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modulo 1 - convertire un'immagine in formato digitale
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spot motivazionale - vanilla deve inviare una foto ad una collega tramite
posta elettronica, ma prima deve acquisirla tramite scanner e non sa come fare.
istruttore: questo parametro si esprime in dpi, ovvero dot per inch: punti
per pollice: una unit� di misura un po' particolare ma molto utilizzata nei
dispositivi grafici. considerate che, se il valore in dpi della risoluzione �
troppo basso l'immagine prodotta risulter� poco dettagliata, mentre se � troppo
alto produrremo inutilmente dei file di grandi dimensioni o, come si usa dire,
molto pesanti. un valore generalmente appropriato per ottenere immagini di buona
qualit� �, ad esempio, 300 dpi mentre per immagini da pubblicare sul web - dove
� importante evitare file eccessivamente pesanti - di solito si utilizza una
risoluzione di 72 dpi.
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come si digitalizza una immagine
per capire come un computer riesca a rappresentare un immagine sotto forma
di '0' e '1'- ovvero di bit - vediamo in pratica come si converte in digitale il
disegno che appare sullo schermo.
per prima cosa dividiamo la foto in quadratini sovrapponendole una fitta
griglia di linee. a questo punto ad ogni quadratino della griglia - che per
convenzione chiamiamo pixel - associamo uno '0' se il contenuto di bianco
all'interno del quadrato supera quello di nero e '1' in caso contrario.
dopo questa operazione l'immagine si � trasformata in un insieme di pixel
ognuno dei quali, nel nostro esempio, pu� essere solo bianco o nero e quindi
assumere valore '0' o '1'.
se 'leggiamo' il contenuto dei pixel contenuti nell'immagine, otterremo una
lunga sequenza di '0' e '1' ovvero la rappresentazione in formato digitale
dell'immagine.
la nostra immagine di partenza, dopo questa operazione si � trasformata in
una sorta di mappa composta di '0' e '1', e il nome tecnico che si usa per
descrivere questa sequenza di bit � proprio bitmap.
ovviamente pi� fitta � la griglia che sovrapponiamo all'immagine e pi� la
nostra rappresentazione digitale risulter� fedele all'originale. d'altra parte
una griglia pi� fitta significa un maggior numero di pixel e quindi un numero
maggiore di bit che dovranno essere utilizzati per descrivere l'immagine.
ma se la nostra immagine di partenza non contiene solo bianco e nero? se �
composta da una serie di sfumature di grigio o � a colori? in questo caso per
ogni quadretto, o meglio per ogni pixel dell'immagine anzich� utilizzare solo
uno '0' o un '1' utilizzeremo una combinazione di '0' e '1', in base a una
tabella di codifica dei colori - ricordate la tabella di codifica dei caratteri
di cui abbiamo parlato nella lezione precedente? il concetto � analogo, solo che
al posto dei caratteri ci sono i colori.
ovviamente per descrivere un immagine ci serviranno tanti pi� bit quanti pi�
colori utilizziamo. se usiamo 8 bit per ogni pixel, i colori che possiamo
utilizzare nella nostra immagine saranno solo 256. usando 16 bit, avremo invece
pi� di 65000 colori disponibili.
la maggior parte delle schede grafiche utilizza ormai 24 o addirittura 32
bit per descrivere il colore di ogni singolo pixel. in termini pratici questo
significa avere a disposizione una tavolozza - in inglese palette - composta da
oltre 16 milioni di colori.
in genere, i file bitmap - nei quali l'immagine � codificata pixel per pixel
col procedimento appena visto - sono caratterizzati dall'estensione bmp.
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come sempre a questo punto tocca a voi fare pratica ed esercitarvi sugli
argomenti trattati in questo modulo.
provate quindi a:
- acquisire una foto utilizzando uno scanner e variando le impostazioni di
risoluzione
- stamparla e ad inviarla via e-mail ad un vostro amico
- individuare su internet alcuni modelli di scanner e di macchina digitale,
confrontandone le caratteristiche.
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modulo 2 - utilizzare le immagini digitali
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spot motivazionale - vanilla deve spedire via posta elettronica una foto
digitalizzata, ma prima deve convertirla dal formato bmp in un formato compresso
(gif o jpg).
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diversi tipi di file immagine
osservate queste due rappresentazioni digitali della stessa immagine. ad una
prima occhiata sembrerebbero identiche. ingrandendole per� ci accorgiamo che
sono leggermente diverse.
il fatto che ci appaiano uguali in realt� dipende esclusivamente dal nostro
apparato visivo che tende a concentrarsi maggiormente su alcuni particolari
dell'immagine e a prestare minor attenzione al resto. la seconda immagine
digitale in effetti � stata ottenuta da dalla prima proprio eliminando le
informazioni visive meno importanti, attraverso un'operazione chiamata
compressione.
ma perch� comprimere un'immagine digitale?
la risposta risulta immediata confrontando lo spazio occupato sul disco
rigido dai due file che abbiamo appena visto e che contengono la
rappresentazione bitmap e quella compressa della stessa immagine. quest'ultima
utilizza un numero di bit molto minore. quindi, ad esempio, richiede un tempo
molto minore per essere scaricata da internet rispetto al suo equivalente non
compresso.
il tipo di compressione che abbiamo appena descritto tecnicamente viene
detto con perdita, perch� l'immagine compressa ha perso dei particolari rispetto
all'originale. esistono molti tipi differenti di compressione con perdita, ma
quello attualmente pi� utilizzato si chiama jpeg. i file che contengono immagini
compresse di questo tipo si riconoscono dall'estensione che, in questo caso, �
jpg.
oltre alla compressione con perdite, adatta per trattare foto e immagini con
molte sfumature di colore, esiste un secondo tipo di compressione chiamato senza
perdite, che, rispetto alla precedente, risulta pi� adatta a rappresentare
immagini geometriche dai contorni decisi e con poche sfumature.
il formato pi� utilizzato per questo tipo di compressione si chiama gif. il
suo pi� grosso limite � che non consente di usare pi� di 256 colori all'interno
di una singola immagine. comoda dunque per loghi e marchi, meno adatta a
fotografie e immagini sfumate.
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istruttore: oltre ai formati gif e jpeg che abbiamo appena visto nella
scheda, ne esistono molti altri che per� vengono usati pi� raramente. tra questi
conviene ricordare almeno il formato tiff, simile al gif ma senza la limitazione
dei 256 colori. ma come possiamo cambiare il formato di una immagine? per
passare da un formato non compresso a uno compresso, ad esempio, come dobbiamo
procedere?
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schemi e grafici
non tutte le immagini sono disegni o fotografie. spesso abbiamo a che fare
anche con schemi o con grafici, costruiti a partire da semplici figure
geometriche.
in questi casi, invece di descrivere l'immagine pixel per pixel, conviene
specificare tipo, forma, colore, dimensione e posizione delle figure geometriche
che la compongono: cerchi, rettangoli, linee, frecce e cos� via.
nel caso che vedete, ad esempio, il programma si limita a descrivere le
coordinate dei quattro vertici del quadrato piuttosto che descriverne tutti i
punti come avviene in una bitmap.
tecnicamente il nome di una immagine digitale descritta in questo modo �
immagine vettoriale.
semplici programmi di disegno vettoriale sono gi� integrati all'interno di
programmi come word o powerpoint, e consentono ad esempio di aggiungere
rapidamente e con estrema facilit� uno schema al testo che stiamo scrivendo.
in alcuni casi, immagini di questo tipo possono anche essere generate
automaticamente a partire da dati numerici. � il caso dei grafici.
in word, per inserire un grafico nel documento basta usare il menu
inserisci, poi la voce immagine, e quindi grafico. comparir� una tabella di
esempio. supponiamo di voler realizzare il grafico del rendimento di un alunno.
potremo sostituire ai quattro trimestri dell'esempio, primo, secondo, terzo,
quarto voto. serve una sola riga orizzontale, corrispondente al nostro alunno.
dovremo poi inserire i voti: per esempio 4, 5, 7, 6. infine, un click col tasto
destro del mouse per scegliere il tipo di grafico. ecco il risultato.
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istruttore: vi ricordo che anche le immagini grafiche gi� pronte che word
mette a nostra disposizione, le cosidette clipart, sono realizzate in grafica
vettoriale e che la loro estensione � wmf. e per vedere in pratica come si
utilizza la grafica vettoriale proviamo a realizzare sul computer un semplice
schema a blocchi come questo, che riassume il processo di acquisizione di una
immagine.
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il vantaggio pi� evidente che comporta l'uso di immagini digitali � dato
dalle infinite possibilit� di trasformazione che possiamo ottenere utilizzando
uno dei molti programmi di grafica oggi disponibili.
abbiamo poi la possibilit� di inserire facilmente foto e disegni in contesti
multimediali come, ad esempio, in pagine web o in cd-rom.
le immagini digitali possono inoltre essere duplicate senza perdere qualit�
e conservate indefinitamente, ad esempio archiviandole su cd rom.
possiamo facilmente condividere le nostre immagini digitali con qualsiasi
persona dotata di computer e collegamento in rete.
infine un'immagine digitale pu� essere stampata su molti supporti diversi
come, ad esempio, carta, etichette adesive, stoffa.
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modulo 3 - modificare le immagini digitali
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un trattamento semplice ma fondamentale che pu� essere applicato ad
un'immagine � la rotazione. alle volte infatti foto e disegni possono avere una
orientazione sbagliata e vanno quindi per prima cosa 'raddrizzati'.
useremo invece il ritaglio - crop in inglese- per estrarre da una foto solo
la parte che ci sembra interessante.
attraverso una variazione della luminosit� e del contrasto - brightness e
contrast in inglese - potremo, ad esempio, correggere almeno in parte immagini
che appaiono troppo chiare oppure poco definite.
infine, con un'operazione di riscalamento - resize in inglese - potremo
cambiare le dimensioni in pixel dell'immagine. ricordate che in genere questa
operazione si usa per portare un'immagine alle effettive dimensioni con cui
verr� utilizzata all'interno di una pagina. in questo modo, infatti, eviteremo
di far crescere troppo il peso in byte del documento dopo l'aggiunta della foto.
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istruttore: come si procede a questo punto per fare delle modifiche sulla
foto?
operatore: per prima cosa vediamo dove appaiono gli strumenti - tools in
inglese - a nostra disposizione. ecco, li possiamo trovare qui, sulla zona
sinistra della finestra, e sono rappresentati come un'insieme di piccoli
pulsanti ognuno dei quali ci da accesso ad un diverso strumento per lavorare
sulla nostra immagine.
il primo pulsante, ad esempio, contiene una lente di ingrandimento. se la
selezioniamo con un click, come vedete l'icona che rappresenta il mouse cambia
aspetto, diventa una piccola lente di ingrandimento, e noi potremo usare il
mouse solo per ingrandire, con il tasto destro, o rimpicciolire, con il tasto
sinistro, l'immagine sullo schermo.
operatore: si, basta andare sul menu colori e selezionare prima correggi e
poi la voce luminosit�/contrasto. a questo punto possiamo cambiare questi due
parametri e vedere direttamente l'effetto su questa zona dello schermo...
una volta trovato il giusto equilibrio non ci resta che dare l'ok e
modificare l'intera immagine.
istruttore: bene, direi che ora la foto � a posto anche se le sue dimensioni
effettive sono ancora molto grandi rispetto a quelle con cui verr� inserita nel
curriculum. vogliamo ridurle per rendere l'immagine pi� leggera in termini di
bit?
operatore: si, per effettuare questa operazione andiamo sul men� immagine e
da l� scegliamo la voce riscalamento. si apre una finestra e da qui possiamo
scegliere se dare delle dimensioni in percentuale rispetto alla foto originale o
delle dimensioni assolute. proviamo ad usare questo secondo caso. ricordiamoci
di regolare la scala sui centimetri e diamo un valore di altezza pari, per
esempio, a tre. a questo punto basta dare l'ok.
operatore: certo, vado sul menu file ma scelgo la voce salva come. se scelgo
la voce salva infatti l'immagine viene salvata sopra quella di partenza, proprio
quello che avevamo detto di non voler fare. vedete, mi appare una lista, davvero
lunga, con tutti i formati che sono usati dal programma. non mi resta che
scegliere quello jpeg, cambiare il nome della foto in curriculum.jpg e il gioco
� fatto.
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per inserire una foto in un documento word basta andare sul men� inserisci e
scegliere la voce immagine ... da file. da questa finestra si seleziona la foto da
caricare sul documento e si preme il tasto inserisci. una volta nella pagina la
foto potr� essere eventualmente riscalata alle dimensioni desiderate utilizzando
come maniglia uno dei vertici del rettangolo che la contiene. dal men� formato
immagine, infine, alla voce colori e linee potremo decidere se mettere un bordo
per incorniciare la nostra immagine.
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istruttore: facile! e ora, per concludere questo modulo, non ci resta che
vedere dove trovare in rete le risorse di cui abbiamo bisogno per iniziare a
lavorare sulle immagini digitali.
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i programmi di grafica maggiormente utilizzati sono due: photoshop, che
troviamo all'indirizzo www.adobe.com , e paint shop pro che potete invece
trovare sul sito www.jasc.com .di entrambi i programmi � possibile scaricare una
versione funzionante limitata per� ad un periodo di prova, mentre il costo di
questi pacchetti grafici oscilla tra i 150 e i 900 euro necessari per acquistare
la versione professionale di photoshop.
se vogliamo iniziare a lavorare con le immagini senza spendere una lira
possiamo comunque ricorrere a gimp, un programma di manipolazione di immagini
che segue la filosofia gnu, quella dell'open source e del software free. fino ad
ora gimp era riservato al mondo linux, ma adesso lo possiamo utilizzare anche
con windows.
possibili alternative ai tre colossi che abbiamo citato le possiamo trovare,
ad esempio, sul sito www.neuralfree.com/graphic.htm dove � presente una
selezione di programmi per la grafica tutti freeware, con commento della
redazione e pronti per essere scaricati sul vostro computer.
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quello che avevamo detto di non voler fare. vedete, mi appare una lista, davvero
lunga, con tutti i formati che sono usati dal programma. non mi resta che
scegliere quello jpeg, cambiare il nome della foto in curriculum.jpg e il gioco
� fatto.
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per inserire una foto in un documento word basta andare sul men� inserisci e
scegliere la voce immagine ... da file. da questa finestra si seleziona la foto da
caricare sul documento e si preme il tasto inserisci. una volta nella pagina la
foto potr� essere eventualmente riscalata alle dimensioni desiderate utilizzando
come maniglia uno dei vertici del rettangolo che la contiene. dal men� formato
immagine, infine, alla voce colori e linee potremo decidere se mettere un bordo
per incorniciare la nostra immagine.
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istruttore: facile! e ora, per concludere questo modulo, non ci resta che
vedere dove trovare in rete le risorse di cui abbiamo bisogno per iniziare a
lavorare sulle immagini digitali.
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i programmi di grafica maggiormente utilizzati sono due: photoshop, che
troviamo all'indirizzo www.adobe.com , e paint shop pro che potete invece
trovare sul sito www.jasc.com .di entrambi i programmi � possibile scaricare una
versione funzionante limitata per� ad un periodo di prova, mentre il costo di
questi pacchetti grafici oscilla tra i 150 e i 900 euro necessari per acquistare
la versione professionale di photoshop.