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LETTERA ALLE FAMIGLIE

D E L L U N I T A P A S T O R A L E D I

CAPEZZANO PIANORE - MONTEGGIORI


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N 518

4 SETTEMBRE 2011

XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - LITURGIA DELLE ORE III SETTIMANA

PIENO COMPIMENTO DELLA LEGGE L'AMORE.


Alla luce di questa frase, pieno compimento della legge lamore, si illuminano le altre due letture che parlano della correzione fraterna. facile cogliere la "pagliuzza nell'occhio del fratello e puntare il dito. Pi arduo avvicinarlo con carit e ammonirlo perch si corregga. Per il cristiano non c' che una norma, una rotta da seguire: l'amore. La trave da rimuovere per vederci bene il "non-amore", il giudizio freddo, spietato. Solo chi ama riesce a "leggere" oltre, a cogliere al di l dello sbaglio (che talvolta solo un modo diverso dal nostro di considerare le cose!) la persona con il suo groviglio di bene e di fragilit. Dietro ogni caduta c' un fratello, probabilmente umiliato dal suo stesso errore, e comunque un fratello da amare. Le sue ferite sono un richiamo, perch io divenga per lui il "buon samaritano". Se non sono in grado di riconoscermi peccatore, se non riesco a scorgere l'Amore misericordioso chino su di me a lavare le mie piaghe, non comprender mai l'intimo dramma di chi mi vive accanto e come me lotta per migliorarsi. Non sar in grado di illuminarlo, perch la luce Cristo ed io posso riverberarla solo se lascio cadere le pesanti coltri che occultano la mia miseria e ostacolano il suo effondersi in me. Amare. Amare intensamente. Amare con il nostro cuore di carne rende limpido lo sguardo e scioglie il gelo dell'incomprensione che blocca l'altro, irrigidendolo nel suo sbaglio. Ti rendo lode, Signore, per l'infinita misericordia con cui quotidianamente mi rinnovi. Plasma in me un cuore capace di riversare sugli altri il balsamo del tuo amore, perch la mia parola sia sempre una parola che rilancia nella via del bene, ridona fiducia e speranza.

Giudicare
Come Dio ci perdoner i nostri peccati nella misura in cui noi avremo perdonato gli altri, cos anche lui ci giudicher nella misura in cui avremo giudicato gli altri. Non dobbiamo, quindi, n insultare n ingiuriare coloro che peccano, ma dobbiamo avvertirli. Non bisogna dirne male e diffamarli, ma consigliarli. Dobbiamo correggerli con l'amore, e non insorgere contro di loro con arroganza. Correggere, certo, per non come se tu fossi un nemico che chiede giustizia, ma comportandoti come un medico che prepara il rimedio per guarire il malato. (San. Giovanni Crisostomo) ----------------------------------------------------------------

L'OCCHIO DEL FALEGNAME


C'era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname. Un giorno, durante l'assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio. La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemente. Si trattava di escludere dalla onorata comunit degli utensili un certo numero di membri. Uno prese la parola: "Dobbiamo espellere nostra sorella Sega, perch morde e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere pi mordace della terra". Un altro intervenne: "Non possiamo tenere fra noi sorella Pialla: ha un carattere tagliente e pignolo, da spelacchiare tutto quello che tocca". "Fratel Martello - protest un altro - ha un caratteraccio pesante e violento. Lo definirei un picchiatore. E' urtante il suo modo di ribattere continuamente e d sui nervi a tutti. Escludiamolo!". "E i Chiodi? SI pu vivere con gente cos pungente? Che se ne vadano. E anche Lima e Raspa. A vivere con loro un attrito continuo. E cacciamo anche Cartavetro, la cui unica ragion d'essere sembra quella di graffiare il prossimo!". Cos discutevano, sempre pi animosamente, gli attrezzi del falegname. Parlavano tutti insieme. Il martello voleva espellere la lima e la pialla, questi volevano a loro volta l'espulsione di chiodi e martello, e cos via. Alla fine della seduta tutti avevano espulso tutti. La riunione fu bruscamente interrotta dall'arrivo del falegname. Tutti gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi al bancone di lavoro.

L'uomo prese un asse e lo seg con la Sega mordace. Lo piall con la Pialla che spela tutto quello che tocca. Sorella Ascia che ferisce crudelmente, sorella Raspa che dalla lingua scabra, sorella Cartavetro che raschia e graffia, entrarono in azione subito dopo. Il falegname prese poi i fratelli Chiodi dal carattere pungente e il Martello che picchia e batte. Si serv di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla. Una bellissima culla per accogliere un bambino che stava per nascere. Per accogliere la Vita. Dio ci guarda con l'occhio del falegname. ----------------------------------------------------------

Mio Dio, com' duro aver torto! E accettarlo cos; senza cercare scuse, senza cercare di fuggire questo peso dell'atto compiuto, senza cercare di addossarlo ad altri, o alla societ, o al caso, o alla cattiva sorte. Senza cercare dieci ragioni valide, dieci spiegazioni prolisse per provare agli altri, e soprattutto a se stessi, che sono le cose che hanno torto, e che il mondo fatto male. Com' duro accettare di aver torto! Senza adirarmi perch nella mia autodifesa mi intrappolo sempre pi, portando argomenti che non reggono. Senza voler ad ogni costo essere infallibile, impeccabile; e che ancora? Signore, liberami dalla paura dinanzi alla colpa di cui debbo portare le conseguenze.

ORARIO DELLE SANTE MESSE Giorni feriali - Ore 8,30 Sabato - Ore 18 Festivi - Ore 7 - 9 - 11 - 18 (A Monteggiori) N. B. - LUNEDI 5 SETTEMBRE, ALLE ORE 21, RITROVO DEI PARTECIPAMTI AL PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORJE
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OFFERTE PER I LAVORI DI RESTAURO DELLA CHIESA


1.000,00 DA SILVANO E ANNAMARIA 3.325,00 DA LAZZARO, MARIA E AMICI NELLANNIVERSARIO DEL LORO MATRIMONIO 50,00 DA N. N. ----------------------------------------------------------------------------------------

Salvami dal diventare uno stolto che non accetta la Tua correzione, uno stolto che recalcitra davanti ad essa, uno stolto che non vuole accettarla come una benedizione. I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono; i falsi amici vedono allo stesso modo i tuoi errori e li fanno notare agli altri.

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