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SINTESI DAL LIBRO TEORIE DELLO SVILUPPO PSICOLOGICO (MILLER) A cura di Paolo Falconer TEORIA DEGLI STADI COGNITIVI

DI PIAGET Teoria pi conosciuta Influenza in tutte le aree della psicologia, educazione, filosofia Jean Piaget (Neuchatel 1896- Ginevra 1990) NOTE BIOGRAFICHE Nasce a Neuchatel il 9 agosto 1896 Padre = storico dedito a letteratura medievale, Madre = intelligente, energica e dolce, temperamento nevrotico. Situazione familiare turbolenta studio della psicologia. Interessi per le scienze naturali. Prima pubblicazione a 10 anni (passero albino). Malacologia (molluschi di mare). Conflitti religiosi-scientifici legge Bergson, Kant, Spencer, Comte, Durkheim e William Joice. 1917 romanzo filosofico Numerosi scritti filosofici. 1918 laurea in scienze naturali (21 anni) Zurigo e Sorbonne: studia psicologia e filosofia laboratorio di Albert Pinet. Lavora con Theodore Simon per test dintelligenza affascinato dalle risposte dei bambini come nascita dellintelligenza. Pubblica: Il linguaggio e il pensiero del fanciullo (1923) Giudizio e ragionamento nel bambino (1924) La rappresentazione del mondo del fanciullo (1926) La causalit fisica nel bambino (1927) Il giudizio morale del fanciullo (1932) Diviene noto come psicologo dello sviluppo e viene a contatto con i principali pensatori del tempo (Szeminska, Inhelder, Lambercier, Einstein). Filosofia (Neuchatel), Psicologia (Ginevra e Sorbonne), presidente (svizzera) UNESCO, direttore Istituto Scienze dellEducazione. Fondatore Centro Epistemologia Genetica. American Psychological Association Distinguished Scientific Contribution Award Muore a Ginevra il 16 settembre 1980. EPISTEMOLOGIA GENETICA Epistemologia = area della filosofia che si occupa dello studio della conoscenza. Genetica = sviluppo, emergenza. Piaget interessato allo studio dello sviluppo cognitivo del bambino per capire quello delluomo adulto. Cerca di rispondere a domande del tipo: Come facciamo a conoscere qualche cosa?, E possibile una conoscenza che non sia influenzata da colui che conosce?, Ci sono delle idee innate o tutta la conoscenza deve essere acquisita?. Quando il bambino afferra le nozioni delle categorie di pensiero: tempo, spazio, causalit e quantit? Piaget ne il padre, definibile un epistemologo sperimentale. Cerca di capire come gli uomini apprendano i concetti di tempo, spazio e causalit tracciando lo sviluppo di tali concetti nellessere umano: tipo di epistemologia di Piaget = incrocio fra filosofia e metodo scientifico, fra logica e

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fatti. In questo caso principalmente utilizza un procedimento di costruzione teorica di tipo Modello. La conoscenza un processo piuttosto che uno stato Cambia il conoscente cos, di pari passo, cambia il conosciuto. In un certo senso il conoscente costruisce la sua conoscenza. C uninterazione costante fra il conoscente ed il mondo esterno. La conoscenza non oggettiva perch viene sempre filtrata dal modo di interpretazione del mondo che il bambino possiede in quel momento. Esempio sulla spazialit: Il bambino piccolo afferra solo il concetto di vicino e lontano, quello pi grande invece si costruisce una mappa cognitiva pi astratta tenendo presente anche ci che non vede direttamente e avendo presente la sua posizione. APPROCCIO BIOLOGICO Mutua modelli di organizzazione descritti in biologia Lintelligenza adattamento allambiente ad un livello psicologico. Ipotizza lesistenza di modalit generali ed universali del funzionamento psicologico per questo tipo di adattamento. Crescita cognitiva = crescita embriologica: strutture organizzate via via sempre pi evolute e differenziate. STRUTTURALISMO Concezione strutturalista = analisi delle propriet relative allorganizzazione di quanto si studia, di come le parti sono organizzate nel tutto e le loro relazioni, cercando di definire dei pattern di cambiamento ovvero del modo in cui una parte evolve da uno stadio ad uno successivo. Secondo Piaget, esiste un piccolo insieme di tipi di ragionamento che ricorrono nellorganizzazione di molti altri ragionamenti pi evoluti: il bambino pi grande combina gli stessi elementi del pensiero del bambino pi piccolo in maniera diversa e pi evoluta per creare una nuova struttura organizzata in modo diverso. Schema: struttura cognitiva nel bambino piccolo, pattern organizzato di comportamento, atto ripetibile e generalizzabile di interazione con lambiente. Esempio: schema del succhiare (il bambino succhia tantissime altre cose e non solo il capezzolo della madre). Le strutture cognitive del bambino dopo i 7 anni operano per schemi astratti di tipo logicomatematici. APPROCCIO STADIALE Lo sviluppo cognitivo passa attraverso una serie di STADI. Stadio: pensiero + comportamento del bambino in un certo periodo dello sviluppo corrispondenti ad una particolare struttura cognitiva. 5 caratteristiche salienti: 1. Uno STADIO una totalit strutturata in uno stato di equilibrio. Gli schemi o le operazioni dello stadio formano una totalit organizzata di pensiero e comportamento. Il passaggio da uno stadio ad un altro comporta cambiamenti qualitativi (pi che quantitativi) della struttura. 2. Ogni stadio deriva dallo stadio precedente, lo incorpora e lo trasforma. Quindi quando il bambino arriva ad uno stadio successivo non dispone pi di quello precedente. 3. Gli stadi seguono una sequenza invariante. Nessuno stadio pu essere saltato, la sequenza obbligatoria. 4. Gli stadi sono universali. Essi valgono per tutti gli uomini universalmente anche se il tempo del divenire degli stadi varia da individuo a individuo. 5. Ciascuno stadio include una preparazione ad essere un essere e un essere vero e proprio. Allinizio lo stadio instabile e malamente organizzato, alla fine raggiunge la stabilit.
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METODOLOGIA Molta osservazione scrupolosa e capacit di classificazione. Con i bambini di et prescolare e scolare, usa il metodo clinico: interazione verbale mediante la quale lintervistatore modella le sue domande sulle risposte del bambino nel tentativo di evidenziare la linea di ragionamento seguita da questultimo. Si noti che le domande non dovrebbero influenzare il bambino. Spesso le interviste erano accompagnate da manipolazione di oggetti da parte di entrambe le parti. DESCRIZIONE DEGLI STADI Ogni stadio eredita i frutti dello stadio precedente e contiene i semi per quello successivo. 1. Periodo SENSOMOTORIO (0-24 mesi): conoscenza ottenuta dal bambino tramite le operazioni fisiche esercitate sul mondo. Il bambino ha innata la configurazione fisica consistente in una serie di riflessi per acquisire la conoscenza del mondo, non conosce niente del mondo, ma in lui c la potenzialit di conoscere ogni cosa. Il bambino apprende i concetti di categorie a priori: spazio, tempo, causa, oggetto che secondo Kant danno forma allesperienza, concetti quindi che non sono innati. Piaget a questo riguardo non era soddisfatto n della visione empirista n di quella innatista. Stadio 1 Modificazione dei Riflessi (0-1 mese). Per Piaget i bambini alla nascita sono in possesso solo dei riflessi che vengono esercitati secondo degli schemi (sequenza organizzata di operazioni). I riflessi sono risposte fisse attivate da muscoli particolari. Dopo essere stati stimolati molte volte, cominceranno a modificarsi ed a perfezionarsi conformandosi meglio agli stimoli permettendo anche una maggiore discriminazione degli oggetti. I riflessi sono autoalimentati dalle abilit del bambino che esercita i propri schemi (p.e. succhiare) ad una gamma svariata di oggetti rafforzando, generalizzando e differenziando comportamenti. Gli schemi sono di tipo riflesso o volontario: il bambino che succhia il seno della madre opera uno schema riflesso mentre quello che succhia un oggetto per conoscerlo opera uno schema di tipo volontario. Tipico del bambino di questa et di operare secondo una modalit circolare. Modalit circolare: azione che provoca piacere che a sua volta provoca lazione. Piaget ne identifica 3 tipi: 1 modalit circolare primaria: esercitata sul proprio corpo 2 modalit circolare secondaria: esercitata su oggetti esterni al corpo 3 modalit circolare terziaria: combinazioni di schemi con intensit viariata non a caso Stadio 2 Reazioni Circolari Primarie (1-4 mesi). Il bambino opera diverse operazioni circolari primarie (su o intorno al suo corpo e non su altri oggetti) e si verifica uno sviluppo diffuso e rapido. Stadio 3 Reazioni Circolari Secondarie (4-8 mesi). Secondarie perch centrate su oggetti esterni al proprio corpo. Il bambino agisce casualmente su un oggetto e ne studia leffetto, generalizza unazione che ha provocato in precedenza un effetto interessante su altri oggetti (procedimenti per far durare spettacoli interessanti). Stadio 4 Coordinazione degli Schemi Secondari (8-12 mesi). Combina gli schemi in modo complesso usando pianificazione ed intenzionalit in comportamenti strumentali (usa oggetti come mezzi) e comportamenti finalizzati (fini). Differenzia i mezzi dai fini. Si applica a situazioni nuove.
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Stadio 5 Reazioni Circolari Terziarie (12-18 mesi). Intervento sugli oggetti programmato variando lintensit di unazione e valutandone gli effetti ottenuti (come uno scienziato), tentativi per prove ed errori: ripetizione con variazione. la scoperta di mezzi nuovi attraverso la sperimentazione attiva. Stadio 6 Invenzione di mezzi nuovi mediante Operazioni Mentali (18-24 mesi). Il pensiero del bambino comincia a non essere pi manifesto; pu ora usare simboli mentali per rappresentarsi oggetti ed eventi. Interrompe il procedimento di prove ed errori Trova soluzioni nuove sul momento Manipola immagini mentali che corrispondono ad eventi esterni: gioco simbolico (funzione semiotica). CARATTERISTICHE GENERALI DEL PERIODO SENSOMOTORIO Sono caratteristiche generali di tutti e 4 i periodi: 1) Il bambino apprende le propriet degli oggetti e le loro relazioni 2) Coordina gli schemi e li applica per risolvere situazioni nuove 3) Differenzia il mezzo dal fine, inventa nuovi mezzi applicandoli in situazioni nuove 4) Il s gradualmente si differenzia dallambiente Viene acquisito il concetto di oggetto permanente: loggetto continua ad esistere anche se il bambino non pu pi vederlo. Stadio 1-2 (0-4 mesi) se loggetto esce dal campo visivo del bambino, egli non lo cerca pi: fuori dalla vista, fuori dalla mente. Stadio 3 (4-8 mesi) cerca loggetto se a) nascosto solo parzialmente, b) stava operando su di esso. Si arrende facilmente. Stadio 4 (8-12 mesi) cerca loggetto, ma sempre ripetendo la stessa sequenza dei luoghi in cui aveva cercato precedentemente. Stadio 5 (12-18 mesi) cerca loggetto in diversi posti purch abbia assistito a tutti gli spostamenti. Stadio 6 (18-24 mesi) cerca loggetto ovunque perch sa che deve essere da qualche parte in quanto riesce a rappresentarsi loggetto mentalmente.

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2. Periodo PREOPERAZIONALE (2-6 anni): introduzione dei simboli (parole, gesti, immagini mentali) e loro organizzazione sempre pi complessa. Sforzo di trasferire le nozioni di oggetto, relazione, causalit, tempo, spazio nella rappresentazione mentale ed in una struttura pi altamente organizzata. Funzione Semiotica: immaginare un oggetto (p.e. nel gioco simbolico) o un evento al posto di un altro. Un significante evoca un significato. Ci sono 2 tipi di significanti: a) simboli: comportano una qualche somiglianza con loggetto o levento che sostituiscono (p.e. nel gioco simbolico) b) segni: necessitano di una relazione arbitraria posta fra la parola e loggetto che essa rappresenta (p.e. parola tavola = oggetto con quattro gambe sopra al quale si mangia). Piaget ritiene che il pensiero rappresentativo non derivi dallabilit di usare le parole, ma proprio il contrario. Il linguaggio un modo per esprimere il pensiero ed esso pu aiutare lo sviluppo cognitivo. I bambini non hanno ancora acquisito le operazioni mentali reversibili, ma sono caratterizzati da: A) EGOCENTRISMO: 1) differenziazione incompleta di s e del mondo; 2) tendenza a capire ed interpretare il mondo dal proprio punto di vista (non comprensibile il punto di vista di unaltra persona come p.e. la prospettiva diversa di una persona che guarda lo stesso oggetto da un punto prospettico diverso e considerare gli altri gi al corrente di ci che egli pensa). Nel gruppo i bambini parlano come separatamente senza preoccuparsi di mettere in relazione il proprio pensiero con quanto sta dicendo un altro (monologo collettivo). In seguito legocentrismo si affievolir, ma non sparir mai completamente. B) RIGIDIT DI PENSIERO: il pensiero statico, congelato e capace di cogliere solo una certa caratteristica considerata saliente per un oggetto trascurando le altre (= centrazione). Centrazione ed egocentrismo sono simili perch non consentono una visione generale e forniscono una visione distorta del mondo. Il bambino si focalizza sugli stati trascurando le trasformazioni, considera solo il prima e il dopo: mancanza di reversibilit (p.e. riversare il liquido mentalmente nel contenitore precedente). Ma verso la fine del periodo preoperazionale, il bambino comincia a liberarsi da queste impossibilit e sviluppa: 1) funzione ovvero la capacit di porre in relazione 2 fattori in relazione di causa-effetto (p.e. nella carrucola se tiro una corda laltra si accorcia); 2) regolazione ovvero la capacit di valutare una grandezza in funzione di unaltra (p.e. quantit dacqua presente in un contenitore considerandone il livello o la larghezza del contenitore); 3) identit ovvero la possibilit che un oggetto cambi la sua apparenza senza cambiare la sua identit (p.e. maschera della strega che non fa diventare effettivamente streghe). C) RAGIONAMENTO SEMI-LOGICO: tentativo da parte del bambino di spiegare fenomeni a lui ancora sconosciuti mediante pensieri slegati che evocano modelli che gli sono familiari (p.e. la luna viva, la neve esiste per giocarci).
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D) COGNIZIONE SOCIALE LIMITATA: a) difficolt di porsi in relazione con la societ (ruoli e comunicazione) a causa dellegocentrismo; b) confondere eventi umani con eventi naturali; c) trascurare fattori interni quali p.e. lintenzionalit di una colpa commessa ( pi colpevole il bambino che rompe 15 bicchieri nel cercare di aiutare la mamma piuttosto di quello che ne rompe uno cercando di rubare un biscotto dalla credenza).

3. Periodo delle OPERAZIONI CONCRETE (7-11 anni): operazioni mentali, azioni interiorizzate che possono essere reversibili pensate come manipolazione di oggetti. Operazioni: azioni interiorizzate che fanno parte di una struttura organizzata e capaci di porre in relazione dinamiche fra gli eventi. Piaget spiega mediante la nozione di conservazione: a) la sostanza non varia la sua quantit (reversibilit); b) il livello pi alto, ma il bicchiere pi sottile (compensazione); c) non stata n aggiunta sostanza n tolta (addizione-sottrazione). Altre operazioni sono le operazioni matematiche (moltiplicare, dividere, ordinare, equivalere) e il concetto di inclusione di classe: le parti e lintero sono reversibili (p.e. se si hanno 20 perle di legno di cui 17 sono marroni e 3 sono bianche, il bambino preoperazionale afferma che si avr una collana pi lunga con le perle marroni anzich con le perle di legno). Il bambino operazionale a differenza di quello preoperazionale capace di ragionare con le relazioni (p.e. propriet transitiva); lavora correttamente con le rappresentazioni spaziotemporali (p.e. non cade nellerrore di rappresentare una bottiglia obliqua con il livello del liquido contenuto parallelo alla base della bottiglia disegnandolo correttamente orizzontale). Ha una maggiore, seppur non completa, concezione della sfera sociale (p.e. considera le intenzioni). Le varie nozioni non si sviluppano contemporaneamente e necessitano di un certo quantitativo di tempo. Il pensiero diviene dinamico, decentrato e reversibile, ma considera le cose concrete, tangibili manifestando difficolt a manipolare concetti astratti ed ipotetici. 4. Periodo delle OPERAZIONI FORMALI (11-15 anni: adolescenza): operazioni mentali applicate anche ad affermazioni puramente verbali o logiche, ipotetiche e astratte. Il pensiero diventato veramente logico, astratto e ipotetico: concettualmente possibile. capace di porre ipotesi e verificarle nella realt (p.e. problema del pendolo: ladolescente considera la varianti, le mette in relazione, modifica i valori e scopre relazioni). Isola in modo sistematico i fattori critici e tratta con proposizioni al posto di oggetti. Altri problemi usati da Piaget: a) mescolanza di liquidi incolori e ottenimento del colore giallo; b) quali variabili fanno s che un bastone sospeso sullacqua lo fanno piegare e toccare lacqua; c) scoprire le leggi dellangolazione di una palla di bigliardo; d) risolvere problemi geometrici; e) scoprire le relazioni proporzionali; f) valutare sillogismi (p.e. tutti i bambini piccoli odiano la salata, le bambine piccole?); Il pensiero formale si acquisisce nella vita quotidiana e non necessario un insegnamento
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diretto. Piaget identifica un sistema di 16 operazioni binarie esistenti nellorganizzazione cognitiva delladolescente che pone in correlazione secondo modelli logico-matematici. Sono acquisite tutte le capacit astratte necessarie per affrontare temi inerenti i ruoli sociali, la morale, ecc. Legocentrismo comporta lidealizzazione del potere del pensiero e il sottovalutare gli aspetti pratici che non consentono il raggiungimento di utopie sociali. Solitamente questa fase termina con lacquisizione di un lavoro fisso. Ladolescente capace di riflettere sul proprio pensiero (p.e. lui pensa che io penso che lui sta pensando a lei). Sono completate le strutture cognitive. UNA PANORAMICA Cognizione delloggetto nei vari periodi Periodo sensomotorio Semplice stimolo che alimenta un riflesso campo doperazione su cui agire esiste indipendentemente dallosservatore. Periodo preoperazionale Validit semiotica (simula un altro oggetto), conserva la sua identit (e quantit) anche se pu cambiare aspetto, classificabile assieme ad altri oggetti dello stesso tipo. Periodo delle operazioni concrete Rappresentazione delloggetto manipolata mentalmente: i cambiamenti sono reversibili, loggetto inseribile in una classe di ordinamento secondo una certa variabile. Periodo delle operazioni formali Tutte le possibilit delloggetto possono essere esaminate in maniera scientifica. PERCEZIONE Si sviluppa in maniera quantitativa. Piaget distingue la percezione dalla cognizione: la percezione arriva fino alle operazioni semi-reversibili (periodo preoperazionale) mentre la cognizione permette di raggiungere le operazioni reversibili (periodo operazionale). La percezione approssimativa e non d certezza ed un sottosistema delle strutture intellettuali che la condizionano. Piaget si concentra su illusioni visive, stima della lunghezza delle linee o dimensione degli oggetti: alcuni degli errori dovuti alla centrazione su alcuni aspetti vengono in periodo successivo corretti da una pi attenta e varia analisi degli stimoli. I lavori inerenti la percezione sono presentati in modo rigoroso e preciso. Ci rappresenta uneccezione. MEMORIA Rappresenta il punto pi critico della teoria. Famoso lesperimento con i bastoncini di grandezza diversa mostrati a gruppi di bambini di et diverse. Dopo una settimana agli stessi bambini si chiese di effettuare un disegno dei bastoncini: 3-4 anni: bastoncini in fila e tutti della stessa altezza; 5-6 anni: alcuni bastoncini disegnati con altezza diversa; 7 anni: disegno corretto. Si pu dedurre che il bambino pu ricordare lordinamento della fila solo quando ha colto completamente il concetto di ordine. 6 mesi pi tardi richiese agli stessi bambini di rieffettuare il disegno: il 75% dei bambini disegn una serie di bastoncini cognitivamente pi avanzata rispetto a 6 mesi prima. Si pu dedurre che attraverso il cambiamento delle strutture cognitive avviene anche una riorganizzazione della memoria. Tutto ci contrario al normale senso comune delloblio mnestico.

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Metamemoria: ricordo di un evento come veramente vissuto costruito invece sulla base di un mero racconto (p.e. fenomeno del racconto inventato della bambinaia di Piaget sul presunto tentativo di rapimento). MECCANISMI DI SVILUPPO I cambiamenti di stadio in stadio e di periodo in periodo sono in realt frutto di micro-cambiamenti giornalieri regolati dagli invarianti funzionali (organizzazione cognitiva e adattamento cognitivo). I due invarianti funzionali di base sono inseparabili. Mentre lo sviluppo progredisce attraverso gli stadi di schemi, regolazioni, funzioni e strutture logico-matematiche del periodo delle operazioni concrete e formali, i processi cognitivi (invarianti funzionali) rimangono sempre gli stessi, ma la loro relazione varia. ORGANIZZAZIONE COGNITIVA Il pensiero tende ad essere costituito da sottosistemi interrelati ed integrati in modo da formare un tutto. Lorganizzazione cognitiva cambia parallelamente allo sviluppo stadiale (schemi, regolazioni semi-reversibili, funzioni, operazioni concrete o operazioni formali). Esistono analogie fra i sistemi fisici e quelli psicologici (p.e. sistema digerente che afferisce anche sugli altri sistemi). ADATTAMENTO COGNITIVO Riguarda linterazione fra individuo e ambiente, composto da assimilazione e accomodamento che sono fra loro complementari e in equilibrio, presenti sempre e per tutto lo sviluppo. Assimilazione: comprensione dellambiente circostante mediante la propria organizzazione cognitiva. 4 tipi di assimilazione: Assimilazione riproduttiva (o funzionale): il bambino piccolo esercita i suoi schemi ripetendoli in continuazione e cos rafforzandoli (il bambino succhia ripetitivamente). Assimilazione generalizzatrice: lo schema si perfeziona e si adegua in funzione di diversi stimoli a cui viene applicato (il bambino succhia di tutto). Assimilazione ricognitiva: lo schema permette di differenziare e riconoscere vari oggetti (il bambino succhia ogni cosa in modo leggermente diverso). Assimilazione reciproca degli schemi (coordinamento): organizzazione fra gli schemi per formarne uno pi ampio ed evoluto (il bambino succhia e contemporaneamente osserva, afferra, ). Accomodamento: lorganizzazione cognitiva si sviluppa modificandosi per poter acquisire gli oggetti o gli eventi della realt. Ci avviene quando la struttura cognitiva non adeguata a comprendere un qualche stimolo. Si mettono in moto meccanismi che producono piccoli aggiustamenti cognitivi. Sono possibili solo piccoli sbalzi, lo sviluppo procedere per piccoli passi. P.e. solo nelladolescenza il bambino pu comprendere concetti astratti. EQUILIBRAZIONE COGNITIVA Ogni individuo si sforza di raggiungere un equilibrio con lambiente e con se stesso, il che significa avere uno stato di equilibrio fra assimilazione e accomodamento in modo che nessuno dei due invarianti prevalga sullaltro. Ogni cambiamento o nellorganismo o nellambiente produce un disequilibrio che deve essere rettificato. Nella conservazione il bambino raggiunge lequilibrio solo quando riesce a compensare laltezza con la larghezza. Lequilibrio unattivit dinamica e costante e si applica principalmente a 3 lassi di tempo: 1. Quando il bambino incontra propriet nuove che non riescono ad adeguarsi alle strutture cognitive esistenti si crea un disequilibrio temporaneo. Con lassimilazione e laccomodamento si raggiunge nuovamente lequilibrio.
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2. Ogni periodo di sviluppo inizia in uno stato di disequilibrio e termina in uno stato di equilibrio. 3. Lintero sviluppo cognitivo pu essere visto come un inizio in cui il bambino si trova in uno stato di disequilibrio e un termine in cui il bambino ha acquisito una stabilit cognitiva dequilibrio. Lequilibrio integra e regola gli altri 3 fattori principali dello sviluppo: la maturazione, lesperienza e linfluenza dellambiente sociale. La conoscenza del mondo si sviluppa attraverso una serie di stati discreti di equilibrio fra organismo e ambiente. Estensioni fatte in seguito. Esistono 3 livelli di equilibrio (6 dischi attaccati e un settimo libero): a) Equilibrio fra lo schema mentale e gli eventi o gli oggetti esterni. b) Gli schemi vengono combinati ed equilibrati agli stimoli esterni. c) Equilibrazione fra il tutto e le parti: gli schemi sono integrati in un sistema di conoscenza globale e pi generale. Possibilit: costruzione interiore di concetti non esistenti in natura (p.e. linfinito) Necessit: implicazioni logiche come p.e. la propriet transitiva. Logica dei significati: loggetto implica una logica di operazioni relate (sonaglino afferrare e vedere) Teoria della categoria: a) analogia fra un oggetto conosciuto ed uno nuovo somigliante; b) relazioni con le operazioni contrarie (addizione sottrazione) che rafforzano il significato. LA NATURA UMANA Il bambino intrinsecamente attivo: continuamente esplora, ipotizza, verifica e valuta. Egli in costante cambiamento evolutivo. Le parti possono essere comprese solo nei termini del tutto (visione organismica). SVILUPPO QUALITATIVO E SVILUPPO QUANTITATIVO Quando il bambino passa da stadio a stadio si verifica uno sviluppo qualitativo (periodi di tempo lunghi). Quando gli schemi evolvono sono possibili sviluppi quantitativi come pi azioni, conoscenze, reazioni (periodi di tempo brevi). NATURA E CULTURA Piaget uninterazionista: i fattori fisiologici innati assieme allesperienza del mondo fisico e sociale determinano lo sviluppo. I fattori innati sono: le strutture fisiche, i riflessi, la maturazione fisica e gli invarianti funzionali. Dati i fattori innati e la natura del mondo fisico e sociale lo sviluppo procede in un modo praticamente obbligato. Piaget propone la formula seguente. Sviluppo = Maturazione fisica + Esperienza con lambiente fisico + Esperienza sociale + Equilibrazione 1. Maturazione fisica: crescita = nuove possibilit di fare conoscenze (p.e. quando il bambino impara a camminare). 2. Esperienza con il mondo fisico: deriva da abilit intellettuali (riflessi, schemi, operazioni), ma in particolare da a) esperienza fisica (azioni sulloggetto per coglierne gli attributi) e b) esperienza logico-matematica (riflessioni sulle proprie azioni compiute sugli oggetti). 3. Esperienza sociale: effetto dellambiente culturale ed educativo. 4. Equilibrazione: legame e controllo fra i fattori innati e le esperienze.

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universale lo sviluppo cognitivo? Liter attraverso gli stadi SI, il tempo necessario per la maturazione degli stadi NO. Lintelligenza gioca sempre un ruolo attivo nei processi cognitivi autoregolandosi sin dallapplicazione dei primi schemi. Readiness: un bambino pu trarre beneficio da unesperienza solo se in grado di assimilarla rispetto alle sue strutture cognitive o di accomodare ad essa le sue strutture. LA NATURA TEORETICA DELLA TEORIA La metodologia seguita da Piaget si basa su osservazioni, interviste (metodo clinico) e situazioni di valutazione a cui partecipa lo sperimentatore. In questo modo i processi di pensiero rimangono praticamente inalterati e non condizionati da fattori esterni dovuti alla sperimentazione. La teoria di Piaget contiene elementi di tutti e 4 i tipi di teorie, ma basata principalmente sui modelli: 1.analogie di strutture di pensiero e 2.fonte di deduzioni teoriche. MODELLI Un modello una cornice di riferimento, una struttura o un sistema mutuati da un altro campo scientifico (per Piaget dalla fisica e dalla biologia), uno strumento euristico che guida la ricerca e la costruzione di una teoria. I modelli descrivono con maggiore chiarezza lambito in cui si opera. 1. Modello di equilibrazione: ha un ruolo centrale ed unificante nella teoria. un sistema attivo dinamico che tende allequilibrazione nonostante i continui cambiamenti della struttura cognitiva. Connette ed organizza le forze dellesperienza e della maturazione. Unifica la teoria fornendo una funzione regolatoria generale e complessiva anche evidenziando le cause e la natura delle transizioni da stato a stato, permettendo di confrontare i vari livelli cognitivi o i vari domini allinterno di un livello cognitivo. Il disequilibrio cognitivo fornisce la motivazione al sistema per attivare azioni cognitive che permettono al sistema stesso di passare ad un pi alto stato di equilibrio. 2. Modello logico-matematico: viene massimamente evidenziato nei periodi delle operazioni concrete e formali. In particolare la logica e lalgebra che esprimono concetti astratti sono elaborabili nel periodo delle operazioni formali. Nel periodo delle operazioni concrete esistono 9 aggruppamenti, ovvero strutture logiche che descrivono certe operazioni logiche e le relazioni esistenti fra esse (p.e. linclusione di classe dove valgono le regole dellinsiemistica) che non detto che il bambino abbia gi sviluppato. TEORIA DEDUTTIVA Una teoria deduttiva un reticolo formalizzato di proposizioni relate in maniera logica. Le ipotesi sono soggette a verifiche empiriche e i risultati di queste servono a sostenere o a modificare la teoria. La teoria di Piaget non soddisfa completamente tali requisiti in quanto le connessioni sono vaghe. Non ci sono passaggi correlati in maniera logica dagli stadi ad ipotesi specifiche. La teoria non attualmente formalizzata in modo sufficiente. Al pi si possono fare solo predizioni generali. Comunque, in maniera limitata, la teoria potrebbe essere considerata una teoria deduttiva: esistono infatti proposizioni logicamente interrelate secondo il sistema logico-matematico. TEORIA FUNZIONALE

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Nella teoria funzionale le proposizioni sono in stretta connessione con i dati e la loro portata limitata a casi specifici e non generalizzabili. C un interscambio continuo e rapido fra teoria e dati. I temi relativi alla conservazione, al concetto di oggetto e allegocentrismo sono trattati come allinterno di una teoria funzionale. Per quanto riguarda la conservazione, ad esempio, i bambini che conservano dovrebbero dimostrare di possedere le facolt di reversibilit e compensazione. TEORIA INDUTTIVA Nella teoria induttiva vengono formulate delle asserzioni descrittive che raggruppano insiemi di dati. Vengono in pratica descritti solo i dati. Nella teoria di Piaget ci avviene solo raramente. VALUTAZIONE DELLA TEORIA PUNTI DI FORZA 1. Riconoscimento del ruolo centrale svolto dalla cognizione Mentre il comportamentismo degli anni 50 era entrato in crisi poich non dava risposte soddisfacenti riguardo alla nozione di pulsione, allo sviluppo del linguaggio, alla pratica e rinforzo, alla costruzione della teoria di Hull che invece richiedono spiegazioni di tipo cognitivo, Piaget mutava il corso della psicologia dello sviluppo ponendo domande nuove e tracciando una modalit nuova di ricerca nellambito della psicologia (p.e. prima il comportamento dei bambini veniva quasi esclusivamente studiato in laboratorio ovvero negli istituti). Dagli anni 60 (viene tradotto in inglese) i suoi concetti hanno un grande successo e vengono estesi anche ai campi dello sviluppo sociale, della psicologia clinica e delleducazione. Piaget ricercava le cause del comportamento e non le caratteristiche manifestate esteriormente che rappresentavano loggetto degli studi dei comportamentisti. 2. Valore della teoria come integrativa ed euristica La teoria di Piaget postula una continuit (gli stadi) e unorganizzazione (gli invarianti funzionali) sottostanti unampia gamma di comportamenti apparentemente non connessi. Il valore euristico viene assunto da concetti quali: il bambino costruisce la sua conoscenza in maniera attiva (ricerche nei campi della memoria, dellattenzione, dellapprendimento, del linguaggio e della percezione sociale) e lo sviluppo segue una sequenza invariante (indagini per ricercare sottostanti abilit nei bambini). 3. La scoperta di caratteristiche sorprendenti nel pensiero dei bambini La teoria di Piaget ha fornito una grande ricchezza descrittiva, fenomeni evolutivi nuovi e contrari al senso comune (p.e. i bambini non si aspettano che gli oggetti siano permanenti , i bambini non considerano lintenzionalit di una colpa) dove le abilit del bambino vengono evidenziate anche in stadi precedenti alla maturazione ed in cui queste si manifestano in modo eccentrico. I bambini pensano a tantissime cose ed hanno una loro logica. 4. Lampia portata della teoria La teoria tenta di spiegare sia gli stati cognitivi che le transizioni da stato a stato. Si esprime in merito anche ad altre discipline (epistemologia, filosofia, scienza ed educazione) ed ha implicazioni dei campi dello sviluppo sociale, dello sviluppo emotivo, e dellapprendimento. 5. Validit ecologica La teoria ci parla del mondo reale in cui il bambino vive (non da istituto), focalizzata sulladattamento del bambino al mondo che incontra giorno dopo giorno, descrive il comportamento in atto e quotidiano. PUNTI DI DEBOLEZZA
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1. Mancanza di chiarezza nei legami tra costrutti e comportamento Ci sono termini cruciali quali per esempio assimilazione, accomodamento, equilibrazione e stadio che sono definiti solo vagamente. Come si pu con certezza affermare che un bambino si trova o non si trova in una di queste fasi? Attualmente il modello strutturale troppo lontano dai dati. 2. Supporto inadeguato alla nozione di stadio Quali comportamenti potrebbero dimostrare in modo preciso la presenza o lassenza di ogni aggruppamento logico-matematico? Come evidenziare le strutture esistenti fra gli aggruppamenti? Incongruenze a) La modalit di apprendimento cambia a seconda dei materiali usati con i bambini (decalage orizzontale). b) La conservazione della sostanza si sviluppa prima della conservazione del peso. c) Non esiste unomogeneit indiscutibile tra i compiti e la struttura sottostante. d) Alcuni bambini prodigio hanno uno spiccato sviluppo solo di una parte del pensiero (p.e. matematica) Looft e Svoboda: fino a che punto giusto astrarre? Si rischia di robotizzare il bambino! Critiche di Flavell a) I cambiamenti qualitativi potrebbero essere causati da cambiamenti quantitativi (+ attenzione, +stabilit e generalit dei concetti) b) La piena maturit funzionale viene raggiunta solo dopo che lo stadio ufficialmente chiuso? c) C asincronia di sviluppo delle varie abilit. Esistono interazioni anche su stadi diversi? d) Com possibile che certi elementi cognitivi di uno stadio possano integrarsi se sono asincroni? e) Lambiente di verifica condiziona i processi cognitivi? 3. Spiegazione inadeguata dei meccanismi di sviluppo Servono definizioni pi accurate per lorganizzazione degli stadi e le transizioni da stadio a stadio. Nel processo di equilibrazione, come il bambino risolve le contraddizioni? Training stato dimostrato che possibile far apprendere al bambino alcune nozioni creandogli dei conflitti cognitivi, ma: a) Avviene proprio cos nella vita quotidiana? b) Non sicuro che lesito positivo del training sia stato causato dalle variabili considerate. c) Quali sono i limiti alla precocit di acquisizione di un concetto tramite training? Occorre pi ricerca longitudinale (fatta da Piaget molta ricerca trasversale). 4. Necessit di una teoria della performance Manca una teoria che spieghi come la conoscenza del bambino determini un particolare comportamento. Vengono solitamente considerate memoria, attenzione , comprensione verbale.

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5. Scarsa attenzione allo sviluppo ed emotivo Poca attenzione stata fatta da Piaget alle influenze socioculturali e storiche sul comportamento. 6. Inadeguatezze metodologiche e stilistiche La maggior parte delle osservazioni di Piaget stata fatta sui suoi 3 figli. Gli stessi test sono stati fatti in condizioni e modalit diverse. Il metodo clinico pu condizionare il bambino e segue un iter sempre diverso, inoltre non detto che il bambino abbia gi una capacit senza saperla esprimere. Piaget cercava di evitare gli errori positivi mentre gli psicologi anglosassoni faceva il contrario. Relazioni sugli esperimenti imprecise e con pochi dati. Poca statistica. NEOPIAGETIANI Mantengono i concetti di stadio, sequenze, cambiamento strutturale. Il pi noto Robbie Case. Influenzato anche dalla teoria dellelaborazione. Fa nuovi costrutti su abilit, capacit, spazio limitato della memoria, automaticit. Interesse solo su certi domini. Propone una spiegazione fisiologica sullevoluzione dei processi cognitivi grazie alla fase di mielinizzazione degli assoni cerebrali. Il bambino un solutore di problemi e possiede innate capacit di elaborare le informazioni. 4 stadi: 1. Strutture di controllo sensomotorio (0 1,5 anni) 2. Strutture di controllo relazionale (1,5 5 anni) 3. Strutture di controllo dimensionale (5 11 anni) 4. Strutture di controllo astratto (11 - 18 anni)

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RIEPILOGO EPISTEMOLOGIA GENETICA Processo di conoscenza soggettiva = dinamico (conoscente e conosciuto). Concetti di causa, tempo, spazio, oggetto. Quando acquisiti dal bambino? Concetti innati? (solo strutture fisiche, riflessi, maturazione fisica, invarianti funzionali) APPROCCI Biologico (adattamento + crescita embrione) Strutturalista (sottoinsiemi di tipi ragionamento base modelli logico-matematici) Stadiale - totalit strutturata in stato di equilibrio - ogni stadio deriva da quello precedente: incorpora e trasforma - sequenza invariante di sviluppo - universali - tendente allequilibrio STADI Periodo Sensomotorio (0-24 mesi) 1) 0-1 mese: Riflessi e loro rinforzo (schemi) 2) 1-4 mesi: Reazioni circolari primarie 3) 4-8 mesi: Reazioni circolari secondarie (casualmente) 4) 8-12 mesi: Coordinamento Reazioni circolari secondarie (pianificazione e intenzionalit) 5) 12-18 mesi: Reazioni circolari terziarie (come scienziato, variando intensit) 6) 18-24 mesi: Operazioni Mentali (uso simboli mentali) Periodo Preoperazionale (2-6 anni) Funzione semiotica (simboli: gioco simbolico, segni: associazione delle parole agli oggetti) Egocentrismo (diff. Incompleta del s, solo proprio punto di vista, monologo collettivo) Rigidit di pensiero (centrazione, focalizzazione sugli stati funzione, regolazione, identit) Ragionamento semi-logico (spiega tutti i fenomeni) Cognizione sociale limitata (relazionarsi nella societ, la luna una persona, senso morale) Periodo Operazioni Concrete (7-11 anni) Conservazione (reversibilit, compensazione, addizione - sottrazione) Operazioni: ordinare, equivalere, relazioni logiche, spazio-temporali) Intenzioni morali Pensiero (dinamico, decentrato, reversibile) Periodo Operazioni Formali (11-15 anni) Pensiero puramente verbale, logico, ipotetico, astratto

ALTRE CAPACIT Percezione (distinta da cognizione e sottostante alle strutture intellettuali) Memoria (esperimenti dei bastoncini e disegno dopo 6 mesi) INVARIANTI FUNZIONALI (lavorano sempre assieme) Organizzazione Cognitiva

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Adattamento Cognitivo - assimilazione (riproduttiva, ricognitiva, generalizzatrice e reciproca fra gli schemi) - accomodamento (piccolo sviluppo per acquisire conoscenza)

EQUILIBRAZIONE (regola gli invarianti) Conoscere propriet nuove Ogni periodo di sviluppo (disequilibrio equilibrio) Intero sviluppo ( equilibrio del pensiero logico delladolescente) Maturazione fisica Esperienza Influenza ambiente sociale SVILUPPO Sviluppo = mat. Fisica + Esp. Mondo fisico + Esp. Mondo sociale + Equilibrazione Readiness Decalage MODELLI Equilibrazione Logico-matematico (9 aggruppamenti)

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LE TEORIE PSICOANALITICHE DI FREUD E DI ERIKSON Seconda grande teoria. NOTIZIE BIOGRAFICHE Freud nasce a Friburgo (1856) ma dai 4 anni si stabilisce a Vienna. 1 di otto figli, padre mercante di lana, prediletto dalla madre. Interesse per la scienza, studia medicina e neurologia, 1 grosso progetto = testicoli delle anguille (!). Studia listeria e Charcot + Breuer gli insegnano lipnosi. Sotto ipnosi i pazienti potevano ricordare importanti incidenti che non riuscivano invece normalmente e in questo modo, rivivendo stati danimo repressi sin dallinfanzia riuscivano a trovare beneficio Linterpretazione dei sogni. Nasce il movimento psicanalitico assieme a Jung e Adler. Favori positivi in America nel primo dopoguerra. Influenze in ogni campo scientifico ed artistico. In forte reazione opposta si forma lAssociazione Internazionale di Psicanalisi. Molti furono scandalizzati. ORIENTAMENTO GENERALE DELLA TEORIA APPROCCIO DINAMICO Luomo genera al suo interno una energia nervosa (energia psichica, libido, energia pulsionale, tensione) crescente che secondo i principi della fisica deve scaricarsi (trasformarsi). Lenergia psichica compie un lavoro psicologico che pu avere manifestazioni di varia natura. Principio di Conservazione: lenergia psichica si trasforma, ma non si distrugge (in angoscia, in malfunzionamento come la paralisi, ossessioni). Principio di Piacere: lenergia viene scaricata senza indugio al fine di diminuire la tensione ed arrecare piacere allindividuo. Principio della Minore Resistenza: lenergia si scarica attraverso vie indirette che offrono meno resistenza a riceverla ed in piccole quantit. Principio di Realt: lorganismo valuta nellimmediato le alternative possibile per scaricare lenergia e sceglie quelle a lui pi convenienti. Tale energia viene prodotta da 2 istinti (pulsioni biologiche) relati a qualche organo del corpo e che creano nella mente un bisogno: Eros (sesso, amore, unit e conservazione) e Istinto di distruzione (odio, aggressione, morte, separazione). 4 caratteristiche dellistinto (p.e. la pulsione sessuale): 1) Generati da un organo del corpo (zona orale, anale, genitale) 2) Suo scopo di scaricarsi e di soddisfare il bisogno (altri oggetti sessuali) 3) La tensione aumenta progressivamente e quando viene scaricata la persona prova piacere generando una catexis ovvero un legame di dipendenza dalla fonte del piacere. 4) Maggiore la quantit di energia accumulata e maggiore la pressione esercitata dalla pulsione. Si possono scaricare diversi tipi di energia contemporaneamente con certe azioni (p.e. giocare a pallone = sfogo aggressivit + cooperazione) e soddisfarle solo parzialmente (p.e. parlar male del nemico anzich attaccarlo fisicamente); scaricarle nel loro contrario (p.e. amore platonico) e su qualche oggetto sostituto (p.e. suonare la tromba anzich mangiare).
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Sublimazione: scelta di un modo culturalmente o socialmente pi elevato per scaricare lenergia (p.e. dipingere scene violente). Compensazione: rifarsi del fallimento subito applicandosi in un campo diverso (p.e. giocatore di basket alto 1.60 pu diventare un cronista). APPROCCIO STRUTTURALE Le pulsioni non conducono direttamente al comportamento. Si costruisce unarchitettura della mente entro la quale si svolgono i processi mentali. Le strutture principali sono 3 (province dellapparato psichico): A. Es: (bambino viziato della personalit) parte oscura e inaccessibile della personalit, sede dei desideri innati, fonte principale dellenergia psichica. Si traduce in azioni o immagini mentali per il soddisfacimento della pulsione (processo di pensiero primario). Opera per tutta la vita e soprattutto nei sogni, nellimmaginazione e nei comportamenti impulsivi, autocentrati, piacere-amore. B. Io: (strada maestra della mente verso il mondo reale) guida il pensiero razionale (pensiero del processo secondario), necessario per la sopravvivenza fisica e psicologica. Coordina le percezioni, il pensiero logico, la soluzione di problemi, memoria Media le richieste di Es, Superio e il mondo fisico (tre maestri tirannici), tra impulsi interni e richieste del mondo esterno. Rapporto Io Es come quello fra cavaliere e cavallo. Io accompagnato da sentimenti come langoscia che avverte pericolo. Se langoscia troppo persistente, entrano in gioco i meccanismi di difesa: processi mentali che scaricano parzialmente lenergia accumulata provocando per distorsioni della realt: - rimozione (negare o dimenticare il pericolo); - formazione reattiva (agire in modo opposto a quanto si prova); - proiezione (attribuire ad altri i propri impulsi inaccettabili); - regressione (ritornare ad una forma pi primitiva di comportamento); - fissazione (non progredire psicologicamente). C. Superio: si sviluppa per ultimo, composto da due parti coscienza e Io ideale. Coscienza: proibizioni dei genitori che causano sensi di colpa, autopunizioni, vita da camicia di forza con ideali morali idealistici e non realistici. Io ideale: sentimenti di autostima, il bravo dei genitori rievocato. Il Superio ricompensa e punisce, mira allordine sociale. Le RELAZIONI fra le strutture consentono alla personalit di divenire una totalit organizzata. Le strutture non hanno linee di demarcazione nette, ma ci sono zone in cui si compenetrano. Se Es + Superio complesso di Edipo. Es non scaricato Io + Superio attivit artistiche, scientifiche, religiose. Quasi ogni attivit riflette lazione combinata di Es, Io e Superio. una cooperazione.

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APPROCCIO TOPOGRAFICO La mente pu essere suddivisa in 3 regioni: A. Inconscio: pensieri e sentimenti repressi e quindi sconosciuti, parte pi vasta della mente in particolare quella dei bambini; B. Preconscio: pu diventare conscio poich non ostacolato dalla coscienza tramite le formazione delle immagini mentali o il collegamento con il linguaggio; C. Conscio (percezione-coscienza): ci di cui una persona consapevole in un dato momento. Poich il trasporto dei pensieri dal preconscio al conscio necessita energia, c solo un numero limitato di pensieri nella consapevolezza. Lazione sempre combinata di queste 3 regioni produce il comportamento.

APPROCCIO STADIALE I primissimi anni di vita sono i pi importanti per la formazione della personalit. Lo sviluppo comporta stadi psicosessuali. Il comportamento pu essere compreso solo conoscendo la storia precedente della persona. Sia il comportamento normale che quello anormale hanno le loro radici nei primi anni quando viene costruita la struttura di base della personalit. Il bambino il padre delluomo. Interesse di Freud per lo sviluppo cognitivo del bambino per spiegare le cause dei problemi psichici degli adulti. Lo sviluppo del bambino avviene per stadi. I cambiamenti fra stadio e stadio sono qualitativi, ma uno stadio successivo non sostituisce mai completamente quello precedente: ci consente la regressione. Ogni stadio collegato ad un organo del corpo sul quale sono centrate le pulsioni. Ogni stadio presenta nuovi bisogni che devono essere manovrati dalle strutture mentali: la soddisfazione o meno di questi bisogni determina la personalit del bambino nei propri confronti e nelle relazioni interpersonali. Conflitti non risolti in ogni stadio possono inseguire la persona lungo tutto il corso della sua vita. Contrariamente a Piaget, il passaggio da stadio a stadio biologicamente determinato (maturazione fisica) in maniera quindi indipendente dal fatto che lo stadio precedente sia stato completato. Inoltre secondo Freud ogni stadio caratterizzato da un tratto dominante, ma non forma una totalit strutturata, strettamente intrecciata, come per Piaget. Ogni stadio non viene mai completamente abbandonato. Analogamente a Piaget, esiste uno sviluppo invariante degli stadi. Identificati 4 stadi di sviluppo infantile che implicano cambiamenti qualitativi: 1. Stadio Orale (0-1 anni): la bocca ad essere la protagonista ed con questa che il bambino soddisfa i propri bisogni. Se il bisogno non viene soddisfatto, si genera uno stato di frustrazione che pu ingenerare angoscia (paura dellabbandono della madre). Frustrazioni possono insorgere anche quando i genitori impongo lo svezzamento: abbandono del seno materno, divieto di succhiare oggetti sporchi o pericolosi Deve essere raggiunto un certo equilibrio fra proibizione e concessione in quanto il praticare solo una o laltra causa o frustrazione o fissazione seguita da eventuale regressione. Sono sempre i genitori che insegnano al bambino come scaricare lenergia delle proprie pulsioni
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in modo accettabile per la societ. In questa fase si crea la personalit evidenziata dal tipo di attivit orale-sadica che evidenzia nel bambino una preferenza per 1 assumere (fame di sapere), 2 tenere (ostinazione), 3 morsicare (cinismo, dominazione), 4 sputare (rifiuto), 5 chiudere (introversione, negativismo). Si instaura lattaccamento alla madre (primo e pi forte oggetto damore), fondamentale per tutte le relazioni amorose future in entrambi i sessi. Da questo il bambino acquisisce sicurezza. 2. Stadio Anale (1-3 anni): aggiunta di una nuova serie di bisogni che segnano nuovi conflitti fra il bambino e il mondo. La defecazione produce piacere nel bambino, ma rappresenta un potenziale di frustrazione se il bambino non riesce a tenersi pulito e teme di essere rifiutato dai genitori (societ autoritaria). importante che il bambino non riceva un training di pulizia personale autoritario e rigido. Gratificare il bambino lodandolo nelle sue funzioni organiche significa rafforzare in lui il senso di fiducia, autostima e generosit. Anche la modalit con cui viene espletata la defecazione indica il carattere del bambino. Il carattere anale identifica una persona metodica, pedante, ostinata: tenta invano di rendere ogni cosa ben definita, chiara e non ambigua. 3. Stadio fallico (3-5 anni): pi intenso nei maschi, ma viene vissuto anche dalle bambine a causa della loro invidia del pene. Il bambino quando orienta la sua carica sessuale verso la madre soffre di gelosia nei confronti del padre (complesso di Edipo) al quale tenta quindi di assomigliare (il padre accettato dalla madre) cercando di sostituirlo (lo interiorizza). Al contempo teme il padre che pensa lo voglia castrare. Le bambine colpevolizzano la madre per non averle dotate del pene e ci causa un inferiore livello di catexis e di interiorizzazione. Piuttosto lega pi con il padre dal quale non ha ragioni di temere di essere castrata. In ragione del fatto che Freud identifica nelle persone sia componenti maschili sia femminili, il complesso di Edipo riguarda entrambi i sessi e verso entrambi i genitori. impressionante quanto poco ci si ricordi della prima infanzia a causa della massiva repressione operata dal bambino su questo periodo. 4. Periodo di latenza (5-pubert): periodo di calma sessuale relativa, vengono migliorate le abilit cognitive, i valori culturali, gli interessi sociali ed i meccanismi di difesa inibenti la sessualit. 5. Stadio genitale (adolescenza): periodo in cui la maturazione fisica produce forti impulsi sessuali che focalizzano lattenzione verso i coetanei di sesso opposto ai fini procreativi. Lamore diventa maggiormente altruistico. La scelta del partner ovviamente non casuale ma risente pesantemente delle esperienze maturate durante linfanzia. Lequilibrio viene raggiunto solitamente con il primo lavoro fisso in cui amore e lavoro si compensano reciprocamente. IL CONTINUUM NORMALE-ANORMALE Secondo Freud non esiste una separazione netta fra anormale e normale: i malati manifestano processi cognitivi che normalmente invece restano celati. Gli impulsi sono gli stessi, ma la gestione di questi sconnessa e disturbata. METODOLOGIA
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Freud sosteneva che la nostra fanciullezza rimane con noi per sempre, in quanto le nostre personalit adulte ne mantengono dei resti. Associazioni libere: manifestare sotto la guida del terapeuta il corrente flusso di pensiero in uno stato di rilassamento tale da consentire allIo di smorzare le sue funzioni di controllo permettendo ai pensieri rimossi di riemergere. Le idee non affiorano secondo un pensiero logico, ma, poich non sono casuali, permettono di evidenziare la struttura mentale del paziente. La terapia pu proseguire per diversi anni. Analisi dei sogni: nel sonno i controlli psichici sono latenti e permettono lespressione dei pensieri disturbanti e il soddisfacimento dei desideri. Linterpretazione del terapeuta resa difficile dal sogno in s e dal resoconto verbale del paziente non privo di condizionamenti e distorsioni. Transfert: il paziente associa nel terapeuta figure importanti della sua infanzia reagendo con sentimenti opposti come amore e rabbia. Ci per consente di rievocare il tipo di relazione che si instaurava fra il paziente e il personaggio. Fornisce loccasione di sfogare lenergia accumulata dal paziente proprio sulla persona che lha causa anche se sostituita dal terapeuta. MECCANISMI DI SVILUPPO La teoria dello sviluppo di Freud basata sul superamento delle difficolt che consentono il raggiungimento di un certo equilibrio dinamico. I fattori considerati da Freud per questo processo sono: la maturazione fisica che genera nuove pulsioni interne e carica i pensieri di emozioni, gli stati di sofferenza psicologica che necessitano uno sfogo di energia e lenergia interna in stato di quiete. Piaget invece, nonostante la stessa concezione di un processo di equilibrazione, considera i fattori: maturazione fisica che consente la percezione di diverse informazioni oggettive nel mondo, realizzazione di unincoerenza illogica e raggiungimento di azioni mentali in equilibrio. Lequilibrazione di Freud interviene quale processo di ristabilizzazione (secondo i principi di piacere e di realt) degli effetti causati da diverse fonti di sconvolgimento: 1. 2. 3. 4. 5. Maturazione fisica dellorganismo Frustrazioni esterne per il non raggiungimento della soddisfazione Conflitti interni generati fra reazioni fra Es, Io e Superio Inadeguatezze personali causate da fallimenti in abilit, conoscenze, competenze Angoscia generata da paure fisiche o psicologiche

Un sistema di equilibrazione costante ed immediato assunto dal ruolo dellIo che controlla continuamente Es e Superio. Inoltre coglie le informazioni salienti della situazione, riprende informazioni utili dal passato e attiva i meccanismi di difesa appropriati. Sono visti come meccanismi di sviluppo a lungo termine anche i processi di attaccamento e identificazione che comportano lacquisizione del modello sessuale e dello sviluppo morale.
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LA NATURA UMANA La natura umana per Freud piena di contrasti: luomo spinto dalle passioni e a queste risponde cercando di imporre uno stato di equilibrio. Anche la societ esterna contribuisce a modificare la manifestazione delle pulsioni. La totalit dellessere vagamente organizzata (quanto il contributo di Es, Io e Superio?), ma capace di autoregolazione. Luomo sia passivo sia attivo. Secondo Piaget invece luomo raggiunge la piena razionalit in una totalit altamente connessa ed organizzata. Il bambino agisce perch intrinsecamente attivo e capace. Come Freud considera la totalit pi significativa rispetto alla somma delle parti. Uguale anche il concetto che nello sviluppo stadiale avvengono cambiamenti profondamente qualitativi come pure lapproccio interazionista del bambino con lambiente. LA NATURA TEORETICA DELLA TEORIA La teoria di Freud si basa su 4 modelli: 1. Modello dellarco riflesso: mutuato dalla neurologia, intende descrivere leffetto di stimolo risposta presentato dallorganismo agli stimoli esterni o interni. 2. Modello energetico: mutuato dalla fisica, descrive il processo per il quale lenergia interna tende a liberarsi compiendo un lavoro psicologico, unazione per soddisfare il bisogno. 3. Modello darwiniano: mutuato dalla genetica, espone i concetti di adattamento dellindividuo allambiente applicabili anche per i processi mentali (p.e. rimozione). 4. Modello jacksoniano: mutuato dalla fisiologia, secondo il quale livelli pi alti controllano livelli pi bassi, ma se qualche livello alto non funziona, i livelli pi bassi che questo controllava generano funzionamenti privi di controlli ed anomali. PUNTI DI FORZA DELLA TEORIA Descrizione delle pulsioni sessuali e della loro importanza in unepoca vittoriana Impulsi distruttivi delluomo dopo 2 guerre mondiali Training per la pulizia personale dannoso se troppo severo Le forze emotive sono determinanti per lo sviluppo

PUNTI DEBOLI DELLA TEORIA Necessario un training psicoanalitico per comprendere la teoria Poche persone a disposizione che possono valutare Sperimentazioni parziali e soggette allerrore Definizioni vaghe, imprecise e mal definite Eccessiva enfasi sulla sessualit infantile

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ERIK ERIKSON Accetta le nozioni di base della teoria freudiana. Introduce una nuova classificazione di 8 stadi dello sviluppo. Aggiunge la dimensione psicosociale a quella psicosessuale di Freud: la maturazione fisica ha ripercussioni sia sociali che personali, porta nuove abilit al bambino ma aumenta anche la richiesta della societ su di lui alla quale il bambino dovr adeguarsi. Il bambino trova nella societ situazioni a lui conformi per crescere e svilupparsi: genitori, scuola, organizzazioni sportive Il bambino come un ingranaggio che coincide con un altro ingranaggio rappresentato da una persona o una struttura che si prende cura (ha bisogno) di lui = ciclo vitale. La cultura si adattata alle esigenze dei bambini e questi si adattano alla cultura. La cultura capace di guidare lo sviluppo del bambino, ma pu anche offrire strutture o situazioni non pi adeguate con i tempi. Lo sviluppo psicosociale si sviluppa secondo il principio epigenetico (principio secondo cui il feto si sviluppa come un insieme di parti in evoluzione che formano per una totalit): il bambino rispetto alla sua cultura si sviluppa plasmato da questa, nutrito da questa (come la placenta). Lo sviluppo avviene per stadi da cui (come per Freud) il bambino pu uscire positivamente o negativamente. Ogni stadio cumulativo ed contraddistinto da un particolare conflitto psicologico. RICERCA DELLIDENTIT Erikson considera la ricerca della propria identit il tema principale della vita. Lidentit la comprensione del s e della propria societ. Ogni stadio d una risposta diversa alla domanda Chi sono io?. Lidentit viene trasformata di stadio in stadio e le precedenti forme didentit influenzano le forme successive. Ci ha inizio quando il bambino per la prima volta riconosce la voce della madre e si sente a sua volta da lei riconosciuto, quando la sua voce gli dice che qualcuno con un nome e che bravo. Erikson osserv e studi le crisi didentit dei soldati nella seconda guerra mondiale. Luomo contemporaneo si fa da s e si chiede che cosa fare di se stesso. AMPLIAMENTO DELLA METODOLOGIA PSICOANALITICA Dobbiamo studiare luomo in azione e non solo luomo che riflette. Osservazione dei bambini in diverse culture. Interessanti sono le sue psicostorie ovvero lanalisi di personaggi famosi in base ai loro scritti o a comportamenti riferiti. DESCRIZIONE DEGLI STADI

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Stadio 1 (0-1 anni): [fiducia / sfiducia dare / avere] il neonato fiducioso che la madre non lo abbandoner e che lo sfamer apertura, fiducia e collaborazione / il bambino diventa ritirato, sospettoso, privo di sicurezza in se stesso e negli altri. Anche la madre importante che incuta fiducia. Stadio 2 (2-3 anni): [autonomia / vergogna o dubbio lasciare andare / trattenere] maggiori capacit motorie e di controllo delle funzioni organiche autonomia, autostima, padronanza di s e voglia di esplorare / vergogna, dubbi, insicurezza Stadio 3 (4-5 anni): [iniziativa / senso di colpa fare per avere / fare per giocare] ammirazione ed identificazione dei genitori, esplorazione attiva / paura della punizione sensi di colpa Stadio 4 (6-pubert): [industriosit / inferiorit costruire, simulare] io sono quello che imparo acquisizione padronanza / senso di limite personale, incapacit Stadio 5 (adolescenza): [identit e rifiuto / perdita didentit essere / non essere] ricerca del proprio s in aggregazioni o modelli acquisizione propria personalit / personalit frammentaria Stadio 6 (prima et adulta): [intimit, solidariet / isolamento perdere e trovare se stesso in un altro] relazioni sociali rinforzo della personalit / relazioni fredde e vuote Stadio 7 (et adulta media): [generativit / stagnazione, auto-assorbimento far essere, prendersi cura di] interesse a generare o guidare la generazione futura figli, imprese / noia e mancanza di crescita psicologica Stadio 8 (tarda et adulta): [Integrit dellIo / disperazione essere attraverso lessere stato] accettare i limiti della vita, acquisire la saggezza dei tempi / rimpianto per il passato o per le cose non fatte

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TEORIA DELLAPPRENDIMENTO SOCIALE (TAS) Lo sviluppo causato sostanzialmente da un accumulo graduale (quantitativo) di esperienze effettuate sul mondo fisico e sul mondo sociale. Non si sviluppa per stadi. La teoria prende forma in base alle constatazioni di gruppi di ricercatori che affrontano esperimenti in laboratorio (non si pi legati a grandi figure leader come Piaget e Freud) seguendo un metodo scientifico, rigoroso e preciso. Prima teoria completamente americana. Il massimo esponente della TAS Albert Bandura. STORIA DELLA TEORIA IL COMPORTAMENTISMO Pioniere = John Watson. Critica dellintrospezione e delle osservazioni soggettive sulla propria percezione con una sorta di dichiarazione del comportamentismo datato 1913: lo scopo della psicologia predire e controllare il comportamento manifesto per formare una societ migliore. Stop con discorsi filosofeggianti inconcludenti e privi di utilit sociale. PRIME RICERCHE SULLAPPRENDIMENTO NEI BAMBINI Prime ricerche effettuate su paradigmi simili a quelli utilizzati con gli studenti universitari o con gli animali. Lapprendimento sotto il controllo cognitivo e la sua velocit dipende da: attenzione delle informazioni rilevanti, ipotesi di risposte corrette, creazione strategie

I ricercatori volevano eliminare le interferenze cognitive dei bambini: lavoro invano che si rivelato di particolare importanza per mettere in evidenza i processi cognitivi dei bambini. Skinner: interesse solo per il comportamento manifesto (non pensieri e sentimenti), studio del comportamento dei ratti e suo modellamento e controllo per mezzo di rinforzi. Condizionamento operante: un particolare comportamento diventa pi frequente se viene rinforzato. Funziona anche sui bambini? (romanzo Walden Two = utopia di allevare i bambini come in fabbrica rinforzando i buoni comportamenti e scoraggiando quelli cattivi). Negli anni 60 viene dimostrato che il rinforzo funziona anche sui bambini e neonati, in particolare i rinforzi di tipo sociale (attenzioni, sorrisi, lodi). APPRENDIMENTO SOCIALE Nascita della prima teoria dellapprendimento sociale = universit di Yale (1930), seminario organizzato da Hull su Teoria dellapprendimento + psicanalisi Frustration & Aggression (dimostrazione che laggressivit causata dalla frustrazione): tentativo di incanalare la psicologia di Freud nel comportamentismo (prese solo le parti oggetto di eventuale sperimentazione e appartenenti alla sfera della vita sociale) facendo lassunto che la personalit viene appresa reazione negativa degli psicanalisti. Dollard&Miller studiarono leffetto della socializzazione (insegnamento al bambino del comportamento ideale per la societ in cui vive, allinizio rappresentato dal training dei genitori) come fonte di nevrosi o altre malattie nei bambini a causa della privazione di piaceri (svezzamento = rinunciare alla poppata) Le regole della societ influenzano la personalit degli individui.
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Pulsioni biologiche: esistono comportamenti appresi che derivano da pulsioni biologiche primarie. Rinforzo sociale: i bambini apprendono allo scopo di ricevere una lode o una gratificazione degli altri. Imitazione: potente forza della socializzazione = acquisire comportamenti desiderabili da altre persone di riferimento (modelli) ed ottenere un rinforzo mediante condizionamento operante ovvero con la riproduzione degli stessi constatando una reazione positiva nelle persone circostanti. Bandura&Walters: imitazione possibile anche senza rinforzo. Rinforzo vicariante: osservazione di un effetto positivo o negativo di un comportamento di unaltra persona; se uno viene lodato, la sua azione susciter il desiderio di ricevere la stessa gratificazione riproducendo lo stesso comportamento. ORIENTAMENTO GENERALE DELLA TEORIA La teoria dellapprendimento comprende molte teorie. Da un approccio pi radicale del comportamentismo (Watson, Skinner), Bandura, pur rimanendo fedele agli assunti fondamentali (comportamento appreso e suo controllo da parte dellambiente, esistenza di componenti comportamentali, interesse per il comportamento osservabile e la metodologia tipica) concepisce una variante che si estende anche ad alcuni aspetti cognitivi (non osservabili) Teoria dellApprendimento Sociale. ENFASI SUI COMPORTAMENTI APPRESI CON RIGUARDO A APPRENDIMENTI SOCIALI I comportamentisti studiano solo il comportamento osservabile tralasciando gli aspetti biologici. Piaget e Freud invece includono nelle loro ricerche anche gli aspetti innati. Apprendimento: cambiamento pi o meno permanente nel comportamento che ha luogo come risultato della pratica. Condizionamento operante (Skinner): il comportamento che il bambino produce spontaneamente (egli opera sullambiente) diventa condizionato quando viene attivato da uno stimolo particolare (p.e. sorriso alla mamma = operazione la mamma lo prende in braccio = rinforzo, dopo una serie di ripetizioni della stessa sequenza il il bambino sorrider alla mamma per farsi prendere in braccio = azione condizionata). Condizionamento classico: comincia con un riflesso ovvero una risposta ad un determinato stimolo. Se lo stimolo viene associato ad un altro evento, il solo verificarsi dellevento produrr la risposta. (p.e. piccolo Albert e ratto bianco + rumori di paura). Nel caso di risposte negative (fobie), il condizionamento pu essere curato ponendo associazioni positive (decondizionamento) che gradatamente sostituiscono quelle negative (p.e. paura degli animali). Freud era interessato ai motivi di tali reazioni (ansie profonde) mentre i comportamentisti si limitarono alla modifica del comportamento manifesto. Per i teorici dellapprendimento lo sviluppo implica laccumulo di risposte condizionate di tipo operante o classico. I teorici dellapprendimento sociale ritenevano in aggiunta che lapprendimento deve essere spiegato in un contesto sociale: le azioni delluomo sono sempre relazionate con la societ in cui vive e da questa rinforzate o meno. Dalla societ luomo apprende i comportamenti tramite losservazione che induce allimitazione in caso di comportamenti reputati positivi. I bambini imparano moltissimo con losservazione.
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Bandura costat che i bambini che osservano comportamenti aggressivi ripropongono comportamenti aggressivi soprattutto se tali atteggiamenti non sono puniti. Questo un effetto negativo dellosservazione. Per Freud questa imitazione avrebbe leffetto positivo di scaricare le tensioni aggressive. Lapprendimento osservativo pu avere ugualmente effetti positivi come per esempio il mostrare un bambino che gioca tranquillamente con un cane ad un bambino che invece ne terrorizzato. Un modello (o la societ) pu insegnare un comportamento o una strategia: 1. insegnandolo dando il suo esempio 2. rafforzando o indebolendo le inibizioni dellosservatore 3. attirando lattenzione su di oggetti particolari 4. accrescendo leccitazione emotiva MODELLO CAUSALE DELLAMBIENTE (TAT) O DEL SISTEMA AMBIENTE-PERSONACOMPORTAMENTO (TAS) TAT Non la persona ad agire sul mondo, ma il mondo ad agire su di lei (Skinner) Lambiente offre una variet di stimoli che condizionano e controllano il comportamento del bambino (rinforzi, risposte condizionate, associazioni) determinando una certa direzione di sviluppo (Watson era convinto che con gli stimoli appropriati avrebbe potuto generare un qualche tipo di uomo). Lo sviluppo di un comportamento pu essere volutamente aumentato e guidato attraverso il modellamento. Modellamento: adeguare un comportamento attraverso il rinforzo perpetuato in modo da svilupparlo in una certa direzione con intensit progressivamente maggiore. In questo modo si possono addestrare animali o consolidare nei bambini determinati atteggiamenti (p.e. capricci, atteggiamenti aggressivi, studiare con profitto) che in questo modo reagiscono passivamente (causa-effetto). Nella TAS il bambino con il modellamento astrae delle regole: processo fondamentale per lo sviluppo del linguaggio. Modellamento astratto: astrarre una regola dallintegrazione di molti eventi diversi ma simili. Modellamento creativo: le conoscenze gi acquisite vengono rielaborate determinando un nuovo comportmanento. TAS (Bandura) Determinismo reciproco: lapprendimento dipende da 3 forze interdipendenti e che operano in ogni evento:

Persona

Ambiente
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Comportamento
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La conseguenza che il bambino CREA il suo ambiente: a seconda del suo atteggiamento nei confronti del mondo (generoso, ostile, diffidente) ricever reazioni che lo rinforzeranno ed egli aderir a quel tipo di situazioni a lui pi confacenti. Il bambino ATTIVO sul mondo. Situazioni coercitive possono indurre rinforzi trappola: se la tensione sale in occasione di un contrasto e questa termina per con un nulla di fatto ovvero senza un accordo raggiunto tra i due, entrambi gli individui ricevono un rinforzo negativo (p.e. mamma che chiede al bambino di fare ordine e questo ostinatamente si oppone, la mamma rinuncia rinforzo negativo). La prossima volta sar pi facile per entrambi incorrere nello stesso problema. COMPORTAMENTO SEMPLICE (TAT) O COMPLESSO (TAS) TAT Il comportamento suddivisibile in singole componenti pi semplici che diventano pi facilmente osservabili. Le unit pi semplici sono le associazioni semplici che possono essere raggruppate formando catene di associazioni S-R (stimolorisposta) e gerarchie di catene. Durante lo sviluppo le catene di associazioni possono essere rinforzate o riassociate. Per Freud e Piaget invece il comportamento semplice ha senso e pu essere compreso solo nel suo contesto strutturale mentre scindere il comportamento complesso significa anche distruggere lo stesso comportamento. TAS Singoli comportamenti imitati da pi modelli possono essere integrati attivamente dal bambino in un unico comportamento complesso. Oppure il comportamento complesso, solitamente mediante osservazione, pu essere acquisito nella sua totalit direttamente. INTERESSE PER IL COMPORTAMENTO OSSERVABILE TAT Il comportamento osservabile obiettivo e pu essere misurato empiricamente. Esistono anche fenomeni non osservabili (p.e. le associazioni stimolo-risposta, i concetti, le regole), ma vengono limitati il pi possibile. TAS una sintesi delle prime versioni della teoria dellapprendimento sociale centrata sui comportamenti manifesti, imitativi e della teoria dellelaborazione dellinformazione. Il processo di apprendimento osservativo del comportamento schematizzato come segue: 1. PROCESSI ATTENTIVI Interessa al bambino? Lo trova utile? per lui comprensibile? frequente? (Il bambino deve essere in grado di comprendere ci che osserva) 2. PROCESSI DI RITENZIONE Il bambino in grado di riprodurlo in futuro? Se lo pu immaginare? (Le sue abilit cognitive devono essere compatibili)
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3. PROCESSI DI PRODUZIONE MOTORIA lesecuzione del comportamento che il bambino affiner con la ripetitivit. Le sue capacit fisiche glielo devono permettere. 4. PROCESSI MOTIVAZIONALI I bambini imitano i comportamenti che sono da loro ritenuti desiderabili. Piaget era interessato solo alla struttura cognitiva sottostante limitazione del bambino e si spinge ad un livello pi approfondito. Bandura invece, nonostante consideri diverse componenti cognitive per lapprendimento osservativo, si chiede il perch della motivazione del bambino allimitazione. Se il bambino non riesce ad imitare il comportamento significa che qualcuno dei processi cognitivi sopra elencati ha in qualche modo fallito: attenzione inadeguata? Codifica e ritenzione non appropriata? Insuccesso nella riproduzione a causa di limitazioni fisiche? Scarsa motivazione? Il comportamento anche determinato dallautoefficacia. Autoefficacia: percezione che una persona ha delle proprie possibilit e competenze nel proprio ambiente. Ci determiner il livello di reazione positiva al fallimento ovvero la tenacia e la convinzione con cui un bambino affronter un determinato problema le quali gioveranno ai fini del successo (vedi esperimento dei problemi di matematica somministrati da Collins ai bambini). I bambini determinano il loro grado di autoefficacia da: 1 Successi o fallimenti di tentativi precedenti 2 Esperienze vicariate ovvero ricordo degli esiti di esperienze fatte da altri 3 Persuasione verbale (incoraggiamento) 4 Stato fisiologico: eccitazione, ansia, fatica o dolore fisico. Un fattore importante per lautoefficacia del bambino rappresentato dapprima dalla famiglia e poi dallambiente scolastico e dal gruppo dei pari. I genitori e gli insegnanti dovrebbero concentrare la propria attenzione sui lati positivi delle performance del bambino aumentandone cos limportanza. Anche nelle successive fasi della vita lautoefficacia importante per identificarsi nel proprio ruolo accettandone i limiti e proponendosi altre pi adeguate attivit: nelladolescenza, nella prima et matura e nella mezza et, nonch nella vecchiaia. METODOLOGIA TAT stato preso il modello delle scienze fisiche e pertanto il metodo di studio preferito stato lesperimento di laboratorio di piccole dimensioni e accuratamente controllato. Si sono sviluppati nuovi strumenti per la ricerca (scatola di Skinner, baby box). Gli esperimento sono stati condotti su pi soggetti o sullo stesso soggetto ma in pi fasi. TAS Stesso rigore metodologico della TAT. Qualche esperimento in contesti naturali (vedi Bandura&Walters con lesperimento dei ragazzi aggressivi provenienti da buone famiglie).
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MECCANISMI DI SVILUPPO Interesse per i processi di cambiamento. Piaget e Freud interessati invece ai cambiamenti strutturali durante gli stadi. Lo sviluppo consegue da: 1. Maturazione fisica: di scarso interesse per i TAS, solo per le capacit di produzione motoria. 2. Esperienza del mondo sociale: il bambino acquisisce una grande quantit di comportamenti dai modelli proposti dal mondo sociale. Il rinforzo deriva dallapprovazione della societ al suo comportamento. La societ varia le aspettative su di lui con laumentare dellet. 3. Sviluppo cognitivo: i bambini interpretano il mondo e loro stessi in base a 4 processi: 1 Esperienza diretta: effetti delle proprie azioni 2 Esperienza vicaria: effetti delle azioni altrui 3 Giudizi pronunciati da altri: opinioni assorbite 4 Inferenza di conoscenza: capire e conoscere direttamente Durante lo sviluppo del pensiero del bambino i processi di apprendimento osservativo sono soggetti a dei cambiamenti: attenzione, memoria, organizzazione cognitiva. Simboli: capacit crescente di tradurre le osservazioni in simboli (p.e. codifica verbale) e a ricombinarli (p.e. lincentivazione immaginando la ricompensa) consentendo apprendimenti osservativi rinforzi vicarianti pi rapidi e duraturi. Applicate ai simboli strategie di modellamento. RAGIONAMENTO MORALE E COMPORTAMENTO Giudizio morale del fanciullo: somma di fattori morali (p.e. intenzioni, imperizia, quantit del danno provocato, norme personali del bambino, proibizioni degli adulti, punizioni o premi attesi) che a seconda delle situazioni, delle cause salienti e della percezione del bambino aumentano o diminuiscono dimportanza facendo variare sensibilmente il risultato. Con let aumenta linfluenza di fattori soggettivi. Piaget invece determina il giudizio morale del bambino in base al suo livello cognitivo disponibile in una dato periodo dello sviluppo passando da una posizione oggettiva (ammontare del danno grado di punizione) ad una soggettiva (considerati anche fattori quali lintenzione o circostanze attenuanti). Viene considerata anche linfluenza esterna di genitori e compagni, ma il ruolo pi importante rappresentato dalla ristrutturazione cognitiva. Rosenthal&Zimmerman: critica a Piaget, nonostante non si possa prescindere da un livello di cognizione per valutare il giudizio morale, laspetto pi importante dato dalle esperienze sociali e dallapprendimento osservativo che offrono una spiegazione pi economica. Infatti una breve esperienza sociale di laboratorio pu far cambiare in maniera duratura lopinione ai bambini. Gli strutturalisti essendo interessati esclusivamente alle strutture cognitive sottostanti non sono in possesso di una teoria della performance. Teoria della performance: insieme di processi volti a spiegare come la conoscenza di un bambino si esprime nel comportamento a seconda delle situazioni contestuali. Dai giudizi morali dei modelli il bambino astrae proprie regole generali comportamentali: importanza dellosservazione, del rinforzo vicariante (p.e. autocritica) e della coerenza comportamentale dei modelli (ipocrisia). Bandura sostiene che questa abilit seppur un maniera diversa posseduta in tutte le et dello sviluppo.
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Per Freud linsieme di queste norme generali che il bambino si costruisce equivale al Superio, ma per la TAS il genitore dello stesso sesso solo uno dei tanti modelli da cui il bambino apprende. POSIZIONE RISPETTO ALLE QUESTIONI EVOLUTIVE LA NATURA UMANA TAT Teoria meccanicistica che adotta il principio del rispecchiamento meccanico. Rispecchiamento meccanico: il neonato un pezzo di carne che si divincola (Watson) e che deve essere plasmato dai genitori e dalla societ, passivo e influenzato dallambiente. Rispecchia meccanicamente il suo ambiente: Non la persona ad agire sul mondo, ma il mondo ad agire su di lei (Skinner). TAS Luomo attivo nel suo ambiente e questo al contempo agisce su di lui. Luomo crea il proprio ambiente (filtra lesperienza attraverso le sue conoscenze e le sue aspettative) e si autoregola (adotta proprie norme di comportamento che controlla e rinforza). Ci che saliente per Bandura linformazione acquisita dallambiente e le conseguenze di questa acquisizione, a prescindere da eventuali strutture cognitive = visione comunque meccanicistica. Poca importanza viene data invece alle influenze storico-culturali. Secondo Freud invece lindividuo non ha tutta questa libert di azione, ma viene pesantemente condizionato dalle sue pulsioni interne. Secondo Piaget il bambino puramente attivo adottando i processi di assimilazione e accomodamento che determineranno nuove strutture cognitive interiorizzate = visione organismica. Secondo Bandura il pensiero del bambino (ma anche delladulto) pu essere a volte irrazionale soprattutto se lambiente trasmette cariche emotive o tramite linfluenza dei modelli. Freud condivide questo punto con Bandura. Piaget invece ritiene che ladulto raggiunga un livello ottimale di pensiero logico ed equilibrato. SVILUPPO QUALITATIVO E SVILUPPO QUANTITATIVO Lo sviluppo si basa su processi quantitativi progressivamente acquisiti mediante le esperienze che causano una miriade di cambiamenti a breve termine. Ci che cambia il livello delle capacit primarie di acquisizione del comportamento (osservazione, simboli mentali) che per sono praticamente sempre presenti nel bambino. Bandura considera il concetto degli stadi errato: non permette di contraddistinguere la diversit individuale dei bambini e la diversit comportamentale di un bambino in condizioni ambientali differenti. Linsuccesso nellapprendimento causato dalla mancanza di determinate sottocapacit (p.e. problemi di ritenzione o di attenzione) che devono essere incentivate nei bambini mentre secondo la visione degli stadi si potrebbe semplicemente concludere che la struttura cognitiva non ancora adeguata.

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NATURA E CULTURA John Locke: ideatore della teoria ambientalista (luomo non altro che una lavagna su cui si fissa lesperienza). Bandura: la natura umana caratterizzata da unampia potenzialit, che pu essere formata dallesperienza diretta o da quella vicariante (indiretta) in una gamma di forme che variano entro limiti biologici. Il bambino quindi malleabile, ma ci sono dei limiti in questa malleabilit secondo il principio del determinismo reciproco (vedi sopra per la definizione). La capacit di apprendere innata (biologica) ed di tipo adattivo. Piaget interessato allinterazione dellindividuo prevalentemente con il mondo fisico mentre Freud maggiormente con il mondo di tipo sociale. COSA SI SVILUPPA? I comportamenti non sono universali poich dipendono dalla cultura particolare in cui si sviluppano. Piaget sostiene luniversalit di acquisizione dei concetti quali permanenza delloggetto, causalit e conservazione che tendono allapprendimento delle operazioni formali. Per Freud universale linteresse per la sessualit e laggressivit che tende al raggiungimento di una sessualit matura e alla libert dallansia eccessiva. universale solo labilit di imparare con losservazione o con lascolto che consentono di apprendere complessi insiemi di comportamento. Si sviluppano le 4 abilit sopra descritte: attenzione, ritenzione, riproduzione motoria e motivazione. La rappresentazione simbolica consente di accelerare ed affinare questo processo. Oggetto di studio particolare sono lo sviluppo dellaggressivit, dellaltruismo, dei ruoli sessuali e delle capacit di autoregolazione. LA NATURA TEORETICA DELLA TEORIA una teoria di tipo funzionale: ipotesi modeste e limitate vengono messe in relazione con dati empirici. Le domande che vengono poste sono legate strettamente a un particolare problema sperimentale. La teoria di Bandura un insieme di ipotesi organizzate in modo approssimativo che sono state modificate in seguito ad evidenza sperimentale. La teoria di Hull lesempio tipico di una teoria deduttiva (attratti da osservazioni in natura, si astrae una regola che implica una successiva sperimentazione i cui risultati possono affinare la regola astratta). Il condizionamento operante di Skinner rappresenta un approccio di tipo induttivo. VALUTAZIONE DELLA TEORIA La teoria di Bandura la teoria pi influente fra le teorie dellapprendimento. PUNTI DI FORZA INTERESSE PER LE INFLUNZE SITUAZIONALI SUL COMPORTAMENTO
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La teoria dellapprendimento espone limportanza della situazione in cui si esprime un comportamento: la situazione particolare elicita un comportamento contestuale particolare in funzione del determinismo reciproco. Il possesso di una certa capacit non implica necessariamente che tale capacit possa venire espletata in qualunque situazione. Per quanto riguarda laspetto manifesto, Piaget non era interessato al contesto in cui una particolare abilit venisse espressa limitandosi allattivit descrittiva. Losservazione potrebbe essere determinante per quanto riguarda lapprendimento delle varie capacit: la conservazione unabilit che viene usualmente acquisita successivamente alla numerazione (decalage). Ma la numerazione si osserva molto pi di frequente rispetto al confrontare quantit o pesi e viene di gran lunga pi incentivata nellet prescolastica. INTERESSE PER LA RELAZIONE FRA COGNIZIONE, COMPORTAMENTO E MOTIVAZIONE TAS spiega come gli aspetti sociali modellino il comportamento tramite il rinforzo o la punizione, gli insegnamenti verbali e lapprendimento vicariante; come lacquisizione di abilit attentive, ritentive, motorie e motivazionali favorisca lefficienza nel capire il comportamento osservato. Piaget non considera lapprendimento osservativo, le aspettative relative alla punizione, le verifiche dei bambini sulle loro credenze per mezzo della societ. Freud prende in analisi gli effetti delle proibizioni della societ sullindividuo facendo emergere un aspetto negativo. Lidentificazione di Freud del bambino nel genitore dello stesso sesso viene spiegata dalla TAS con un processo di apprendimento osservativo e i meccanismi di difesa (spostamento dellaggressivit, proiezione e regressione) possono essere acquisiti mediante un apprendimento vicariante. Bandura considera sia i processi cognitivi caldi (emotivi) (come Freud e Erikson), sia quelli freddi (logici) (come Piaget) mentre Freud e Piaget si sono concentrati in particolare solo su uno dei due aspetti. VERIFICABILIT la teoria che offre maggiori possibilit di verifica definendo i termini chiaramente, esprimendo le ipotesi in modo preciso e contenendo il numero di variabili intervenienti non passibili di osservazione. PUNTI DI DEBOLEZZA ANALISI INADEGUATA DELLO SVILUPPO COGNITIVO Devono ancora essere analizzati la natura del sistema cognitivo, il modo in cui si sviluppa, il modo in cui questo influenza lapprendimento osservativo. Lorganizzazione delle conoscenze mediante il modellamento astratto ed il modellamento creativo resta un concetto vago ed indefinito. Si riconosce che il livello di sviluppo gioca un ruolo fondamentale sullapprendimento osservativo, ma non si fornisce una spiegazione dettagliata di questo processo. Ci sono pochi dati sperimentali a supporto dellevoluzione del comportamento osservativo.
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DESCRIZIONE INADEGUATA IN AMBIENTI NATURALI Mancano dati con validit ecologica relativi allaggressivit, alla tipizzazione sessuale o sulla dipendenza. Classificazione delle situazioni dei bambini in ogni periodo dello sviluppo. I comportamenti osservati non sono stati messi in relazione a variabili socio-economiche.

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TEORIA DELLELABORAZIONE DELLINFORMAZIONE (TEI) Teoria arrivata in sordina, ma fortemente diffusa No grossi scontri con teoria di Piaget Non una teoria unica, ma un quadro di riferimento teorica caratterizzata da un gran numero di programmi di ricerca Si studia il processo delle informazioni (input) che terminano in output: memorizzate o generano comportamento Analogie con il computer Si studia il flusso logico delle azioni che un individuo compie nellaffrontare un problema Come il bambino acquisisce un nuovo concetto (variabili considerate, modalit, tempi) ? Nella t. dellapprendimento si interessati alla generalizzazione dello stimolo, Piaget interessato a conoscere come viene acquisito il nuovo concetto nelle strutture cognitive (es. inclusione di classe), la TEI interessata a: richiesta dellinformazione, processi mentali applicati, come il processo dellinformazione opera: come il sistema opera in dette condizioni e come viene influenza dalla ambiente. Uso del computer come modello per descrivere i processi mentali: softcore=computer solo come metafora, hardcore=computer come effettivo modo di funzionamento della mente. I diagrammi di flusso descrivono gli stadi di elaborazione (funzioni della mente) che generano il comportamento STORIA DELLA TEORIA Crisi della Teoria dellapprendimento sociale (TAS) perch cerano campi (apprendimento del linguaggio Chomsky) in cui si era dimostrato che alcune funzioni erano soggettive e non osservabili bens solo inferibili. Evidenziati i limiti delle ricerche neocomportamentiste per la comprensione dellapprendimento negli adulti e avvento delle tecnologie utili per la ricerca psicologica (computer). La psicologia esce dai laboratori con compiti di migliorare gli strumenti bellici (rapporto uomoarmamento). Nuovi concetti di canali di comunicazione (radio, telefoni, telegrafo, televisione) per il trattamento delle informazioni concetti di capacit limitata, operazioni seriali, in parallelo, struttura. Newell & Simon: le capacit logiche delle persone possono essere simulate attraverso programmi appropriati di computer. Focalizzazione sullimportanza della mente (George Miller: The magical number seven plus or minus two memoria immediata limitata: span di memoria ). Broadbent (Perception and Communication): luomo dotato di una capacit limitata di elaborare informazioni. Pertanto necessario filtrare le informazioni lasciando fuori quelle meno importanti e trasmettendo quelle pi importanti a livelli pi alti perch vengano elaborate ulteriormente. Peterson e Peterson: esistono 2 tipi di memoria, una a breve termine (working memory) ed una a lungo termine dove le informazioni passano solo se sono soggette ad una elaborazione mentale, altrimenti vengono perse. La soluzione dei problemi avviene mediante luso di strategie ovvero piani che consistono di scopi e sottoscopi ordinati in modo gerarchico. Linformazione passa attraverso stadi distinti che coinvolgono memoria e attenzione. Craik e Lockhart criticarono gli stadi dicendo che dovrebbero esistere piuttosto diversi livelli di elaborazione della memoria: quanto pi a fondo viene elaborato il materiale tanto pi a lungo verr mantenuto in memoria. Nasce la scienza cognitiva che si occupa della soluzione di problemi logici.
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Si cominciano ad usare le simulazioni con il computer e sorgono studi sullintelligenza artificiale per la creazione di robot, programmi per computer utili per vari compiti logici. Introduzione dei diagrammi di flusso (famosi quelli di Atkinson & Shiffrin) per spiegare i flussi logici delle operazioni e le procedure mentali. Per questo motivo verr anche chiamata la psicologia delle scatole e delle frecce. ELABORAZIONE DELLINFORMAZIONE NEL BAMBINO Piaget descriveva, ma non spiegava i cambiamenti dello sviluppo nel bambino. Aumento dinteresse per le ricerche sullapprendimento del linguaggio di Chomsky. Studi sulla memoria del bambino a sua misura. ORIENTAMENTO GENERALE DELLA TEORIA Ci sono molte analogie fra luomo ed il computer, entrambi infatti: Manipolano simboli ed informazioni ed immagazzinano i risultati Percezione = input (parole, simboli, suono, stimoli) Pensiero = programma per computer Capacit dimmagazzinamento = capacit RAM del computer Decisione = output Operazioni mentali = subroutine Linformazione viene trasformata in una rappresentazione (codifica). Ogni livello evolutivo caratterizzato da una particolare relazione input-output. Tipico studio dei bambini chiamati ad ordinare nel peso alcuni oggetti utilizzando una bilancia a piatti. I bambini di 5 anni pesano solo a coppie gli oggetti mentre quelli di 11 anni confrontano un oggetto con tutti gli altri. Si deducono le regole applicate da ogni et. Si devono osservare i cambiamenti evolutivi che si verificano in ciascuna fase dallinput alloutput per inferire le regole applicate. Questo modo di studio diverso da quello adottato da Piaget che ricercava se il bambino fosse dotato di certe operazioni mentali come la reversibilit o la transitivit. Esempio per un bambino che legge: Seleziona le informazioni rilevanti Analisi preliminari di raggruppamenti e riconoscimenti Trasforma gli stimoli in codici verbali Cerca nella sua memoria informazioni interessanti legate alloggetto della sua attenzione Possibile perdita di informazioni durante queste fasi I processi di controllo sono delle attivit mentali che coordinano e controllano il flusso delle informazioni in ciascuno stadio di elaborazione attivando le funzioni pi appropriate. Assieme alla struttura a stadi, anche la struttura a livelli spiega il funzionamento della memoria: i modelli dei livelli descrivono la memoria come un insieme di azioni che possono elaborare le informazioni a uno dei tanti livelli, che vanno da unanalisi superficiale delle caratteristiche percettive a unanalisi profonda del significato. SVILUPPO COME AUTOMODIFICAZIONE Importanti i programmi per computer capaci di automodificarsi: potrebbero spiegare le transizioni da stato a stato evolutivo. Anche il bambino prova varie strategie e ne sceglie le pi efficaci. Anche Piaget e la TAS hanno considerato il feedback di rinforzo e punizione del comportamento per levoluzione di nuove funzionalit nel bambino.
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ANALISI DEL COMPITO Molta importanza nella TEI per lesposizione delle richieste dei compiti di esperimenti di psicologia per determinare con precisione il tipo di elaborazione richiesta: informazioni disponibili nello stimolo, limiti della capacit di elaborazione di una persona, gli scopi del compito, le abilit di elaborazione di una persona. Il bambino deve ben comprendere cosa gli richiesto di fare perch le strutture cognitive non possono essere misurate di per s, ma solo attraverso la loro attivazione e in base alle conseguenze comportamentali registrate. Ci sono troppi elementi da considerare? Lattenzione pu essere sviata da elementi irrilevanti? Esistono cambiamenti evolutivi per la soluzione del compito? Per i neopiagetiani il problema dellanalisi del compito collegato al problema centrale del rapporto fra la conoscenza dominio-specifica e quella dominio-generale mentre per la TEI il bambino acquisisce specifiche capacit allinterno di ogni dominio cio un certo compito. Uguale alla TAS che scompone compiti e comportamenti nelle loro singole componenti e sono molto attente alla natura degli stimoli del compito. TEI comunque pi dettagliata. METODOLOGIA Ricerche su problemi tradizionali quali: memoria, linguaggio, soluzione dei problemi, attenzione. Si prendono in analisi variabili temporali (quanto tempo si viene esposti allo stimolo, i tempi di reazione). Lassunto che ogni attivit mentale richiede un certo ammontare di tempo. Possono esserci comunque velocit diverse di elaborazione fra le varie et. Con certi limiti si pu desumere che pi il tempo intercorso fra un input ed un output e maggiore il numero delle operazioni mentali svolte. Metodo dellanalisi degli errori: la configurazione delle risposte corrette o errate in varie prove rivela la regola o le regole che il bambino sta usando per risolvere i problemi. Anche Piaget considerava gli errori compiuti, ma TEI lo fa in modo molto pi sistematico ed accurato. Considerati anche i movimenti oculari per identificare loggetto dellattenzione nei vari momenti. Utilizzati anche modelli rappresentati con: Diagrammi di flusso Simboli matematici Logica proposizionale Grammatica formale Uso di simulazioni al computer per lanalisi dettagliata di approcci ad un problema con le casistiche comportamentali adottate. Utile per variare le condizioni e studiare le conseguenze produrre ipotesi comportamentali. Procedura: Stendere il protocollo: informazioni di come la gente risolve un problema Programmazione del computer Verifica del funzionamento Eseguire correzioni al programma Verifica della fedelt al protocollo I PRINCIPALI APPROCCI EVOLUTIVI MEMORIA Le prestazioni legate alla memoria variano a seconda dellet: i bambini nella ritenzione sono pi deboli rispetto agli adulti. Tutte le fasi del pensiero sono centrate sulla memoria moltissimi esperimenti sia su adulti che su bambini. Strategie appropriate e cambiamento evolutivo della memoria: alcune operazioni di memoria (riconoscimento) non richiedono alcuno sforzo come per esempio: - il riconoscimento facciale
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la rievocazione di una canzone o di un film altre invece s, come: - la memorizzazione di contesti non significativi per il bambino (numeri di telefono, indirizzi) Con lo sviluppo si ha un netto miglioramento della memoria: span pi grande? Abilit di memorizzazione migliorate? Per memorizzare (a lungo termine) serve una strategia (= attivit controllate dal soggetto messe al servizio di uno scopo mnemonico): Iterazione (5 anni poco; 10 anni 50%) Raggruppamenti Costruzione di una storiella Associazione di una posizione Scrivere una lista I bambini piccoli hanno un deficit di produzione ovvero non sanno spontaneamente adottare una strategia ad un certo scopo anche se cognitivamente lo potrebbero fare. Per anche i bambini pi piccoli si sforzano di utilizzare strategie rudimentali anche se talvolta non appropriate (strategie difettose). pi impegnativo per questi limpiego di strategie rispetto ai bambini pi grandi e pertanto al bambino piccolo rimane meno capacit da dedicare alla sola memorizzazione. Le strategie continuano ad essere affinate per tutto lo sviluppo. Le strategie sono attivate dai processi di controllo che facilitano la memorizzazione chunk (raggruppamento per elaborare pi informazioni). Lo sviluppo della memoria deriva dal conoscere quando, dove e come elaborare a livelli pi profondi le informazioni rilevanti. Limitazioni della memoria possono implicare limitazioni delle abilit logiche disponibili: la memoria strettamente connessa al ragionamento. Per ragionare sempre necessaria una certa quantit di memoria: il bambino potrebbe disporre di una certa abilit mentale, ma potrebbe essere incapace di applicarla a causa di mancanza di memoria adeguata. Ci contrasta con la visione di Piaget secondo il quale nei bambini piccoli sono assenti certe capacit a prescindere dalla memoria. Bryant e Trabasso sostennero che i bambini piccoli hanno la capacit di operazioni transitive, ma a volte non possiedono la memoria necessaria per applicarla. Lo sviluppo della conoscenza strettamente legato alla conoscenza: - pi facile che i bambini ricordino nozioni che hanno significato per loro: adeguamento alla mente = capire ci che si ricorda. Piaget: la memoria facilitata perch i concetti da assimilare si adeguano alle strutture mentali. pi facile ricordare se si possono mettere in relazione i nuovi concetti con altri gi memorizzati maggiori strategie possibili (es. classificazione) maggiore motivazione al ricordo. La memoria cognizione applicata ai fini di immagazzinamento e recupero delle informazioni. Laumento della quantit di conoscenza durante lo sviluppo importante per lo sviluppo della memoria. Le cose ritenute salienti dai bambini non corrispondono con quelle degli adulti. Come Piaget: progressi evolutivi della conoscenza comportano progressi nella memoria (bastoncini ricordati dai bambini dopo 6 mesi con progressi a livello cognitivo). La memoria costruttrice dei bambini (ricordano ci che pensano sia logico ricordare costruendo
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nella fantasia eventi in realt mai avvenuti) riflette anche le loro convinzioni, atteggiamenti e aspettative sociali. I bambini aumentano la loro comprensione della memoria: la conoscenza della memoria detta metamemoria. I bambini di et prescolare conoscono poca della memoria: sopravvalutano enormemente le loro capacit di memoria. Con let aumentano la consapevolezza del decadimento della memoria a breve termine ed elaborano strategia per una maggiore ritenzione. Se tale consapevolezza manca, i deficit di produzione sono particolarmente evidenti. Lattenzione stata anche forte oggetto di interesse. La selettivit dellattenzione aumenta con let, ma non sono altrettanto sicuri riguardo allaumento della capacit. I bambini di 11/12 anni sanno cogliere le informazioni salienti di un testo a differenza di quelli pi piccoli. Hintzman ha paragonato la memoria a uno stomaco di mucca; le informazioni vengono trasferite dallo stomaco a breve termine allo stomaco a lungo termine. In tal modo, noi ruminiamo le idee e digeriamo le informazioni. RAPPRESENTAZIONE Con il termine di rappresentazione ci si riferisce alla forma mentale assunta dallinformazione. probabile che con let vengano utilizzate rappresentazione via via pi evolute. Gli adulti usano massicciamente il linguaggio per rappresentarsi la conoscenza gli psicologi si sono focalizzati sulla codifica verbale: Memoria semantica (immagazzinamento delle informazioni espresse dal sistema linguistico) Memoria episodica (immagazzinamento eventi esperiti in un dato tempo e spazio) A tutte le et, ma in particolar modo neonati e bambini, possono far uso di rappresentazioni non verbali come le immagini visive. (Kosslyn) Possono essere costruite al momento e possono essere distorsioni rispetto alloggetto che rappresentano. Utilizzate quando la gente deve rispondere a domande su un oggetto non conosciuto, se lo immagina appunto. Script: coerenti quadri concettuali di riferimento, formati attraverso lesperienza con oggetti ed eventi di vita quotidiana. Gli script portano la persona ad aspettarsi che si verificheranno determinati eventi. SOLUZIONE DI PROBLEMI Gli psicologi dellinformazione sono interessati a studiare come la gente risolva problemi. Siegler ha integrato i i concetti esposti da Piaget. Egli ha analizzato le regole che il bambino usa per risolvere problemi relativi a molti fenomeni fisici studiati da Piaget, p.e. quello della bilancia a due bracci con 4 cavicchi per lato. Ha individuato 4 regole per identificare dei modelli confermati dal 89% dei bambini: 1. Il bambino prende in analisi solo il numero dei pesi si abbasser il braccio che contiene pi pesi. 2. Solo numero dei pesi a meno che non siano uguali per lato, allora prende in considerazione la distanza 3. Esamina sia il peso che la distanza, ma non sa mettere in relazione distanza da un lato controbilanciata da un maggiore numero di peso sullaltro. 4. Pu dare lesatto contributo fornito sia dalla distanza che dal numero di pesi. Le regole sono attivate in base ad un sistema di produzione ovvero un insieme di informazioni attivate in un determinato momento dal sistema cognitivo.
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LINTELLIGENZA Sternberg: lintelligenza un insieme di componenti o processi elementari di informazione che operano su rappresentazioni interne di oggetti, eventi o simboli. Ci sono 3 tipi di componenti: 1. Componenti di acquisizione di conoscenza: attivate quando un bambino non ha la conoscenza necessaria per risolvere un problema. 2. Componenti di performance: le funzioni mentali quali codifica, inferenza, correlazione, 3. Metacomponenti: controllano e coordinano le componenti di acquisizione di conoscenza e quelle delle performance. I bambini e gli adulti hanno le stesse componenti di performance che per vengono applicate in maniera diversa. Tutte e tre i tipi diventano con let sempre maggiormente disponibili, accessibili e facili da eseguire generando lautomazione che permette di liberare capacit per altri compiti. Questa teoria detta teoria triarchica dellintelligenza in quanto componenziale (componenti dellintelligenza), esperenziale (capacit per nuove richieste di automazione) e contestuale (contesto culturale del pensiero). MECCANISMI DI SVILUPPO Generali: una maggiore conoscenza genera un modo pi sofisticato e completo di elaborare le informazioni. (= Piaget) maggiore velocit o capacit di informazione favoriscono lo sviluppo Specifici: Studi comportanti training e programmi di computer che si automodificano. Nuove esperienze che generano nuove strategie che a loro volta consentono di ottenere maggiore memorie, maggiore rappresentazione e maggiore soluzione di problemi. Maggiore il numero di processi di controllo a disposizione e maggiore lattivit cognitiva. POSIZIONE RISPETTO ALLE QUESTIONI EVOLUTIVE La TEI sia meccanicistica (confronto uomo computer) sia organismica (organizzazione complessiva soprattutto con azione unificatrice dei processi di controllo). Non propongono tuttavia quella serie di operazioni mentali sottostanti, organizzate e strettamente interconnesse come aveva proposto Piaget. SVILUPPO QUALITATIVO E SVILUPPO QUANTITATIVO Sviluppo qualitativo: Nuove strategie per immagazzinamento Diversi modi di rappresentazione Sviluppo quantitativo: Numero elementi ricordati Numero strategie disponibili Informazioni nella memoria semantica NATURA E CULTURA Le informazioni sono acquisite dagli stimoli prodotti dallambiente. CHE COSA SI SVILUPPA? C uno sviluppo dellabilit cognitiva di elaborazione.
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I bambini acquisiscono strategie, regole, script, rappresentazioni, livelli pi profondi di elaborazione e una pi vasta conoscenza di base. Maggiore conoscenza, maggiore conoscenza della conoscenza (consapevolezza) e maggiore conoscenza di come conoscere. LA NATURA TEORETICA DELLA TEORIA La TEI caratterizzata dalluso di modelli. Il modello del computer inteso come modello teorico formale o come una vaga metafora. I modelli variano a seconda dellutilizzo di diagrammi di flusso, diagrammi ad albero e programmi per computer. Caso unico in cui i modelli servono per costruire teorie di tipo induttivo (raccolta dati e da studi attinenti e restano aderenti ai fatti), deduttivo (il programma pu essere sviluppo in base ad assunti psicologici che vengono verificati con lesecuzione del programma e funzionale (dai dati ai costrutti teorici e viceversa). VALUTAZIONE DELLA TEORIA La teoria domina le attuali ricerche di laboratorio e si estende anche ad altre aree. Punti di forza: Abilit di esprimere la complessit di pensiero: prende in considerazione una notevole variet di processi cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio e operazioni mentali) Possono cogliere le differenze individuali di ragionamento. Specificit relativa alla performance: fanno predizioni specifiche riguardo al comportamento del bambino seguendolo passo passo. Con limpiego del computer gli psicologi sono costretti a non dare nulla per scontato e a essere scrupolosi e precisi. Danno risposte a come il bambino usi le sue abilit cognitive in una data situazione (non si limitano a descriverle come ha fatto Piaget) dando risposte pi plausibili per esempio riguardo ai decalage. La maggior parte delle asserzioni fatte sono di tipo empirico e sono passibili di verifiche o falsificazione. Rigore metodologico: Metodi stringenti e precisi (come TAS). Punti di debolezza: Insufficienza del modello del computer: descrive gli output comportamentali, ma non i processi interni. A volte il modello non coerente con la fisiologia umana. Talvolta possiamo pensare erroneamente alla memoria come a un qualcosa di passivo, organizzata spazialmente, non influenzata da emozioni e scollegata da altri processi cognitivi. Ladozione di un modello pu limitare il nostro pensiero. Difficolt della programmazione informatica e conosciuta solo da pochi. Bisogna prevedere anche lovvio. Problemi relativi alla spiegazione dello sviluppo: risponde bene alla richiesta di descrivere i cambiamenti entro una o diverse aree di comportamento. I cambiamenti nelle relazioni fra le diverse aree di comportamento non sono invece descritti sufficientemente limitandosi la descrizione alle relazioni e non ai cambiamenti. Per quanto riguarda la spiegazione del corso dello sviluppo, sono state identificate importanti forze di cambiamento: codifica pi ampia, costruzione di strategie, base di conoscenza sempre pi complessa, automazione delle abilit, scoperta di regolarit, la generalizzazione, i processi meta-componenziali, leliminazione della ridondanza. Tuttavia non sono ancora ben specificati i cambiamenti evolutivi di questi stessi meccanismi e le spiegazioni di come precisamente agiscono nel determinare i cambiamenti.
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Una buona base di conoscenza associata ad un miglior ricordo, ma la relazione causale non chiara. Mancanza dinteresse per il contesto in cui si verifica il comportamento: Limmagine che si ha del bambino quella di una mente razionale, isolata e decontestualizzata, con una conoscenza limitata, priva di interessi, povera di sentimenti, opinioni o visioni del mondo (Siegel). Lelaborazione dellinformazione ha preso avvio in laboratorio, attraverso ricerche su situazioni artificiali. Solo ora si sta rivolgendo alla ricerca di materiali e compiti pi realistici ed ecologicamente pi validi. ---------------------------------------------------

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TEORIA DELLO SVILUPPO DELLA PERCEZIONE DI GIBSON La percezione ha un ruolo fondamentale per lapprendimento, necessario alladattamento delluomo e quindi alla sua sopravvivenza nel mondo naturale. Ma come impariamo a percepire il mondo? Secondo Eleonor Gibson i bambini diventano progressivamente sempre pi consapevoli delle informazioni presenti nel mondo cogliendo attraverso la percezione dati sempre pi differenziati, salienti e precisi. Eleonor Gibson si laurea nel 1933 allo Smith College, apprende i concetti della gestalt direttamente da Kurt Koffka. Continua gli studi alluniversit di Yale diretta da Clark Hull, sposa James Gibson, ritorna allo Smith College e quindi approda alla Cornell University in qualit di ricercatrice. La teoria, limitata allapprendimento ed allo sviluppo della percezione, si basa su 5 concetti chiave: 1. Gli esseri umani sono percettori attivi: luomo un organismo attivo che esplora ed opera nel tentativo di conoscere il mondo. La conoscenza deriva dalla dimestichezza che i bambini hanno con le forme e gli oggetti. Non tutte le informazioni vengono colte subito e in una volta, ma progressivamente con lesperienza vengono conosciuti aspetti sempre pi differenziati, precisi e accurati. Inoltre vengono colti e controllati gli aspetti pi utili per una certa circostanza. Questo atteggiamento dellesplorazione del bambino sul mondo molto simile a Piaget. 2. Linformazione specifica dello stimolo: loggetto che viene percepito fornisce stimoli che contengono gi tutte le informazioni distintive e salienti comprese quelle relative alle dimensioni spazio-tempo (non statiche). Questi insiemi di informazioni costituiscono unit relazionali complesse. Esistono per molti livelli di informazioni che vengono acquisiti man mano che il bambino impara a riconoscerli. Si pensi allascolto ripetuto di una sinfonia: le volte successive si scorgeranno aspetti diversi sempre pi dettagliati e significativi. Per Piaget la percezione invece un processo additivo in cui il bambino aggiunge significato agli stimoli percepiti. Inoltre la struttura deve essere inferita dal bambino e non gi di per s disponibile. Anche per la TEI le informazioni per poter essere immagazzinate nella memoria a lungo termine devono essere elaborate ponendole in relazione ad altre informazioni gi disponibili. 3. Limportanza dellecologia nella percezione umana: il comportamento pu essere compreso solo nel suo manifestarsi nellambiente che gli tipico e che lha provocato. Le unit relazionali complesse devono essere percepite sufficientemente in tutti quegli aspetti che consentono allindividuo di soddisfare le sue esigenze. Lambiente mette a disposizione informazioni caratteristiche per poter essere manipolato e conosciuto: le affordances. Questo approccio simile alla teoria etologica mentre sostanzialmente opposto alla visione della TEI. 4. Una componente basilare dello sviluppo percettivo lapprendimento della percezione: il processo di conoscenza simile sia nei bambini che negli adulti. Ci che cambia a volte lefficienza in quanto gli adulti in base allesperienza sono in grado di adottare strategie pi efficienti. Ma non sempre. 5. I metodi sperimentali devono prevedere la simulazione di ambienti naturali: laumento della validit ecologica nella situazione sperimentale accresce laffidabilit dellesperimento e ne migliora la comprensione dei fenomeni.

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TENDENZE EVOLUTIVE DELLAPPRENDIMENTO PERCETTIVO Vengono esposti da Gibson 3 tipi di apprendimenti percettivi che si sono selezionati con levoluzione: 1. Aumento della specificit della percezione: con il maturare dellet e dellesperienza, il bambino acquisisce la capacit di cogliere informazioni sempre pi precise, specifiche e dettagliate. stato constatato un aumento delle differenziazione delle forme nellet compresa fra i 4 e gli 8 anni. 2. Ottimizzazione dellattenzione: luso efficiente dellattenzione permette di cogliere un numero maggiore di informazioni relative agli stimoli e quindi di accrescere il valore percettivo. Gibson ha proposto 3 fasi di sviluppo attentivo: Prima fase (0-4 mesi) attenzione del bambino per i movimenti percepibili nel suo campo visivo. Propriet elementari degli oggetti: profondit, unit degli oggetti, relazioni causa tra gli eventi. Guardare assieme ad ascoltare e tastare. Seconda fase (4-7 mesi) attenzione per le affordances degli oggetti. Le aumentate capacit motorie possono evidenziare negli oggetti esplorati nuove caratteristiche. Terza fase (8-12 mesi) con la deambulazione la sua attenzione si allarga a contesti pi vasti: spazialit, prospettive degli oggetti, gli oggetti possono essere trasportati. Maggiore efficienza dellattenzione in senso: uso pi intensivo (maggiore attenzione prestata) uso pi economico (identificazione del tipo di attenzione pi utile da prestare) uso pi efficiente (migliore strategia) uso pi saggio (pi esperienza) 3. Aumento delleconomia nella raccolta delle informazioni: laumento di efficienza nellidentificazione delle caratteristiche salienti deriva da: A caratteristiche distintive: cosa cogliere per identificare e contraddistinguere loggetto; B invarianti: comprensione delle caratteristiche che rimangono inalterate nel tempo e nello spazio; C unit di struttura: comprensione pi generale delle strutture delle informazioni (suoni, parole, scrittura) MECCANISMI DI SVILUPPO Lo sviluppo della percezione determinato da 3 meccanismi: 1. Astrazione: rilevazione delle caratteristiche distintive; 2. Filtraggio: eliminazione delle caratteristiche irrilevanti; 3. Meccanismi periferici dellattenzione: coordinamento sensomotorio. Lapprendimento deriva da un processo di 3 fasi: Attivit esplorativa Estrazione di invarianti Osservazione delle conseguenze SVILUPPO QUALITATIVO E SVILUPPO QUANTITATIVO Lo sviluppo e la percezione sono processi graduali (quantitativi). Le strategie attentive usate dai bambini cambiano con il tempo (qualitativo).
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NATURA TEORETICA DELLA TEORIA E VALUTAZIONE La teoria di tipo funzionale: lapproccio legato alla ricerca e c uno stretto collegamento tra ricerca e teorizzazione. Ha analizzato un limitato campo di ricerca in cui i concetti sono descritti tramite principi unificanti che legano vari fenomeni.

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D. RIEPILOGO CONCETTI DELLA TEORIA 1. Esseri umani sono PERCETTORI ATTIVI (sempre + dimestichezza) 2. Linformazione SPECIFICA dello stimolo (unit relazionali complesse, es: sinfonia) 3. Limportanza dellECOLOGIA (comportamento compreso nellambiente, affordances) 4. APPRENDIMENTO DELLA PERCEZIONE (= fra bambini e adulti ma cambiano strategie ) 5. Metodi SPERIMENTALI (riproduzione ambienti naturali) APPRENDIMENTI PERCETTIVI 1. + SPECIFICIT (+ precise e dettagliate) 2. + ATTENZIONE * 0-4 mesi: profondit, unit degli oggetti, relazioni di causa tra eventi * 4-7 mesi: affordances degli oggetti, nuove caratteristiche * 8-12 mesi: spazialit, prospettive, trasportabilit 3. + ECONOMIA (caratteristiche distintive, invarianti, unit di struttura) MECCANISMI DI SVILUPPO Astrazione (rilevazione caratteristiche) Filtraggio (eliminazione caratteristiche inutili) Meccanismi periferici dellattenzione (coordinamento sensomotorio)

APPRENDIMENTO Attivit esplorativa Estrazioni di invarianti Osservazione delle conseguenze

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TEORIA ETOLOGICA Letologia lo studio del comportamento di una specie nel suo ambiente naturale che risulti significativo dal punto di vista evoluzionistico. Pone luomo nel sistema dellintero mondo vivente selezionato dallevoluzione. Lessere umano solo una piccola parte del vasto regno animale in evoluzione. Dal punto di vista dellevoluzione, luomo un esperimento della natura. Origini fra i biologi e naturalisti europei. Gi le basi da zoologi del 700 e 800. I padri sono considerati Konrad Lorenz e Niko Tinbergen (entrambi Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1973) che rivoluzioneranno lapproccio allo studio degli animali in cattivit dei comportamentisti con losservazione diretta nellambiente naturale. La connessione formale tra psicologia ed etologia viene data da Eibl-Eibesfeldt. Nascita della sociobiologia: scienza che studia le basi biologiche di tutto il comportamento sociale e che determina la formazione di strutture sociali. di fondamentale importanza il concetto di evoluzione di Darwin: la natura seleziona certe caratteristiche vincenti ai fini della sopravvivenza degli animali. Influenze pi rilevanti per la psicologia da studi di John Bowlby su attaccamento dei neonati. Bowlby: da Freud alletologia. Lo studio delletologia basato su 4 concetti principali: 1. Il comportamento innato specie-specifico I comportamenti innati sono come gli organi del corpo e si accomunano agli esemplari della stessa specie (specie-specifici) per: A uguaglianza, B ereditariet, C tipologia adattiva. Letologo mette in evidenza il contributo biologico del comportamento. Il comportamento innato se: A riproduce una serie sempre uguale di azioni (stereotipato), B presente senza un precedente apprendimento, C presente in tutti i membri della specie, D non modificabile sostanzialmente dallapprendimento e dallesperienza. Comportamenti innati presenti in diverse specie potrebbero indicare: 1) antenati evolutivi comuni; 2) evoluzione in ambienti simili e quindi simili necessit di adattamento. Comportamenti simili possono avere funzioni o significati diversi (p.e. scodinzolio del cane e del gatto). Esistono 3 tipi di comportamenti innati: 1 Riflessi: risposte automatiche agli stimoli; 2 Tattismi: orientamento dellorganismo in una particolare direzione; 3 Azioni a schema fisso: sequenza di azioni geneticamente programmata che necessita di unenergia specifica e che viene attivata da uno stimolo segnale (p.e. zecca e acido butirrico). In assenza di uno stimolo segnale, lenergia specifica pu essere scaricata sopra un altro target (= Freud). 2. La prospettiva dellevoluzione Gli attuali comportamenti sociali sono il frutto di una lunga selezione evolutiva hanno
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permesso la sopravvivenza in modo maggiore rispetto ad altri. Inoltre la mutazione ha generato nuove forme di comportamento. Letologo si pone il problema di come un determinato comportamento ha favorito la sopravvivenza nel corso dellevoluzione della specie. Non si trovano per ancora spiegazioni convincenti per il fenomeno del sacrificio del singolo: membro che attira lattenzione su di s del predatore per salvare il gruppo o i pi giovani. 3. Le predisposizioni ad apprendere Esistono periodi particolari (periodi di sensibilit o periodi critici) in cui lorganismo predisposto a certi apprendimenti. Tipico limprinting: selezione di uno stimolo da seguire (p.e. anatroccolo che associa la madre a qualunque altro essere che si muova in modo analogo e faccia qua qua). Il periodo di sensibilit in psicologia pu essere identificato in: - periodo iniziale dello sviluppo = particolare importanza per il resto della vita (Freud); - esplorazione motoria nel periodo sensomotorio (Piaget); - soddisfacimento propri bisogni del neonato nel periodo fiducia sfiducia (Erikson); - privazione e soddisfacimento dei bisogni anali nel periodo anale (Freud). Capacit di apprendimento generale sono dovute alla natura umana dotata di pensiero flessibile, mani adatte a svolgere una grande variet di funzioni, linguaggio adatto ad elaborare il pensiero simbolico e la comunicazione verbale. Ci consente grandi capacit di adattamento ad un ambiente in trasformazione. La cultura pu essere vista come un sistema di adattamento trasmesso per imitazione. Lapprendimento specifico implica la diversa capacit di apprendere dei comportamenti fra specie e specie: per esempio i ratti hanno maggiori capacit di imparare a giostrarsi in un labirinto rispetto ad altre specie animali. Ci sono esempi di discriminazione visiva: i gabbiani riconoscono i propri piccoli, ma non le proprie uova. Gli uomini sono predisposti ad imparare e ad elaborare linguaggio (Chomsky); lo testimoniano il rapido apprendimento, le forme universali delle prime locuzioni, il balbettio presente anche nei neonati nati sordi. Ci contrario a quanto sostenuto dalla TAT secondo la quale tutte le risposte sono condizionate con uguale facilit a tutti gli stimoli. 4. La metodologia etologica Per letologia importante studiare linsieme dei comportamenti che sono strategici alla conservazione della specie. Si adottano il metodo di studio dellosservazione naturalistica e quello della sperimentazione in laboratorio secondo la seguente metodologia: A Sviluppo di un etogramma: descrizione estesa e dettagliata del comportamento di una specie nel suo ambiente naturale (struttura del comportamento, eventi, caratteristiche dellambiente). B Classificazione delle funzioni di un comportamento (allevamento cuccioli, accoppiamento, difesa del proprio territorio). C Confronto dei comportamenti osservati con quelli di altre specie per identificare eventuali antenati comuni o cause evolutive.
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D Esperimenti di laboratorio: centrazione su casi limitati per verificare le cause dei comportamenti. Vengono ricercate in ogni comportamento le cause filogenetiche e quelle immediate. Il classico esperimento quello della deprivazione: lanimale viene privato di specifiche esperienze per denotare se il comportamento causato dallesperienza o innato. LATTACAMENTO FRA IL BAMBINO E LA FIGURA MATERNA John Bowlby stato letologo che ha attratto le attenzioni degli psicologi a causa dei suoi studi sullattaccamento dei neonati alla figura materna. Risulta infatti che tale attaccamento determina in seguito uno sviluppo normale del bambino. Ci ha anche un significato evolutivo poich deve aver permesso ai bambini una maggiore probabilit di sopravvivenza rispetto a quelli non molto attaccati alla madre. Il bambino infatti manifesta un disagio in assenza della madre e fa di tutto per ristabilire la presenza fisica. Sono originati comportamenti specifici per attrarre lattenzione della madre: pianto, contatto fisico, sorriso). Non sono necessari apprendimenti osservativi. Bowlby suggerisce 4 principi dellattaccamento: 1. Tendenza innata a guardare le cose in movimento; 2. Apprendimento per esposizione con cui il bambino riconosce gli oggetti familiari; 3. Attrazione per le cose familiari e viceversa; 4. Apprendimento per retroazione (feedback) e rinforzo (p.e. piange in assenza della madre). Lattaccamento ai genitori si sviluppo a 6-9 mesi. In seguito dai 9-18 mesi tali comportamenti vengono integrati in altri pi complessi. Le aspettative del bambino fanno parte dei suoi modelli operativi interni: le rappresentazioni mentali, le figure di attaccamento e il S. Se le sue aspettative sono disilluse si possono ingenerare nel bambino stati di ansia. Si instaura fra il bambino e la figura materna un sistema di interazioni sincronizzate. Esiste una fondamentale differenza con TAT perch le evidenze dimostrano che il bambino anche se viene maltrattato dalla madre reagisce legandosi comunque a lei e ci contrasta con il concetto del rinforzo. La differenza c anche con la posizione di Freud perch non vengono evidenziati solo impulsi di natura sessuale e non solo il bambino influenzato dal genitore, ma anche il genitore viene profondamente influenzato dal bambino. Lorenz propone che la fisionomia infantile favorisca la sopravvivenza incutendo tenerezza negli adulti. LA RICERCA STIMOLATA DA BOWLBY applicabile il concetto di imprinting anche per lessere umano? Il legame fra madre e figlio favorisce lo sviluppo del QI? Se la madre non soddisfa le aspettative del neonato, ci pu ingenerare insicurezza? LINTERAZIONE FRA COETANEI

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Nellorganizzazione a gruppi si stabilisce la gerarchia di dominanza: uno schema di relazioni sociali che implica la distribuzione del potere tra i membri del gruppo. stato notato che ci diminuisce linsorgere di situazioni di conflitto e contiene laggressivit. Laggressivit pi facile che si manifesti quando il gruppo si sta formando o appena formato. Charlesworth ha effettuato molti studi sulle interazioni tra i bambini evidenziando strategie di collaborazione e di conflittualit. ESPRESSIONI FACCIALI E MOVIMENTI DEL CORPO Esistono atteggiamenti universali nelluomo per quanto riguarda il sorriso, la rabbia, il corteggiamento. Altri comportamenti invece possono evidenziare modalit diverse di svolgimento. SOLUZIONE DI PROBLEMI Letologia interessata ad analizzare lapproccio dei bambini per la soluzione dei problemi di ogni giorno. Il risolvere problemi significa adattamento. Anche Piaget era interessato a questo aspetto proponendo la sua concezione di assimilazione e accomodamento motivate fondamentalmente da predisposizioni biologiche. MECCANISMI DI SVILUPPO Letologia si concentra sugli aspetti di natura biologica: emergenza di periodi di sensibilit e di azioni a schema fisso dipendenti dalla maturazione fisica che implica cambiamenti ormonali e del sistema locomotorio assieme ad una maggiore efficienza del sistema nervoso. Tutti questi meccanismi interagiscono con lesperienza. LA NATURA UMANA Luomo ha caratteristiche specie-specifiche (intelligenza, linguaggio, attaccamento sociale, aggressivit) che sono valse per la sopravvivenza della specie. La visione di Lorenz prettamente meccanicistica: la natura umana basata sugli automatismi dei riflessi La visione di Bowlby prettamente organismica: luomo attivo, si autoregola ed il comportamento organizzato in sistemi di controllo (condivisione con Piaget). Non c uno sviluppo stadiale e lo sviluppo pu essere sia di natura qualitativa (impulso espresso con comportamenti diversi, emergenza nella maturit) che quantitativa (maggiore organizzazione, sicurezza ed efficienza). LA NATURA TEORETICA DELLA TEORIA Fondamentalmente sono i modelli il sistema pi utilizzato per esprimere la teoria: Lorenz mutua i modelli dalla biologia e dallidraulica (come Freud) mentre Bowlby mutua i sistemi di controllo dallingegneria (p.e. il termostato). Lapproccio alletogramma di tipo induttivo.
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Lapproccio evoluzionistico deriva dalla teoria deduttiva. VALUTAZIONE DELLA TEORIA PUNTI DI FORZA Contributi teorici: funzioni immediate e per la sopravvivenza, cause immediate, filogenetiche e ontogenetiche. Visione pi ampia dellinterazione degli organismi (insieme di fisiologia, psicologia e comportamenti) con lambiente (insieme di mondo fisico, relazioni interpersonali e cultura). Il bambino viene osservato nellinterazione con tutto il mondo circostante. Contributi metodologici: nuovo approccio allosservazione dei comportamenti (come agisce la cognizione del bambino nellambiente circostante), alle interazioni bambino madre padre. Contributi di contenuto: Ricerca dellattaccamento, comportamenti universali.

PUNTI DI DEBOLEZZA Limiti teorici: servono pi dati sperimentali ed empirici Limiti metodologici: certi importanti esperimenti non possono essere fatti per motivi etici (p.e. deprivazione sui bambini), limiti della ricerca osservativa a causa della difficolt operativa e della vastit (p.e. etogramma), soggettivit dellosservatore, scelta del livello appropriato di anali, scelta dei comportamenti ritenuti importanti, osservazione dei comportamenti che manifestano la loro importanza solo molto tempo dopo.

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RIEPILOGO COMPORTAMENTO INNATO SPECIE-SPECIFICO COME ORGANO DEL CORPO Uguaglianza (in tutti i membri) Ereditario Adattivo

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TEORIA DI VYGOTSKIJ E I CONTESTUALISTI Nella psicologia tradizionalmente il singolo individuo e la societ sono due entit distinte anche se interagenti, ma per Vygotskij e i contestualisti lindividuo parte integrante della societ; il suo comportamento va compreso nel mondo in cui vive, nel suo contesto (lo affermano anche la teoria evoluzionista e Gibson) o contesto-specifico (neopiagetiani). Vengono estese le idee di Marx ed Engels: A. Gli uomini trasformano se stessi con il lavoro e luso di strumenti (condizioni di lavoro, relazioni professionali, strumenti professionali e psicologici come il linguaggio) modificano il loro modo di pensare. B. La collettivit sociale deve condividere non solo le risorse materiali ma anche le sue conoscenze per offrire a tutti lo sviluppo cognitivo. C. Secondo la natura dialettica del cambiamento, si verificano conflitti che condizionano lo sviluppo. NOTIZIE BIOGRAFICHE Lev Semyonovich Vygotskij nacque nel 1896 in Russia da una famiglia di ebrei. Uomo letterato, insegn psicologia prima in una citt di provincia e poi a Mosca inserito da Alexander Luria. Fu in contatto con altri eminenti psicologi europei. Venne a contatto con bambini afflitti da vari deficit che lo indussero a interessarsi di sviluppo cognitivo oltre che di educazione. Fu vittima della persecuzione stalinista. Mor nel 1934 a soli 37 anni di tubercolosi. Pubblic circa 180 opere e 1 libro Pensiero e Linguaggio. Censurato dal 1936 al 1956. IL BAMBINO-ATTIVO-IN-UN-CONTESTO LUNIT BASE DI STUDIO Il bambino-attivo-in-un-contesto la pi piccola unit di studio significativa. Il contesto sociostorico-culturale definisce e plasma ogni bambino e la sua esperienza. Ma anche il bambino esercita uninfluenza sul contesto: i suoi obiettivi e le sue esigenze coinvolgono lambiente. La cultura in gran parte la risposta di un gruppo al proprio contesto ecologico e fisico. I contesti culturali sono classificabili secondo 4 livelli: 1. Microsistema: modello di attivit tipo faccia a faccia (casa, scuola, gruppo coetanei); 2. Mesosistema: insieme dei collegamenti fra due o pi situazioni che coinvolgono il bambino; 3. Esosistema: insieme dei collegamenti fra due o pi situazioni di cui uno non coinvolge il bambino (famiglie + ambiente di lavoro del padre); 4. Macrosistema: modello comprendente i primi 3. La cultura influenza il bambino in situazioni quali: a) Ci che i bambini pensano e in quali campi apprendono determinate capacit (scuola, sport); b) La modalit di ottenere informazioni (da altri bambini, da adulti, verbalmente)
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c) I tempi in cui i bambini vengono ammessi a partecipare a certe attivit (lavoro, sesso, ) d) Possibilit di partecipare a certe attivit (solo maschi o femmine, classi sociali, ) Fattori che influenzano la cultura sono per esempio: il clima, lhabitat, lambiente urbano o rurale, densit della popolazione, igiene, rischi fisici. Le culture vengono studiate: Culture come differenza: ragioni dello sviluppo di una cultura; Cultura come medium: come la cultura influenza e guida la sviluppo di un individuo.

LA ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE La zona di sviluppo prossimale definita da Vygotskij come la distanza di apprendimento che intercorre fra il problem-solving autonomo ed il livello pi alto di sviluppo potenziale individuato da una persona di riferimento nelleducazione. Leducatore deve presentare attivit che richiedono un livello leggermente superiore rispetto a quanto gi pienamente maturato dal bambino. Lunico buon apprendimento quello in anticipo allo sviluppo. Lapprendimento attiva una serie di meccanismi specifici capaci di operare solo quando il bambino interagisce con altre persone del suo ambiente (genitore, educatore, altri compagni). La zona di sviluppo prossimale definisce quelle funzioni che non sono ancora mature ma sono in un processo di maturazione, funzioni che matureranno domani ma sono al momento in uno stadio embrionale. La zona di sviluppo prossimale caratterizza prospettivamente lo sviluppo. Leducazione pu essere esplicitamente verbale, ma non dovrebbe essere mai tale con i bambini piccoli bens bisognerebbe favorire lapprendimento osservativo: educazione implicita. Intersoggettivit: modo di collaborare nellapprendimento in cui leducatore e il bambino prendono in analisi un argomento ponendosi una meta conoscitiva da raggiungere assieme. Il processo di formazione condiziona bidirezionalmente educatore e bambino. Il bambino influenza il suo ambiente in 4 modi (Bronfenbrenner): 1) Gli attributi personali incoraggiano o scoraggiano le reazioni altrui (determinismo reciproco di Bandura) ; 2) Preferenze individuali per gli aspetti del mondo fisico e sociale; 3) Capacit di cimentarsi e perseverare in attivit progressivamente pi impegnative; 4) Considerazione dei propri limiti (autoefficacia di Bandura) ; Lesito per della formazione del bambino dipender solo in minima parte da questi fattori, bens piuttosto saranno determinanti le forze del sistema ecologico totale. LE ORIGINI SOCIO-CULTURALI DEL FUNZIONAMENTO MENTALE UMANO: LINTERPSICHICO CREA LINTRAPSICHICO I bambini internalizzano la cultura in cui vivono, linterpsichico diventa intrapsichico: i bambini crescono allinterno della vita intellettuale di chi sta loro intorno. Sia linterazione sociale che il linguaggio impegnato vengono internalizzati attraverso un processo di trasformazione effettuato dal bambino. Rogoff preferisce usare il termine appropriazione per evidenziare la mancanza di barriere fra linterno e lesterno degli individui (come lacqua e laria dellambiente vengono trasformate, utilizzate e restituite).
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Con let i bambini diventano sempre pi capaci di autoregolarsi. Linguaggio privato: linguaggio adottato per comunicare con se stessi interagendo con domande e risposte come con unaltra persona. un pensiero logico internalizzato. (Piaget era invece pi interessato alle azioni motorie sugli oggetti fisici). IL FUNZIONAMENTO MENTALE MEDIATO DAGLI STRUMENTI FORNITI DALLA CULTURA Gli uomini creano se stessi attraverso lattivit. I bambini sollecitati dagli adulti imparano ad usare gli strumenti tecnici (computer, macchine da scrivere, calcolatrici) e psicologici (sistemi linguistici, numerazione, scrittura, diagrammi, segni convenzionali, produzioni artistiche) della loro cultura. Gli strumenti utilizzati formano e plasmano lorganizzazione del loro pensiero. Gli strumenti psicologici trasformano le funzioni mentali elementari (controllate dagli stimoli esterni) in funzioni mentali superiori (p.e. attenzione volontaria, il pensiero logico e astratto). La cultura crea questi strumenti per aiutare le persone a dominare lambiente, gli strumenti preferiti vengono passati ai bambini durante gli scambi sociali, ed a loro volta gli strumenti formano le menti dei bambini (costruzione storica della mente). Il linguaggio per Vygotskij lo strumento psicologico pi importante. Ci libera dallesperienza percettiva immediata e ci permette i rappresentare il visto, il passato, il futuro. Il pensiero ed il linguaggio sono in relazione dinamica; la comprensione e la produzione del linguaggio trasformano, e non semplicemente influenzano, i processi di pensiero: proprio come uno stampo d forma ad una sostanza, le parole possono trasformare unattivit in una struttura. Questo strumento sociale penetra nella mente a dirigere il pensiero, controlla il comportamento delle persone durante lo sviluppo, organizzare le categorie di realt, rappresentare il passato e progettare il futuro. Linterpsichico diventa intrapsichico. Il linguaggio permette di elaborare attivamente il pensiero fornendo soluzioni al ragionamento logico: parlando si ragiona meglio (unit di percezione linguaggio e azione). Luso della mediazione verbale per risolvere i problemi prevalente nel mondo industrializzato occidentale perch ci sono meno situazioni di poter apprendere direttamente dallosservazione come invece consuetudine presso altre culture. METODOLOGIA Vygotskij non misurava la capacit effettiva di ragionamento dei bambini, ma piuttosto le loro potenzialit di ragionamento secondo la loro zona di sviluppo prossimale (che individualmente pu essere pi o meno ampia). I contestualisti contemporanei usano rilevare il numero di aiuti forniti per la risoluzione di un problema oppure il numero di caratteristiche salienti osservate in un disegno. Vygotskij cercava di osservare cambiamenti che si verificavano nellambito di una o pi sedute sperimentali. Questo metodo, in cui si cerca di descrivere un momento evolutivo, viene chiamato microgenetico. Per cercare di capire il comportamento dobbiamo studiare il contesto, oltre che il bambino. E ancora meglio si dovrebbe studiare il fenomeno in vari contesti (cross-culturale).

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MECCANISMI DI SVILUPPO Vygotskij e i contestualisti lo sviluppo un processo dialettico di tesi (unidea o fenomeno), antitesi (unidea o un fenomeno opposto) e sintesi (soluzione). Klaus Riegel identific 4 fonti di cambiamento evolutivo nel processo dialettico: 1) Fonti biologiche interiori; 2) Psicologiche individuali; 3) Sociologiche-culturali; 4) Fisiche esterne. Lo sviluppo un processo che dura tutta la vita, dove si cerca di risolvere gli inevitabili conflitti tra questi fattori e allinterno di ciascuno di essi. Lindividuo attivo cerca di far fronte ad un mondo altrettanto attivo ed imparare a vivere con un certo numero di contraddizioni. Infatti, il conflitto ha un ruolo fondamentale nel preparare unevoluzione positiva: invece che considerare questi episodi critici in modo negativo o da un punto di vista fatalistico, essi ci danno la base fondamentale per lo sviluppo dellindividuo e la storia della societ. (Questo concetto del tutto simile al concetto di equilibrazione di Piaget). SVILUPPO QUALITATIVO E SVILUPPO QUANTITATIVO La teoria prevede sia uno sviluppo qualitativo che quantitativo. Lo sviluppo infantile prevede molti cambiamenti radicali di trasformazioni qualitative (acquisizione linguaggio interno, concetti scientifici e astratti) e capacit sempre maggiori di ragionamento.

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