re
T ra gli ulti-
mi reali
stranieri che
Montefiascone Giancarlo Breccola ’70, spesso trascorreva le
giornate. In quell’occasione
conobbe mio padre Giuseppe,
con la loro presen-
za hanno “onorato” il territo-
rio altoviterbese, si trovano i
“Scacco proprietario di una trattoria,
e la passione per gli scacchi li
avvicinò. Mio padre era un
nomi di Giorgio VI d’Inghil-
terra, Gustavo VI di Svezia e
Zahir Shah, re dell’Afghani-
stan.
al primo Ministro!” bravo giocatore e quindi il re
- che forse lo era un po’ di
più, ma era contento di aver
trovato un degno avversario -
Le cause della loro presenza
nell’altoviterbese sono, natu- presenze regali in Tuscia ogni domenica estiva, pun-
tualmente, arrivava al “Faro”
ralmente, diverse. Il primo si con la moglie, i figli ed un pic-
fermò nel nostro territorio ai colo seguito. Dopo le preghie-
tempi del passaggio del fron- re di rito si immergeva per
te della seconda guerra mon- una lunga nuotata e poi si
diale, quando alcune truppe dedicava alle dilette partite.
inglesi si erano acquartierate Mio padre, che era un tipo
nei pressi di Montefiascone, esuberante e spiritoso, non
in località Lucrino. Il re, infat- resisteva alla tentazione di
ti, sentiva il dovere di inco- scherzare e quindi, quando
raggiare i propri sudditi visi- doveva comunicare lo scacco
tando frequentemente le al re, per non offendere Zahir
unità combattenti. In quell’oc- in maniera diretta, con ironi-
casione due contadini della ca deferenza dichiarava:
frazione Le Coste, già assunti “Scacco al Primo Ministro!”. E
per cucinare alle truppe, furo- ugualmente sostituiva lo
no incaricati di preparare un “scacco alla regina” con uno
pasto “reale” per sua maestà. “Scacco a Madame”. Ma la
I due costaroli, impegnandosi battuta, al limite dello scurri-
al massimo, riuscirono ad le, che meglio sintetizza lo
ammannire degli ottimi gnoc- spirito di questa conoscenza
chi che purtroppo vennero è quella in cui, immancabil-
corretti dai commensali ingle- Zahir Shah, re dell’Afghanistan, con Irma e Giuseppe Breccola mente, sbottava quando il re
si con un’abbondante aggiun- gli infliggeva lo scacco matto.
ta di zucchero. Questa varia- Re Gustavo Adolfo, invece, vi Acquarossa, ove realizzò sco- Allora, a commento della
zione gastronomica, oltre a giunse sospinto dalla grande perte di grande importanza. sconfitta subita in uno dei
rovinare gli gnocchi, provocò passione per l’archeologia Il terzo sovrano, che dal 1973 pochi giochi in cui la fortuna
nei due cuochi campagnoli un etrusca. Per molti anni, quindi, viveva in esilio a Roma, si non ha, notoriamente, alcuna
profondo disgusto per la cuci- frequentò l’altoviterbese se- innamorò del nostro lago ove, importanza, esclamava: “Che
na inglese. guendo gli scavi archeologici di nella seconda metà degli anni bucio di culo, Maestà!”.
Bolsena
Eccola in dirittura d’arrivo! di Flavio Batini
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