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La Malattia di Marchiafava-Bignami

Definizione

La Malattia di Marchiafava-Bignami (MBD) è una malattia neurologica rara che


si associa prevalentemente all’alcolismo cronico e alla malnutrizione; il quadro
clinico è molto variabile ed i sintomi comprendono: demenza, disartria, afasia,
atetosi, anomalie nell’andatura, crisi epilettiche, stupor e coma (Castro &
Cardoso, 2023).

La MBD fu scoperta nel 1903 dai patologi italiani Ettore Marchiafava e Amico
Bignami; hanno descritto uomini con disturbo da uso di alcol morti per
convulsioni e coma, i quali, all’esame autoptico presentavano necrosi del loro
corpo calloso (Carrilho et al., 2013).

Epidemiologia

La MBD colpisce prevalentemente pazienti di sesso maschile, di età compresa tra


i 40 ei 60 anni, con anamnesi di alcolismo cronico e malnutrizione. Nonostante si
verifichi principalmente in pazienti con consumo cronico di alcol, la MBD è stata
diagnosticata anche in pazienti con malnutrizione o vomito frequente. Sia i
pazienti con alcolismo che quelli con diagnosi di malnutrizione sono collegati da
deficit nutrizionali, in particolare di tiamina, complesso vitaminico B e
folato. Tuttavia, dopo l'integrazione, non tutti i pazienti sono migliorati (Singh &
Wagh, 2022).

Quadro Clinico
La presentazione clinica della MBD è variabile, con diversi sintomi e segni
neurologici, e può essere descritta come acuta, subacuta o cronica (Fernandes et
al., 2017). 

La presentazione acuta ha un esordio improvviso con perdita di coscienza, apatia,


aggressività, confusione, psicosi, convulsioni e coma e solitamente ha una rapida
evoluzione verso la morte. 

La presentazione subacuta è caratterizzata da cambiamenti comportamentali,


deficit di memoria, confusione mentale, un'andatura alterata, depressione, atassia,
aprassia, agrafia, anomia, disartria e dislessia visiva. Alcuni di questi sintomi
possono far parte di una sindrome da disconnessione interemisferica con
presentazione unilaterale.

La meno comune delle presentazioni è quella cronica, che si manifesta come


demenza globale progressiva con evoluzione insidiosa nel corso degli anni. Sono
presenti anche allucinazioni visive, deliri uditivi e anomalie
comportamentali. Inoltre, possono esserci segni di sindrome da disconnessione
interemisferica.

Un altro modello di classificazione, in base allo stadio clinico e alla lesione


cerebrale rilevabile dalla risonanza magnetica, riporta due tipi: A e B (Tian et al.,
2018).

Il tipo A si presenta con grande deficit di coscienza, convulsioni, disartria ed


emiparesi; si può osservare un gonfiore iperintenso del corpo calloso ed è
associato ad una prognosi peggiore.

Il tipo B invece si manifesta con disartria, disturbi dell'andatura, sintomi di


disconnessione interemisferica e minore compromissione della coscienza;
presenta solo lesioni callose parziali alla risonanza magnetica ed associato ad una
prognosi migliore.
Neuroimmagini

Le immagini di risonanza magnetica nella MBD fanno emergere lesioni


simmetriche del corpo calloso, ma spesso sono evidenti lesioni anche nella
corteccia, nella sostanza bianca, nei peduncoli cerebellari medi, nelle capsule
interne, nelle commessure anteriori e posteriori e nel chiasma ottico (Singh &
Wagh, 2022).

Le lesioni possono apparire come regioni ipodense del corpo calloso alla
tomografia e come aree di segnale T1 ridotto e segnale T2 aumentato alla
risonanza magnetica. Inoltre, nei sopravvissuti è stata riscontrata una sindrome da
disconnessione interemisferica. I pazienti alcolisti senza malattia epatica,
amnesia o disfunzione cognitiva presentano assottigliamento del corpo calloso
all'autopsia e alla neuroimaging suggerendo che l'alcol o la malnutrizione
possono comunemente danneggiare il corpo calloso senza le lesioni necrotiche
della MBD. Questi risultati possono concludere nella possibilità di
un'integrazione nutrizionale aggressiva con una riduzione del consumo di alcol
per prevenire lo sviluppo di MBD nei pazienti alcolisti (Wiegmann et al., 2020).

Fisiopatologia

La fisiopatologia della MBD non è chiara, tuttavia, ci sono alcune spiegazioni


possibili. In primo luogo, l’alcol è un importante fattore di rischio per vari
disturbi cerebrali, a seconda della quantità e della frequenza del suo
utilizzo. L'ipovitaminosi associata all'alcol, principalmente della vitamina B1 e lo
stress ossidativo possono danneggiare in modo diretto il corpo calloso
producendo una fase iniziale di edema citotossico e una rottura della barriera
emato-encefalica, e una fase successiva di demielinizzazione focale e necrosi,
con conseguente atrofia (He, Sullivan et al., 2007).

In secondo luogo, l'alcol altera l'attività dei neurotrasmettitori ed interferisce con


la plasticità neuronale e con il metabolismo lipidico influenzando così
l'espressione dei geni che codificano per le proteine responsabili dell'adesione
degli elementi del citoscheletro alla sostanza bianca (Warden & Mayfield, 2017).

In terzo luogo, la carenza di vitamina B1 (tiamina) produce compromissione


neurologica influenzando l'attivazione delle catecolamine, come la dopamina, il
che può comportare la comparsa di deliri e allucinazioni. In questo processo vi è
inoltre la sintesi di altri neurotrasmettitori come acetilcolina, glutammato e
GABA, i quali possono essere tutti associati a un funzionamento inadeguato della
PHD (piruvato deidrogenasi), che porta al fallimento della sintesi di mielina,
compromettendo quindi la capacità neuronale di conduzione del segnale e
autodifesa contro lo stress ossidativo (Osiezagha et al., 2013).

Valutazione e diagnosi

Clinicamente la diagnosi della Malattia di Marchifava-Bignami è difficile e si


basa sull'imaging, in particolare sulla risonanza magnetica (MRI), per dimostrare
le caratteristiche della malattia. La caratteristica principale per la diagnosi di
MBD mediante risonanza magnetica cerebrale è l'identificazione di aree di
demielinizzazione e necrosi del corpo calloso, il quale appare agli esami di
neuroimaging come rarefatto ed incavato.

La valutazione si basa in gran parte sui risultati dell'imaging, ma è opportuno fare


una valutazione neurologica e cognitiva ed associarla ad alcuni esami di
laboratorio (Tian et al., 2018).

In particolare, il funzionamento a livello neurologico può essere valutato dalla


Modified Oxford Handicap Scale (MOHS) e con la Modified Rankin Scale
(mRS). Le funzioni cognitive globali possono essere valutate mediante il
Montreal Cognitive Assessment (MoCA) o il Mini-Mental State Examination
(MMSE). La gravità della compromissione della coscienza può essere valutata
dalla Glasgow Coma Scale (GCS). La valutazione del consumo di alcol può
essere valutata dal Michigan Alcoholism Screening Test (MAST-C).
Gli esami di laboratorio possono essere utili alla diagnosi. È opportuno richiedere
gli elettroliti sierici, per scartare i disturbi elettrolitici che possono causare coma,
compromissione della coscienza e convulsioni; le transaminasi sieriche e
bilirubina che servono per valutare il danno epatico; la glicemia per scartare
ipoglicemia o iperglicemia. Inoltre, un emocromo completo va richiesto per
determinare cause infettive o infiammatorie e per valutare i livelli di emoglobina
e piastrine. Si effettua di norma anche uno screening tossicologico, per scartare
l'abuso di altre sostanze ed infine un pannello di sierologia infettiva del siero e
del liquido spinale, per determinare le infezioni sistemiche o del sistema nervoso
centrale.

Diagnosi differenziale

È necessario considerare nella diagnosi differenziale della MBD altre malattie


associate all'alcol, come neoplasie, sclerosi multipla, epilessia, disturbi
nutrizionali (carenze di vitamina B12 e folati). Altre patologie da considerare
sono infezioni, come meningiti ed encefaliti, disturbi metabolici, disturbi
sistemici e patologie del sistema nervoso centrale (Muccio et al., 2019).

È bene fare diagnosi differenziale con l’Encefalopatia di Wernicke, la quale si


presenta con atassia, disfunzioni oculari, quali nistagmo e oftalmoparesi,
disorientamento e il trattamento con tiamina porta a un recupero in un breve
periodo, al contrario della MBD il cui recupero è lento. Inoltre, tipicamente
colpisce l'ipotalamo, il talamo e la materia grigia periacqueduttale (Caine et al.,
1997).

Trattamento

Non esiste un trattamento specifico, ma la diagnosi precoce, l’astinenza da alcol e


la somministrazione endovenosa di complessi di tiamina, acido folico e vitamine
del complesso B può accelerare e migliorare il recupero.  Può essere proposto
anche un trattamento a base di corticosteroidi mirato a ridurre l'infiammazione e
stabilizzare la barriera emato-encefalica (Parmanand, 2016).

Prognosi

La MBD ha un alto tasso di mortalità e la forma acuta di solito provoca la morte.


Pazienti con lesioni extracallosali, con compromissione del lobo cerebrale, gravi
disturbi della coscienza e forte consumo di alcol sono associati a prognosi
infausta e/o a grave demenza.  La MBD alcolica è associata a una prognosi
peggiore e le complicanze infettive sono la principale causa di morte. I pazienti
che sopravvivono in genere riportano gravi deficit neurologici, mentre i pazienti
con manifestazioni di grado più lieve guariscono parzialmente e talvolta
presentano un recupero completo. I pazienti che e ricevono una diagnosi precoce,
che hanno lesioni più circoscritte e che vengono trattati in modo tempestivo
hanno una prognosi migliore; sono stati riportati alcuni casi di completa
scomparsa delle lesioni con diagnosi e trattamento precoci (Dong, Bai & Nao,
2018).

BIBLIOGRAFIA PARAGRAFO

1. Caine, D., Halliday, G. M., Kril, J. J., & Harper, C. (1997). Operational
criteria for the classification of chronic alcoholics: identification of
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Psychiatry, 62(1), 51-60.
2. Carrilho, P. E. M., Santos, M. B. M. D., Piasecki, L., & Jorge, A. C.
(2013). Doença de Marchiafava-Bignami: uma rara entidade com
prognóstico sombrio. Revista brasileira de terapia intensiva, 25, 68-72.
3. Castro, I., Cardoso, J. C., Esteves, C., Figueiredo, A., & Cardoso, J.
(2023). Marchiafava-Bignami Disease: Report of a Subacute
Case. Cureus Journal of Medical Science, 15(2).
4. Dong, X., Bai, C., & Nao, J. (2018). Clinical and radiological features of
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5. Fernandes, L. M. P., Bezerra, F. R., Monteiro, M. C., Silva, M. L., De
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neurotoxicity: how poor nutrition contributes to the alcoholic syndrome,
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6. He, X., Sullivan, E. V., Stankovic, R. K., Harper, C. G., & Pfefferbaum,
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consumption disrupts rat corpus callosum
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7. Muccio, C. F., De Lipsis, L., Belmonte, R., & Cerase, A. (2019).
Reversible MR findings in marchiafava-bignami disease. Case Reports in
Neurological Medicine, 2019.
8. Osiezagha, K., Ali, S., Freeman, C., Barker, N. C., Jabeen, S., Maitra,
S., ... & Bailey, R. K. (2013). Thiamine deficiency and
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9. Parmanand, H. T. (2016). Marchiafava-Bignami disease in chronic
alcoholic patient. Radiology Case Reports, 11(3), 234-237.
10. Singh, S., & Wagh, V. (2022). Marchiafava Bignami Disease: A Rare
Neurological Complication of Long-Term Alcohol Abuse. Cureus, 14(10)
11. Tian, T. Y., Ruschel, P., Park, S., & Liang, J. W. (2018). Marchiafava
Bignami Disease.
12. Warden, A. S., & Mayfield, R. D. (2017). Gene expression profiling in the
human alcoholic brain. Neuropharmacology, 122, 161-174.
13. Wiegmann, C., Mick, I., Brandl, E. J., Heinz, A., & Gutwinski, S. (2020).
Alcohol and dementia–what is the link? A systematic
review. Neuropsychiatric Disease and Treatment, 87-99.

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