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Gruppi politici che siedono in Assemblea legislativa
della Regione per il grande lavoro svolto; per lintel-
ligenza, la competenza, la passione con la quale han-
no operato in questo passaggio. Astensione della Lega
nord a parte, che giudico un errore molto grave, si
riusciti a fare unottima sintesi delle proposte che via
via istituzioni, associazioni fem-
minili, mondo del lavoro e partiti ci
consegnavano, arrivando ad isti-
tuire un organo che lavorer pro-
seguendo nellopera, peraltro gi
intrapresa, per rafforzare gli stru-
menti contro la discriminazione e
per la parit di genere. Averlo fat-
to andando al di l delle divisioni
maggioranza-opposizione che nor-
malmente contraddistinguono la
dialettica dellAula significa dav-
vero, su questo punto, essere riu-
sciti a mettere da parte prese di posizione strumen-
tali e intollerabili atteggiamenti pilateschi.
La Regione Emilia-Romagna si conferma cos al-
lavanguardia nella battaglia per luguaglianza e, ne
sono certo, il dialogo che seguir questo passaggio
con tutti i soggetti interessati a dare un contribu-
to positivo sul tema arricchir lattivit di questo ente
di proposte, idee e spunti che verranno guardati con
interesse anche dal resto dItalia.
UNA COMMISSIONE UNICA
NEL SUO GENERE
LAssemblea regionale dellEmilia-Romagna ha recentemente istituito con legge la Com-
missione per la promozione di condizioni di parit tra donne e uomini. Un segno di at-
tenzione istituzionale che non ha al momento eguali in Italia, una prima risposta concreta
a quel rinnovato protagonismo femminile che reclama parit di trattamento ed equit.
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attualit ci rimanda dal 13 febbraio in poi la presenza diffu-
sadi unanuovaconsapevolezzafemminile, cheinmodocoe-
sovuolecontribuirearestituireforzaeprotagonismoallItalia.
Diventa allora ulteriore motivo di orgoglio laver contribuito ad uno
strumentoistituzionalechepotenzierinmodosignificativolattenzione
e linvestimentodella Regione Emilia-Romagna sulle politiche di ge-
nere ed antidiscriminatorie, dando cos una prima risposta concre-
taaquesti bisogni. Lanuovacommissione hainfatti il compitodi va-
lutare leffettiva attuazione dei principi antidiscriminatori, di ugua-
glianza e pari opportunit nellambito di tutti i provvedimenti della
Regione. Con lambizione e il pote-
re di avvicinare sempre pi le con-
dizioni materiali di vitadelledonnedel-
lEmilia-Romagna a standard di co-
munit avanzata e progredita e
perchnodi essereunesempiotrai-
nante per altre esperienze, dal mo-
mento che limpianto e le sue carat-
teristichesi profilanocomeununicum
nel panorama delle Regioni italiane.
Il perch presto detto, a partire dalle finalit. Lobiettivo costituti-
vodellacommissione, legittimamente ispiratodallUnione Europea,
dalla Carta Costituzionale e dallo Statuto regionale, la promozio-
nedi pienaparittradonneeuomini. Cinellaconsapevolezzache
la vera sfida sar quella di fare di questa finalit un cuneo, una te-
sta di ponte per la rimozione di ogni forma di disuguaglianza pre-
giudizievole, nonch di discriminazione diretta o indiretta nei con-
fronti dellepersone, comedadettatodellaCartadei diritti fondamentali
dellUnione Europea (Nizza, 7 dicembre 2000). E limpegno espli-
cito che abbiamo assunto proprio quello di allargare il divieto di
discriminazione oltre i motivi classici (sesso, razza, religione, etnia),
comprendendoappienoleconvinzioni personali, handicap, et, ten-
denze sessuali. In una parola, tutti i moderni diritti di cittadinanza.
Caratteristica non meno importante, la commissione si compone
ed opera con le stesse modalit, procedure, durata e criteri di rap-
presentanzaprevisti dalloStatutoedal regolamentoper lecommissioni
permanenti. Significa che la questione della parit non una mera
questione di genere delegata alle donne, bens una tematica stra-
tegica pienamente assunta da tutti i consiglieri regionali, che la de-
clinerannoinmodotrasversaleconi temi del lavoroedelleconomia,
dellademocraziaparitariaedellarappresentanza, dellaculturaedel-
linformazione, del welfare e della sanit.
Infine, nello stesso iter di approvazione della legge istitutiva abbia-
movolutocoinvolgeretutti i soggetti potenzialmenteinteressati, isti-
tuzioni e forme associative, rappresentanze del mondo del lavoro e
della cultura, che dovranno a maggior ragione avere voce nei lavori
della commissione. Attraversostabili forme di coordinamentoe par-
L
istituzione della Commis-
sione Pari Opportunit av-
venuta in Assemblea legi-
slativa prima della pausa estiva
rappresenta uno dei momenti pi
alti dellattivit di questa legisla-
tura in Regione Emilia-Romagna.
Basta volgere lo sguardo attorno
a noi, dentro e fuori le sedi istitu-
zionali, per verificare che, nei luo-
ghi di lavoro, in famiglia, nelle
piazze, nei partiti politici, il pro-
tagonismo delle donne reclama
condizioni di vera uguaglianza e modelli culturali di-
versi da quelli spesso deleteri che sono stati adot-
tati negli ultimi anni. Le manifestazioni intitolate Se
non ora quando oltre che partecipatissime sono sta-
te istruttive: una scossa salutare a una democrazia,
la nostra, che su questo punto ha fatto troppi, col-
pevoli passi indietro.
Voglio ringraziare la relatrice Roberta Mori, tutte le
colleghe Consigliere del Gruppo PD e degli altri
LINTERVENTO
di Marco Monari,
Presidente Gruppo PD Regione Emilia-Romagna
STESSI POTERI,
PARIT PI VICINA
di Roberta Mori, Consigliera regionale PD
tecipazione tra cui forum annuali, audizioni tematiche, consulta
regionale delle elette potremo catalizzare stimoli, valorizzare
esperienze locali e i tanti talenti delle donne, promuovere su tutto
il territorioiniziativedi contrastoalledisparit, alleviolenze, alleemar-
ginazioni.
QUEL CAMBIAMENTO
CULTURALE
CHE SERVE ALLA SOCIET
di Anna Pariani, Vice presidente Gruppo PD
P
artiamo da un paio di dati: nel-
lanostraAssemblearegionalela
percentuale di consigliere del
18%rispettoal 72%dei colleghi uomini
(9 su 50). Il Consiglio regionale della
Lombardia rappresenta ancor meglio
lattuale peso delle donne nei luoghi
decisionali dellapoliticaitaliana: 7don-
nesu80! Sulleclassifichenazionali non
mi dilungo, abbastanza nota la
drammaticasituazionechevedelItaliaal 74mopostodel Gender Gap
Report 2010, dopo la Repubblica Dominicana e prima del Gambia.
La democrazia paritaria insomma un obiettivo ancora lontano, su
cui va fatto uno sforzo congiunto delle istituzioni a tutti i livelli. Se il
Parlamentolatitasulle questioni che piincidonosullequilibriodel-
la rappresentanza e il Governo calpesta ad ogni manovra i diritti
sostanziali delle donne, indispensabile che le istituzioni Regionali
e locali colmino dal basso questo insopportabile differenziale di cit-
tadinanza. Che, ricordiamolo, va a discapito della crescita econom-
icaesocialedi cui il Paesehaassolutanecessit. I processi di sviluppo
non sono fenomeni neutri ed esistono prove teoriche ed empiriche
di un forte collegamento tra sviluppo locale e pari opportunit di ge-
nere. Basti pensare alle inefficienze presenti incontesti caratterizzati
da discriminazione ed emarginazione delle competenze femminili,
che impediscono un miglior utilizzo di risorse per rilanciare la com-
petitivit; o al fatto che tutti i Paesi con i tassi di crescita pi elevati
ed i maggiori livelli del reddito pro-capite sono anche quelli che pre-
sentano i maggiori livelli di servizi allinfanzia e partecipazione fem-
minile.
Eccoperchlanascitaacostozerodi unorganoistituzionaleuguale
agli altri, che si occuper di realizzare pari opportunit e pari diritti
in ogni settore, rappresenta un salto culturale importante. Con
questa commissione lEmilia-Romagna si pone alla testa del cambi-
amentoche la maggioranza delle italiane (e iocredoanche degli ital-
iani) chiedonoalla politica: far uscire le questioni di genere dalla nic-
chia femminile in cui erano relegate, porre in capo a tutte le forze
politichelobiettivodi superaredisuguaglianzeediscriminazioni nel-
la nostra societ e rilanciare le energie del Paese.

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