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settembre 2003 Loggetta Dai centri vicini


PIANSANO

Giancarlo
Breccola GIACOMO III STUART A MONTEFIASCONE
note su un re taumaturgo
Una lapide commemorativa esi- giunse a Montefiascone, accompa-
stente nel palazzo vescovile di gnato da un piccolo seguito, e fu
Montefiascone ricorda le nozze accolto trionfalmente dalla popola-
che, il primo settembre del 1719, si zione. Il sovrano prese dimora
celebrarono a Montefiascone tra presso il palazzo vescovile ove at-
Giacomo III Stuart, pretendente al tese la venuta della sposa.
trono d’Inghilterra, e la principessa Non fu facile per la giovane dicias-
polacca Maria Clementina Sobieska. settenne raggiungere il fidanzato.
Il matrimonio aveva impegnato atti- Partita alcuni mesi prima con la
vamente varie cancellerie d’Europa, madre per l’Italia, era stata arresta-
e specialmente quella vaticana, inte- ta a Innsbruck e chiusa in un castel-
ressata a mantenere un regnate cat- lo sul fiume Inn. Vi era rimasta,
tolico sul trono inglese. Tra le tante come prigioniera politica, dal-
principesse europee, la santa sede l’autunno del 1718 alla primavera
aveva prescelto, come consorte del 1719 quando, con un rocambo-
ideale per Giacomo III, Maria lesco stratagemma della madre che
Clementina perché di autentica l’aveva sostituita ad una cameriera
fede cattolica. La religiosa princi- somigliante, era riuscita a valicare le
pessa avrebbe potuto, una volta Alpi ed a raggiungere il territorio
congiunte le casate, essere di soste- veneto; successivamente, a
gno al Pretendente nella sua azione Bologna, venne sposata per procura Epigrafe commemorativa posta nella stanza ove avvenne il matrimonio (palazzo vescovile
politica. dal cardinale Origo. di Montefiascone)
Le nozze, osteggiate dalle corti di Maria Clementina giunse a
Vienna e Londra, dovettero essere Montefiascone l’1 settembre 1719
celebrate in forma privata e segreta; ed in quella occasione incontrò per settimane e di questo soggiorno, vigliarci. Per antica tradizione il
la straordinaria scelta di la prima volta il promesso sposo; lo grazie ad una nota ufficiosa redatta “mal di scrofa” si guariva, in
Montefiascone, quale luogo per stesso giorno, all’ora del tramonto, dal curato Bernardino Tassoni, pos- Inghilterra ed in Francia, con la
l’avvenimento, fu determinata dal il vescovo Bonaventura - autorizza- siamo conoscere il singolare aspetto imposizione delle mani del re. Il
profondo rapporto che esisteva tra to con speciale facoltà dal papa, riguardante le presunte doti tauma- riconoscimento delle regali capacità
Clemente XI ed il vescovo della secondo la lettera del segretario di turgiche dei sovrani inglesi e france- taumaturgiche ha origini lontane e
diocesi di Montefiascone, stato cardinal Paulucci, datata si. risale alla metà dell’VIII secolo
Sebastiano Pompilio Bonaventura. Roma, 31 agosto 1719 - li unì in quando il re dei Franchi, il più
Nel tardo pomeriggio del 28 agosto matrimonio. La coppia regale rima- Nel mese di Agosto 1719 venne qui in potente sovrano d’occidente, venne
1719, il trentunenne Giacomo III se ospite del vescovo per diverse Montefiascone il Re Giacomo e poi consacrato tale dalla Chiesa cristia-
doppo venne la Regina e furono spo- na. Il sovrano, quindi, non dovette
sate nel Palazzo di Monsig.r Vescovo più i suoi carismi alla mitica paren-
dove abitarono dui mese, nel qual tela con le potenze del pantheon
tempo fece la funzione per liberare gli pagano, ma li ottenne direttamente
infermi dal male di scrofa et avendone dal Dio della Bibbia grazie ad un
toccate molte furono tutti risanati per atto sacramentale. I preti lo ungeva-
gratia del Sig.e e virtù al med.o attri- no con l’olio santo che gli impregna-
buita tra quali vi fui anche Io. Nel va il corpo colmandolo della forza
segnare, cioè nel porre una mano per del Signore e di tutti i poteri dell’al-
guancia diceva super aegros manus dilà. Da quel momento, essendo
imponent et bene habebunt nel met- ripieno di una potenza soprannatu-
tere poi il paolo benedetto, che si rale, poteva guarire semplicemente
deve portare al collo senza perderlo toccando. Il meraviglioso, così,
altrim.e prestissimo torna il male, sgorgava senza sosta dagli oggetti e
fece con il med.o il segno della S. dalle persone sacre ed anche dalla
croce, e disse erat lux vera quae illu- mano regale.
minas omnium hominem venientem C’è comunque da considerare l’im-
in huic mundum e l’impose nel collo portante effetto placebo, dovuto
con una fittuccia bianca li risanati che all’eccezionale intervento regale,
[...] concorde furono 18 - partì poi di che doveva riempire i malati di
qui nel mese d’ottobre. nuovo vigore fisico e psichico, tale
da favorire una eventuale guarigione
Particolare del quadro attribuito a Sebastiano Conca rappresentante le nozze di Giacomo Questa inconsueta maniera di cu- o almeno un miglioramento delle
III e Maria Clementina (Montefiascone: sagrestia della cattedrale di S. Margherita) rare certe malattie non deve mera- condizioni di salute.

zione sociale si trovavano i “contadini”. ti spettante al proprietario, non rimane- ne dell’abbigliamento che spegneva sul all’antica in Saie mezzelane con due
Non già tuttavia negli stessi frangenti va molto a chi per tutto l’anno stava nascere qualsiasi pur tenue fiamma di allacciature...”. Gonne lunghe e camicie di
economici, perché se i plebei non posse- curvo e febbricitante sulla terra: ma in orgoglio femminile. Le disposizioni del tela, scialle di lana e sandali di legno
devano nemmeno riferimenti sicuri, i questi tempi di lotta serrata per la Consiglio dei Priori accennavano sbriga- erano la divisa abituale di quasi tutte le
contadini almeno avevano una casa sopravvivenza fisica, i contadini poteva- tivamente che le plebee o contadine non donne del paese; solo nei giorni di festa e
dove abitare, quella colonica, un terreno no sentirsi “contenti” se riuscivano a potevano portare, oltre a tutte le cose nelle manifestazioni religiose solenni
da lavorare e del bestiame da accudire. garantire almeno una alimentazione proibite alle donne delle altre classi, era consentita, con le differenze previste
Naturalmente, dato il sistema di coltiva- sufficiente per le loro spesso numerose anche “Scuffie e perle”, bensì era solo per signore e popolane, una appena per-
zione quasi primitivo, la poca estensione famiglie. Anche per le donne di questa permesso “...un vezzo di coralli e fede cettibile fuga dalla opprimente monoto-
del fondo padronale e la quota di raccol- classe era prevista una regolamentazio- d’oro da Scudi 1 o d’argento e il vestire nia della “Prammatica del vestire”.

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