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168 CAP. nae 26. - Risolvere il portale a due cemiere dell’esercizio 24, soggetto al carico verticale ?, agente sul vertice C (fig. 26.1). Fig. 26.1 Tn questo caso la curva delle pressioni é una bilatera avente come lati le rette d'azione delle reazioni delle cerniere. Queste, dovendo equilibrare il carico P, si incontrano in un punto uella sua retta d'azione e sono pertanto diversamente inclinate, Infatti le componenti orizzontali H, staticamente indeterminate, sono eguali e con- trarie (per la condizione ZY = 0), mentre le componenti verticali, stati- camente determinate, valgono: Ly cosa L+l, cosa 7 T+ 21; cosa =P 1) cosa Pertanto la curva delle pressioni pud al massimo coincidere con I'asse geometrico di un solo piedritto (o scostarsi poco da esso). Di conseguenza é lecitu trascurare la deformazione assiale di tutta la struttura in confronto a quella generata dal momento flettente. Si potrebbe risolvere il problema con il procedimento dell'eserci- zio 18, in questo caso particolarmente semplice perché le due cerniere 1 B sono a livello, ¢ la rotazione rigida §,,, attorno a B, non provoca RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 169 spostamenti orizzontali di 4. Con procedimento analogo si pud blocca- re, anziché la sezione estrema B, una sezione intermedia qualunque, per esempio la C, cui & applicato il carico, ¢ svincolare completamente in Ac in B, Si ottiene cosi la struttura principale costituita dalle due mensole IC e BDC, incastrate in C (fig. 26.2), e soggette in corrispondenza degli estremi alle componenti delle reazioni delle cemniere soppresse (le V’ note ¢ la // incognita). u\s uf icato dal fatto che in C la continuita ma- Fig, 26.2 Il procedimento @ gius' teriale costitnisce un ineastro relative per le due parti di struttura, quel- la che precede e quella che segue, ¢ le due facce a contatto non compiv= del nodo C, sia di rotazione che di traslazionc, possono essere compiuti dal- assoluti no movimenti l'una rispetto all'altra. Inoltre gii spostamen la struttura mediante moti rigidi che non influenzano la posizione relativa degli estremi liberi { ¢ B. Pertanto, agli effetti della determinazione dell'incognita //, 8 ne- cessario e sufficiente esprimere la condizione di spostamento orizzontale relativo nullo dei punti 4 ¢ B, e poiché questi nella realta sono due pun- Ui fissi (a differenza di quanto aceade nella struttura principale) & poi sempre possibile riportarli a coincidere con le loro posizioni iniziali me- diante moti rigidi ui tutto il telaiv, di traslazione o di rotazione attor noa, 170 CAP. I In simboli Esplicitando i vari termini, assumendo positivi quelli che tendono a far diminuire la distanza orizzontale tra A e B: g (Hsenad-1P | lilly senadd h [(/q + Yq )eose] 1° : sena - sena- 3 Eh, EI 3 El, (Vt, cose)! V0? ie S 1, sena El 2EF 1, cosa Ricordando che V, + Vy, = P e sostituendo Vy Tormesce: cosa LP LiL 1? iL MT eat 0+ HE gen? PH song cosa -'E sen cose = 0. 3 El, EJ 3 El, QE] Dividendo per (sena cosa) e raccogliendo i termini simili: = 2 3 2 oaige( 2 4 AL) (tt Ly 3 EI, 2E/ 3Eh 2E] | 2tga” Da cui: Ho= A questo stesso risultato si giungeva sdoppiando il carico assegna- una antisimmetrica e una simmetrica (fig. 26.3). to in due condizio Il caso antisimmetrico é staticamente determinato: le componenti o- rizzontali H delle reazioni delle cerniere sono nulle per ragioni di anti- simmetria; le verticali, dovendo costituire una coppia equilibrante quella formata dalle forze esterne, valgono: RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE m7 Pl i aa 2 (+ 21, e080)’ ed hanno il senso di figura. <—_— ths | PL ee ee ve na P ‘a fe 2(142h; cosa) | f 2 { Il caso simmetrico & quello stesso svolto nell'esercizio 24. Tutta- via se si considera che la struttura assegnata & complessivamente sog- getta alla forza P in C, per effetto della quale trascuriamo la deformazio- ne assiale, il medesimo criterio va seguito anche nello studio dei due singoli casi parziali secondo cui & stato decomposto il carico iniziale, Pertanto nel caso simmetrico ci si riconduce a calcolare le reazioni del- la struttura principale indeformata a quattro cerniere A, C, D, B. Ricordando i risultati precedenti & P yoo lh e ii lel 2 tga Sovrapponendo gli effetti si ottiene: o reve =2 (r+ L = p Lth esa 2 1+ Qi cosa T+ 21, cosa V5 sree 2 (1 ep teasa 2\ T+ 20, cosa T+ 2l, cosa Mose fe 172 CAP. Pertanto la struttura assegnata, pur essendo una volta iperstatica, risulta cgualmente staticamente determinata. Infatti la legittimita di po- ter trascurare, nella risoluzione di un problema iperstatico, la deforma- zione assiale in confronto a quella flessionale, dipende dalle caratteri- stiche del regime statico della struttura e dall'influenza che su di esso esercitano le due diverse azioni deformanti. L'eventuale variazione del grado di indeterminazione della struttura non inficia 1a validita di questo criterio semplificativo. RISOLUZIONE NUMERICA E CALCOLO DI RESISTENZA. Si abbia, come nell'esercizio 24: 1 = 4,00 m; 1, = 3,00 m; a = 45°; P = 10000 kg. Si ottiene: V, = 7440 kg; V, = 2560 ke; H = 5000 kg; Me = Vy lycosa =H, sena = +5200 kem My = Vy* lycosa Hl, sena = ~5060 kem. Fig. 26.4 RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 173 La sezione pid sollecitata & quella di sommita del piedritto AC, nella quale si ha: M = Me = 5200 kgm N = Heosa+V,-sena = 8800 kg. Realizziamo la struttura con un profilato normale a I (Ky = 1600). Progettiamo dapprima la sezione a flessione semplice per un valore op = 1400 kg/cm, Si ha: M _ 520000 ee = 3 v ra 1400 372 cm il profilato | PN 24 ha caratteristiche A = 46,1 cm? \; = 353 em}, Verificando ora a pressoflessione: ~ 520000 | 8800 a = + = 2 Omax 353 46,1 1470 + 190 1660 kg/cm’ per le fibre esterne, compresse. (Lao,,, & un po’ superiore al carico di sicurezza). OSSERVAZIONI. - Appare evidente come ci si pud regolare se la struttura € soggetta a due carichi verticali P, e P,, applicati in C e in D (fig. 26.5). Se 8 A > A, si valutala differenza AP = P, -P, e si confronta con P,. Se AP & piccolo rispetto a P,, allora ci si trova fondamentalmente nelle condizioni dell'esercizio 24, ed & bene tenere presente, nella risolu- zione del problema iperstatico anche la deformazione assiale Se AP & maggiore, o anche semplicemente dello stes- so ordine di grandezza di P,, allora gli ef- fetti flessionali che esso genera consentono di trascurare senz'altro la deformazione do- vuta ad N, e ci si ritrova cosi nelle condi- Fig, 26.5 4 zioni del presente esercizio. 174 om TELAIO SEMPLICE A DUE CERNIERE: carico concentrato in mezzaria della trave. Mass postive = Aig icep) = eae “4 PI? Mel fe igen T 1 1 ' 1 1 1 1 1 1 t 1 t [ae . Curva delle pressioni RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE [PERSTATICHE 175 TELAIO SEMPLICE A DUE CERNIERE: carico uniforme sulla trave, Mmnax pos, Mexax Positivo 7 1/2 (C-D) a Diagramma M G | ) 8S i , ngs lich RCS owert orl: ich alte 1 “36, %Eh (1-2 4.4) a t ' Ni2(c-p) = t oS i 384 Ry | Ry=Ra Curva delle pressioni 176 CAP. TELAIO SEMPLICE A DUE CERNIERE: carico concentrato orizzontale applicato al nodo C. P Ph Hes: yes Deformata Ph i We = 1 \, | Piet hel ' %c “SE IDEs, i | Hh} ' Bec re Diogramma M - ae ( +44) : 6 Eh Peer + | I * 1 I i { ' I | 1 i Ra | Re = Ra Curva delle pressioni RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE ane TELAIO SEMPLICE A DUE CERNIERE CON TRAVE INFINITAMENTE, RIGIDA: carico concentrato orizzontale applicato al nodo C. fv 1 Deformata — . Ph H=5 ves Ph ae a =0 Ry ke be = Sst Nota: I piedritti si comportano come due mensole perfettamente in- castrate in sommita ¢ soggette alla base ad uno sforzo di taglio = — Questi risultati sono applicabili con buona approssimazione anche ad un telaio avente J, % (2:3)/,. 178 CAP. I TELAIO SEMPLICE A DUE INCASTRI: carico concentrato in mezzaria della trave. h/3 | u Mc | Uc Ngee | A 2 Diagramma M 7 Curva delle pressioni RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 179 TELAIO SEMPLICE A DUE INCASTRI: carico uniforme sulla trave. Q=at M, 7 Mi (c-v) max positive aoe iin A ) Ry = Rah 2h et | i \ Curva delle pressioni 180 CAP. I TELAIO SEMPLICE A DUE INCASTRI: carico concentrato orizzontale applicato al nodo C. D n-2 ve2ts _ Ph 1+3k ere ea WEI 146k Curva delle pressioni RISOLUZIONF DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE, 181 TELAIO SEMPLICE A DUE INCASTRI CON TRAVE INFINITAMENTE, RIGIDA: carico concentrato orizzontale applicato al nodo C. af Hes [Ph on My WS a. Me % = 0 uke 5 SEI, eS eAhe 12EI, Nota: [ piedritti si comportano come due travi vincolate agli estre- mi con due incastri, di cui quello superiore cedevole orizzontalmente. Nel caso abbiano sezione costante i! punto di flesso della defor- éa meta altezza. Questi risultati sono applicabili con buona approssimazione anche ad un telaio avente J, % (253) Jy. 182 CAP. wee 27. - Risolvere il portale doppio simmetrico a tre cemiere di fig. 27.1, soggetto a carico uniforme q su tutta la campata DE. La struttura 2 tre volte iperstatica e tre volte staticamente inde- terminata. Volendo risolvere il problema con metodo cinematico si pud adotta- re-una via che utilizzi la simmetria geometrica della struttura: per esem- pio, sdoppiare il caric data in due condizioni, una simmetrica ¢ una an- tisimmetrica. Cosi procedendo si scinde il complesso problema iniziale nello studio di due casi pit semplici, senza che, naturalmente, abbia a variare il grado totale di indeterminazione statica. E owvio inoltre come si possa prescindere dalla deformazione pro- vocata da V nella risoluzione del problema iperstatico. 1. Condizione simmetrica di carico: + su tutta la travata DEP. 2 La struttura & sempre tre volte iperstatica. Assumiamo una struttura principale che sfrutti la simmetria, sezio- nando il piedritto centrale nella sezione di sommita E: si ottiene il te- laio semplice ADFB, ancora una volta iperstatico, ¢ l’asta centrale la- bile EC L'azione mutua che le due parti si trasmettono in £ é solamen- RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 183 te una forza verticale XY. per evidenti ragioni di simmetria (fig. 27.2). Il punto E si comporta come un incastro perfetto, perché a causa della indeformabilita assiale del piedritto EC non si sposta verticalmen- del telaio ADFB non subisce né rotazione. né spo- te © per la simmetr stamento orizzontale, Fig, 27,2 Possiamo pertanto limitare il nostro studio al mezzo portale ADE, incastrato in £, Per ricondurci poi ad una struttura principale staticamen- te nota & sufficiente sopprimere la solidarieta angolare in D e considera- re piedritto e trave quivi singolarmente e rigidamente appoggiati e sog- getti alle coppice mutue Mp (anche il nodo D non si sposta, per ragioni di simmetria e di indeformabilita assiale) (fig. 27.3). Fig. 27.3 CAP. T 184 Della trave D”E @ noto il momento d'incastro My in funzione dei carichi applicati; prevedendoio gia con il giusto verso orario, vale 1 Qi Mp. Bo we La condizione di congruenza cui deve soddisfare la struttura prin- cipale, in simboli &: © Pye ep Con i sensi positivi indicati per le forze e le rotazioni si ha LL [2% *G . -4) SE, 2 MEL aE 8 2/f Risulta: y - 22 a 1 212 oye ik a (dirette verso I"interno) Mt Wy =H, = In = He oy (la forza esterna X si ripartisce all'in- temo a meta per ragioni di simmetria). + q/2 sulla trave DE = 7/2 sulla trave EF, 2) Condizione antisimmetrica di carico { La struttura & sempre tre volte iperstatica. Sfruttiamo le caratteristiche simmetriche della struttura e antisim- RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 185 metriche del carico, sezionando anche in questo caso il piedritto cen- trale in E e riportandoci alla stessa struttura principale del caso prece- dente (fig. 27.4). eM qo ME L'azione mutua che le due parti si trasmettono in E deve essere antisimmetrica ed @ costituita da una coppia Me da una forza T oriz- zontale. La sezione £ del portale, per effetto del carico, ruota in senso antiorario e trasmette questa sua tendenza al piedritto con la coppia Mp del medesimo senso; il verso e il valore della forza T risultano determi- ,in funzione della M,, in base alla condizione d'equilibrio alla rota- zione dell'asta labile CE” attorno a C. Risulta: con il senso indicato in fig. 27.4. Il telaio ADFB, una volta iperstatico, & staticamente determinato in funzione dei carichi antisimmetsici +4/2, M, e T, ad esso applicati. Si ha infatti: 186 cap.t (per ragioni di antisimmetria e per EX = 0) (per ZY = 0, EM = 0c antisimmetria), Il punto £'del telaio, per effetto dei carichi antisimmetrici, non si sposta verticalmente, ruota e si sposta orizzontalmente. Per quanto riguarda il piedritto si pud osservare che non & solleci- tato assialmente e che la congruenza agli spostamenti orizzontali é sem- pre soddisfatta con un moto rigido di rotazione attorno alla cerniera C. Rimane da soddisfare la congruenza alla rotazione e questo si compie mediante un'equazione che permette di determinare My: %, i E? (telaio) * (piedritto) * Per la determinazione di 9. ci si pud limitare allo studio della so- la trave DEF, appoggiata in D e in F, e soggetta ai carichi esterni anti- Sea), simmetrici e alle azioni interne trasmessele dai piedritti (fig, RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 187 La rotazione g) della sezione di mezzaria della trave DE’F ® egua- le a quella della sezione terminale £’della meta trave DE} caricata come in fig, 27.5-b. Si ha: a ( Qt Mgt Q2\AE El La rotazione ¢,, @ influenzata sia dalla deformazione elastica del piedritto EC sia dallo spostamento € della travata, In simboli: _ Mp h - & (fig. 27.5), 3 El, = EB els LB eh Fig. 27.6 Per quanto riguarda € (vedi anche esercizio 16) si ha: rh3 te Sostituendo: 188 cap. Eguagliando le due espressioni di PE © Ope Si ottiene: Mgh 2( Ol uel ) 2E \48 ER” 4 ER da cui, risolvendo: gl RQ tyy) Sovrapponendo ora gli effetti si ottengono le reazioni totali dei vin- coli esterni. I sensi delle reazioni risultano quelli indicati in fig. 27.7, (verso alto) (verse Ialto) (verso il basso) RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 189 u " I 1 1 A eee eens we eee ee (verso destra) ar eal Ho == see (verso sinistra) h 2h ltyny, Mp ete eel le 1 . 1 (verso destra) BQ Oh BA\BO+y,y,) 34 4y,%, ove nelle precedenti espressioni si & posto, per semplicita: ole ae Ve RAT: RISOLUZIONE NUMERICA E CALCOLO DI RESISTENZA. Si abbia: 1 = 6,00; A = 4,00 m; q = 3,00 t/m; Yy = 0,667. Si voglia realizzare il telaio in cemento armato; sia assegnata per la trave la sezione rettangolare di dimensioni cm 30 X 60 (H = 60) € per i piedritti la sezione quadrata di cm 30 X 30. Prevedendo che I'armatura metallica sia inferiore al 2% dell'area del calcestruzzo, si pud calcolare semplicemente il momento d'inerzia delle sezioni nella format fe J => = 6,75+104cm*; yy a Eseguendo i calcolo si ottiene: Vy = 8000 kg; Vo = 11000 ke: Vy = 1000 kg Hy = 315 « A, 355 « He 40 4 190 CAP, Eid inoltre: My = 1260 kgm ye = 140 eam Vp = 160 « Wap = 5840 yp 27260 « -nella trave EF & M=0 per x = = = 0,16 m; Ss ie) ey - nella trave DE uM ~=0,17 me x= 5,17 m, Inoltre € T= 0 per x = 2,67 me in questa se- Zione si ha: May positivo = 9440 kam. Si riportano in fig. 27.8 i diagrammi qualitativi dei due casi par- ziali di carico simmetrico e antisimmetrico e il diagramma !f ¢ la curva delle pressioni per la condizione di carico effettiva. Diagramma M: 7 effettivo (ordinate portate dalla parte delle fibre te Curva delle pressioni {R?& la visultante di Ry © Re) RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 191 CALCOLO DEL PILASTRO. Il pilastro pid sollecitato & quello centrale in corrispondenza della sezione di sommita £ in cui si ha: NV = 11000 kg; M, = 1420 kgm; ee (il centro di pressione @ esterno al nocciolo). Assumiamo: Ky = 1600 kg/m? e = 60 kg/em?. Fissiamo di tentativo l'armatura metallica: 4/12 (pari a circa lo 0,8 % dell’area di calcestruzzo necessaria a compressione semplice pet Ke = 45 kg/em?, secondo regolamento). Si devono verificare o¢ € of « Ap = AL= 29 12 = 2,26 cm? ame e=13 15 H=30 cm ¢ =13 cm 135 A = 27,5 « d = 25,5 ¢ et 2 A'= 2,5 « ey | 2 bu eoune mone 1,(d'h" + dh) =0 x= 1b em; = 53 kg/em? < Ke = 515 ky/em? < Ky 192 CAP. CALCOLO DELLA TRAVE. La sezione pit sollecitata dell'intera travata & quella soggetta al massimo Mf positivo. Poiché NV nella trave @ molto piccolo e I"eccentri- 9440 315, zione, si pud correttamente eseguire un calcolo a solo M. Assumiamo Ky = 1600 kg/cm? e Ke = 70 kg/cm2,. Il calcolo da eseguirsi & di verifica per il calcestruzzo e di pro- cita e = = 30m é molto grande rispetto alle dimensioni della se- getto per |"armatura metallica. Si haz M = 9440 kgm; h = 57,5 em; b = 30 om. = 0,327 per K,=1600 @ Oe = 69 kg/cm? (gd =Ve)b? Mpb ~My Hild oq Fe pi Fag lle cet + GF) ey El 200 CAP, I Semplificando per il fattore comune EJ e raccogliendo membro a membro incognite ¢ termini noti, si ottiene: [exe é i - = q [pesa.2] 24 6 Ye (a3s 03) 4 Me 3 2 V a rte(o+ d -< e+ Ue + My (6 + 5) --[ 282 as? CASO PARTICOLARE a = 6, In questo caso la struttura 8 dotata di simmetria radiale rispetto al punto di mezzo Q dell’asta C/). Il carico uniforme & invece antisim- metrico rispetto al centro della simmetria, come meite pid chiaramente in evidenza la fig, 29,4 in cui q @ stato scissu nelle due parti agenti a sinistra e a destra di 0, tee st Tf. |.| Fig, 29.4 Per ragioni d'antisimmetria le azioni mutue nei nodi C e J risul- tano: rATICHE 201 RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPER' Ve = Vp (di senso concorde) Mc =My (di senso opposto) H =0 (infatti lé spinte H sono componenti simmetriche di reazione). Ponendo nelle tre equazioni del sistema risolutivo a = 6, si ottie- ne infatti _ gdeosa a Vy Me =H, -| Mo 24 aoe Cc D 3 Mc pud invertirsi di segno, come rigulta dalla sua espressione anali- tica, a seconda dei valori dia, d, a. Il senso previsto nello svincolamento iniziale é, allevidenza, e- satto per valori di a piccoli rispetto a d, In questa ipotesi le mensole AC © BD risultano notevolmente piii rigide dell‘asta centrale e agiscono nei suoi confronti come incastri, seppure cedevoli, trasmettendole dei mo- menti che contrastano la rotazione generata da q. 30. - Risolvere il telaio chiuso simmetrico di fig. 30.1, soggetto alla forza ? verticale agente nel vertice C. 202 CaP, I Internamente Ja struttura é tre volte iperstatica giacché si tratta di un telaio chiuso a maglia semplice: la simmetria perd riduce a due il gra- do di indeterminazione. All'esterno @ isostatica; le reazioni dei vincoli sono verticali e P valgono entrambe £, 2 A solito 8 conveniente svincolare in modo da sfruttare la simme- trias sopprimiamo pertanto la solidarieta angolare nei nodi A, Be C: ot- teniamo quale struttura principale una comune maglia triangolare retico- lare, soggetta nei nodi ai carichi esteri ¢ alle coppie mutue esplicitate dallo svincolamento (fig. 30.2). Liasse geometrico @ l'esatta funicolare dei carichi estemni; occorre pertuuto Lener conto aella deformazione provocata da V, altrimenti la struttura rimarrebbe totalmente indeformata (vedi esercizi 14 24). Gli siorzi principali nelle aste valgono: aste AC e BC: S, = od (compressione) 2sena = asta AB: ; 5 (trazione), 2tga Fig. 30.2 Per effetto dei soli carichi la struttura principale si deforma come indicato in fig, 30.2: il nodo C si abbassa (il lavoro esterno & sempre RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE 1 STATICHE 203 positivo); i punti 4 e B subiscono un allontanamento relativo; gli angoli in Ae in B diminuiscono e quello in C aumenta. Le coppie mutue hanno il compito di assicurare il rispetto dei vincoli soppressi e il loro valore si determina in base alle condizioni di congruenza: Aa=0 Ap=0. Il senso di M, © M, & senz'altro quello indicato in figura: infatti M, si oppone alla diminuzione di a, ed HM, all'aumento di B provocato dai carichi P e da My. Calcoliamo dapprima le variazioni angolari generate dalla deforma- zione assiale delle aste. Si ha ae Il segno negativo sta ad indicare che si tratta di una diminuzione di a. Nell'espressione di Ac compaiono Ses Pl QE =F EAtga 204 CAP. I © 8, il cui valore & espresso dalla relazione: - sili Ssena~écosq = 4 Ely sostituendo ¢ risolvendo, si ha: Per ragioni di simmetria é: 4B =-+2Aq (8 aumenta), Esplicitando i vari termini le equazioni di congruenza risultano: ce 2 Qh =a) 6 Fh (2M, - M2, EI, a = 7 més y+—4+_\; 1 4}, cose uw, = 1+2L e080), Ls 7 1a fig. 30.3 pone in evidenza il regime statico gencrato dalle cop- pie My ed M, nella stuttura principale. Lo sforzo secondario //, trascu- RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 205 rabile in confronto agli sforzi principali S ed S;, vale: 2M, + Mh) oy . He Le coppie mutue provocano un leggero scostamento delia curva del~ ita @ costante le pressioni dail’asse geometrico (fig. 30.4). L'eccentri nell'asta AB, ¢ vale: cy SrH#. S In corrispondenza del vertice C si ha: Hm M2 We a cosa cosa (5; - Heosa) cos a Fig. 30.4 206 CAP. I LUZIONE NUMERICA E CALCOLO DI RESISTENZA. Si abbia: J = 8,01 ; «= 30°; 8 = 120°; P = 10000 kg. Risulta: 1, = 4,62 m; b= 231m Si voglia realizzare il telaio con profilato tubolare di ferro omoge- neo tipo Aq 37 (Ky = 1400 kg/cm). Date le caratteristiche del materiale impiegato le aste risulteranno senz'altro snelle ¢ in quelle compresse si fara sentire l'effetto del carico di punta, Pertanto @ bene adottare, tenuto conto che l'azione di V prevale di gran lunga su quella di M, un profilato a sezione quadrata avente egua- le J in tutte le direzioni. Progettiamo la struttura in base agli sforzi principali per un valore della tensione ammissibile oy < Ky (per tener conto dell'ulteriore incre~ mento provocato dal momento flettente), e applichiamo il metodo w per le aste compresse. Si procede di tentativo, consultando l’apposita tabella dei ferri tu- bolari. Ad esempio per il profilato 10 x 10 si ha: Dimensioni 10 x 10 em J = 21,9 em4 Spessore 0,40 em Wo = 52,37 em} Sezione 17,19 cm? p = 3,90 cm Le aste 4C e BC si comportano come incastrate elasticamente agli 0,75+2 estremi, adottiamo allora per esse & = ~~ "= 89 comispondente ad una condizione intermedia tra quella di asta doppiamente incastrata op- pure doppiamente incernierata. Si ha: RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 207 + sforzi principali: = - 10000 kg 5 10000. g650 kg 2 tg 30° 10000 : a = 216 oy = 216 Faqq = 1260 ke/em? < Ke. Si ottiene: € = 0,0965 cm e 5 e por le incagnite iperstatiche: VW, = 1440 kgem My = 3920 kg’em, Si verifica ora Ja struttura a flessione composta, -asta 1B: 8650 1440 cae max 3,19 | 52,37 5044+ 28 = 532kg/em < Kp vaste 1C e CB: t 3 c= 2,16. 10.000 , 3920 ; 2,16+582 +75 = 1335 kg/em?< kK, . a 17,19 Lo sforzo secondario é: 2(1440 + 3920) T= kg 208 CAP, I OSSERVAZIONI. 1) Se il telaio ABE @ vincolato esternamente con due cerniere sterne fisse (fig. 30.5), asta 4B non pud variare di lunghezza, e pe tanto il suo sforzo principale @ nulle, Si caleoluno ullora Le variazioni di a eB provocate dalla deformazione assiale delle aste AC ¢ BC e si ripristina poi la congruenza nel modo solito, mediante l'azione flessio- nale delle coppie mutue agenti nei modi, 2) Se, nel caso del telaio precedente a due cemiere, la forza P a ig. 20.6) la si” pud decomporre gisce accondy una direzione qualunque nelle due componenti verticale © orizzontale © studiare il ¢elaio per ie immetrica. due distinte condizioni di carice: P, simmetrica e P, anti Fig. 30.6 RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 209 Naturalmente in entrambi i casi si deve tener conto della deforma- zione assiale. Si ha perd il vantaggio di scindere il problema originario, tre volte staticamente indeterminato, in due casi pii semplici: quello simmetrico, due volte indeterminato e quello antisimmetrico, una sola volta indeter- minato, 31. - Risolvere la struttura dell'esercizio precedente soggetta ad una coppia Mf, nel vertice C (fig. 31.1). Fig. 31.1 La condizione di carico assegnata é antisimmetrica. Le reazioni dei vincoli esterni sono staticamente determinate; esse sono verticali e Mo valgono —* con i sensi indicati in fig. 31.2. 11 vestice C compic solo una rotazione ¢¢; non subisce spostamen- to verticale per ragioni d'antisimmetria, né orizzontale per effetto della lecita trascurabilita della deformazione assiale. Assumiamo quale struttura principale il telaio isostatico incernie= rato nei nodi; per antisimmetria la coppia esterna M, si ripartisce in due parti uguali sulle due aste 4C e BC che si comportano come travi sem- plici rigidamente appoggiate. In fig. 31.2 @ indicata con tratteggio la deformazione della struttu- ra principale per effetto di Wy. Le due aste AC e BC si inflettono anti- 14 210 CAP. I simmetricamente rispetto all'asse verticale Q=(, dimodoché 8 rimane invariato; I"asta AB non si deforma e gli angoli « subiscono una varia- zione di eguale valore assoluto: Aa = Moti — (aumento per langolo in A, TZ EJ, — diminuzione per quello in B). 1 q I momenti mutui My, esplicitati dallo svincolamento, hanno il com= pito di assicurare il rispetto della solidarieta angolare nei nodi A e B. Naturalmente sono antisimmetrici e il loro senso rotatorio é facilmente prevedibile, Essi annullano i Ac causati da Hf) senza provocare una va- tiazione dell'angolo 6 e quindi senza alterare l'azione di momento flet- Mo tente —~ esistente all'intemo del nodo C, Pertanto la struttura assegnata, pur essendo tre volte iperstatica, é una sola volta staticamente indeterminata. La condizione di congruenza che determina l"incognita M, @, in simboli: Oa = 0. Esplicitando i vari termini: Mh oy (4 IDR Aa ey RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 2 da cui; Mu 1 M, ee ee aT Per ragioni d’antisimmetria le singole aste si trasmettono solo delle azioni mutue verticali (fig. 31.3). Si ha: 2th cc 1, cosa = 2M) L naturalmente é: Mo My M M; My |; nf : yn | Fig. 31.3 212 CAP. I CURVA DELLE PRESSIONI (fig. 31.4), M E costituita dalle rette d'azione delle risultanti R di = eT edR, di My, e Ty. Riferita allasse geometric essa fornisce il diagramma del momento flettente, a meno di T per le aste AC e BC, e di T; per l'a sta AB é aM. Mot 7 DEFORMATA DELLA STRUTTURA. E indicata in fig. 31.4 con tratteggio: I'asta AB si inflette sotto V'azione delle coppie M, antisimmetriche; le aste AC e BC per effetto delle coppie My ¢ ROTAZIONE DEL NODO C. Avviene naturalmente nel senso della coppia My perché il lavoro e- stemo deve essere positivo. RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 213 Si ha: Moly = Myty = Molt oe Cp eons nn Per i nodi 4 e B risulta: Ml Myl 1 fen Ger DA Ey ( cL i oon a © Gp hanno senso opposto ag. CALCOLO DI RESISTENZA. In questo caso il calcolo di resistenza (verifica 0 progetto) si ese- gue a flessione semplice. La sezione pit sollecitata @ quella in corri- spondenza del nodo C, nella quale si ha Mf = “0, Il valore massimo che potrebbe assumere My & 4, qualora l'asta 4B fosse tanto rigida da rappresentare un incastro perfetto per le altre due aste AC e BC, 32, - Risolvere lo struttura di fig, 32.1, soggetta ad un carico con- centrato ?, verticale, agente sull'estremo libero dello sbalzo. Si studia l'azione del carico esterno sulla capriata ACB, una volta iperstatica, considerando le azioni che esso tragmette al vertice C: cop- pia (Pa) e forza concentrata P. 214 CAP. 1 Fig, 32.1 1) Coppia (Pa). - E una condizione di carico antisimmetrica. La struttura é staticamente determinata: sono infatti nulle per ragioni di an- tisimmetria le componenti orizzontali delle reazioni delle cerniere, men- tre quelle verticali costituiscono una coppia eguale e contraria a quella Pa esterna, e valgono Y= —*. L 2) Carico P verticale. - E una condizione di carico simmetrica la cui risoluzione specifica impone di valutare gli effetti della deforma- zione assiale. Occorre perd tener presente la condizione di carico cosi come era stata inizialmente assegnata. Al proposito osserviamo che la curva del- le pressioni & la bilatera costituita dalle rette d'azione delle reazioni R, © Ry! esse si incontrano in uno stesso punto della retta d'azione di P, e si discostano poco dall’asse geometrico della struttura solo se Meccentricita del carico dal vertice € molto piccola. In caso contrario (eccentricita di P da C grande rispetto alle dimensioni della sezione, ed eventualmente dello stesso ordine di grandezza di fo di l) la curva delle delle pressioni & nettamente discosta dall'asse geometric. Pertanto, a seconda del valore dell'eccentricita a, @ lecito trascu- RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE FPERSTATICHE. 215 rare 0 meno la deformazione provocata dallo sforzo normale in confronto a quella generata dal momento flettente. Nell’ipotesi di eccentricita gran~ de e di deformazione assiale trascurabile. anche la s sconda parziale con- dizione di carico risulta staticamente determinata. l'asse della capriata € Ll esatta funicolare del carico P e rimane rigidamente indeformato (vedi anche esercizio 26). Le reazioni valgono + componenti verticali ve (per simmetria) ie 2 = componenti orizzontali ee af a (asse funicolare di P), Fig. 32.2 Sovrapponendo gli effetti si ottengono le reazioni e le azioni inter ne totali: Pa P _ atl joe ee erie 2 yet ee ie 21 Pl = ‘ | 216 CAP. I In una sezione S dell asta AC si ha: + Nee a eee a +2 cosa (costante, compressione) 4 Ty = eet peosa = Pb seng —_(costante, positive) at 4 Pa M, — cosa}-x (tese le fibre interne; da notare che il momento flet- 8 t lente @ generato solo dal carico antisimmetrico). CURVA DELLE PRESSIONI. Per quanto prima visto é chiaro che la 4 ha una retta d'azione in- clinata di (« + Aa) sulla orizzontale, e la Rp inclinata di (« - Aa) (fig. 32.3), tali da definive eguali segmenti § sulla verticale per C. Il lo- ro punto Q d'incontro ha ordinata; ~a)tae + as) = (-*2)r. Fig. 32.3 RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 217 CALCOLO DELL'ABBASSAMENTO DELL'ESTREMO LIBERO. In simboli si ha: tp = 9c°@ t+ Nc dove 7p. ¢tappresenta l'abbassamento dell'estremo libero D rispetto a C dovuto alla deformazione della mensola, © g @ la rotazione del nodo C generata dalla condizione di carico antisimmetrica (Pa), (Il carico P sim- metrico non deforma la struttura, secondo il criterio prima adottato). Fig. 32.4 Pensando momentaneamente incastrato il vertice C, ¢ riferendo aa esso la deformazione delle due aste, risulta (fig. 32.4): (Pon) 8 cosa a \E a) Sey Pal Nac ==, 12 EJ cosa 2 Per la mensola DC: (P cosa) ( @ ) Pad aa cosa Be ‘pe SEI cosa 3 EJ cosa 218 CAP, I Quindi in totale: = Poe Pa? (+4) D 12Eseosa 3E[cosa 3 Ff cosa ay L'espressione di ny si pud anche ottenere facilmente eguagliando il lavoro esterno al lavoro interno di deformazione, giacché in questo ca- so lo spostamento cercato & proprio quello del punto d'applicazione del- Munica forza agente nella direzione della forza stessa: Jeosa OSE fl y (vedi cap. IID. VERIFICA DI RESISTENZA. La sezione maggiormente sollecitata & la sezione d'incastro della mensola DC, nella quale si ha: N = Psena M = Pa, Se si adotta per la capriata una sezione diversa di quella fissata per la mensola, si deve verificare anche la sezione d'attacco dell’asta AC con il nodo, nella quale si he: N = (2224 Poona + F cose e oe 21 af RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE, 219 CASO PARTICOLARE a = 1/2 (fig. 32.5). Ci si pud riferire al caso generale precedente. Le reacioni evidentemente valgono: 33. - Risolvere l'arco ad asse circolare di fig. 33.1 sottoposto in tutta la sua lunghezzo ad una variazione termica uniforme + Az, consi- derato termicamente estensibile ma elasticamente indeformabile, ad e- sclusione della cerniera interna C di costante flessionale nota k. Lfareo 8 una volta iperstatico ed anche una volta staticamente in- determinato. In assenza di carichi esterni il sistema di reazioni vincolari deve essere autoequilibrato;-in questo caso @ costituito dalle due spinte H, eguali ed opposte, dirette, all'evidenza, verso l"interno. 220 CAP. Fig. 33.1 La deformazione della struttura & concentrata nella cemiera ela- stica C, che si comporta in modo analogo ad un tronco generico ds di materia, La defomazione flessionale di questo é espressa dalla nota re~ ids lazione dp = co ey e quindi ha per costante la quantita ae direttamen- is te legata alle caratteristiche fisiche della materia e gcometriche della struttura, Nel caso assegnato la cemiera elastica @ un elemento avente caratteristiche proprie, gia tutte conglobate in k, per cui é.M.=h+ 9, cect Fig. 33.2 Consideriamo quale struttura principale "arco isostatico vincolato in 4 con carrello a piano di scorrimento orizzontale, La condizione di congruenza & ovwiamentet Ossia: Baan fa Bac = 0 Esplicitando: RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 221 Qa RAL - oc,rer, + Resend = 0 aanar-(2heeé) Rsen@ = 0 i Si ottiene 2kakt He — Reen26 H assume il valore minimo quando la cerniera C é in chiave all’arco 1 (8 aAt min R NOTA. - Se l'arco @ tutto elasticamente deformabile, anziché un suo solo clemento, si studia il comportamento di un tronchetto ds geae- rico. Pertanto la precedente equazione di congrucnza al finito, si trax sforma in una espressione differenziaic, che va poi estesa, tramite un'im tegrazione, a tutta Ja struttura. 34. - Risolvere la struttura di fig. 34.1 costituita dall‘arco semi- circolare 4CB collegato solidalmente alla trave DC in corrispondenza della sezione di chiave. La trave @ soggetta al carico concentrato verti- cole P. La struttura, vincolata con tre cermiere fisse, @ tre volte ipersta- tica. B opportuno sezionare in C in modo da separare le due parti di struttura aventi caratteristiche ¢ comportamento diversi: la trave CD e Marco ACB (fig. 34.2). Indichiamo con Vo, He ed Mc le azioni mutue esplicitate dallo svincolamento; il loro senso é facilmente prevedibile. 222 CAP. I Fig. 34.2 La trave @ sostenuta in C dall'arco e riceve la V- diretta verso Malto. La sezione terminale della trave (appoggiata rigidamente in Dc cedevolmente in €) ruota, per effetto del carico, in senso antiorario ¢ trasmette all'arco il momento Vg del medesimo senso. La lecita trascurabilita della deformazione generata dallo sforzo normale, in confronto a quella dovuta al momento flettente, fa si che il nodo C, in virti della invariabilita assiale dell'asta CD, non si sposti mento orizzontalmente. [I carico simmetrico V. provoca solo un abbass RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 223 della sezione € dell'arco, ma le coppia antisimmetrica M; determine rebbe uno spostamento orizzontale verso destra. Questo & impedito dal- la cerniera D che forn: e una spinta H, diretta verso sinistra e trasmes- sa inalterata dalla trave all'arco. Vo ed Me sono legati dalla relazione d'equilibrio alla rotazione dell'asta labile CD attorno alla cerniera D, dimodoché due sole delle a- zioni interne esplicitate dallo svincolamento, He ¢ Ve (oppure Mc) sono incognite indipendenti. La terza incognita @ compresa nelle reazioni orizzontali delle cer- niere 4 ¢ B dell'arco una volta iperstatico. Pertanto si hanno tre condizioni di congruenza: due sono relative al sezionamento effettuato in C ed esprimono l"eguaglianza in questo punto della rotazionc c dello spostamento orizzontale della trave ¢ del- I'arco; la terza equazione interessa i] solo arco, a causa di come é vin- colato, ed impone I*annullarsi dello spostamento di 4 e B (assoluto © re~ lativo). In simboli si ha: ee arco = Pe tave Sc atco = 9 cee La congruenza degli spostamenti verticali, in © 8 senpre soddi- sfatta, qualunque sia l"abbassamento della chiave dell'arco, mediante un moto rigido di rotazione della trave CD attorno alla cemiera D. L'arco ACD @ staticamente determinato per la condizione antisim- metrica di carico, He € Wc; indetenminato per il carico simmetrico Ve (fig. 34.3). In questo secondo caso sono incognite le spinte H": esse costituiscono un sistema di forze autoequilibrato e sono ovviamente di- rette verso I'interno. (Infatti il momento flettente dovuto alle forze ver- ticali tende ovunque le fibre all’intradosso e la deformazione da esso ge- nerata provocherebbe un allontanamento relative delle imposte, qualora si sostituissero le cerniere con carrelli 224 CAP. T ie —' Ve aon Risolviamo dapprima la terza equazione in modo da determinare I'arco in funzione dei carichi ad csso applicati, Sfruttiamo la simmetria studiando solo meta struttura. Fissiamo con un incastro la sezione C che non ruota e assumiamo quale struttura principale la mensola 4C, completamente svincolata in 4 ¢ ivi sogget- ic ta alle reazioni e H" (fig. 34,4), Procediamo mediante una compo- sizione cinematica delle deformazioni elementari RU -cosw) = H'R senew we _ | [Mas : f= (i) arene = Supponiamo che "arco abbia sezio- ne costante; sostituendo e sviluppando si ottiene: 1/2 1/2 Ray, {© | (1- cosa) senwda-H' fsen2ado} = 0 FILL 2) 0 0 RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 225 Da cui integrando e risolvendo: oy 4 ossia e|s ° Ecarco® %c arco $0n0 influenzati solo dai carichi antisimmetrici. Operiamo sullo stesso semiarco 4C considerato in precedenza. Ir dichiamo con €4 © ny gli spostamenti di 4 rispetto a C dovuti alla de- formazione elastica dell'arco. Facendo compiere successivamente alla strutfura due moti rigidi di rotazione attorno a C e di traslazione orizzon- tale, si impone ad 4 il rispetto della cemiera fissa e si ottiene per C, con i sensi positivi indicati in fig. 34,5: Eo Hb, = EL ta R) = (Et). os uy, = (Mg + He) ea-coeer—HE Reena = = Me - cose) -"F{sen a (1 e0s.0)] 15 226 CAP, 1 Procedendo mediante la composizione cinematica delle deformazio- ni elementari, si ha: + (Fe) Ra comer = 2EI, le : 1/2 F 1/2 1/2 = GF [t1-cona? an sena(1-cosa)de- | (1-coss) do f= 0 0 0 m/2 HD a | ace sen? odw > {(1- cosa) senwdw - = Eh | J, ly LMR? | m= 2 Mek? 4° ER Ce 7) Rimane da esprimere ¢_.,,.; ¢880 @ influenzato sia dalla defor- mazione elastica della trave CD che dal cedimento verticale di C. In simboli é: — Pa(l?-a?) Mel Pc rave 6 ELL 3 El, n - ee - aE (positive le rotazioni antiorarie) RISOLUZIONE DELLE STRUTTURE IPERSTATICHE 227 Fig. 34.6 Operiamo ancora nella struttura principale a mensola AC (fig. 34.6): uM, = % ra See 7 fo teR| 410- cose) = Leena} E: [nal = [rch Lo spostamento verso I"alto di A nella struttura principale & egua- le, in valore assoluto, a quello effettivo di C, che avviene verso il bas= w/2 n= (te) rca - cosa = ° 1/2 w/2 3, = ek 4 [r-cmer®da-2 freon sno = El, )2 7 ° D - (== -3) ve RP 8 ony ee Siamo ora in grado di scrivere le due prime equazioni di congruen- za. Associando ad esse Iequazione d'equilibrio alla rotazione della trave CD attorno alla cerniera D, si ottiene il sistema:

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