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at UN OROLOGIO ASTRONOMICO DEL CINQUECENTO A TRAPANI Pubblicato su AISOR ® ASSOCIAZIONE TTA LIAN. Aut, Hora del 27.11.2019 MARISA ADDOMINE La storia dell‘orologeria monumentale in Italia meridionale @ un grande libre ancora tutto da scrivere, 0 quasi. Se dalla meta dell’800 in poi, con l'eccezione di alcuni valenti costruttori loca- li, molte delle nuove installazioni su torrie campanili venivano realizzate wtilizzando movimenti importati dall'Italia settentrionale, o addiriteura dall'estero, non molio é il materiale sopravvis- suto da epoche anteriori e la mancanza di uno studio sistematico non ci ha ancora permessa di valutare pienamente i contributi e le presenze locali di epoca pitt antica. E" quindi con grande interesse che abbiamo il piacere di presentare su queste nostre pagine la notizia del ritrovamento delle tracce di un ‘astronomico’ cinguecentesco a Trapani: la scoperta 2 avvenuta nel corso delle operazioni di restauro di uno degli edifici storici del cenero cittadino, ed @ stata lo spunto per una ricerca archivistica che ha premiato gli studiosi trapanesi e arvicchito la storia dell’orologevia astronomica monumentale italiana di un altro prezioso esemplare. el centro storico di Trapani si trova la bella Piazza Cavarretta, che trae il nome dall'insigne famiglia locale attra- verso la cui generasitd la Casa di Citra, cio’ l'edificio comunale che in essa sorge, fu arricchita dopo il 1698 da un'imponen- te facciata, voluta personalmente da Gia- como Cavarretta, figura di spicco tra i Ca- valieri di Malta, che a tale scopa destind duemila seudi del tempo (Fig. 1, nella pa- gina successiva). Ma mentre si abbelliva la Casa di Cit- ta, gia da oltre un secolo il tempo pubbli- co dei Trapanesi era indicato da un oro- logio astronomico, i cui quadranti si tro- vavano su un edificio immediatamente a- diacente ma pit antico, dall’evocativa nome di Torre Oscura. Anticamente detta Torre di Porta Oscu- ra, insieme ad altre quattro costruzioni turrite segnava uno dei varchi al centro cittadino, che era fortificato: su di essa sorse, gia nel XVI secolo, il pit importan- te orologio pubblico di Trapani, sulla c UN OROLOGIO ASTRONOMICD DEL CINQUECENTO A TRAPANI 33 - La Torre Oscura, o Torre logic. Fig dell'o: storia & stato possibile rica- struire molte informazioni, oggetto di questo articolo. Per prima cosa, iniziamo con l'esaminare l'aspetto at- tuale della torre, dal punto di vista orologistico. Troviamo un'incor eta giustapposizio- ne di due grandi quadranti: quello superiore mostra le ore in XII nella fascia oraria in- terna, circondara dal ciclo del- lo Zodiaco: attualmente, por- ta gli indici delle ore e dei minuti (Fig. 2). Quello inferiore & dotato di un indice a forma di falce lunare, che ruota attorno a un grande foro decentrato, rap- presentante la Terra, e ha una fascia esterna suddivisa in 29 ©, con una lan- cetta che indica il giorno del settori e me: mese lunare sinodico, la cui durata é, appunto, di 29.58 Notiamo in questa corona la presenza di numeri romani giacenti, con il nume- jornii ro 4 ed i suoi correlati non indicati in modalita sottrattiva, cio? come IV, ma con la sequenza HII tipica delle notazio- ni pit antiche, come ampiamente illu- strato nell’articolo di Anonimo studioso di storia dell’orologeria italiana, Le ‘mo- stre’ ad ore giacenti, sul n. 32 de La Voce di Hora. I numeri ed i segni dello Zodiaco sono realizzati per mezzo di inserti in piomba ¢ le fasce sono in marmo della cava di Riz. Pubblicato su AISOR ® tuto, vicino ad Frice. A sud di Roma restano ben poche testimonianze di astronomici antichi: ri- cordiamo lo splendido quadrante dell'o- rologio di San Martino delle Scale di Pa- lermo, studiato dall’amica Maria Luis Tuscano ed un resto di quadrante astro- nomico dellantis con un lacerto con segni zodiacali. attedrale di Ragus Messina vanta il capolavoro astrono- mico opera di Ungerer, insigne per le di- mensioni ¢ per i giochi di automi, ma @ opera del XX secolo, essendo stato realiz- Pubblicato su AISOR @ [ASSOCIAZIONE ITALIANA STUDIOSE DEOROLOGERIA Fig. 3 - I quadranti della Torre Oscura zato nell'ambito della ricostruzione resasi necessaria dopo il devastante terremoto del 1909, Cid che rende questa scoperta, avve- nuta nel corso del restauro della superfi- cie esterna della torre, ancora pit interes- sante @ l'epoca di costruzione dell’orola- gio: i documenti d’archivio ce ne parlano con un buon grado di dettaglio. I libri consiliari della citta svelano che nel 1570 il Consiglio cittadino approvo la spesa di once 51 e tari 12, complessiva- mente, "per conzari l'orologio e per fari la sfera et il lunario per il decoro della citta”: tale cifra doveva essere suddivisa tra due fornitori, tale mastro Admiranti "per suo magisterio estimato da mastro Petra Antonio di Blasi”, in ragione di once 41, da cui deduciamo che mastro Admiranti fosse lautore del movimento, “et once 10 e tart 12 a mastro Baldassarve Baroc per la pittura dei pannelli di oro et annauratura (cioé doratura) di dieti sfera et lunari Trascorre il tempo e quasi trent’anni dopo i Giurati trapanesi Gregorio Gri- maldi, Nicol Ravida e Marcello Pro- venzano, che abitualmente tenevano le loro adunanze nella chiesa di Sant’A- gostino, si riunirono agli inizi del 1595 in un edificio adiacente Torre Oscura e sta- bilitono ¢ iscrissero nei loro registri un nuovo ordine di costruzione per un oro- logio a tale maestro Giuseppe Mannella, trapanese, indicato anche come scultore. Nello stesso anno, in data 18 marzo, il tesoriere Vincenzo D'Alfonso saldava 2 once a saldo delle prime 6 dovute per "maestria e manifatrura dell’ orologio”, a- vendo il nostro gia incassato le prime 4 come da ricevuta redatta dal notaio Gio- vanni Pagano. Il testo dell'incarico @ il seguente: ”... construere facere et edificare lunarium et sfera marmoream di petra dello Rizzuto ad effectum reponendi in nari horologio, ubi ad presens est dicta sfera... cum li soi litteri gitattini di piombo, cum li dodici signi dello zodiaco in piombo, plano, conforme allo modelo fatto da mastro Giuseppe... et dare finito lo tutte per misi di augusto proximo sequente...”. La spesa complessiva per questo inter- vento fu di once 8: le ultime 2 furono versate, sempre sotto l’attento controllo del medesimo notaio e del medesimo te- soriere, solo l’anno dopo, citandosi negli atti la causale "per maestria de la sfera di lo orologio di questa citta a complimento de li onzi otto imperoché de li altri onzi sei se li fecero et foro spenduti per noi altri”. L'opera non era perd terminata, se in. data 17 aprile fu versato a Mannella un ulteriore acconto di altre 2 once, a fronte di un preventivo totale di 14, secondo uno scritto che per causale registrava sempre la costruzione della sfera sulla parete della torre. ‘Se Giuseppe Mannella fu l'autore, non fu perd il manutentore della sua opera: effettuati consegna e collaudo una nuova delibera dei Giurati andd a determinare salario ¢ doveri per "lo mastro che conza gli orologi di questa citta”, con incarico plu- riennale. La citazione al plurale di orologi della eitta ci lascia dedurre che nel frattempo pit segnatempo pubblici fossero stati po- sti in funzione € che quello di Torre O- scura non fosse l'unico orologio destinato alla collettivita. Vorrei far notare come si il fatto che nella terminologia usata negli scritti si incontrino termini come sfera e conzare, nel senso di acconciare, aggiusta- interessante fe, mantenere in funzione, che sono di tipica matrice veneta o comunque set- tentrionale: potrebbe essere uno spunto per ulteriori ricerche d'archivio e per sco- prire se vi fossero state, nel tempo, rela- zioni tra gli orologiai della Serenissima e quelli della terra di Sicilia, grazie alle quali il gergo dei primi avrebbe potuto divenire anche quello dei secondi, alme- no per i termini tipici dell'Arte che ci sta a cuore. Pochi anni dopo troviamo un nome di temperatore: Francesco de Renda, che negli atti compare come ricevente, attra- verso il tesoriere Antonio Lonesto, la somma di "unzi dui (cioé 2 once), quali se li pagano per suo servitio di mesi quattro, cioe settembro ottobro novembro e dicembro proximi passati come mastro che ha conzato detto orologio a taggione di onze sei lanno (cieé anno)”. Aali inizi del XVIII secolo lorologio versava probabilmente in cattive condi- zioni, tanto che i Giurati ritennero neces- sario affidare a mastro Vincenzo Valenti, anese, l'incarico di "conzare et ridurre a perfettione I'horologio delle hore tale che corra gitesto et la campana di detto horologio suoni ogni hora a suo tempo”. Secondo la tradizione, l'orologio suo- nava le ore ed i quarti. Il Valenti non dovette compiere in modo soddisfacente il mandato ricevuto, se solo pochi mesi dopo i Giurati si vide- ro costretti ad agire contro di lui: "amo- vendo absque nota infamiae ab officio nada- ij magistrum Vincentium Valenti’, incari- cando per le necessarie mansioni in sua sostituzione tale Ignazio Bonomo. Al Bonomo fu consegnato ufficialmen- te, in fase di incarico, stando agli atti: "un quartuccio, un mezzo, un terzo et un quarte di miswra, tutti di ramo (cioé di rame); un rotulo, li dui once, l'oncia e la mezz'oncia di misura d’oglio tutti di ramo; e Voncia di piombo; un tumolo di misura, pure di ramo; una quariara di misura di ramo, due tumoli di legname alla grossa; cingue pisa di petra di diversi pisi, grandi et piccoli per aggiustare stati con suoi anelli di ferro; li cinque rotoli di peso pure di piewa oltre le detti cingue pesi con il suo anello di ferro; una trimoia di legname per aggiustare tumoli ¢ mondelli; U'orologio della cit con tutti suoi ferri senza nessuno mancamento, una con il ferro della luna, cioé tutto il materiale riconsegnata da mastro Vincentio Valenti”. Tra mille traversie, l'orclogio di Torre Oscura continud a rimanere in servizio 6 La Voce nt Hora fino agli inizi dell'800, quando, nel 1828, un orologiaio di Marsala, Giuseppe Lo- tito, realizzd un nuovo meccanismo posta sul palazzo municipale: dotato di due quadranti anch’esso, @ visibile nella foto della Fig. 1. L’antico movimento andd perduto e€ solo da pochi anni la citta pud ancora godere dell'indicazione temporale di Torre Oscura, sulla quale @ stato installa- to un moderno dispositivo elettronico, ripristinandone la funzione di orolagia Il recente restauro € l'interessamento, del nostro socio Danilo Gianformaggio, promotore del recupero di Torre Oscura ed appassionato di orologeria, che voglio qui ringraziare per i materiali di archivio forniti, per le tante informazioni e per avermi messo al corrente della scoperta fin dalle prime fasi, ci hanno permesso quindi di poter aggiungere un nuovo ele- mento alla composita storia dell’orologe- tia italiana, con la speranza di poter pre- sto valorizzare maggiormente le vicende della misura del tempo meccanico in terra di Sicilia. Vorrei, insieme a Danilo, formulare nvito a tutti gli appassionati che fosse- ro a conascenza di orologi siciliani o di scritti che ad essi si riferiscano, di assa- jarsi a questa nostra ricerca, che porter’ certamente ad ulteriori scoperte. - Per la stesura del presente articolo ho fatto tiferimento alle ricerche di Antonio Buscai- no, storico trapanese, e alle note di Salva- tore Accardi, in Trapani invittissima. Pubblicato su AISOR ® [ASSOCIAZIONE ITALIANA STUDIOS! DY ORLOGERLA, Aut Hora del 27.11.2019

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