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UNIN1450202-2008 - 2008 - EIT Con Commenti
UNIN1450202-2008 - 2008 - EIT Con Commenti
UNI riconosce al cliente di questo prodotto scaricato on-line dal For this product downloaded online from the UNI webstore (hereafter referred to
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Il cliente ha riconosciuto che: The client acknowledged that:
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compresi i diritti di proprietà intellettuale. UNI, including those of intellectual property.
Apparecchi di sollevamento
N O RM A Attrezzatura per il sollevamento di persone UNI EN 14502-2
E U R OP E A Parte 2: Stazioni di comando elevabili
LUGLIO 2008
Versione italiana
Cranes del marzo 2010
Equipment for the lifting of persons
Part 2: Elevating control stations
TESTO ITALIANO
ICS 53.020.20
UNI © UNI
Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Sannio, 2 il consenso scritto dell’UNI.
20137 Milano, Italia www.uni.com
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana,
della norma europea EN 14502-2:2005+A1 (edizione aprile 2008),
che assume così lo status di norma nazionale italiana.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
English version
Appareils de levage à charge suspendue - Equipements Krane - Einrichtungen zum Heben von Personen - Teil 2:
pour le levage de personnes - Partie 2: Cabines élevables Höhenverstellbare Steuerstände
This European Standard was approved by CEN on 19 May 2005 and includes Amendment 1 approved by CEN on 4 March 2008.
CEN members are bound to comply with the CEN/CENELEC Internal Regulations which stipulate the conditions for giving
this European Standard the status of a national standard without any alteration. Up-to-date lists and bibliographical references
concerning such national standards may be obtained on application to the CEN Management Centre or to any CEN member.
This European Standard exists in three official versions (English, French, German). A version in any other language made by
translation under the responsibility of a CEN member into its own language and notified to the CEN Management Centre has
the same status as the official versions.
CEN members are the national standards bodies of Austria, Belgium, Bulgaria, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Estonia,
Finland, France, Germany, Greece, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Latvia, Lithuania, Luxembourg, Malta, Netherlands,
Norway, Poland, Portugal, Romania, Slovakia, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland and United Kingdom.
© 2008 CEN All rights of exploitation in any form and by any means reserved worldwide Ref. No. EN 14502-2:2005
+A1:2008: E
for CEN national Members.
INDICE
PREMESSA 1
INTRODUZIONE 2
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 2
3 TERMINI E DEFINIZIONI 3
BIBLIOGRAFIA 20
PREMESSA
Il presente documento (EN 14502-2:2005) è stato elaborato dal Comitato Tecnico
CEN/TC 147 "Apparecchi di sollevamento", la cui segreteria è affidata al BSI.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante
pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro ottobre 2008, e le
norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro ottobre 2008.
Il presente documento sostituisce la EN 14502-2:2005.
Il presente documento comprende l’aggiornamento 1 approvato dal CEN il 4 marzo 2008.
La presente norma europea è stata elaborata nell'ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di
supporto ai requisiti essenziali della(e) Direttiva(e) dell'UE.
Per quanto riguarda il rapporto con la(e) Direttiva(e) UE, si rimanda alle appendici
informative ZA e ZB che costituiscono parte integrante del presente documento.
La presente norma europea è una parte della EN 14502. L’altra parte è:
- EN 14502-1 Suspended basket
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei
seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio,
Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda,
Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia,
Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna,
Svezia, Svizzera e Ungheria.
INTRODUZIONE
La presente norma europea è stata elaborata per essere una norma armonizzata atta a
fornire alle stazioni di comando elevabili un mezzo per soddisfare i requisiti essenziali di
salute e sicurezza della Direttiva Macchine 98/37/CE.
La presente norma europea è una norma di tipo C come definito nella EN ISO 12100-1.
Il macchinario interessato e il grado di copertura dei pericoli, delle situazioni e degli eventi
pericolosi sono indicati nello scopo e campo di applicazione della presente norma
europea.
Quando le disposizioni della presente norma di tipo C differiscono da quelle specificate in
norme di tipo B, le disposizioni della presente norma di tipo C hanno la precedenza su
quelle delle altre norme, per macchine che sono progettate e costruite secondo le
disposizioni della presente norma di tipo C.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
I documenti richiamati di seguito sono indispensabili per l’applicazione della presente
norma europea. Per quanto riguarda i riferimenti datati, si applica esclusivamente
l’edizione citata. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione del documento a cui si fa
riferimento (compresi gli aggiornamenti).
EN 349:1993 Safety of machinery - Minimum gaps to avoid crushing of parts of
the human body
EN 818-7 Short link chain for lifting purposes - Safety - Part 7: Fine tolerance
hoist chain, Grade T (Types T, DAT and DT)
EN 953:1997 Safety of machinery - Guards - General requirements for the
design and construction of fixed and movable guards
EN 982:1996 Safety of machinery - Safety requirements for fluid power systems
and their components - Hydraulics
EN 12077-2:1999 Cranes safety - Requirements for health and safety - Part 2:
Limiting and indicating devices
EN 13411-3 Terminations for steel wire ropes - Safety - Part 3: Ferrules and
ferrule-securing
EN 13411-4 Terminations for steel wire ropes - Safety - Part 4: Metal and resin
socketing
EN 13411-6 Terminations for steel wire ropes - Safety - Part 6: Asymmetric
wedge socket
EN 13557:2003 Cranes - Controls and control stations
EN 13586:2004 Cranes - Access
EN 60204-32:1999 Safety of machinery - Electrical equipment of machines - Part 32:
Requirements for hoisting machines
EN ISO 12100-1:2003 Safety of machinery - Basic concepts, general principles for design -
Part 1: Basic terminology, methodology (ISO 12100-1:2003)
EN ISO 12100-2:2003 Safety of machinery - Basic concepts, general principles for design -
Part 2: Technical principles (ISO 12100-2:2003)
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma europea, si applicano i termini e le definizioni delle
EN ISO 12100-1:2003, EN 13557:2003 e i seguenti.
3.1 stazione di comando elevabile: Stazione di comando in cui l’operatore può variare la sua
posizione di elevazione.
Nota Una stazione di comando elevabile può consistere di una cabina o di una cabina e una piattaforma.
3.2 velocità operativa massima: Velocità massima misurata durante la corsa ascendente e
discendente della stazione di comando elevabile con il suo carico nominale.
3.3 carico nominale: Carico di progettazione sostenuto dalla stazione di comando elevabile.
3.5 limitatore di fune, catena allentata: Dispositivo che previene automaticamente i pericoli
derivanti da situazioni di funi/catene allentate.
5.1 Generalità
Le stazioni di comando elevabili devono essere conformi ai requisiti di sicurezza e/o
misure di protezione del presente punto. Le stazioni di comando elevabili devono inoltre
essere progettate secondo i principi delle EN ISO 12100-1 ed EN ISO 12100-2 relativi a
pericoli pertinenti ma non significativi che non sono trattati dalla presente norma europea
(per esempio bordi taglienti).
I requisiti generali di una stazione di comando sono specificati nel punto 5.2.
I requisiti specifici di una stazione di comando elevabile sono specificati dal punto 5.3 al
punto 5.9.
5.2.2 L’accesso alle stazioni di comando elevabili deve essere conforme alla EN 13586.
5.2.3 Le stazioni di comando elevabili devono essere progettate in modo che le distanze di
sicurezza o i ripari siano conformi alla EN 953 e alla EN 349.
5.3.1 Quando utilizzato nel calcolo di progettazione per la stazione di comando elevabile, il carico
dovuto al carico nominale (vedere punto 5.2.1.8 della EN 13557:2003) deve essere
incrementato di un coefficiente dinamico (vedere appendice A).
5.3.2 Quando utilizzato nel calcolo di progettazione per struttura di supporto elementi di
sospensione, il carico dovuto al carico nominale e al peso della stazione di comando
elevabile deve essere incrementato di un coefficiente dinamico (vedere appendice A).
5.4.1 La massima velocità operativa delle stazioni di comando elevabili non deve essere
maggiore di 0,5 m/s.
5.4.2 Le stazioni di comando elevabili devono essere progettate in modo che un’eventuale
inclinazione dalla posizione prevista non sia maggiore di 5°.
5.4.3 Le stazioni di comando elevabili devono avere una o più posizioni di ingresso/uscita
designate.
5.4.4 Qualsiasi accesso che consenta l’entrata o l’uscita da una stazione di comando elevabile
deve essere provvisto di una porta o un cancello che devono:
a) essere progettati per:
- tornare automaticamente in posizione chiusa o bloccata, o
- essere interbloccati per impedire il funzionamento della stazione di comando
elevabile fino alla loro chiusura e bloccaggio;
b) non piegarsi o aprirsi verso l’esterno.
Per cabine molto piccole in cui non è possibile installare una piattaforma mobile
esterna, la porta della stazione di comando elevabile può essere aperta verso
l’esterno con 2 azioni volontarie e si deve provvedere a una piattaforma a livelli di
ingresso e di uscita dedicati;
c) essere progettati per evitare l’apertura involontaria (solo con azione volontaria).
5.4.5 Se sussiste il rischio della caduta di oggetti, si deve provvedere a mezzi per evitare la
caduta degli oggetti all’interno e/o fuori dalla stazione di comando elevabile.
5.5.1 I comandi per il movimento della stazione di comando elevabile durante il funzionamento
normale devono essere posizionati e poter essere azionati solo dall’interno della stazione
di comando elevabile.
5.5.2 I comandi per il movimento della stazione di comando elevabile devono essere chiaramente
marcati con l’effetto del movimento dovuto al suo funzionamento. Devono essere chiaramente
distinti dai comandi normali (per il funzionamento dell’apparecchio di sollevamento).
5.5.3 Se l’accesso alla stazione di comando elevabile non può essere chiuso a chiave, un
interruttore di sicurezza (per esempio PIN o chiave) deve essere installato nel pannello di
comando per impedire il funzionamento non autorizzato. Se si utilizza una chiave, la sua
rimozione deve essere consentita solo nella posizione di "apertura".
5.5.5 Le stazioni di comando elevabili devono avere una funzione di arresto d’emergenza per il
movimento della stazione di comando elevabile in conformità al punto 9.2.5.4.2 e, se
applicabile, al punto 9.2.7.3 della EN 60204-32:1999.
5.5.6 Il movimento della stazione di comando elevabile deve essere avviato con comandi ad azione
mantenuta, il cui funzionamento richiede l’azionamento continuo del dispositivo di comando.
5.6.1.1 La trasmissione meccanica tra il freno, il riduttore, il tamburo e/o il sistema di trazione deve
essere del tipo positivo e non deve dipendere dalle forze di attrito per il suo funzionamento.
5.6.1.3 Quando accessibile, qualsiasi parte mobile del paranco deve essere provvista di ripari.
5.6.1.4 Il meccanismo di sollevamento deve essere disposto in modo che la trasmissione tra il freno
e il tamburo o il pignone di azionamento (cremagliera e pignone) non possa essere interrotta.
5.6.1.5 Durante il normale funzionamento non deve essere possibile abbassare la stazione di
comando elevabile con la sola gravità.
5.6.1.6 Non si devono utilizzare contrappesi per bilanciare la stazione di comando elevabile.
5.6.1.7 Il sistema di sollevamento della stazione di comando elevabile deve essere indipendente
da quello per il sollevamento del carico.
5.6.1.8 La stazione di comando elevabile deve essere sospesa o supportata da funi di acciaio,
catene con denti di acciaio, cilindri idraulici o solo cremagliere.
5.6.1.10 Il paranco deve essere progettato per sollevare o abbassare un carico pari almeno al
125% della somma del carico nominale e del peso della stazione di comando elevabile.
5.6.2.3 I freni devono essere progettati e fabbricati in modo da garantire un’applicazione morbida
affinché la stazione di comando elevabile non sia soggetta a tensioni pericolose anche in
condizioni di emergenza.
In tutte le condizioni la decelerazione della stazione di comando elevabile non deve
essere maggiore di 1,0 g.
5.6.2.5 Le molle per l’applicazione dei freni devono essere guidate e del tipo a compressione.
Ogni molla del freno che partecipa all'applicazione dell'azione di frenatura sul tamburo o
sul disco deve essere progettata e installata in modo che, se si verifica un guasto in una
delle molle, continui ad essere esercitata una forza frenante sufficiente a rallentare la
stazione di comando elevabile contenente il carico nominale.
5.6.3.1 Generalità
5.6.3.1.1 La potenza di sollevamento dell’unità di azionamento dello strato esterno del tamburo deve essere
considerata come base per il calcolo.
5.6.3.1.2 Il sistema di sollevamento deve essere progettato in modo che le funi metalliche siano
guidate attraverso paranchi, dispositivi secondari e pulegge per evitare che lascino la loro
posizione prevista (per esempio scanalatura della puleggia).
5.6.3.2.1 La resistenza a trazione dei fili metallici di una fune non deve essere minore di
1 570 N/mm2. Ai fini dei calcoli non si deve prendere in considerazione una resistenza a
trazione maggiore di 1 960 N/mm2. La costruzione delle funi deve essere adatta ai fini del
sollevamento.
5.6.3.2.2 Le funi devono essere protette contro la corrosione (per esempio funi galvanizzate).
5.6.3.2.3 Il coefficiente di sicurezza delle funi non deve essere minore di 10, considerando il carico
dovuto al carico nominale e al peso delle stazioni di comando elevabili senza
l’applicazione di un coefficiente dinamico. Lo stato limite per la verifica di idoneità deve
essere il carico di rottura minimo garantito (vedere appendice A).
5.6.3.2.4 Il diametro nominale delle funi di sospensione non deve essere minore di 8 mm.
5.6.3.2.5 Per il calcolo dell’estremità dalla fune al tamburo si deve utilizzare un coefficiente di attrito
massimo tra la fune e il tamburo di 0,1.
5.6.3.2.7 Deve essere possibile esaminare visivamente l’intera lunghezza delle funi e le loro
estremità senza rimuovere le funi o smantellare i componenti strutturali del sistema. Per
soddisfare questo requisito si deve provvedere ad un foro di ispezione opportunamente
posizionato.
5.6.3.2.8 Si deve provvedere a un mezzo per bilanciare la tensione delle funi collegate allo stesso
ancoraggio e a un dispositivo per ripristinare tale tensione.
5.6.3.2.9 Tutte le funi di sospensione devono essere uguali per quanto concerne:
a) diametro;
b) qualità;
c) costruzione.
5.6.3.3.1 Il rapporto tra i diametri del tamburo e delle pulegge della fune non deve essere minore di
20:1 quando misurato sull’asse della fune.
5.6.3.3.2 I tamburi delle funi devono essere scanalati. Con la stazione di comando elevabile nella
sua posizione più bassa (stazione di comando elevabile su respingenti completamente
compressi) devono essere presenti almeno due giri ciechi sul tamburo.
5.6.3.3.3 Se la fune è avvolta intorno al tamburo in più di uno strato, si deve provvedere a tale scopo
a un dispositivo di srotolamento o mezzo equivalente (per esempio scanalatura speciale).
5.6.3.3.4 Per le pulegge, l’angolo tra la fune e l’asse della puleggia non deve essere maggiore di 4°.
5.6.3.3.5 Per i tamburi, l’angolo tra la fune e l’asse del tamburo non deve essere maggiore di 2°.
5.6.3.3.6 Il tamburo delle funi deve essere dotato di dischi flangiati. La lunghezza sporgente delle
flange sopra lo strato più esterno deve essere almeno 1,5 volte il diametro della fune
metallica.
5.6.4.1 Gli azionamenti a catena devono essere provvisti di mezzi che garantiscano il movimento
in sicurezza della catena attraverso le ruote di azionamento, i dispositivi secondari e le
pulegge per evitare che le catene lascino la posizione prevista, distorsioni o inceppamenti
della catena.
5.6.4.2 Le catene devono essere installate solo in conformità alle raccomandazioni del
fabbricante.
5.6.4.3 Il coefficiente di sicurezza delle catene non deve essere minore di 8 considerando il carico
dovuto al carico nominale e al peso della stazione di comando elevabile senza
l’applicazione di un coefficiente dinamico, in relazione al carico di rottura minimo garantito
indicato nel certificato.
5.6.4.4 Tutte le estremità delle catene devono presentare un carico di rottura minimo che sia
almeno pari all’80% del carico di rottura minimo della catena.
5.6.4.5 Si deve provvedere a un mezzo per bilanciare la tensione nelle catene collegate allo
stesso ancoraggio e a un dispositivo per ripristinare tale tensione.
5.6.4.6 Deve essere possibile rimuovere le catene e le loro estremità per facilitarne un attento
esame.
5.6.4.8 I denti deflettori delle catene di sospensione installati su un asse devono muoversi
liberamente ed essere indipendenti l’uno dall’altro.
5.6.5.1 Gli ingranaggi a cremagliera devono essere tagliati a macchina dall’acciaio. Il modulo
minimo deve essere 6. Si deve garantire un coefficiente di sicurezza minimo di 6 rispetto
alla resistenza a trazione ultima del materiale sulla base del carico dovuto al carico
nominale e al peso della stazione di comando elevabile. Ai fini di questo calcolo si devono
considerare tutte le forze come agenti su un unico dente.
5.6.5.2 In tutte le condizioni di lavoro almeno 2/3 della larghezza del pignone di azionamento
devono essere innestati nella cremagliera.
5.6.5.3 I giunti tra sezioni adiacenti della cremagliera devono essere accuratamente posizionati
reciprocamente.
5.6.5.4 Si deve provvedere a una protezione che impedisca il disinnesto non intenzionale del
pignone. Ciò si dovrebbe aggiungere ad un’eventuale guida installata nella stazione di
comando elevabile.
5.6.6.2 Ogni circuito idraulico deve essere dotato di un dispositivo che indichi la pressione di
esercizio o deve essere equipaggiato di una presa per la misurazione della pressione a
cui possa essere collegato un dispositivo di misurazione.
5.6.6.3 I tubi idraulici di acciaio devono avere un coefficiente di sicurezza minimo di 2,5 tra la
pressione d’esercizio nominale e la pressione di scoppio.
5.6.6.4 I tubi flessibili idraulici inclusi i loro raccordi terminali devono avere un coefficiente di
sicurezza minimo di 4,0 tra la pressione d’esercizio nominale e la pressione di scoppio.
5.6.6.5 I tubi flessibili non devono essere dotati di raccordi rimovibili (per esempio del tipo a vite).
5.6.6.6 In ogni circuito idraulico si devono installare una o più valvole limitatrici di pressione per
fornire una protezione contro l’eccesso di pressione. La valvola deve essere regolabile e
sigillata. La regolazione deve essere possibile solo con attrezzi. La valvola deve essere
regolata per una pressione non maggiore del 10% sopra la pressione d’esercizio
massima.
5.6.6.7 I cilindri idraulici portanti devono essere dotati di un dispositivo che impedisca lo
spostamento accidentale causato dal guasto di una tubazione/tubo flessibile esterno
[esclusi quelli indicati in c)], fino a quando non è rilasciato da una forza esterna.
Se a tale fine sono utilizzate valvole di blocco, queste devono chiudersi automaticamente
per impedire che il fluido fuoriesca dai cilindri, fino a quando non sono aperti mediante
una forza esterna.
Devono essere:
a) parte integrante con il cilindro; o
b) montate direttamente e in modo stabile con flangia; o
c) poste vicine al cilindro e collegate ad esso mediante tubazioni rigide (quanto più
corte possibili), con connessioni saldate o flangiate e calcolate nello stesso modo del
cilindro.
5.6.6.8 Quando due cilindri funzionano in parallelo, si deve provvedere a un sistema di valvole
per garantire che in caso di perdita di pressione in un cilindro l’altro deve essere protetto
dal sovraccarico.
5.6.6.9 Il serbatoio dell’olio deve avere dispositivi che sorveglino il livello minimo e massimo del
fluido. Il serbatoio dell’olio deve disporre di un foro di accesso e di una valvola di drenaggio
per la pulizia.
5.6.6.10 Se il serbatoio dell’olio è del tipo pressurizzato, deve resistere alla pressione d’esercizio
massima con un coefficiente di sicurezza minimo di 2,0 ed essere provvisto di un
dispositivo per il rilascio della pressione al di sopra della pressione d’esercizio massima.
5.6.6.11 Il sistema idraulico deve disporre di filtri adeguati per impedire la contaminazione del
mezzo.
5.6.6.12 Deve essere possibile ispezionare i tubi flessibili, i raccordi e i componenti. Deve essere
possibile ispezionare direttamente o indirettamente i raccordi terminali e la prima
lunghezza di 3xd del tubo flessibile che entra al loro interno. Se ciò non è attuabile (per
esempio necessità di rimuovere ripari) si deve provvedere a soluzioni speciali, per
esempio installare valvole di ritegno, ispezione periodica con intervalli brevi.
5.7 Guide
5.7.2 Le guide devono essere progettate per garantire che la distorsione flessibile della struttura
dell’apparecchio di sollevamento non comprometta il funzionamento della stazione di
comando elevabile.
5.8.1.1 La corsa della stazione di comando elevabile deve essere limitata da limitatori di
movimento a entrambe le estremità. Dopo l’azionamento di tali limitatori, deve essere
possibile il movimento nella direzione opposta.
5.8.1.3 L’azionamento del limitatore di movimento secondario deve essere indicato all’operatore
visivamente o acusticamente e non deve essere possibile alcun movimento della stazione
di comando elevabile.
Nota Vedere anche punto 5.7.1.4 della EN 12077-2:1999.
5.8.1.4 Il limitatore di movimento secondario deve essere azionato direttamente dal movimento
della stazione di comando elevabile (per esempio interruttore di finecorsa azionato da
camma installato sulla stazione di comando elevabile). Il limitatore di movimento e il
limitatore di movimento secondario non devono essere azionati da un unico dispositivo.
5.8.1.5 In aggiunta ai limitatori di movimento menzionati nei punti 5.8.1.1 e 5.8.1.2 devono essere
presenti mezzi meccanici che impediscano alla stazione di comando elevabile di uscire
dalle guide.
5.8.3.1 Sulla stazione di comando elevabile deve essere installato un ingranaggio di sicurezza
che in caso di eccesso di velocità arresti e sostenga la stazione di comando elevabile con
il carico nominale. L’ingranaggio di sicurezza deve essere azionato da un regolatore
dell’eccesso di velocità con una velocità di intervento non maggiore di 0,6 m/s.
In alternativa si può utilizzare un sistema con 2 mezzi di supporto (fune, catena, ...) se
ciascuno di essi soddisfa i requisiti del punto 5.
5.8.3.2 L’ingranaggio di sicurezza non deve intervenire sulla fune/catena utilizzata per i sistemi di
azionamento a fune/catena.
5.8.3.5 Il regolatore dell’eccesso di velocità deve essere accessibile per l’ispezione e la manutenzione.
prospetto 2 Metodi da utilizzare per verificare la conformità ai requisiti di sicurezza e/o alle misure di protezione
(Continua)
prospetto 2 Metodi da utilizzare per verificare la conformità ai requisiti di sicurezza e/o alle misure di protezione
(Continua)
7.1 Generalità
Le istruzioni del fabbricante devono includere almeno quanto segue:
- in un manuale di istruzioni specifico per la stazione di comando elevabile (vedere
anche punto 6.5 della EN ISO 12100-2:2003);
- o nel manuale di istruzioni per l’apparecchio di sollevamento (vedere la norma
europea appropriata per il tipo specifico di apparecchio di sollevamento).
7.2 Funzionamento
7.2.1 La stazione di comando elevabile può essere azionata solo da persone espressamente
autorizzate (addestrate, istruite).
7.2.2 Prima di iniziare il lavoro, l’operatore deve osservare la stazione di comando elevabile alla
ricerca di difetti evidenti e riportarli alla persona responsabile.
7.3 Manutenzione
7.3.2 I lavori di manutenzione e riparazione devono essere eseguiti solo da persone qualificate
e addestrate.
7.4.1 Gli esami e le prove devono essere effettuati in conformità alle istruzioni del fabbricante.
7.4.2 I risultati di qualsiasi esame o prova devono essere registrati in un resoconto. Il resoconto
può essere un certificato o una voce di un registro delle prove.
7.5 Marcatura
7.5.1 Tutte le stazioni di comando elevabili, se immesse sul mercato separatamente e se non
sono parte permanente di uno specifico apparecchio di sollevamento, devono essere
dotate di una targhetta del fabbricante apposta in una posizione chiaramente visibile con
le informazioni seguenti:
- nome del fabbricante e/o dell’importatore o fornitore;
- tipo/numero del modello;
- anno di fabbricazione;
- numero di serie.
7.5.2 Le informazioni seguenti devono essere chiaramente marcate sulla stazione di comando
elevabile o su ogni pianerottolo:
- carico nominale della stazione di comando elevabile e numero massimo di persone
consentite al suo interno;
- peso della stazione di comando elevabile;
- funzionamento riservato solo a persone autorizzate.
Utilizzare le seguenti:
EN 13001-1:2004 Cranes - General design - Parte 1: General principles and requirements
EN 13001-2:2004 Cranes - General design - Parte 2: Load actions
CEN/TS 13001-3-1:2004 Cranes - General design - Parte 3.1: Limit states and proof of competence of steel structures
CEN/TS 13001-3-2:2004 Cranes - General design - Parte 3.2: Limit states and proof of competence of wire ropes in reeving systems
prCEN/TS 13001-3-3 Cranes - General design - Parte 3.3: Limit states and proof of competence of wheel/rail contacts
EN 13135-1:2003 Cranes - Safety - Design - Requirements for equipment - Parte 1: Electrotechnical equipment
EN 13135-2:2004 Cranes - Equipment - Parte 2: Non-electrotechnical equipment
EN 13557:2003 Cranes - Controls and control stations
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