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ELEMENTI INTRODUTTIVI ALLA CROCE ROSSA Introduzione al Diritto Internazionale Umanitario NOZIONE E DEFINIZIONE DI D.LU. Il diritto internazionale umanita- rio (in seguito D.1.U), anche chiamato diritto umanitario, rappresenta una branca importante del diritto interna- zionale pubblico e comprende l'insic- me dei irattati internazionali o delle regole consuetudinarie che, in situa- zione di conflitto armato, tutelano le persone che non prendono parte alle ostilita (per esempio un membro della popolazione civile) 0 che non sono pitt in grado di prendere parte alle ostilit (per esempio un combattente ferito); In particolare, per rendere efficaci e applicabili le protezioni e le limitazioni previste, le norme che costituiscono la base del D.LU. forniscono una serie di principi tutti finalizzati a limitare gli effetti drammatici di un evento bellico. Da un lato vengono identifieati i “soggetti attivi" del conflitto, cio® coloro che possono legittimamente compiere atti di violenza bellica, dall'altro vengo- no individuati i “soggetti protetti”, ossia Te persone, i beni e i luoghi che devono essere preservati dagli effetti delle osti- lita; inoltre, viene limitato il diritto delle Parti belligeranti di scegliere i mezzi e i metodi del combattimento; sono anche previste le norme che rego- Jano ta condotta dei belligeranti verso i neutrali, nonché in quale modo e con quale scopo i belligeranti possano stipu- Jare convenzioni fra di loro. Da ultimo, ma non per importanza, vengono anche sanciti due importanti obblighi a carico degli Stati firmatari delle Convenzioni: quello della diffusio- ne della conoscenza del diritto inter- nazionale umanitario, quale primo stru- mento di prevenzione delle violazioni, oltre all’obbligo di procedere alla repres- sione delle violazioni delle norme del D.L.U. quando queste si verifichino. E opportuno segnalare che in origi- ne il D.1.U. era chiamato “diritto delia guerra’, laddove guerra era intesa co- me rapporto di belligeranza tra Stati in senso tradizionale, ma attualmente si preferisce impiegare il termine di con- flitto armato in quanto é pit: ampio nel suo significato e permette di estendere le tutele del D.LU. a un maggior nume- ro di tipologie di conflitto quali si pos- sono presentare tra gruppi sociali non pit necessariamente solo ai con- fitti tra due o pit Stati. CONTESTUALIZZAZIONE E AMBITO APPLICATIVO I1D.LU,, come molti altri campi del sociale ¢ dell’economia, anche a causa del suo stesso settore di azione, spesso vode coincidere le principali fasi del suo sviluppo con il verificarsi di gran- di eventi di carattere bellico. La data fondamentale di evoluzio- ne della materia @ il 22 Agosto 1864, quando nella Prima Convenzione di Ginevra:Convenzione per il migliora- mento della sorte dei soldati feriti de- gli esereiti in campagna” - viene di- chiarato che i feriti sul campo di bat- taglia, il personale ed il materiale sa- nitario devono essere considerati co- me neutrali e protetti da un segno distintivo comune a tutte le parti coin- volte; tale simbolo viene identificato in una croce rosa in campo bianco. (Va ricordato che il testo di questa importante Convenzione é stato elabo- rato nellambito di una conferenza di- plomatica internazionale convocata dal Governo svizzero, sulla scia di un crescente movimento di opinione pub- blica sempre piti favorevole a una regolamentazione della guerra a tute- la delle vittime, anche grazie alfopera di sensibilizzazione portata avanti da Henry Dunant e dall’appena costitui- tosi (1863) “Comitato dei Cinque”, che ora conosciame come “Comitato Inter- nazionale della Croce Rossa.] Al fine di consentire di coilocare la normativa attualmente in vigore, uti- le riportare un sintetico profilo delle principali fasi di evoluzione del D.L.U, a partire dall’inizio del XX secolo. Gli eventi della guerra Franco- prussiana (1870/71) portano alle Con- venzioni dell’Aja del 1899, rielaborate poi nel 1907. In particolare la TV Con- venvione regola la definizione di ‘cor battonte”, Puso delle armi, la protezio- ne dei civili e dei feriti, i metodi di con- duzione delle ostilita. Nel periodo seguente alla Prima Guerra mondiale si giunge alla stipu- lazione delle Convenzioni di Ginevra del 1929: “Convenzione (D) per il mi glioramento della sorte dei feriti dei malati delle forze armate in campa- gna” e “Convenzione (I) per il tratta- mento dei prigionieri di guerra”, Gli eventi della Seconda Guerra mondiale hanno tristemente dimostrato come la normativa fin qui aviluppata ayesse ancora molti ambiti.e situazioni belliche che erano rimasti privi della definizione di una protezione precisa, Questa consapevolezza, unita alla presa di coscienza della Comunita internazio- nale a favore del riconoseimento dei diritti fondamentali esplicitati nella “Dichiarazione universale dei diritti del'Uome” (1948), fa si che, il 12 agosto 1949, vengono firmate le quattro Con- venzioni di Ginevra, che costituiscono Pattuale testo di riferimento normativo. Esse sono: ~1a “Convenzione (1) per il migliora- mento delle condizioni dei feriti e dei malati delle forze armate in campagna”; ~ la “Conyenzione (11) per il migliora- mento delle condizioni dei feriti, dei malati o dei naufraghi delle forze armate sul mare”; = 1a “Convenzione (III) relativa al trat- tamento dei prigionieri di guerra”, -la “Convenzione (IV) relativa alla protezione delle persone civili in tompo di guerra”. Le quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 trovano la loro applicazione quando si realizza un conflitto armato di tipo “internazionale” in senso classi- 0; grazie alla presenza di un articolo comune a tutte e quattro le Conven- zioni del 1949, Varticolo 8, sono previ- ste anche delle protezioni minime a favore delle vittime di un conflitto ar- mato che “non presenti carattere inter- nazionale” (ai sensi della definizione del 1949) e che scappiasse sul territorio di umo degli Stati firmatari le Con- venzioni del 1949. Questo articolo, oltre a prevedere le garanzie minime a tutela delle catego- rie protette coinvolte, di fondamenta- le importanza anche per Yopera del ‘Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, in quanto recita che “Un ente umanitario ed imparziale, come il Comitato inter- nazionale della Croce Rossa (C.LC.R.), potra offrire i suoi servigi alle Parti in conflitto” legittimandone cosi la possi- Dilita di intervento umanitario. Successivamente, '8 giugno 197, a causa del presentarsi con sempre maggiore frequenza di politipologie di conflitto che non rientravano nella definizione tradizionale di “guerra tra Stati”, si 8 resa necessaria la stesura di due protocolli aggiuntivi alle Con- venzioni stesse, cio’: ~il “Protocollo (1) sulla protezione delle vittime dei conflitti armati in- ternazionali, aggiuntivo alle Con- venzione di Ginevra del 1949”, che amplia ¢ ridefinisce la nozione di “conflitto armato internazionale” comprendendovi anche “i conflitti armati nei quali i popoli loitano eon- tro la dominazione © Voccupazione straniera ¢ contro i regimi razzisti, nellesereizio del diritto dei popoli di disporre di se stessi” (art. 1, comma 4); inoltre, si vanno ad integrare in alcuni punti le protezioni gia previ- ste dalle Convenzioni del 1949, qua- li, per esempio, alcuni aspetti legati alla conduzione delle ostilita, come i rinnovato divieto di atiaceare perso- ne e oggetti civili, la limitazione dei meri e dei metodi autorizzati e la infela dell’ambiente naturale e dei beni culturali; ~il ‘Protocolo’ (II) sulla protezione delle vittime dei conflitti armati non internazionali, aggiuntivo alle Con- venzione di Ginevra del 1949”, che definisce con maggiore precisione ed estensione i principi fondamentali di protezione, richiamati nel¥artico- Jo 3 comune a tutte e quattro le Con- venzioni del 1949, collocandone l’ap- plicazione in quelle situazioni di conflitio che non rientrano nella definizione di conflitti internaziona- Ii, cost come & data nel primo Pro- tocollo del 1977, PRINCIPI FONDAMENTALI DEL D.1.U. Linsieme dei principi di protezione previsti dalle norme che costituiscono il D.LU, pud essere, in estrema sintesi, ricondotto alle 7 regole fondamentali qui sotto elencate: Le persone messe fuori combatti- mento ¢ quelle che non partecipano direttamente alle ostilita hanno dirit- to al rispetto della loro vita e dell'in- togrita fisica © morale, Queste perso- ne saranno protette e trattate con umanita, in ogni circostanza, senza alcuna distinzione di carattere sfavo- revole, E fatto divieto di uccidere o di feri- re un avversario che si arrende o che & fuori combattimento. I feriti e i malati saranno raceolti ¢ curati dalla parte in conflitto che li ha in suo potere, La protezione copre anche il personale sanitario, gli stabi- limenti, i mezzi di trasporto e il mate- riale sanitario. Lemblema della croce rossa ¢ della mezzaluna rossa & il segno distintivo di questa protezione deve essere rispettato, Tcombattenti cattwrati e i civili che si trovano sotto Pautorita della Parte nemiea hanno diritto al rispetto della loro vita, dei loro diritti personali e delle loro condizioni, Essi_saranno protetti contro tutti gli atti di violenza e di rappresaglia. Avranno diritto di comunicare con le loro famiglie e di ricevere soccorsi. ‘Tutte le persone beneficeranno delle garanzie giudiziarie fondamen- tali, Nessuno sara ritenuto responsa- bile di un atto che non ha commesso personalmente, Nessuno sara sottopo- sto a tortura fisica 0 mentale, né a pe- ne corporali o a trattamenti crudeli 0 degradanti. ‘Le Parti in conflitto © i membri delle forze armate non hanno un dirit- to illimitato per quanto riguarda la scelta dei metodi o dei mezai di com- battimento atti a causare perdite inu- tili o sofferenze eccessive, Le Parti in conflitto faranno se: pre distinzione tra la popolazione civi- Ie e i combattenti. Né la popolazione in quanto tale, né le persone civili devono essere oggetto di attacchi, Gli attacchi non saranno rivolti che con- tro gli obiettivi militari. EMBLEMA Come ricordato in precedenza, con la Prima Convenzione di Ginevra del 1864 viene riconosciuto al combat te ferito sul campo di battaglia il di to di ricevere soccorso, Per garantire al ferito Pazione di soccorso era indi- spensabile fare in modo che il_perso- nale sanitario e le strutture fisse e mobili della missione sanitaria fossero chiaramente riconoscibili per preser- varle dagli effetti delle ostilita. A tal fine, come segno universale di prote- zione, venne identificato 'emblema di ‘una croce rossa su campo bianco. Que- sta scelta, che non voleva avere aleuna valenza di carattere religioso, fu un chiaro omaggio alla storica neutralit& della Svizzera, che ospitava la Confe- renza internazionale del 1864, in quanto Yemblema rappresentava l’in- versione dei colori della bandiera del- la Confederazione Hlvetica, ed aveva anche il vantaggio di privilegiare un simbolo di facile riproduzione e di im- mediata visibilita. In seguito, nonostante i ripetuti riehiami al fatto che Yemblema della croce rossa fosse un segno internazio- nale privo di alcun significato religio- so, nel 1876 su proposta della Tur- chia venne adottato anche l’emblema della mezzaluna rosa su fondo bian- co; mentre nel 1923 venne aggiunto ancora un altro emblema, il leone e sole rossi su fondo bianco su richiesta della Persia. Allo stato attuale, le Convenzioni di Ginevra del 1949’ riconoscono tre emblemi con funzione protettiva della missione sanitaria: la croce rossa, la mezzaluna rossa ¢ il leone e sole rossi. ‘Va perd precisato che lemblema del leone ¢ sole rossi, ancora previsto dalle Convenzioni di Ginevra del 1949, non @ pit in uso corrente dal 1980, anno in cui il neogoverno della Repubblica iraniana ha comunicato Yadozione delemblema della mezza- Juna rosa. ‘Lesigenza di rafforzare il valore di neutraliti dell’emblema, parzialmen- te indebolito dall’aggiungersi di altri due emblemi alloriginale croce rossa su fondo bianco (determinata nella Prima Convenzione di Ginevra del 1864) ha trovate soluzione con Pado- vione, '8 dicembre 2005, di un Pro- tocollo (III) sull’adozione di un emble- ma distintivo addizionale, aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1949. Grazie a questo recente Protocolo viene identificato un nuovo emblema che ai aggiunge e non sostituisce o an- nulla gli emblemi precedentemente riconosciuti ¢ che, inoltre, ha Penorme vantaggio di poter essere accettato da tutte le Nazioni, in quanto privo di alcuna ricondueibilita a riferimenti culturali o religiosi. Nel testo delle Convenzioni di Ginevra del 1949 ¢ dei suecessivi Pro- tocolli aggiuntivi vengono chiaramen- te specificate le condizioni d’uso, la dimensione, la modalita di collocazio- ne sui mezzi, la definizione del perso- nale che @ titolato a fregiarsi dell’em- blema protettivo e a quali condizioni, oltre alle possibili situazioni di abuso dell’impiego dell’emblema, In partico- lare, in caso di conilitio armato, Fem- blema come simbolo di protezione pud essere impiegato: ~dai servizi sanitari delle Forze Ar- mate; ~ dalle Societa Nazionali di Croce Ros- sa ¢ Mezzaluna Rossa, riconosciute ed autorizzate dai rispettivi Governi, con funzione di assistenza alle strut- ture sanitarie militari; = dagli ospedali civili e ‘altre tipologie di unita sanitarie riconoscinti e autorizzati dal Governo territoriale; ~da altre societa e organizzazioni vo- Jontarie di soccorso che rispondono agli atossi requisiti delle Societa Na- zionali di Croce Rossa ¢ Mezzaluna Rossa, E importante precisare che nell'im- piego dell’emblema si devono tenere presenti due modalita ben definite diatinte: uso distintivo e Puso pratet- tivo. Per uso distintivo si intende Tim- piego dell’emblema, sia in tempo di pace che in tempo di conflitto, con lo seopo di collegare la persona che s¢ ne fregia, 0 il bene mobile o immabi- Ie, con la sua appartenenza al Movi- mento Internazionale della Croce Rossa ¢ della Mezzaluna Rossa. Lem- blema distintivo di dimensioni ri- dotte rispetto allemblema protettivo, con la figura racchiusa in un margine 0 profilo, Per uso con funzione protettiva si intende invece la manifestazione evi- dente della protezione accordata, in si tuazione di conflitto, dalle Convenzioni di Ginevra al porsonale sanitario, alle unita sanitarie fisse 0 mobili, ai mezzi di trasporto sanitario, Lemblema pro- tettivo @ di dimensioni anche grandi per favorirne al massimo la visibil espresso in forma pura ¢ posto su un campo bianco. Tn chiusura va richiamato come la valenza di neutralita, che costituisce la forza della protezione esercitata dal- Yemblema, vada tutelate da ogni abu- so che ne indebolirebbe la percezione quindi il rispetto in. situazione di eon- flitto, Ogni uso non esplicitamente au- torizzato dal D.LU, costituisce un abu- so dellemblema, Le principali tipolo- gic di abuso identificabili sono: la con- traffazione o imitazione; uso impro- prio; la perfidia. A cura di Milena-Maria Cisilino - Referente nazionale D.LU, per il te- sto unico Introduzione al Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa IL Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa costituisce la pit: grande organizzazio- ne umanitaria mondiale. # una realta complessa, composta da vari membri e organi che operano in diversi ambiti dell'intervento umanitario, coinvol- gendo oltre 115 milioni di volontari, che operano uniti dal valore otico dei sette Principi fondamentali. Sono membri del Movimento: il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CLGR.), la Federazione Internazio- nale delle Societd Nazionali di Croce Rossa ¢ di Mezzaluna Rossa ¢ tutte le Societ& Nazionali. Sono invece organi del Movimento: la Conferenza Inter- nazionale, il Consiglio dei Delegati e la Commissione Permanente. LE ORIGINI DEL MOVIMENTO La nascita dollideale umanitario del Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa risa- le allopera di Jean Henri Dunant (1828-1910), uomo d’affari e filantro- po ginevrino, che avendo esigenza di richiedere udienza all’imperatore Napoleone III, giunto in soceorso dei Piemontesi, si trovo in Lombardia in contemporanea agli eventi pid san- guinosi della Seconda Guerra d'Ini pendenza italiana, che vedeva con- trapposti gli eserciti franco-piemon- tose e austriaco, In oceasione della battaglia di Solferino (24 giugno 1859), lo spetta- colo dei soldati feriti, abbandonati morenti sul campo di battaglia a cau- sa della scarsa disponibilita delle strutture sanitarie militari dell’epoca, spinse Henri Dunant a partecipare personalmente allazione di soccorso spontaneo messa in atto dalla popola- zione dei villaggi circostanti. Al rientro in patria, ancora profon- damente colpito dalPesperienza, Du- nant volle testimoniare quanto aveva vissuto e scrisse un libro di memorie intitolato “Un souvenir de Solferino”. Nel testo, oltre a descrivere le condi- zioni di estrema difficolta dei soccorsi ¢ la disperazione della moltitudine di feriti, Dunant faceva sue le idee gid espresse da Ferdinando Palasciano (ufficiale medico dellesercito borboni- co che operd durante i moti di Messina del 1848), per cui sosteneva due pro- poste ben precise: la prima, che in tutta Europa si organizzassero — gia in tempo di pace — delle societa di soc- corso finalizzate alla cura ed assisten- za dei combattenti feriti in battaglia, senza che venisse loro applica distin. zione alcuna in merito alla loro nazio- nalita 0 fronte di appartenenza; la seconda, la necessita di coinvolgere gli Stati, attraverso Tinfluenza dell’opi- nione publica, affinché ei impegnas- sero a produrre una convenzione che sancisse la neutralita del eombattente ferito e di conseguenza la protezione delle strutture e del personale sanita- rio destinato alla missione di soccorso e cura, Il libro di Henri Dunant ebbe il pregio di fare da volano per la presa di coscienza dellopinione publica su questi temi, Nel 1863, inoltre, Henri Dunant, insieme ad altri quattro fa- coltosi cittadini svizzeri (il giurista Gustave Moynier, il generale Henry Dufour e i medici Louis Appia ¢‘Theo- dore Maunoir), costituisce il “Comi- tato ginevrino di soccorso dei militari feriti’, comunemente chiamato “Comi- tato dei cinque”, predecessore dell’at- tuale Comitato Internazionale della Croce Rossa (C.1LCR.). TI “Comitato dei cinque” si fece pro- motore delle tesi sostenute da Dunant nelle sue memorie degli eventi di Solferino e contribui a rafforzare lam- pio consenso sociale ormai creatosi intorno all’esigenza di riconoseere pro- tezioni certe alle yittime delle guerre: cid motivo il Governo svizzero a proce- dere alla convocazione di una Confe- renza diplomatica internazionale che, i] 22 agosto 1864, si concluse con 'a- dozione della Prima Convenzione di Ginevra intitolata “Convenzione per il miglioramento della sorte dei soldati foriti degli eserciti in eampagna”, eon la quale si sancivano i principi fonda- mentali del diritto internazionale umanitario, Questi eventi rappresentano anche Ja nascita ufficiale del Movimento Internazionale di Croce Rossa ¢ Me: zaluna Rossa; gli accadimenti storici successivi e le numerose guerre legate alle dinamiche politiche internaziona- li vedono sempre pid presente il Co- mitato Internazionale della Croce Rossa ¢ le Societd Nazionali che sor- gono in tutto il mondo. Dopo gli eventi della Prima Guerra mondiale (1914-1918), le ormai tante Societa Nazionali nate nel frattempo, per non disperdere Yenorme bagaglio di esperienza maturato durante le missioni di soceorso dei feriti della Grande Guerra, ritennero di prevede- re limpiego delle risorse e competenze acquisite per rispondere alle tante diverse tipologie di emergenze umani- tarie che potevano presentarsi anche in tempo di pace, dando cosi origine, nel 1919, allattuale Federazione In- ternazionale delle Societa di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. | MEMBRI DEL MOVIMENTO INTERNAZIONALE DI CROCE ROSSA E MEZZALUNA ROSSA. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa Tl Comitato Internazionale della Croce Rossa (in seguito C.LC.R.) @ sto- ricamente il primo membro del Movi- mento Internazionale, erede del “Co- mitato dei cinque” costituitosi nel 1863, Kuna istituzione umanitaria imparziale, nentrale e indipendente, con sede a Ginevra (Svizzera). Volendo sintetizzare gli ambiti di competenza e le caratteristiche del CLGR, si possono evidenziare i se- guenti punti: —svolge la funzione fondamentale di promozione e custodia del diritto in- ternazionale umanitario; = una organizzazione internazio- nale non governativa che risponde al diritto interno svizzero, il cui organo direttivo & composto da 15 a 25 cittadini svizzeri scelti per cooptazione; ha funzioni e attivita prescritte nei trattati di diritto internazionale umanitario, quindi gode di persona- lita giuridica internazionale, alla quale sono connessi privilegi ed immunita di diritto internazionale; ~& depositario dei Principi fondamen- tali del Movimento ed @ delegato al rieonoscimento delle Societa Nazio- nali di nuova formazione oltre al controllo della compatibilita delle modifiche che le Societé Nazionali, gid riconosciute, intendono portare ai, propri statutis ~assolve ai mandati conferitigli dalle Conferenze Internazionali; —gode dello status di osservatore presso le Nazioni Unite. Le funzioni del Comitato Interna- zionale possono essere schematica- menie suddivise in due principali aree di intervento: la prima, inerente lo sviluppo e la diffusione del diritto internazionale umanitario (in seguito DL.) da una parte; 1a seconda, ri- guardante la protezione e Passisten— za. concreta delle vittime dei contlitti armati internazionali e non interna- zionali. Sempre nell’ambito di competenza riferita al diritto internazionale uma- nitario, un altro eompito del C.LC.R. & quello della diffusione delle norme del D.L.U;: infatti la conoscenza delle n me del diritto internazionale umani- tario costituisce la prima forma di pre- yenzione della violazioni allo stesso, in quanto crea la consapevolezza dei limiti posti allesereizio della violenza in contesto bellico. In caso di conflitto armato, sulla ba- se del D.LU. ¢ grazie alla sua condizione di noutralita ed imparzialita, il CLCR. si vede riconoscere la funzione di intor- mediario tra le vittime dei conflitti armati e gli Stati; ed in particolare: ~ ha la possibilita, attraverso Fepera dei suoi Delegati, di intrattenersi con i prigionieri di guorra e con gli internati civili senza testimoni, al fine di accertarne le condizioni, intervenendo presso la Potenza de- tentrice qualora queste condizioni non siano riscontrate rispondenti a quanto previsto dai dettami del DIU; —raccoglie notizie sui prigionieri di guerra, sui feriti, sugli internati ci- Vili e sui membri della popolazione civile appartenenti a nuclei fami- liari separati a causa degli effetti delle ostilita; — organiza azioni di soccorso e assi- stenza a favore delle categorie pro- tettes ~ offre i suoi servigi per facilitare Vi- stituzione di zone e localita sanita- vie e di sicurezza dove le vittime dei conflitti armati possano trovare ri- paro dagli effetti delle ostilita; —>pud ricoprire il ruolo di “Potenza Protettrice”, con particolare riferi- mento al ruolo di intermediario neu- trale tra le Parti in conflitto. In situazioni particolari, diverse dal contesto dei conflitti armati, il C.LG.R. esoreita anche azione di visi- tae assistenza a favore di “persone private della liberta” con la finalita di; ristabilimne i contatti con le fa glie di origine; fornire assistenza pri- maria azione di tutela contro mal- trattamenti e tortura; prevenire evi- denti violazioni dei diritti fondamen- tali della persona. Nel compimento del suo ruolo, il G.LOR. e i suoi Delegati sul campo sono vincolati dal principio di “eonfi- denzialita”: pereid quanto appreso nelPesercizio del proprio compito viene mantenuto riservato nei con- fronti dell’informazione publica. Questo atteggiamento non impedi- sce pord al C.1.C.R. di procedere per le vie interne e diplomatiche alla se- gnalazione delle violazioni, laddove riscontrate, affinché queste abbiano a terminare, LAgenzia Centrale delle Ricerche del C.1LC.R. Le dinamiche stesse di un conflitto armato sono causa inevitabile di sepa- razione per i nuclei familiari, sia per il realizzarsi delia condizione di prigio- nia por i combattenti catturati dal nemico, sia di internamento per i civi- lioppure quale conseguenza dello spo- stamento della popolazione per evita- re il coinvolgimento negli effetti diret- ti delle ostilita. Per dare una risposta a questo tipo di problema, gid durante la guerra fran- co-prussiana (1870/1871) il C.LCR. attivd un’agenzia di ricerche in Ba- silea con il compito di cereare di rista- bilire i contatti tra i prigionieri di guerra ¢ le loro famiglie, in particola- re favorendo éra i belligeranti Popera di scambio delle liste dei feriti. 10 Da allora, 'Agenzia Centrale delle Ricerche del C.LLG.R. ha consolidato potenziato la sua opera, anche grazie a quanto previsio a tutela delle vitti- me dei conflitti armati dal D.U., le cui norme — in estrema sintesi - con- sentono al C.LCR.: ~ di procedere alla ricerca e registrazio- ne dei documenti di detenzione dei prigionieri di guerra ¢ della documen- tazione dinternamento per i civili; ~ di intervenire a favore dello scam- bio di notizie tra gli appartenenti allo stesso nucleo familiare, siano essi prigionieri di guerra, internati civili 0 genericamente separati a causa delle ostilit’ (Messaggi di Croce Rossa); ~di svolgere indagini inerenti perso- ne scomparse; = di collaborare al ricongiungimento di nuclei familiari dispersi ~di rilasciare vari documenti ¢ atte- stati quali, per esempio, cortificati di prigionia o di morte, documenti di viaggio. LAgenzia Centrale delle Ricerche, che ha sede in Ginevra, @ una struttu- ra operativa del C,1.C.R, ma una con siderevole parte del lavoro sul campo viene svolto con la collaborazione delle Societé Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, molte delle quali dispongono di propri servizi nazionali per le ricerche. Basta un solo dato per rendere Jidea del lavoro svolto: ad oggi, gli archivi dell’Ageazia Centrale delle Ricerche contengono ben pid di 60 milioni di schede individuali! La Federazione Internazionale delle Societa Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa La_ Federazione Internazionale delle Societa Nazionali di Croce Rossa ¢ Mezzaluna Rossa @ un’associazione privata internazionale non governati- va il cui finanziamento @ assicurato dai contributi annuali delle Societa Nazionali che la compongono. Come abbiamo gia ricordato, la nascita della Federazione risale al 1919, quando su proposta dell’allora Presidente della Croce Rossa Americana, Henry David- son, si decise di federare le varie So- cieth Nazionali in un‘unica organizza- zione internazionale che avesse come finalita il mighioramento della salute pubblica e Yorganizzazione dei soccar- si in caso di catastrofi naturali, Volendo sintetizzare gli ambiti di competenza dell’azione della Federa- zione, possiamo evidenziare i seguenti compiti: ~ incoraggiare e favorire in ogni Stato Ja creazione e il potenziamento di una SocietA Nazionale di Croce Rossa o Mezzaluna Rossa indipen- dente ¢ debitamente riconosciuta; ~svolgere funzione di coordinamento permanente tra le Societa Naziona- ii, anche con riferimento alorganiz- zazione, al coordinamento ¢ alla di rezione delle operazioni internazio- nali di soecorso; —supportare le Societ& Nazionali nel- Jo aviluppo di attivita a tutela della salute publica, alla prevenzione al- le catastrofi ¢ alla predisposizione dei soccorsi; —coordinare il proprio intervento, in occasione dei conilitti armati, con il CICR, a cui spetta la titolarita pri- maria dell’azione di soccorso in quel contesto; —contribuire a promuovere, svilupp: re e diffondere il diritto internazit nale umanitario; ~ assumere i mandati conferitigli dal- Je Conferenze internazionali. Le Societt Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Le Soviet Nazionali di Croce Ros- sa e Mezzaluna Rossa sono sorte qua- le risposta conereta all auspicio fatto u da Henri Dunant nel suo libro Un ricordo di Solferino” ¢ cio’ che si orga nizzassero — gid in tempo di pace ~ delle societa di soccorse finalizzate al- la cura ed assistenza dei combattenti feriti in battaglia; azione di soccorso che ogi @ estesa a favore di tutte le vittime di qualunque tipologia di emergenza umanitaria: dalla gestione di servizi socio-assistenziali alle eata- strofi naturali. Le varie Societa Nazionali possono essere strutiurate in maniera differen- te; rispondono al diritto interno dello Stato sul cui territorio sorgono; adotta- no Forganizzazione ¢ la forma giuri- dica c possiedono la eapacita prevista dalfordinamento dello Stato che le ri- conosve e sul cui territorio operano. Per essere riconosciuta come tale dal G.1.C.R, una nuova Societa Nazio- nale deve rispondere a dieci requisiti 1. essere costituita sul territorio di ‘uno Stato indipendente firmatario delle Convenzioni di Ginevra; 2. essere Tuniea Societd Nazionale di Croce Rossa 0 Mezraluna Rossa pro- sente nel territorio nazionale ed esse- re diretta da un onganismo centrale che sia Punico a rappresentarla pres- sole altre componenti del Movimento; 3. essere riconosciuta dal Governo sulla base delle Convenzioni di Gi- pevra e della normativa nazionale come societa di soccorso volontario, ausiliaria dei pubblici poteri nel settore umanitario; 4. godere di uno statuto di autonomia che le consenta di svolgere la sua attivita in conformita ai Principi del Movimento; 5. fare uso del nome e dell’emblema di Croce Rossa 0 Mezzaluna Rossa secondo le Convenzioni di Ginevra; 6. disporre di un’organizzazione ido- nea alladempimento dei compiti statutari, compresa la proparazio- ne, fin dal tempo di pace, alle fun- zioni previste per la risposta in situazione di conflitto armato; 7. poter svolgere le propria aitivita sullintero territorio dello Stato; 8. poter reclutare i suoi membri vo- lontari e i suoi collaboratori senza Yesereizio di aleun tipo di distinzio- ni (per esempio di razza, sesso, clas- se, religione od opinione politica); 9. aderire agli Statuti del Movimento e collahorare con tutte le sue com- ponenti; 10.rispetiare i Principi Fondamentali del Movimento ed. ispirare la pro- pria attivita ai principi del diritto internazionale umanitario. GLI ORGANI DEL MOVIMENTO INTERNAZIONALE DI CROCE ROSSA E MEZZALUNA ROSSA. La Conferenza Internazionale La Conferenza Internazionale & la massima autorita del Movimento in- ternazionale, si riumisce ogni quattro anni ed 2 composta dai rappresentan- ti di tutte le Societa Nazionali, del Co- mitato Internazionale della Croce Rossa, della Federazione Internazio- nale ¢ anche dai rappresentanti degli Siati firmatari le Convenzioni di Gi- nevra, Le decisioni adottate in sede di Conferenza internazionale sono vineo- lanti per Pintero Movimento interna- zionale, Scopo della Conforenza Interna- zionale @ quello di garantire 'unita @intenti e programmatica, di coordi- namento ¢ la coerenza complessiva dell’azione di tutti i membri del Movi- mento Internazionale nel rispetto dei Principi fondamentali ¢ del diritto in- ternazionale umanitario. Al Consiglio dei Delegati Tl Consiglio dei Delegati opera in funzione dell’organizzazione delle Conferenze internazionali e ha anche il compito di monitorare l'adempi- 12 mento delle risoluzioni assunte in se- de di Conferenza internazionale ¢ di regolarizzare eventuali problemi di procedura. Tl Consiglio dei Delegati & compo- sto dai rappresentanti del Comitato Internazionale di Croce Rossa e del- Ja Federazione e delle Societa Na- zionali. Rappresenta un momento di verifica interna al Movimento stesso © per questo motivo non é prevista la presenza delle delegazioni degli Sta- ti firmatari le Convenzioni di Gi- nevra. La Commissione Permanente La Commissione permanente as- sicura la continuita nella vita del Movimento nel periodo dei quattro anni che intercorrono tra una Con- ferenza internazionale ¢ la successi- va. Altri compiti sono costituiti dal predisporze Vordine del giorno della Conferenza Internazionale e fissar- ne la sede; fornire interpretazioni autentiche in merito allo Statuto del Movimento. F composta da nove membri: 5 rap- presentanti di Societa nazionali (clet- ti in sede di Conferenza internaziona- le); 2 rappresentanti del C.LG.R.; 2 rappresentanti della Federazione; 1 rappresentante della Societa nazio- nale che oapitera la Conferenza Internazionale in preparazione, ma che vi siede a titolo consultivo, | PRINCIP] FONDAMENTALI DEL MOVIMENTO INTERNAZIONALE DI CROCE ROSSA E MEZZALUNA ROSSA ‘Tutti i diversi elementi che com- pongono Vinsieme del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna rossa si impegnano a conformare la propria azione ad aleuni alti principi umanitari, che furono codificati nella forma attua- le in occasione della XX Conferenza Internazionale svoltasi a Vienna nel 1965, ma che erano riconosciuti quali valori costitutivi dell’etica del Movimento stesso fin dalle sue ori- gini. I sette Principi Fondamentali rap- presentano non solo lo spirito e l'eti- ca dell'azione del Movimento, ma de- vono anche ispirare Poperato di ogni suo volontario e aderente. Umanite “Nato dalla preoccupazione di soccorrere senza diseriminazioni i feriti dei campi di battaglia, il Mo- vimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, sia a livello internazionale che nazionale, opera per prevenire e alleviare in ogni circostanza le sofferenze degli uomini, Si applica a proteggere la vita e la salute, e a far rispottare la persona umana. Opera per la reci- proca comprensione, Pamicizia, la cooperazione e una pace durevole tra tutti i popoli”, Imparzialité “Non fa aleuna distinzione di na- zionalit&, raza, religione, di condi- zione sociale o di appartenenza poli- tica, Si dediea esclusivamonte a soc- correre gli individui a seconda della gravita e dell’urgenza delle loro sof- ferenze?” Neutralita “Per conservare la fiducia di tut- ti, il Movimento si astiene dal pren- dere parte alle ostilita cosi come, an- che in tempo di pace, alle controver- sie d’ordine politico, razziale, religio- 80 ¢ ideologico.” 13 Indipendenza “Il Movimento @ indipendente. Le Societa Nazionali di Croce Ros- sa avolgono le loro attivita umanita- rie come ausiliarie dei poteri pub- blici ¢ sono sottoposte alle leggi in vigore dei rispettivi paesi. Tuttavia esse devono conservare un’auto- nomia che permetta loro di operare sempre secondo i Principi del Movi- mento.” Volontariato “La Croce Rossa @ un movimento di soceorso volontario e disinteressato” Unita “In un_paese non pud esserci che unvunica Societd di Croce Rossa o di Mezzaluna Rossa, Essa dev'essere ay ta.a tutti e deve estendere la sua attivi- tA umanitaria allintero territorio” Universalita “II Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa & universale: in esso tutte le SocietA han- no uguali diritti ed il dovere di aiutarsi reciprocamente.” A cura di Milena-Maria Cisilino - Referente nazionale D.LU, per il te- sto unico 4 | Principi Fondamentali della Croce Rossa 1 Principi Fondamentali sono il risul- tato di un secolo di esperienza, Pro- clamati a Vienna nel 1965, essi assi curano la continuita del Movimento di Croce Rossa, la sua attivita umanita. ria e uniscono le Societ& Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, il Comitato Internazionale e la Federa- zione Internazionale. PRO-MEMORIA Durante la ventesima conferenza In- ternazionale della Croce Rossa, tenu- tasi a Vienna nel 1965, vennero pro- clamati i Principi Fondamentali su cui si basa Pazione della Croce Rossa. Da quella data in poi, in ogni confe- renza, i rappresentanti del mondo di Croce Rossa si alzano in piedi per ascoltare la solenne lettura dei Prin- cipi Dobbiamo evitare di confondere i Principi della Croce Rossa con i prin- cipi del Diritto Internazionale Uma- nitario che sono stati inclusi nelle Convenzioni di Ginevra per la prote- zione delle vittime di guerra. I Prin- cipi hanno lo scopo di ispirare in ogni momento ['azione della Croce Rossa come istituzione privata, mentre gli altri, che hanno invece un carattere ufficiale, regolano, in tempi di guerra, Ja condotta degli Stati di fronte ai loro nemici. C’o tuttavia un legame tra i due cam- pi, poiché Vorigine del Diritto Inter- nazionale Umanitario risiede nelli- deale della Croce Rossa che continua a stimolare il suo sviluppo. Quindi esi- stono alcuni principi, come quello del- Fumanita e della non discriminazione che in qualche modo sono comuni ad entrambi, UNA DOTTRINA UNIVERSALE Lattivita della Croce Rossa nasce da un alto ideale, dal quale riprende nuo- ya linfa in continuazione, Per®d, poiché consiste principalmente in azioni con- crete, spesso improvvisate, vi @ il ri schio che, nel cercare di compiere un'a- zione caritatevole, nonostanie la purez- za degli obiettivi delle persone, questa possa deviare dai Principi guida © po- trebbe cosi venire a mancare un’unit® di pensiero. La dottrina della Croce Rossa quindi, insieme agli Statuti della Croce Ros- sa Internazionale, ma con una mag- giore importanza rispetto ad essi, 8 il vero legame tra le Societa Nazionali, il cemento che tiene unite le pietre che rendono un edificio solido. In que- sta dottrina si crea Punita e P'univer- salita defla struttura che fa si che la Croce Rossa sia di fatto una realta. Senza i Principi la Croce Rossa non esiaterebbe, La dottrina della Croce Rossa per- manente. Rappresenta appieno il “sa- pere a lungo termine”, che rimane in- Gifferente al cambiamento dellopi- nione publica o alle ideologie del momento. Ha continuato a vivere do- po la morte dei suoi ideatori e la sua Gurata @ forse un segno della sua su- periorita rispetto a cid che accade sulla Terra, Per poter avere il ruolo decisivo che gli si sichiede, la dottrina deve essere universale, Deve inoltre essere scritta con parole che possano essere capite 15 da persone di raza, cultura e opinioni differenti, La Croce Rossa ha proclamato la sua unita ¢ univorsalita, Questi concetti devono basarsi su qualeosa che li ren- da simili e sulla base dei quali possa- no essere paragonati. Mentre le perso- ne si differenziano, la natura umana & uguale in qualsiasi luogo ¢ non cS nulla di pit: diffuso della sofferen- 2a, di fronte alla quale tutti gli uo- mini sono ugualmente vulnerabili ¢ sensibili. ‘Tuttavia, anche se oggi possiamo rico- noscere Funita dei sentimenti umani, non crediamo pitt che esista una sola civiltA degna di questo nome. Al con- trario, siamo consapevoli della presen- za di pitt culture e del bisogno di abi- tuarci ad esse e studiarle profonda- mente. La Groce Rossa serve per unire e non per dividere. H quindi compito della Croce Rossa avere delle norme che ab- piano una validita universale, perché sono in perfetto accordo con la natura umana, DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE Prima di iniziare a studiare i Principi della Croce Rossa, si deve eapire cos’? un principio. Questo @ un concetto che non @ facile da spiegare, nonostante tutti ne abbiano un’idea abbastanza chiara, In termini filosofici, un princi- pio @ Pastrazione di una natura mora- Te, derivata dalle tendenze ideali di una societa, che si impone sulla co- scienza umana e diventa un imperati- yo assoluto al di sopra di qualsiasi discussione. Spiegandolo invece sulla base di cid che ci interessa ora, po- tremmo dire che il principio é sempli- cemente una regola, basata sul giudi- zio © sull’esperienza, che viene adot- tata da una comunita per guidare la sua condotia. 1 Principi della Croce Rossa non han- no tutti la stessa importanza, Hanno un ordine gerarchico, indicate dalla sequenza in eui vengono letti durante la Proclamazione. Hanno anche una logiea interna, infatti ognuno @ in par- to il seguito delPaltro. ‘Tra i Principi Fondamentali troviamo in primis i prineipi sostanziali. Questi stanno al di sopra di tutte le contingenze ed i casi particolari; essi ispirano lorganizzazione e ne deter- minano i suoi atti. Appartengono alla sfera degli obiettivi e non a quella dei modi e dei mezai. Tra questi, il primo principio, ovvero quello dell’ Umanit, ha un posto speciale perché Vespres- sione della motivazione pit. profonda della Groce Rossa dalla quale deriva- no tutti gli altri Prineipi. Possiamo dunque dire che 1Umanita 2 il prin- cipio essenziale. Gli altri prineipi sostanziali, sono la non discriminazione © Yequita (fuse ingieme nella Proclamazione sotto il Principio di Imparzialita). I primo @ strettamente connesso al Principio di Umanita, mentre il secondo @ il risul- tato delU/manita e della non diseri- minazione, Aseguire ci sono i principi derivati, ovvero Neutralité ed Indipendenza che rendono possibile la messa in atto del principio essenziale e permettono, senza deformarli, di trasformare i principi sostanziali in realta dei fatti. Assicurano inoltre che la Croce Rossa abbia la fiducia di tutti, elemento es- senziale per poter compiere la sua missione. Si @ ora nella sfera dei mezzi ¢ non del fine, La Neutralita e Vindi- pendenza sono strettamente legati al- la non diseriminazione. La terza categoria, infine, ¢ quella dei principi organici che hanno un ca- rattere istituzionale, ‘'ra questi vi s0- no Valtruismo e Vazione volontaria (uniti nella Proclamazione sotto il Principio di Volontariato), YUnita TUniversalita. Questi sono degli stan- dard per Papplicazione, legati alla struttura e alloperazione delFistitu- 16 zione, che entrano in stretto contatto principalmente con degli scopi specifi- ci. Questi hanno un significato minore rispetto ai precedenti Principi, Tut- tavia si dovrebbe notare che il Prin- cipio di Universatita: ha delle caratte- ristiche miste, legate sia ad un ideale che ad un concetto pratico, derivati in parte dalle regole degli uomini e dalla non discriminazione. Riguardo all'al- truismo e allazione volontaria, si erede che queste siano strettamente logate al principio di Umanita. Infine PUnita & strettamente legata alla non discriminazione, LA NOSTRA FILOSOFIA La Croce Rossa ha una certa idea di quello che potrebbe essere il mondo; un mondo di rispetto per la vita, con una libert® individuale, con la felicita universale, di rifiuto della violenza e delfodio, di tolleranza e non discrimi- nazione, Si potrebbe quindi dire che la sua filosofia sia ottimistica, perché spera nel!’uomo e dimostra, con le sue azioni, la sua fede nell'esistenza. Dopo tutto, se Puomo non riesce pitt ad amare i suoi fratelli perduto. Questo non significa che la Croce Rossa aderisea ad una ideologia in particolare, Non fa parte del suo ruolo approvare un sistema e condannarne altri, Prende il mondo per cid che &, con i suoi alti e bassi, forze e debolez- 26, aspirazioni, passioni e sogni. 11 filogofo cinese Meh-Ti scriase: “Solo un amore che non fa distinzioni salve- ra il mondo.” UMANITA Il Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, nato dall’intento di portare soccorso senza diseriminazio- ni ai feriti sui campi di battaglia, in campo internazionale e nazionale, si adopera per prevenire ¢ alleviare in ogni circostanza le sofferenze degli uo- mini, per far rispettare la persona umana e proteggerne la vita e Ia salu- te; favorisce la comprensione recipro- ca, Pamicizia, la cooperazione e la pace duratura fra tutti i popoli. Perminologia LUmanitée 8 quindi un sentimento 0 un atteggiamento di qualeuno che mostra di essere umano. LUmanitd si potrebbe definire come un sentimento di benevolenza attiva nel confronto del genere umano. In questo senso la parola umanita si adatta talmente bene alla Croce Rossa che venne scel- ta per definire il suo principio essen- zisle. Al contempo questo termine serve anche per specificare la natura umana e la specie umana nel suo insieme. Inoltre, easendo piit un senti- mento che un principio, la logica sug- gerirebbe la preferenza per la parola umanitario. Tuttavia questi sono pi coli svantaggi e dovremmo mantenere la parola umanitA perché @ semplice, diretta e pitt vicina alla parola umano. ‘Umanitario: una dottrina che mira alla felicita della specie umana oppu- re, se si preferisce, 6 atteggiamento di umanita nei confronti degli uomini su una base universale, Nell'epoca moderna il termine umani- tario indica una forma avanzata e razionale di carita e giustizia, Non @ semplicemente diretto alla lotta alle sofferenze di un dato momento e sul- aiuto verso particolari individui, per- ché ha degli obiettivi ancora pitt posi- tivi che cercano di raggiungere la maggiore felicitd possibile per il mag- gior numero di persone, Inoltre, qua do si parla di gesto umanitario, non si intende semplicemente quello volto a curare, ma anche quello volto a preve- nire la sofferenza, per combattere cor tro i mali anche per lunghi periodi di tempo. La Croce Rossa ° l'esempio vi- vente di questo tipo di approccio. 7 Commento Nella dottrina della Croce Rossa, il principio di Umanita, dal quale pro- ‘vengono poi tutti gli altri, deve ovvia- mente occupare un posto di rilievo. alla base dell'istituzione e rappresen- ta allo stesso tempo il suo ideale, la sua motivazione ed il suo obiettivo. I senza dubbio il motore di tutto il movimento, la scintilla che accende il fuoeo, la linea di forza di tutte le sue azioni, Se la Croce Rossa dovesse avere un solo principio, avrebbe sola- mente questo. E importante notare che il Principio non si limita a promuovere Vassisten- za ma ad “assieurare il rispetto del- Vindividuo”, Yideale della Croce Ros- sa, infatti, & molto pid. vasto delle sue azioni, Non si limita semplicemente all'assistenza ¢ alla protezione, ma chide a tutti di rispettare la persona ‘umana, la sua vita, la sua liberta ¢ la sua felicita: in altre parole, tutto cid che costituisce la sua esistenza. Que- sto deve ovviamente rispondere ai re- quisiti dell’ordine pubblico ¢, in tempo di guerra, alle necessitA militari, Per concludere, crediamo che le parole di Max Huber possano ben sintetizza- re il principio di Umanita quale hase di tutti gli altri prinicipi: “I punti di vista pid diversi in filosofia, religione ed esperienza umana permettono al- Yuomo di capire idea della Croce Ros- sa, il principio morale che rapprosen- tae Fazione che richiede”, IMPARZIALITA Non fa nessuna distinzione di nazio- nalita, razza, religione, condizione s0- ciale né credo politico, Si dedica uniea- mente a soceorrere gli individui in base alle loro sofferenze, guidata solo dalle necessita © dando priorita ai casi pid urgenti. Sotto questo nome, la Proclamazione tunisce tre idee diverse, ma stretta- mente legate tra di loro. Sarebbe stato moglio se si fossero fatti tre principi differenti, ma verranno esaminate uma ad una, LA NON DISCRIMINAZIONE Per definire la non discriminazione, si deve prima parlare di che cos’ la discriminazione. Liuso relativamente nuovo, di solito in negativo del termi- ne, si riferisce alla distinzione o alla segregazione che una persona fa per danneggiare altre persone, solo per- ché appartengono ad una determina- ta categoria. La non discriminazione tra gli uomini 8 il secondo concetto pid importante per la Croce Rossa dopo il principio di Umanita al quale @ strettamente lega- to. Il principio di Umanita trae spun- to dalle sofferenze umane. B infatti la sofferenza a ispirare l'azione caritate- vole e ne determina la sua forma. La richiesta della Croce Rossa non pud essere soggetta a limitazioni; si estende a tutte quelle creature che riconosciamo come nostri simili_ per via della natura comune che condivi- diamo con loro. Nella relazione con co- loro che hanno bisogno di assistenza, chiunque essi siano, la Croce Rossa avra una stessa prontezza nel presta- re servizio. Dopo la battaglia di Solferino, Henry Dunant fece un appello con una parti- colare caratteristica: prendetevi cura dei nemici feriti come se fossero amici. Da qui la Croce Rossa ha insistito sul- Yelemento imperativo dell'umanita. Se dovesse tradire questo ideale spari- rebbe. Questo 8 un aspetto di grande progres- s0 nel pensiero moderno. Oggi, come ha scritto Louis Pasteur, non chiediamo ad un uomo sofferente quale sia la sua nazione o religione, ma dicia- mo semplicemente che sta soffren- do, che 8 una persona come noi e che gli daremo sollievo. 18 In quali campi viene chiamaia la Croce Rossa per combattere la discri- minazione? In tutti i campi ad essa legati e innanzi tutto per quanto ri- guarda la sua azione materiale nel prendersi cura di qualeuno e nel daro sollievo. Quindi, e questa @ soprattut- to la missione del Comitato Inter- nazionale della Croce Rossa, quando ai richiede che le autorita si mettano accordo sullo stesso trattamento umano por tutte le vittime. Infine, ci si riferisce alle Societa Nazionali, come si spieghera in seguito eon rife- rimento al Principio di Unita, la pos- sibilita. di diventare membri deve essere data a tutti coloro che deside- rano diventarlo. In quest’ultimo caso si parla di un principio organico © non si @ pitt nella sfera degli obiettivi, ma in quella dei mezzi. Considerazioni filosofiche Quello che @ vero per gli oggetti @ anche vero per gli uomini: sono entrambi ugua~ lie diversi, a seconda dell’aspetto che si prende in considerazione, Nel campo dei diritti, si pud guardare Puomo in termi- ni di uguaglianza; nel campo del biso- gno e del’assistenza, in termini di dis- uguaglianza, Quando vi @ discriminazione, @ inne- gabilmente dovuta a motivi non legati al caso specifico che ci si trova davan- ti, poiché non & possibile vedere, in questo caso particolare, nessun ele- mento che non sia espressione della disuguaglianza tra gli uomini in un campo in cui Puguaglianza dovrehbe prevalere, EQUITA/PROPORZIONALITA I Prineipi di Umanité ¢ non diserimi- nazione richiedono che venga data un’assistenza completa ed immediata a tutti gli uomini. Purtroppo, nella vita di tutti i giorni le risorse sono generalmente insufficienti per allevia- re tutte le sofferenze insieme, Di con- seguenza ci deve essere una regola per poter scogliere la distribuzione. Tale regola dice: per sofferenze uguali vanno applicati trattamenti ugua- li, per sofferenze diverse Vassi- stenza verra data in proporzione al grado di sofferenza, prendendo in considerazione Purgenza dei vari casi. Per la Croce Rossa, esisto- no vere € proprie distinzioni obbliga- torie da dover fare, specialmente quel- le basate sul livello di bisogno. Llmparzialita & uno dei principi essen- riali dell'azione della Croce Rossa, anche se ¢’2 volute molto tempo per po- terei arrivare, Tuttavia, uno dei leader di una Socictd Nazionale aveva gid capito Pimportanza di questo punto nel 1946 quando scrisse: “Hsiste una sola regola per la Croce Rossa: i maggiore aiuto va al maggior bisogno”. (Six, John Kennedy, Vice Presidente esecutivo della Croce Rossa Britannica) Sarebbe un’ingiustizia offrire lo stesso tipo di assistenza a persone con bisogni di diversa importan- za, Ma questo si potrebbe considerare semplice buon senso. Ad esempio, dopo un pie-nic ei sono rimasti solo due pezzi di pane. Sulla strada del ritorno incontriamo due viaggiatori; uno di loro ha appena mangiato e non ha fame mentre Valtro non ha man- giato nulla in tutta la giornata. Cosa faremmo noi, daremmo un pezzo di pane a ciascun viandante? Ovvia- mente no, li daremmo entrambi a quello che sta a stomaco vuoto, quindi al viandante che sofire, IMPARZIALITA LiImparzialita, analizzata corretta- mente, si manifesta nell’applicare le regole stabilite e ritenute valide senza schierarsi per motivi di interesse né di simpatia, Per la Croce Rossa, queste regole sono, nello specifico, i tre prin- 19 cipi che abbiamo considerato in prece- denza (umanita, non diseriminazione ed equitivproporzionalita) che costi- tniscono i principi sostanziali, Con Vimparzialita si entra in una nuova serie di tre principi, nella qua- Je troviamo anche la Neutralita e VIn- dipendenza, che abbiamo definito principi derivati, quelli il eui fine & assicurare alla Croce Rossa la fiducia di tutti (elemento indispensabile per Vimparzialite). Non ci si trova pitt nella sfera degli obiettivi ma in quel la dei mezzi. oe La non diseriminazione @ il risultato dell’idea di uguaglianza tra gli uomi- ni, che a sua volta @ il risultato di al- cune considerazioni filosofiche sulla natura della specie umana, Questa viene presa in copsiderazione con l'og- getto dell'azione, ovvero gli uomini sofferenti, UZmparzialita invece 8 una qualita che devono avere gli agenti (1 volontari) la cui responsabilita @ quel- la di agire per il beneficio di coloro che stanno soffrendo. Se non rispettano Vimparzialita, violeranno la fiducia accordatagili. Altri potrebbero anche dire che il prin- cipio della non discriminazione po- trebbe non tenere in considerazione le distinzioni tra gli individui. 1 Prin- cipio dell’Iimparzialita mette da parte le distinzioni soggettive. Ad esempio, se un’organizzazione che fa della cariti nogasse Passistenza ad una specifica categoria di individui (per motivi di razza ad esempio) sta violando il principio della non diseri- minazione. DalPaltra parte se uno dei suoi rappresentanti discrimina una persona o qualcuno che non gli piace per difendere il suo amico, allora sta violando il Principio dell'/mparzialita. Lmparzialita presuppone che un ‘uomo a cui si richiede di agire abbia sun certo grado di liberta. Questa liber- 4a ha una duplice natura; ¢ una liber- ta che ha quando si trova di fronte ad un’altra persona o al mondo esterno, In quest/ultimo senso, la liberta si ri- ferisce all'indipendenza, della quale si parlera in seguito. La libortd interiore @ forse pid difficile da ottenere rispet- to alla liberta dalle influenze esterne, poiché le passioni, i complessi psichici ed i preconcetti influenzano il compor- tamento umano e, cosa ancora pid grave, soprattutto quando questo non se ne rende conto, NEUTRALITA Con lo seopo di conservare la fiducia di tutti, i] Movimento si astiene dal prendere parte nelle ostilita, ¢, in ogni tempo, nelle controversie di carattere politico, razziale, religioso ¢ idoologico. La parola “neutrale” deriva dal latino “neuter” che non significa nessuna delle due cose, In questo senso @ es- senzialmente un’idea negativa; 8 neu- trale colui che non prende parte ad un conflitto. La Newtraliti di per sé non ha aleun valore etico e pud essere valutata solo in relazione a particolari circostanze. Si incontra con un aspetto morale e pud raggiungere livelli di nobilta quando proviene da quella determina- zione forte che fa si che un‘istituzione possa rispettare i suoi principi fonda- mentali ed espletare la sua missione fedelmente, che & precisamente il caso della Croce Rossa. Generalmente Videa della Neutralita presuppone due elementi: un atteggia- mento di astensione e Vesistenza di persone o gruppi opposti. Nonostante la Newtralita definisca quale sia Pat- teggiamento della Croce Rossa nei confronti dei belligeranti ¢ delle ideo- logic, non determina mai il suo com- portamento nei confronti delle perso- ne che soffrono perehé, innanzi tutto, i feriti non combattono tra di loro e per- ché la caratieristica eseenziale della Groce Rossa @ di agiro © non di rima- nere passiva, 20 La Neutralita e Vmparzialita sono spesso state confuse perché entrambe implicano Pesistenza di gruppi o teo- rie opposti ¢ perché entrambe richie- dono un certo grado di riservatezza. Le due idee sono tuttavia molto diver- se, poiché ’'uomo neutrale si rifiu- ta di giudicare, mentre quello imparziale giudica una situazione in base a delle regole prestabilite. La Neutralita richiede un autocontrol- lo vero: @ infatti una specie di diseipli- na in cui ci si impone di frenare i hiso- gni impulsivi dei sentimenti. Un uomo che segue il suo arduo sentiero seapri- ra che @ difficile, in una controversia, affermare che una parte ha completa- mente ragione e l’altra completamen- te torto, Capira linutilita delle ragioni generalmente invocate per lanciare una Nazione in guerra contro un’al- tra. Nel suo caso potremmo dire che Ia neutralita sia un primo passo ver- so la pace. Mentre la Newiralita, come VImpar- zialita, viene spesso fraintesa ¢ sear- tata, questo accade perehé ci sono molte persone che vogliono essere giu- dice e parte giudicata, senza ricorrere ad un criterio universalmente valido. Ogni parte crede, piuttosto ingenua- mente, che la sua causa sia unica e che rifiutare di contribuire sia un’offe- sa alla verita e alla giustizia, Neutralité ideologica La Proclamazione specifica che la Croce Rossa “si astiene dal prendere parte a controverse di natura politica, razziale, religiosa o ideologica”. Que- sto 8 il secondo significato della Neu- tralitis, Il termine 8 usato per caratte- rizzare il riserbo che deve mantenere tutta la Croce Rossa nei confronti di altre dottrine (tranne la sua) e la distanza che mantiene rispetto a con- troversie ad essa esterne e che potreb- bero compromettere il suo carattere universale. La Croce Rossa risponde ai bisogni di tutti gli uomini e agisce rispettando dei principi che sono accettati in tutto il mondo. Facendo cid, forse senza nemmeno saperlo, si posiziona a capo della civilizzazione. La Neutralita della Croce Rossa & un segno della sua serenita, della fodelta al suo ideale, Qualsiasi ideologia alla quale la Croce Rossa possa aderire, avrebbe come unico effet- to quello di diminuire la sua liber- ta d’azione e ridurre la sua ogget- tivita. Questo tipo di Neutralité non & come quella. dei militari, nonostante gli assomigli molto nell’epoca delle “guer- re fredde”. Se, come @ stato detto, la guerra & solamente politica portata avanti con mezzi differenti, si potreb- be ribaltare tale affermazione e dire che la politica @ una guerra portata avanti con altri mezzi, La Neutralita si manifesta soprattut- to in relazione alla politica nazionale ed internazionale, e le istituzioni della Groce Rossa devono stare alla larga dalla politica cost come starebbero al- Ja larga dal veleno, poiché mette in pericolo la loro vita. La politicizzazio- ne & senza dubbio uno dei pericoli pit grandi che affronta lx Croce Rossa. INDIPENDENZA I. Movimento @ indipendente. Le Societa Nazionali, ausiliarie dei poteri pubblici nelle loro attivita umanitarie, @ sottomesse alle leggi dei rispettivi paesi, devono, cid nonostante, conser- vare un’autonomia che permetta loro di operare sempre in accordo con i principi del Movimento. IL principio generale dell’indipendenza La Proclamazione afferma in termini semplici e lapidari che la Croce Rossa @ indipendente. La Dichiarazione del- 24 le condizioni per il riconoscimento di nuove Societa Nazionali (Punto 10) si riferisee a indipendenza politica, religiosa ed economica. Le ragioni dell’indipendenza della Croce Rossa sono talmente ovvie che non vi ® bisogno di dilungarsi nella spiegazione. Per evitare di essere cid che non @ la Croce Rossa deve essere sovrana nelle sue decisioni, nei suo atti ed in eid che afferma: deve essere libera di mostrare la via per raggiun- gere Yumanita ¢ la giustizia, Non & pertanto ammissibile che alcun tipo di potere la faccia deviare dalle linee guida stabilitegli dai suoi ideali. Ulndipendenza ® anche una garanzia della Neutralita: della Croce Rossa. Essa_permette ad ogni SocietA Na- zionale di lavorare con una comunio- ne di spirito con le altre Societé con- sorelle. E inoltre essenziale, come detto in precedenza, che la Croce Ros- sa abbia la fidueia di tutti. Deve esse- re in grado di ritmire tutte le persone di buona volonta senza escludere par- ticolari gruppi. Lindipendenza quin- di, nonostante sia un principio deri- vato, ® essenziale all’azione della Groce Rossa. Sid notato che la Neutralita richiede alle Istituzioni della Croce Rossa di astenersi da qualsiasi coinvolgimento di politica interna od estera, Allo stes- 80 modo, per preservare la loro indi- pendenza, @ vitale per le Istituzioni escludere fortemente qualsiasi intru- sione dei politici nella loro sfera d’a- ione. La Croce Rossa deve anche resistere a pressioni di carattere sociale 0 econo- mico. Non pud permettere che un gruppo di persone 0 lopinione pubbli- ca la distolgano dal percorso che & stato definito dai suoi obiettivi. Allo stesso modo, non pud tollerare qual- siasi tipo di interferenza dovuta a prestioni economiche, 0 da qualsiasi divergenza dal suo cammino che la poterebbero costringere, anche indi- rettamente, tramite il dare o il mante- nere denaro. Il fatto che il lavoro della Croce Rossa dipenda soprattutto dalle donazioni rende difficile la sua condi- zione, ma non si possono ammettere compromessi. Se alla Groce Rossa mancasse il pote- re materiale sarebbe da questa stessa debolezza che deriverebbe la sua vera forza. Gli Stati possono stare certi che in un mondo dominato dalfinteresse personale vi & almeno un’istituzione che sfugge a questa regola predomi- nante. Dove predominano Popportuni- smo e il compromesso, la Croce Rossa agisce senza ulteriori motivi e non la- seia ¢pazio ai raggiri. In un mondo se- gnato dallodio, 1a Croce Rossa si oceu- pa solamente della fratellanza tra gli uomini, Infine, e per le stesse ragioni, la Cro- ce Rossa non pud associarsi con qual- siasi altra istituzione che non abbia ‘un agsoluto rispetto per la sua mora- le ed indipendenza materiale, poiché qualsiasi deviazione da questo corso avrebbe delle conseguenze fatali, Se Ia Croce Rossa coopera con altre or- ganizzazioni umanitarie, lo fa solo a condizione che queste istituzioni ri- spettino pienamente i Principi della Croce Rossa. STATO AUSILIARIO Anche ge lo gtato ausiliario della Cro- ce Rossa @ menzionato nella Procla- mazione solo in maniera fortuita, dicendo che le Societa sono ausiliarie del Governo per i servizi umanitari e sono soggeite alle leggi dei loro rispet- ivi Paesi, e sotto un titolo che non usa la parola “ausiliario”, lo stato ausilia~ rio, tuttavia, costituisee uno dei prin- cipi fondamentali della Croce Rossa. Per via di questo la Croce Rossa é allo stesso tempo un‘istituzione privata ed un ente pubblico. La natura stessa delle Societa Nazionali di Croce Rossa implica che ci sia una cooperazione 2 con le autorita, un legame con lo Stato. Inoltre, come sottolinea 1a Proclamazione, queste societa sono soggette alle leggi dei loro Pasi: non potrebbe essere altrimenti. Per diventare un membro della Croce Rossa Internazionale, una Societ Na- zionale deve essere stata riconosciuta dal Governo del suo Stato come ausi- liaria dei servizi mediei militari, B anche per via del suo ruolo da ausilia- rio che le Societa Nazionali della Cro- ce Rossa acquisiscono uno status sotto le vigenti leggi umanitarie, godendo della protezione delle Convenzioni di Gineyra © acquisendo il diritto di esporre il simbolo della Croco Rossa, Viene specificato che il personale delle Societa di Croce Rossa é paragonato al personale militare medico se esercita le stesse funzioni e se @ soggetto alle leggi militari. In tutti questi compiti, Je Societa sono ausiliarie alle autoritd pubbliche, sia che abbiano ricevuto un mandato spe- cifico 0 an monopolio da parte dello Stato sia che agiseano in maniera pri- vata, sgravando le agenzie pubbliche di doveri che avrebbero dovuto svolge- re in seguito, Poasiamo quindi vedere che, nello svolgere le loro funzioni pitt importan- ti, le Societa di Croce Rossa danno il loro aiuto umanitario a corpi ufficiali, ottenendo in genere pid risorse delle societa, lavorando verso scopi parago- nabili in un dato settore, La sua funzione ausiliaria 8 una delle caratteristiche speciali della Croco Rossa che la distingue da altre istitu- zioni di carita, Indipendenza dalle autorita pubbliche Lindipendenza delle Societa di Croce Rogsa nelle loro relazioni con le auto- rita pubbliche deve essere adeguata. Quando si pud dire che questo @ il caso e come si pud decidere ’autonomia che devono avere? La Proclamazione fornisce la risposta ed una soluzione soddisfacente: quando una Societa ha Vautonomia che le serve per poter agire in accordo con i Principi della Groce Rossa. Se si verifica questa con- dizione, la Societd sara libera nelle sue decisioni e rimarra fedele a se stessa, Fara si che la voce delumani- tA si possa sentire, agira in manicra disintercssata ¢ imparziale, sar& aper- taa tuttie al servizio di tutti. Sara un vero componente della Croce Rossa Internazionale e sara guidata da mo- delli universali. Consideriamo ora influenza che hanno le autoritd pubbliche sulla Croce Rossa, poiché questo 8 oggi un problema urgente. Innanzitutto si pud notare che i Governi che riconoscono le Societa Nazionali di Croce Rossa ed i loro rappresentanti allinterno del proprio Paese partecipano su una base di uguaglianza con i delegati delle stesso societai alle Conferenze Inter- nazionali della Croce Rossa, un fat che costituisce uno degli aspetti pid importanti della nostra istituzione. Si deve anche notare che i Governi non hanno fatto un uso abusive del loro potere di voto. Inoltre, come 2 gia stato evidenziato, il personale delle Societa Nazionali assiste i servizi militari me- dici ed @ anche, fino ad un certo punto, integrata con loro, diventando quindi soggetta alle leggi ¢ alle regole militari. Le Societa Nazionali svolgono anche altre funzioni di servizio pubblico. Per questo motivo gli Stati garantiscono loro dei sussidi ed altri benefici, come Yesenzione dalle tasse, dalla dogana e dai pagamento dei bolli postali, alcuni diritti esclusivi, ece. La relazione ausi- liaria richiede e rende legittima avere dei rapporti ravvicinati con i servizi pubblici, che 8 generalmente un gran- de beneficio per il lavoro svolto. Ma, poiché 6 raro ricevere un favore senza doverlo pagare, e poiché non si fa a niente per niente, piti sono autorita, pid saranno inclini ad affer- mare di avere il diritto di controllare quanto svolto. Ad ogni modo, la maniera migliore per assicurare Pautonomia della Societa & di avere una struttura democrati- ca cla liberta nel reclutamento. Ci si dovrebbe ricordare che tale struttu- ra democratica é richiesta dalla Croce Rossa Internazionale, Da parte sua, alla Societa Nazionale, prima di accettare un compito specifi- co, verra detto di esaminare attenta- menie le condizioni con le quali deve operare, in modo da essere sicura che potra accattare Vincarico senza met- tere a rischio lapplicazione dei prin- cipi. Ad esempio, ogni volta che i ser- viai di assistenza sociale in questione sono troppo legati alla politica, sareb- be bene che Ia Societa ne restasse alla larga, VOLONTARIATO. B un movimento di soccorso volontario e di carattere disinteressato. La parola “volontario” ai riferisee a qualeuno che lavora di sua spontanea volonta, senza costrizioni esterne, e non necessariamente ad una persona che non viene pagata. In un esercito, i voloniari sono coloro che hanno scelto di fare il servizio militare, al contrario di coloro che sono stati obbligati a farlo dalla legge, 0 coloro che si offro- no, senza costrizione alcuna, di pren- der parte ad una missione particolar- mente difficile. Nel mondo della Croce Rossa, il con- cetto di volontario implica che una persona presti servizio non perché sia stata costretta, ma perché ha libera- mente deciso di prendersi un impe- gno. Tuttavia, e questo aspetto lo si pud paragonare al servizio militare, il prestare un’opera volontaria potrebbe prendere la forma di un impegno che comporta degli obblighi dai quali il yolontario non si pud sentir libero una volta entrato: non & pid libero di poter rifiutare 0 cambiare le condizioni a suo piacimento, potremmo dire che @ obbligato a rispettare Pimpegno preso. Quindi il coneetto di servizio volonta- io ® pidt vasto del concetto di “carattie- ze benevolo” (dal francese). Alcune Societ& Nazionali tuttavia deserivono come “volontarie” le numerose persone che, in tempo di pace, prestano il loro servizio senza percepire uno stipen- Gio, In questi casi “volontario” e “bene- volo” assumono quasi lo stesso signifi- cato, In seguito si parlora di volontarismo, carita, disinteresse ¢ dello spirito del servizio, Servizio volontario Con questa dicitura si entra nella sfera dei principi organici, ovvero i modelli che regolano la forma e Pazio- ne delVistituzione, La Croce Rossa § un'istituzione che fornisce assistenza volontaria. Alla sua nascita venne creata sulla base del volontarismo, A Solferino Henry Dunant, colpito dai grande numero di feriti lasciati senza cure a causa della mancanza di dottori, cered di avere un aiuto da parte dei residenti ¢ dei turisti della vicina Castiglione. Ci @ tiuscito ed erano le persone della re- gione che, mentre si prendevano cura delle vittime di entrambi i campi, pronunciarono le parole Tutti fratel- li! Dunant estese questo grido in tutto il mondo che é stato e sara anco- ra ripetuto da tutti i popoli, senza tener conto delle barriere e oltrepas- sando Yodio. Cirea un secolo dopo, quando venne Janciata la bomba atomica su Hiro- shima, uecidendo molti dei dottori delle infermiere della citta, all'esplo- sione segui quasi subito Parrivo di centinaia di ragazze, tra i 14 e i 16 anni, tutte volontarie della Croce Rossa Giapponese, Furono loro le pri- me a dover affrontare le conseguenze di uno dei pit grandi disastri della storia. Sin dal¥inizio, il lavoro della Croce Rossa é stato visto come un contributo di carita privata per alleviare i mali che assediano Puomo, con la guerra al primo posto. 1 fondatori contavano sullassistenza disinteressata © sulla cooperazione spontanea. Il progetto non sembrava impossibile a parte il radunare tante persone di buona vo- lonta. Henry Dunant stesso sottolined nel suo libro Memorie di Solferino, nel 1862, “per questo tipo di lavoro, non vogliamo aiuto che debba essere pagato”. ‘elemento eccezionale che distingue un mercenario da un lavoratore di Croce Rossa é che il primo lavora in funzione del ricavo che potra ottenere, menire il secondo guarda prima a cosa deve essere fatto, Questa caratteristi- ca da sola dovrebbe far meritare, per esempio, al personale infermieristico della Croce Rossa un certo livello di rispetto e di stima, Hanno il diritto di ayere tale rispetto perché non lavora- no semplicemente per guadagnarsi da vivere, ma si sono principalmente dedicati ad una chiamata altruistica che potrebbe comportare aleuni sacri- fici, Tuttavia siamo costretti a ricono- scere che in alcuni Paesi le persone si rifiutano ancora di dare questa eonsi- derazione legittima ai membri delle professioni infermieristiche, trattan- doli invece come persone inferiori. La professione dell'infermiere @ tuttavia una delle pid nobili e la stima che si merita dovrebbe esserle accordata a livello mondiale. Il carattere volontario della Croce Rossa é direttamente legato al princi- pio dell’'Umanita, poiché @ di fatto un modo di mettere in atto quel principio. Per la Croce Rossa essere in gra- do svolgere il proprio lavoro, che deve ispirare un senso di dedi: ne ed essere una sorta di appello alla parte migliore delle persone, vuole dire avere numerosi uomini e donne che possiedono un forte spirito di servizio. La carita ¢ il sacrificio sono inseparabili. E grazie allo spirito di assistenza spontanea ed individuale che la Croce Rossa deve il suo essere uristituzione privata che aia allo atesso tempo capa ce di integrare gli sforzi delle autorita pubbliche. Gli Stati, che sono general- mente dei “mostri freddi” come soste- neva Nietzsche, per quanto possano essere ben organizzati, non possono occuparsi di tutte le disgrazie, Solo le persone fatte di carne od oss posse: gono la sensibilita ¢ il calore umano. piuttosto vero che gli agenti dello Stato, responsabili delle attivita per il benessere sociale, potrebbero essere delle persone umane, e spesso lo sono, ma sono intrappolati dalle leggi, rego- lamenti, istruzioni ¢ dalla routine bu- rocratica, Loro agiscono perché obbli- gati dalla loro professione, mentre un volontario 8 spinto dal suo desiderio di ajutare ¢ dai guoi sentimenti di sim- patia, Quindi la Croce Rossa fornisce il fermento della earita individuale e sorve come punto di aggregazione per gli impulsi di generosit delle persone che, si spera, si facciano avanti e agi- scano con il tatto e la cordialita neces- sari in alcuni casi delicati. Riguardo alla sua organizzazione interna, la Croce Roses @ minacciata da due pericoli opposti e rimarra per sempre tra di loro: il burocratismo e il dilettantismo. Deve proteggersi da entrambi. Parliamo prima del burocratiamo. Quasi tutte le istituzioni oggi giorno tendono ad essere oltremodo organiz~ zate, Invece si dovrebbe fare in modo che Tattivismo e il perfezionismo non facciano perdere il vero messaggio. Paradossalmente @ positivo che la 25 Croce Rossa non abbia in mezzo trop- pe risorse, altrimenti rischierebbe di perdere la sua anima. La Croce Rossa non verra giudieata dalla grandezza dei suoi edifici o dal numero dei mezzi che possiede, ma dal fervore dei suoi ideali, Nella Croce Rossa ¢’é sempre un certo grado di improvvisazione le- gato agli eventi che richiedono il suo intervento. Se dovesse perdere il suo contatto diretto con lumanita e la sofferenza, se dovesse dimenticarsi del suo carat- tore volontario, Tistituzione sarebbe priva della sua linfa, ben presto ap- passirebbe por poi morire. La macchi- na costruita in uno spirito burocratico, per quanto possa star bene d’olio, di- venterebbe la fine di se stessa, lavore- rebbe senza un carico, 0 potrebhe esse- re scambiata per un gigante senz’oc- chi. Prondiamo invece in considerazio- ne la leggenda del gigante Anteo, che otteneva una forza sempre maggiore ogni volta che veniva buttato a terra, ovvero ogni volta che tornava da sua madre, la Terra. Speriamo sempre che le nostro istituzioni, in qualche modo, diventino sempre pitt forti nel ritorna- re alla sorgente dalla quale sono nate. Laltro pericolo che affrontiamo @ il dilettantismo, una malattia che colpi- sce molte organizzazioni di volonta- riato, Nel loro report Donald Tansley ¢ Pierre Dorolle considerati parallela- mente come i due orientamenti princi- pali che sono presenti nel campo del- Vassistenza e della salute, vedendo nella forzatura tra loro un problema fondamentale, La maggior parte delle Societa Nazionali seguono ancora il concetto storico e tradizionale di “eari- ta”, ovvero di sollievo individuale dato sporadicamente e su una piccola sca- la. Senza criticare lazione in se stes- sa, ma il modo in cui veniva svolta, gli autori enfatizzavano che Vapproccio dei veechi vestiti della Croce Rossa dei bei veechi tempi continuava a far per- sistere la parte buia della carita, sognata dalla dipendenza di colui che la riceve, che deve sempre appellarsi alla generosita del donatore e ripetu- tamente esprimere la sua gratitudine. In opposizione a questo schema, altre Societa hanno adottato una politica di assistenza su larga scala, amministra- ta sistematicamente ¢ che tende al mi- glioramento della salute e della sieu- rezza sociale all'interno di un piano generale. In questo mode vengono rag- giunte molte pid persone e vi @ un rispetto maggiore per Vindividuo, poi- ché Tassistenza gli sembra qualcosa che gli spetta, come un diritto, Anoi non sembra che i due approcei si eseludano a vieenda. Non possono for- se coesistere e compensarsi l'un Paltro per le esigenze ¢ condizioni locali? Lintervento individuale @ essenziale quando un disastro distrugge Vinfra- strutiura, Inoltre stimola uno sfogo di servizio spontaneo e apre le porte alla buona volonta. I di importanza vitale per la Croce Rossa mantenere questo spirito creativo di iniziativa al posto di un professionismo rigido e invasivo. I1dilettantismo produce poi altri mali. Usando il carattere volontario di lavo- ro filantropico come pretesto, vi & trop- po spesso una tolleranza per la man- canza di disciplina e per delle respon- sabilit& non ben definite, per eonfon- dere l'idea e il realizzarsi di un'attivi- ta. I] risultato che ne consegue é una maneanza di autorevolezza ed una dispersione delle responsabilita. Inoltre, alcune persone, convinte che il oro lavoro non retribuito concederd la gratitudine eterna, pensano di poter agire come yogliono; evolgono solamente il lavoro che gli piace, rimanendo al di fuori della struttura amministrativa e costruendosi dei piccoli imperi nella loro sfera di atti- vita. In sostanza, loro disorganizzano Fintera struttura e ereano confusione. Si capisce chiaramente che la Societa, in tempo di guerra, “pagava” meneil- mente con una piecola moneta tutti i 26 suoi lavorateri volontari, in modo tale che essi seguissero la stessa regola degli altri. Fortunatamente esistono anche dei veri volontari la cui dedizione & accompagnata dalla modestia. Lavorano tanto quanto gli altri, sono disposti a lavorare sotto Pautorité di persone pit giovani ¢ non ricordano mai agli altri di essere dei volontari. In altre pa- role sono loro che contribuiscono a spargere il vero spivito della Croce Rossa. Servizio non retribuito Nel prendersi un incarico, la Croce Rossa deve anche poter contare sulle donazioni volontarie, non solo in. ter mini di soldi, ma anche in termini di forza lavoro. Deve quindi richiedere aiuto di lavoratori non pagati. Esistono due modi per donare: si pos- sono donare oggetti materiali o soldi, oppure si pud donare il proprio tempo. Non esiste pid una distinzione tra classi sociali perché coloro che hanno pochi averi hanno lo stesso di- ritto di quelli che ne hanno molti e ri- sultano spesso essere pid generosi di questi ultimi. Poiché molte persone non possono lavorare per niente e poiché la Croce Rossa ha bisogno di lavoratori specia- lizzati e di professionisti, alcune volte con qualifiche molto alte, una parte del personale deve essere stipendiato. Come @ stato detto prima, il lavoro mantiene il suo carattere volontario nonostante venga retribuito, Il lavoro non perde la sua dignitd perché da a chi lo svolge un mezzo di sostenta- mento. La status delle persone che lavorano per Fistituzione non @ deter- minato dal fatto che loro percepiscano © meno uno stipendio, Pertanto non esistono categorie superiori e inforio- ri, La cosa importante @ che il lavoro svolto per la Croce Rossa sia volonta- rio. Che venga pagato 0 meno & un fatto di secondaria importanza. La coneezione del servizio volontario nella Croce Rossa @ nate con il movi- mento stesso, pit di un secolo fa. I primi volontari che prestavano soccor- so costituirono la hase di questa nuo- ya istituzione, A quell’epoca veniva syolto solo il lavoro durante le guerre ¢ la struttura delle Societa di Croce Rossa era modellata su quella delle forze armato, I “gruppi senza armi” dei lavoratori che prestavano soccorso si esponevano ai rischi della guerra e ai disagi della vita militare. La parola “golontario” in quei giorni aveva pieno significato, Oggi giorno il problema & differente, perché le Societa Nazionali hanno un ampio numero di attivita in tempo di pace, Molte di queste societd hanno un, deneficio dall’ampio numero di lavora- tori volontazi, per la gran parte donne agiate, che impegnano un paio di ore a settimana per attivita di benessere sociale, aiutando gli anziani, visitando i pazienti che si trovano in ospedale, prendendosi cura dei bambini, leggen- do ai ciechi, eee. Ci sono anche molti volontari che vengono opportunamen- te formati per poter rispondere in caso di approceio all’indigente o di malat- tia, Tra questi vi sono molti operai. Altri rendono disponibile Ja loro auto- mobile per il trasporto delle persone diversamente abili. Ci sono persone che donano il sangue, che fanno attivi- ta di fund-raising e molti altri ancora. Tl lavoro volontario non appartiene solo al passato, ma mostra una nuova forea e popolaritd ogni giorno. Queste persone ausiliarie non percepi- scono stipendio, Tuttavia aleune volte il tempo che dedicano all'assistenza & tolto alle loro ore di lavoro, oppure gli potrebbe venire offerte un pasto, oppure un rimborso per le spese di viaggio, senza che nessuna di queste cose alteri il loro stato di volontari. 2 Alcune volte potrebbero indossare un emblema speciale. E quindi compito di ogni Societa sta- bilire le proprie regole. Potrebbe sem- brare opportuno limitare il termine “volontario” o “lavoratori volontari” a persone che offrono il loro lavoro gra- tuitamente o per una cifra esigua, sia in maniera permanente che tempora- nea, Loro hanno il diritio di indossare il distintivo della SocietA o un simbolo speciale, Si deve sottolineare ancora una volta che non @ abbastanza essere devoti e gentili per essere dei volonta- ri utili, perché per molti compiti c’® bisogno di avere una formazione ade- guata. Questo potrebbe richiedere de- gli sforzi che il vero volontario ac- cottera. Tuttavia la cosa pitt importante da ri- cordare @ che coloro che servono la Groce Rossa, sia che essi vengano pa- gati o meno, dovrebbero creare una comunita fraterna di persone che lavorano consapevoli di raggiungere un pit alto obiettivo comune in cui tutti, mantenendo ciascuno la propria individualita, servono liberamente la stessa causa e, senza tener conto del- Pordine gerarchico necessario ad ogni associazione, guardano anche coloro che eseguono gli ordini come colleghi. (Max Huer- au service du CICR). Con queste condizioni nasce un spirito di gruppo che rende possibile lavorare fianco a fianco con gioia ed entusia- smo reciproco. LO SPIRITO DEL SERVIZIO Dobbiamo sapere per quale motivo serviamo. La Croce Rossa richiede de- dizione. Se i suoi lavoratori non sono ispirati da un fuoco interno, se non sanno perché hanno scelto di servire la Croce Rossa, sarebbe meglio che si dedicassero agli affari, soprattutto se sono alla ricerea di benessere e fama. Servire la Croce Rossa @ in qualche modo simile a prendere i voti (Jacques Cheneviére, 1946). B necessario ripe- tere questo concetto nei momenti in cui troppe persone, cal pretesto di ser- vire la Croce Rossa, eereano in realta di usarla per i propri interessi, Tut- tavia, qualeuno potrebbe chiedere, co- me ha fatto Sofocle, chi non aiuta se stesso facendo del bene? Una per- sona che é veramente mossa dallo spi- rito di servizio sara felice di rendere gli altri felici. Non dovrebbe aspettar- si gratitudine, altrimenti rimarra de- luso. Tuttavia, come ha detto anche Lossier, esistono ricompense impreve- dibili per i gesti di amore e, come sot- tolineava, il servizio permette alle persone di liberarsi ¢ di esprimersi. E una forma di comunicazione, di seam- bio. Tutti hanno bisogno di partecipa- re in qualeosa che li trascende e dare qualcosa della sua grandezza. Questa relazione tra coloro che danno © coloro che ricevono ha vissuto molti cambiamenti. Il dono, come simbolo di superiorita © orgoglio da parte del datore e di inferiorita o umniliazione da parte di chi lo riceve @ un’idea sorpas- sata. Oggi capiamo pil semplicemente che il benefaitore e il beneficiario stanno sullo stesso livello quando si tendono le mani Pun Paltro, In questo campo dobbiamo imparare molto dalle persone del Terzo Mondo il cui senso di solidarieta naturale esiste nella maniera pitt pura. In questi Paesi le disgrazie, la poverté ¢ la sofferenza non umiliano P'uomo, UNITA In ogni Paese pud esistere solo una Societa di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, che deve essere accessibile a tutti ed estendere la sua azione uma- nitaria a tutto il territorio. Per motivi pratici, che sono tuttavia obbligatori, la Societa di Croce Rossa deve essere una ed una sola nel terri- torio di ogni Nazione, poiché questo & 28 essenziale per Vefficacia del suo lavo- ro. Possiamo ben immaginare la con- fusione ehe si creerebbe in un Paese in cui varie associazioni, tutti con gli stessi principi, dovessero affermare di svolgere gli stessi compiti individual mente. LumitA della leadership & essenziale per lo stesso motivo. Se @ necessario che la Croce Rossa sia unica nel suo genere, @ anche necessario che essa prenda gli ordini da un unico comitato centrale, cosi come le forze armate prendono gli ordini da un solo genera- le. E essenziale che essa concentri le sue energie e risorse nelle stesse mani per garantire un coordinamento ar- monioso, Questo requikito si pud ap- plicare ad ogni livello della struttura gerarchica. MOLTEPLICITA La Proclamazione specifica che ogni Societa Nazionale deve essere aperta a tutti, ovvero, come @ spiegato pitt dettagliatamente nelle Condizioni per il rieonoseimento, non neghera la condizione di membro a nessuno dei suoi connazionali, chiunque essi siano, per motivi di razza, genere, classe sociale, religione, o opinioni politiche. Il principio della molteplicita non significa che la Croce Rossa deve ac~ cettare tutti i cittadini del suo Paese senza eccezione. Al contrario, ha il diritto di escludere delle persone per motivi di carattere morale ¢ anche di abilita. Le posizioni che comportano certe responsabilita © richiedono un sapere di pid alto livello, medico ad esempio, non possono essere date a degli incompetenti. II diritto di elimi- nate persone sgradite & ovviamente meno importante quando @ semplice- mente una questione di essere mem- bri, almeno in quelle societa in eui lo stato di membro si ottiene semplice- mente pagando il dovuto. Quello che invece vuol dire i principio @ che non si pud decidere di non dare lo stato di membro per motivi discrimina- tori basati su considerazioni estranee alfistituzione, allefficienza del lavoro o su una eventuale cattiva reputazione. La molteplicita previene il settarismo ¢ lo spirito di partigianeria perché permette a tutti gli elementi sociali, politici e religiosi di essere rappresen- tati, Fornisce una garanzia di fiducia nella Societa, sia dentro che fuori il suo Paese ed 0 il miglior antidoto con- fro il favoritismo. Per riuscire, la Croce Rossa deve esse- re ur’organizzazione popolare. E importante che essa abbia un'ampia base da cui partire per avere pid per- sone che sposino la sua causa, perché Tuniono fa la forza. 1 suoi leader de- vono provenire da ogni parte, Le precedenti considerazioni sono par- ticolarmente importanti per quei Pac- si che hanno una grande popolazione indigena che vive accanto ad una popolazione pid sviluppata di immi- granti. E indispensabile per gli autoc- toni essere progressivamente associa~ fi con il lavoro della Croce Rossa e avere accesso alle posizioni di leader- ship. In questo modo, la Croce Rossa sara capace di raggiungere gli angoli pid remoti del Paese e di aumentare la comprensione dei suoi principi. 5 an- che necessario per le persone essere in grado di portare avanti il lavoro gia iniziato, dopo aver raggiunto la loro indipendenza ed avere solo loro stessi su cui poter contare. Aleune esperien- ze recenti, acquisite durante il corso della “decolonizzazione”, potrebbero risultare istruttive. 1 Tansley Report afferma che la Croce Rossa non ingloba sufficientemen- te i bisogni della comunita, spe- cialmente nelle arce rurali. In molti Paesi, i volontari vengono dalle citta e si trovano ad affrontare la tradiziona- le sfiducia che hanno i contadini nei confronti degli uomini della citta. E 29 per questo motivo che il Dottor Pierre Dorolle ha affermato che la sua spe- ranga quella di vedere una “Crace Rossa sealza”, fatta di persone del villaggio che ne assicurerebbero la presenza ovunque, GENERALITA DELL'AZIONE 1 termini usati nelle Condizioni per il Riconoscimento sono pitt procisi, & recitano al paragrafo 7 che la Societ estendera la sua attivita allintero Paeso e alle regioni sotto il suo controllo. Poiché pud esistere una ed una sola Societi Nazionale di Croce Rossa in un Paose, @ scontato dire che tale Societa deve inglobare nella sua sfera di attivita l'intero territorio dello Sta- to, evitando cosi che si creino dei vuoti nel suo lavoro umanitario. Tuttavia il Tansley Report ha sottolineato che questa condizione @ lontana dall’esse- re raggiunta, Luniversalitd della quale abbiamo gia parlato, trasferita dalla sfera interna- zionale a quella nazionale, prende la forma di generalita dazione. Questo & un universalismo limitato geografica- mente, un universalismo proporziona- ta ad ogni Societa Nazionale ma iden- tico per quanto riguarda cid che ispira Vistituzione globale. Questo _universalismo chiede alla Societa Nazionale di prendersi tutte le attivita che appartengono tradizional- mente al suo dominio e che non ven- gono svalte da altre istituzioni. In que- sto modo, la combinazione di queste regole permetie alla Croce Rossa di essere presente ovungue e di cercare di fare in modo che nessuna sofferen- za rimarra senza assistenza all'inter- no della giurisdizione della Societa. Per coprire Vintera comunita naziona- le, il sistema pid diffuso e senza dub- bio migliore @ quello della decentraliz- zazione territariale, Delle sezioni loca- li vengono istituite all’interno dei cen- tri provineiali e in tutte le pitt grandi citt&, Delle sezioni pitt piecole in loca- lita. secondarie, quartieri urbani, o anche quartieri di appartamenti se & ritenuto necessario, come aggiunta a queste sezioni. In questo modo, passo dopo passo, la Croce Rossa pub “infil- trarsi” tra la popolazione, raggiungen- done tutte le parti, alfinterno della quale pud svolgere 1a sua missione godere della cooperazione di cui ha Disogno. UNIVERSALITA IL Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, al- Tinterno del quale tutte le Societa hanno gli stessi diritti e il dovere di ajutarsi reciprocamente, ¢ universale. La Croce Rossa ha una vocazione uni- versale. Questo significa che deve estendersi a tutti gli uomini in tutti i Paesi, Per raggiungere Puniversalita, la Cro- ce Rossa ha la possibilitA di seegliere due strade da seguire: quella del fede- ralismo o quella dellunita, La natura disomogenea del mondo, con le sue innumerevoli sfaeceitature, é un osta- colo all'unita. Quindi il lavoro assume Ja forma delle numerose nazionalita differenti, cristallizzata dagli elemen- ti quali la sovranita, la cultura, la forma di governo ¢ le caratteristiche dei popoli. Su una base nazionale la Croce Rossa procede, passo dopo pas- so, a sviluppare le sue strutture. Sin dallinizio le Societ& Nazionali sono state create come istituzioni indipen- denti e auto-governate. L/autorita de- gli organismi della Croce Rossa In- ternazionale proviene principalmente da un fattore morale. Lindipendenza reciproca ® un’altra caratteristica unica del movimento. Lunica regola di cui ci si deve sempre ricordare @ di pensare agli interessi della persona che ha bisogno di assi-

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