Sei sulla pagina 1di 2

AUTORITARISMO E CONFUSIONE: COSI' LA CGIL NON VA DA NESSUNA PARTE.

La parola d'ordine UN ALTRA MANOVRA E' POSSIBILE sbagliata, fuorviante e conferma una grave inadeguatezza del gruppo dirigente della CGIL, nel fotografare la drammatica situazione in cui ci troviamo. Non basta, infatti, dire che i soldi vanno cercati da un'altra parte; non basta neanche parlare di patrimoniale (mantenendo i saldi, si capisce!). E' tutta l'immensa truffa della speculazione internazionale, che va smascherata. Dobbiamo sottrarci al loro gioco: quante risorse siamo disposti a sacrificare per obiettivi reazionari come il pareggio di bilancio? Quanta scuola, sanit, pensioni, Welfare, diritti, siamo disposti a buttare nella fornace del debito, per inseguire obiettivi contabili che si spostano sempre pi avanti? La Grecia non ci sta insegnando niente? La sovranit politica ed economica stata totalmente commissariata dalle cricche di Bruxelles. La crisi dei conti pubblici diventa lo strumento con cui raggiungere i veri obiettivi privatizzare tutto a prezzi di saldi , che il debole Berlusconi non pienamente riuscito a centrare. I gruppi dirigenti europei hanno deciso che solo impoverendo la condizione di milioni di lavoratrici e lavoratori, l'Europa puo riconquistare una qualche competitivit: significa disruggere la civilt europea del lavoro, le sue conquiste, e ogni idea di democrazia, schiacciata dalle decisioni di banche e consigli di amministrazione. Per questo non basta UN'ALTRA MANOVRA POSSIBILE. Bisogna far saltare il banco, denunciare la truffa, lanciare tra le masse la parola d'ordine: NON PAGHIAMO! Un 'idea di default controllato e contrattato socialmente, in cui si salvano i popoli e si sacrificano banche, speculatori e fondi, che detengono buona parte dei titoli del debito pubblico. L'idea di preparare versioni alternative della manovra mantenendo i saldi arretrata: indica subalternit alla linea del PD, per cui tutta la colpa sempre del cattivo Governo che ha diviso le parti sociali e non riesce a distribuire un po' pi equamente gli inevitabili sacrifici.. In questa visione, della crisi globale del capitalismo, del tracollo dell'Europa di Mastricht, della rabbia che sta montando in tutta Europa, non si parla. L'esercito per le strade di Londra, Atene che brucia, la Spagna indignata: nel dibattito dentro al nostro sindacato, non c' traccia della drammatica realt che ci circonda. Anzi, in molti guarderebbero con interesse a un bel Governone di Unit Nazionale, guidato da Profumo, Marcegaglia e Montezemolo, nuovi eroi antiberlusconiani. Un Governo di larghe intese, benedetto da Pap Napolitano, il cui programma sta gi scritto nella famosa lettera segreta della BCE, nonch nelle esternazioni ormai quotidiane di Confindustria (tutti in pensione a 70 anni).

E' il programma Standard and Poor's, che non sta tanto declassando il Governo (che ormai non conta pi), quanto mettendo sotto giudizio e sotto attacco il nostro sistema sociale, i nostri diritti, i nostri salari che sono i veri obiettivi da colpire (visto che il vecchio Silvio non pi adatto allo scopo). I disastrosi Accordi del 28 giugno, dovevano rappresentare la benedizione delle parti sociali su questo progetto di uscita dal Berlusconismo. Ed incredibile che quell' Accordo, totalmente assorbito e superato dalla Manovra bis, continui a rappresentare la stella polare della nostra segreteria: si passati da una consultazione surreale (la legge dello Stato sovrasta ogni intesa pattizia tra le parti) ad una firma d'imperio, che fa a meno anche della consultazione tra i lavoratori. Si fa finta di non sapere che la FIAT, e ogni altro imprenditore che lo volesse, alla bisogna si appeller all'articolo 8 (di una chiarezza bestiale, dice Marchionne), mica alla fuffa tra le parti sociali e ad accordi totalmente inutili con o senza annessa consultazione. La povert d'analisi del gruppo dirigente CGIL , ci preoccupa molto. Sentire ancora parlare di unit sindacale e di ricomporre le parti sociali indice di grande confusione. E questo grave perch, nel bene e nel male, la CGIL l'unica organizzazione di massa sopravvissuta in Italia. Ed l'unica speranza per provare a offrire senso, progetto e orientamento, dentro al collasso generale che ci sta investendo. UN'ALTRA CGIL E' POSSIBILE: un sindacato di massa, di classe, democratico, indipendente dagli ectoplasmi del centro-sinistra, in grado di mettersi alla testa di un movimento popolare per la riappropriazione di ricchezza sociale, diritti, speranze, per la difesa dei beni comuni, per la riconversione sociale ed ecologica di un sistema economico morente. Per discutere di tutto questo, 1500 delegati, dirigenti sindacali, attivisti dei movimenti e della societ civile, si sono dati appuntamento il Primo Ottobre a Roma, al Teatro Ambra Jovinelli, per una prima grande ASSEMBLEA GENERALE che organizzi la rivolta contro l'Europa dei banchieri, rifiuti il ricatto e la rapina del debito, prepari la GRANDE GIORNATA EUROPEA

DELL'INDIGNAZIONE DEL 15 OTTOBRE.

Da Modena, partir un pullman per Roma, organizzato dai delegati e dalle delegate di Battaglie Sindacali. Per contatti: 340/5041453

Potrebbero piacerti anche