Sei sulla pagina 1di 6
nZ[torl HAE Corte di Appello di Bari e La Corte d’Appello di Bari III Sezione penale composta dai sig. Magistrati: dott. Francesco M. RIZZI - Presidente rel. dott. Adolfo BLATTMANN d’AMELJ - Consigliere dott. Marina DE ROBERTIS - Consigliere decidendo sulla richiesta di consegna di DRAGOMIR Daniel [n. Bacau (Romania) il 29/8/1978] in esecuzione di M.A.E. di natura c.d. esecutiva emesso dall’Autorita Giudiziaria della Romania in data 19/6/2020 n.23; sentiti il Procuratore Generale nella persona del dr. Pasquale De Luca [che ha concluso sollecitando il rifiuto della consegna] ed il difensore avv. Cristian Di Giusto [che ha concluso in conformita alla richiesta del P.G.] nel corso dell’udienza collegiale del 6 ottobre 2022, con la partecipazione personale del DRAGOMIR, ha deliberato in camera di consiglio e pronunziato la seguente SENTENZA Il giorno 3/2/2021 la Squadra Mobile della Questura di Bari aveva tratto in arresto DRAGOMIR Daniel in esecuzione di Mandato di Arresto Europeo emesso dall’Autorita Giudiziaria della Romania in data 19/6/2020 per l’esecuzione della pena di anni tre e mesi dieci di reclusione inflitta con sentenza del 22/12/2016 n.3001 [final and binding on 18.06.2020") per reati in materia di falsificazione di documenti e riciclaggio commessi in Romania nel periodo compreso tra gli anni 2012 e 2013. 1 n 2/2ou1 Hae Corte di Appello di Bari Convalidato I’arresto giusta ordinanza in data 5/2/2021 con la previa rituale identificazione dell’arrestato e ’assunzione del _relativo interrogatorio, era stata negata l’applicazione di misura cautelare e conseguentemente disposta la immediata rimessione in liberta del DRAGOMIR. Nel corso del susseguente procedimento di competenza collegiale sono stati depositati il Mandato di Arresto — nel testo integrale tradotto in lingua italiana — nonché le informazioni [parimenti in lingua italiana] riguardanti “le condizioni detentive delle quali godera...Dragomir Danrel...nell‘eventualita della sua consegna alle autorita romene” ; informazioni richieste con nota n.73972/02.08.2021/M.I. ad iniziativa della Corte. L’Autorita rumena non ha provveduto, invece, alla trasmissione del testo integrale della sentenza di condanna [tradotto in lingua italiana] seppur a tal fine reiteratamente sollecitata. Il difensore del DRAGOMIR ha prodotto documentazione [relativa alle condizioni di lavoro nonché familiari dell’interessato]_nonché copie fotostatiche di decisioni giurisdizionali corredate da memorie esplicative ed ulteriore documentazione afferente le condizioni di sovraffollamento dei penitenziari della Romania. Tanto premesso in fatto, ritiene la Corte che le il complesso delle risultanze documentali in atti giustifichino il rifiuto della consegna a norma dell’art.18 Jert. h) L. n.69/2005 sotto il profilo della configurazione di un serio e concreto rischio di un trattamento penitenziario contrario ai dettami dell’art.3 CEDU. E affermazione giurisprudenziale di legittimita, oramai consolidata, quella secondo la quale ‘in tema di mandato di arresto europeo c.d. esecutivo, in relazione alla consegna verso Stati, come la Romania, le cui condizioni carcerarie risultino — sulla base di elementi oggettivi attendibili, precisi e opportunatamente aggiornati — affette da gravi carenze sistemiche o generalizzate, 6 necessario accertare la sussistenza di un rischio concreto di trattamento inumano e degradante in ordine al regime carcerario riservato alla persona richiesta in consegna. Ai fini della configurabilita del motivo di rifiuto ‘ della consegna previsto dall’art.18 lett. h) |. n. 69/2005, 6 necessario l'accertamento di un rischio concreto di trattamento inumano o degradante deh \ 2 \ n Z(toce MAE Corte di Appello di Bari regime carcerario riservato alla persona richiesta in consegna, da svolgere, secondo quanto chiarito dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (sentenza 5 aprile 2021, C404/15 e C659/15), attraverso la richiesta allo Stato emittente di tutte le informazioni relative alle specifiche condizioni di detenzione previste per l'interessato. I ‘serio pericolo’ di tali trattamenti deve evincersi dalle informazioni ‘individualizzate’ fornite dallo Stato richiedente circa il trattamento penale cui concretamente i! medesimo sara sottoposto” [Cass., sez. fer. 26 agosto 2021, n.32363]. Ebbene, assume primaria rilevanza il tenore generico, neutro e per cid stesso non adeguatamente ‘individualizzato” delle informazioni trasmesse dall’Autorita rumena con riferimento alle “condizioni detentive delle quali goderd...Dragomir Daniel...nell’eventualita della sua consegna alle autorita romene”, congiuntamente alla indicazione secondo la quale il predetto “sara ospitato in una cella che gli assicurera uno spazio minimo di 4 mq., escluso lo spazio destinato al bagno”. In particolare, risultano descritte soltanto superficialmente e sommariamente le caratteristiche dei vari Istituti di pena presso i quali il DRAGOMIR dovrebbe essere ristretto nell’eventualita della consegna, in assenza di specifici dati relativi alle effettive condizioni strutturali e funzionali degli Istituti medesimi_[relativi, ad esempio, alla consistenza numerica delle celle complessivamente disponibili ed al numero di detenuti assegnabili ad ogni singola cella]. Parimenti, si rivela tutt’altro che stringente la menzione del c.d. regime di detenzione chiuso di cui alla legge rumena n.254/2013, la quale appare in realta risolversi nella mera enunciazione di disposizioni normative senza alcuna specificazione né in ordine alle effettive condizioni attuative di detta modalita detentiva ed alla concreta possibilita di accesso al lavoro penitenziario né riguardo ai presupposti e reali condizioni di fruibilita del passaggio dal regime esecutivo chiuso a quello semiaperto ed infine a quello aperto. Alle criticita appena evidenziate si accompagna I’anzidetta indicazione relativa alla superficie della cella, non sufficientemente rassicurante in rapporto alla inderogabile esigenza che lo spazio individuale minimo usufruibile in ciascuna cella corrisponda ad almeno tre metri quadrati frou ne 2 2/wU KOE Corte di Appello di Bari effettivamente calpestabili _[v. in proposito Cass., sez. un., 24 settembre 2020, n.6551, nonché Cass., sez. II, 13 luglio 2021, n.27661], dovendo infatti considerarsi l’ingombro determinato dalla necessaria presenza di un letto monoposto — con requisiti dimensionali minimi di m.1,70 x m.0,70 pari ad una superficie di mq.1,19 — e di almeno un arredo costituito da un piano d’appoggio ovvero da un tavolo. Non pud omettersi di considerare, inoltre, l’allarmante resoconto offerto dal Rapporto redatto dal Comitato per la prevenzione della tortura — organo istituito a fini conoscitivi dal Consiglio d’Europa — [protocollo n.CPT/Inf. (2002)-06] in ordine sia alle pessime condizioni, perduranti all’attualita, delle carceri rumene sia alla inadeguatezza degli spazi vitali assicurabili ai detenuti sia alle denunce di maltrattamenti fisici subiti dai detenuti all’interno dei penitenziari ispezionati. Invero, nell’apprezzare il contenuto di detto Rapporto quale ‘fonte attendibile, specifica ed aggiornata su cui poter fondare la ragionevole affermazione dell’esistenza di un concreto pericolo di trattamento inumano e degradante determinato dalle condizioni di detenzioni vigenti nello Stato richiedente”, la Corte di Cassazione si é cosi espressa riguardo alle relative conclusioni: “tali conclusioni, pur dando atto di consistenti progressi in materia di gestione delle carceri, rilevavano che i miglioramenti pianificati dallo Stato rumeno non avevano condotto alla risoluzione definitiva dei problemi strutturali dei penitenziari rumeni, gia documentati non solo nella sentenza Rezmives ma anche nel Piano presentato dalle Autorita rumene in data 25 gennaio 2018 al Segretario del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, competente per la esecuzione delle sentenze della CEDU. In particolare il Rapporto evidenziava garantivano spazio vitale di 2 mt. all’interno che «in due degli istituti penitenziari visit della cella e, comunque, che le condizioni materiali erano generalmente scadenti in tutte : celle le carceri visit centi ¢ prive di mobilio, materassi ¢ lenzuola consunti ¢ Ja delegazione ha...ricevuto un numero notevole di segnalazioni di infestati dalle cimici. presunti maltrattamenti fisici inflitti ai detenuti dal personale penitenziario in particolare cere di Giurgiu, dove da gruppi di intervento mascherati. E segnatamente nel sono state raggiunte denunce credibili di numerose persone ripetutamente percosse sulla pianta dei piedi, metodo di tortura conosciuto con il nome di falzkam...” — [cosi in motivazione Cass., sez. fer., 1° settembre 2022, n.32431]. 4 Jy n t[Wet MAE Corte di Appello di Bari La attualita delle precarie condizioni di detenzione segnalate nel Rapporto del Comitato per la prevenzione della tortura é rimarcata, infine, dall’acquisita “Nota relativa all’esito della notifica ufficiale in riferimento al sovraffollamento dei penitenziari della Romania” rilasciata soltanto in data 19/9/2022 dall’Avvocato del Popolo [organismo indipendente previsto dalla Costituzione rumena e deputato all’analisi ed indirizzo delle petizioni e dei reclami proposti dai cittadini avverso gli organi statali] sulla base dei dati numerici resi con comunicazione n.4084/DSDRP/2022 dall’Amministrazione Penitenziaria Nazionale rumena; dati evidenzianti il perdurare, in molteplici penitenziari dello Stato, di “tassi di occupazione” [ovverosia di affollamento] di gran lunga superiori al 100% con riferimento ai vari regimi detentivi praticati [apertura, semiapertura, chiusura, massima sicurezza]. Come detto in apertura, ne consegue il rifiuto della consegna di DRAGOMIR Daniel da intendersi pronunziato “allo stato” secondo i dettami della Suprema Corte: “...laddove pervengano informazioni sufficienti ad escludere per la persona richiesta in consegna il rischio di un trattamento contrario all’art.3 CEDU...la consegna sara consentita. Diversamente, se dalle stesse non pud escludersi il suddetto rischio, la Corte di Appello é tenuta a rifiutare — ‘allo stato degli atti’ in ordine alla L.n.69 del 2005, art.18, comma 1, lett. h) — la consegna. La decisione ‘allo stato degli atti’ si giustifica in conformita alle indicazioni fornite dalla Corte di Giustizia, nella prospettiva che, entro un tempo ragionevole, lo Stato di emissione possa adottare in relazione alla persona richiesta in consegna le misure necessarie per assicurare le condizioni essenziali per la consegna stessa, ovvero il rispetto dei diritti inviolabili della persona umana, sanciti dalla Carta fondamentale dell’'Unione Europea. Il che significa che, laddove |’Autorita giudiziaria dello Stato di emissione faccia pervenire, successivamente e comunque entro un termine ragionevole, le suddette informazioni, alla luce dei parametri sopra indicati, il giudicato allo stato degli atti formatosi sul rifiuto della consegna, se rende irretrattabili le altre questioni gia decise, non impedisce la pronuncia di una successiva sentenza favorevole alla consegna, in relazione ai nuovi elementi sopravvenuti sulle condizioni di futura detenzione” [cosi in motivazione Cass., sez. VI, 1° giugno 2016, n.23277]. n. z[tozi Mae Corte di Appello di Bari P.O.M. La Corte di Appello di Bari, terza sezione penale, visto l’art.17 L.n.69/2005, rifiuta, allo stato, la consegna di DRAGOMIR Daniel all’Autorita Giudiziaria della Romania, \ Cosi deciso in Bari, addi 6 ottobre 2022. sn PE IBEE ILCANCELLIAAR IL CANQRLHIERE Albin jiano

Potrebbero piacerti anche