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Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura civile

Laboratorio di storia e critica del progetto di architettura


Docenti: F. Bucci, M. Loi, R. Neri, M. Introini
A.A. 2006/07

Allievo: Mario Calabresi 207938

Bibliografia ragionata su Milano


La dominazione spagnola

 C. Zucchi, L’architettura dei cortili milanesi 1535 –1706, Electa, Milano 1989.

Studio dell’impianto a corte interna che tanto caratterizza l’aspetto tipologico delle costruzioni di Milano.
Vengono analizzati sia i chiostri monastici che i cortili pubblici e privati, proponendo un confronto fra le
molteplici soluzioni architettoniche utilizzate presentate attraverso immagini (in bianco e nero), schede
iconografiche e critiche, piante e particolari.

Dalla fine dell’Ottocento ai primi anni del Novecento

 AA.VV, Il mondo Nuovo. Milano 1890-1915, Electa Bocconi, Milano 2002.

La Milano nel passaggio dal XIX al XX secolo. Dalla Belle Epoque alla città industriale, fino alla Modernità.
Vengono trattati aspetti di politica, letteratura, fotografia e cinematografia. Riferimenti a libri e riviste. Molte
immagini a colori. Bibliografia utile alla fine di ogni capitolo.

 AA.VV, Nuove tendenze. Milano e l’altro futurismo, Electa, Milano 1980.

Vengono brevemente inquadrati il clima culturale e sperimentale che si respirava negli anni della Milano
futurista e la ricerca di modelli alternativi al di fuori del mondo accademico. Approfondimento dedicato agli
artisti protagonisti del loro tempo (S. Elia, Boccioni, Zizzoli): per ogni artista vi è una scheda che brevemente
lo racconta. Molte immagini con note di riferimento.

Il periodo fra le due guerre

 A. Mioni, A. Negri, S. Zaninelli, Il sogno del Moderno. Architettura e produzione a Milano


tra le due guerre, Edifir, Firenze 1994.
Lo sviluppo industriale a Milano negli anni Venti e Trenta. Breve introduzione alle nuove questioni
urbanistiche ed edilizie. Vengono prese in esame le opere che hanno contribuito a dare un’impronta di
modernità alla città. Ogni episodio analizzato è sintetizzato in una scheda contenente immagini, riferimenti
bibliografici e commenti alle foto.

 L. Marchetti, Milano tra le due guerre 1914-1946, Strenna dell’Istituto Ortopedico


“Gaetano Pini”, Milano 1963.

La Milano tra le due guerre osservata nei molteplici aspetti di architettura, politica, società. Le lotte politico-
sociali degli anni ’21 e ’22, la decadenza delle amministrazioni democratiche, gli anni totalitari, il ritorno alla
democrazia. Foto sia in bianco e nero che a colori.

 R. Boscaglia, V. Terroroli, Milano Decò. La fisionomia della città negli anni Venti, Skira,
Milano 1999.

Guida alla Milano decò attraverso l’analisi degli apporti di architettura, scultura e arti decorative. Vengono
analizzati gli esempi del Cimitero Monumentale e della Stazione centrale anche con l’apporto di immagini.
Bibliografia essenziale.
 P. Bottoni, Antologia di edifici moderni in Milano, Domus, Milano 1954

Raccolta delle opere moderne più notevoli costruite a Milano, scelte dall’autore per documentare “i risultati e
le conseguenze di quella battaglia per l’architettura moderna che si è sviluppata in Italia”. Cinque itinerari,
ciascuno corredato da riferimento planimetrico del tracciato e delle opere. Ideale per una “gita moderna” in
città.

 D. Franchi, R. Chiumeo, Urbanistica a Milano in regime fascista, La nuova Italia, Firenze


1972.

Testo che affronta separatamente le vicende urbanistiche ed edilizie di Milano:


- I primi interventi urbanistici a Milano, il concorso del 1926-27, gli sviluppi della pianificazione verso
i nuovi piani regolatori.
Utile bibliografia.
- Analisi che approfondisce le esperienze di edilizia popolare, le realizzazioni I.F.A.C.P. tra le due
guerre, gli esempi di quartieri razionalisti.

 L. Carezzo, R. Pozzi (a cura di), 1930-1942 La città dimostrativa del razionalismo europeo,
Franco Angeli, Milano 1981.

Vengono analizzate le esperienze che hanno caratterizzato il particolare periodo storico a Milano (Milano
verde, proposta piano regolatore zona Sempione - Fiera del 1938, La città orizzontale 1940) ed a livello
internazionale ( Pla Macià per Barcellona 1974, Piano Mars per Londra 1938). Viene affrontato il dibattito
sull’architettura popolare e sulle architetture per la metropoli. Ottime le immagini in bianco e nero di
riferimento ai progetti citati.

La Ricostruzione

 A. Giambelli, Milano in cinque anni (sintesi della ricostruzione), Massimo, Milano 1951

Cronaca della celere ricostruzione di Milano nel dopoguerra, della voglia di far ritornare il prima possibile la
città al suo splendore. Viene distinta la “Ricostruzione” dal periodo costruttivo successivo.

 F. Irace, Milano moderna. Architettura e città nell’epoca della ricostruzione, Federico


Motta, Milano 1996.

Approfondimento di alcuni illustri esempi che hanno caratterizzato la ricostruzione (Asnago e Vender, Moretti
a Milano, etc.). Viene illustrata e discussa la vicenda del condominio milanese. Molto belle le fotografie
scattate da Gabriele Basilico.

 AA.VV, Milano ricostruisce 1945-1954, Cariplo, Milano 1990.

Una panoramica delle vicende urbanistiche ed edilizie che hanno animato gli anni successivi la seconda guerra
mondiale. Illustrazioni dell’epoca sia in bianco e nero che a colori.

Gli anni Settanta

 P. Gabellino, C. Morandi, Progetto urbanistico e Sinistra a Milano negli anni Settanta,


Franco Angeli, Milano 1985

Volume che mette in relazione gli interventi urbanistici a Milano negli anni Settanta con le scelte politiche
della Sinistra. Viene analizzato il dibattito fra le parti, le ideologie, le critiche, il caso dell’Istituto Autonomo
Case Popolari.
Milano oggi

 Federico Bucci, Periferie e nuove urbanità, Electa, Milano 2003.

Studi e progetti che illustrano una Milano possibile. Viene posta la questione di come le periferie si sviluppano
e trasformano il volto della città. Contributi di tante personalità del mondo architettonico milanese. Alcune
proposte di interventi internazionali.

 S. Brandolini, Milano. Nuova architettura, Skira, Milano 2005.

Libro che offre una panoramica completa della “nuova Milano” di oggi e di quella che sarà. Vengono
analizzati gli ultimi progetti realizzati o che attendono di essere costruiti, i risultati dei concorsi internazionali
svoltisi negli ultimi anni. Le immagini a colori, i render e le descrizioni degli stessi progettisti restituiscono
l’immagine di una città che sta cambiando il proprio volto ed il proprio assetto. I progetti vengono raggruppati
in base alla localizzazione rispettivamente nelle zone centro, nord, sud, est e ovest della città.

 Aldo Nove, Milano non è Milano, Laterza, Roma 2004.

Uno sguardo diverso rispetto ad una città “di cui riusciamo a percepire ogni tanto certe pulsazioni che solo in
parte riusciamo a capire”. Una Milano che “si dimentica e si trasforma. Per sopravvivere a se stessa.” Una
lettura personale dell’autore che sembra essere molto coinvolgente.

Testi di carattere generale

 Pedro Melano, Rosanna Veronesi (testi di), Milano di terracotta e mattoni, Mazzotta,
Milano 2002.

Esauriente testo che cura i mutevoli aspetti che hanno caratterizzato il volto di Milano nella storia. Numerose
le immagini (in bianco e nero), le piante e i disegni. In fondo al testo sono riportate inoltre foto a colori che
permettono di rileggere all’oggi il volto di alcuni edifici scelti. Molto utile la bibliografia riguardante Milano.

 G. de Finetti, Milano. Costruzione di una città, Etas Kompass, Milano 1969

Studio particolarmente approfondito di una città, quella di Milano, analizzata in tutti i suoi aspetti: territoriale,
politico, economico, demografico. Una sorta di trattato di urbanistica moderna, che non limita i propri intenti
alla sola analisi, ma concretizza i propri “studi della città futura” in un tentativo progettuale presentato tramite
immagini. Un contributo ineguagliabile per la conoscenza della forma urbis milanese e dei suoi sviluppi
passati e futuri.

 A. Lorenzi, Milano. Il nostro secolo, Bramante, Milano 1969.

La molteplicità dei temi analizzati come la letteratura, il teatro, i divertimenti e i personaggi del novecento
milanese, restituisce l’immagine di una città attenta e attiva nei diversi campi culturali, feconda nelle
innovazioni e partecipe dei mutamenti successi nel XX secolo.

 L. Gambi, M. Gozzoli, Milano, Laterza, Roma 1982.

Testo molto completo ed esaustivo. Affronta la storia di Milano del XX secolo toccando temi di urbanistica,
edilizia e società. Ricca bibliografia, numerose immagini di riferimento in bianco e nero .

 E. Dalmasso, Milano capitale economica d’Italia, Franco Angeli, Milano 1972.

Analisi approfondita delle condizioni storiche, economiche, politiche, sociali ed energetiche che hanno
consentito a Milano di divenire capitale economica del Paese. Emerge l’importanza che ha avuto la storia della
città nel porre le condizioni che hanno permesso un così alto livello di sviluppo. Vengono presi in esame non
solo i benefici ma anche le problematiche che questo sviluppo ha portato.

 M. Boriani, R. Dorigati, V.Erba, M. Molon, C. Moranti, La costruzione della Milano


moderna. Case e servizi in un secolo di storia cittadina, Clup, Milano 1982.

Approfondita analisi della questione urbanistica ed edilizia che ha caratterizzato la Milano del XX secolo. Dal
problema della casa di fine Ottocento ai tentativi di panificazione degli anni del dopoguerra, degli anni
Sessanta fino agli anni Ottanta. Vicissitudini e problematiche vengono messe in relazione alle esperienze
politiche e sociali nei diversi periodi storici.

 M. Boriani, C. Moranti, A. Rossari, Milano contemporanea. Itinerari di architettura e


urbanistica, Clup, Milano 2006.

Una vera e propria guida alle architetture costruite a Milano dall’Unità d’Italia agli anni ottanta. Ventuno
itinerari approfonditi che illustrano ciascuna opera con descrizioni, immagini e piante, il tutto corredato da
tavole planimetriche che evidenziano i percorsi da intraprendere e la localizzazione degli edifici analizzati .

FILMOGRAFIA

 Il posto

Un film di Ermanno Olmi. Con Sandro Panzeri, Loredana Detto, Tullio Kezich, Sandro Panseri. Genere
Commedia, b/n, 105 minuti. Produzione Italia 1961.

Questo film traccia un ritratto dell'Italia del boom economico, con tutte le sue contraddizioni e le difficoltà
sociali. "Il posto" è, inoltre, una sorta di proseguimento ideale de "Il tempo si è fermato".
Domenico Cantoni, un ragazzo proveniente dalla provincia di Milano, lascia la Brianza per recarsi in città e
trovare il tanto desiderato posto fisso. Una grande azienda ha indetto un concorso per alcuni posti da
impiegato. Durante l'esame, in pausa pranzo, Domenico conosce Antonietta, soprannominata"Magalì". Anche
la ragazza, che è di Milano, sta cercando un lavoro stabile. Domenico passa le prove e gli viene proposto
inizialmente di ricoprire il ruolo di aiuto-usciere. Nonostante non fosse esattamente l'incarico sperato, egli
accetta. Intanto egli viene a sapere che anche Magalì è stata assunta, ma trovandosi in un altro reparto i due
non riescono ad incontrarsi. In occasione delle feste natalizie, essi si ritrovano nuovamente e Magalì invita
Domenico ad andare insieme alla festa di Capodanno, organizzata dal CRAL aziendale. La sera del 31
dicembre, Domenico va al ballo, ma di Antonietta non c'è traccia. La sua delusione sembra inizialmente
grande, solo il giorno dopo, Domenico si rincuora. Egli ha infatti appreso che, a causa della morte di uno dei
dipendenti, la sua carriera da impiegato sta per iniziare. Gli vengono date una divisa e una scrivania tutta sua.

 La vita agra
Un film di Carlo Lizzani. Con Ugo Tognazzi, Giovanna Ralli, Giampiero Albertini, Rossana Martini, Giuliana
Rivera, Elio Crovetto, Pippo Starnazza, Enzo Jannacci. Genere Drammatico, b/n, 100 minuti. Produzione Italia
1963.

Film costruito attorno a un romanzo biografico e allegorico importante che pre-vede la fine delle ideologie di
partito e la sua sostituzione con la liberazione sessuale e la sfera individuale come fattore politico. Problema è
che quello che Bianciardi vede non lo vedono Lizzani, Amidei e Vincenzone nell'adattamento per cui la
vicenda diventa un pretesto, l'ennesimo, per reiterare il pessimismo della commedia all'Italiana. La macchina,
le strutture sociali stritolano l'individuo lo rendono una macchietta, lo deumanizzano. E alla fine il film di
Lizzani non funziona proprio perché accumula troppi sketch, genera scenette tipiche, anche divertenti per se',
ma già viste, che poco aggiungono alienano il protagonista. Un'occasione mancata, come dicevano i giornali
dell'epoca, proprio in fase di scrittura, anche se Lizzani gira bene, nei luoghi propri, lascia spazio agli attori
con piano seguenza. Nella recitazione meglio la Ralli di Tognazzi, un poco ingessato e nascosto in una
approccio parodistico e caricaturale. Il montaggio infine non indovina il ritmo. I fermo fotogramma sono fuori
luogo, la musica è decorativa e non emotiva. Rimangono Jannacci, alcuni splendidi momenti come il
monologo sul sesso e tutte le scene della Ralli. Da vedere per poi leggersi il libro.
 Miracolo a Milano
Un film di Vittorio De Sica. Con Paolo Stoppa, Alba Arnova, Emma Gramatica, Guglielmo Barnabò, Brunella
Bovo, Virgilio Riento, Arturo Bragaglia, Anna Carena, Checco Rissone, Egisto Olivieri, Erminio Spalla,
Francesco Golisano. Genere Fantastico, b/n, 100 minuti. Produzione Italia 1950.

Miracolo a Milano è uno di quei film un po’ “folli”, un po’ “geniali”, che è assolutamente impossibile
comprendere senza focalizzare l’attenzione sul periodo in cui venne realizzato. Intanto va detto che il soggetto
originale, “Totò il buono”, di Cesare Zavattini, risale addirittura al 1940, ma è importante capire che De Sica e
Zavattini venivano dal grande successo internazionale conseguito con Ladri di biciclette e, precedentemente,
con Sciuscià, che li avevano fatti acclamare in tutto il mondo come i maestri della nuova corrente estetica del
“Neorealismo”. Mentre il dibattito culturale e politico sul neorealismo imperversava nel paese, De Sica e
Zavattini diedero vita ad un film completamente al di fuori dalle logiche precedenti: una favola fantastica,
curiosa e divertita, leggera e metaforica. Insomma improvvisamente, nel 1951, i fondatori del movimento
neorealista sembrano “tradire” il loro stesso percorso, cosa che contemporaneamente capiterà anche all’altro
grande maestro del Neorealismo, Roberto Rossellini, che, in quello stesso anno realizzò Europa 51, dando via
a un periodo intimista straordinario, amato all’estero, ma incompreso nel nostro Paese. E la stessa sorte capitò
anche a Miracolo a Milano, accolto in tutto il mondo come un capolavoro (Palma d’Oro a Cannes nel ‘51,
premio dei critici a New York), in Italia invece trovò delle critiche piuttosto spietate. Sia quelle più
strettamente politiche (la sinistra criticò l’abbandono della poetica “impegnata “ socialmente del neorealismo,
la destra l’immagine delle classi borghesi rappresentate in modo piuttosto ridicolo dal film ), ma anche da parte
di alcuni osservatori più lucidi e distaccati, come Ennio Flaiano, che, in una celebre recensione su “Il mondo”,
apprezzò le innegabili doti di regia di De Sica, ma riscontrò un eccessivo peso delle gag zavattiniane, incapaci
di produrre emozioni ed immedesimazione nello spettatore. Certo, il film di De Sica è pieno di momenti
straordinari, come il raggio di sole inseguito dai poveri nella periferia o la scena del pollo estratto a sorte e
divorato dal vecchietto, mentre gli altri osservano in silenzio: tutti momenti “piccoli” e devastanti, perché
imprevedibili e “magicamente” realistici. Meno riuscite e moderne, seppure rese con grazia e divertissement,
risultano i momenti “comici” e fantastici della storia, come la lunga battaglia tra i barboni e la polizia, ma
certamente il volo sulla scopa nel finale rimane uno dei momenti di grande suggestione, davvero
indimenticabile, del film.

Siti internet

 www.storiadimilano.it
 www.bertarelli.org
 www.portaluppi.org
 www.triennale.it (in particolare le voci biblioteca del progetto e archivio della triennale)
 www.canzon.milan.it
 www.wikipedia.org

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