Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
BIBLIOGRAFIA:
-Il Piacere Dei Testi vol.3: Dal Barocco all’Illuminismo di Silvia Giusso, Guido Baldi, Mario Razetti Giuseppe
Zaccaria – Pearson, 2012
- https://doc.studenti.it/appunti/letteratura/ludovico-antonio-muratori.html
MEROPE
Merope è una tragedia in versi sciolti in lingua italiana e suddivisa in 5 atti, che venne rappresentata per la
prima volta a Modena nel 1713. Ottenne un vasto successo in tutta Europa. Sui palcoscenici ottenne un
successo senza precedenti ed esercitò una forte influenza sullo sviluppo del teatro italiano. Il soggetto della
trama è tratto dalla mitologia greca. Ritenuta per molto tempo il miglior esempio di tragedia italiana prima di
Alfieri e un modello da studiare ed imitare, questa tragedia ha il merito di equilibrare le esigenze di decoro
classico con quelle di una azione e di un linguaggio scorrevoli, secondo il gusto arcadico. Maffei è stato il primo
drammaturgo moderno a gestire il materiale e rivelare le sue possibilità superbe. Egli distribuisce l'elemento
amoroso così prevalente in quel momento nel teatro francese e dimostra che senza di esso un lavoro teatrale
non è in grado di conservare l'attenzione dello spettatore. La sua idea è che si deve rappresentare, però, una
sola passione, in questo caso l'amore di una madre per suo figlio. Voltaire e Alfieri si ispirarono all'opera
maffeiana per le loro omonime tragedie.
Il libretto di Merope fu edito e stampato a Venezia nel 1714, presso Giacomo Tommasini.
LA FIDA NINFA
La fida ninfa è un dramma per musica in tre atti di Antonio Vivaldi su libretto di Scipione Maffei, venne
rappresentata in occasione dell'apertura del Teatro Filarmonico di Verona.
L'opera una volta composta non venne subito messa in atto, grandi concentrazioni di truppe tedesche erano
allora ai confini della Repubblica e gli ufficiali di questi eserciti avevano richiesto l'autorizzazione per andare a
Verona per assistere alla prima rappresentazione dell'opera. Ma i dirigenti veneziani erano preoccupati di
mostrare loro le debolezze difensive della Repubblica.
Vivaldi e Maffei, l'autore del libretto, che aveva finanziato e si era speso per l'organizzazione dell'opera con un
importo molto elevato, dovettero aspettare il 1732 per vedere messo in scena il loro lavoro. Fu in seguito
dimenticato e non più rappresentato fino al 1958.
La Ninfa è un'allegoria sul matrimonio, l'amore e gli impegni di fedeltà sentimentale. Il libretto è pieno di cliché,
personaggi con caratteri sensibili, barbarici o neutri, ed errori di identità. Ma è opinione che la musica sublime
di Vivaldi superi i limiti del testo.
Il libretto venne editato e stampato a Verona nel 1730, presso Alberto Tumermani, libraio.
BIBLIOGRAFIA:
-Dizionario biografico degli Italiani, Treccani, versione online
-Dizionari Più, Zanichelli, versione online
DIDONE ABBANDONATA
La Didone abbandonata, rappresentata per la prima volta a Napoli nel 1724 con dedica al viceré di Napoli
Michele Federico d'Althann, fu l'opera con la quale Metastasio si affermò sulla scena teatrale italiana.
Il melodramma inaugura la prima fase (dal 1724 al 1730, anno della partenza per Vienna) della produzione
melodrammatica metastasiana e corona un periodo di intensa attività poetica e teatrale, durante il quale
Metastasio aveva sperimentato diverse modalità di scrittura alla ricerca di un suo specifico linguaggio poetico.
Il successo dell'opera fu determinante nella vita di Metastasio che abbandonò la pratica forense e si dedicò
definitivamente al teatro. La storia fu tratta dal quarto libro dell'Eneide di Virgilio.
La Didone abbandonata fu interpretata da alcuni critici come un primo esempio di libretto che contiene già
alcuni elementi del dramma metastasiano maturo come l'accordo recitativo-aria, il conflitto amore/passione, il
modello dell'eroe indeterminato, altri critici interpretarono la Didone come il risultato di un momento di
straordinaria creatività artistica mai più ripetuto da Metastasio.
Il successo dell'opera fu immediato e notevolissimo; la Didone fu il libretto più utilizzato di tutti i tempi e
numerosissimi sono i compositori che lo hanno musicato.
Il libretto della “Didone Abbandonata” venne stampato a Venezia presso Marino Rossetti nel 1724.
L’OLIMPIADE
Rappresentata a Vienna il 28 agosto del 1733, l’Olimpiade, fu considerata fin dalla sua apparizione il capolavoro
del poeta; essa presenta una sintesi perfetta degli elementi tipici dei drammi metastasiani: il conflitto
amore/dovere, complicato dai risvolti affettivi dell'amicizia; la struttura della doppia coppia di innamorati che
funziona come un meccanismo perfetto, con i protagonisti maschili legati da un profondo legame di amicizia
messo in crisi dall'amore per la stessa donna, e le protagoniste femminili animate dalla accorata difesa delle
proprie inclinazioni contro le convenzioni sociali e gli impedimenti esterni; il giusto equilibrio tra scene in cui
prevale un linguaggio idillico patetico e concitati momenti narrativi di progressione dell'azione. L'articolazione
tra aria, momento lirico, e recitativo, momento narrativo, raggiunge nell'Olimpiade un equilibrio perfetto e
compone un ingranaggio drammaturgico estremamente funzionale allo svolgimento del dramma. Il linguaggio
patetico-sentimentale dell'Olimpiade colpì il suo stesso autore che si commosse di fronte a una scena che stava
scrivendo e compose, per esprimere la sua reazione, il sonetto Sogni e favole io fingo, in cui analizza il potere
fatico del linguaggio letterario, documento fondamentale per la comprensione della poetica di Metastasio e per
l'immagine del teatro come sogno, illusione. Il libretto venne pubblicato nel 1733 a Vienna e Roma.
BIBLIOGRAFIA:
-Il Piacere Dei Testi vol.3: Dal Barocco all’Illuminismo di Silvia Giusso, Guido Baldi, Mario Razetti Giuseppe
Zaccaria – Pearson, 2012
LA LOCANDIERA
La locandiera è il capolavoro di Goldoni, è considerata lo stendardo del nuovo teatro di Goldoni che soppianta
gli schemi logori dell'obsoleta commedia dell'arte. Le maschere che gli attori usavano in precedenza per
interpretare personaggi fissi vengono soppiantate dal volto stesso dei commedianti, che impersonano il ruolo
di personaggi quotidiani e reali. Lo svolgimento della vicenda, prima affidato attraverso un sommario
canovaccio all'inventiva degli attori, viene sostituito dall'ordinata sequenza di eventi mirabilmente pianificata
da Goldoni, che diventa così il poeta di teatro.
La commedia goldoniana non si limita però a delineare psicologie individuali in tutta la ricchezza delle loro
sfaccettature: le colloca anche in un preciso contesto sociale. La Locandiera offre, infatti, uno spaccato della
società contemporanea, colta in tutte le sue articolazioni. Questo campione di società che si muove tra le scene
della commedia, ristretto ma esauriente, testimonia come il teatro goldoniano punti alla fedele riproduzione
della realtà sociale contemporanea e tragga il suo alimento vitale soprattutto dall’osservazione diretta e attenta
della realtà vissuta.
La commedia fu rappresentata per la prima volta nel Carnevale del 1753 al Teatro Sant’Angelo di Venezia, il suo
libretto venne incluso nella raccolta delle commedie di Carlo Goldoni stampata a Venezia nel 1761 presso
Giambattista Pasquali.
MÉMOIRES/MEMORIE
Scritta durante gli anni della vecchiaia, Mémoires, è un’autobiografia teatrale, scritta e pubblicata prima in
francese (1787) e poi in italiano (1788). L’opera consiste nella ricostruzione delle tappe della vocazione e della
carriera teatrale dell’autore. Il teatro per Goldoni era l’interesse e la passione dominante, che riempiva quasi
BIBLIOGRAFIA:
-Il Piacere Dei Testi vol.3: Dal Barocco all’Illuminismo di Silvia Giusso, Guido Baldi, Mario Razetti Giuseppe
Zaccaria – Pearson, 2012
LA GAZZETTA VENETA
La gazzetta veneta è una rivista modellata su esemplari inglesi; contiene articoli di costume e resoconti vivaci
delle cronache veneziane, ma anche informazioni pratiche, destinate a incrementare la vendita del giornale,
come prezzi delle merci, annunci economici, orari di utilità pubblica e così via. Gli articoli, scritti in lingua agile
e scorrevole, raccontano gli episodi di cronaca e di costume in modo spesso pittoresco; la trovata più curiosa è
quella di presentare gli annunci economici sotto forma di brevi novelle. Il Gozzi si rivela critico letterario e
teatrale attento, misurato e acuto; una testimonianza significativa sono, ad esempio, le recensioni
sull'allestimento dei Rusteghi e della Casa nova del Goldoni o su altri eventi culturali di un qualche rilievo.
La Gazzetta Veneta fu edita e stampata a Venezia dal 1760 al 1763.
SEGRETARIO MODERNO
Segretario moderno è una raccolta di modelli di lettere, per corrispondenza diretta a vari tipi di personalità e
per varie occasioni, con introduzione istruttiva su come elaborare la corrispondenza, sui principi da tenere
presente nel preparare una lettera, tenendo conto del destinatario e dell’oggetto stesso della lettera, Gozzi dà
consigli utili ed errori da evitare. A questi consigli seguono facsimili di lettere inviate a persone di vario ceto e
nobiltà, di diverse città italiane.
Se in passato questo tipo di scritti servivano solo ai segretari, come specificato, infatti nel titolo, adesso, questo
tipo di scritti funge da manuale per chiunque voglia scrivere una lettera, di qualsiasi tipo, ad una persona
lontana.
L’edizione e la stampa del Segretario Moderno è affidata a Giacomo Carcani nel 1789, a Venezia.
IL GIORNO
Il Giorno è un poemetto satirico-didascalico in endecasillabi sciolti di Giuseppe Parini diviso, inizialmente in tre
parti (Mattino, Mezzogiorno e Sera) e poi in quattro parti (Mattino, Mezzogiorno, Vespro e Notte).
L’opera, incompiuta, descrive la giornata tipica di un giovane signore che è guidato da un servile precettore
(incarnato da Parini), e che finge di essere in accordo con l’ideologia nobiliare. Ma nel descrivere le parti della
giornata, Parini mette in risalto il vuoto che in realtà caratterizza la giornata, e lo fa con ironia e allegria, che
nascondono però un duro sarcasmo, nei confronti anche dei privilegi dei nobili, che non hanno senso a
paragone con la vita del popolo.
L’impianto del poema, quindi, più che narrativo è descrittivo: non viene individuata una particolare vicenda, ma
viene descritto una giornata tipo dell’aristocrazia, presentando tutte le varie possibilità che al giovane si
offrono per occupare il suo tempo.
Nel corso della narrazione Parini prova a trasmettere al lettore quel senso di monotonia e di oppressione che
riempie la vita dei nobili anche attraverso i luoghi: si tratta sempre di posti stretti, chiusi tanto quanto la mente
dei personaggi che li frequentano.
BIBLIOGRAFIA
- Il Piacere Dei Testi vol.3: Dal Barocco all’Illuminismo di Silvia Giusso, Guido Baldi, Mario Razetti Giuseppe
Zaccaria – Pearson, 2012
- https://www.studenti.it/giuseppe-parini-biografia-opere-pensiero.html
-La falsa e la vera nobiltà, documento PDF – https://www.edatlas.it/
- https://www.skuola.net/settecento-letteratura/700-autori-opere/parini-dialogo-sopra-nobilta.html
BIBLIOGRAFIA:
- Il Piacere Dei Testi vol.3: Dal Barocco all’Illuminismo di Silvia Giusso, Guido Baldi, Mario Razetti Giuseppe
Zaccaria – Pearson, 2012
- https://biografieonline.it/biografia-cesare-beccaria
- https://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/beccari.htm
- Dizionario Biografico degli Italiani Treccani – versione online
- http://www.sintesidialettica.it/leggi_articolo.php?AUTH=242&ID=547
- http://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/guidaAlDiritto/dirittoPenale/2014-03-13/delitti-pene-livorno-
espone-145706.php?refresh_ce=1