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BCS Le oriaini Dai campi al cielo ~2 Un marchio che seppe superare la sua a contrassegnare tutte le falciat identita specifica andando- semoventi, macchine che qualcuno ancora oggi chiama “le bcs” Tinisio era probabilmente una delle tante famiglie di agricol tori che operavano ai confini fel Ducato di Milano. Gente abituata a lavorar sodo e forte di quelle capacita imprengitoriali che non possono mancare a chi vuol vivere coltivando la terra o allevando bestiame. Rispetto agli alti agricoltori contemporanei i Castold il cognome é di origine longobarda, aveva- no perd una marcia in pil, una vocazione alla crestivita e una passione per la mecea~ nica che, nel tempo, ha dato origine a una vera e propria progenie di ingegneri, pro- gettisti che diedero lustro alle capacita Produttive italiane © che ancon oggi sono citati negli annali_ dell'industria, Come, per esempio, il primo Castoldi di cui si ha memoria, Lomellina, terra famosa per i gelsi con cui si nutrivano i bachi da seta. Non fir un caso se proprio a lui si lega Vinvenzione di una macchina per lavorare il sotile filo € se poi Ia steam persona and® a specializearsi nel settore cotoniero. Un altro Castoldi, Mario, progetto invece vari tipi di veliveli tra 1 uali un idrovolante che, nel 1934, conse- uubicatonell’alta guicon FrancescoAgello il record mondia Je Gi velocita superando 1 700 chilometri Yora. Non male se si pensa che tale presta- zione & ancora oggi imbattuta, nonostan- te i progress dell’erodinamica ¢ della tec nica miotoristica. Neanche gli Americani ce Vhanno fatta, nonostante siano riusciti ad andare sulla Luna, Sempre 2 un Castoldi si deve poi Vaevento dell'idrogeto per hk propulsione delle barche a motore, un’al- (emmativaall'dica che nacque per superarei problemi indotti dalla navigazione sui bass fondali come sono quelli dei fiumi e dei laghi lombardi nei periodi di magra. & quando gli agricoltori furono chiamati a combattere, ancora un Castoldi, Luigi que- sta volta, invent la falciatrice a motore attrezz0 che permise di soddisfare con la rapiditi necesaria l'appetito degli animali nelle stalle. Bra il 1942 quando cd accadde ea quell'evento st lega anche la nascita di Bcs, la prima fabbrica italiana di faciatrici a motore. “Bss" era acronimo di "Bonetti Cascoldi, Speroni, i tre soci afBancati nel- Vimpresa, clencati in ordine rigorosamen- te alfabetico, e anche le re anime del pro getio. Bonetti era un ragioniere che gestiva ‘ufficio. imposte della itt di Abbiategrasso ¢ a lui era delegata la gestio- ne amministratva dell azienda. Spero era invece un meccanico di quelli che si def nivano “coi baffi” e come tale provvedeva alla realizzava delle idee che andzva via via maturango il tr20 socio, Castoldi appunto, la mente. Luigi Castold! aveva cominciato giovanissimo, nell'aziends agricola di famiglia, a sale su un Fordson a petrolio € proprio a seguito di questa esperienza rmaturé Videa che la macchina, allora usata solo per Varatura, era sotto utilizzata. Appassionato di meccanica e studente al Politecnico di Milano, Luigi le tent tutte per allargare la funzionalit del trattore concentrandos in particolare sulla faliatu- ra dell'erba, Dapprima tent® di adattare al Forckon una faleiatrice meceanica, ma i risulatifarono perd peco soddisfacent. trattore era oppo ingombrante, pesante © assetato per movimentare ura attrezzo pic- colo come la falcatrice né questa poteva lavorare com la necescaria precisione visto cche stava alle spalle dell’operatore. Da qui V'idea di spingere Paterezzo anziché tirar~ Jo e di muoverlo con un motore adeguato, ‘compatto cleggero, per rendere tae inte ramacchina € permetterle di marciare sui prati senza danneggiarl. | prototipi furono molti © Speroni, il meccanico, arrivé a lavorare la notte per permettere a Casteldi di fare le prove di giorno, test che a un certo punto esaurirono tutto il fieno della fatoria di famiglia costringendo Vingegnere a tagliare l'erba lungo le rive ddei navighi Alla fine perd il risultato pre- mid quelle fatiche © nel 1942 la nuova macchina poté dirsi costruita.Aveva il , sistemato in modo da bilanciare col suo peso quello della barra falciante e la trasmissione era a catena, rac chiusa in carter 2 bagno dolio. La barra era ‘mossa da una testa oxcillante brevettata il motore a petrolio era un “Condor” dei Fratelli Guidetti, propulsore che in quel € prestazioni, Fu un succeso, al punto che per gli agricoltori il marchio “Bes” divenne sinonimo di motofalciatri- ce, un nome comune usato per acquistare anche i prodotti della concorrenza che, owiamente, mal digeriva il fatto che Ie proprie macchine fossero chiamate "bes anziche “falciatrici”. “Vox popoli vox dei” scatenzia d'altra parte il proverbio ¢ se in turta Talia Te faliatici erano chiamate Non si sa con precsione quantefileiatrci Bes ci sano in tala. Quele c'epoea con pt dl erentan- ‘tznni sulle splle, a spanne dovrebbero essere rea cinquantaml leune delle quali sneora in ativita ela maggioranza abbandonata e disponi- bile prezzo del roteame. Questo n senso gare. ale perché la musica cambia se si ha la fortuna

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