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Francesco Borromini
Francesco Borromini
Francesco Borromini, nato col nome di Francesco Castelli (Bissone, 27 settembre 1599 – Roma,
3 Agosto 1667), é stato un architetto svizzero-italiano, operante quasi esclusivamente a Roma.
Vita
Borromini nasce a Bissone, in Svizzera. Intorno al 1608 si trasferisce a Milano dove lavora come
scalpellino e intagliatore di marmi.
Nel 1620 é a Roma. Borromini inizia a collaborare con l’architetto Carlo Maderno nel cantiere
della basilica di San Pietro.
Alla morte di Maderno diventa assistente del nuovo direttore dei lavori Bernini. Tra i due nasce
una rivalitá artistica e personale che andrá avanti per tutta la vita.
Essa utilizza il repertorio di colonne, pilastri, timpani, fregi evolvendoli in senso monumentale
con un gioco di pieni e di vuoti di sporgenze e rientranze. Gli aspetti veramente nuovi e
rivoluzionari dell’architettura barocca sono i temi della facciata e dello spazio interno.
A 36 anni Borromini riceve il suo primo incarico come architetto autonomo, ossia ricostruire la
chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane.
Gli spazi sono concepiti in un’alternanza di forme concave e convesse: le pareti si curvano, le le
colonne sporgono.
La cupola unita ai 4 pennacchi é di forma ovale con decorazione a stucco con cassettoni.
Nel 1632 Francesco Borromini diventa architetto della Sapienza e cominció su commisione di
papa Urbano VIII, ad occuparsi della chiesa che doveva sorgere all’interno del complesso
universitario. La facciata é concava nella parte inferiore e convessa in quella superiore, divisa
da una serie di lesene. In alto vi é una cornice con funzioni di trabeazione. Sulla trabeazione
poggia infine la cupola.
Nel 1644 Innocenzo X diventa papa. Borromini entra nelle grazie del nuovo pontefice che lo
preferisce a Bernini.
Iniziano cosí le prime commissioni papali, tra cui il restauro della basilica di San Giovanni in
Laterano che stava per crollare. Il papa chiede a Borromini di rinnovare l’interno della basilica
mantenendo le vecchie strutture dei muri e delle colonne esistenti, rispettando l’impianto
originario dell’edificio.
Per questo, lui ingloba le vecchie colonne in enormi pilastri dove poi crea delle nicchie
destinate ad accogliere delle statue antiche.
Quando nel 1655 Innocenzo X muore, Borromini perde il suo piú illustre estimatore e la sua
carriera s’interrompe.
Colpito da una profonda crisi nel 1667, Borromini si toglie la vita all’etá di 68 anni trafiggendosi
con una spada.
La finta prospettiva progettata a Palazzo Spada, (sede della Galleria Spada) nell’androne
dell’accesso al cortile fu costruita tra il 1652 e il 1653.
Il palazzo fu comprato nel 1632 dal cardinale Bernardino Spada, il quale incaricó Francesco
Borromini di modificarlo secondo nuovi gusti.
La galleria é lunga solamente 8 metri e 20 centimetri. Con suo geniale inganno crea
l’impressione che sia lunga fino a 20 metri.
L’effetto é ottenuto grazie ad una sequenza di colonne di altezza decrescente, che si impostano
su un pavimento di salita (inclinato) e su pareti convergenti, mentre il soffitto si abbassa come
se fosse un cannocchiale.
In fondo in un giardino si trova una scultura che sembra grande invece é solo di 60 cm.