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IL CUBISMO

Per evidenziare queli che sono stati i primi movimenti di rinnovamento, vi é la convenzionoe di
definirle “avanguardie storiche”.
L’origine del termine avanguardia é da riferire al linguaggio militare, dove per “avanguardia” si
intende un gruppo di militari che precede, aprendo un varco, il grosso dell’esercito.
Il primo ad utilizzare il termine “avanguardia” scollegandolo dal suo significato originario, fu
Baudelaire, con il quale indicó, in senso ironico, gli scrittori francesi di sinistra. Da qui, il
termine raggiunse la sfera artistica cui é rimasto legato con le avanguardie storiche.
Il cubismo si afferma a Parigi fra il 1907 e il 1908. Iniziatori del movimento furono Pablo
Picasso e Georges Braque. Non é chiaro quale sia l’origine del termine, secondo il poeta
Apollinaire é stato usato per la prima volta da Matisse in tono dispregiativo, che chiamó “Case a
l’Estaque” di Braque una “fantasia di cubi”.

É sicuro peró che nel 1908 il critico Louis Vauxcelles, lo stesso critico al quale é dovuto
l’apellativo fauves, recensendo una mostra di Braque parló di “bizzarie cubiste”. Da allora le
tele dipinte in quegli anni da Picasso, da Braque e da altri vennero chiamate cubiste.
Il processo di scomposizione in piani e di successiva ricomposizione disintegra le forme,
elimina la distinzione tra fiugra e sfondo, rinuncia definitivamente all’uso della prospettiva
rendendo difficile anche l’individuazione del soggetto un’opera cubista. Da vita a delle
immagini scomposte in tanti pezzi.
Lo scopo dei cubisti é scomporre l’immagine e ricomporla in una nuova forma. Loro facevano
questo affinché l’immagine possa essere posta da tutti i punti di vista. Trattavano l’immagine
come se fosse una scultura a tutto tondo.
Dunque, per la prima volta, viene introdotta la “quarta dimensione”, il fattore tempo (in fisica
dalla teoria della Relativitá di Albert Einstein).
Secondo Picasso il pittore cubista si figura di ruotare tra le mani l’oggetto da rappresentare. In
questo modo egli non coglie piú un solo aspetto, ma ne percepisce diversi in successione, e
poiché per poter assumere punti di vista diversi si impiega dal tempo, ecco che la variabile
temporale entra nel processo di produzione artistica. L’introduzione del tempo é un dato che
non riguarda non solo la costruzione del quadro ma anche la sua osservazione. Per prima volta
nella storia dell’arte, si introduce tanto il tempo fisico, come il tempo mentale.
Sulla nascita del cubismo influiscono profondamente la conoscenza dell’arte primitiva
dell’Africa e dell’Oceania con le sue forme schematiche. Rinasce l’interesse per il
“primitivismo”.
Si distinguono due fasi del cubismo:

 Il cubismo “analitico” (1908 – 1912) caratterizzato da un’accentuata frammentazione


delle forme e dall’uso di colori spenti, spesso di un solo tono cromatico (monocromo).
In questa fase, l’imagine sembrava talmente irriconoscibile che si rischiava di diventari
astratti.
 Il cubismo “sintetico” (1912 – 1914), che attua un parziale recupero e ricomposizione
delle forme per renderle piú capibili. É in questa seconda fase che inizia l’uso di
incollare sulla tela parti ritagliate da giornali, libri, spartiti nusicali (i papiers collés).
Pablo Picasso (Málaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973)
É stato un pittore e scultore spagnolo.
Oablo picasso nasce a Malaga, in Andalusia, il 25 ottobre del 1881. Viene educato all’arte fin da
piccolo: il padre, pittore e professore di pittura all’Accademia incoraggia il talento del figlio.
Dal 1892 al 1900 prosegue i suoi studi alla scuola di Belle Arti di La Coruña e all’Accademia di
Barcellona.
A patire dal 1896 produce i suoi primi quadri con uno stile tradizionale e realistico.
Tra il 1900 e il 1901, Picasso compie viaggi a Parigi. Per poi dare vita al cubismo.
Morí a Mougins l’8 aprile 1973 per un edema polmonare all’etá di 91 anni.
Periodo blu (1901 – 1904)
Nel 1901 la pittura di Picasso coincide con un momento difficile della sua vita determinato dal
suicidio per amore dell’amico Carlos Casagemas. Si chiama cosí per i temi e per i colori freddi
che usa.
Il periodo blu consiste di dipinti cupi realizzati nei toni del blu e del turchese solo
occasionalmente ravviati da altri colori con figure allungate.
Si tratta di una pittura dove i soggetti sono orientati a esplorare la condizione di miseria e
solitudine dell’essere umano nella contemporaneitá. Si tratta degli emarginati, degli sfruttati e
dei poveri, sembrano sospesi in una forma malincolica. Sembra che lui si identifica con le
tematiche rappresentate.
Poveri in riva al mare, olio su tavola del 1903 é conservato a
Washington, nel National Gallery of Art.
I tre personaggi scalzi (evidenza della sua estrema povertá) e
infreddoliti sono la dolorosa metafora moderna della sacra
famiglia. Nonostante il loro misero aspetto, essi spiccano per
la dignitá quasi monumentale che hanno. Nonostante la
monocromia, l’artista riesce a differenziare i tre elementi
principali della natura: terra (spiaggia), acqua (mare) e aria
(cielo).
Periodo rosa (1905 – 1906)
Nel 1904 lascia la Catalogna e si trasferisce a Parigi. Risiede nel quartiere di Montmartre (come
Touluse) e inizia a partire dal 1905 il periodo rosa.
Il periodo rosa é caratterizzato dalla serenitá dell’artista ed é ravvivato dai colori rosa e
arancione, ancora contraddistinto dagli arlecchini.
I soggetti sono arlecchini, saltimbanchi, acrobati e ambulanti. Quasi tutti i quadri rappresentano
le persone del circo dietro le quinte per far comprendere a tutti quanto sia difficile praticare
quello stile di vita.
Dopo il Cubismo

Guernica, tempera su tela del 1937 si trova nel Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia,
Madrid.
Fu realizzato in memoria del 26 aprile 1937 per il bombardamento aereo dell’omonima cittá
basca durante la guerra civile spagnola da parte tedesca e della Aviazione Fascista. Il mercato é
stato il luogo bombardato e durante questo sono morti solo civili, tra cui donne e bambini in
maggioranza.
L’artista esprime in Guernica la sua opposizione ai regimi totalitari. L’opera giá nelle sue
dimensioni denuncia la propria funzione di manifesto ideologico e politico. Il colore sinonimo
di vita viene abbandonato in favore di una gamma di grigi e azzurri su fondo antracite.
Il fatto che lui abbia fatto un’opera senza colori vivaci, é per far capire come la guerra porta solo
lutto.
Nel 1937 il governo repubblicano spagnolo affida a Picasso l’incarico di realizzare una grande
opera per il padiglione della Spagna all’Esposizione internazionale delle Arti e delle tecniche di
Parigi.
Quando Picasso aveva accettato la commissione del Governo spagnolo nel Gennaio 1937,
nessun argomento era stato deciso. I bombardamenti in aprile gli fornirono lo spunto. Il pittore,
in appena un mese e mezzo realizzó una cinquantina tra schizzi e bozzetti.
Picasso aveva una scadenza da rispettare e lavoró in modo febbrile completando in due mesi
l’opera e terminandola il 4 giugno 1937. Il lavoro di Picasoo é documentatoda una serie
eccezionale di fotografie scattate dalla sua compagna Dora Maar che seguono tutti i mutamenti
del progetto fino alla redazione finale.
La scena si svolge al buio in uno spazio sia aperto che chiuso dove la piazza della cittá é
circondata da edifici in fiamme e presenta diversi elementi concatenati.
Il colore sinonimo di vita viene abbandonato in favore di una gamma di grigi e azzurri su fondo
antracite.
L’ambientazione é contemporaneamente interna (come si deduce dal lampadario quasi al centro
del dipinto) ed esterna (come é invece suggerito dall’edificio in fiamme all’estrema destra).
All’estrema sinistra della composizione una madre lancia al cielo il suo grido. La madre stringe
fra le braccia il cadavere del figlioletto, nel quale il naso rovesciato costituisce il tragico indizio
della morte.
Dal lato opposto dalla tela un altro personaggio femminile alza urlando le braccia al cielo in
segno di disperazione.
Al centro un cavallo ferito nitrisce protendendo verlo l’alto una lingua aguzza come una
scheggia di vetro. Il cavallo é in agonia, vicino a morire. É il simbolo della forza lavoro del
popolo spagnolo e come l’economia é stata attaccata durante la guerra.
Chi puó cerca di fuggire, come la donna che, dall’angolo inferiore destro, si slancia
diagonalmente verso il toro.
Un’altra donna si affaccia disperatamente a una finestra reggendo una lampada a petrolio. La
rappresenta con una lampada a petrolio perché vuole dire che la guerra porta l’umanitá indietro.
Il progresso si blocca con la guerra.
A sinistra una mano pretesa, con la linea della vita simbolicamente spezzata in minuti segmenti,
rappresentando che questa persona morta non avrá piú futuro. La guerra spezza le vite.
In basso, esattamente al centro, un’altra mano serra ancora una spada spezzata, sullo sfondo di
un fiore intatto. Il fiore in mano assieme alla spada spezzata, rappresenta la speranza di una
ripresa dopo la guerra.
A sinistra viene rappresentato un toro ancora vivo che rappresenta il popolo di Guernica e il
fatto che questo si riprenderá dalla guerra.

Dopo la seconda guerra mondiale, Picasso ormai artista affermato si trasferisce a Valluris a sud
della Francia, alla villa La Golloise, dove si dedica alla scultura e alla cercamica. Recupera
oggetti di scarto (cuoio, manubrio di bicicletta, cestino di vimini, foglie di palma, stecche di
legno e vasi di terracotta) e li trasforma in sculture.
Dal 1946 si dedica anche ai rifacimenti di opere di artisti del passato. Una delle opere da lui piú
riprodotta é Las Meninas di Velázquez, eseguita nel 1957.
Le 50 rivisitazioni del quadro di Velázquez sono conservate al museo Picasso di Barcellona al
quale sono state donate da Picasso nel 1968.

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