Le etichette riportate sulle confezioni dei prodotti alimentari ci aiutano a compiere una scelta informata su ci che mangiamo. Letichettatura dei prodotti alimentari, destinati alla vendita al consumatore nellambito del mercato nazionale, disciplinata dal decreto legislativo 23 giugno 2003, n.181, attuazione della direttiva 2000/3/CE.
LETICHETTA linsieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono al prodotto alimentare LETICHETTA
deve assicurare la corretta e trasparente informazione del consumatore non deve indurre in errore lacquirente sulle caratteristiche del prodotto alimentare non deve attribuire al prodotto effetti o propriet che non possiede non deve suggerire che il prodotto possiede caratteristiche particolari quando tutti i prodotti analoghi possiedono caratteristiche identiche non deve attribuire al prodotto propriet atte a prevenire, curare o guarire una malattia
Quali sono le indicazioni da riportare in etichetta per i prodotti alimentari destinati al consumatore?
PRODOTTI PRECONFEZIONATI Le indicazioni che devono essere riportate in etichetta sui prodotti preconfezionati sono: La denominazione di vendita Lelenco degli ingredienti La quantit netta o la quantit nominale Il termine minimo di conservazione o la data di scadenza Il responsabile commerciale e la sede del fabbricante o del confezionatore o del venditore; la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento Il titolo alcolometrico volumico Il lotto di produzione La modalit di conservazione e di utilizzazione e le istruzioni per luso Lorigine e la provenienza La marchiatura di identificazione e la bollatura sanitaria
Ma in dettaglio .
La DENOMINAZIONE DI VENDITA la denominazione prevista dalle disposizioni della Comunit Europea (in assenza di questa la denominazione prevista dallordinamento italiano) un nome consacrato da usi e consuetudini la descrizione del prodotto Richiede, se lomissione comporta confusione, lindicazione sullo stato fisico in cui si trova il prodotto o al trattamento subito (es. in polvere, affumicato, surgelato, ecc.).
Per INGREDIENTE si intende qualsiasi sostanza, compresi gli additivi, utilizzata nella preparazione del prodotto e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma modificata Gli ingredienti sono sempre indicati in ordine di peso decrescente al momento della loro utilizzazione. Le carni utilizzate come ingredienti sono indicate con il nome della specie animale.
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Un ingrediente composto deve essere seguito dallenumerazione dei propri componenti. La quantit di acqua aggiunta pu non essere menzionata fra gli ingredienti se non supera, in peso, il 5% del prodotto finito.
ADDITIVI Sostanze prive di valore nutritivo impiegate per conservare le caratteristiche del prodotto, per evitarne lalterazione spontanea, per esaltarne aspetto, sapore, odore o consistenza. Comprendono: Conservanti (acido sorbico, nitriti, nitrati, solfiti, acido ascorbico) Stabilizzanti, addensanti, gelificanti, emulsionanti Esaltatori di sapidit Agenti di rivestimento Sali di fusione vari
La QUANTIT dei prodotti alimentari preconfezionati deve essere espressa in: litro, centilitro, millilitro, chilogrammo o grammo
Se un prodotto alimentare solido presentato immerso in un liquido di governo deve essere anche indicato il peso del prodotto sgocciolato. Tale indicazione non obbligatoria per i prodotti alimentari venduti a pezzo o a collo.
Il TMC la data entro la quale il prodotto conserva le sue qualit specifiche in adeguate condizioni di conservazione; va indicato con la dicitura: da consumarsi preferibilmente entro. Non pu essere applicato ai prodotti rapidamente deperibili per i quali deve essere indicata la data di scadenza. Pu essere espresso con: giorno e mese per i prodotti che si conservano meno di tre mesi mese e anno tra tre e diciotto mesi anno pi di diciotto mesi E determinato dal produttore o dal confezionatore
La DATA DI SCADENZA la data entro la quale il prodotto deve essere consumato. Si applica sui prodotti preconfezionati rapidamente deperibili dal punto di vista microbiologico. Va indicata con la dicitura: da consumarsi entro. vietata la vendita dei prodotti che riportano la data di scadenza superata.
La Sede dello stabilimento pu essere omessa se riportato il bollo sanitario; in caso contrario va sempre espressa.
Il Lotto linsieme di unit di vendita prodotte, fabbricate o confezionate in circostanze praticamente identiche.
Deve essere facilmente visibile e chiaramente leggibile ed indelebile. E preceduto dalla lettera L. Non richiesto: quando TMC o data di scadenza figurano con la menzione almeno del giorno e del mese quando i prodotti alimentari sono venduti nei luoghi di produzione o di vendita non preconfezionati o confezionati e/o preincartati su richiesta dellacquirente.
PRODOTTI PREINCARTATI O SFUSI Le indicazione per i prodotti preincartati o sfusi possono essere riportate con: Cartello al recipiente o al comparto Cartello unico o registro per gastronomia e preparazioni alimentari, gelateria, pasticceria e panetteria
Devono comprendere: Denominazione di vendita Elenco ingredienti Modalit di conservazione (per prodotti deperibili) Data di scadenza (solo per paste fresche e paste fresche ripiene) Titolo alcolimetrico per bevande alcoliche Percentuale di glassatura per prodotti congelati glassati
Deve comprendere: La denominazione di vendita (solo la parola miele oppure con laggiunta dellorigine o del metodo di produzione) La quantit netta Il nome e sede del produttore o del confezionatore o del venditore Il lotto di produzione Il termine minimo di conservazione Il paese di origine
Comprende le indicazioni che riguardano: La Qualit - Categoria A o uova fresche da consumo - Categoria B uova di seconda qualit o declassate Il Peso - XL -L -M -S Grandissime 73 g. e pi Grandi 63 - 73 g. Medie 53 - 63 g. Piccole meno di 53 g.
La Freschezza Si desume dalla data di preferibile consumo. La data indicata sugli imballaggi deve infatti essere al massimo di 28 giorni dalla data di deposizione. La data di deposizione si pu esclusivamente indicare previa autorizzazione ministeriale. La dicitura "extra" sulle confezioni pu essere usata solo per le uova di categoria A, commercializzate entro il nono giorno dalla data di deposizione (in tali casi questultima deve essere indicata).
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Deve essere obbligatoriamente riportata sugli imballaggi e sulle uova lindicazione del sistema di allevamento. Le indicazioni che devono essere stampigliate sul guscio, attraverso delle sigle, danno con esattezza informazioni che riguardano: la modalit di allevamento delle galline il paese di produzione il comune in cui situato lallevamento la provincia in cui situato lallevamento lidentificativo dellallevamento di deposizione
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ETICHETTATURA DELLE CARNI BOVINE Il sistema di etichettatura obbligatorio , disciplinato dal Regolamento CE n 1760/2000, basato sull'origine delle carni bov ine e permette il controllo dellintera filiera "dal produttore al consumatore" (rintracciabilit).
Sono soggetti agli obblighi di etichettatura: tutta la carne bovina e bufalina fresca, refrigerata e congelata i pilastri del diaframma ed il diaframma la carne macinata
Sono esclusi dagli obblighi di etichettatura: i prodotti a base di carne le preparazioni carnee pronte a cuocere le frattaglie le carni servite dalla ristorazione (che per deve acquistare solo carni etichettate ai sensi del Reg. CE 1760/2000)
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Le informazioni minime obbligatorie che devono essere presenti al momento della vendita sono le seguenti: 1. Codice tracciabilit: lotto di riferimento o marca auricolare 2. Nato in: (Stato membro o Paese terzo di nascita) 3. Allevato o Ingrassato in: (Stato/i membro/i o Paese/i terzo/i di allevamento o ingrasso 4. Macellato in: (Stato/i membro/i o Paese/i terzo/i di macellazione e numero di riconoscimento) 5. Sezionato in: (Stato/i membro/i o Paese/i terzo/i di sezionamento e numero di riconoscimento)
Per i bovini nati, allevati e macellati nello stesso Stato membro o Paese terzo, al posto delle indicazioni di cui ai punti 2, 3 e 4 si pu riportare lindicazione: Origine: (Nome dello stato membro o Paese terzo) Il numero di riconoscimento o di registrazione del macello deve comunque essere riportato
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Per le carni bovine macinate le regole sono semplificate L'etichetta per le carni macinate deve contenere: lo stesso numero di riferimento usato per i tagli di carni bovine, che attesta il nesso tra le carni che si acquistano e l'animale o l'animale da cui provengono in forma di elenco, il/i nome/i dello/degli Stato/i membro/i in cui sono nati e sono stati allevati gli animali da cui provengono le carni, se diversi dallo Stato membro in cui sono state preparate le carni i termini "macellato in", seguiti dal nome dello Stato membro o del paese terzo in cui l'animale stato macellato i termini "preparato in", seguiti dal nome dello Stato membro o del paese terzo in cui le carni sono state macinate Etichetta tipo carni bovine macinate
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Le informazioni aggiuntive
Riguardano essenzialmente: la razza, il tipo genetico, i metodi di allevamento, ingrasso, alimentazione, ecc. autoregolamentati da un apposito disciplinare. Qualora un produttore intenda adottare un sistema di etichettatura facoltativa, potr farlo esclusivamente previa approvazione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali: verr registrato con un numero di autorizzazione e dovr sottoporsi a controlli da parte di organismi esterni autorizzati. E importante sottolineare il fatto che nessuna indicazione aggiuntiva o nessun messaggio comunicazionale (quali ad es. carni italiane, carni di animali allevati naturalmente, ecc.) potranno essere forniti in assenza di apposita autorizzazione ministeriale coincidente tra laltro con lattribuzione del numero di riconoscimento. Si ricade nel sistema facoltativo di etichettatura delle carni bovine, che riguarda tutte le indicazioni aggiuntive a quelle obbligatorie sopra descritte. Sono possibili solo in presenza di un sistema di controllo che garantisca la veridicit delle informazioni fornite.
Oltre alle informazioni obbligatorie e facoltative possono essere riportate in etichetta altre indicazioni gi disciplinate dalla normativa sulla etichettatura dei prodotti alimentari, quali ad esempio: modalit di conservazione, data di scadenza, ecc. indicazione punto vendita peso taglio anatomico La presenza di affermazioni come "Carne nazionale garantita..." o "Qualit garantita da..." devono essere evitate perch sono generiche ed ingannano il consumatore.
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Durante la vendita al dettaglio, questo genere di carni dovr quindi essere accompagnato nella denominazione di vendita dalle seguenti indicazioni supplementari: VITELLO o CARNE DI VITELLO Et alla macellazione: sino a 8 mesi (devono essere riportate entrambe le dizioni) VITELLONE o CARNE DI VITELLONE Et alla macellazione: da 8 a 12 mesi (devono essere riportate entrambe le dizioni) Anche queste informazioni integrative possono essere fornite in maniera chiara ed esplicita al consumatore mediante un apposito cartello posto accanto o in prossimit della merce esposta.
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Sono soggetti agli obblighi di etichettatura ai sensi dellO.M. 26/8/05 e 10/10/05: le carni di volatili da cortile: tutte le parti idonee al consumo umano (comprese le frattaglie ed i colli) ottenute dai volatili domestici appartenenti alle specie polli (genere Gallus), tacchini (genere Meleagris), faraone (genere Numida), anatre (genere Anas) e oche (genere Anser) le carni di selvaggina da penna di allevamento: tutte le parti adatte al consumo umano dei volatili selvatici e degli uccelli corridori (ratiti), quaglie, piccioni, pernici e fagiani la selvaggina da penna cacciata e commercializzata i prodotti a base di carne e le preparazioni contenenti carni avicole
Per le carni fresche avicole di produzione nazionale letichettatura consiste: Al MACELLO, nellapposizione di unetichetta sulla carcassa macellata o sulla confezione o sullimballaggio che comprenda: la sigla IT oppure ITALIA, seguita dal dellallevamento di provenienza degli animali la data o il numero di lotto di macellazione il numero di riconoscimento del macello codice identificativo
Indicazioni obbligatorie
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Nel LABORATORIO DI SEZIONAMENTO, nellapposizione di unapposita etichetta sulle carni sezionate o sulla confezione o sullimballaggio che comprende: la sigla IT oppure ITALIA, seguita dalla sigla della provincia o province degli allevamenti di provenienza che hanno costituito il lotto di sezionamento la data o il numero di lotto di sezionamento il numero di riconoscimento dello stabilimento di sezionamento
Il punto vendita delle carni intere o sezionate (macellerie, pollerie, supermercati, ecc.), nel caso in cui le carni avicole non siano presentate al consumatore finale confezionate singolarmente allorigine, tenuto ad esporre le informazioni obbligatorie o ad apporle sul prodotto preincartato secondo le indicazioni seguenti:
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Se le carni vengono utilizzate come ingredienti di un prodotto alimentare, ai sensi del Decreto Legislativo 23 giugno 2003 n. 181, non pi consentito utilizzare, come in passato, il solo termine relativo alla specie (es. bovino, suino, ecc.) ma occorre richiamare o il nome specifico (es. cotenna) o carne di + il nome della specie (es. carne di bovino o di suino). Con tale dizione si intendono i muscoli scheletrici delle specie di mammiferi e di uccelli riconosciute idonee al consumo umano con i tessuti che vi sono contenuti o vi aderiscono, per i quali il tenore totale di grasso e di tessuto connettivo non supera i valori indicati nello schema sottostante e quando la carne costituisce ingrediente di un altro prodotto alimentare
Grasso Tessuto (%) connettivo (%) Mammiferi, esclusi conigli e suini, miscugli di specie con predominanza di mammiferi Suini Volatili e conigli 25 25
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Se tali limiti di grasso o di tessuto connettivo, o di entrambi, sono superati e tutti gli altri criteri della definizione di carne sono rispettati, il tenore di "carne di" deve essere conseguentemente ridotto e la lista degli ingredienti deve contenere, oltre alla dicitura "carne di", l'indicazione del grasso o del tessuto connettivo o di entrambi. Per gli impasti di carne bovina e suina necessario tenere presente che: la carne suina ha un contenuto di grasso, in percentuale, inferiore al 30% la carne bovina ha un contenuto di grasso, in percentuale, inferiore al 25%
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Le parti anatomiche intere non sono soggette allobbligo di dichiarazione di grasso e tessuto connettivo Vanno evitate qualificazioni che possano trarre in inganno il consumatore, a meno che esse non siano previste dalla norma settoriale La carne separata meccanicamente deve essere dichiarata tale
Es. Carne di pollo separata meccanicamente
I limiti di grasso e di connettivo devono essere determinati analiticamente e calcolati sul prodotto in produzione Non si tiene conto del budello o dellinvolucro che sono elementi estranei allimpasto Lobbligo di indicare la % di carne per i prodotti composti prescritta solo per i prodotti preconfezionati destinati tal quali al consumatore Questo obbligo non si applica ai prodotti costituiti essenzialmente da carne a condizione che la quantit di acqua aggiunta non superi nel prodotti finito il 5% e non contengano sostanze diverse da quelle tecnologiche (Sali, aromi, additivi) I controlli finalizzati allaccertamento della quantit di carne e dei limiti di grasso e connettivo devono essere effettuati allorigine Gli ingredienti devono essere determinati al momento della loro utilizzazione e menzionati col loro nome specifico, anche se nel prodotto finito residuano in forma modificata
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Alcuni esempi
Cotechino e zampone di puro suino Zampone con carne suina avente 35% grasso e 30% cotenna.
Cotechino con carne suina avente 30% grasso, 20% cotenna e 20% di magro di testa (diverso da massetere).
Ingredienti: carne suina, magro suino di testa, aromi (grasso e cotenna non sono indicati perch rientrano nei limiti massimi prescritti)
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Prosciutto cotto (costituito da carni suine, acqua, sostanze tecnologiche) Se lacqua aggiunta non supera il 5% del prodotto finito non si procede a quantificazione della carne. Se lacqua aggiunta supera il 5% nel prodotto finito necessario indicare la quantit dacqua nel prodotto finito e quantificare la carne suina.
Mortadella di puro suino (se si utilizza solo carne suina) Non c obbligo di indicare la % di carne anche se c aggiunta di grasso suino o di cotenna o di trippini. Grasso e connettivo, se superano i limiti prescritti, devono essere indicati nellelenco ingredienti senza indicare la % di carne. Limpiego di parti anatomiche dellanimale che non rientrano nella definizione di carne (es. fegato) devono essere indicate (con %).
Es. mortadella con fegato ingredienti carne suina, fegato suino 30%, grasso suino, trippino suino, aromi.
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Wurstel (si tratta di un prodotto ottenuto anche con acqua, aromi ed altre parti anatomiche)
Esempi: Wurstel con 60% di carne suina, 30% di acqua, 8% di aromi
Ingredienti carne suina 60%, acqua, aromi . se grasso e connettivo rientrano nei limiti. La quantificazione % della carne richiesta perch lacqua aggiunta supera il 5%.
Wurstel con 90% di carne suina, acqua 5%, aromi
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Sulletichetta dei prodotti ittici deve essere riportato il metodo di produzione e la zona di cattura.
per i prodotti pescati in mare la menzione di una delle zone indicate nella normativa (es. Mar Mediterraneo Zone FAO n.37.1 n.37.2 n.37.3,
Atlantico nord-occidentale Zona FAO n.21, ecc).
per i prodotti pescati in acque dolci la menzione dello stato membro o del paese terzo di origine del prodotto per i prodotti di allevamento, la menzione dello Stato membro o del Paese terzo di allevamento in cui si svolta la fase finale dello sviluppo del prodotto Gli operatori possono menzionare una zona di cattura pi precisa.
Lindicazione delle metodo di produzione comporta una delle seguenti indicazioni: Pescato = prodotto pescato in mare Pescato in acque dolci = prodotto pescato in acque interne Allevato = prodotto dellacquacoltura
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ETICHETTATURA ALLERGENI
Ha lobiettivo di garantire, soprattutto a quegli individui con sensibilit nota a componenti o additivi alimentari, il diritto ad uninformazione pi approfondita sul contenuto degli alimenti. E prescritta dal D.Lvo 114/2006 che prevede lintroduzione di una lista positiva di sostanze considerate allergeniche da menzionare obbligatoriamente in etichetta, qualora siano presenti in un prodotto alimentare (non solo come ingredienti, ma anche come derivati).
In etichetta fra gli ingredienti devono figurare, con il nome specifico, le sostanze attualmente considerate allergeni: Cereali contenenti glutine (cio grano, segale, orzo, avena, farro, kamut o i loro ceppi ibridati) e prodotti derivati Crostacei e prodotti derivati Uova e prodotti derivati Pesce e prodotti derivati Arachidi e prodotti derivati Soia e prodotti derivati Latte e prodotti derivati (compreso il lattosio) Frutta a guscio cio mandorle (Amigdalus communis L.), nocciole (Corylus avellana), noci comuni (Juglans regia), noci di acagi (Anacardium occidentale), noci pecan [Carya illinoiesis (Wangenh) K. Koch], noci del Brasile (Bertholletia excelsa), pistacchi (Pistacia
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vera), noci del Queensland (Macadamia ternifolia) e prodotti derivati Sedano e prodotti derivati Senape e prodotti derivati Semi di sesamo e prodotti derivati; Anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/l espressi come SO2 I produttori devono quindi riportare in etichetta la presenza di potenziali allergeni anche se presenti in quantitativi minimi o addirittura se presenti solo in via potenziale, ad esempio per contaminazioni crociate.
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La tracciabilit (tracking) il processo attraverso il quale si pu seguire il prodotto da monte a valle della filiera (from the farm to the fork) registrando informazioni (ovvero tracce) in ogni fase della sua lavorazione.
La rintracciabilit (tracing) il processo inverso, cio quello che riprende e collega tutte le informazioni precedentemente archiviate in modo tale da poter risalire alla storia globale del prodotto e alle relative responsabilit nelle diverse fasi di lavorazione. (art. 3, punto 18 del Regolamento (CE) n. 178/2002).
tracciabilit (tracking)
Trasformazione
Distribuzione
Cliente finale
rintracciabilit (tracing)
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CHI MI HA FORNITO COSA / A CHI HO FORNITO COSA Non richiesto risalire allorigine delle materie prime, ma al soggetto fornitore (imprenditore agricolo, centro di raccolta, industria di prima trasformazione, importatore, ecc.). Non richiesto di risalire al cliente finale ma solo al cliente diretto
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Fornitori
Azienda
Clienti
A B D E
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DISPOSIZIONI LEGISLATIVE
D.Lvo 109/92 D.Lvo 181/03 Reg. CE 1760/00 Reg. CE 1825/00 D.Lvo 179/04 D.Lvo 114/06 O.M. 26/8/05 O.M. 10/10/05 Reg. CE 3703/85 Reg. CE 3506/89 Reg. CE 1115/06
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Informazioni ASL AT Dipartimento di Prevenzione Servizio Veterinario S.O.C. Igiene della Produzione e della Commercializzazione degli Alimenti di Origine Animale Via Conte Verde 125 14100 Asti Tel. 0141 484020 fax 0141 484093 segrareab@asl.at.it
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