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Crowdfunding

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Il crowdfunding (termine inglese, da crowd, "folla", e funding, "finanziamento"), in italiano
finanziamento collettivo, è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio
denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di microfinanziamento
dal basso che mobilita persone e risorse.

Indice
Definizione
Esempi storici
Tipi di finanziamento collettivo
Finanziamento collettivo per ricompensa (Reward Crowdfunding)
Finanziamento collettivo per donazione (Donation Crowdfunding)
Finanziamento collettivo civico
Finanziamento sotto forma di capitale di rischio
Finanziamento collettivo per prestito
Modelli ibridi di finanziamento collettivo
Keep-it-all e all-or-nothing
Piattaforme di finanziamento collettivo
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Definizione
Il termine crowdfunding trae la propria origine dallo crowdsourcing o sviluppo collettivo di un prodotto. Il
finanziamento collettivo si può riferire a iniziative di qualsiasi genere, dall'aiuto in occasione di tragedie
umanitarie al sostegno all'arte e ai beni culturali, al giornalismo partecipativo, fino all'imprenditoria
innovativa e alla ricerca scientifica. Il finanziamento collettivo è spesso utilizzato per promuovere
l'innovazione e il cambiamento sociale, abbattendo le barriere tradizionali dell'investimento finanziario.
Negli ultimi anni sempre più spesso è stato invocato come una sorta di panacea per tutti i mali e un'ancora
di salvezza per le economie colpite dalla crisi finanziaria.[1]

Il web è solitamente la piattaforma che permette l'incontro e la collaborazione dei soggetti coinvolti in un
progetto di crowdfunding. Secondo il Framework for European Crowdfunding, «l'ascesa del
crowdfunding negli ultimi dieci anni deriva dal proliferare e dall'affermarsi di applicazioni web e di servizi
mobile, condizioni che consentono a imprenditori, imprese e creativi di ogni genere di poter dialogare con
la crowd per ottenere idee, raccogliere soldi e sollecitare input sul prodotto o servizio che hanno intenzione
di proporre».[2] Il crowdfunding è una importante fonte di finanziamento ogni anno per circa mezzo
milione di progetti europei che altrimenti non riceverebbero mai i fondi per vedere la luce. Nel 2013 in
Europa sono stati raccolti fondi pari a circa un miliardo di euro. Si stimano aumenti esponenziali nel
prossimo futuro, migliaia di miliardi entro il 2020, grazie al crowdfunding, che trova tutti gli elementi per
poter sprigionare al meglio le sue potenzialità nel web 2.0.[3]

Le iniziative di finanziamento collettivo si possono distinguere in iniziative autonome, sviluppate ad hoc


per sostenere cause o progetti singoli, e piattaforme di crowdfunding. Colui che ha portato alla notorietà il
crowdfunding oltreoceano è Barack Obama, pagando parte della sua campagna elettorale per la presidenza
con i soldi donati dai suoi elettori, che erano i primi portatori di interesse.

Un esempio di iniziativa autonoma di crowdfunding è la campagna Tous mécènes («tutti mecenati») del
Louvre. Il progetto prevedeva di raccogliere 1 milione di euro attraverso le donazioni delle web community
per acquistare da un collezionista privato il capolavoro rinascimentale Le tre grazie di Cranach. In Italia la
campagna di crowdfunding che ha raccolto più adesioni è stata quella per la ricostruzione della Città della
Scienza, il polo scientifico di Napoli distrutto da un incendio doloso a marzo 2013, che ha raccolto oltre un
milione di euro.

Esempi storici
Molti ritengono che il crowdfunding moderno sia una rielaborazione di pratiche storiche risalenti al
Settecento e all'Ottocento[4]. Tra la fine del Settecento e la prima metà dell'Ottocento lo scrittore irlandese
Jonathan Swift ispirò gli Irish Loan Fund, degli istituti collettivi di microcredito che combattevano la
povertà del popolo irlandese. Alla fine dell'Ottocento la rivista The World, di proprietà di Joseph Pulitzer,
lanciò una raccolta di fondi dal basso per finanziare il piedistallo e l'installazione della Statua della Libertà,
dopo che il Comitato preposto era riuscito a raccogliere solo 150 000 dei 300 000 dollari necessari.
Nella storia delle comunità ebraiche era presente, già ai tempi della diaspora dopo la distruzione del
Tempio da parte dei Romani, una forma di finanziamento collettivo. Gli ebrei ricchi donavano alla
comunità per il mantenimento degli studiosi per il sostentamento delle famiglie più povere. Nel 1600, era
attraverso la raccolta capillare di fondi, cui partecipavano tutte le comunità coinvolte, che si finanziavano i
monarchi europei. Gli stessi Rothschild hanno, all'origine delle loro fortune, adottato questo sistema di
raccolta di denaro.

Tipi di finanziamento collettivo

Finanziamento collettivo per ricompensa (Reward Crowdfunding)


Questo tipo di finanziamento collettivo, chiamata anche reward-based, è il più diffuso per numero di
piattaforme e prevede per l'investitore una ricompensa commisurata con il contributo. Solitamente la
piattaforma dà due o più scelte di contributo ordinate per entità e con ognuna associata la sua ricompensa.
A seconda se l'obiettivo di finanziamento è stato raggiunto o no le piattaforme di questo tipo seguono due
dei seguenti schemi: Keep-it-all (tieni tutto) oppure All-or-nothing (tutto o niente).

Finanziamento collettivo per donazione (Donation Crowdfunding)


Il finanziamento collettivo per donazione è quel modello di crowdfunding in cui i sostenitori del progetto
contribuiscono al medesimo finanziandolo senza aspettarsi un beneficio tangibile dalla donazione. Sono
spinti cioè dalla dedizione-attaccamento alla «causa» e dall’emotività che la campagna è riuscita a
suscitare.

Per questo motivo, il modello donation-based è particolarmente sinergico con le organizzazione non a
scopo di lucro o con quelle impegnate nel sociale.

Finanziamento collettivo civico


Il finanziamento collettivo civico è uno dei tipi di raccolta fondi dal basso che sta riscuotendo maggior
successo. Un numero crescente di soggetti istituzionali come comuni, enti provinciali, municipalità ecc. se
ne sta servendo per finanziare opere pubbliche e attività di restauro del tessuto urbano. Il finanziamento
civico propugna il superamento della separazione concettuale tra le sfere del privato, del pubblico e
dell'impresa in vista di un bene e di un benessere comune.

«Un'economia civile sta emergendo, un tipo di economia fondamentalmente aperta e sociale. Si tratta di
un'economia che sta fondendo la cultura del web 2.0 con la finalità civica. Nella nostra definizione la civic
economy comprende persone, iniziative e comportamenti che fondono modi innovativi di fare dalle sfere
tradizionalmente distinte della società civile, del mercato e dello Stato. Fondata su valori e obiettivi sociali,
e utilizzando approcci di collaborazione profonda per lo sviluppo, la produzione, la condivisione della
conoscenza e il finanziamento, la civic economy (economia civica) genera beni, servizi e infrastrutture
comuni in modi che né lo Stato né l'economia di mercato da soli sono stati in grado di realizzare.»[5]

Grazie al finanziamento civico alcune metropoli hanno realizzato importanti progetti. Tra queste ci sono la
campagna pubblica per la costruzione di un ponte pedonale a Rotterdam nel 2011,[6] quella per la
conversione di un magazzino sotterraneo in parco pubblico a New York[7] e quella lanciata dal sindaco di
Filadelfia nel 2013 per acquistare materiale scolastico.[8] In Italia un primo interessante esempio di
finanziamento civico è quello lanciato dal Comune di Bologna per il restauro del Portico di San Luca, uno
dei monumenti simbolo del capoluogo emiliano[9].

Finanziamento sotto forma di capitale di rischio


Il finanziamento sotto forma di capitale di rischio, anche detto equity crowdfunding, è una modalità di
finanziamento che consente a società non quotate di raccogliere risorse finanziarie dal pubblico a fronte di
quote azionarie. Secondo la definizione adottata da Consob: «Si parla di equity-based crowdfunding
quando tramite l'investimento on-line si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società:
in tal caso, la “ricompensa” per il finanziamento è rappresentata dal complesso di diritti patrimoniali e
amministrativi che derivano dalla partecipazione nell'impresa.»[10]

Tipicamente la presentazione delle richieste di finanziamento è effettuata attraverso piattaforme web che
promuovono le iniziative presso i propri utenti e consentono loro di investire importi anche minimi.
L'attività delle piattaforme, proprio perché rivolta ad un pubblico di potenziali investitori non
necessariamente qualificati, assume i contorni della sollecitazione del pubblico risparmio e dunque si
presta ad essere regolamentata nell'ambito MiFID. In alcuni paesi l'organo di vigilanza finanziaria
regolamenta la materia caso per caso, come accade per esempio in Regno Unito.

In Italia Consob ha emanato un apposito regolamento[11] nel giugno 2013 che consente a chi ne abbia i
requisti e previa autorizzazione dello stesso organo di vigilanza, di gestire piattaforme di finanziamento
sotto forma di capitale di rischio. Queste piattaforme possono pubblicare le offerte di sottoscrizione
dell'investimento, a condizione che gli offerenti[12] rientrino nelle seguenti categorie: start-up innovative,
PMI innovative, OICR e società che investono prevalentemente in startup o PMI innovative.[13]

Finanziamento collettivo per prestito


Il modello per prestito è un modello di finanziamento collettivo attraverso il quale persone fisiche e
giuridiche possono decidere di prestarsi fondi reciprocamente, a un tasso di interesse più o meno alto, al
fine di realizzare un progetto. In questo caso è definito anche peer to peer lending (P2P). Esiste anche una
forma di finanziamento collettivo per prestito, definita invoice trading, in cui il prestito è garantito da
fatture emesse da chi richiede i fondi.

Questo settore risulta più maturo rispetto ad altri tipi di finanziamento collettivo e in forte crescita.

Modelli ibridi di finanziamento collettivo


I modelli ibridi prevedono una commistione tra più modelli, esistono ad esempio modelli ibridi di
ricompensa e donazione che costituiscono il cosiddetto modello chiamato per ricompensa/donazione.
I modelli ibridi di finanziamento collettivo hanno il pregio di lasciare maggiore libertà ai sostenitori e la
possibilità di intercettare il maggior numero di donatori al progettista. Difatti possono verificarsi casi in cui
un sostenitore sia molto coinvolto emotivamente da un progetto, al punto da non essere interessato a una
ricompensa concreta, ma solamente alla finalità del progetto; in questi casi il progettista solitamente
decide di sostenere il progetto tramite una donazione tout court di importo più o meno consistente senza la
richiesta di una ricompensa.

Keep-it-all e all-or-nothing
All’interno dei modelli reward e donation-based, ogni piattaforma decide poi se adottare uno schema
Keep-it-all (tieni tutto) oppure All-or-nothing (tutto o niente).

Vediamo quali sono le differenze tra questi due schemi:

◾ All-or-nothing: prevede che solo al raggiungimento dell'obiettivo di raccolta che si è prefissato il


progettista, i fondi donati vengano trasferiti al progettista e la relativa percentuale (success fee) venga
corrisposta alla piattaforma.
◾ Lo schema Keep-it-all invece è quella formula che prevede l’effettivo incasso di quanto raccolto dal
progettista anche qualora l’obiettivo economico prefissatosi non venga raggiunto; in questo caso la
percentuale corrisposta alla piattaforma è maggiore rispetto al caso all-or-nothing.

Piattaforme di finanziamento collettivo


Le piattaforme di finanziamento collettivo[14][15] sono siti web che facilitano l'incontro tra la domanda di
finanziamenti da parte di chi promuove dei progetti e l'offerta di denaro da parte degli utenti. Le
piattaforme di finanziamento collettivo si possono distinguere in generaliste, che raccolgono progetti di
ogni area di interesse, e verticali o tematiche, specializzate in progetti di particolari settori.

Il successo del finanziamento collettivo sta portando non solo alla nascita di svariate piattaforme che fanno
da intermediari tra chi propone progetti e chi li finanzia, ma anche all'apertura di nuovi blog e siti che
contribuiscono a diffondere questo nuovo tipo di finanziamento.[16]

Note
1. ^ Ilya Pozin, "Crowdfunding: Saving the U.S. Economy [Infographic], Forbes, 28 June 2012,
http://www.forbes.com/sites/ilyapozin/2012/06/28/crowdfunding-saving-the-u-s-economy-infographic/
2. ^ De Buysere, K., Gajda, O., Kleverlaan, R., Marom, D. (2012) A Framework for European
Crowdfunding, http://evpa.eu.com/wp-
content/uploads/2010/11/European_Crowdfunding_Framework_Oct_2012.pdf
3. ^ VASSALLO,W. (2014)‘Crowdfunding nell'Era della Conoscenza. Chiunque può realizzare un
progetto. Il futuro è oggi‘. FrancoAngeli, Milano, 2014, ISBN 9788891706843
4. ^ Calveri, C., Esposito, R. (2013), «Crowdfunding World 2013: report, analisi e trend»
5. ^ “NESTA, CABE & Design Council”, Maggio 2011
6. ^ Crowdfunding Municipal Projects, a Look at the Impact of Crowdfunded Infrastructure in Rotterdam,
The Cecil Group. URL consultato il 27 marzo 2014.
7. ^ +Pool: A Floating Pool in the River For Everyone, Kickstarter. URL consultato il 27 marzo 2014.
8. ^ Mayor Nutter’s crowdfunding campaign for schools raises $531k, Technically. URL consultato il 27 marzo
2014.
9. ^ Lorenzo Bandera, Un passo per San Luca, un passo per il welfare culturale, Percorsi di secondo
welfare, 16 dicembre 2014.
10. ^ Consob, EQUITY CROWDFUNDING: COSA DEVI ASSOLUTAMENTE SAPERE PRIMA DI
INVESTIRE IN UNA "START-UP INNOVATIVA" TRAMITE PORTALI ON-LINE , su consob.it.
11. ^ CONSOB - Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, Delibera n. 18592 -Adozione del
"Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio da parte di start-up innovative tramite portali on-line"
ai sensi dell'articolo 50-quinquies e dell'articolo 100-ter del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e
successive modificazioni , su consob.it.
12. ^ Consob, Consultazione pubblica revisione regolamento 18592, su consob.it.
13. ^ Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3 cosiddetto
Investment Compact, su gazzettaufficiale.it.
14. ^ Castrataro, D.; Pais, I. (2013) "Analisi delle piattaforme italiane di crowdfunding".
http://www.slideshare.net/crowdfuture/analisi-delle-piattaforme-di-crowdfunding-italiane-aprile-2013
15. ^ Ordanini, A.; Miceli, L.; Pizzetti, M.; Parasuraman, A. (2011). "Crowd-funding: Transforming
customers into investors through innovative service platforms"
(http://dx.doi.org/10.1108/09564231111155079). Journal of Service Management 22 (4): 443.
(disponibile anche come documento Scribd (http://www.scribd.com/doc/59656556/Crowdfunding-
Transforming-Customers-into-Investors-through-Innovative-Service-Platforms))
16. ^ Narek Vardanyan, Kickstarter vs Indiegogo: which one to choose?, thecrowdfundingformula.com.
URL consultato l'11 maggio 2016.

Voci correlate
◾ Microfinanza
◾ Microvolontariato
◾ Social lending
◾ Venture capital
◾ Private equity
◾ Crowdfunding immobiliare
◾ Angel investor
◾ Kickstarter
◾ Indiegogo
◾ Paga quello che vuoi

Altri progetti
◾ Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene immagini o altri
file su crowdfunding (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Crowdfunding?uselang=it)

Collegamenti esterni

◾ Crowdfunding, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
◾ (EN) Crowdfunding, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.

Riferimenti istituzionali

◾ Regolamento Consob su Equity Crowdfunding, su consob.it.


◾ Tutorial Consob su Equity Crowdfunding, su consob.it.
◾ Registro delle piattaforme di equity crowdfunding autorizzate da Consob, su consob.it (archiviato dall'url
originale il 17 giugno 2017).
Controllo di BNF (FR) cb16596756q (http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb16596756q)
autorità (data) (http://data.bnf.fr/ark:/12148/cb16596756q)

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Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 4 feb 2019 alle 00:15.

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