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Il punto fondamentale da cui partire e' la ricerca della "Giusta Causa", un fatto
reale ampiamente condannabile dal punto di vista etico e politico, a partire dal
quale compiere azioni che di etico hanno ben poco. (Esempi di "Giuste Cause":
Invasione del Kuwait, repressione della popolazione albanese del Kossovo, azioni
terroristiche)
Cercare a tutti i costi la polarizzazione delle posizioni senza lasciare spazio alle
sfumature. E' molto piu' efficace ridurre la dialettica a un semplice "guerra si' -
guerra no" per includere nel "guerra si'" anche le posizioni "guerra si' ma come
intervento militare dei Caschi Blu ONU", "guerra si' ma senza impiego di armi
radioattive", "guerra si' ma non dal cielo con bombardamenti a tappeto", "guerra
si' ma senza violare le convenzioni di Ginevra scegliendo obiettivi civili come
ponti o palazzi della televisione", "guerra si' ma non con bombe a grappolo che
violano i trattati per la messa al bando delle mine". Ovviamente una volta
cooptate
queste posizioni nel semplice "Guerra si'", il fronte del "guerra no" sara' messo
forzatamente in minoranza.
Cercare per quanto possibile di utilizzare immagini con un forte impatto emotivo,
in grado di far scattare i meccanismi mentali che regolano l'istinto, la rabbia e
l'aggressivita', in modo da rendere cieca l'opinione pubblica ad ogni discorso
razionale, negato nei cuori e nelle coscienze da una emotivita' esasperata
artificialmente attraverso il video. Anche se non e' di nessuna utilita' dal punto di
vista informativo, si consiglia di riproporre piu' volte al giorno sugli schermi
televisivi la sequenza dell'aereo che si schianta sulle torri gemelle per mantenere
vivo lo shock
emotivo che puo' mantenere l'opinione pubblica saldamente dalla nostra parte.
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