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Normativa sullo smaltimento degli imballaggi in Germania

Le domande più frequenti:

• Quali sono le leggi e/o i decreti di riferimento per lo smaltimento degli imballaggi in
Germania e quale il loro scopo?
• Su chi ricade l’obbligo di garantire la raccolta differenziata degli imballaggi primari?
• Cosa si intende per “società / sistema duale”?
• Quante società duali sono attualmente riconosciute in Germania e quali sono?
• Quali rischi corro se mi rivolgo ad una società duale non riconosciuta?
• Quali tipi di imballaggi devono per legge partecipare ad un sistema di recupero?
• Perché aderire?
• Come avviene la registrazione presso una o più società duale/i?
• In quali obblighi si incorre registrandosi presso una o più società duale/i?
• Il logo del Punto Verde continua ad essere obbligatorio?
• Sono previste sanzioni in caso di non-adempimento o violazione di tali obblighi?
• Perché è importante comunicare una stima attendibile per l’anno seguente? E quali possono
essere le conseguenze nel caso in cui l’effettivo esportato si discosti eccessivamente dalla
stima iniziale?
• Quando e come si effettuano le dichiarazioni? E quali possono essere le conseguenze in caso
di ritardi nelle comunicazioni dei quantitativi?
• Come ci si comporta in caso di errori nelle dichiarazioni?
• È possibile iscriversi presso più società duali contemporaneamente?
• Entro quando e come bisogna inoltrare disdetta alla società duale nel caso in cui si volesse
recedere dal contratto in essere?
• Come ci si comporta con la grande distribuzione quaei Aldi, Lidl, Rewe, Rossmann … ?
• In cosa consiste la Dichiarazione di Completezza (VE: Vollständigkeitserklärung) e su chi
ricade l’obbligo di depositarla?
• In cosa consiste il Testat/Certificato e su chi ricade l’obbligo di depositarlo?
• Come ci si comporta con il“Private Label”(Eigenmarke)?
• Come bisogna comportarsi nel caso in cui si esporti in Austria?
• Come bisogna comportarsi con il contributo ambientale CONAI?

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Quali sono le leggi e/o i decreti di riferimento per lo smaltimento degli imballaggi in
Germania e quale il loro scopo?

A fare da base a tutte le norme in materia ambientale è la “legge per la promozione


dell’interscambio economico e della sicurezza dello smaltimento ecocompatibile dei rifiuti”
„Gesetz zur Förderung der Kreislaufwirtschaft und Sicherung der umweltverträglichen
Beseitigung von Abfällen“, Kreislaufwirtschafts- und Abfallgesetz - KrW-/AbfG
del 27 settembre 1994, modificata dall’articolo 8 della legge dell’11 agosto 2010 (BGBl. I S.
1163).

Nel caso specifico dello smaltimento dei rifiuti da imballaggio la normativa di riferimento è il
„decreto sulla diminuzione ed il riciclaggio dei rifiuti da imballaggio”
“Verordnung über die Vermeidung und Verwertung von Verpackungsabfällen”,
Verpackungsverordnung - VerpackV
del 21 Agosto 1998 (BGBl. I S. 2379), modificata con la quinta riforma del 2 aprile 2008(BGBl. I
S. 531), in vigore dal 1 gennaio 2009.

Scopo di tale decreto è di incentivare la diminuzione degli imballaggi, la riduzione delle sostanze
pericolose, la gestione del vuoto cauzionale (bibite a base d’acqua) nonché la gestione della
raccolta differenziata per assicurare il raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclaggio
fissati per ogni materiale.

La suddetta legge prevede per i produttori/distributori di merce confezionata destinata al


consumatore finale, che rientrano nell’ambito di applicazione della legge, l’obbligo di garantire
la raccolta differenziata attraverso la partecipazione ad un sistema duale. Tale obbligo è in
vigore dal 1 gennaio 2009 e coinvolge anche i produttori non residenti in suolo tedesco.

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VerpackV - Verpackungsverordnung

Su chi ricade l’obbligo?


Sono coinvolti produttori e distributori che immettono un prodotto confezionato sul mercato
tedesco per la prima volta. La legislazione tedesca stabilisce che il produttore, anche se estero,
deve assumersi la responsabilità per il recupero degli imballaggi da vendita.
In base alla quinta riforma della legge (Verpackungsverordnung – VerpackV) in vigore dal 1
gennaio 2009, il recupero gli imballaggi da vendita (primari) deve essere garantito da una
società di smaltimento (sistema duale).

Cosa si intende per “società / sistema duale”?


Si utilizza il termine “sistema duale” per definire un sistema “alternativo” di raccolta rifiuti -
che si affianca alla raccolta indifferenziata comunale - istituito per garantire il recupero ed il
riciclaggio dei rifiuti da imballaggio.
Le “società duali” sono società private, operanti a livello nazionale, che offrono un servizio di
raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio.

Quante società duali sono attualmente riconosciute in Germania e quali sono?


Attualmente sono presenti sul territorio tedesco 9 società duali:

• Duales System Deutschland


• Eko-Punkt
• Vfw
• Belland Dual
• Landbell
• Interseroh
• Zentek
• Redual
• Veolia Umweltservice

Le suddette società offrono condizioni contrattuali leggermente diverse tra loro e si


differenziano per il prezzo dello smaltimento dei singoli materiali da imballaggio, rendendo
quindi complessa per il singolo produttore italiano la scelta della società di smaltimento più
adatta alle proprie specifiche esigenze.

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Quali rischi corro se mi rivolgo ad una società duale non riconosciuta?
Oltre alle suddette 9 società duali ufficialmente riconosciute sul mercato tedesco vi sono anche
altre aziende che offrono il medesimo servizio. È bene sapere che si tratta di intermediari che
acquistano a priori grandi contingenti di materiali da smaltire dalle società duali.
Successivamente esse offrono il servizio a prezzi molto allettanti mettendo insieme i quantitativi
acquistati dalle varie società duali.
È consigliabile non lasciarsi trarre in inganno. Il problema principale nel quale si incorre
stipulando un contratto con queste aziende intermediarie é la non rintracciabilità delle società
duali che gestiscono lo smaltimento dei propri imballaggi.
Se la situazione è complessa per un piccolo esportatore, lo diventa ancora di più nel momento in
cui i quantitativi di imballaggi aumentano e l’esportatore incorre nell’obbligo di depositare una
dichiarazione di completezza. A causa della non rintracciabilità dei dati è assolutamente
inverosimile riuscire a trovare un revisore serio disposto a firmare tale certificazione.

Quali tipi di imballaggi devono per legge partecipare ad un sistema di recupero?


Gli imballaggi da vendita (primari), ovvero quegli imballaggi che finiscono presso il consumatore
finale o altri luoghi simili quali ristoranti, ospedali, cinema, artigiani, piccole aziende e musei,
devono obbligatoriamente partecipare ad un sistema di recupero.
Ovviamente non occorre gestire il riciclaggio per gli importatori tedeschi che si sono accollati
direttamente dell’obbligo.

Perché aderire?
Il produttore o distributore che si assume l’adempimento degli obblighi e si iscrive presso una
società duale potrà trarne i seguenti vantaggi:
- sicurezza di adempiere agli obblighi di legge, evitando di incorrere nelle sanzioni previste
in caso di violazioni;
- sollevare l’importatore o la grande distribuzione tedesca della gestione e dai successivi
obblighi di legge (Dichiarazione di Completezza VE: Vollständigkeitserklärung)
- la certezza di affidare il recupero e lo smaltimento dei propri imballaggi ad esperti del
settore (le società duali), in grado di rispondere alle singole esigenze dei
produttori/distributori;
- contributo personale al riciclo di materie importanti e alla conseguente salvaguardia
dell’ambiente;

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Come avviene la registrazione presso una o più società duale/i?
La partecipazione ad una società duale prevede la stipula di un contratto. Tale contratto viene
stipulato sulla base di una stima dei quantitativi che il produttore/distributore prevede di
esportare annualmente e sulla base di tali quantitativi la società duale quantifica il costo per lo
smaltimento di ogni singolo materiale.

In quali obblighi si incorre registrandosi presso una o più società duale/i?


Il produttore/distributore registrato deve adempiere ai seguenti obblighi:
- comunicare mensilmente o trimestralmente (in base a quanto previsto dal contratto) alla
società duale i quantitativi di ogni singolo materiale esportati nel mese/trimestre
precedente;
- comunicare annualmente alla società duale i quantitativi di ogni singolo materiale
esportati nell’anno precedente;
- comunicare tempestivamente variazioni nell’andamento delle esportazioni, qualora queste
si discostassero eccessivamente dalla stima iniziale fornita;
- provvedere regolarmente al pagamento delle fatture emesse dalla società duale sulla base
delle dichiarazioni inoltrate, pena l’applicazione di interessi di mora;

Il logo del Punto Verde continua ad essere obbligatorio?


Il logo Punto Verde “Der Grüne Punkt” attualmente non è più obbligatorio in Germania. Da
quando i rifiuti da imballaggio vengono raccolti tramite un unico sistema di raccolta
differenziata (Gelbe Tonne/bidone giallo) coordinato da tutte e 9 le società duali, il logo del
Punto Verde sui prodotti ha perso la sua funzione di segnalare che l’imballaggio verrà smaltito
tramite il sistema di raccolta differenziata del Duales System Deutschland GmbH.

Il logo ad oggi è ancora un marchio registrato di proprietà del


Duales System Deutschland GmbH pertanto, se un prodotto è
contrassegnato con tale logo, è obbligatorio formalizzarne
l’utilizzo tramite la stipula di un contratto con la società
duale stessa e la corresponsione di un compenso (“licenza
d’uso”) basato sul volume delle esportazioni.

Il contratto per l’utilizzo del logo può essere stipulato indipendentemente dal contratto di
smaltimento.

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Sono previste sanzioni in caso di non-adempimento o violazione di tali obblighi?
In caso di violazioni degli obblighi derivanti da queste leggi sono previste sanzioni fino a Euro
50.000,- e promulgazioni di divieti di vendita sul suolo tedesco.

Perché è importante comunicare una stima attendibile? E quali possono essere le


conseguenze nel caso in cui l’effettivo esportato si discosti eccessivamente dalla stima
iniziale?
Il produttore/distributore rientrante nell’ambito di applicazione di queste leggi è obbligato a
stipulare un contratto di smaltimento con una società duale la quale si occuperà del ritiro e
dello smaltimento dei suoi imballaggi da vendita. Tale contratto viene stipulato sulla base dei
materiali di cui sono composti gli imballaggi da vendita del produttore/distributore (ad ogni
materiale viene applicato un prezzo differente) e sulla base dei quantitativi per ogni singolo
materiale che lo stesso produttore/distributore prevede di esportare nel corso dell’anno
seguente.

Tale indicazione dei quantitativi consiste in una “stima”, che deve essere il più verosimile
possibile. Questo perché il prezzo applicato ad ogni materiale viene spesso adeguato da parte
della società duale sulla base dei quantitativi stimati (più alta è la stima, più basso sarà
probabilmente il prezzo applicato al singolo materiale) e ciò potrebbe spingere il
produttore/distributore a stimare quantitativi superiori a quelli effettivamente previsti così da
ottenere prezzi inferiori.

Alla fine dell’anno le società duali fanno però un confronto tra i quantitativi stimati ad inizio
anno e quelli effettivamente esportati dal produttore/distributore ed ogni società duale
contempla nel contratto un determinato margine di oscillazione. Nel caso in cui risultasse che i
quantitativi dichiarati si discostano eccessivamente dalla stima iniziale, le società duali si
riservano la facoltà di applicare al produttore/distributore sanzioni pecuniarie.

È raro che un produttore/distributore sia in grado di fornire un’indicazione precisa dei prodotti
che prevede di esportare annualmente ed è proprio per tutelare questo aspetto che le società
duali hanno introdotto questo margine minimo di variazione. Dall’altro lato sono state tuttavia
introdotte delle sanzioni pecuniarie per garantire alle società duali una certa tutela da stime
poco verosimili.

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Nel caso in cui il produttore/distributore si rendesse conto per tempo che non potrà rispettare la
stima comunicata, è previsto generalmente da contratto un termine entro il quale è possibile
aggiornare tale stima senza conseguenze.

Questo complesso sistema di corrispondenza fra stime iniziali e conguagli di fine anno si rende
indispensabile in quanto in Germania sono operative ben 9 società duali, che sono a loro volta
tenute ad organizzare il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi attraverso un’unica raccolta
differenziata. Ne consegue che le società duali stesse sono tenute ad effettuare delle stime e
successivamente dei conguagli, in base ai quali si stabiliscono gli effettivi costi del riciclaggio.

Quando e come si effettuano le dichiarazioni? E quali possono essere le conseguenze in


caso di ritardi nelle comunicazioni dei quantitativi?
Il singolo produttore/distributore, sulla base del proprio volume di esportazioni, è obbligato a
dichiarare con cadenza regolare i quantitativi esportati.
Produttori/distributori con un volume alto di esportazioni dovranno depositare le loro
dichiarazioni mensilmente o trimestralmente. In entrambi i casi la scadenza per la
comunicazione dei quantitativi alla società duale è attorno alla metà del mese successivo (la
data precisa varia in base alla società duale prescelta).
Produttori/distributori con volumi più contenuti di esportazioni potranno invece depositare
un’unica dichiarazione annuale nei primi mesi dell’anno successivo. Anche in questo caso ogni
società duale prevede scadenze differenti.
La dichiarazione annuale è un obbligo al quale sono tenuti tutti i produttori/distributori iscritti
presso una società duale, indipendentemente dal fatto che dichiarino anche mensilmente o
trimestralmente.

Le dichiarazioni devono pervenire alla società duale nelle modalità previste dalla stessa: in
formato cartaceo o elettronico o tramite inserimento dei dati sul portale online della società
duale. In caso di ritardi o mancata comunicazione dei quantitativi la società duale si riserva la
facoltà di applicare al produttore/distributore sanzioni pecuniarie.

Come ci si comporta in caso di errori nelle dichiarazioni?


Le dichiarazioni (mensili/trimestrali/annuali) devono corrispondere esattamente ai quantitativi
effettivamente esportati dal produttore/distributore nel periodo in oggetto. Eventuali errori
nelle dichiarazioni devono essere comunicati prontamente alla società duale, in modo tale che si
possa eventualmente provvedere alla loro correzione. Nel caso in cui gli errori nelle
dichiarazioni non venissero comunicati entro i termini previsti dal contratto, la società duale si

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riserva la facoltà di non correggere le dichiarazioni e di non provvedere allo storno e relativa
emissione di fatture per i quantitativi corretti.

È possibile iscriversi presso più società duali contemporaneamente?


Non è stato posto un limite al numero di società duali alle quali il produttore/distributore può
iscriversi. Il produttore/distributore in teoria potrebbe liberamente decidere di iscriversi presso
una determinata società duale perché particolarmente conveniente per un determinato
materiale e contemporaneamente presso un’altra perché conveniente per un altro, dichiarando
così il primo materiale all’una e il secondo all’altra. Il mercato infatti non è più dominato da
un’unica società duale che ne detiene il monopolio, ma negli anni si sono andate affermando
altre società duali che ad oggi offrono prezzi per lo smaltimento sempre più vantaggiosi.
L’importante è riuscire a gestire al meglio i contratti stipulati contemporaneamente con più
società duali.

Difatti ogni contratto:


- si basa su una stima fornita al momento della stipula dello stesso, alla quale il
produttore/distributore deve attenersi il più possibile;
- ha tempi di disdetta differenti;
- ha scadenze per le dichiarazioni (mensili/trimestrali/annuali) differenti da quelle
previste da altre società duali;
- prevede solitamente un’indicazione della percentuale di esportazioni che il
produttore/distributore prevede di dichiarare presso quella determinata società duale;

Alla luce di tutti questi elementi i produttori/distributori prediligono solitamente l’iscrizione ad


un’unica società duale per la totalità delle loro esportazioni.

A volte accade che un produttore/distributore collabori con uno o più partner commerciali
tedeschi che imponga al produttore/distributore una determinata società duale. In tal caso il
produttore/distributore è costretto a stipulare un contratto a parte per quei “quantitativi non-
liberi”, ovvero vincolati a partner commerciali, quantitativi per i quali peraltro sono previsti dei
prezzi fissi e non trattabili. Il produttore/distributore non è tuttavia vincolato a dichiarare anche
i suoi “quantitativi liberi”(ovvero non vincolati a partner commerciali) presso la stessa società
duale (o viceversa), in quanto si tratta di due contratti indipendenti l’uno dall’altro. A questo
punto il produttore/distributore avrà in essere uno o più contratti per i quantitativi liberi e uno
o più per i quantitativi non-liberi.

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Se un partner commerciale, con il quale il produttore/distributore già collabora, invece
imponesse improvvisamente a quest’ultimo di registrare i suoi quantitativi presso una società
duale diversa da quella attuale, bisogna tener presente che il precedente contratto per l’anno
corrente rimane comunque in essere e, qualora fossero già scaduti i tempi di disdetta,
rimarrebbe valido anche per l’anno seguente. Non è pertanto possibile per il
produttore/distributore cambiare da un momento all’altra società duale, in quanto la disdetta
del contratto non è immediata e, qualora non si inoltrasse disdetta alla società duale entro i
termini previsti dal contratto, rimarrebbe in ogni caso per il produttore/distributore l’obbligo di
depositare le dichiarazioni per l’anno in corso.

Entro quando e come bisogna inoltrare disdetta alla società duale nel caso in cui si volesse
recedere dal contratto in essere?
Ogni società duale prevede da contratto dei tempi di disdetta differenti. In alcuni casi la
disdetta deve pervenire entro 6 mesi dalla scadenza del contratto, in altri entro 4 mesi, in altri
ancora entro 1 mese. La disdetta deve generalmente essere inoltrata alla società duale in
originale per raccomandata e fa fede la data in cui la società duale riceve fisicamente la lettera.
Non fa fede il timbro postale. Nel caso in cui la disdetta dovesse pervenire in data successiva al
termine previsto dal contratto o in modalità diverse da quelle previste (ad esempio per fax), il
contratto resterà valido, rinnovandosi automaticamente di anno in anno.

Nel momento in cui il produttore/distributore inoltra correttamente disdetta alla società duale,
tale disdetta sarà effettiva dall’anno successivo (o comunque dalla data indicata nella lettera di
disdetta) e permane pertanto l’obbligo per il produttore/distributore di depositare regolarmente
le dovute dichiarazioni (mensili/trimestrali/annuali) per l’anno in corso.

Come ci si comporta con la grande distribuzione come Aldi, Lidl, Rewe, Rossmann, … ?
Queste catene commerciali impongono quasi sempre ai produttori/distributori italiani di
stipulare contratti con una determinata società duale. In questo modo risulta che le società
italiane si fanno carico del recupero e smaltimento dei relativi imballaggi (stipulando pertanto
loro stesse un contratto con le società duali) e di conseguenza, se previsto, rispondere anche per
eventuali ulteriori adempimenti previsti, come un’eventuale Dichiarazione di Completezza.
Questi accordi sono sempre da definirsi in modo chiaro ed inequivocabile al momento della
stipula del contratto con il partner tedesco, in modo tale che non sorgano equivoci in un secondo
momento su chi deve adempiere gli obblighi di legge per quei quantitativi (il partner tedesco o il
produttore/distributore italiano) e su chi ne deve rispondere al momento dell’eventuale
elaborazione di una Dichiarazione di Completezza.

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In cosa consiste la Dichiarazione di Completezza (VE: Vollständigkeitserklärung) e su chi
ricade l’obbligo di depositarla?
Secondo quanto previsto da § 10 VerpackV produttori e distributori che immettono imballaggi da
vendita sul mercato in Germania sono tenuti a depositare una Dichiarazione di Completezza
presso la Camera di Commercio (IHK) di propria pertinenza in Germania ogni anno entro e non
oltre il 1 maggio, relativamente ai dati di esportazione dell’anno precedente. La Camera di
Commercio (IHK) di pertinenza per le aziende italiane è quella di Monaco.

L’obbligo di depositare una Dichiarazione di Completezza scatta automaticamente nel momento


in cui un’azienda supera anche solo uno dei seguenti quantitativi:

- Vetro 80 tonnellate
- Carta 50 tonnellate
- Alluminio 30 tonnellate
- Latta 30 tonnellate
- Plastica 30 tonnellate
- Composti 30 tonnellate

La Dichiarazione di Completezza consiste in un’attenta verifica dei contratti stipulati con i


sistemi duali, dei quantitativi di imballaggi da vendita esportati nonché dei pesi effettivi degli
imballaggi stessi.
Tali verifiche devono essere effettuate e certificate da parte di un revisore con specifiche
competenze in materia ed ufficialmente abilitato, e può trattarsi di: un commercialista, un
revisore ambientale, un revisore contabile, un perito contabile giurato o un consulente fiscale
esterno alla ditta.

La certificazione avviene attraverso la redazione e compilazione di due documenti, entrambi


indispensabili:
- Un rapporto di verifica redatto e firmato dal revisore, che viene inviato all’azienda in
formato cartaceo. Questo documento deve essere conservato in azienda e presentato
qualora l’azienda dovesse incorrere in un controllo.
- Un modulo riassuntivo relativo ai dati verificati, al quale il revisore appone la propria
firma elettronica; tale documento viene successivamente caricato e depositato
sull’apposito portale internet (www.ihk-ve-register.de).

Le autorità di controllo competenti in Germania si riservano la possibilità di effettuare verifiche


confrontando la corrispondenza fra i dati depositati dalle aziende sull’apposito portale con
quanto dichiarato da parte delle società duali. E’ un dato di fatto che sono sempre più numerose

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le aziende italiane che hanno avuto l’accertamento da parte delle autorità di controllo per
motivare discrepanze riscontrate.

In cosa consiste il Testat e su chi ricade l’obbligo di depositarlo?


Attualmente sono due le società duali: Duales System Deutschland e BellandVision che
prevedono per contratto la presentazione del documento denominato “Testat” – Certificato per
le società che superano Euro 5.200,- annui di compenso. La data di scadenza per l’inoltro del
Testat è il 30 giugno ed ovviamente è inerente i dati di esportazione dell’anno precedente.

A differenza della Dichiarazione di Completezza, questo documento deve essere presentato in


cartaceo direttamente alla società duale che lo richiede. Essa certifica: oltre ai dati legati ai
quantitativi di imballaggi complessivamente immessi nel mercato tedesco da parte di un
produttore o distributore, soprattutto la correttezza delle dichiarazioni periodiche, le fatture ed
i pagamenti relativi. Tale documento più essere redatto da un revisore contabile, un perito
contabile giurato o un consulente fiscale esterno alla ditta ed attestato tramite timbro e firma
dello stesso.

Come ci si comporta con il “Private Label” (Eigenmarke)?


La legge tedesca non definisce la responsabilità dello smaltimento per un prodotto a marchio
proprio.
Bund/Länder-Arbeitsgemeinschaft Abfall

In questo caso LAGA (gruppo di lavoro


regionale/nazionale relativo allo smaltimento dei rifiuti tedesco) ha espresso un parere ufficiale:
1. Die LAGA ist der Auffassung, dass durch die im Bundesratsverfahren erfolgte Streichung des
ursprünglich vorgeschlagenen § 6 Absatz 1 Satz 2 VerpackV (neu) die Lizenzierungspflicht den
Abfüller/den Verpacker der Ware trifft und eine Weitergabe nach unten ausgeschlossen ist. Die
Lizenzierungspflicht für Eigenmarken des Handels liegt nur dann beim Handel, wenn dieser
selbst als Abfüller/Verpacker anzusehen ist. Eine Beauftragung Dritter - ohne Übergang der
Pflichten - ist zulässig.
2. Ein Handelshaus gilt als Abfüller/Verpacker, wenn es ausschließlich selbst als
Abfüller/Hersteller auf der Verpackung angegeben ist und es das Markenrecht an der
Wortmarke des Produktnamens innehat.
Questo parere stabilisce che chi fa produrre a nome proprio (senza indicazione del produttore
italiano) risulta a tutti gli effetti come colui che emette il prodotto sul mercato. Pertanto di
principio il cliente tedesco è obbligato ad occuparsi direttamente dello smaltimento degli
imballaggi primari. Sono molto frequenti le eccezioni nella gestione dello smaltimento e
successivo obbligo di presentazione della dichiarazione di completezza.

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È indispensabile concordare e definire in partenza tutte le condizioni con il cliente.

Come bisogna comportarsi nel caso in cui si esporti in Austria?


Nel caso specifico dell’Austria la normativa di riferimento è il „decreto sulla diminuzione ed il
riciclaggio dei rifiuti da imballaggio e dei resi e sull’istituzione di sistemi di raccolta e
riciclaggio”
“Verordnung über die Vermeidung und Verwertung von Verpackungsabfällen und
bestimmten Warenresten und die Einrichtung von Sammel- und Verwertungssystemen”,
Verpackungsverordnung - VerpackVO
del 1996 (BGBl. Nr. 648/1996), modificata con le riforme BGBl. II 232/1997, BGBl. II Nr.
440/2001 e BGBl. II Nr. 364/2006.

A differenza della normativa tedesca in materia di imballaggi, la normativa austriaca si rivolge a


coloro che sul territorio austriaco:
- producono imballaggi o prodotti dai quali si ricavano imballaggi (produttori);
- importano imballaggi o prodotti dai quali si ricavano imballaggi, così come merci/prodotti
comprensivi di imballaggio (importatori);
- confezionano merci/prodotti o uniscono le merci/prodotti agli imballaggi, allo scopo di
conservarli o consegnarli (confezionatori);
- mettono sul mercato imballaggi o prodotti dai quali si ricavano imballaggi, merci/prodotti
con imballaggio, indipendentemente dal grado di commercializzazione, anche nell’ambito
della vendita per corrispondenza (distributori);
- acquistano o importano imballaggi, merci/prodotti con imballaggio a proprio uso e
consumo (consumatori finali).

Attualmente in Austria, a differenza della Germania, è attiva un’unica società duale


riconosciuta, ARA (Altstoff Recycling Austria) AG.
I clienti che hanno sottoscritto, su richiesta dell’importatore, un contratto con ARA hanno a
disposizione il sito internet www.ara.at dove, effettuando il login con i propri dati di accesso,
hanno la possibilità di depositare online le proprie dichiarazioni periodiche. Tali dichiarazioni
devono essere effettuate:
- annualmente in caso di un compenso di licenza annuale fino a 3.000,- €
- trimestralmente in caso di un compenso di licenza annuale fino ai 40.000,- €
- mensilmente in caso di un compenso di licenza annuale superiore ai 40.000,- €

ARA AG prevede un listino prezzi fisso suddiviso per i diversi materiali, incluso anche
l’imballaggio da trasporto consultabile online sul sito internet della società.

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Attualmente ARA AG detiene il monopolio del mercato austriaco, come in passato avveniva in
Germania ai tempi in cui esisteva solo il Duales System Deutschland. Ad oggi in Germania oltre al
Duales System Deutschland operano altre 8 società duali riconosciute e non si esclude che in
futuro anche in Austria possano comparire sul mercato nuove società duali oltre all’attuale ARA.

Come bisogna comportarsi con il contributo ambientale CONAI?


Gli imballaggi che vengono esportati (i cui rifiuti sono gestiti all’estero) escono dalle
competenze CONAI e sono pertanto esenti dal Contributo Ambientale. L’impresa che durante
l’anno ha acquistato imballaggi o materiali di imballaggio assoggettati al Contributo Ambientale
e li ha successivamente esportati, può richiedere il rimborso tramite la compilazione del modulo
6.6 (procedura ex post) entro il 31 marzo dell’anno successivo. L’esportatore può richiedere
preventivamente l’esenzione dal Contributo Ambientale CONAI sulla base delle risultanze
dell’anno precedente tramite la compilazione del modulo 6.5 (procedura ex ante). Infine, i
Consorziati che effettuano sia importazioni sia esportazioni di imballaggi e materiali di
imballaggio possono utilizzare la procedura di compensazione import/ export tramite la
compilazione del modulo 6.10. Tutti i necessari moduli sono scaricabili sul sito www.conai.org

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