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puntata 13

lavorare con le immagini

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modulo 1 - convertire un'immagine in formato digitale
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spot motivazionale - vanilla deve inviare una foto ad una collega tramite
posta elettronica, ma prima deve acquisirla tramite scanner e non sa come fare.

in questo modulo imparerete:


1. cos'� un'immagine digitale.
2. come si ottiene un'immagine digitale partendo da un'immagine analogica.
3. come acquisire immagini con uno scanner.
4. come funziona una macchina fotografica digitale e come si collega al
computer.

istruttore: per essere in grado di risolvere una situazione come quella in


cui si � venuta a trovare vanilla, occorre per prima cosa sapere come si
digitalizza un'immagine. in altre parole: dobbiamo essere in grado di utilizzare
un dispositivo come questo, lo scanner, che si occupa proprio di rendere
l'immagine comprensibile al computer trasformandola in bit. vediamo come.

operatore: innanzitutto, inseriamo l'immagine nello scanner, cos�...

istruttore: a proposito: ricordate che quando acquistiamo uno scanner ci


viene fornito anche un cd, come questo, da conservare gelosamente. al suo
interno troviamo sia i driver, ovvero i programmi che consentono allo scanner di
essere riconosciuto e usato dal computer, sia il programma per effettuare la
scansione dell'immagine.

operatore: su questo computer abbiamo gi� installato entrambi. non ci resta


quindi che far partire il programma di acquisizione. ecco qui l'icona. prima di
effettuare la scansione vera e propria, andiamo a dare un'occhiata ai parametri
che determinano la qualit� dell'immagine digitale che stiamo per produrre.
un parametro che dobbiamo tenere senz'altro d'occhio � questo: la
risoluzione dell'immagine.

istruttore: questo parametro si esprime in dpi, ovvero dot per inch: punti
per pollice: una unit� di misura un po' particolare ma molto utilizzata nei
dispositivi grafici. considerate che, se il valore in dpi della risoluzione �
troppo basso l'immagine prodotta risulter� poco dettagliata, mentre se � troppo
alto produrremo inutilmente dei file di grandi dimensioni o, come si usa dire,
molto pesanti. un valore generalmente appropriato per ottenere immagini di buona
qualit� �, ad esempio, 300 dpi mentre per immagini da pubblicare sul web - dove
� importante evitare file eccessivamente pesanti - di solito si utilizza una
risoluzione di 72 dpi.

operatore: in questo caso, per ottenere una immagine dettagliata, inserisco


il valore 300 nel campo risoluzione. e ora non mi resta che fare click sul
pulsante anteprima, e selezionare l'area che vogliamo acquisire all'interno
dell'immagine.
regoliamo questo rettangolo tratteggiato per racchiudere la parte che ci
interessa... ed � fatta, ora possiamo finalmente far partire la scannerizzazione.

istruttore: a questo punto, per salvare la nostra immagine conviene


scegliere un formato che comprima i dati ottenuti dalla scansione senza
deteriorare troppo la qualit� finale. una buona scelta pu� essere, ad esempio,
il formato jpeg. avremo modo di conoscere meglio questo formato in uno degli
altri moduli del corso.

operatore: d'accordo, allora salvo in jpeg l'immagine che abbiamo appena


acquisito e la chiamo prova.jpg.

istruttore: ottimo. prima di proseguire, e vedere un altro modo per


acquisire al computer un'immagine digitale, vogliamo vedere insieme come
funziona questa trasformazione di una immagine in bit?

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come si digitalizza una immagine
per capire come un computer riesca a rappresentare un immagine sotto forma
di '0' e '1'- ovvero di bit - vediamo in pratica come si converte in digitale il
disegno che appare sullo schermo.
per prima cosa dividiamo la foto in quadratini sovrapponendole una fitta
griglia di linee. a questo punto ad ogni quadratino della griglia - che per
convenzione chiamiamo pixel - associamo uno '0' se il contenuto di bianco
all'interno del quadrato supera quello di nero e '1' in caso contrario.
dopo questa operazione l'immagine si � trasformata in un insieme di pixel
ognuno dei quali, nel nostro esempio, pu� essere solo bianco o nero e quindi
assumere valore '0' o '1'.
se 'leggiamo' il contenuto dei pixel contenuti nell'immagine, otterremo una
lunga sequenza di '0' e '1' ovvero la rappresentazione in formato digitale
dell'immagine.
la nostra immagine di partenza, dopo questa operazione si � trasformata in
una sorta di mappa composta di '0' e '1', e il nome tecnico che si usa per
descrivere questa sequenza di bit � proprio bitmap.
ovviamente pi� fitta � la griglia che sovrapponiamo all'immagine e pi� la
nostra rappresentazione digitale risulter� fedele all'originale. d'altra parte
una griglia pi� fitta significa un maggior numero di pixel e quindi un numero
maggiore di bit che dovranno essere utilizzati per descrivere l'immagine.
ma se la nostra immagine di partenza non contiene solo bianco e nero? se �
composta da una serie di sfumature di grigio o � a colori? in questo caso per
ogni quadretto, o meglio per ogni pixel dell'immagine anzich� utilizzare solo
uno '0' o un '1' utilizzeremo una combinazione di '0' e '1', in base a una
tabella di codifica dei colori - ricordate la tabella di codifica dei caratteri
di cui abbiamo parlato nella lezione precedente? il concetto � analogo, solo che
al posto dei caratteri ci sono i colori.
ovviamente per descrivere un immagine ci serviranno tanti pi� bit quanti pi�
colori utilizziamo. se usiamo 8 bit per ogni pixel, i colori che possiamo
utilizzare nella nostra immagine saranno solo 256. usando 16 bit, avremo invece
pi� di 65000 colori disponibili.
la maggior parte delle schede grafiche utilizza ormai 24 o addirittura 32
bit per descrivere il colore di ogni singolo pixel. in termini pratici questo
significa avere a disposizione una tavolozza - in inglese palette - composta da
oltre 16 milioni di colori.
in genere, i file bitmap - nei quali l'immagine � codificata pixel per pixel
col procedimento appena visto - sono caratterizzati dall'estensione bmp.
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istruttore: anche se si basano su principi di funzionamento comuni, gli


scanner non sono ovviamente tutti uguali. ma in cosa differiscono i vari modelli
presenti sul mercato?
detto in altre parole, quali sono le principali caratteristiche che occorre
tener d'occhio per essere in grado di scegliere lo scanner pi� adatto alle
nostre esigenze?
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le principali caratteristiche che determinano la qualit� di uno scanner
sono:
la risoluzione che si misura in dot per inch. il suo valore � legato al
numero di punti acquisiti dallo scanner. chiaramente la definizione - e quindi
la qualit� dell'immagine che otterremo dallo scanner - crescer� al crescere del
valore della risoluzione.
la profondit� di colore ci dice quanti sono i colori utilizzati dallo
scanner per descrivere ogni punto - o pixel - che forma l'immagine digitale. pi�
sono questi colori, pi� l'immagine digitale sar� fedele all'originale e pi� sar�
alto il numero di bit necessario per descrivere ogni punto.
il software in dotazione ci consente di utilizzare al meglio il dispositivo
e non va' assolutamente trascurato. un programma di gestione dello scanner
troppo macchinoso rende tutto pi� complicato e ci far� perdere tempo e pazienza.
ricordiamo anche che molti fra gli scanner pi� recenti dispongono di
appositi pulsanti per compiere direttamente alcune fra le operazioni pi� comuni,
come la stampa dell'immagine (che trasforma lo scanner in una sorta di
fotocopiatrice) o il suo invio per posta elettronica.
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operatore: per acquisire immagini comunque oltre allo scanner abbiamo la


possibilit� di usare delle particolari macchine fotografiche, come questa,
chiamate digitali perch�, invece di impressionare la classica pellicola,
rilevano l'immagine tramite una matrice attiva di pixel chiamata ccd.

istruttore: al di la del significato piuttosto astruso di questa sigla la


cosa importante � che pi� pixel saranno presenti sul ccd, maggiore sar� la
massima risoluzione dell'immagine prodotta dalla macchina fotografica. ad
esempio una macchina con un ccd di 1 megapixel - circa 1 milione di pixel quindi
- sar� in grado di catturare immagini composte di circa 1000 pixel di lato. ma
dove vanno a finire queste foto dopo la cattura da parte del ccd?

operatore: in questo caso per conservare le foto, al posto della pellicola


si utilizza una particolare memoria come questa - ce ne sono di diversi tipi in
commercio - in grado di mantenere le foto anche a macchina fotografica spenta.

istruttore: ma come si utilizzano in pratica e quali sono i principali


vantaggi di questo tipo di apparecchi rispetto alla classica macchina
fotografica?

operatore: la differenza pi� evidente � che - almeno nei modelli di migliore


qualit� - l'immagine appare su di un visore a cristalli liquidi esterno invece
che su un mirino. ma proviamo a scattare una foto...
la possiamo rivedere subito. e se non ci piace, basta premere questo tasto
per cancellarla e rifarla.

istruttore: e per trasferire le foto sul computer?

operatore: per acquisire le foto devo, per prima cosa, collegare


l'apparecchio al computer. spesso si usa una connessione di tipo usb...
come per lo scanner, anche in questo caso il software necessario per guidare
l'acquisizione ci verr� fornito assieme alla macchina fotografica digitale.
ecco, apro il programma e dal menu ... scelgo la voce (vedere in base al
programma scelto)...
in questo modo posso vedere la lista delle foto che ho in memoria, salvarle
su file e poi, in caso, stamparle.

istruttore: una comoda alternativa � quella di utilizzare una stampante come


questa che � in grado di leggere, visualizzare e stampare direttamente le
immagini contenute nella card di memoria della macchina fotografica senza
passare per il computer.

operatore: in questo caso inserisco la card di memoria nella stampante e ora


posso visualizzare le foto ... vedete... e stampare, il tutto senza neppure
toccare
il mouse.

come sempre a questo punto tocca a voi fare pratica ed esercitarvi sugli
argomenti trattati in questo modulo.
provate quindi a:
- acquisire una foto utilizzando uno scanner e variando le impostazioni di
risoluzione
- stamparla e ad inviarla via e-mail ad un vostro amico
- individuare su internet alcuni modelli di scanner e di macchina digitale,
confrontandone le caratteristiche.

in questo modulo avete visto:


1. cos'� un'immagine digitale.
2. come si ottiene un'immagine digitale da un'immagine analogica.
3. come acquisire immagini con uno scanner.
4. come funziona una macchina fotografica digitale e come si collega al
computer.

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modulo 2 - utilizzare le immagini digitali
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spot motivazionale - vanilla deve spedire via posta elettronica una foto
digitalizzata, ma prima deve convertirla dal formato bmp in un formato compresso
(gif o jpg).

in questo modulo imparerete:


1. quali sono i principali formati utilizzati per memorizzare le immagini e
quali sono gli ambiti in cui vengono utilizzati i differenti formati.
2. come convertire il formato di una immagine
3. cos'� la grafica vettoriale e quali sono gli ambiti in cui � preferibile
usare un'immagine vettoriale.

istruttore: come sapete un'immagine, per poter essere utilizzata da un


computer deve essere codificata in un insieme di bit scritti all'interno di un
file. il modo in cui si pu� effettuare questa codifica per� non � univoco. e
questo comporta che, ad un'unica immagine, possono corrispondere pi�
rappresentazioni digitali o, per dirla in modo tecnico, pi� formati grafici.

operatore: si, e in pratica possiamo riconoscere il tipo di formato in cui �


stata codificata l'immagine semplicemente osservando l'estensione del file che
la contiene.
nella cartella che stiamo vedendo, per esempio, sono contenuti diversi file.
e tutti rappresentano la stessa immagine anche se presentano estensioni diverse
e quindi utilizzano differenti formati grafici.

istruttore: ma perch� non semplificarci la vita e utilizzare un unico


formato per codificare le immagini? la scheda che segue ci aiuter� a capirlo.

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diversi tipi di file immagine
osservate queste due rappresentazioni digitali della stessa immagine. ad una
prima occhiata sembrerebbero identiche. ingrandendole per� ci accorgiamo che
sono leggermente diverse.
il fatto che ci appaiano uguali in realt� dipende esclusivamente dal nostro
apparato visivo che tende a concentrarsi maggiormente su alcuni particolari
dell'immagine e a prestare minor attenzione al resto. la seconda immagine
digitale in effetti � stata ottenuta da dalla prima proprio eliminando le
informazioni visive meno importanti, attraverso un'operazione chiamata
compressione.
ma perch� comprimere un'immagine digitale?
la risposta risulta immediata confrontando lo spazio occupato sul disco
rigido dai due file che abbiamo appena visto e che contengono la
rappresentazione bitmap e quella compressa della stessa immagine. quest'ultima
utilizza un numero di bit molto minore. quindi, ad esempio, richiede un tempo
molto minore per essere scaricata da internet rispetto al suo equivalente non
compresso.
il tipo di compressione che abbiamo appena descritto tecnicamente viene
detto con perdita, perch� l'immagine compressa ha perso dei particolari rispetto
all'originale. esistono molti tipi differenti di compressione con perdita, ma
quello attualmente pi� utilizzato si chiama jpeg. i file che contengono immagini
compresse di questo tipo si riconoscono dall'estensione che, in questo caso, �
jpg.
oltre alla compressione con perdite, adatta per trattare foto e immagini con
molte sfumature di colore, esiste un secondo tipo di compressione chiamato senza
perdite, che, rispetto alla precedente, risulta pi� adatta a rappresentare
immagini geometriche dai contorni decisi e con poche sfumature.
il formato pi� utilizzato per questo tipo di compressione si chiama gif. il
suo pi� grosso limite � che non consente di usare pi� di 256 colori all'interno
di una singola immagine. comoda dunque per loghi e marchi, meno adatta a
fotografie e immagini sfumate.
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istruttore: oltre ai formati gif e jpeg che abbiamo appena visto nella
scheda, ne esistono molti altri che per� vengono usati pi� raramente. tra questi
conviene ricordare almeno il formato tiff, simile al gif ma senza la limitazione
dei 256 colori. ma come possiamo cambiare il formato di una immagine? per
passare da un formato non compresso a uno compresso, ad esempio, come dobbiamo
procedere?

operatore: in genere per questo tipo di operazioni conviene utilizzare uno


dei tanti programma di grafica disponibili, come ad esempio questo, paint shop
pro. una volta aperto il programma, per prima cosa dobbiamo caricare l'immagine
da convertire. immagine che, nel nostro caso, � in formato bitmap. ora, se
vogliamo effettuare una conversione in formato jpeg, dal men� file, selezioniamo
la voce esporta e poi ottimizzazione jpeg.
come vedete si apre questa interfaccia da cui possiamo scegliere quanto
comprimere l'immagine in funzione della qualit� che vogliamo ottenere. muoviamo
l'indicatore ... e vediamo che, al crescere della compressione l'immagine perde
sempre di pi� dettaglio mentre la dimensione del file diventa sempre pi�
piccola.

istruttore: si, ma non esageriamo con questa cura dimagrante perch� la


qualit� dell'immagine ne risente...

operatore: hai ragione, possiamo salvare, per esempio, con un fattore di


compressione 10 che ci garantisce una qualit� quasi indistinguibile
dall'originale e una riduzione di dieci volte del peso del file.
istruttore: si, � un'ottima scelta per avere delle immagini di qualit�
fotografica.
ma se abbiamo bisogno di uno schema a blocchi o di un grafico pi� che di
una immagine fotografica? cosa cambia in questo caso? e come si utilizzano in
pratica questi elementi geometrici per costruire le immagini? vediamolo in
questa scheda.

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schemi e grafici
non tutte le immagini sono disegni o fotografie. spesso abbiamo a che fare
anche con schemi o con grafici, costruiti a partire da semplici figure
geometriche.
in questi casi, invece di descrivere l'immagine pixel per pixel, conviene
specificare tipo, forma, colore, dimensione e posizione delle figure geometriche
che la compongono: cerchi, rettangoli, linee, frecce e cos� via.
nel caso che vedete, ad esempio, il programma si limita a descrivere le
coordinate dei quattro vertici del quadrato piuttosto che descriverne tutti i
punti come avviene in una bitmap.
tecnicamente il nome di una immagine digitale descritta in questo modo �
immagine vettoriale.
semplici programmi di disegno vettoriale sono gi� integrati all'interno di
programmi come word o powerpoint, e consentono ad esempio di aggiungere
rapidamente e con estrema facilit� uno schema al testo che stiamo scrivendo.
in alcuni casi, immagini di questo tipo possono anche essere generate
automaticamente a partire da dati numerici. � il caso dei grafici.
in word, per inserire un grafico nel documento basta usare il menu
inserisci, poi la voce immagine, e quindi grafico. comparir� una tabella di
esempio. supponiamo di voler realizzare il grafico del rendimento di un alunno.
potremo sostituire ai quattro trimestri dell'esempio, primo, secondo, terzo,
quarto voto. serve una sola riga orizzontale, corrispondente al nostro alunno.
dovremo poi inserire i voti: per esempio 4, 5, 7, 6. infine, un click col tasto
destro del mouse per scegliere il tipo di grafico. ecco il risultato.
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istruttore: vi ricordo che anche le immagini grafiche gi� pronte che word
mette a nostra disposizione, le cosidette clipart, sono realizzate in grafica
vettoriale e che la loro estensione � wmf. e per vedere in pratica come si
utilizza la grafica vettoriale proviamo a realizzare sul computer un semplice
schema a blocchi come questo, che riassume il processo di acquisizione di una
immagine.

operatore: per questo tipo di disegni vettoriali possiamo usare, ad esempio,


word che contiene una apposita barra degli strumenti - chiamata disegno - con
alcuni elementi gi� pronti per essere utilizzati. vedete, ci sono linee, frecce
e altre forme utili per creare schemi. nel nostro caso possiamo utilizzare una
semplice casella di testo ... scriviamo 'immagine analogica' ... la posizioniamo
sulla pagina ... e la riscaliamo. ripetiamo le stesse operazioni per il secondo
elemento dello schema che chiameremo 'scanner' ... e per il terzo ... che
chiameremo
'immagine digitale'.

istruttore: e per collegare questi tre elementi?

operatore: in questo caso basta selezionare una freccia, portarla dove ci


serve e riscalarla.
e se vogliamo cambiare l'aspetto di un elemento dello schema non resta che
fare un doppio click e da questa finestra scegliere, ad esempio, una freccia
tratteggiata al posto della freccia a linea piena.

istruttore: con un po' di pratica la costruzione di schemi diventa


un'operazione davvero semplice. e ricordate che l'uso di diagrammi spesso rende
i nostri documenti molto pi� chiari e facili da leggere.
e su questo argomento ci sarebbe ancora molto da dire ma il tempo a nostra
disposizione sta volgendo al termine e quindi, per concludere, cerchiamo di
riassumere velocemente - con l'aiuto di una scheda - i principali vantaggi che
comporta l'uso di immagini digitali, siano esse rappresentazioni fotografiche o
schemi geometrici.

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il vantaggio pi� evidente che comporta l'uso di immagini digitali � dato
dalle infinite possibilit� di trasformazione che possiamo ottenere utilizzando
uno dei molti programmi di grafica oggi disponibili.
abbiamo poi la possibilit� di inserire facilmente foto e disegni in contesti
multimediali come, ad esempio, in pagine web o in cd-rom.
le immagini digitali possono inoltre essere duplicate senza perdere qualit�
e conservate indefinitamente, ad esempio archiviandole su cd rom.
possiamo facilmente condividere le nostre immagini digitali con qualsiasi
persona dotata di computer e collegamento in rete.
infine un'immagine digitale pu� essere stampata su molti supporti diversi
come, ad esempio, carta, etichette adesive, stoffa.
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istruttore: e a questo punto, come al solito, tocca a voi fare pratica ed


esercitarvi sugli argomenti trattati in questo modulo. potreste, ad esempio:
- cercare immagini in rete e vedere in quale formato sono memorizzate.
- convertire una immagine dal formato bitmap al formato gif .
- provare a disegnare uno schema grafico che descriva la struttura di un
computer.
- fare un elenco delle possibilit� offerte dalla trasformazione in digitale
di un immagine.

in questo modulo avete visto:


1. quali sono i principali formati utilizzati per memorizzare le immagini e
quali sono gli ambiti in cui vengono utilizzati i differenti formati.
2. come convertire il formato di una immagine
3. come si descrive un'immagine tramite la grafica vettoriale e gli ambiti
in cui � preferibile usare un'immagine vettoriale.

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modulo 3 - modificare le immagini digitali
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spot motivazionale - vanilla ha bisogno di modificare una propria foto per


adattarla ai requisiti di un curriculum.

in questo modulo imparerete:


1. quali sono le principali funzionalit� offerte dai programmi di
elaborazione grafica.
2. come effettuare su di un'immagine digitale le operazioni di modifica
maggiormente utilizzate

istruttore: molte persone, come vanilla, pensano che l'uso di programmi di


grafica sia riservato a specialisti del settore e che un normale utilizzatore
del computer non abbia bisogno di strumenti di questo tipo. in realt� l'estrema
diffusione dei contenuti visuali all'interno dei documenti digitali rende questa
linea di pensiero ormai piuttosto obsoleta. la conoscenza degli strumenti
fondamentali per la modifica di immagini infatti � diventata ormai una abilit�
importante e richiesta nel mondo del lavoro. certo non si tratta di diventare
dei grafici esperti ma semplicemente di saper eseguire dei semplici trattamenti
che rendano pi� efficaci e chiare le immagini che utilizzeremo.
ma prima di passare al computer vogliamo vedere quali sono questi
trattamenti e a cosa servono?

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un trattamento semplice ma fondamentale che pu� essere applicato ad
un'immagine � la rotazione. alle volte infatti foto e disegni possono avere una
orientazione sbagliata e vanno quindi per prima cosa 'raddrizzati'.
useremo invece il ritaglio - crop in inglese- per estrarre da una foto solo
la parte che ci sembra interessante.
attraverso una variazione della luminosit� e del contrasto - brightness e
contrast in inglese - potremo, ad esempio, correggere almeno in parte immagini
che appaiono troppo chiare oppure poco definite.
infine, con un'operazione di riscalamento - resize in inglese - potremo
cambiare le dimensioni in pixel dell'immagine. ricordate che in genere questa
operazione si usa per portare un'immagine alle effettive dimensioni con cui
verr� utilizzata all'interno di una pagina. in questo modo, infatti, eviteremo
di far crescere troppo il peso in byte del documento dopo l'aggiunta della foto.
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istruttore: ma vediamo come utilizzare in pratica le operazioni che abbiamo


appena visto nella scheda. proviamo, per esempio, a risolvere il problema di
vanilla e aiutiamola a modificare la foto che voleva inserire nel suo
curriculum.

operatore: la prima cosa da fare, come al solito, � caricare sul programma


di fotoritocco l'immagine che vogliamo modificare. eccola.

istruttore: come si procede a questo punto per fare delle modifiche sulla
foto?

operatore: per prima cosa vediamo dove appaiono gli strumenti - tools in
inglese - a nostra disposizione. ecco, li possiamo trovare qui, sulla zona
sinistra della finestra, e sono rappresentati come un'insieme di piccoli
pulsanti ognuno dei quali ci da accesso ad un diverso strumento per lavorare
sulla nostra immagine.
il primo pulsante, ad esempio, contiene una lente di ingrandimento. se la
selezioniamo con un click, come vedete l'icona che rappresenta il mouse cambia
aspetto, diventa una piccola lente di ingrandimento, e noi potremo usare il
mouse solo per ingrandire, con il tasto destro, o rimpicciolire, con il tasto
sinistro, l'immagine sullo schermo.

istruttore: ricordate che questa operazione non cambia la foto ma solo


l'ingrandimento con cui la visualizziamo sul monitor. e ora, per estrarre dalla
foto solo il viso di vanilla come dobbiamo procedere?

operatore: innanzitutto dalla barra degli strumenti scegliamo l'icona che


serve per ritagliare una porzione dell'immagine, eccola qui, si chiama ritaglia.

istruttore: come vedete, anche in questo caso - una volta selezionato lo


strumento da usare - l'icona che rappresenta il mouse assume un aspetto
particolare per ricordarci il tipo di operazione che possiamo fare in questo
momento sulla foto.
operatore: ora andiamo su un punto dell'immagine e, tenendo premuto il tasto
sinistro, muoviamo il mouse fino a racchiudere la zona che ci interessa in un
rettangolo. a questo punto con un doppio click sempre sul tasto
sinistro ritagliamo il particolare.

istruttore: l'immagine per� � un po' troppo scura, si pu� renderla pi�


luminosa?

operatore: certo! questo tipo di operazioni sono il punto di forza dei


programmi di fotoritocco. con questi programmi in effetti si possono effettuare
una serie di correzioni sulle immagini impensabili prima del digitale.

istruttore: chiaramente per imparare a ritoccare foto in modo soddisfacente


servono studio ed esperienza, ma alcune semplici operazioni come cambiare la
luminosit� e il contrasto sono veramente alla portata di tutti.

operatore: si, basta andare sul menu colori e selezionare prima correggi e
poi la voce luminosit�/contrasto. a questo punto possiamo cambiare questi due
parametri e vedere direttamente l'effetto su questa zona dello schermo...
una volta trovato il giusto equilibrio non ci resta che dare l'ok e
modificare l'intera immagine.

istruttore: e per aggiungere una scritta all'immagine - ad esempio il nome


sulla foto?

operatore: in questo caso selezioniamo nella barra degli strumenti il


pulsante con la lettera 'a', chiamato testo, e facciamo un click sulla zona
della foto in cui vogliamo inserire la scritta. vedete si apre una finestra in
cui posso scrivere e definire il formato della scritta.

istruttore: bene, direi che ora la foto � a posto anche se le sue dimensioni
effettive sono ancora molto grandi rispetto a quelle con cui verr� inserita nel
curriculum. vogliamo ridurle per rendere l'immagine pi� leggera in termini di
bit?

operatore: si, per effettuare questa operazione andiamo sul men� immagine e
da l� scegliamo la voce riscalamento. si apre una finestra e da qui possiamo
scegliere se dare delle dimensioni in percentuale rispetto alla foto originale o
delle dimensioni assolute. proviamo ad usare questo secondo caso. ricordiamoci
di regolare la scala sui centimetri e diamo un valore di altezza pari, per
esempio, a tre. a questo punto basta dare l'ok.

istruttore: attenzione a non cancellare la foto originale dopo questa


operazione. una volta rimpicciolita infatti la foto non potr� pi� essere
riportata alle dimensioni di partenza! vediamo cosa succederebbe in questo caso.

operatore: se riportiamo la foto alla sua dimensione originale in effetti ci


accorgiamo che ha perso dettaglio, non � pi� utilizzabile! ma torniamo alle
dimensioni precedenti usando il tasto annulla.

istruttore: e ora vogliamo salvare il nostro capolavoro?

operatore: certo, vado sul menu file ma scelgo la voce salva come. se scelgo
la voce salva infatti l'immagine viene salvata sopra quella di partenza, proprio
quello che avevamo detto di non voler fare. vedete, mi appare una lista, davvero
lunga, con tutti i formati che sono usati dal programma. non mi resta che
scegliere quello jpeg, cambiare il nome della foto in curriculum.jpg e il gioco
� fatto.

istruttore: a questo punto l'inserimento della foto nel curriculum �


veramente un gioco da ragazzi. ma vediamo questa scheda per un veloce ripasso.

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per inserire una foto in un documento word basta andare sul men� inserisci e
scegliere la voce immagine ... da file. da questa finestra si seleziona la foto da

caricare sul documento e si preme il tasto inserisci. una volta nella pagina la
foto potr� essere eventualmente riscalata alle dimensioni desiderate utilizzando
come maniglia uno dei vertici del rettangolo che la contiene. dal men� formato
immagine, infine, alla voce colori e linee potremo decidere se mettere un bordo
per incorniciare la nostra immagine.
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istruttore: vi ricordo che molti altri programmi, come ad esempio


powerpoint, utilizzano procedure simili a quelle che abbiamo visto per inserire
immagini all'interno di documenti.
ma se l'immagine che ci interessa si trova proprio sul monitor del nostro
computer? come possiamo catturare, ad esempio, l'immagine di una intera pagina
web o la schermata di un programma per utilizzarla in un nostro documento?

operatore: anche in questo caso ci viene in aiuto il programma di


fotoritocco. da paint shop pro infatti possiamo effettuare questa operazione
molto semplicemente. basta andare sul men� cattura e scegliere la voce
impostazioni. scegliamo di catturare l'intero contenuto di una finestra e di
attivare la cattura con il tasto destro del mouse.
ora andiamo sulla finestra del browser e, con un click del mouse, copiamo
una sua immagine all'interno del programma. ecco fatto.

istruttore: facile! e ora, per concludere questo modulo, non ci resta che
vedere dove trovare in rete le risorse di cui abbiamo bisogno per iniziare a
lavorare sulle immagini digitali.

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i programmi di grafica maggiormente utilizzati sono due: photoshop, che
troviamo all'indirizzo www.adobe.com , e paint shop pro che potete invece
trovare sul sito www.jasc.com .di entrambi i programmi � possibile scaricare una
versione funzionante limitata per� ad un periodo di prova, mentre il costo di
questi pacchetti grafici oscilla tra i 150 e i 900 euro necessari per acquistare
la versione professionale di photoshop.
se vogliamo iniziare a lavorare con le immagini senza spendere una lira
possiamo comunque ricorrere a gimp, un programma di manipolazione di immagini
che segue la filosofia gnu, quella dell'open source e del software free. fino ad
ora gimp era riservato al mondo linux, ma adesso lo possiamo utilizzare anche
con windows.
possibili alternative ai tre colossi che abbiamo citato le possiamo trovare,
ad esempio, sul sito www.neuralfree.com/graphic.htm dove � presente una
selezione di programmi per la grafica tutti freeware, con commento della
redazione e pronti per essere scaricati sul vostro computer.
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ed eccoci arrivati, come sempre, all'angolo dei suggerimenti di lavoro. ora


tocca a voi mettere in pratica i concetti illustrati durante la lezione. provate
quindi a
- usare un programma di fotoritocco per modificare un'immagine digitale.
- sperimentare gli effetti che potete ottenere tramite l'uso dei filtri.
- inserire le immagini che avete elaborato all'interno di una vostro
documento.

in questo modulo avete visto:


1. quali sono le principali funzionalit� offerte dai programmi di
elaborazione grafica.
2. come effettuare su di un'immagine digitale le operazioni di modifica
maggiormente utilizzate

quello che avevamo detto di non voler fare. vedete, mi appare una lista, davvero
lunga, con tutti i formati che sono usati dal programma. non mi resta che
scegliere quello jpeg, cambiare il nome della foto in curriculum.jpg e il gioco
� fatto.

istruttore: a questo punto l'inserimento della foto nel curriculum �


veramente un gioco da ragazzi. ma vediamo questa scheda per un veloce ripasso.

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per inserire una foto in un documento word basta andare sul men� inserisci e
scegliere la voce immagine ... da file. da questa finestra si seleziona la foto da

caricare sul documento e si preme il tasto inserisci. una volta nella pagina la
foto potr� essere eventualmente riscalata alle dimensioni desiderate utilizzando
come maniglia uno dei vertici del rettangolo che la contiene. dal men� formato
immagine, infine, alla voce colori e linee potremo decidere se mettere un bordo
per incorniciare la nostra immagine.
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istruttore: vi ricordo che molti altri programmi, come ad esempio


powerpoint, utilizzano procedure simili a quelle che abbiamo visto per inserire
immagini all'interno di documenti.
ma se l'immagine che ci interessa si trova proprio sul monitor del nostro
computer? come possiamo catturare, ad esempio, l'immagine di una intera pagina
web o la schermata di un programma per utilizzarla in un nostro documento?

operatore: anche in questo caso ci viene in aiuto il programma di


fotoritocco. da paint shop pro infatti possiamo effettuare questa operazione
molto semplicemente. basta andare sul men� cattura e scegliere la voce
impostazioni. scegliamo di catturare l'intero contenuto di una finestra e di
attivare la cattura con il tasto destro del mouse.
ora andiamo sulla finestra del browser e, con un click del mouse, copiamo
una sua immagine all'interno del programma. ecco fatto.

istruttore: facile! e ora, per concludere questo modulo, non ci resta che
vedere dove trovare in rete le risorse di cui abbiamo bisogno per iniziare a
lavorare sulle immagini digitali.

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i programmi di grafica maggiormente utilizzati sono due: photoshop, che
troviamo all'indirizzo www.adobe.com , e paint shop pro che potete invece
trovare sul sito www.jasc.com .di entrambi i programmi � possibile scaricare una
versione funzionante limitata per� ad un periodo di prova, mentre il costo di
questi pacchetti grafici oscilla tra i 150 e i 900 euro necessari per acquistare
la versione professionale di photoshop.

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