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Microeconomia 21 marzo

La legge dei rendimenti marginali decrescenti vale anche fissando il lavoro e variando il capitale.

Una cosa diversa rispetto alla funzione di utilità è che gli isoquanti hanno un’interpretazione cardinale, il
numero che li accompagna è fondamentale. Posso così fare delle differenze tra isoquanti, confrontarli. Con
le curve di indifferenza potevamo fare solo un’interpretazione ordinale, non potevamo fare altro. Non
dunque più trasformare la funzione di produzione, come facevo con la funzione di utilità.

Gli isoquanti sono

➔ Negativamente inclinati, perché se aumentassi la quantità di un fattore aumenterebbe la


produzione: se aumento un fattore, per compensare (per mantenere invariata la produzione) devo
diminuire l’altro.
➔ Convessi, ovvero la loro pendenza (in valore assoluto) si riduce procedendo da sinistra-alto a
destra-basso.

La loro pendenza (SMST) si calcola come la pendenza delle curve di indifferenza. È decrescente.

Dimostrazione:

Nel caso della funzione di utilità la proprietà del SMS decrescente fosse legata alla preferenza del
consumatore per la varietà. Possiamo dire anche qui qualcosa di molto simile: l’impresa riesce a produrre
una quantità maggiore di output con delle combinazioni bilanciate di lavoro e capitale, piuttosto che con
delle combinazioni sbilanciate.

La pendenza degli isoquanti mi dà delle informazioni


relativamente al tipo di tecnologia che sta dietro alla
produzione del bene finale. L’impresa del grafico accanto
è disposta a rinunciare ad una grande quantità di lavoro in
cambio di una piccola quantità di capitale. Tra il lavoro e il
capitale è il capitale ad essere il fattore più importante. Un
isoquanto piatto rivela una produzione intensiva di
capitale; degli isoquanti molto inclinati rivelano una
predilezione per il lavoro.
Fattori perfetti sostituti

𝑄 = 𝛼𝐿 + 𝛽𝐾
Gli isoquanti associati a queste funzioni di produzione sono delle rette, negativamente inclinate, con
pendenza:
𝛼
𝑆𝑀𝑆𝑇𝐿,𝐾 =
𝛽
Viene meno la proprietà della convessità (B non è preferibile
ad A o B). Sono possibili soluzioni d’angolo.

Fattori perfetti complementi

𝑄 = 𝑚𝑖𝑛 {𝛼𝐿; 𝛽𝐾}


Dove la proporzione fissa tra i fattori è descritta dalla funzione:
𝛼
𝐾= 𝐿
𝛽
L’esempio in questo caso può essere quello di un parrucchiere e
un paio di forbici. La produzione non aumenta aumentando la
quantità di un solo fattore.

I rendimenti di scala

Il termine “scala” in alcune espressioni indica le dimensioni di un determinato fenomeno. Come varia la
produzione quando varia la scala? È più efficiente concentrare la produzione in un’unica azienda o
decentralizzarla in diversi impianti? O è indifferente? Cosa succede se tutti i fattori aumentano in una certa
produzione? Chiaramente aumenta, ma come (proporzionalmente o più/meno che proporzionalmente)? la
risposta la otteniamo dai rendimenti di scala, proprietà intrinseca dei rapporti di produzione. Possiamo
trovarci in tre situazioni:

1. Rendimenti di scala costanti: se raddoppiano tutti i fattori, raddoppia anche la produzione:


𝐹 (𝜆𝐿, 𝜆𝐾) = 𝜆𝐹 (𝐿, 𝐾)
a. Gli isoquanti sono equidistanti,
b. La scala dell’impresa non influisce sulla produttività.
2. Rendimenti di scala crescenti: se raddoppiano tutti i fattori, la produzione aumenta più che
proporzionalmente: 𝐹 (𝜆𝐿, 𝜆𝐾) > 𝜆𝐹 (𝐿, 𝐾)
a. Gli isoquanti sono sempre più vicini tra loro,
b. Conviene concentrare la produzione in un unico grande impianto.
3. Rendimenti di scala decrescenti: se raddoppiano tutti i fattori, la produzione aumenta meno che
proporzionalmente: 𝐹 (𝜆𝐿, 𝜆𝐾) < 𝜆𝐹 (𝐿, 𝐾)
a. Gli isoquanti sono sempre più lontani tra loro,
b. Conviene decentrare la produzione in tanti piccoli impianti.

La funzione Cobb-Douglas consente di


trovare tutti e tre i casi

• Costanti: se la somma degli


esponenti è pari ad 1
• Crescenti: se la somma degli
esponenti è maggiore di 1
• Decrescenti: se la somma è
minore di 1
Casi ibridi:

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