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Lezione 1-2-3 Appunti
Lezione 1-2-3 Appunti
Nei testi di poetica e retorica, dove lui teorizza le arti, riprende questa gerarchia per
creare anche una sorta di gerarchia tra le arti. Le arti che non creano, quindi di cui
facciamo esperienza tramite la vista e l’udito, vengono considerate la grande arte,
mentre le arti secondarie sono quelle legate più alla manualità. Questo perché la
realizza tramite i sensi. Troviamo poi Vincent di Beuvais, che distribuisce i sensi tra
anima e corpo. Alcuni sensi, quelli che meno inducono al peccato, sono quelli
dell’anima (vista e udito), mentre i sensi diretti, essendo quelli peccatori, erano sensi
che venivano legati al corpo. Un altro grande teologo è stato Tommaso D’Aquino, a
cui si attribuisce la frase “nella mente non c’è nulla che prima non sia stato nei
sensi”. Ciò non significa che la mente sia una tabula rasa, ma che i sensi abbiano un
ruolo fondamentale nella conoscenza del mondo. Un autore poco noto in Italia ma
molto noto in Francia è stato Bartolomeo del Bene, che ha scritto Civitas veri sive
morum, un poema in latino, dove utilizza un codice simbolico molto diffuso
all’epoca, ovvero quello di pensare ai sensi come delle porte, rappresentati quindi
anche in modo fisico. Rivedremo questo codice simbolico anche in Spencer, che dice
che l’anima è una cittadella assediata da cinque porte (sensi), dalle quale entrano
armate mostruose, ovvero le cose che tentano di penetrare all’interno dei sensi. Il
termine “Rinascimento” è un termine che non possiamo applicare come vogliamo,
ma dobbiamo sapere di cosa stiamo parlando. Fu utilizzato per la prima volta da
Giorgio Vasari, un intellettuale, che scrive un testo molto influente ovvero Le vite de’
più eccellenti pittori, scultori e architettori. Chiama quindi il periodo che si sviluppa
intorno a Giotto e Cimabue “rinascimento” appunto perché la considerava una
rinascita dell’arte, che arriverà fino a Michelangelo. Vasari si sta riferendo
ovviamente all’arte italiana, diversa dall’arte degli altri paesi, che viene poi applicato
ad un contesto storico dell’800 da Jules Michelet, con il suo Histoire de France, con il
termine “Renaissance”. Pochi anni dopo, Jacob Burckhardt scrive The Civilisation of
the Renaissance in Italy, incentrata appunto su quel periodo. Abbiamo poi Huizinga,
olandese, che scrive The Autumn of the middle ages, un testo polemico che si
contrappone a questa sorta di idolatria del Rinascimento. Lui vede infatti la caduta
del Medioevo come una caduta, chiamando il periodo del ‘400 il periodo del tardo
gotico. Il Rinascimento quindi in Italia finisce nel ‘600. Le categorie storiografiche,
nate nella critica letteraria inglese, sono:
• Early modern (1400/1500-1800, 1453/1492-1789)
• (Late) Modern (1789-1945)
• Contemporary (1945-present)
CRONOLOGIA DELLA STORIA DELL’INGHILTERRA
• War of the Roses (1453-1486/7) = contrappone due casate (York vs Lancaster), con
la casata Tudor che alla fine prevale. È una guerra per il potere, di dinastia. Con la
battaglia di Boston fields, quella rappresentata da Shakespeare, trionferà poi Enrico
VII Tudor, che darà inizio alla dinastia Tudor, che arriverà fino a Elisabetta I. Non è
un caso quindi che il Riccardo III di Shakespeare sia passato alla storia come esempio
del re malvagio.
• Sale nel 1491 Enrico VIII, quando c’era lo scisma tra la chiesa protestante e quella
cattolica. Viene ancora chiamato difensore della fede, quindi della chiesa cattolica,
poi a causa del suo matrimonio si stacca dalla chiesa cattolica, di cui non viene più
riconosciuta l’autorità in Inghilterra, e cominciano le riforme. Con l’Atto di
Supremazia, nel 1534, si dichiara quindi re della chiesa anglicana.
• Edoardo VI cerca poi, dopo di lui, di promulgare un libro (Book of Common
Prayers) con tutte le preghiere canoniche da recitare, che sarà molto influente.
• Maria I, appena salita al trono, vede il credo protestante formato da poco, che si
opponeva al cattolicesimo. Maria era cattolica, sposata con Filippo di Spagna,
l’arcinemico dell’Inghilterra. A lei verrà dato il soprannome di “La Sanguinaria” a
causa delle opere di persecuzione contro i protestanti.
• Elisabetta I. Con lei si chiude la dinastia Tudor e si apre l’era elisabettiana, dove
l’Inghilterra acquista la centralità sullo scenario politico europeo e mondiale.
L’esecuzione di Maria Tudor e La sconfitta dell’Armada spagnola sono due eventi
importanti in questo periodo. I cattolici in Inghilterra attentavano alla vita della
regina, perché descritta come una donna di facili costumi, affronto molto grande alla
Chiesa cattolica, per questo venne organizzata sta armada che voleva farla fuori ma
alla fine non ci so riusciti. Ma dico io ma lasciatela chiavare in santa pace, bah.
Elisabetta non era una protestante convinta, infatti si crea una teologia molto
moderata. Sono anni però anche di inquietudine, soprattutto per chi avrebbe preso
il suo posto, non avendo un erede, e gli anni dell’epidemia di peste, ma sono anche
gli anni dove fiorisce la letteratura elisabettiana (Golden Age), che rimarrà a lungo
nella storia della letteratura inglese.
• James I (figlio di Mary Stuart, scozzese). Con lui si passa dalla casa Tudor a quella
Stuart.
Questo periodo dell’oro è un periodo dove in tutta Europa si fanno grandi scoperte
scientifiche (Copernico, con la struttura del cosmo; Galileo; Harvey, che scopre i
primi meccanismi della circolazione del sangue; Bacon, un grande teorico del
metodo induttivo e scientifico, insieme a Galileo), geografiche (Drake, con la
circumnavigazione del globo; Raleigh, che colonizza e comincia a commerciare in
America per la regina Elisabetta), religiose (protestantesimo vs cattolicesimo, la
nascita della chiesa d’Inghilterra), l’invenzione della stampa (William Caxton, un
mercante, che poi diventa il primo stampatore, che come primo testo stampa The
Canterbury Tales di Geoffrey Chaucer, seguito poi da La Morte d’Arthur di Thomas
Malory). Le tematiche del Rinascimento, molto importanti, sono l’individualità, la
libertà umana, la ragione e il volere libero.
STORIA DELLA LINGUA INGLESE
Grazie agli autori dell’età elisabettiana, la lingua inglese si sviluppa da Middle English
(1100-1500) a Early modern English (1500-1750), che non è però l’inglese di oggi.
• Cambiano le vocali:
life = lif (middle english) laif (early modern)
• Espansione del lessico, con una nuova formazione:
Herod non-sense, immaturità
• Spelling
Samon salmon (introdotta perché in latino era scritto così, quindi la parola
doveva avvicinarsi alle lingue perfette come il latino e il greco).
IL TEATRO
Tutti i cambiamenti linguistici si riflettono sulla letteratura e si vedono soprattutto
nel teatro. Il primo teatro pubblico nasce nel 1576 (THE THEATRE). Si vede quindi
nell’opera teatrale come entrano in gioco queste novità, ma si vede anche nella
prosa, in autori come:
• John Lily, caratterizzato da un’imitazione di stile classico, ciceroniano, molto
complesso da leggere e da capire. Lui legge e riadatta i classici, soprattutto Virgilio e
Ovidio.
• Bacon, che si occupavano di temi astratti e concreti, analizzati in poche parole,
molto perspicaci, con il metodo induttivo (particolare generale).
• Hooker, tra quelli che combattono contro le riforme religiose.
• Elyot, con il The Booke Named the Governour, che rivede le prerogative e i doveri
del sovrano.
• Thomas More, con Utopia, dove espone la teoria che esista un altro mondo,
perfetto e ideale, legato alle scoperte geografiche (ne parla anche Hakluyt)
• Walter Raleigh, che scrive The Discovery of Guiana, una terra al nord del Sud
America.
• Robert Greene e Thomas Nashe, autori universitari formati sui classici.
• John Donne, con i Sermoni, testi di carattere religioso.
• Robert Burton, Thomas Browne, John Foxe, James Bible.