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TEMA 1 DI STORIA

LA FRANCIA DAL 1945 AI NOSTRI GIORNI

CAPITOLO 1 : ECONOMIA E SOCIETÀ DALLA RICOSTRUZIONE DEL


DOPOGUERRA AI GIORNI NOSTRI

ACCROCIO
Canzone di Charles Trenet : « Route Nationale 7 », 1955 → sviluppo infrastrutture + tempo libero

CONTESTO
Dal 1945 : Francia : cambiamenti : crescita economica, demogra ca (“glorioso trentennio” )

Francia : urbanizzata e terziarizzata → entrata nella società dei consumi e del tempo libero

FRANCIA DEVASTATA
Perdite umane: 600 000 morti in Francia + 500 000 morte indirette (brutte condizioni di vita)
Perdite materiali: 2,5 milioni di edi ci distrutti, città ricostruite (ex. Le Havre : milioni di senza-tetti)

Distruzione delle infrastrutture a causa dei bombardamenti (ex. ponti di Parigi)
→ rallenta l’approvvigionamento e la ripresa economica
Penuria generalizzata : Indice di produzione industriale : 1938, 100 / 1944, 38

Produzione agricola in calo: riduzione d’1/3 rispetto



→ costo della vita : x3 in 7 anni → paese rovinato nanziariamente e materialmente

STATO IMPEGNATO NELLA RICOSTRUZIONE


Dal 1945 : interventismo dello Stato nell’economia attraverso la piani cazione

Imprese nazionalizzate (1945-1946) : ruolo importante nella crescita (ex. Renault)

Piani cazione, programmazione dell’attività economica e sociale

« Haut commissariat au plan », 1946, 1° piano di 4 anni dà priorità allo sviluppo delle industrie
pesanti (siderurgia, fabbricazione di macchine agricole), dell’energia (EDF) e trasporti (SNCF)
Importanza del nanziamento del Piano Marshall per aiutare alla ricostruzione francese

Stato-provvidenza (sistema di previdenza sociale / pensioni) → « Repubblica sociale »

LO STATO IMPULSA UNA MODERNIZZAZIONE SPETTACOLARE


Fino al 1974 : tasso di disoccupazione debole (1950-1969: tra l’1 e il 2% della pop° attiva)

Stato: ricerca : Commissariato Energia Atomica CEA, Istituto Nazionale Ricerca Agronomica INRA
opere pubbliche : 1° autostrada (Parigi-Marsiglia: “autostrada del sole”), 1960
Capitalismo dominato da PMI (Piccole Medie Imprese) ma 70’ : si moltiplica la fusioni di società

→1970: francesi lavorano in maggioranza nelle imprese di più di 500 persone

Managers moderni : multinazionali con padroni familiari dinamici (Moulinex, Carrefour…)


Pero : danni ecologici della modernizzazione (ex. smog, critiche contro l’energia nucleare…)
Smog, nebbia inquinata a causa dello sviluppo delle strade/automobili

LA RECESSIONE
Fino al 1974 : tasso di disoccupazione debole (1950-1969: tra l’1 e il 2% della pop° attiva)

Dal 1945 : economia francese sempre più aperta al mercato mondiale

→ colpito duro dalla crisi mondiale degli anni 70: 1975, in azione 15%, disoccupazione di massa
Industrie tradizionali : le più colpite dalla crisi + concorrenza dei NPI (Nuovi Paesi Industrializzati)

↗ squilibri regionali, disoccupazione tutti mestieri, colpiti : donne, giovani non diploma, immigrati

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LE RISPOTE POLITICHE
Risposta liberale dal governo Raymond Barre (1976-81) :
→ meno intervento dello Stato nell’economia

→ lotta contro l’in azione grazie a un piano di rigore (riduzione delle spese pubbliche)

1981 : governo socialista di Pierre Mauroy : politica di rilancio keynesiana

→ aumento dei salari + abbassamento della durata legale del lavoro a 39h/giorno

→ pensione a 60 anni per incoraggiare il consumo e creare dell’occupazione

→ ma aggrava il de cit del bilancio e la disoccupazione non diminuisce

Dal 1983 : svolta dei governi socialisti : ritorno a una politica di rigore

→ governi successivi (destra o sinistra) : mantengono il rigore con puntuali misure di “rilancio”

POTENZA ECONOMICA FRANCESE


2016 : 6° esportatore mondiale di beni e servizi, 3° per l’agricoltura dell’Unione Europea

1° paese turistico al mondo con 83 milioni di turisti stranieri

LA FRANCIA NELLE RETI


Parigi → hub potente e attraente + 2° piattaforma aeroportuale d’Europa

→ Ma grandi porti (Marsiglia, Havre): di coltà ad imporsi a concorrenti UE (Rotterdam, Anvers)



→ Diverse grandi città come Lione, Lilla, Tolosa hanno un’in uenza internazionale

15/100 delle più grandi FTN sono francese (energie, biotecnologie, trasporti, lusso)

ESPLOSIONE DELLA NATALITÀ : BABY BOOM, CAMBIAMENTI DEL MODELLO FAMILIARE


Dopoguerra : ripresa demogra ca → crescita della popolazione (1,2% all’anno)

→ 1945-1965 : « baby boom » + « rivoluzione materna » → ducia nel presente e nell’avvenire



2020 : indice fecondità francese : 1,8 bambino/donna → uno dei più alti d’Europa
Aumento della popolazione : 1945 : 40 milioni di abitanti / Oggi : 65 milioni di abitanti

Ma : problema del pagamento delle pensioni «papy boomers », invecchiamento della popolazione

Cambiamento del modello familiare : diminuzione dei matrimoni (50%), divorzi + numerosi

Perché altri modi di vivere : famiglie ricostituite (2018: 730 000), famiglie monoparentali (2020 : 2
milioni), famiglie omoparentali (matrimonio per tutti nel 2013) + dibattito sulla PMA

Cambiamento del ruolo delle donne : 1965: lavorare senza l’accordo del loro marito

1975: depenalizzazione dell’IVG (legge Veil)

2002: legge di parità nelle istituzioni politiche

CAMBIAMENTO DELLA RIPARTIZIONE DELLA POP° ATTIVA E ↗ DEL TEMPO LIBERO


1950-1960 : apice della gura dell’operaio

Sviluppo del salariato: 1982 : 84% della popolazione attiva + riduzione del numero di lavoratori
indipendenti (artigiani, commercianti) + sviluppo dei servizi
Anni 1960 : donne entrano in massa sul mercato del lavoro + possibilità di studi superiori

Tasso d’attività femminile: 1970, 59% / 2001, 80%, però rimangono disuguaglianze salariali
Riduzione progressiva del tempo lavorativo: 1981, 5 settimane di ferie, 1998, legge sulle 35

→ « società del tempo libero » (cultura, turismo, vacanze)

DECLINO DEI MONDI CONTADINI E OPERAI

« Fine dei contadini », 1967, dal sociologo Henri Mendras, titolo d’un suo libro
Contadini : agricoltori gestori

Anni 1960: forte esodo rurale (mecanizzazione delle campagne e uso più importante di pesticidi

Nell’industria : evoluzioni tecniche → operaio diventa l’OS (Operaio Specializzato) ma in realtà


senza quali ca, formato in poco tempo

Dal 1970 : l’OS viene sostituito dal tecnico al servizio della macchina + parte della manodopera in
disoccupazione strutturale
Aumento del tasso di urbanizzazione:1960, 60% / 2020, 80% + sviluppo delle periferie

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L’IMMIGRAZIONE
Immigrazione: “Trente glorieuses” → manodopera per ricostruire e modernizzare il paese.
Popolazione straniera: 1946, 1,7 milioni / 1975, 3,4 milioni

Anni 50’ : Spagnoli, Portoghesi e Algerini)

Anni 60’ e 70’ : Immigrazione dalle ex colonie dell’Africa subsahariana e paesi dell’Asia
Crisi del 1973 : ussi dell’immigrazione incoraggiati

Ma immigrati sono confrontati a diversi problemi: alloggio, razzismo…

LO STATO SOCIALE (Welfare-State)



Favorisce la ridistribuzione delle ricchezze e la crescita dei redditi

SMIG (Salario Minimo Interprofessionale Garantito),1950, per mantenere il potere d’acquisto dei
salariati più svantaggiati ( SMIC (SMI di Crescita) nel 1970, + vantaggioso e calcolato ogni anno)

I FRANCESI E LA SOCIETÀ DI CONSUMO


1949-1979: tenore di vita dei francesi triplicato

Fine guerra : Problema molto importante dell’alloggio

→ progressivamente risolto dalla costruzione intensa di palazzi :

- sparizione delle baraccopoli negli anni 1970 (ex. Nanterre)

- accesso alla proprietà (Percentuale di proprietari a 40 anni : 1955, 20% / 1978, 50%)
Francesi comprano dell’elettrodomestico (frigorifero, televisione) + esplosione della pubblicità

Simbolo della società di consumo : - supermercati (1° Carrefour, 1963, Ste-Geneviève des Bois)

- automobili (ex. 4CV della Renault)


Pero’ modello da discutere: rimangono forti disparità sociali e grande povertà :

persistenza dell’esistenza di un sottoproletariato

I LIMITI DOPO LA CRISI : LA PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO


Disoccupazione fa cadere tutta una parte della società nella povertà

2021 : 1.95 milioni di persone ricevono il RSA


RMI (Reddito Minimo d’Inserzione),1988, per aiutare i più poveri (diventa il RSA (Reddito di
Solidarietà Attiva) nel 2009)
LO SVILUPPO DELL’INDIVIDUALISMO
Anni 60’: a ermazione dell’Individualismo + opposizione dei giovani ai valori dei genitori :

generazione “ye-ye”, rock’n’roll, nuovi idoli (ex. Johnny Hallyday) + Maggio francese

Oggi: cambio dei comportamenti ( problema della recessione), molti genitori sono un sostegno
per i giovani che sono confrontati alla disoccupazione o alla precarizzazzione del lavoro

L’EDUCAZIONE DI MASSA E LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLA SCUOLA


Giovani con baccalauréat : 1940, 5% della popolazione / 2023, +60% (bac général)

1959 : scuola obbligatoria no a 16 anni e 1975 : scuola media deve essere accessibile a tutti

Moltiplicazione delle manifestazioni culturali :

Festa della musica dal 1981

Creazione di diversi musei (1969, museo Pompidou, 1995 « quai Branly » )

Compagnie sviluppano gli spettacoli per strada su grande scala gratuiti (ex.“Royal de Luxe”)

CREDENZE E PRATICHE RELIGIOSI


Cristiani meno numerosi : 1952, 81% / 2016, 64%, pratica meno frequente (43% alla messa
regolarmente) → secolarizzazione della società francese dal XIX° secolo.

Protestantesimo, Islam e ebraismo : crescita

Atei : 1987, 21% / 2015, 29%

→ Questione della laicità e della convivenza religiosa torna nel dibattito politico

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SCALETTA

I) LE MUTAZIONE DELL’ECONOMIA FRANCE DAL 1945

A. Dalla ricostruzione alle “Trente glorieuses” [ai Trenta Gloriosi]

1) La Francia devastata

2) Uno Stato impegnato nella ricostruzione

3) Lo Stato impulsa una modernizzazione spettacolare

B. Delle reazioni diversi cate di fronte alla crisi

1) La recessione

2) Le risposte politiche

C. Un’ economia integrata nella globalizzazione

1) La potenza economica francese

2) La Francia nelle reti

II) I CAMBIAMENTI NEI MODI DI VIVERE

A. Delle trasformazioni demogra che, sociali e professionali


1) L’esplosione della natalità: il “baby boom” e i cambiamenti del modello familiare
2) Cambiamento della repartizione della popolazione attiva, aumento del tempo libero

3) Il declino dei mondi contadini e operai


4) L’immigrazione

B. L’entrata dei Francesi nella società dei consumi

1) Lo Stato sociale (Welfare-State)


2) I Francesi e la società di consumo
3) I limiti dopo la crisi: la precarizzazione del lavoro

C. I cambiamenti culturali e religiosi


1) Lo sviluppo dell’individualismo
2) L’educazione di massa e la democratizzazione della scuola
3) Credenze e pratiche religiosi
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1946 : « Haut commissariat au plan »

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