PuntoZero
LVENTO DEL MAI
IN SUMERIA
di Roberto Boncristiano
Gli spaventosi effetti delle detonazioni
nucleari presumibilmente avvenute
intorno al 2024 a.C. sono vividamente
riportati in svariati testi sumeri, €
suggeriscono un livello tecnologico di
gran lunga pi! avanzato e distruttivo di
quanto potessero sospettare gli stessi
“dei” che decisero di adoperarle.
Eminenti studiosi come M. Sanders ¢ D. Laing hanno
monitorato Parca di nostro interesse mediante analisi
di foto satellitari, rese disponibili con una ricerca di D.
Laing, Sono emersi dalle immagini satelitari particola-
ri che presagiscono una diversa valutazione della nomen-
clatura geofisica del mar Morto ¢ T'area contigua. Una
concentrazione anomala di linee simmetriche di tipo ret-
tangolare é verificabile su almeno quattro siti archeologici
sommersi nelle acque del mar Morto. Escludendo capric-
ci naturali, una medesima conformazione geometrica
ravvisabile lungo la fascia costiera meridionale e orientale
negli stratiinferiori sortostanti la superficie del terreno. Se
la ricerca geologica supporta validamente un primo da-
to oggettivo, relativo allesistenza di cinque citta nell'area
Parte 2/2
nell’eta del bronzo, l'altro elemento da approfondire é il
rilevamento di siti cimiteriali, che ospitano almeno un
pi, la maggior parte dei quali ha
iniziato a decomporsi intorno al 2220 a.C. Solo un even-
to catastrofico pud causare in tempi esigui centinaia di
migliaia di mort
Alcuni ricercatori hanno ipotizzato un’eruzione vulcani-
cca come fattore esplicativo di uno sterminio naturale di
massa, ma le evidenze geologiche smentiscono la posi
bile plausibilita di questo approccio. Non si constatano
presenze di vulcani dormienti o in artivies. L'alera spiega-
zione naturalistca ricorre ad un evento sismico di forte
intensica, ma anche in questo caso non sussistono feno-
meni sismici rovinosi nell’area del mar Morto.
Linfondatezza di un siffatto approccio viene pales-
ta dai dati scientifici divulgati da Jackson € McKenzie,
due sismologi che in uno studio del 1984 precisano le
coordinate della faglia del mar Morto, che si estende con
giungendosi a nord con la faglia Est Anatolica e snodan-
dosi fino al mar Rosso. I due studiosi sezionano la faglia
del mar Morto in due porzioni distinte, con alcune diffe
renze di struttura, ma nel complesso non si registrano ne!
breve ¢ medio periodo fenomeni sismici rilevanti. Alti
due ricercatori, Ambraseys ¢ Barazangi, nel 1989 pubbli-
cano i risultati della loro indagine geosismica, dimostran
do che lattivita sismica nell’area interessata dalla fagla
del mar Morto @ di intensita modesta, concentrandesi
lione e mezzo di
News New Times | 93Le inmagi satan anaizate da Sanders Laing
quasi esclusivamente nella zona meridionale della faglia,
€ raggiungendo tucval pitt magnitudo 4; raramente su-
pera magnicudo 5, concentrandosi nella zona del golfo
di Aqaba. Non ci sembra concludente l’argomentazione,
di presunto carattere probatorio, affidata all'aver assodato
Tresistenza di un rift, le cui dimensioni e struttura non so-
no idonce per testimoniare una sua origine esclusivamen-
te naturale (Ambraseys ¢ Barazangi, 1989).
I dati statistici su apocalittiche intensita dei terremoti nel-
la zona, riportati da Ambraseys ¢ Barazangi, ci inducono
ad escludere definitivamente questa causa. Accantonando
V'ipotesi di cause naturali, subentrano altri elementi di va-
lutazione che convogliano la ricerca verso una ragionevole
ammissione di eventi non naturali. Un primo elemento
il sito archeologico di Numeira, in quanto presenta i segni
inequivocabili di una distruzione indotta da una intensa
fonte di calore. Anche il sito archeologico di Safi, che @
stato individuato come la citta biblica di Zoar, secondo le
conclusioni di indagini geologiche e degli strati sedimen-
tari, # stato incenerito da un fuoco di inaudita potenza.
Un secondo elemento é il mutamento climatico, suben-
tfato repentinamente alla fine del terzo millennio a.C. La
zona si contraddistingue per una accentuata aridith che
rende inospitale il territorio e stronca le potenzialith agri-
cole, ma nel passato la valle del Giordano era una terra
fertile ¢ ubertosa, come viene asserito dalla teadizione bi-
blica (Genesi, 13:10). I dati climatologici reperibili nel-
PuntoZero
Anche il sito archeologico di Safi, che é
stato individuato come la citta biblica di Zoar,
secondo le conclusioni di indagini geologiche
e degli strati sedimentari, é stato incenerito
da un fuoco di inaudita potenza.
le documentazioni storiche antiche convergono in modo
singolare con i tisultati dei team di scienziati che si so-
no dedicati con rigore allo studio delle variazioni clima-
tiche verificatesi nel 2024 a.C. nell'area mesopotamica. IL
processo di inaridimento interessa contemporaneamente
il mar Morto ¢ la pianura mesopotamica ¢, avendo di-
mostrato che le sole cause naturali non spiegano adegua-
tamente gli effetti riscontrabili in termini climatici e di
sconvolgimento del pacsaggio urbano e naturalistico, Pi-
potesi di un attacco nucleate nella penisola del Sinai e nel-
Ia valle del Giordano acquista una rilevanza preminente.
Un terzo elemento, non trascurabil
vello di
Morto. Lo studio di I. M. Blake, pubblicato nel 1967,
mediante misurazioni archeometriche di ossa provenienti
dalla zona ¢ delle fonti idriche, ha appurato un livello suf-
ficientemente elevato di radioattivitd per il rilevamento
di particelle beta, costituenti tipiche de! fallout nucleate.
Le quantici di particelle beta sono una prova scientifica
99 | News New Times
8tPuntoZero
di una irradiazione nucleare subiea dalla regione del mar
‘Mort, essendo del tutto improbabile un rialzo significa
tivo del numero di particelle beta con il ricorso a cause
naturali, Un quarto elemento & Fincidenza di patologie
assimilabili a una sterilitd indotta negli esseri umani resi-
denti nella zona, affetti dopo un periodo di permanenza
nell’area di almeno quindici-venti anni (IM. Blake).
Le ricerche condotte da equipe miste di scienziati ameri-
cani ¢ giapponesi sugli effetti delle radiazioni sugli esseri
tumani, tra gli anni °40 e'70, sono giunte alla conclusio-
ne che le radiazioni nel medio e lungo periodo induco-
no danni agli apparati riproduttivi e sterilita irreversibile.
‘Di notevole rilievo @ lesplicito richiamo all’estinzione di
‘ogni entita biologica umana e vegetale. Efferti di questa
portata appartengono alle peculiaria disintegratici e di
leralith delle armi atomiche. II testo mesopotamico “Epo-
La riprova di una versatilita tecnologica
a disposizione di Ninurta e Nergal é la
diversa denominazione delle armi nucieari
‘otterrate dai due infernali individui.
pea di Erra” riporta con precisione la modalita di estinzio-
ne delle forme viventi: *...tutto cid che in esse aveva vita
si trasformé in vapore.
La vaporizzazione di corpi umani & un processo fisi-
co che implica temperature di combustione intorno ai
1000° gradi, una temperatura prossima a quella em:
nata dall’irraggiamento termico di una bomba atomi
standard. Per evitare fraintendimenti, quando si discorre
di vaporizzazione non si intende il passaggio del corpo
umano dallo stato solido 2 quello gassoso per sublimazio-
ne, ma la crasformazione di gran parce della massa della
materia vivente in prodotti gassosi ¢ vapore per effetto
della combustione.
La tecnologia nucleare contemporanea contempla la do-
tazione di bombe atomiche in grado di sviluppare simili,
onde termiche con leralith assoluta in un raggio piuttosto
esteso, ma nulla vieta di ipotizzare che Erra 'annientato-
re abbia adoperato una bomba atomica tecnologicamente
superiore, in grado di incrementare enormemente Ii
raggiamento termico fino a temperature inimmaginabili,
sufficienti per determinare un processo di sublimazione
delle entita biologiche. Questa dedurione ci @ sovvenuta
leggendo la descrizione nell!Erra epos” dela tipologia dei
sette missili a testata nucleare, tra cui spicea “...un'arma
riempita di un veleno mostruoso, quella che vaporizza le
cose viventi...”
Wenus New Times |
La riprova di una versatilica tecnologica a disposizione
di Ninurta e Nergal é la diversa denominazione delle ar-
mi nucleari dissorterrate dai due infernali individui, Nel
testo assiro, gid citato in precedenra, comp:
ti che descrivono evidentemente caratteristiche tecniche
delle armi nucleari; una & definita “...quella che fonde le
montagne...”, ¢ con tutta probabilith & quella scagliara
contro il monte Mashu. Un'altra arma viene ricordata
..quella che sopra ¢ sotto non tisparmia nessu-
uunallusione alla capacich di permeare qualsias
materiale e di uccidere anche coloro che dispongono di
sistemi prove
Ripercortendo i tragici eventi del mar Morto, non si sotto-
valuti una escalation delle conseguenze prodotte dall'im-
piego simultaneo o quasi di ben cingue armi nucleari
nelf’area menzionata, con una prevedibile intensificazio-
ne degli effetti termici; pero, non & possibile calcolare di
quanto si sia elevata la temperatura nel sito. La questione
non é secondaria per una documentarione di processi di
vaporizzarione registrati dai testi sumcri anche in territori
delt'area mesopotamica.
Tn un testo tramandato con il titolo “Lamentarione sul-
Ja distruzione di Ur", in buona parte composto dalla dea
Ningal, si narrano le testificanti conseguenze di una nube
assassina proveniente da occidente e generata dallo scop-
pio di sctte armi nucleari, lanciate nella penisola del Sinai
¢ nella valle det Giordano. Ningal era la moglie di Nan-
nat, uno dei fighi di Enlil, capostipite di uno dei due clan
divini, La protettrice della citta sumera di Ur compie un
resoconto impiecoso degli effetti di una nube radioattiva
spinta da venti occidentali verso la Sumeria: “...la gente,
come un insieme di cocci rots, riempiva le strade della
cittds ovunque, nei viali dove un tempo si passeggiava,
nelle piarze dove si celebravano le feste, giacevano qua elt
corpi inerti; non vi era strada dove non vi fossero mucchi
di cadaveri.....]...i cadaveri si fondevano come grasso
sciolto al sole...”
Questa drammatica testimonianza impone una duplice
riflessione. La prima concerne lesigenza di un/adeguata
spiegavione della fusione dei corpis dovremmo supporre
che anche area mesopotamica sia stata investita da una
‘mostruosa irradiazione termica estesa ad unarea vastiss-
ma, comprensiva della piana mesopotamica e della valle
del Giordano, Il quesico @ squisitamente tecnico: per ave-
re uniitradiazione termica cosi ampia, che copre una su-
perficie di migliaia di chilometri quadrati, quale potenza
esplosiva era insita nella armi nucleari adoperate da Net-
gal? Sono valucabili gli effet letali di una bomba nucleare
da 20 megaton in termini di onda pressoria ¢ di irradia-
zione termica per un raggio di 60 chilometri. Il fronte
del fuoco, con temperature intorno agli 800-1000 gra-
no epite-
comedi, avanzerebbe surriscaldando le correnti d'aria ¢ origi-
nando venti infuocati di inaudita violenza, con relativa
disteuzione estensibile fino a un raggio di 300 chilome-
tri, Unvindagine accurata dovebbe contemplare la reale
discanza tra la valle del Giordano e la disposizione delle
antiche citta sumere, attraversate evidentemente da un’ar-
dente onda termica. Senv/altro esistono ordigni nucteari
in grado di sviluppare un fronte termico che si espande
dalla valle del Giordano fino alle cittd mesopotamiche.
Da quanto ricordato si deve supporre con cognizione di
causa che @ l'unica spiegazione plausibile per comprende-
re la testimonianza di Ningal, quando la divinita osser-
va che *...i cadaveri si fondevano come grasso sciolto al
sole...”. Presumiamo che Nergal disponesse di armi nu-
cleari particolarmente devastanti ¢ si sia avvalso di uno
strumento atomico tecnologicamente sconosciuto a noi,
definito nel testo ‘Erra Epos’ “...quella che vaporizza le
Cose Viventi...”. Questo ordigno singolare doveva esse-
re unfarma selettiva, in grado di colpire esclusivamente