Sei sulla pagina 1di 27

STORIA DELLA MUSICA MODERNA E CONTEMPORANEA

—> Lezione 1:
Manuale di Andrea Malvano “Storia della musica: dal settecento all’età contemporanea”
Manuale di Otto Karoli “la grammatica della musica”
Lawrence Kramer “Perchè la musica classica?”
Enciclopedia della musica: saggi

Musica classica e musica leggera: musica classica è musica esemplare, musica


monumentale, musica quasi da museo CONTRAPPOSTA alla musica leggera ovvero la
musica che passa e va, la cui leggerezza vale come inconsistenza. Leggera vuol dire futile,
banale. Definizione estetica, di giudizio estetico: musica classica in alto, musica leggera in
basso.
Altra definizione, che oggi non si usa quasi più, è molto legata alle ideologie delle
avanguardie ovvero musica d’arte contrapposta alla musica di consumo. La musica d’arte,
composta per finalità puramente estetiche, mentre la musica di consumo più legata a finalità
commerciali. Musica puramente commerciale. Le istanze commerciali non sono estranee
alla musica colta. Idea di scrivere una unica anche brutta cacofonica per opporsi alla musica
commerciale di consumo, fenomeno che ha creato danni enormi alla cosiddetta musica
d’arte. Matrice economica, etica oltre che sociologica. Disprezzare tutto quello che non è
musica d’arte è molto inconcludente.
Distinzione tra musica colta e popular music ovvero la musica pop, rock, tutto quello che non
è musica classica, che non è jazz. La musica colta ovvero musica elevata rispetto al livello
basso popolare, popolare non nel senso di folklore, ma popolare ovvero prodotta per la
massa, per il consumo. Natura elevata della musica colta è data dalla complessità del
linguaggio e dalla raffinatezza dell’elaborazione tutto in contrapposizione alla semplicità
della popular music destinata e fruita dal grande pubblico.
Musica forte e musica debole: chi è che decide…
Qual è la musica di consumo, debole e popolare: questa è la musica commerciale ovvero il
cui unico scopo è quello di vendere. Definizione di musica di scrittura che viene usata per
intendere la musica colta e d’arte.
Esistenza di una partitura che è il testo scritto che il compositore scrive, è un progetto
grafico che necessita di essere seguito, suonato o cantato. La scrittura in questo tipo di
musica ha un ruolo costitutivo e prescrittivo per l’esecuzione. Per la musica popolare la
scrittura ha un ruolo di supporto, di descrizione o di documentazione della performance.
Standard è una canzone famosa, un promemoria conosciuto da tutti. La musica di scrittura
si differenzia dalla popular music per la scrittura,per il testo che deve essere eseguito. Nella
popular music il centro è l’oralità, non c’è un testo che va seguito, quello che conta è la
performance. L'idea stessa di opera d’arte musicale nasce da questo ovvero da un testo
scritto che deve essere poi realizzato completamente in suono. Musica di scrittura molto
simile al teatro, abbiamo un testo un palco e poi una performance. La musica è un’arte
performativa

—> Lezione 2:
L’opera d’arte musicale è qualcosa di molto diverso rispetto ad un'opera d'arte letteraria o
figurativa, è più simile ad un pezzo di teatro, un’opera d’arte teatrale. Un testo letterario,
anche un romanzo è un oggetto fisico che viene costruito in qualche modo. L’opera d’arte
musicale è un oggetto immateriale, qualcosa che non si può toccare o afferrare. La
definizione musica di scrittura è una musica che poggia il
principio su un testo scritto che deve essere eseguito. Musica tradizionale etnica
Che cos’è un’opera d’arte musicale? Definizione ancora oggi incerta: è quella che i Tedeschi
chiamano l’opera, in senso forte come una sinfonia, è una composizione musicale autonoma
in sé conchiusa che si fonda su proprie leggi e sull’interazione di tre elementi: il testo,
l’esecuzione e la fantasia. il testo è musica di
scrittura, il testo fondamentale, il compositore fissa sulla composizione la sua
immaginazione, crea un progetto. L'esecuzione, l’esecutore realizza i suoni quella che è
l'immaginazione fissata sul testo. La creazione immaginata che il compositore ha fissato sul
testo risuona per mezzo dell’immaginazione dell’ esecutore.
Interprete migliore definizione perché chi suona e chi canta non è solo un esecutore, ma è
colui che fa da interprete, da mediatore tra chi la musica l’ha scritta e chi la musica l’ascolto.
Nel primo novecento una serie di compositori che sottolineano il ruolo di esecutori, non
devono travisare il testo, ma devono eseguire esattamente ciò che c’è scritto.
Questo margine di immaginazione e di fantasia è molto grande anche nel momento
performativo soprattutto da parte degli esecutori. La
notazione prescrittiva ha origine nel nono secolo. La musica d’opera è quel nesso
imprescindibile tra testo ed esecuzione. L’opera
musicale si trova al centro di un triangolo i cui vertici sono costituiti dal testo ovvero dalla
volontà del compositore, dall’esecuzione, ovvero interpretazione performativa della volontà
del compositore, e dalla fruizione. Per quanto riguarda la canzone l‘opera d’arte è nel disco,
nella registrazione.
Roman Ingarden “l’opera musicale e il problema della sua identità”, filosofo che arriva a dare
una definizione di cosa sia l’opera d’arte musica molto interessante dice che: l’opera d’arte
non è un oggetto reale né bensì intenzionale. L’opera non coincide con la partitura, non può
essere ridotta al testo, ma è un’ operazione sonora. Cos’è la partitura? È l’opera nel senso
dello schema fissato dall’autore. La partitura fissa in modo univoco alcuni aspetti essenziali:
l’altezza ovvero le note, il ritmo ovvero le durate dei suoni, l’intensità ovvero riguarda le
dinamiche del suono, un suono che sia seguito forte o piano e in genere si fissa anche l
timbro ovvero il colore del suono ovvero se una stessa nota viene suonato dal pianoforte
oppure da un violino, le differenze delle note suonate da diversi strumenti costituiscono il
timbro, il colore del suono.
Partitura di una sonata per pianoforti di Mozart, 1788, edizione tratta dall’opera omnia di
Mozart che venne realizzata nell’ottocento. La partitura indica il timbro, ovvero partitura
destinata a pianoforte perché doppio pentagramma, linea superiore per mano destra e linea
inferiore per mano sinistra. Intensità: esempio di questa partitura il compositore indica una P
all’inizio. Le indicazioni di tempo in questo caso è ALLEGRO, non sono inequivocabili.
Allegro vuol dire che è mosso, molto velocemente, ma il problema è quanto velocemente?
Questa è una cosa che deve stabilire l’interprete. Le lineette tonde si chiamano legature,
ovvero le note devono essere eseguite vicine. Indeterminatezza la cui precisazione è
demandata alle singole esecuzioni.
L’opera musicale come oggetto estetico ideale: conforme ad un modello, ad un'estetica
ideale. Non può esistere un’esecuzione preferibile ad un’altra in assoluto, perchè questa
indeterminatezza non può rendere un’interpretazione e esecuzione universale, perfetta e
preferibile ad un’altra. Ingarden propone un’altra definizione ovvero l’opera musicale intesa
come prodotto artistico dell’autore… Ingarden teorizza che l’opera d’arte musicale ovvero
nesso che c’è tra la partitura e il complesso, l’insieme delle infinite e svariate possibilità della
sua concretezza sonora. Testo più tutte le sue svariate interpretazioni che siano corrette.
Insieme di tutte le sue virtuali interpretazioni sonore che tengano fede agli aspetti fissati dal
compositore.
Che cos’è un bene musicale? Il bene musicale è qualcosa che varia nei secoli e varia a
seconda delle modalità di diffusione della musica, le modalità con cui la musica si è diffusa e
ciò riguarda gli aspetti della scrittura dell’esecuzione e dell'interpretazione. La scrittura: i beni
musicali sono le fonti musicali ovvero i testi e i testi cosa sono? Sono nell’antichità i codici
miniati, ovvero codici preziosi, notazione quadrata ed è la notazione usata nel medioevo per
il canto gregoriano, oppure manoscritti che è il supporto più economico, più ovvio. La musica
circola manoscritta, ma circola anche in edizioni a stampa. Beni musicali che riguardano
l’aspetto performativo, modalità di diffusione che si diffonde attraverso l’esecuzione.
Strumenti musicali d’epoca ovvero l’organologia. I teatri storici possono essere considerati
beni musicali. Modalità di diffusione della musica come riproduzione, quindi tutto il materiale
storico di diffusione come dischi ecc…

—> lezione 3:
Modalità di diffusione della musica: si differenziano in ragione dei differenti generi musicali.
La forma più economica, più immediata e diffusa sono i MANOSCRITTI ovvero la musica
scritta a mano. Il manoscritto ancora oggi è di uso molto comune. Per il patrimonio musicale
di almeno 3 secoli il manoscritto rappresenta la forma più frequente di trasmissione della
forma musicale, stampare la musica costa. La stampa musicale incomincia in parallelo alla
stampa dei testi letterari a partire dall’ultimo quarto del 400. Ha conosciuto diverse tecniche,
è evoluta secondo diverse tecniche. Dalla metà del 500 ci sono due tecniche: la stampa con
i caratteri mobili con Ottaviano Petrucci, inizia con un metodo ovvero la tripla impressione,
prima il rigo musicale, poi le note e poi il testo verbale della musica. Successivamente si
precisa una tecnica con la sovrimpressione di rigo e note contemporaneamente. Stampa a
caratteri mobili, tipo di stampa che ha vantaggio. Svantaggi, gli svantaggi diventano evidenti
quando si stampa la musica strumentale perché da un punto di vista grafico la resa non è
efficiente, note separate, ogni pallino, ogni nota aveva il suo carattere che doveva essere
composto dal tipografo, quindi ogni volta il tipografo doveva smontare tutto e rimontare tutto.
Altra tecnica ovvero la Silografia, che al posto di essere un’unione di più caratteri, è
un’incisione, un disegno realizzato su una tavola, all’inizio del 500 su tavole di legno.
Procedimento più artistico
L'uso del manoscritto ridimensionato ad ambiti più specifici come musica per chiesa ecc…
differenza tra stampa e manoscritto, differenza anche legata agli sbocchi commerciali della
musica. Musica stampata è quella che ha delle potenzialità commerciali. Determinare
fortuna di autori e istituire un repertorio e tradizioni.
Il primo salto si ha quando le botteghe artigianali cominciano a trasformarsi in vere e proprie
case editrici grazie a innovazioni tecniche. Dalla fine del 500 si impone un altro metodo, si
incomincia ad usare sempre un procedimento di incisione, ma usando il metallo come base,
particolare delle lastre di rame e di zinco. Questa tecnica si afferma nel 700, si chiama
Calcografia tecnica più raffinata, ma anche più costosa. Resa grafica molto superiore, nel
700 viene usata per le intavolature, ovvero edizioni di musica strumentale in cui si
rappresentano le posizioni delle dita sulle corde. Tra la fine del 600 e inizio 700, periodo in
cui la musica strumentale conosce uno sviluppo, la calcografia conosce uno sviluppo
protoindustriale. Tutto a vantaggio della qualità grafica .
Silografia simile a quella dell’orafo, precisione tecnica, dal punto di vista commerciale si
facevano più tirature, si risparmiava, vantaggi commerciali. Figure come Roger interessanti
perché segnano l’avvento di editori musicali. Case editrici non solo più stampatori, ma veri e
propri editori, come? organizzando una fitta rete internazionale di agenti nei principali centri
musicali. Editori che pubblicavano molta musica sotto falso nome. 700 pieno di falsi, edizioni
pubblicate in questo modo. Gli editori si fanno concorrenza spietata, non essendoci il diritto
d’autore. Allora cosa succede? Si mettono d’accordo, io ti do l’opera 2 di vivaldi, la pubblichi
a tuo nome, indichi che te l’ho data io e mi dai una percentuale.
Grazie alle inserzioni è agli annunci sui giornali noi possiamo sapere a quando risalgono
queste pubblicazioni editoriali. Gli editori non vogliono che la musica da loro pubblicata
possa sembrare vecchia, possa invecchiare, terrore di non esser più attuali. Stampa di
cataloghi, rarissimamente con date, i cataloghi offrivano la possibilità di ordinare le edizioni
per posta. Dimensione della posta, qualcosa che sembra strano oggi, ancora nell’ottocento
era un mezzo di comunicazione efficiente e straordinario. Altra modalità di prenotazione e
acquisti per sottoscrizioni, chi vuole acquistare in anticipo queste pubblicazioni. Rete di
sottoscrittori rivelano un ambiente massonico, massonerie erano serie, un comitato d'affari e
un modo di creare delle forti connessioni di tipo interclassista. Importante sottolineare come
nel 600 e 700 commercializzazione editoriale riguardi la musica scritta e strumentale
improntati ad un modello uniforme organico, ovvero le risorse strumentali necessarie per
eseguire un determinato pezzo. Organico di vivaldi esempio: il violino e il basso, basso
continuo linea di accompagnamento che può essere affidata a tanti strumenti. Un
editore pubblica musica che ha potenzialmente un mercato. Nell'ottocento nuovo
metodo di stampa ovvero la Litografia, consiste nell’ottenere la matrice per la stampa da una
pietra calcarea molto fine e da metalli come lo zinco sulle quali i disegni vengono tracciati o
trasportati con matite gessetti o materiale grasso. Altro spostamento geografico, a seguito di
mutamenti musicali, il centro diventa il mondo tedesco, l’editoria viene dominata da tedeschi
e austriaci. Nella geografia musicale europea ci sono storicamente 3 grandi tradizioni:
italiana, francese e tedesca. Il resto, dopo il 900, si sviluppa una coscienza musicale
nazionale forte, la musica europea fino all’ottocento italiana francese e tedesca. L’Italia a
poco a poco perde terreno. In Italia fenomeno importante, nascita della casa editrice Ricordi,
1808 fondazione, assume un controllo quasi esclusivo e monopolistico. Il diffondersi della
musica e della pratica esecutiva amatoriale da parte della borghesia e non solo
dell’aristocrazia, quindi si diffonde molta musica per pianoforte e liriche per voce e pianoforte
e trascrizione per adattamenti per ogni tipo di organico. Genere che non viene stampato, se
non eccezionalmente, questo genere è quello dell’Opera teatrale. In Italia a partire dal 600,
1637, a Venezia viene. Aperto il primo teatro pubblico impresariale. Teatro di impresa,
un'impresa che affitta il teatro e programma una stagione d’opera. Teatro pubblico. A
pagamento, commerciale, questo accade a Venezia perché a Venezia non c’è una Corte. Il
Capo della repubblica di Venezia è il doge, a palazzo ducale va a lavorare. Teatro
impresariale diverso dal teatro di corte, corte che paga per produrre uno spettacolo e poi
invita chi vuole.
Le opere entrano in un circuito di libero mercato, non esiste il diritto d’autore e quindi questo
è un problema. La musica delle opere teatrali resta IN FORMA MANOSCRITTA, conservata
da autori o impresari. Quindi verranno diffusi gli scritti di canto e pianoforte, quindi una forma
ridotta, non originale dell’ opera. Questo va avanti per tutto l’Ottocento. Una delle fonti più
importanti di introito è la gestione del gioco d’azzardo nei teatri. Non era solo il prezzo dei
biglietti o l’affitto dei palchi per tutta la stagione.
L’opera nasce tra la fine del 500 e i primi anni del 600 a Firenze, nell’ambito di circoli neo
umanistici. Perché nasce l’opera in Musica? perché si impone un progetto culturale nuovo di
base neoumanistica e si vuole creare un nuovo tipo di spettacolo, che vagheggia di riportare
in vita l’antica tragedia greca. Idea dell’opera teatrale dell’opera in musica come nuova
formulazione della tragedia greca.
Fino a quel momento la musica era stata solo una musica polifonica ovvero musica costituita
da diverse linee sovrapposte contemporaneamente, che contribuiscono all’insieme, ma
ciascuna delle quali conserva un’indipendenza.
Primo ascolto: “Missa papae marcelli” di Palestrina metà 500, stile di una composizione
sacra religiosa. Tipo di musica di metà 500, polifonica, 6 voci che cantano
contemporaneamente. Se si hanno 6 voci che fine fa l'intelligibilità delle parole, del testo?
Come reazione a questo tipo di musica a Firenze si reagisce dicendo, vogliamo una musica
monodica in modo che le parole siano perfettamente intelligibili, la musica deve muovere gli
affetti, commuovere chi l’ascolto sulla base del significato delle parole. L’opera in musica
nasce sulla base di queste idee estetiche di reazione contro la polifonia. Stile del RECITAR
CANTANDO oppure CANTAR RECITANDO.
“Euridice” di Jacopo Peri: recitazione intonata, espressiva, libera nell'andamento con cui si
cerca di sottolineare le parole attraverso la musica.
Opere fiorentine che nascono in un ambiente assimilabile ad un ambiente di corte,
operazione culturale, raffinata, per pochi eletti.
“L’Orfeo” di Claudio Monteverdi, rappresenta il passaggio dalla musica polifonica alla musica
monodica, 1607 lui è al servizio del duca di Mantova Gonzaga. Elenco di strumenti
straordinario per il duca, in funzione dell’autocelebrazione della corte.
Eccezione, alla fine della rappresentazione alla quale vengono invitati una serie di
personalità, il duca non contento disse: stampiamo anche la partitura. Cosa assolutamente
eccezionale. Oltre alla musica vengono elencati tutti gli strumenti che vennero utilizzati, che
erano tutti gli strumenti dell’orchestra di corte di Mantova.
Musica manoscritta e a stampa nell’Italia del 700.

Il linguaggio musicale tonale: la tonalità è il sistema musicale che si affermò gradualmente


nel corso del 600, in maniera definitiva nel 700, sistema musicale di riferimento. Linguaggio
tonale che comincia ad essere messo in crisi già dalla seconda metà dell’800, si
sperimentano nuove vie. Caso più celebre di superamento è la dodecafonia elaborata da
Schoenberg degli anni 20 del 900.
Scrittura musicale ovvero notazione, nella notazione si fissano in modo univoco aspetti
essenziali: . Ampio spazio di indeterminatezza. L’altezza dei suoni ovvero le note è quello
che si chiama diastemazia ovvero disposizione delle note sul pentagramma. Durata delle
note, serie di suoni ordinati da un certo ritmo, la dinamica ovvero si suoni forte o piano.
Parametri fondamentali del linguaggio:
Melodia ovvero dimensione orizzontale della musica
Ritmo ovvero durata del suono
Timbro ovvero qualità del suono dato dallo strumento musicale
Armonia ovvero dimensione verticale della musica, cioè tutto ciò che riguarda la simultaneità
di più note suonate insieme, ovvero gli accordi.
Dinamica. L’articolazione che riguardano l’intensità con il quale il suono viene prodotto e il
come viene prodotto
- Intervallo è il rapporto tra l’altezza di due note simultanee oppure successive (do-re)
- Accordo è la combinazione simultanea di più suoni, almeno tre suoni sovrapposti,
per fare un accordo base devo avere tre suoni sovrapposti per intervalli di terza
(do-mi-sol) triade. Intervalli e accordi che sono consonanti e dissonanti
- Consonanza e dissonanza concetto fondamentale della tonalità. Concetto
complementare. Consonanza legata ad un senso di risoluzione, di tranquillità, la
dissonanza introduce tensione. Tutte le dissonanze risolte in consonanze. La tonalità
dei basa su questo.

—> lezione 4:
Il sistema tonale si forma come artificio matematico, artificio creato tramite un temperamento
equabile, ovvero accordatura, consiste nella suddivisione dello spazio dell’ottava in 12 parti
perfettamente uguali ovvero i semitoni e rappresentano l’unità più piccola del sistema.
Semitoni sono visualizzati sulla tastiera del pianoforte nella successione dei tasti bianchi e
tasti neri.
Perché questi intervalli non sono tutti uguali?
Il fatto che queste note, che lo spazio, siano tutte uguali dal punto di vista dell’ampiezza
sonora è un artificio matematico, in natura non è così.
I toni sono perfettamente uguali come intervalli.
Artificio settecentesco supera le relazioni naturali tra gli intervalli e fissa matematicamente
degli intervalli stessi da generare 24 diverse tonalità.
Scala di modo maggiore (TTsTTTs), ad ogni scala corrisponde una scala relativa di tono
minore
Le scale tonali si basano sulla successione di toni e semitoni, i semitoni non devono essere
consecutivi, se i semitoni sono consecutivi avrò una scala cromatica. Il cromatismo è
dissonante, perché il semitono è dissonante.
“Il diavolo in musica” l’intervallo di tritono ovvero tre toni: FA-SI-DO
Alterazioni cromatiche ovvero innalzare di un semitono la nota interessata. I
tasti neri si possono chiamare in due modi, esempio FAdiesis o SOLbemolle, quindi o
innalzo di un semitono o abbasso di un semitono queste sono ALTERAZIONI CROMATICHE
che servono per definire le varie tonalità. Enarmonia: tutte le note
hanno due o più nomi. Il passaggio da una tonalità all’altra fa sì che le note possano
assumere dei nomi diversi anche se sono sempre lo stesso suono. Se io dico che una
sinfonia è in do maggiore vuol dire che tutta la sinfonia ruota intorno alle note della scala
DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI. Il concetto di tonalità implica la gerarchia di una serie determinata
di 7 suoni. La TONICA: Il suono centrale di riferimento intorno al quale gravitano tutti i suoni
della scala. La chiave simbolo grafico che indica il registro in cui
una certa musica è scritta, registro ovvero
Fino al settecento esistevano sette tipologie di chiavi in base alle note. Le chiavi sono due:
la chiave di violino e la chiave di basso.
Se si dispone la stessa successione di intervalli a partire non dal do, ma da un’alta nota è
necessario introdurre delle modifiche, esempio alzando di un semitono o annaspando di un
semitono.
Le dodici tonalità del modo maggiore del sistema tonale: Progressione per quinte
ascendenti, il circolo delle quinte, partendo da do è sol,re,la mi, dobemolle-si,
solbemolle-fadiesis, rebemolle-do diesis, labemolle, mi bemolle,si bemolle,fa.
Ciascuna delle sette note di una scala ha un nome: PRIMO grado TONICA e il secondo
grado più importante è il QUINTO ovvero quello DOMINANTE. Perchè li chiamiamo gradi?
Poiché hanno un’importanza funzionale fondamentale, i sette gradi non sono tutti uguali,
sono differenziati secondo le diverse funzioni tonali e secondo le gerarchie. Ciascuna ha
delle funzioni specifiche, ciascuna sui sette gradi di una scala tonale si costruiscono degli
accordi, delle triadi di tre suoni che sono il fondamento dell’armonia tonale.
Gli accordi principali:
TONICA è la nota intorno alla quale ruota tutto, si costruisce un accordo che è il centro su
cui si costruisce il tutto.
DOMINANTE , nel caso di un pezzo in do maggiore si tratta della nota sol, sul quanto grado
si costruisce l’accordo che genera una maggiore tensione dissonante rispetto all'accordo sul
primo grado. Tonica distensione rilassamento, dominante tensione e il terzo grado è quello
del quarto grado ovvero la
SOTTODOMINANTE ha una funzione tonale anfibia, accordo sostitutivo della Tonica.
Tonalità organizzazione gerarchica di accordi, di toni e semitoni.
Nella musica classica non si ha mai una sola tonalità , passaggi da una tonalità ad un'altra
che si definisce modulazione è qualcosa che corrisponde ad una precisa funzione strutturale
e articolazione formale del pezzo.

—> Lezione 5:
Il sistema tonale: nella seconda metà dell’Ottocento il sistema tonale viene messo in crisi da
tutta una serie di tendenze, di ricerche da parte dei compositori. Questo si riscontra in vario
modo a vari livelli. Il preludio di Tristano e Isotta di Wagner rappresenta un esperimento di
cromatismo pervasivo, come vedremo Wagner realizza quest'opera sul desiderio d’amore
che viene espresso in musica attraverso questo senso di tensione inappagata, espresso in
musica con un cromatismo continuo che non da punti di appoggio, di riposo. Tensione
continua che si sviluppa e si alimenta da sé stessa, con dei cromatismi, una musica che
procede per semitoni. Il principio della
tonalità è quello di avere delle scale diatoniche ovvero alternanza a di toni e semitoni, il fatto
che gli accordi che si possono costruire prevedono una serie di relazioni e gerarchie. Se io
introduco, metto i semitoni, delle alterazioni, in maniera continua queste relazioni funzionali
e gerarchiche vengono messe in discussione. Cadenza melodica e armonica attraverso la
quale si mettono in successione più accordi, una nota cade su un’altra, va a finire su un
punto di riposo.
Accordi base: fondamentale, terza e quinta (DO-MI-SOL)
Chiarezza tensione e distensione, consonanza e dissonanza tende a sparire, abbiamo solo
dissonanze a meno che nella musica non ci sia una cadenza nella melodia che porti ad un
momento di stasi.
I compositori non utilizzano soltanto questo tipo di strada, un altro modo per allargare lo
spettro della tonalità è quello di usare altri tipi di scala, ovvero scale diverse sia rispetto a
quella cromatica sia rispetto le scale tipiche diatoniche ovvero maggiori e minori del sistema
tonale.
Le scale pentatoniche o pentafoniche: conosciute anche come scale difettive ovvero non di
7 note, ma di 5 note. Esposizione
universale di Parigi del 1889, in quell’occasione si ebbe modo di ascoltare dei musicisti
provenienti dall’estremo oriente, da Bali e da Giava, suonare strumenti a percussione di
metallo come i Gamelan. Questa unica utilizza dei sistemi scalari che sono diverse da quelle
occidentali. Una serie di scale che tradotte con l'orecchio dei compositori europei sono
assimilabili a scale pentatoniche. Una scala pentatonica divide un’ottava in 5
parti uguali, scala senza semitoni, scale solo di 5 toni. Tipo di scala che rende meno
centripeti e forti quei rapporti gerarchici che avremmo usando la scala maggiore o minore.
Le scale pentatoniche erano usate già da molto tempo in Europa, sono una caratteristica
della musica popolare e di tradizione etnica.
Pezzo pentatonico: seconda metà 800, pezzo che proviene dalla Russia, Musorgskij
Nell'ottocento c’è una situazione musicale di questo tipo: le grandi tradizioni sono tre:
Italiana, francese e tedesca. Nell’ottocento succede che in tutti quei paesi che non hanno
una forte tradizione nazionale e in molti dei paesi che hanno una forte tradizione loro, ma
non hanno un'indipendenza politica, sviluppano delle coscienze nazionali o nazionalistiche in
musica. In Russia non c’era a metà ottocento una forte tradizione nazionale, caso di
Smetana, l’operazione che fanno questi autori è diversa rispetto a quella che si fa in Russia.
In russa si mantiene il modello formale ed espressivo delle grandi tradizioni, in particolare di
quella tedesca,ma usando un materiale musicale tratto dal patrimonio musicale folklorico.
Musorgskij non solo usa materiali e temi della tradizione popolare, per cercare una musica
che suonasse in modo nazionale, usa la musica modale dell’antica tradizione religiosa della
chiesa ortodossa. Ma ciò non basta, vuole scardinare i modelli e i riferimenti della musica
occidentale e vuole fare altro, creare qualcosa di autenticamente russo. Questo progetto lo
condivide con altri 4 compositori ovvero IL Gruppo dei Cinque: programma fare una musica
nazionale autenticamente russa. Di questo gruppo fanno parte anche altri compositori,
alcuni sono noti e altri sono rimasti in secondo piano. Rimskij-korsakov, Borodin e
Musorgskij sono i tre principali.
Nel programma c’era l’idea di contrapporsi alla musica occidentale, alla musica insegnata
nei conservatori a Mosca, San Pietroburgo ecc…, uno dei modi per opporsi fu una
rivendicazione di dilettantismo, loro non vogliono fare i musicisti di professione, ma vogliono
un’indipendenza, una libertà di pensiero. Nessuno di questi 5 fa il musicista di professione.
Piano piano il gruppo si disgrega, colui che diventerà uno straordinario musicista che
diventerà un musicista di professione sarà Rimskij-korsakov che sarà meno radicale. Quello
più radicale sarà Musorgskij.
Scrivere musica nazionale musica basta su canti e danze popolari, modalità alternativa alla
tonalità classica le cui amici affondano nella tradizione della musica religiosa
“Quadri di un’esposizione” pezzo per pianoforte di Musorgskij, pezzo ispirato ad una mostra
di un suo amico pittore, pezzi per pianoforte collegati tra loro da un pezzo introduttivo,
promenade, che ritorna e che sarebbe un po’ come la rappresentazione musicale della visita
che si fa a questa mostra, i pannelli di questa composizioni sono i titoli dei quadri di
Hartman esposti a questa mostra.
-Promenade: primo pannello del pezzo, interamente pentatonico, musica grezza che vuole
essere tale. Pezzo che ha avuto successo planetario, ha avuto orchestrazioni ovvero
trasposizioni orchestrali, tra le quali quella di Ravel
Un’altra via è rappresentata da altri tipi di scale da cui i compositori traggono ispirazione
dalla musica folk: Scala esatonale, ci sono solo TONI, scala che da un effetto dissonante,
ma che suona molto bene, senso di indefinitezza, non da punti di riferimento, crea una
musica sospesa.
Chi farà uso di questa scala è Debussy, musicista che ha una formazione accademica
impeccabile, ma che manifesterà una grande insofferenza per la scuola, per le regole e
cerca di fare una musica di grande libertà in tutti i sensi. Nella ricerca di questa
libertà si fa guidare da due riferimenti un lontano dallo spazio e uno lontano dal tempo:
riferimento lontano dal tempo è attraverso il ritorno alla modalità attraverso lo studio della
musica rinascimentale polifonica francese, recupero della modalità , riferimento lontano nello
spazio è quello della musica dell’estremo oriente. Debussy compositore che usa le scale
pentatoniche, la modalità e la scala esatonale. Sia la scala esatonale che le scale
pentatoniche rendono meno cogenti, più sfuggenti quelle che sono le relazioni funzionali
tipiche del linguaggio tonale. Debussy usa una sorta di tonalità allargata, sfumata.
Il pezzo è uno dei suoi preludi per pianoforte, che cosa vuol dire il termine preludio? Nasce
come introduzione, preludio a qualcosa d’altro, momento introduttivo caratterizzato dalla
formalizzazione su carta di un'improvvisazione, seguito da una fuga. Introduzione a qualche
cosa di più importante che viene dopo, momento di apertura che sarà funzionale a qualcosa
che verrà dopo di importante. Nell’ottocento diventerà un pezzo autonomo, una cosa a sé.
Preludi che hanno la caratteristica di avere dei titoli, questo fa pensare a dei bozzetti
impressionistici, in realtà questi preludi non hanno dei titoli, ma sono messi alla finestra
parentesi e dopo tre punti di sospensione. “Voiles” pezzo di Debussy, poetica simbolista,
idea che si c’è un riferimento verbale alla musica, ma questo rimando è messo alla fine cosa
vuol dire? Vuol dire che attraverso la musica vuole mettere in atto associazioni,
concatenazione di idee e immagini come accade nella poetica. Musica che ha una
dimensione legata all’aria, al vento che può muovere le vele, i veli, ma non c’è nulla di più.
L’idea è: ascolta la mia musica e fai muovere la tua fantasia, pensa ad altro. Musica
dissonante dove gli accordi e le note vengono usate non per il loro valore funzionale, ma le
usa come se fossero dei colori, per il loro valore sonoro, con Debussy non c’è più la tonalità
come accordo armonico, è tutta una musica sospesa. In che tonalità è Voiles? Siamo o nella
tonalità di sol minore o si bemolle maggiore. Ci sono dei riferimenti, ma tutto quello che sta
in mezzo non è collegato.
Le scale pentatonica esatonale implicano dei riferimenti funzionali molto meno cogenti e
centristi rispetto alle gerarchie tipiche del linguaggio tonale.
Scale gitane che provengono dalla musica gitana.

—> Lezione 6:
Metro e Battuta: fondamentale nell’annotazione musicale è la battuta, la battuta è un’unità
metrica regolare che si basa sulla gradazione, sulla qualità e l'alternanza degli accenti.
Ravel: sonata per violini e pianoforte (triplice rigo: quello superiore per il violino, gli altri due
per il pianoforte) frazione 6/8 esprime la battuta, la misura della composizione. Cambiamenti
di battuta sono frequenti. Secondo movimento 4/4 , terzo ¾. Metri diversi: indicano delle
battute diverse, come se fossero dei metri poetici. Il NUMERATORE INDICA LA QUANTITà
DEI TEMPI, degli accenti che ci sono in ogni battuta,le battute possono essere semplici o
composte a seconda che l’unità di base sia assunta in quanto tale o multipla della stessa. Il
DENOMINATORE rappresenta la figura ritmica, la lunghezza delle note e, a seconda che si
tratti di quarti o ottavi, indica quanto lunghi siano questi tempi assunti come unità.
Ad esempio: la battuta di 4/4, che è il metro più comune, che cosa vuol dire? Che il quarto è
la nota piena con la testa della nota piena con un gambo. Se la battuta di 6/8 ci dovranno
essere sei note del valore ritmico corrispondente vero ⅛, l’ottava ha la testa piena con il
gambo arricciato sotto.
Nota di 4/4 divisibile in 2/4 successivamente divisibile in ¼ (4/4, 2/4, ¼, ⅛, 1/16, 1/32, 1/64).
Figure ritmiche che hanno anche dei corrispettivi nelle pause, pas parte integrante della
musica, la pausa fa parte della musica. Ciascuno di questi valori ha un simbolo
corrispondente. La diversa configurazione grafica delle note corrisponde al fatto che queste
note hanno delle durate diverse.
La battuta, ovvero il simbolo delle stanghette musicali, che determinano le unità metriche,
delimitano le successive battute misure di un pezzo. Battuta di 2/4 ho due tempi, due unità
ciascuna vale ¼. Battuta di ¾, i tempi
saranno 3, anche lì avrò tre accenti diversi. Il primo tempo è quello con l’accento più forte, il
secondo medio, il terzo quello più debole. Questo si avverte principalmente nella musica da
danza. Qual è a danza in metro ternario per eccellenza? Il valzer, Musica che deve essere
ballata.
Metro di riferimento, poi ci sono una varietà di figure ritmiche che riempiono questo sfondo.
Differenza tra metro e ritmo: il metro è uno SCHEMA (esempio valzer metro ternario) il ritmo
sono le diverse figure e le diverse note con la loro lunghezza in riferimento ad un metro
sottostante.
Blues di Ravel, è evidente la differenza tra ritmo e metro, la prima parte del violino non è
altro che una scansione metrica della battuta. Ravel mette degli accenti “nel posto sbagliato”
esempio nella seconda battuta mette l’accento sulla 3a nota, nella terza battuta lo mette
sulla quarta. Questo va contro il metro. Sogno metrico sul quale Ravel gioca con questi
accenti “sbagliati”. Quando il pianoforte entra, entra con due note lunghe. Sonata di Ravel
scritta con un altro intento, ognuno fa una cosa diversa, ognuno va per la sua strada.
Perché è così importante e perché può essere paragonato al linguaggio verbale. La musica
essendo un linguaggio che può produrre senso, la musica in quanto tale è la cenerentola
delle arti.
Il primo uomo nuovo che irrompe, musicista impiegato in corti, diventa l’artista con la A è
Beethoven. Haydn fino alla rivoluzione francese era stato sempre al servizio di una famiglia
nobiliare.
Discorso musicale: dare una legittimazione estetica alla musica, laddove non ci sono le
parole come si fa a legittimare la musica come arte? Equiparare la musica sulla base
dell'analogia con l’arte retorica al discorso verbale. La musica non è altro che un discorso, al
posto delle parole ci sono i suoni. Linguaggio musicale tonale equiparato al linguaggio
verbale,anche se la differenza sostanziale resta. Anche in musica ci sono delle sezioni, dei
periodi di senso compiuto che sono internamente articolati in fari, a loro volta unità più
piccole. Le note valgono come le lettere dell’alfabeto, motivi musicali come se fossero delle
parole e frasi musicali come frasi verbali. Discorso musicale: struttura sintattica che si basa
sul nesso di strutture melodiche, della melodia, e di strutture armoniche, armonia intesa
come concatenazione di accordi, di cadenze.
La punteggiatura musicale è costituita dalle cadenze. La cadenza è una formula melodica e
armonica che conclude una singola frase, un periodo, o un’intera composizione.Ci sono vari
tipi di cadenza che assumono una funzione e hanno un segno paragonabile ai segni di
punteggiatura.
Per esempio: una cadenza perfetta è una cadenza conclusiva, come il punto; la candente
sospesa è l’effetto dei due punti; la cadenza evitata o d’inganno è l’effetto del punto e
virgola; la cadenza imperfetta è l’effetto della virgola.
Se io faccio una cadenza l'effetto sarà differente, le cadenze a seconda della tipologia hanno
un significato di punteggiatura della musica molto importante.
“Ombra mai fu” aria celeberrima di Handel.

—> Lezione 7:
Le cadenze come la punteggiatura, analogia della musica come linguaggio. Analogia che
raggiunge l’apice in un periodo decisivo nella storia della musica, ovvero nel periodo
classico, periodo del classicismo viennese, che si estende tra il 1760 e il 1827.
Perché questi due poli cronologici? 1760 anni in cui a Vienna viene realizzata la riforma di
Gluck, riforma del melodramma italiano, il tutto sotto la supervisione della corte e del
sovrintendente del direttore degli spettacoli.
Riformare il teatro musicale italiano, riportare le cose al loro stato originario evitando tutte
quelle degenerazioni che hanno rovinato qualcosa. Correggere un impostazione edonistica
del teatro musicale, basata sul canto, su un pubblico che andava a teatro per ascoltare la
musica, i grandi interpreti, ma senza interesse per la struttura dell’opera, di qualcosa di ben
strutturato ecc… teatro impresariale. Intellettuali che criticano questo tipo di spettacolo così
edonistico come era diventata l’opera italiana. E propongono una serie di correttivi. Solo
intorno agli anni 1760-70 con Gluck, Angiolini in un ambiente di corte una proposta di riforma
poteva attecchire. Gluck il primo compositore che sviluppa questa nuova sensibilità dello
stile classico, che verrà definito da tre grandi compositori: Haydn, Mozart e Beethoven, 1827
data della morte di Beethoven.
Perché a posteriori questo periodo è stato definito classico, a partire dagli anni 30 del 700 a
partire dal classicismo di Weimar, Schiller viene utilizzato questa definizione di Classicismo
viennese. Tutti questi compositori opereranno principalmente a Vienna. 1760 progetto di
riforma del teatro musicale si realizza alla corte di Vienna, Haydn è austriaco lavora al
servizio degli Este Razzi, ma andava e veniva da Vienna. Mozart austriaco, ma per svoltare
raggiunge Vienna. Beethoven anche lui tedesco, a vent’anni si trasferisce a Vienna perchè
negli anni 90 del 700 è il centro della musica europea. Si recherà giovane per ricevere lo
spirito della musica di Mozart dalle mani di Haydn, ordine ricevuto da van Swieten.
Classicismo: termine associato ad un’idea classica identificata e associata ad un’idea di
perfezione formale, equilibrio espressiva. Classico vuol dire anche modello, riferimento
normativo. Aggettivo classico che viene identificato come formale, esemplare, bello,
armonioso equilibrio perfetto tra sentimento, fantasia e immaginazione e razionalità controllo
e calcolo. Equilibrio tra forma e contenuto.
Idea di equilibrio intesa come supremo ideale compositiva, senso della proporzione
costruttiva, idea della musica, del discorso musicale come qualcosa di organico in cui tutto si
tiene e tutte le parti fanno riferimento all’insieme. Ogni istante della musica deriva da quello
che è venuto unito prima e al contempo reca in sé quello che verrà subito dopo. Idea tipica
del classicismo è l’idea di una grandiosa sintesi stilistica, compendio di un’esperienza
compositiva di un intero secolo. Sintesi di una musica italiana, francese e tedesca che
avviene in Mozart. Tutti questi tratti trovano la loro espressione più compiuta nella musica
strumentale. Emblema stesso dello stile classico sta nella musica strumentale che raggiunge
un grado di sviluppo, di complessità mai conosciuta prima. Questi generi che per tutto l’800
e 900 continuano ad essere i generi più importanti ovvero:
Nel campo della musica per orchestra è la SINFONIA.
Nel campo della musica da camera, quindi per pochi strumenti, è il QUARTETTO PER
ARCHI, musica scritta per due violini, una viola ed un violoncello.
Nel campo della sonata, sonata per pianoforte, 800 secolo del pianoforte è il genere della
SONATA per pianoforte
Il vero protagonista della musica settecentesca è il clavicembalo, in cui la meccanica dello
strumento va a pizzicare le corde, mentre nel pianoforte le corde vengono battute con dei
martelletti.
Per la prima volta nella storia della musica l'opera musicale è considerata in sé come
oggetto di contemplazione estetica, per la prima volta la musica in quanto tale viene
considerata come opera d'arte da comprendere nei suoi nessi intrinsechi. Per la prima volta
la musica diventa qualcosa da ascoltare, da contemplare, ha una sua dignità.
In Italia che cosa succede? In Italia nasce l’opera buffa, tentativi di riforma che abortiscono
perché in Italia il modello produttivo prevalente è quello dell’opera impresariale. Quello che
succede: nel 600 quando nasce l'opera in musica, l’opera teatrale, il melodramma è una
commistione di tragico e di comico. Nel gusto del 600, del barocco non era sentito come
qualcosa di sconveniente. Uno dei ruoli tipici, esempio di nutrice, di confidente, di vecchia
ecc… tutte queste scene comiche erano affidate a dei cantanti uomini, che cantavano da
travestiti e imitavano la voce da donna. L’Arcadia è il genere che si sviluppa in reazione al
barocco, si vuole fare una riforma contro gli eccessi del barocco. L’opera ha da esser una
cosa seria dunque solo registro tragico, l’elemento comico viene eliminato. Apostolo Zenio e
Mtastasio, entrambi diventano poeti cesarei alla corte di Vienna. Elemento comico che
rientra, a Napoli, nei primissimi anni del 700 ricomincia, accanto al filone dell’opera seria, sia
sviluppa un filone di opera comica non si tratta di una riforma, ma di un genere parallelo che
conoscerà per tutto il 700 delle linee di sviluppo parallele fino a quando ci saranno dei
processi di convergenza. Cornice dell’opera comica per far entrare anche elementi seri,
opera che unisca serio, tragico e buffo. Serio e comico sono da intendere come registri
retorici. L’opera buffa si sviluppa in
modo complesso, non soltanto con operine piccole o intermezzi, nascevano come atti unici,
opere in miniatura, micro opere che venivano rappresentate tra gli atti delle grandi opere
serie, non centravano con l’opera centrale. Primo atto dell'opera seria, primo atto
dell’intermezzo comico, seconda parte opera seria, seconda parte intermezzo comico, terza
parte dell’opera seria. Coloro che cantavano l’opera comica erano cantanti di secondo
ordine, ma dovevano avere delle competenze eccelse, dovevano essere dei bravi attori.
Distinzioni di ruoli, di compensi fino a quando le cose vanno in una direzione diversa, anche
l’opera comica o buffa diventa sempre più complessa e articolata.
Dopo questa mescolanza di comico e tragico del 600 ci sono due grandi filoni paralleli che
nel nuovo teatro di Mozart convergono.
La forma della musica con i processi compositivi che questa forma comporta diventano gli
elementi costitutivi per una forma musicale che ha un svolgimento di ampio respiro.
Concetto di forma musicale, cosa determina la forma di una musica? Il nesso inscindibile tra
la forma tematica, il tema musicale è un’idea musicale di senso compiuto, il nesso tra i temi
di una composizione e la sua struttura armonica tonale dà il senso della forma musicale. La
musica diventa per la prima volta linguaggio significante autonomo. La musica assume un
atteggiamento non scontato, non di primo grado. Fino a quel momento quando un
compositore doveva mettere in musica un testo l’atteggiamento era univoco, la musica
doveva creare un’analogia sonora di quello che il testo diceva. Con Gluck e Mozart il
compositore interpreta il testo, lo rende più enfatico, più coinvolgente, ma può anche
smentire, prenderne le distanze, dire qualcosa che il testo non dice, può anche prendersi
gioco del testo.
Don Giovanni, ascolto di un’aria

—> Lezione 8:
Che cos’è un periodo musicale? È un tema, una sezione musicale, un pensiero musicale di
senso compiuto. Questa unità di base è costituita dall’inciso, che corrisponde ad una battuta,
ad una prima battuta della composizione.
KV 545 andante, kv abbreviazione di catalogo in tedesco, sonata di Mozart: periodo di 8
battute è articolato internamente in 2 frasi, ciascuna di 4 battute. Se noi andiamo a vedere
all’interno della prima frase di 4 battute vediamo che è articolata da 2 semifrasi ciascuna di 2
battute. 8 scomponibile in 4+4, ogni frase ovvero ogni 4 divisibile in 2+2, le due semifrasi
scomponibili in 2 incisi ciascuno dei quali corrisponde ad una battuta. Il primo periodo si
conclude con una cadenza, cadenza aperta come se ci fossero due punti. Cosa risolve in un
secondo periodo costruito come il primo.
Non tutto lo stile classico funziona sempre con 8+8, ma questo è il modello di riferimento. Il
funzionamento del period musicale è un’articolazione che parte dall’unità più piccola che è
quella dell’incasso, ovvero la battuta, e poi 2+2, 4+4 e infine 8+8. 8+8 corrisponde ad un
tema musicale compiuto, concetto che nasce in questo periodo con una struttura sintattica di
questo tipo.
Questo tipo di scrittura della sonata di Mozart è un tipo di scrittura che potremmo definire
una melodia accompagnata, una linea melodica molto chiara, che è la parte principale sotto
c’è un accompagnamento che è costituito dalle note degli accordi, dall’armonia che sorregge
la melodia ed è una forma di accompagnamento semplice, ovvero il BASSO ALBERTINO,
questo tipo di scrittura viene definita MELODIA ACCOMPAGNATA. La monodia è un tipo di
scrittura che si afferma dal 700 e resta in auge nei secoli successivi. In questa composizione
di Mozart la parte dell’ accompagnamento ovvero della mano invitar del pianoforte è scritta
per esteso.
Un compositore di una generazione precedente a Mozart avrebbe scritto il BASSO
CONTINUO, un genere di accompagnamento, nella parte del basso non ci sono delle
figurazioni precise come in Mozart, ma delle note lunghe insieme a dei numeri ovvero il
basso continuo che è una forma di scrittura insieme ad una prassi esecutiva. Il modo con cui
realizzo gli accordi è lasciato all’esecuzione temporanea e personale.
La monodia in contrapposizione con la polifonia ovvero il contrario della monodia ovvero lo
sviluppo simultaneo di due o più linee melodiche, che devono essere almeno due, tutte
queste linee simultanee pur essendo legate l’una all’altra conservano la loro relativa
indipendenza. Il presupposto tendo delle linee è il contrappunto. Contrappunto ovvero nota
contro nota, perchè? Ad ogni nota in una determinata linea corrisponde una nota o più note
in una delle altre linee che sono sovrapposte alle altre.
Nella melodia accompagnata esiste distinzione funzionale tra la melodia e
l'accompagnamento, nel contrappunto questo non esiste, sono tutte sullo stesso livello in un
intreccio dove ogni linea ha la stessa importanza e concorre all’insieme, al tutto con la
stessa rilevanza.
La polifonia prevale come forma di pensiero positivo dalle origini della musica occidentale
fino alla fine del 500. Il contrappunto continua a connotare dei generi specifici come la
musica sacra.
Uno dei procedimenti tipici del contrappunto è l'imitazione ovvero la ripetizione fedele,
letterale oppure modificata in una voce di un disegno musicale che noi abbiamo già
ascoltato in un’altra voce precedente. Il canone, ci basa sull’imitazione ovvero c’è una
melodia che viene suonata o cantata e poco dopo la stessa melodia viene ripresa e cantata.
C’è una voce che parte con una melodia e questa melodia viene ripetuta perfettamente da
un’altra voce.
Il presupposto è che queste due voci vadano insieme, melodia concepita in modo tale che
se io sovrappongo la stessa melodia dalle terza battuta funzioni dal punto di vista delle
consonanze e dissonanze.
Imitazione che può avvenire in maniera letterale oppure può essere un’imitazione che
modifica la linea originaria in vario modo, sia dal punto di vista degli intervalli sia dal punto di
vista del ritmo. Quindi dato un modello
Omofonia o omoritmia ovvero una condotta sempre polifonica però non è una condotta di
tipo imitativo, non ci sono i canoni, non ci sono inversioni, le parti sono melodicamente
diverse, ma procedono con dei valori ritmici di uguale durata. Dove si incontra l’omoritmia,
un caso emblematico è quello dei corali luterani, cosa sono? Sono degli inni della chiesa
luterana. Questi corali venivano utilizzati per le funzioni religiose o comunque per essere
cantati dalla collettività in chiesa e rappresentano ancora oggi un momento di grande
aggregazione collettiva. L’andamento dei corali è un andamento molto accordale, 4 voci
corali, ogni voce una nota diversa dell'accordo , ma tutte le voci procedono con lo stesso
andamento ritmico.
Corale di Bach:
Strutture formali:
Forma ternaria: forma che caratterizza il lied, riassumibile in una forma schemi a ABA. In
questa schematizzazione abbiamo una prima parte A, poi una parte centrale B e poi una
ripresa della parte principale A. Principio del contrasto perché tra queste due arti c’è una
parte centrale che chiamiamo B proprio perché è diversa. Forma ternaria esempio:
intermezzo (uno dei tanti nomi per indicare i pezzi brevi per pianoforte) op.117 di Johannes
Brahms. Questo pezzo è una ninna nanna tant’è che in testa alla composizione Brahms
scrive un’epigrafe.

—> Lezione 9:
La settimana scorsa abbiamo iniziato a parlare dell’intermezzo come pezzo per pianoforte ,
insieme con preludio
Siamo negli anni novanta dell’ottocento , ma questo pezzo per pianoforte è un esempio
particolarmente indicativo di cosa sia un pezzo per pianoforte dell’ottocento , un pezzo in
forma ternaria, a b a
Una cosa molto interessante di Brahms è che usa un linguaggio molto moderno per i suoi
tempi ma che continuano a coltivare un legame molto forte con la tradizione e in particolare
con la musica del periodo classico
Vediamo quali sono queste tre parti:
la parte A è costruita come un periodo di 4piu4 battute più quattro battute di transizione
le prime si concludono con una cadenza sospesa , le seconde con
poi le battute di transizione preludono al passaggio ad una tonalità diversa e la scrittura
cambia
nella prima parte è una scrittura di una melodia accompagnata.
In questa transizione alla fine del doppio periodo sentiamo che cambia e da una melodia
accompagnata si passa ad un dialogo tra le due mani del pianoforte e soprattutto sentiremo
il passaggio dal modo maggiore al modo minore , da una musica più serena ad una musica
più corrucciata
Ascoltiamo ( troveremo il link nella dispensa)
Primo periodo concluso con cadenza sospesa alla dominante.
Secondo periodo otto più otto battute , cadenza perfetta
L’appendice le ultime quattro battute di transizione , sentiamo lo stacco che c'è
Poi incomincia la seconda parte, in contrasto con la prima parte un po per tutto intanto
perché si passa dal modo maggiore al minore sempre in mi bemolle, il tempo si fa più lento
e questo contrasto con la prima parte è accentuato dal registro grave e anche dalla scrittura
La melodia diventa meno pregnante e cantabile, la melodia diventa frantumata in piccoli
segmenti ed è piuttosto assorbita in una tessitura sonora che ha contorni meno netti .
Sostenuta da arpeggi
La struttura del periodo oltre ad essere più sfumata rispetto alla parte A è anche asimmetrica
,
il passaggio dalla luce all’ombra è riflesso anche nella configurazione della forma
ascoltiamo la parte b, primo periodo, secondo periodo, tre battute di appendice
a questo punto c'è una ripresa della parte A, torniamo al mi bemolle maggiore e il tempo
diventa più andante e si ritorna al tempo di inizio
una struttura musicale che ricalca un po quella della prima parte
la sostanza musicale è identica, stessa melodia
e alla fine delle 16 battute c'è un epilogo di quattro battute che servono a concludere.
Poi invece di mettere l’accordo di mi bemolle maggiore che chiude il periodo di quattro
battute mette un accordo che serve per conclusione.
Questo è un esempio di una forma ternaria , aba o aba1, con un linguaggio ottocentesco ma
arginato entro forme che sono limpidamente classiche , periodo di otto battute ecc..
Brahms intermezzi opera 117
Questa è una struttura formale molto comune dal settecento in poi e si basa sulla ripresa
della prima parte
Su questi principi si basa anche una forma musicale molto importante che è il rondo,
forma di poesia per musica che ha origini lontane ma quello moderno , nome di origine
francese, ha l’alternanza tra un'idea , un refrain che ritorna uguale a se stessi più volte , e un
certo numero di episodi.
E schematizzato avacada…fino ad a inziale
Esistono varie possibilità di rapporti tematici tra il refrain e gli episodi e da questa musica
tipica del 700 si sviluppa il rondo classico che nasce con il classicismo viennese
Un tipo usato nelle arie di opera e aba1 ecc
Concerto
Il concerto è un genere che nasce in italia come tanti altri generi, è un genere strumentale
tra la fine del 600 a l’inizio del 700 , una parola che contiene due concetti diversi e opposti
ma complementari.
Anche nel concerto c'è l'idea di contrapporre qualcosa, uno o più strumenti solisti con il
resto dell’organico strumentale. L'orchestra
Questa idea di concerto è quella anche di fondere , non solo di contrapporre, insieme in
questo caso elementi diversi come un violino solista e l'orchestra che l’accompagna
È un termine che nasce nel 600, con il significato di mettere insieme voci e strumenti,
strumenti solisti e orchestra, ma tra la fine del 6 e ini 7 inizia ad identificare un genere
strumentale molto preciso
Sviluppato in italia in particolare da tre quattro compositori che hanno un ruolo decisivo ,
corelli a roma, e compositori emiliano veneti , giuseppe torelli, tomaso albinoni, antonio
vivaldi
Questi sono i compositori tra 6 e 700 danno forma a questo nuovo genere che si diffonde
rapidamente in tutta europa e grazie al successo l'estro armonico di vivaldi , pubblicato nel
1711 che bach viene a conoscenza di concerti italiani e inizia a scrivere concerti prendendo
a modello quelli di vivaldi , inizia trascrivendo
Nel suo periodo passato da Bach in una città tedesca kothen , dal 17 al 23 bach scrive
moltissima musica strumentale perché la corte di kothe era calvinista e la musica non veniva
usata per la chiesa ma richiede molta musica di intrattenimento , mondano.
Il modello dei concerti di bach è un modello italiano , su modello dei concerti di vivaldi , in tre
movimento , mosso ,adagio e mosso a conclusione, questa forma a tre movimento diventerà
la forma tipica dei concerti.
Bach è anche un compositore che guarda anche alla francia come era tipico in quel periodo
in germania e in questo concerto che nei primi due movimento è italiano nel finale è di gusto
francese, un rondò che ha una forma tipica e particolarmente chiara
Dove a è il ritornello di 16 battute che ritorna sempre uguale a se stesso per quattro volte e
tra questi ritorni ci sono gli episodi , quattro episodi
Cosa differenzia il ritornello dagli episodi?
La musica del ritornello è sempre uguale a se stessa, quella degli episodi sono tutti diversi
ma c'è anche un discorso di tonalità
Il ritornello ritorna sempre nella stessa tonalità mentre gli episodi hanno una funzione
modulante cioè mentre il ritornello è sempre uguale , ciascuno degli episodi è dinamico dal
punto di vista dell’armonia.
Dopo il primo episodio il refrain e il secondo episodio ci porta da una tonalità maggiore a una
minore
E poi dopo il refrain , il 3 episodio ha una tonalità diversa di la maggiore
Ancora ritornelle e quarto e ultimo episodio altra tonalità minore e si va a sol diesis minore
Il ritornello è suonato invariabilmente suonato da tutti , sempre ,è una costante
Mentre gli episodi è protagonista il solista e l’accompagnamento varia di episodio in episodio
Bach ha in questo caso creato un effetto di crescendo , prima solo più basso , poi aggiunge
sempre più strumenti.
Questa forma che sembra così prevedibile e statica viene animata dall’interno da bach con il
variare l’accompagnamento al solista e anche con la lunghezza degli episodi , i primi episodi
sono di sedici battute come il refrain mentre l'ultimo è 32 battute e l’altro mezzo che mette in
campo per dare un senso di crescendo è il fatto che la scrittura del violino solista diventa
sempre più virtuosistica, più impegnativa dal punto di vista tecnico.
Questo dà un senso via via di crescendo alla musica che andiamo ad ascoltare.
Un'altra forma musicale che la forma con variazioni.
Le variazioni una forma con temi e variazioni una forma che si impone nel periodo classico ,
le variazioni su basso ostinato , costruite su una linea di basso sulla quale il compositore
elabora delle variazioni.
Ascoltiamo
Abbiamo una linea ,
diverso è invece il tema con variazione. Difficile da descrivere perché il metodo in cui il
compositore di epoca in epoca è inteso in maniera diversa.
Il quartetto per archi .
Ha un organico standard 2 violini ( registro acuto) una viola ( registro medio) e un
violoncello ( reg grave)
Questo tema su cui è basato il movimento lento del quartetto è un tema musicale che ha
conosciuto una storia molto complicato , rimanendo fino al 18 l'inno austroungarico ,poi inno
tedesco , mai archiviato da hitler , e poi inno della repubblica federale tedesca
C'è il tema e il tema è seguito da quattro variazioni , il profilo di questo tema rimane intatto e
passa da uno strumento all’altro e rimane sempre immutato ma il movimento non aggiunge
solo elementi a questa linea che resta immutabile e irriconoscibile ma c’e un lavoro
compositivo piuttosto elaborato armonico e contrappuntistico.
La linea melodica del tema viene trattato come un cantus firmus su cui si costruisce un
intreccio a quattro canti .

—> Lezione 10:


Variazioni di Haydn significative per capire cos’è una forma di tema con variazioni, esempio
di movimento particolare perché la linea melodica ricompare sempre esattamente uguale a
se stessa, cosa che nelle variazioni di questo periodo non accade. Fissa ed immutabile la
linea melodica. Prima variazione riduzione dell’organico da 4 a 2 strumenti e contrappunto
ornamentale del piano. Nella seconda variazione la viola segue la melodia di
accompagnamento, il violino fa un raddoppio alla terza superiore, segue pari pari la linea del
tema e il primo violino esegue un contrappunto, un controcanto basato sulla linea del tempo.
Nella terza variazione fa eseguire dei controcanti da parte degli strumenti.
Perchè sono dei contrappunti? Perché se vengono suonati indipendentemente hanno un
loro significato, non sono d’accompagnamento. Sono linee che si sovrappongono e che
contribuiscono tutti insieme a dare senso all'insieme. Nella quarta variazione Haydn torna ad
un accompagnamento solenne, lavoro sull’armonia, cambiando gli accordi, introducendo
nuove sfumature dell’armonia.
La tipologia più frequente di variazioni è quella di prendere il tema e la melodia si trasforma
via via nelle variazioni, si scrivono melodie diverse, ma mantenendo sempre gli stessi
accordi e lo stesso numero di battute.
La stessa cosa accade a Mozart con variazioni “Ah, vous dirais-je maman” KV 265:
La struttura metrica e armonica del tema che viene ripetuto.
FORMA SONATA: forma più importante del periodo classico e non solo, dal 700 e in poi.
Schema costruttivo di riferimento del primo classico, forma che si sviluppa intorno alla metà
del 700 traendo origine dalla forma binaria dei tempi di danza della suite barocca. Forma
binaria, forma in due parti, che è la forma tipica dei movimenti di danza. Da una particolare
configurazione di questa forma binaria, la sezione iniziale della prima parte ritorna in
conclusione della seconda parte, trae origine la forma sonata. Prima parte A seconda parte
B A. Sequenza di movimenti di danza stilizzata, danze che hanno diversi nomi a seconda
dell’andamento, schema dei movimenti viene ampliato e articolato al suo interno e l’esito è
una macro forma ternaria di tipo ABA o ABA’.
Evoluzione di questa struttura basica primaria, la parte A diventa una prima parte che si
chiama ESPOSIZIONE che si caratterizza da una dissonanza strutturale, contrapposizione
di due aree tonali, di due tonalità diverse ovvero tonalità di partenza e in genere la tonalità
della dominante, del quinto grado. Queste due aree contrapposte sono segnate e
accompagnate da un certo numero di idee tematiche, nella forma più manualistica si dice
che la forma sonata ha due temi uno nella tonica e uno nella dominante. Contrapposizione
anche dei due temi, il modello di riferimento per la forma di questo tipo è stato Beethoven.
Temi in genere anche contrastanti l 'uno con l‘altro. Dalla seconda parte della forma binaria
del movimentano di danza traggono origine le parti che poi nella forma sorta si chiamano lo
SVILUPPO ovvero la parte B e la RIPRESA ovvero la parte A. Dove il compositore elabora
le sue idee presentate nell’ESPOSIZIONE verranno poi sviluppate nella parte B.
Nella parte di sviluppo, che diventa a poco a poco sempre maggiore e lungo più del doppio
dell’esposizione, sviluppare e sottoporre la melodia e varie tecniche per elaborare e
sviluppare questo tema. Momento decisivo della forma sonora la parte centrale. Alla fine
dello sviluppo c’è la ripresa, può riprendere l’esposizione oppure discostarsi
dall’esposizione, può sostituire elementi, può variarne, può giocare, ma la ripresa ha la
funzione di riformare e ricomporre la melodia. Ciò crea una dissonanza prolungata. Forma
emblematica dello stile classico. Distinguere termine sonata come
forma di sonata, riguarda un singolo movimento: esposizione, sviluppo e ripresa
La sonata intesa come genere, ciclo di sonata, si riferisce ad un’intera composizione in più
movimenti, nel periodo classico che sia una sonata per pianoforte che sia un quartetto per
archi, si articola in 4 MOVIMENTI: 1° movimento ALLEGRO, che è quando sempre in forma
sonata ovvero esposizione, sviluppo e ripresa, poi 2° movimento LENTO-ADAGIO, la forma
può ancora essere una forma di sonata oppure un tema con variazioni, oppure una forma
ternaria, il 3° movimento è un antico retaggio, antichi movimenti di danza ovvero il
MINUETTO e TRIO danza tipica dell’aristocrazia, lontano antenato del valzer, schema è
minuetto, parte centrale che si chiama TRIO, ovvero parte riserva a tre strumenti solistici e
poi ripresa del minuetto. Da Beethoven in poi si porta energia e vitalità nuova e dirompente.
Con Beethoven la danza del minuetto scompare e lo sostituirà con lo scherzo sempre con
triò centrale. Il finale ovvero 4° movimento ALLEGRO può essere ancora schema di sonata
oppure può avere delle soluzioni formali diverse come quella del rondò oppure rondò
sonata.
Esempio: “una piccola serenata notturna” di Mozart 1787, cos'è una serenata? è una musica
di intrattenimento che veniva scritta per intrattenere, venivano suonate all’esterno, all’aperto
per intrattenere gli ospiti. Composizione scritta solo per archi ovvero due violini, una viola,
violoncello e contrabbasso, composizione enigmatica e non sappiamo per quale occasione
l’abbia composta.
Cosa differenzia il primo tema e Il secondo tema della transizione? È la pregnanza melodica,
si ricordano di più rispetto alla transizione.
Che cosa cambia? Che nella dissonanza strutturale che si era aperta nella prima parte,
contrapponendo due aree tonali, nella ripresa questa dissonanza strutturale che si è aperta
e si è allungata nello sviluppo, nella ripresa viene risolta nella tonalità d’impianto. Il secondo
tema lo ascoltiamo in tonalità diversa, il secondo tema suonato nella tonalità di impianto.
Ampliamento della sezione finale, ma cosa fa Mozart? Ripete questa fase, questi cromatismi
non c’era nella prima parte, conclude il movimento con una specie di carezza.
Ultima forma è la FUGA: non è una forma che riconduce ad un preciso schema costruttivo,
non è una forma intesa come schema, quanto piuttosto è una struttura vocale e strumentale
basata sul CONTRAPPUNTO. L'origine della fuga strumentale
deriva da un’antica forma che si chiama ricercare. Nella foga si possono individuare delle
caratteristiche: 3 o 4 voci, che sono le parti, si diffonde su un’esposizione e sui successivi
ritorni ed riesposizioni di un tema in diverse tonalità. Ritorni dello stesso tema in diverse
tonalità sono inframezzati da parti modulanti che si chiamano DIVERTIMENTI modulanti nei
quali viene riutilizzato il materiale dell’esposizione. Idea del e tre parti che tra spesso nelle
tipologie formali della musica, nella conclusione ciò no due aspetti tecnici ovvero il PEDALE,
che ha origine dal pedale dell’organo e gli STRETTI. Pedale ovvero una nota lunga tenuta,
proprio perchè l’organismo schiaccia con il piede e tiene lunga la nota.
La fuga è una forma monotematica, si basa su un tema solo, anche se esistono delle fughe
doppie , triple e quadruple. Alla base della fuga si pone l’idea di una grandissima unità
tematica di scrittura, principi organicistico o della fuga, tutto trae origine dall’idea di partenza
ovvero il SOGGETTO, oppure RISPOSTA.
Come funziona? Poniamo di avere 4 parti: come funziona l’esposizione della fuga? Che il
tema viene presentato prima da una parte sola e le singole voci, parte e linee entrano l’una
dopo l’altra con il tema del soggetto non appena la voce precedente ha finito di intonare.
Come entrano? Con il principio del canone, dell’ imitazione ovvero lo stesso tema che passa
da una voce all’altra. La risposta è sì il soggetto, ma alla dominante, è la stessa linea
melodica, ma le note son diverse quindi c’è il rapporto tonica-dominante. Il controsoggetto è
una parte di contrappunto doppio ovvero che risposta e controsoggetto devono funzionare
da un punto di vista armonico sia che l’uno stia sotto o che l’uno stia sopra.
Gioco ad incastri, progressivi incastri, il controsoggetto deve funzionare anche come basso.
Il controsoggetto è un tema complementare, secondario, che viene intonato dalla voce che
ha appena proposto poco prima il soggetto o la risposta.
Quando un compositore scrive una fuga utilizza tanti artifici.
Gli stretti che si incontrano verso la fine di una fuga. Cos’è? La voce in uno stretto inizia il
tema prima che la voce precedente l’abbia concluso. Il tema della fuga è importantissimo.

—> Lezione 11:


—> Lezione 12:
Suite 3 in re maggiore di Bach:
Ouverture pezzo introduttivo di apertura che ha una forma tecnica di tipo ABA, prima
sezione tempo lento tono maestoso, seguita da una sezione più estesa in tempo veloce di
impianto fugato contrappuntistico. L’ouverture è un pezzo di stile francese che apriva le
tragedy liriche. L’organico di questo pezzo
comprende 3 trombe, 2 oboi, timpani, 2 violini, viola e basso continuo.
Si tratta di un pezzo introduttivo, solenne, molto pieno dal punto di vista dell’organico che da
un suono solenne festoso e pubblico, è una sorta di ingresso, di un portale, più verso quella
che è la sequenza dei movimenti di danza. Questa parte centrale, fugata, in cui Bach svolge
un discorso continuo, teso, conseguente in cui ci sono momenti lasciati ai soli archi, altri
momenti dove viene usato tutto l’organico. Tecnica concertante, parti diverse
dell'orchestra che si contrappongono e si fondono le une con le altre. Il secondo movimento
ovvero l'aria è questo brano di ispirazione vocale in cui Bach si rifà dall’idea melodica
strumentale all’ideale della vocalità, un archetipo di una cantabilità vocale e qui gli strumenti
a fiato che aveva dato un sentimento e un sottofondo cerimoniale scompaiono dando spazio
ai violini.
Il terzo pezzo è una doppia gavotta, perché c’è una gavotta prima e una seconda, questo
accoppiamento della stessa danza, ma di due diverse è tipico del periodo barocco. Bach sul
testo, sul pentagramma, scrive proprio “gavotta 1 da capo” e si torna a suonare da capo la
gavotta 1.
La danza successiva è una bourrée, danza simile alla gavotta, ma la differenzia perché la
restringe agli oboi e ai violini come condotta melodica. Infine c’è la gigue
finale
Esempio di composizione del primo 700 molto semplice dal punto di vista formale con
questa scrittura orchestrale molto piena. È molto interessante, in cui interagiscono strumenti
ad arco e. A fiato. Genere concertante penetra un po’ dappertutto nella musica strumentale ,
ma anche quella vocale
Il secondo esempio ascoltato è uno più complesso sia dal punto di vista della forma che
della scrittura: Concerto per pianoforte e orchestra n°23 in la maggiore KV 488 di Mozart.
Nel periodo tra il 1781 e il 1791 Mozart compone ben 17 concerti per forte e orchestra
destinati a se stesso come solista, destinati ad essere e seguirti in concerti pubblici da cui
traeva una parte consistente del suo guadagno.
Mozart è imprenditore di se stesso, ma questo era pericoloso, perché potevano esserci dei
periodi in cui tutto girava bene, ma anche periodi in cui girava tutto male, come proprio è
successo a lui.
Di questi 17 ben 12 composizioni composte tra 1784 e il 1786 apice della sua attività di
sinistra e compositore, considerato a Vienna come il compositore più rappresentativo.
Il concerto 488 risale al 1786, la cosa interessante di un’estate concerti è che Mozart scrive
della grande musica e al tempo stesso della musica accessibile ad un vasto pubblico,
perché il concerto veste una medietà stilistica. C’è un’idea tra una ricerca di equilibrio e
immediatezza di comunicazione, la serietà e complessità dell’elaborazione compositiva che
possono soddisfare gli aspetti. Mozart, compositore che già in concerti
precedenti aveva aperto una sorta di finestra sul tragico, l'esperienza più dolorosa e
traumatica del sentire umano e in un genere come il concerto esprime come è bravo ad
usare il linguaggio di uno strumento, è da sempre un genere parateatrale, c’è un solista, un
personaggio e poi c’è l’orchestra che lo accompagna e interagisce con lui.
Drammaturgia fortissima del concerto in mozart, allarga la tavolozza espressiva a tutta la
complessità del sentire della vita umana senza minore di dar conto agli aspetti più neri e
tragici dell’esistenza. Movimento lento della
composizione KV 488. Tipico dei concerti di Mozart straordinaria varietà complessità e
ricchezza dell’interazione tra solista e orchestra. L’orchestra non solo si limita ai ritornelli alle
parti introduttive, ma interviene attivamente nel testo concertante, in sezioni precise.
Organico del concerto KV 488 ha il pianoforte come solista e poi orchestra composta da un
flauto, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni e un complesso di archi.
Tre movimenti: successione ALLEGRO ADAGIO ALLEGRO, movimento mosso, movimento
lento al centro e movimento mosso alla fine. Com’è la forma di questi movimenti?
Invariabilmente in un concerto di questo periodo la forma del primo movimento è una forma
standard, una forma di contaminazione tra il movimento di sonata e l’antica forma con
ritornello in cui c’è alternanza tra periodo orchestrali e episodi solistici in cui è protagonista in
questo caso il pianoforte. L’impostazione della forma sonata c’è: una prima parte di
esposizione, una parte di sviluppo e la parte di ripresa, ma all’interno della macrostruttura
c’è un’articolazione concertante tra parti affidate all’orchestra e parti in cui è protagonista il
solista. Contaminazione tra forma di rondò e forma di sonata.
Secondo movimento, adagio, è una forma ternaria molto semplice aba più una coda, un
epilogo.
Il movimento finale è un rondò sonata, abacbaba, forma in cui il primo tema coincide con la
seconda a del rondò, il secondo tema con la sezione b, ecc…
Concerto, interpretato come pezzo drammatico, concerto che comporta delle emozioni
fortemente contrastanti, al punto che possiamo ipotizzare una traccia narrativa lungo
l’esecuzione dei movimenti. Primo e terzo movimento prevale il senso del gioco, brillante e
leggero. Il tono che mozart usa in questi due movimenti è un tono da Commedia, divertente,
affettuoso, leggero, la realtà del tono da commedia. Questo concerto si delinea, come una
grande condivisione tra pianoforte e orchestra, non vanno mai in scontro, ma qui c’è proprio
una collaborazione. Cos’è la cadenza, una formula melodica armonica che conclude un
eroico, cadenza ha vari significati, anche in un concerto una parte non scritta che il solista
improvvisa poco prima della fine riprendendo delle idee musicali utilizzate nel corso
dell’esecuzione.
Tonalità dell’ adagio fa di esis maggiore

—>Lezione 13:

—> Lezione 14:

—> Lezione 22 marzo:


Schubert
Margherita all’arcolaio testo costituito da 8 strofe: intensificazione dell’ambiguità formale del
testo, perché abbiamo una ripetizione e ripresa della strofa iniziale. Prime tre strofe
inquietudine amorosa e abbiamo musica A e B , seconda parte relativa alla
rappresentazione dell’amato in cui abbiamo la ripetizione della prima strofa quindi musica A
e le altre due strofe con musica C. Le ultime strofe vengono incorniciate con la musica A e
quindi con la prima strofa quindi ADA. Tentativo di collegare nesso tra parole e musica.
Perché è importante questo lied perché mostra una fusione tra stroficità ed elaborazione.
Forma sospesa tra una struttura ciclica, ovvero il ritorno del ritornello, e inserimento di forme
diverse. Rondò quindi ripresa della prima strofa, le sezioni BCD sono tra loro in stretta
relazione per un’analogia, data dalle intense progressioni modulanti. Sorta di lied che
assomiglia ad un’aria, ambiguità di stile, ambito vocale, la voce va dà un mi3 e un la4, ci
sono una serie di progressioni. Drammatizzazione nella tessitura armonica, armonia che si
muove, l’ambito vocale la voce tenderà sempre verso le note acute.
Interpretazione di Schubert diverge molto dall’interpretazione di Goethe perché lui aveva
segnato un finale aperto, mentre Schubert utilizza una forma chiusa, un rondò attraverso il
lied, questo vuol dire che l’amato è lontano, il bacio è solo illusione, realtà sempre uguale a
se stessa che domina l’azione. Brama d’amore destinata a rimanere insoddisfatta e senza
possibilità di evoluzione, questo tipico di Schubert e della sua poetica.
Terzo esempio: soluzione formale ancora diversa, sempre tratta da un testo di Goethe, una
ballata “Erlkonig” ovvero “Il re degli elfi”. Una ballata è un componimento poetico dedicato a
temi storici, leggendari o amorosi, genere poetico di intonazione etico lirica e di contenuto
narrativo, perché si racconta una storia. La ballata per Goethe è qualcosa che è misterioso,
ma non tocca il mistico, il genere della ballata si caratterizza per il racconto, ma si distingue
dalle fiabe. La ballata è un LIED NARRATIVO, è un racconto cantato. Testo per Goethe
deriva da una scena narrativa, da un testo teatrale della Pescatrice. Per questo tipo di
poesia l’origine sono ballate di tradizione popolare, ballata di origine danese. Il tema del
bambino che cavalca insieme nella notte, bambino presagio di sventura che sta per arrivare,
presenza demoniaca che incombe è e che il padre avrebbe dovuto cogliere per proteggere i
figlio. Il tragico inganno da parte della natura animata e aggressiva, testo costituito da 8
strofe. La prima e l’ultima strofa sono quelle dedicate al narratore che ha una presenza
esterna, colui che racconta e introduce la storia, la presenta. Successivamente i personaggi
iniziano a parlare in prima persona. Come si comporta Schubert di fronte a questo testo così
forte e dinamico dal punto di vista narrativo. La prima e l’ultima strofa dedicate al narratore,
incorniciano una vicenda drammatica in cui i personaggi si esprimono in prima persona,
sequenza narrativa e dialogica. Lied che si avvicina alla cantata e scena pesistica come
concezione compositiva. Alle 8 strofe del testo corrispondono 8 strofe musicali. Come fa
Schubert a mettere in rapporto la realtà e la visione. Non è un canto melodico, ma una
declamazione. Il mondo d3lla visione è dato da un alleggerimento della pulsione ritmica, la
parte del re degli elfi è una parte melodica, lirica inquietante e il ritmo incessante e pulsante
viene smussato e alleggerito dall’essere così aggressivo e presente. La parte del figlio
rappresenta una mediazione tra le due dimensioni del mondo soprannaturale del re degli elfi
e il mondo della realtà. La parte del figlio si colloca tra realtà e visione e lo stile è una via di
mezzo tra una declamazione intonata recitativa e una parte melodica.
Nel dettaglio le 8 strofe:
Schubert dal punto di vista della orma non ha reinventato la forma, qui ci sono le 8 strofe e
all’interno delle 8 ha articolato un discorso compositivo interessante.
Prima: narratore, stile di un arioso tra narrativo e recitativo, registro delimitato
Seconda: dialogo padre figlio, il padre si esprime in modo narrativo e il figlio in una sorta di
arioso, che anticipa quello del re degli elfi
Terza: entrata re degli elfi che avrà una melodia cantabile, ed è così che richiama il
soprannaturale, il richiamo della morte
Quarta: il figlio e padre in un grido di terrore, sorta di perdite di forze dovute agli attacchi del
re
Quota: melodia cantabile del re che cerca di sedurre con il canto i bambino
Sesta: dialogo padre e figlio e poi
Settima. E ottava: le due strofe cruciali… il re degli elfi con il suo arioso cambia registro
come se l’arioso mistico si proiettasse sullo sfondo della realtà. Senso di inganno dato da
una modulazione, torsione dell’armonia. Scompare la seduzione e l'allettamento della morte
sotto un’apparenza cantabile e resta puro terrore della morte sotto il grido di terrore del figlio.
Realtà e sogno si fondono e ciò che sembrava possibile accadesse accade. Ultima strofa
ripresa del preludio, il narratore come lo spettatore è uno spettatore esterno che commenta
e compiange la vicenda e per raccontare l’epilogo gli viene quasi senza voce, senza parole.
L’ultimo verso viene intonando in modo separato, dopo una pausa come se il narratore non
avesse più la voce e le parole. Le terzine scompaiono e la scena è finita.
Pochi elementi che però articolano un pezzo di una straordinaria complessità e
immediatezza emotiva.
Come questo genere può diventare un genere compositivo raffinato e complesso in cui
poesia. E musica si fondono con una grandissima gamma di possibilità espressive e formali
Nel corso dell’Ottocento altri generi che diventano grande musica generi portanti della
musica dell’Ottocento, musica del pianoforte è la musica dell’Ottocento.
Chopin pianista per eccezione nell’ottocento
Drive delle sonate per pianoforte, pezzi articolati in più movimenti, ma scrive una serie di
essi brevi, i preludi e i celeberrimi notturni.
La ballata per pianoforte dell’Ottocento genere che rivela un’altra modalità di connubio tra
musica e letteratura. 4 ballate per pianoforte tra 1830 e 1842
Ballate: titolo poetico che rimanda ad un’ispirazione letteraria e come si concretizza
Criterio della ripetizione e della variante dei temi delle idee musicali, ci sono dei temi formali
che ricorrono in tutte e quattro le ballate.
Tutte e quattro condividono dei tratti che sono piuttosto significativi ovvero:
tutte e quattro hanno lo stesso metro narrativo tutte in 6/4 o 6/8.
Riferimento più o meno accentuato all’archetipo della forma di sonata
Due temi di carattere e tonalità contrastante, inizialmente presentati separatamente l’uno
dopo l’altro, questi temi nel corso del pezzo vengono elaborati, trasformati. Nella parte
centrale della forma la loro combinazione e contaminazione si basa sulle tecniche di
variazione e sviluppo da creare un senso di tensione, dinamicità fino a creare un momento
culminante posizionato verso la conclusione.
Altro elemento è la sensibilità armonica, contrappone le tonalità
Tutte e quattro le ballate hanno una coda, una conclusione, dopo il punto culminante che
viene raggiunto, conclusione atematica e virtuosistica, svolazzo finale che serve come
conclusione. Questo senso narrativo che c’è nel termine ballata dov’è? La dimensione
narrativa delle ballate si coglie nel fatto che esse manifestano il senso di una vecchia storia
e la tecnica del ritornello. Il nesso è quello di una musica che sembra una sorta di narrazione
in una forma lirica elegiaca e questo senso narrativo è dato da una sorta di intensificazione
del movimento. Temi intrecciati che si avvicinano e si mescolano secondo diverse modalità.

—> Lezione 23 marzo:


Ballata di Chopin:
Introduzione, quasi come un c’era una volta, abbiamo una parte introduttiva quasi recitativa,
in la bemolle
Esposizione, inizia il discorso, senso di continuità di racconto si coglie, non c’è una
contrapposizione netta tra tema uno e tema due, si colgono le diverse idee tematiche, ma
che non sono contrastanti, appartengono allo stesso ceppo.
Sviluppo, ovvero comincia la parte centrale, quando ritornano i temi in maniera più
ravvicinata. I temi vengono abbreviati, non presentati più nella loro interezza. Ritorno
dell’episodio di transizione e infine e si arriva alla
Ripresa, ripresa segnata dal ritorno del tema 2, in fortissimo. Ritorna poi il secondo episodio
di transizione e solo alla fine ritorna abbreviato come ritornello il tema 1
La coda, in uno stile quasi recitativo che richiama lo stile dell’introduzione.
Alternanza e successione di utenti due temi che sono molto più apparentati tra di loro, che
non contrastanti.
Ballata di chopin può essere un'unione tra racconto e lirica. Dal punto di vista formale questo
archetipo della forma sonata è sempre tenuto presente dai compositori anche se viene
ripensato anche al di fuori di quelle che sono le forme classiche. Questa sorta di persistenza
della forma sonata, di una forma articolata in tre parti, ritorna anche in Wagner, nel preludio
di tristano e Isotta.

Wagner: Preludio di Tristano e Isotta, uno dei punti di partenza per l’impiego di un linguaggio
musicale cromatico che mette in discussione l’armonia funzionale tonale. Il soggetto di
quest’opera, dal 1854 al 1859, è costituito dall’elaborazione di miti medievali
sull’elaborazione del dolore dell’amore, connubio tra amore e morte, amore come terribile
dolore, conseguente necessità di cercare il compimento dell’amore nella morte. Le opere di
Wagner, che è stato un grande innovatore, ebbero difficoltà ad essere rappresentate.
Wagner crea un altro genere di teatro musicale ovvero il DRAMMA musicale, in contrasto
con l’opera italiana e l’opera francese. Nuovo genere di spettacolo nel segno
dell’integrazione tra parola, musica e azione scenica. Per fare questo i testi verbali, poetici,
delle opere italiane e francesi, le realizza lui stesso. Scrive i libretti delle opere, schizzo in
prosa dei suoi testi,poi lui stesso ne fa la versificazione e compone poi le basi. Lui stesso
sarà regista delle sue opere, nuovo teatro dove l’orchestra non si vede, sarà al di sotto del
palco. Volontà di ripresa della tradizione greca, creando una nuova idea di teatro, di fruizione
dello stesso teatro.
La trama sinfonica di Wagner è ciò che costituisce il dramma musicale. Trama sinfonica
costituita da un intreccio di motivi e temi ovvero i tipici LEITMOTIVE ovvero i motivi
conduttori, ovvero brevi motivi, brevi idee musicali associate ad un personaggio o ad un
contesto che ritornano e si sviluppano nel corso dell’ opera con una funzione strutturale e a
contempo drammaturgico.
L’accordo di Tristano nella seconda battuta del preludio mise in crisi, perché si tratta di un
accordo che può essere interpretato in maniere diverse. Accordo di settima posto in maniera
tale per cui in chiave non abbia nessuna indicazione d’accordo particolare. Linee che
compongono questi accordi costituiscono un cromatismo discendente, si incrocia la linea
che va dal sol di esis, la, la diesis e si
Il preludio è una composizione che apre e prepara, forma libera del preludio, ricondotta ad
una forma ternaria ovvero una prima parte, parte centrale ed un ritorno della prima parte.
Sezione principale che occupa le prime 24 battute, primo tema lungo 17 battute costituisco
da due motivi, il primo “del dolore” e il secondo è il motivo “del desiderio” e il terzo motivo
“dell’angoscia”
Secondo tema chiamato motivo “dello sguardo” primo momento quando tristano e Isotta si
guardano
Parte centrale chiamata motivo “del filtro d’amore” che verrà bevuto dai due amanti e poi
abbiamo un ritorno della sezione principale.
Importante cogliere il senso del discorso musicale che genera una continua tensione, non
abbiamo punti di riposo, quello che si distingue sono queste idee musicali, questi temi
conduttori molto pregnanti, delle idee che si fissano nella testa.
Organico orchestrale molto ampio, grande orchestra ottocentesca con un imponente sezione
di fiati, timpani, arpa e archi.
Il grande rivale di Wagner nella musica moderna dell’Ottocento è Brahms, composte che
non vuole scrivere una musica dell’ avvenire, non è un rivoluzionario, non vuole inventare
nuovi generi. Coltiva un rapporto organico con la tradizione, con i classici, viene definito
accademico, conservatore.
Brahms e Wagner diventano i due punti di riferimento di due partiti opposti dell’Ottocento:
uno è il partito dei neo tedeschi capeggiato oltre che da Wagner anche da Franz Liszt,
rivoluzionari, musica dell’avvenire, poema sinfonico, Wagner invece con il dramma musicale
e ha scritto solo per il teatro. L’altro partito è il partito che viene definito dei tradizionalisti, dei
conservatori capeggiato da Brahms, riconosciuto il ruolo guida. Brahms fa di questo suo
rapporto organico con la tradizione un punto di forza per scrivere una musica nuova, attuale,
compositore dell’Ottocento che ha una cultura storica musicale più ampia. I due artisti si
scontrano per due convenzioni diverse della musica e nel contesto della società: da un lato
proiezione utopica della musica, e Brahms che vedeva nella musica uno dei pilastri della
cultura occidentale. Brahms dal punto di vista linguistico delle musica non è un accademico,
il riconoscimento di tutto ciò verrà solo a posteriori grazie a Schonberg, il quale smonterà
tutte le accuse fatte a Brahms.
L'incontro di Brahms con Holderlin avviene durante una gita con degli amici e si intreccia con
la tradizione del lied corale, cantato a più voci.
Il testo poetico dei Campi Elisi di Holderlin attrae Brahms, riferimento alla mitologia classica
il fatto di non avere a che fare con una mitologia cristiana è ciò che ha attratto Brahms. Testo
articolato in tre strofe. L'interpretazione compositiva del testo poetico è interessante perché
brahms sulla scia di schubert, del contrasto tra dei e uomini costretti all'agire. Conclude non
con l’immagine prostata sotto al peso del dolore e dell’intento, ma conclude con la musica
dei beati. Questa soluzione di concludere non con banane lieto fine, ma con una
conclusione aperta ci arriva dopo una serie di ripensamenti. In questo caso il fatto che la
compiutezza della forma musicale, forma ternaria, in questo caso non chiude la forma, ma
apre nuove dimensioni di senso, conclusione aperta che porta alla necessità di una
domanda, quella sul destino dell’uomo. Brahms pensa che tutto questo venga espresso in
modo migliore con la sola musica strumentale, la musica esprime in maniera ineffabile,
quindi a questa ineffabilità Brahms si affida per trasmettere qualcosa di enigmatico che tocca
nel profondo.
Ciò che ci dice il ritorno della musica iniziale, dei beati, alla fine è come un oggetto di
contemplazione lirica che non esclude la speranza. È la posizione di un agnostico, Brahms
con il finale altissimo sembra porsi la necessità di questa continua domanda sul destino.

—> Lezione 24 marzo:


Brahms, la tonalità di do maggiore non la raggiunge mai.
Coro composto da voci femminili e voci maschili
Con Brahms siamo negli anni 70 dell’Ottocento, arrivismo alle soglie della modernità in
musica, intorno al 1890 cominciano a manifestarsi in campo musicale i primi segni di rottura
con la tradizione precedente. Recupero della modalità antica, della musica orientale, scala
esatonale e uso massiccio della scala pentatonica.
Debussy, la sua musica mira a esprimere quello che non può essere detto

—> Lezione 29 marzo:


Debussy, “Prelude a l’apres-midi d’un faune”
due modi di scrivere la musica modo dorico e modo
Componente modale che insiste sul cromatismo discendente, altro è il tritono: questi due
elementi danno instabilità al tema, tema cromatico che non è riconducibile ad una tonalità
ben affermata in maniera inequivocabile. Da qui deriva questo gusto particolare.
Intervallo di tritono in evidenza perchè dopo lo scivolamento cromatico abbiamo un sol
bequadro e dopo l’intervallo di tritono un do diesis.
Nuovo tema degli archi nella parte centrale, c’è una serie di elementi secondari che
rivestono un ruolo importante.
Strumentazione funzionale alla scansione e articolazione formale interna, il preludio è
un’orchestrazione per orchestra, orchestra piuttosto grande, (crotali sono dei dischi di
metallo percossi con dei martelletti morbidi)
All’inizio e alla conclusione abbiamo il flauto con l’aria e gli archi con sordina, alla fine si
aggiungono anche i crotali a dare un colore molto particolare. Nelle cadenze principali
abbiamo il suono pieno degli archi e dell'arpa e nelle frasi di transizione dei temi del flauto e i
ritorni debussy usa strumenti che contrastano con questo colore fondamentale utilizzando
strumenti a fiato.
Ascolto del pezzo: capolavoro del governo dedusse, che poi avrà una trasformazione nella
sua maturità, abbandona una serie di riferimenti ancora evidenti esempio la lunga cadenza
finale di mi maggiore.
Linguaggio che abbandona sempre di più i legami con un linguaggio dell’armonia funzionale.
Vaghezza formale, i critici avevano colto un aspetto, riconducibili a schemi in modo univoco,
schema disorientante, questo è solo l’inizio di Debussy che scriverà una musica sempre più
moderna.
Gruppo dei sei: avranno come riferimento un’arte povera, e vedranno in debussy l’ultimo
grande esponente del romanticismo dell’Ottocento, modo di concepire l’arte che voleva
essere sperato in favore di una musica che aveva come riferimento il balletto, una musica di
consumo, d’uso, voleva superare una concezione mistica sacrale della musica che debussy
aveva continuato. Legame ambiguo e ambivalente di debussy della cultura francese di
Wagner torna fuori. Musica sfumata illusiva ed elusiva di debussy, è importante il silenzio,
sono importanti le dinamiche, enfasi lirica, musica sfumata nel piano e mezzo piano.
Debussy avrà un’importanza per tutto il secolo e sarà visto anche nella chiave come ultimo
dei romantici, ultimo dell’Ottocento.
Debussy è uno dei grandi padri della modernità e di questa modernità che si affaccia intorno
al 1890 a livello europeo.
Operazione che tenta Mahler è quella di scrivere pezzi tradizionali che però lacerano il
tessuto musicale, la sinfonia era sempre stata il genere più alto di maggiore dignità estetica,
Mahler ne fa un genere diverso, narrativo, dove c’è sempre la vocazione a raccontare, a
rappresentare ad aprirsi, ma quello che fa lui è ambizioso. Mahler unisce l’alto e il basso, il
volgare e il sublime, il triviale ovvero la musica da strada. Mahler usa i campanacci delle
mucche, ci sono momenti in cui si passa da una musica sublime, post wagneriana. Utilizza
generi tradizionali per fare sperimentazioni con il linguaggio di grande modernità. Fu uno dei
grandi padri della modernità capace di fondere musiche diverse, grande tradizione della
musica tedesca con citazioni di canzoni popolari. Uso della strumentazione delle orchestre
soprattutto nelle sinfonie comportano un organico tale e gigantesco da porre dei problemi e
dei limiti anche nell’esecuzione dal vivo. Fama novecentesca che incomincia dopo il 1945,
anche per una ragione molto banale, Mahler era ebreo.
Apprezzato nella scuola di Schonberg, nato nel 1874, altro dei grandi padri della modernità
in musica, compositore che ha avuto una traiettoria stilistica unica che è apparsa nella sua
coerenza e estrema linearità soltanto con il passare dei decenni. Schoenberg scrive una
musica che fonde due grandi tradizioni, tradizione classica di Brahms e musica dei tedeschi
ovvero Wagner e di Mahler.
Scrivendo una musica sempre più cromatica, tesa dove c’è questa continua ricerca del
linguaggio, Schoenberg arriverà intorno al 1908 a scrivere pezzi in cui c’è una sospensione
della tonalità. Periodo atonale di Schoenberg, sospensione della tonalità o emancipazione
dell’ assonanza. Scrive pezzi brevi in cui la tonalità non c’è più e per cercare di sostituire
quelli che sono i mesi tonali, lavora s delle cellule minimali, dei piccoli motivi, usa accordi
alternativi, accordi costruiti per quarte, e l’effetto di un accordo per un’arte è inverso,
dissonante.
Periodo Atonale di Schoenberg che conosce una serie di articolazioni complesse attraversa
varie fasi.
Assumono importanza dei piccoli motivi di carattere melodico e ritmico, accordi e
agglomerati delle nuove costruzioni. Schoenberg compositore lineare che nella prima metà
degli anni 20 crea un nuovo metodo di composizione ovvero la dodecafonia che è un
metodo per comporre, è una tecnica. Dodecafonia è la ricerca di una nuova tonalità in cui
non ci sono gerarchie funzionali ma i 12 suoni della scala stanno in relazione tra loro solo
con se stessi, non c’è più un centro, un riferimento. Schonberg fa questo perché il linguaggio
tavole si è usata, c’è una coerenza in questo tipo di pensiero.
“Five pieces for orchestra” Schoenberg

—> Lezione 30 marzo:

—> Lezione 13 aprile:


Inizia a farsi strada l’idea della bellezza non come valore in sé, valore assoluto, ma inizia a
farsi strada il valore dell’autenticità, della musica autentica, vera, se vuole essere vera non
può essere migliore rispetto all’epoca. Il novecento è un secolo straordinario dal punto di
vista delle arti, pluralità e ricchezza di stili e di musiche diverse concorrono stili e aspetti
differenti come: un rapporto
dialettico e rapporto di ironia con la tradizione, con Stravinsky uno dei protagonisti della
musica classica, la musica al quadrato ovvero prende elementi della musica di tradizione e
ci scrivesse altra musica ponendosi in un rapporto di ironia.
C’è la conoscenza della musica dei popoli non europei che si fa strada, conoscenza della
musica popolare, del folklore e ciò porta nuova linfa e nuove idee per scrivere una musica
contemporanea. Operazioni che vengono fatte anche in Scandinavia, in Spagna in tutti quei
paesi in cui non c’era una tradizione musicale. Rapporto complesso e
biunivoco di duplice movimento tra musica d’arte, colta e classica e tra musica di consumo
ovvero la musica jazz. Rapporto tra jazz e Musica colta rappresenta una tendenza un
elemento straordinariamente importante per la ricchezza delle auspica del 900.
Graduale superamento della distinzione classica tradizionale tra suono e rumore, il
movimento futurista ha avuto grande impatto sulle arti figurative, ma sulla musica ci sono
stati dei compositori, ma l’impatto del futurismo in quanto tale è stato molto modesto. Edgar
Varèse, uno dei grandi pionieri della musica elettronica e ha contribuito a superare questa
distinzione tra suono e rumore, che l’aspetto dei rumori e tutto ciò che non è suono inizia ad
entrare nella musica. È stato il primo a comporre un pezzo interamente per strumenti a
percussioni. Ci sarà anche un prezzo da pagare per la musica più d’avanguardia, che si
distaccherà tra la nuova musica e la musica d’avanguardia.

—> Lezione 21 aprile:


Il centro dell’attività musicale del 900 è tutto basato sul passato, le difficoltà di approccio del
pubblico alla uova musica appaiono come una conseguenza e non come la causa el
rapporto musicista musica.
Che posizione prende Ravel? Rapporto difficile con le istituzioni costruendo una musica
molto poco di rottura, il modernismo di Ravel è moto particolare, seducente, ebbe uno
straordinario successo anche quando fu in vita. Rapporto di Ravel con il mondo dell’800
tedesco a partire da Beethoven in poi è inesistente. Influsso francese per Ravel molto
importante fu All’anno Po. Rapporto conflittuale con il mondo accademico
Aspetto della poetica, Ravel uomo artista, fin da giovane assume questo atteggiamento
mascherato, è un compositore che erede un duplice schermo tra se e le proprie opere. In
questo suo creare oggetti d’artigiantao perfetti c’è anche il distacco tra l’artigiano e la propria
opera e il distacco da se e il mondo. Padronanza tecnica del mestiere carica espressiva che
la musica di Ravel ha è di second grado, pudore espressivo considerato come un modo di
essere della musica di Ravel. Dichiarazioni di Ravel sulla musica: Ravel è molto discontinuo,
molto poco rettilineo nelle sue dichiarazioni, concede il primato dll’ispirazione, poi si rifà a
Bodleaire e affferma che l’ispirazione arriva solo quando la si vuole. Fare arte però è
qualche cosa di razionale, settica dell’ispirazione non è importante per lui, ma è importante il
calcolo, il raziocinio nella musica. La musica è una lotta eroica contro i limiti imposti dalla
materia sonora, ecco perchè per Ravel la musica è arte e artigianato, lavoro durissimo e
genialità. Coscienziosa e rigorosità del lavoro, cura con cui viene realizzata la sua musica,
ideale che un artista deve avere.

Potrebbero piacerti anche